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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/19/17 in tutte le aree
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Nell’ambito del progetto di sistemazione delle varie emissioni che sono state coniate nel corso della Seconda Guerra Punica (o guerra annibalica), che corrisponde anche al momento in cui nacque il denario romano, mi sto occupando anche della monetazione coniata dai Punici in Sicilia in quel periodo. In pratica tale monetazione risulta concentrata nel periodo 213-210 a.C., tra lo sbarco dell’esercito cartaginese di Imilcone ad Eraclea Minoa con 25.000 fanti, 3.000 cavalieri numidi e 12 elefanti, inviato da Cartagine nella tarda primavera del 213 a.C. su suggerimento di Annibale in soccorso di Ippocrate, che era a capo delle forze siracusane filocartaginesi, ammontanti ad almeno 10.000 fanti e 500 cavalieri. Subito dopo lo sbarco in Sicilia, Imilcone si diresse verso Agrigento, che era retta allora da un presidio romano, che fu rapidamente annientato, così che la città passò saldamente in mano punica. Molto probabilmente fu in occasione dell’annientamento del presidio romano che fu sepolto il famoso ripostiglio di 52 aurei marziali (34 di 60 assi anonimi + 2 di 40 assi anonimi + 16 di 20 assi con spiga), rinvenuto nel 1987 nell’area del Bouleuterion, molto vicino al quartiere romano della città e quindi il 213 a.C. constituirebbe un terminus post quem per la coniazione di questi aurei (senza dimenticare che nel ripostiglio erano presenti solo i gruppi A e B degli aurei anonimi da 60 assi e mancava il gruppo C, che appare quasi sicuramente coniato in epoca di poco posteriore e presenta alcune affinità con i successivi aurei da 60 assi con simboli, molto probabilmente coniati nell’Italia meridionale). Serie con Melqart/Elefante Subito dopo avere conquistato Agrigento, Imilcone molto probabilmente fece coniare la prima serie punica, con i tipi Melqart/Elefante e la lettera punica “aleph” (forse la traslitterazione punica dell’iniziale di Agrigento). Questa serie è formata da 4 nominali, con la stessa tipologia e che si distinguono solo per i pesi e diametro: - Shekel (equivalente a un didramma di 6 scrupoli = peso teorico di 6,75 g) - Mezzo di Shekel (o dramma di 3 scrupoli = peso di 3,37 g) - Quarto di Shekel (o emidramma di 1.5 scrupoli = peso di 1,79 g) - Ottavo di Shekel (o triemiobolo di 0,75 scrupoli = peso di 0,84 g) Sono ormai a buon punto sul Corpus, rintracciando 52 esemplari di Shekel con 7 conii D/ e 6 conii R/, 106 esemplari di 1/2 Shekel con 7 conii D/ e 7 conii R/, 4 esemplari di ¼ Shekel con una sola coppia di conii e infine 2 esemplari di 1/8 Shekel con una sola coppia di conii. Shekel: NAC, 88/2015, 378 g. 7,00 ½ Shekel: Hess & Divo, 325/2013, 176 = New York Sale, 25/2011, 132 g. 3,41 ¼ Shekel: NAC, 10/1997, 196 = MuM 61/1982, 235 g. 1,37 1/8 Shekel: Sternberg, 31/1996, 687 g. 0,91 Si conoscono almeno 5 ripostigli contenenti esemplari di questa serie, 4 in Sicilia (in zone comprese tra Enna e Morgantina, anche se di ignota ubicazione più precisa) e 1 in Spagna (pubblicato dal Villaronga come rinvenuto a Tangeri in nord Africa, ma in realtà trovato in Spagna). Non si può escludere che sia stata una emissione coniata a Cartagine, come indicata da un orientamento dei conii generalmente rivolto alle ore 12 (anche se non mancano esemplari con diverso orientamento), esclusivamente per la spedizione di Imilcone. Tuttavia ritengo più verosimile che sia stato Imilcone a predisporre questa serie poco dopo la conquista di Agrigento, utilizzando maestranze cartaginesi al suo seguito. Questa emissione deve essere durata pochi mesi, verosimilmente fino alla fine 213 a.C. e inizio 212 a.C., seguita da una nuova serie a nome di Agrigento, anche al fine di soddisfare una certa autonomia della città, anche se sotto stretto controllo cartaginese. Serie con Zeus/Aquila In questa serie scompare il nominale di Shekel, ossia del didramma equivalente al quadrigato romano, che evidentemente era nel frattempo uscito dal mercato. Appare interessante constatare che i mezzi e i quarti di Shekel possono essere nettamente suddivisi in due gruppi, con incroci di conio solo all’interno di ogni gruppo. Molto probabilmente il primo gruppo è quello con aquila a sinistra e segni di controllo, mentre il secondo gruppo ha aquila a destra e ancora con segni di valore. Anche per questa serie sono ormai a buon punto sul Corpus, rintracciando 109 esemplari (+ 2 incusi) di 1/2 Shekel con 12 conii D/ e 12 conii R/, 17 esemplari di ¼ Shekel con 4 conii D/ e 6 conii R/ e infine 7 esemplari di 1/8 Shekel con due coppie di conii. ½ Shekel: I gruppo: CNG, 67/2004, 232 g. 3,15 II gruppo: Nomos, 6/2016, 99 g. 3,35 ¼ Shekel: I gruppo: NAC_25/2003, 56 g.1,70 II gruppo: CNG, 57/2001, 75 = Tkalec, 2002, 17 g. 1,68 1/8 Shekel: I gruppo: NAC, 10/1997, 97 = MuM, 61/1982, 37 g. 0,84 II gruppo: Copenhagen SNG 109 g. 0.86 Il controllo punico è rivelato dall’esistenza della lettera punica “het” fra i segni di controllo di alcuni conii del primo gruppo dei quarti di shekel. Ho notato che nel primo gruppo prevale ancora l’orientamento alle ore 12, mentre nel secondo gruppo l’orientamento diventa più casuale…. Molto indicativamente suppongo che il primo gruppo sia stato coniato nel corso del 212 a.C. e il secondo gruppo nell’anno successivo, considerando che Agrigento fu riconquistata dalle truppe romane nel 210 a.C. (anche grazie al tradimento dei Numidi guidati da Muttine). Più complessa è la sistemazione della terza serie, che è ancora in corso: Serie con Trittolemo/Cavallo Anche questa serie è composta da tre nominali ancora in argento, integrati da tre nominali in bronzo. Esiste uno studio di Walker, su un importante ripostiglio contenente molti esemplari di questa serie, trovato vicino Morgantina, con identificazione dei conii. Tuttavia ho constatato una situazione molto più complessa, con un numero nettamente maggiore di conii, per cui è importante riuscire a raccogliere un buon numero di esemplari illustrati. ½ Shekel: Ira & Larry Goldberg, 67/2012, 3088 g. 3,33 ¼ Shekel: NAC, O/2004, 1268 g. 2,16 1/8 Shekel: CNG, 91/2012, 60 g. 1,06 Unità BR (= Calciati 1): CNG, ea 130/2006, 116 g. 6,16 1/2 Unità BR (= Calciati 2): CNG, ea 327/2014, 494 g. 4.11 1/4 Unità BR (inedito): CNG, ea 327/2014, 496 g. 2,28 (un altro esemplare è in Parigi, De Luynes 3968 g. 1,65) Il primo e il terzo nominale in argento, come anche i bronzi, hanno in comune la lettera punica “het” che si ritrova anche sulla precedente serie agrigentina, mentre il quarto shekel ha inoltre le lettera punica “taw”. Queste lettere sono di incerto significato. E’ possibile che la maggior parte di queste monete sia stata coniata ancora ad Agrigento, ma ho notato che gli ultimi conii, con calo ponderale, sono molto più scadenti e forse sono stati coniati al seguito delle truppe cartaginesi. Molto probabilmente queste monetine erano destinate soprattutto ai cavalieri numidi, che imperversavano soprattutto nell’interno della Sicilia e non lontano da Morgantina… Ancora da definire la metrologia dei tre bronzi, che presentano al solito un'ampia escursione ponderale, ma i cui pesi standard dovrebbero essere rispettivamente 8, 4 e 2 grammi. Sono ovviamente graditi commenti su queste serie e in particolare se è possibile segnalarmi immagini e dati di esemplari che non sono reperibili online (in collezioni private o in cataloghi non facilmente reperibili). Le emissioni coniate da Annibale nel sud-Italia, soprattutto nel Bruttium, sono invece oggetto di separato studio di un mio collega.7 punti
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Salve a tutti, non ho molte monete in bella conservazione ma vorrei dare il mio contributo a questa discussione. Ecco il mio ultimo acquisto. Credo che, per la tipologia, ci possa stare in mezzo a queste bellissime monete.4 punti
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Al D/ si vede parte della legenda precedente (CAR)OLVS, si tratta come anticipato da Eliodoro di un cavallo ribattuto su un pari nominale di Carlo VIII di Francia. Frutto della ribattitura anche le incongruenze al R/.3 punti
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A Maggio dello scorso anno 2016 si era sparsa la notizia tramite un quotidiano che in Agosto si sarebbe allestita al Colosseo un Corrida con l’ intervento di toreri spagnoli provenienti dalla Catalogna , ritenendo il Colosseo il luogo piu’ adatto in Italia , quindi a Roma , per ospitare una corrida . Fortunatamente una manifestazione del genere non ando’ in porto . Come prima impressione sembrerebbe che questa manifestazione tipicamente spagnola sarebbe stata una novita’ assoluta per Roma , purtroppo non fu cosi’ e a dimostrazione mi e’ venuto il desiderio di raccontare questa storia , purtroppo vera , risalente al 1700 , perche’ si svolse in un altro monumento storico e venerando di Roma antica , completamente inadatto a causa del suo primitivo utilizzo religioso . Tutti noi immaginiamo che la Corrida sia una delle usanze tipiche degli spagnoli , le cui lontane origini sembra risalgano alla conquista araba della Spagna nell’ VIII secolo , eppure non e’ stato sempre vero ; la Corrida fu una manifestazione in uso anche a Roma e pochissimi potrebbero immaginare dove questa venisse praticata , pensate un po’ : dentro il Mausoleo di Augusto ; veramente questo gioco non si chiamava Corrida come in Spagna , a Roma veniva chiamato invece : la Giostra o Giostra dei tori , ma i protagonisti : uomini e tori , erano gli stessi come in Spagna ; questa manifestazione popolare veniva fatta a pallida imitazione degli antichi giochi che nell’ antica Roma si svolgevano in pompa magna nell’ Anfiteatro Flavio . Ma per quale motivo a Roma fu introdotto questo gioco tipico della Spagna ? il complesso archeologico del Mausoleo di Augusto nel corso del tempo , dal medioevo fino agli inizi al XIX secolo , venne acquistato da vari personaggi , tra i quali nell’ anno 1700 , fu acquistato da un nobile portoghese chiamato Benedetto Correa , la cui famiglia era ormai diventata romana in quanto residente a Roma da circa duecento anni prima , quindi intorno al 1500 . Prima che il monumento fosse acquistato dal Correa , esisteva all’ interno del Mausoleo un grande giardino magnificamente allestito , ma essendo normale che con il tempo le cose cambino , il Correa , nuovo proprietario del monumento , spoglio’ il Mausoleo del suo giardino interno e dopo alcuni lavori interni lo adibi’ a spettacolo pubblico tipico del suo paese , appunto la Corrida o Giostra dei tori , come venne chiamata a Roma . Seppellendo sotto vari metri il piano antico del Mausoleo , creo’ una arena dove toreri fatti arrivare dalla Spagna e tori si sfidavano a vicenda innanzi ad un pubblico che assisteva infervorato su impalcature in legno disposte tutto intorno alla rotonda interna del Mausoleo , come si puo’ vedere da una incisione del 1780 . Oltre alla Corrida , durante il giorno avvenivano altri giochi , finche’ la sera si sparavano fuochi di artificio . Finalmente nel 1790 lo scempio del Mausoleo di Augusto venne interrotto nonostante il popolo non approvasse troppo la decisione , i Romani antichi erano ormai estinti da moltissimi secoli ma la passione per i giochi no , infatti il nuovo proprietario , il marchese Vivaldi Armentieri interruppe i giochi e tolta l’ arena fece riprendere gli scavi archeologici dell’ antico monumento per cercare opere in marmo ed altri reperti antichi ; purtroppo il popolo non si dimentico’ dei giochi che si svolgevano negli anni passati , tanto che pochi anni dopo “l’ Anfiteatro Correa” torno’ ad ospitare la Corrida ed anzi invece delle vecchie impalcature in legno per ospitare il pubblico , ne vennero erette di piu’ stabili in muratura . La decadenza dei tempi non era ancora terminata . L’ anima di Augusto si sara’ sicuramente disgustata di questo spettacolo indegno nei confronti del suo Sepolcro adibito a giochi . La situazione del Mausoleo di Augusto successivamente a questi fatti miglioro’ sensibilmente dal punto di vista del suo utilizzo quando nel XIX secolo al suo interno si tennero solo manifestazioni pubbliche celebrative e la volta del monumento crollata in eta’ antica , venne sostituita con impalcature in legno . In foto due incisioni dove il contemporraneo autore riproduce fedelmente quello che avveniva nell’ “Anfiteatro Correa” , incredibilmente si svolgeva la Corrida ed altri giochi con animali . Segue una foto del Mausoleo risalente agli inizi del XX secolo dove e’ ancora presente la volta ricostruita in legno ma in fase di smantellamento per il ripristino del Mausoleo nel suo antico isolamento da costruzioni e quant’ altro che nel corso dei secoli lo avevano soffocato addossandosi alle antiche mura perimetrali . Occorrera’ attendere gli anni dei primi decenni del XX secolo affinche’ il Mausoleo di Augusto riacquistasse finalmente la sua funzione storica archeologica .3 punti
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Sono molti gli studi sulla circolazione delle banconote in giro per l'unione monetaria, sia da parte d'istituzioni di ricerca che di privati (il massimo esempio è certamente il sito www.eurobt.eu ), pochi invece sono gli studi effrettuati sulla circolazione delle monete, anche questi possibili perchè come ben sappiamo le monete Euro si differenziano da stato a stato su un lato. Non vi nascondo che io per la circolazione contante metallica europea avrei preferito il metodo dei nostri colleghi dell'Unione Monetaria dei Caraibi Orientali o di quelli delle due unioni monetarie africane, che hanno modelli uguali in entrambi i lati: visto che in UE si è deciso di procedere diversamente è certo che, almeno dal punto di vista di noi numismatici e amanti dell'immenso Iddio Denaro, in questa situazione sia meglio avere la maggior varietà possibile di pezzi in circolazione da osservare quando ci passano per le mani nei pagamenti. Per questo motivo in occasione di vacanze o viaggi di lavoro mi diverto ad aumentare l' "entropia monetaria" in Europa, raccogliendo le monete di un certo stato che mi capitano qualche settimana prima di partire e spendendole il più lontano possibile da esso.2 punti
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[email protected] un salto di conio che ha portato a battere due volte la legenda DVS...dovrebbe essere ribattuto, inoltre, su di un cavallo aquilano di Carlo VIII°..credo Saluti Eliodoro2 punti
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Salve. Posso confermare quanto afferma Legio II Italica da quanto ho appreso da un amico romano grande esperto di ‘romane’ (monete sicuramente, rappresentanti del gentil sesso probabilmente) sulla cosiddetta patina Tevere. Nel concordare con la mia osservazione che non si può parlare propriamente di patina in quanto non è dovuta a una trasformazione chimica dei metalli che compongono il bronzo ma di ‘tonalità’, dice che deve essere riferita solamente a quelle monete che sono state rinvenute nel Tevere, in stato di assoluta incontaminazione da altri elementi che non sia la sola acqua del fiume, e che vi sono finite non troppo tempo dopo la loro coniazione (si parla ovviamente di decenni). Un occhio mediamente esperto la riconosce subito, come, l'occhio allenato, riconosce subito ciò che è stato artatamente elaborato per somigliarle o che provenga da luoghi diversi. Il commento conclusivo è che riguardo alla patina Tevere c'è molta ignoranza e confusione, e questo agevola i furbetti del quartierino.2 punti
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Vi ricordate la mia ultima Piastra acquistata? Arrivata stamattina, il tempo di classificarla , maneggiarla un po.....farle due foto veloci...e riporla nel vassoio di velluto a riposare insieme alla sorella del 1787. A riposare e ripatinare, perchè come succede spesso....le immagini del venditore la facevano vedere patinata e invece oggi...aprendo la bustina mi sono ritrovato con una moneta parzialmente lucidata!2 punti
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Posso chiedere agli utenti del forum che cosa ne pensano di questo sesterzio di Nerone con l'ambito rovescio raffigurante il Porto di Ostia? Peso 24,64 grammi, RIC 589 La moneta parrebbe molto bella e con rilievi notevoli...ma...a prima vista c'è qualcosa che non mi torna del tutto. È forse semplice straniamento dovuto a un conio particolare e non tra i più comuni per la tipologia? Oppure alla possibile giacitura in acqua che ha dato questo aspetto a superfici e lettere? Insomma consigliereste l'acquisto di questa moneta (potendosela permettere beninteso) oppure no? Grazie per i sempre utili e illuminanti pareri.1 punto
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Ultima moneta entrata in collezione Obolo di Viennese II Tipo Amedeo IX Mir Savoia 197 Al D/ si vede bene + AME , mentre al R/ BAV1 punto
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l'avevo visto anch'io ma credo sia una stella a 5 punte ribattuta...1 punto
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Sono un idiota, a volte basta sciogliere bene la legenda: Tomi in Tracia! Al D/ IOYΛIA ΔOMNA CEB; il busto drappeggiato di Giulia Domna. Al R/ MHTΡOΠ ΠONTOY TOMEΩC; Cibele seduta a sx. Cdr. Varbanov 4883; AMNG 2823.1 punto
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oppure questa tipologia.... ? RIC 586 (3 scudi) Trajan dupondius AD 98-117. 28 mm, 12,09 g. Struck AD 104. IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC PM TRP COS V PP, irradia testa a destra, con aegis sulla spalla sinistra / SPQR OPTIMO PRINCIPI, SC, trofeo con tre scudi alla sua base. BMC 908. BN 229. Cohen 573. RIC 586. Testo1 punto
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Ringrazio Archestrato. Si tratta del mezzo shekel della serie Trittolemo/Cavallo, che non era ancora presente nel mio database (il solito problema dei vecchi cataloghi, spesso ricchi di materiale ma non sempre reperibili). Si tratta della famosa collezione Nordheim, dispersa da Glendining nel 9-13 marzo 1931. Controllerò poi l'identificazione dei conii. Questa serie era stata in passato, fino agli anni '70-80 del XX secolo, attribuita al re numida Hiempsal II, e tale attribuzione è ora riconosciuta essere errata. Un consiglio. Nel rispondere evitare di citare tutto il mio messaggio, che è molto lungo.... Al limite solo definite porzioni.1 punto
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Lo avevi già chiesto, e ti avevo risposto, in un'altra discussione Non posso che ribadire quanto detto, invitandoti di nuovo a descrivere il contorno della moneta e a comunicarci i dati ponderali. petronius1 punto
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Ciao. Indubbiamente vi rientrano anche le monete. Da una prima lettura, le novità salienti sono: 1. Limite portato da 50 a 70 anni per le monete la cui esportazione non necessita di alcuna autorizzazione; 2. Limite di 13.500 euro di valore della moneta entro il quale l'esportazione di monete aventi più di 70 anni è consentita senza necessità di richiedere l'attestato di libera circolazione (esportazione verso altri Paesi della U.E.) o il certificato di esportazione (esportazione verso Paesi extra U.E.) ma mediante rilascio, da parte del venditore/esportatore, di un'autodichiarazione attestante che la moneta da esportare non è soggetta ad alcuna autorizzazione. La modalità di invio e la forma di detta autodichiarazione è demandata ad un decreto ministeriale che dovrà essere emanato (non sappiamo ancora, dunque, come dovrà redigersi detta autodichiarazione e a chi dovrà essere inviata, anche se, per la sua forma, si fa riferimento alla dichiarazione sostitutiva degli atti di notorietà). Per le monete "archeologiche" non cambia invece nulla rispetto al passato. Un'altra interessante novità introdotta dalla nuova legge è quella che impone ai commercianti numismatici l'adozione del registro di P.S. in formato elettronico, tale da poter essere consultato dalle Autorità in qualunque momento ed in tempo reale. Saluti. M.1 punto
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Quelle che a te sembrano una "O" e una "Y", in realtà sono una "D" e una "A" capovolta. Per me tutto nella norma... per modo di dire.1 punto
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ho questo denarino dei Visconti di Milano, pesa gr.0,57 ho cercato in tutti i modi di dargli una classificazione esatta, ma ora chiedo un'aiuto agli esperti ringrazio chi vorrà dedicare un minuto del suo tempo per aiutarmi1 punto
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A occhio direi senz'altro di no, basta guardare, tra le altre cose, la data, prova a confrontarla con queste: https://coins.ha.com/itm/early-dollars/silver-and-related-dollars/1799-1-7x6-stars-b-8-bb-165-r3-xf40-ngc/a/1206-4180.s?ic4=ListView-ShortDescription-071515 https://coins.ha.com/itm/early-dollars/silver-and-related-dollars/1799-1-7x6-stars-b-8-bb-165-r3-au53-pcgs/a/1259-3884.s?ic4=ListView-ShortDescription-071515 https://coins.ha.com/itm/early-dollars/silver-and-related-dollars/1799-1-7x6-stars-b-5-bb-157-r2-au53-ngc/a/1259-3883.s?ic4=ListView-ShortDescription-071515 Ma se vuoi toglierti ogni dubbio, dimmi come è il contorno e quanto pesa. petronius1 punto
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Interessante. La legenda al dritto è MAVR ANTONINVS PI AVG Se la legenda al rovescio è MUNI STOBE non è presente nel Varbanov invece è presente con MUNIC STOB Comunque la legenda al dritto è rara con questa iscrizione, mi pare solo una moneta repertoriata con legenda uguale al dritto.1 punto
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Se invece fosse di Luchino sarebbe così: Però io lo vedo più come quello di Giovanni, che ne dici @ambidestro? Un caro saluto, Antonio1 punto
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Sicuramente è dei Visconti perché al rovescio abbiamo trifoglio-biscia-trifoglio. Quindi.... Azzone non è (al diritto sicuramente non c'è scritto AZO) Bernabò nemmeno (al rovescio qui si legge MEDIOLANVM e non IMPERIALIS) Restano Giovanni e Luchino, il diritto si legge male ma io punterei tutto su IOhS VICECOES; posto il mio esemplare per un confronto:1 punto
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È un dubbio che avevo pure io , servirebbe qualcuno che conosca bene la monetazione piacentina per fare chiarezza1 punto
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Ha perfettamente ragione. Sono andato subito a visionare le monete riprodotte e sono ben 12 e la descrizione / immagine del tetradramma rispecchia perfettamente quella in possesso del mio amico! Un buon motivo per farsi una cultura su una monetazione a me finora completamente sconosciuta! lascio un link sull'argomento per chi fosse interessato: http://exonumia.blogspot.it/2015/08/1972-perugina-cioccolata-carrarmato.html Grazie infinite @Theodor Mommsen1 punto
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Buongiorno, continuiamo con le nostre preferite..... Ferdinando IV - Grano Cavalli 12, 1790 Sigle A. P. ( Antonio Planelli). Moneta a cui tengo particolarmente....sia per la sua conservazione fuori dal normale, essendo i grani la moneta spicciola del popolo......destinata a circolare tantissimo, sia perchè la acquistai nei primi anni della mia avventura numismatica, dal Sig. Morello di Latina, professionista che amava dare consigli ai giovani alle prime esperienze.1 punto
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Non poteva mancare un altro esemplare, in effetti era un po' di tempo che non ne vedevo uno in vendita.. Segnalo il seguente in vendita presso Roma Numismatics Asta 39. 75 - Sicily, Syracuse Æ Drachm. Dionysios I, circa 405-367 BC. Head of Athena left, wearing Corinthian helmet decorated with wreath; [ΣYP]A before / Sea-star between two dolphins. CNS II 62; HGC 2, 1436; SNG ANS 454-459; SNG Morcom 697; BMC 287. 35.09g, 30mm, 2h. Solita opera da pressa, con stessi conii dell'esemplare postato da Brennos al n.154 Auspico nel ritiro del lotto... Skuby1 punto
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Si direbbe versione 1815 con punti dopo decime e data Questa è la variante senza punti un pochino (ma non troppo) più rara1 punto
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Complimenti per la bellissima moneta, una delle mie preferite. Da queste ultime foto si apprezza il colore reale, che mi piace molto. se riesco a ritrovare la foto ti posto la mia, ora sono in ferie, e non so se riesco. Saluti Marfir1 punto
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https://www.acsearch.info/search.html?id=1496026 @cliff Da dove viene? Da ignorantone quale sono mi puzza di patacca, soprattutto il ritratto non mi convince. In compenso, in quella che ho trovato su acsearch.info c'è scritto IMI e non IMP. @Tinia Numismatica, il tuo ermetico AHA!! dice tutto e niente... mi spieghi i tuoi dubbi (o certezze, credo :-D). Ciao! TWF1 punto
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Complimenti @Legio II Italica post veramente molto interessante e ricco di storia! Posso chiederti l'ultima foto a che periodo si riferisce? A presto, Alb1231 punto
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DE GREGE EPICURI Io credo che quanto si vede sia molto ben compatibile con l'asse imperiale col Tevere. Fra l'altro, un rovescio in cui compare la prua della nave davanti alla figura seduta non è affatto frequente, e io fra le provinciali non ricordo niente di simile. Lo stile non è poi così male, credo si tratti di usura della moneta.1 punto
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Consiglio la lettura di "Si accende il buio" di Matteo Incerti e Johannes Lübeck, edito da Aliberti editore, anche se si svolge fra l'appennino emiliano, la Toscana, Berlino e la Germania settentrionale1 punto
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Grande Rocco, sempre generoso e sensibile... Ancora rame, il meno nobile ma forse il più ricco, il più umile, e il più espressivo. Ferdinando II 5 Tornesi 1833 Contorno rigato....1 punto
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Lo trovi a questo link, assieme ad altri PDF di argomento araldico (fra cui diversi legati alla numismatica): https://independent.academia.edu/MaurizioCarloAlbertoGorra Per accedere, leggere e scaricare occorre iscriversi (tutto molto semplice e gratuito).1 punto
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Ciao @Fidelio, Bella l'immagine di sovrapposizione , si possono osservare che le differenze tra il sesterzio NAC e BERT, sono notevoli. Magari allego un po di foto e facciamo chiarezza che trattasi di due monete. La prima .......parte del drappo sotto il mento , sono distintamente diversi. Seconda.........l'orecchio e la basetta , NAC e naturale, BERT e reinciso alla matrice. Terzo........sul rovescio sul pezzo NAC e visibile la traccia di un salto di conio, sul BERT la testa e modellata e parte della traccia della spalla e la testa e stata asportata. Quarto........la distanza tra la perlina sopra la G e maggiore e ben rotondo il bordo sul NAC Quinto ........ anche qui la distanza tra la perlinatura e differente e non a causa di foto fatte in posizionamento diverso. Alla luce di quando sopra, mi sembra impossibile cercare di continuare ad avere dubbi se si tratta della stessa moneta.1 punto
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Leone XIII - Modesti 220 - Massimo Modulo coniato mm 81 nel 1892 per il pellegrinaggio Boemo a Roma1 punto
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Uhm penso di aver svelato l'arcano guardando la cartolina: l'alternarsi dei colori bianco - rosso - bianco sul nastrino è il colore del Reggimento come si nota anche dalle mostrine. Saluti Simone1 punto
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Salve a tutti, mi chiamo Paolo e sono di Augusta Taurinorum Sono un'appasionato di storia e di ogni cosa che sia antica, monete incluse ovviamente. Seguo La Moneta e altri siti di numismatica da diverso tempo anche se saltuariamente e ultimamente mi è preso forte lo sghiribizzo di possedere almeno una moneta romana. Così mi sono regalato questa qui sotto. Non vi dico l'emozione quando l'ho ricevuta: poter tenere in mano un oggetto che ha quasi 2000 anni di storia (dovrebbero essere 1946 per l'esatezza), mi ha provocato una gioia incredibile. Pensare da quante mani è passata, quanti acquisti ha permesso di compiere, e che magari - chi lo sa - sia pure stata in mano ad uno dei miei imperatori preferiti... è pazzesco! Penso che questa sia un'emozione comune a molti che abbiano la fortuna anche solo di vedere oggetti così intrisi di storia e di significato. Poterne possedere uno, mostrarlo con orgoglio ai tuoi amici e a tuo figlio di 10 anni e vedere che anche a lui brillano gli occhi, conservarlo e coccolarlo... NON HA PREZZO!!! Chissà perché ho aspettato così tanto, mah! Ora veniamo a qualche curiosità "tecnica" per così dire, per incominciare chi me l'ha venduta dice che dovrebbe essere una RIC 239, però a me non mi torna molto. A parte che non ho ancora capito bene come funzionino i cataloghi - mi pare di capire che ad ogni numero ad esempio corrispondano più monete, giusto? - ma in ogni caso, ho cercato il RIC 239 e direi che proprio non ci siamo, la posizione della legenda "SC" è completamente diversa. E anche l'aspetto della figura di Marte mi pare sia diverso, per quanto lì la mia moneta sia molto consunta e di difficile lettura. Secondo me dovrebbe essere un RIC 175, o sbaglio? Mi date conferma o meno per favore? La classificazione del venditore per questa moneta era BB per il fronte e qMB per il retro (non credo siano questi i termini corretti ma comunque ci capiamo no? ) E' corretta secondo voi? Infine, mi dareste una valutazione economica? Quanto spendereste per una moneta così? E' pura curiosità la mia, sono felicissimo di questo acquisto, così felice che in realtà ne ho già comprata un'altra, questa volta un dupondio "Felicitas Publica" sempre di Vespasiano. Ma così, giusto per vedere se mi sono fatto fregare o no fin dal primo acquisto E anche per sapermi regolare per futuri acquisti, che temo proprio non mancheranno... Grazie in anticipo! Paolo1 punto
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Buongiorno e grazie per aver inserito delle bellissime foto. Ora vi presento un altrio mio gioiellino, anche se comune però in questa conservazione è veramente eccezionale secondo me. La moneta è in rame ed è i 2 grani di Ferdinando III di Borbone per il regno di Sicilia. Cosa ne pensate?1 punto
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Buonasera, dato che nessuno ha intenzione di postere delle belle foto (questo era il fine del post) inizio io (sperando che altri mi seguano ) a postare una mezza lira del ducato di Parma e Piacenza. Il sovrano è Ferdinando I di Borbone . La descrizione è la seguente: dritto: Scudo del casato Borbone-Parma sormontato da corona ducale, intorno: FERD • I • H • I • D • G • PLAC • PAR • V • DVX e il millesimo. rovescio: San Antonino che procede a cavallo verso sinistra con stendardo. In esergo SOLDI • X. Intorno S • ANTO • M • PROT • PLAC •. La moneta è del 1790 (scritto J790) ed è classificata NC (non comune)1 punto
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Io ho seri dubbi che qualcuno gli dia trenta euro...1 punto
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Finita qua? Ora sono curioso! Dai Min Ver ora hai lasciato abbastanza tempo a chi voleva intervenire. Basta aspettare. Pubblica il tuo intervento, quello che avrai sicuramente preparato prima di aprire una discussione così suggestiva. Un "approfondimento" circa le vicessitudini di questi tondelli. Lo so che non puo' essere altrimenti, non mi aspetterei di meno dal curatore di una sezione come questa. Soprattutto facci vedere una foto! Direi che l'attesa è montata. Bella discussione!1 punto
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salve ragazzi il tema è di grande interesse per il sottoscritto. Già un paio di anni fa avevo aperto un topic chiedendo lumi ed informazioni (se non sbaglio min.ver eri intervenuto anche tu) su una moneta che mi ha affascinato da sempre. E questo perché, le ricerche (abbastanza superficiali che avevo fatto al tempo) avevano rivelato come fosse una moneta che REALMENTE doveva la sua emissione a contingenze storiche precise e, per chi ama la storia come me, affascinanti. Si parla infatti della terza guerra d indipendenza "italiana", combattuta tra il giugno e l agosto del 1866. L utente Picchio (che però credo non scriva più da anni su questo forum) sosteneva che (quoto, da un suo intervento che all'epoca mi ero salvato) "va considerato anche che il 1866 e' l 'anno del corso forzoso per sostenere I preparativi delle spese di Guerra di indipendenza. Al fine di impedire l impoverimento delle scorte metalliche presso la BN si diede seguito all ostruzionismo del cambio dei biglietti in moneta sonante. La moneta coniata doveva servire a garanzia delle emissioni cartacee del Banco di Napoli (5 lire in argento garantivano per 15 lire cartacee, quindi 500,000 x 5 fanno 2.5 M x 3 garantivano per 7.5 milioni di lire. Solo una modesta parte dell emissione entro in cicolazione. Il resto assolto il compito fiduciario ando presumibilmente in fusione. Come gia fatto notare da altri utenti, sarebbe interessante capire se esistono documenti ufficiali coi quali si autorizzava ufficialmente la fusione, e per che quantita (anche se questo non aiuterebbe minimamente a capire quanti esemplari son sopravvissuti ad oggi). La mia idea e' che (ma soltanto con riferimento all italia) ce ne siano un 50-100. Molti di questi riposeranno sicuramente in collezioni private da decenni. Del resto se ne girano cosi pochi qualcosa vorra dire..All estero non ho idea ma nn credo che ne siano saltati fuori parecchi.... Di sicuro non e' mai apparsa una conservazione pari o superiore a SPL. Ma anche questo e' facilmente spiegabile. Tale conservazione implicherebbe una sottrazione della moneta dal BN prima della fusione. Cosa direi abbastanza illecita. Se esiste qualcuno con tale moneta, anche se son passati 150 anni, dubito che la tirera mai fuori pubblicamente... Diverso il discorso per I pochi scudi che passano di mano e che sono evidentemente parte di quel piccolo quantitativo che entro in circolazione." Personalmente ho visto in mano un esemplare SPLENDIDO, credo uno dei migliori censiti ad oggi. E devo ammettere che, avendo sognato questa moneta per anni, avendo pensato a quali tragici e pur tuttavia fondamentali eventi per la costruzione della nostra amata Italia questo tondello sia legato, beh ragazzi, mi tremavano le mani per l emozione.. Trattandosi di zecca Napoli, trattandosi del 1866, si parla di una moneta NATA con difetti e quindi una conservazione FDC come la intendiamo noi oggi è da scartare a priori. Certamente non è mai apparsa sul mercato in condizione superiore a SPL.1 punto
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