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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/20/17 in tutte le aree
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Nell’ambito del progetto di sistemazione delle varie emissioni che sono state coniate nel corso della Seconda Guerra Punica (o guerra annibalica), che corrisponde anche al momento in cui nacque il denario romano, mi sto occupando anche della monetazione coniata dai Punici in Sicilia in quel periodo. In pratica tale monetazione risulta concentrata nel periodo 213-210 a.C., tra lo sbarco dell’esercito cartaginese di Imilcone ad Eraclea Minoa con 25.000 fanti, 3.000 cavalieri numidi e 12 elefanti, inviato da Cartagine nella tarda primavera del 213 a.C. su suggerimento di Annibale in soccorso di Ippocrate, che era a capo delle forze siracusane filocartaginesi, ammontanti ad almeno 10.000 fanti e 500 cavalieri. Subito dopo lo sbarco in Sicilia, Imilcone si diresse verso Agrigento, che era retta allora da un presidio romano, che fu rapidamente annientato, così che la città passò saldamente in mano punica. Molto probabilmente fu in occasione dell’annientamento del presidio romano che fu sepolto il famoso ripostiglio di 52 aurei marziali (34 di 60 assi anonimi + 2 di 40 assi anonimi + 16 di 20 assi con spiga), rinvenuto nel 1987 nell’area del Bouleuterion, molto vicino al quartiere romano della città e quindi il 213 a.C. constituirebbe un terminus post quem per la coniazione di questi aurei (senza dimenticare che nel ripostiglio erano presenti solo i gruppi A e B degli aurei anonimi da 60 assi e mancava il gruppo C, che appare quasi sicuramente coniato in epoca di poco posteriore e presenta alcune affinità con i successivi aurei da 60 assi con simboli, molto probabilmente coniati nell’Italia meridionale). Serie con Melqart/Elefante Subito dopo avere conquistato Agrigento, Imilcone molto probabilmente fece coniare la prima serie punica, con i tipi Melqart/Elefante e la lettera punica “aleph” (forse la traslitterazione punica dell’iniziale di Agrigento). Questa serie è formata da 4 nominali, con la stessa tipologia e che si distinguono solo per i pesi e diametro: - Shekel (equivalente a un didramma di 6 scrupoli = peso teorico di 6,75 g) - Mezzo di Shekel (o dramma di 3 scrupoli = peso di 3,37 g) - Quarto di Shekel (o emidramma di 1.5 scrupoli = peso di 1,79 g) - Ottavo di Shekel (o triemiobolo di 0,75 scrupoli = peso di 0,84 g) Sono ormai a buon punto sul Corpus, rintracciando 52 esemplari di Shekel con 7 conii D/ e 6 conii R/, 106 esemplari di 1/2 Shekel con 7 conii D/ e 7 conii R/, 4 esemplari di ¼ Shekel con una sola coppia di conii e infine 2 esemplari di 1/8 Shekel con una sola coppia di conii. Shekel: NAC, 88/2015, 378 g. 7,00 ½ Shekel: Hess & Divo, 325/2013, 176 = New York Sale, 25/2011, 132 g. 3,41 ¼ Shekel: NAC, 10/1997, 196 = MuM 61/1982, 235 g. 1,37 1/8 Shekel: Sternberg, 31/1996, 687 g. 0,91 Si conoscono almeno 5 ripostigli contenenti esemplari di questa serie, 4 in Sicilia (in zone comprese tra Enna e Morgantina, anche se di ignota ubicazione più precisa) e 1 in Spagna (pubblicato dal Villaronga come rinvenuto a Tangeri in nord Africa, ma in realtà trovato in Spagna). Non si può escludere che sia stata una emissione coniata a Cartagine, come indicata da un orientamento dei conii generalmente rivolto alle ore 12 (anche se non mancano esemplari con diverso orientamento), esclusivamente per la spedizione di Imilcone. Tuttavia ritengo più verosimile che sia stato Imilcone a predisporre questa serie poco dopo la conquista di Agrigento, utilizzando maestranze cartaginesi al suo seguito. Questa emissione deve essere durata pochi mesi, verosimilmente fino alla fine 213 a.C. e inizio 212 a.C., seguita da una nuova serie a nome di Agrigento, anche al fine di soddisfare una certa autonomia della città, anche se sotto stretto controllo cartaginese. Serie con Zeus/Aquila In questa serie scompare il nominale di Shekel, ossia del didramma equivalente al quadrigato romano, che evidentemente era nel frattempo uscito dal mercato. Appare interessante constatare che i mezzi e i quarti di Shekel possono essere nettamente suddivisi in due gruppi, con incroci di conio solo all’interno di ogni gruppo. Molto probabilmente il primo gruppo è quello con aquila a sinistra e segni di controllo, mentre il secondo gruppo ha aquila a destra e ancora con segni di valore. Anche per questa serie sono ormai a buon punto sul Corpus, rintracciando 109 esemplari (+ 2 incusi) di 1/2 Shekel con 12 conii D/ e 12 conii R/, 17 esemplari di ¼ Shekel con 4 conii D/ e 6 conii R/ e infine 7 esemplari di 1/8 Shekel con due coppie di conii. ½ Shekel: I gruppo: CNG, 67/2004, 232 g. 3,15 II gruppo: Nomos, 6/2016, 99 g. 3,35 ¼ Shekel: I gruppo: NAC_25/2003, 56 g.1,70 II gruppo: CNG, 57/2001, 75 = Tkalec, 2002, 17 g. 1,68 1/8 Shekel: I gruppo: NAC, 10/1997, 97 = MuM, 61/1982, 37 g. 0,84 II gruppo: Copenhagen SNG 109 g. 0.86 Il controllo punico è rivelato dall’esistenza della lettera punica “het” fra i segni di controllo di alcuni conii del primo gruppo dei quarti di shekel. Ho notato che nel primo gruppo prevale ancora l’orientamento alle ore 12, mentre nel secondo gruppo l’orientamento diventa più casuale…. Molto indicativamente suppongo che il primo gruppo sia stato coniato nel corso del 212 a.C. e il secondo gruppo nell’anno successivo, considerando che Agrigento fu riconquistata dalle truppe romane nel 210 a.C. (anche grazie al tradimento dei Numidi guidati da Muttine). Più complessa è la sistemazione della terza serie, che è ancora in corso: Serie con Trittolemo/Cavallo Anche questa serie è composta da tre nominali ancora in argento, integrati da tre nominali in bronzo. Esiste uno studio di Walker, su un importante ripostiglio contenente molti esemplari di questa serie, trovato vicino Morgantina, con identificazione dei conii. Tuttavia ho constatato una situazione molto più complessa, con un numero nettamente maggiore di conii, per cui è importante riuscire a raccogliere un buon numero di esemplari illustrati. ½ Shekel: Ira & Larry Goldberg, 67/2012, 3088 g. 3,33 ¼ Shekel: NAC, O/2004, 1268 g. 2,16 1/8 Shekel: CNG, 91/2012, 60 g. 1,06 Unità BR (= Calciati 1): CNG, ea 130/2006, 116 g. 6,16 1/2 Unità BR (= Calciati 2): CNG, ea 327/2014, 494 g. 4.11 1/4 Unità BR (inedito): CNG, ea 327/2014, 496 g. 2,28 (un altro esemplare è in Parigi, De Luynes 3968 g. 1,65) Il primo e il terzo nominale in argento, come anche i bronzi, hanno in comune la lettera punica “het” che si ritrova anche sulla precedente serie agrigentina, mentre il quarto shekel ha inoltre le lettera punica “taw”. Queste lettere sono di incerto significato. E’ possibile che la maggior parte di queste monete sia stata coniata ancora ad Agrigento, ma ho notato che gli ultimi conii, con calo ponderale, sono molto più scadenti e forse sono stati coniati al seguito delle truppe cartaginesi. Molto probabilmente queste monetine erano destinate soprattutto ai cavalieri numidi, che imperversavano soprattutto nell’interno della Sicilia e non lontano da Morgantina… Ancora da definire la metrologia dei tre bronzi, che presentano al solito un'ampia escursione ponderale, ma i cui pesi standard dovrebbero essere rispettivamente 8, 4 e 2 grammi. Sono ovviamente graditi commenti su queste serie e in particolare se è possibile segnalarmi immagini e dati di esemplari che non sono reperibili online (in collezioni private o in cataloghi non facilmente reperibili). Le emissioni coniate da Annibale nel sud-Italia, soprattutto nel Bruttium, sono invece oggetto di separato studio di un mio collega.7 punti
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Concludo con la breve pubblicazione di Hersh, che pure aveva visto tutto il materiale trovato nei pressi di Morganatica, con l'intenzione di fare uno studio più esaustivo, che poi non ebbe luogo (forse per ragioni di tempo, essendo poi deceduto dieci anni dopo): Hersh_1992_At_last_Morgantina_AJN.pdf Dalla lettura d'insieme del materiale pubblicato si comprende che vicino Morgantina furono rinvenuti ad opera di tombaroli importantissimi ripostigli (complessivamente dell'ordine di alcune migliaia di pezzi, soprattutto denari e quinari romani). Purtroppo mancano dati di contesto archeologico, che sarebbero stati utilissimi, anche per dirimere definitivamente la complessa questione della datazione del primo denario romano. Le numerose campagne di scavo condotte dagli archeologi americani sulla rocca di Aidone, dove sorgeva l'antica Morganatica, non hanno permesso di trovare NESSUN esemplare della serie con Melqart/Elefante e della serie agragantina con Zeus/Aquila, ma solo pochi esemplari in argento e alcuni bronzi della serie con Trittolemo/Cavallo. Apparentemente gli scopritori clandestini che avevano trovato questi grandi ripostigli li avevano scoperto non sulla rocca di Aidone, ma su una o alcune colline del circondario. Non sono mai riuscito a scoprire i siti più precisi del loro rinvenimento, che comprendeva anche la quasi totalità degli esemplari noti dei Sikeliotan, gli alleati sicelioti delle truppe cartaginesi. Le fonti storiche narrano che le truppe di Ippocrate svernarono proprio a Morgantina nell'inverno del 213/212 a.C., mentre Imilcone si era ritirato ad Agrigento. Erano migliaia di uomini ed era logico che non potevano svernare tutti quanti sulla rocca di Aidone, senza considerare che era fresco il massacro della guarnigione romana, con distruzioni delle sue infrastrutture (e si spiega il famoso ritrovamento della brocca con l'aureo di 20 assi con spiga e alcuni denari e quinari della prima fase, in un pozzo poi sigillato dalle rovine). Mi sembra logico che si fossero acquartierati su colline vicine, con buona posizione strategica e di controllo sull'importante città di Morgantina. Di più non sono riuscito a scoprire....3 punti
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ha deciso di metterlo online perché gli ho detto che è di difficile reperibilità https://www.academia.edu/34282949/Les_émissions_wisigothiques_de_Toulouse_Ve_siècle_Acta_Numismatica_16_1986_p._79_1042 punti
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La riproduzione di un ducato di Francesco di Lorena. La davano con il Reader's Digest.2 punti
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Grazie per la veloce e precisa valutazione . Sono un utente di altri forum con tematiche differenti , e devo dire che ricevere una risposta in tempi cosi brevi è un vero piacere . Grazie , presto inserirò altre immagini di altre monete regalate .2 punti
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Che fortuna avere amici cosi' @Ledzeppelin81! Vi lascio stasera con questo Ducato 1684 di Carlo II.....mi piaceva come moneta e l'ho messo in collezione. Non è in buona conservazione, ma molto raro a trovarsi. Presenta il contorno liscio.2 punti
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Medaglietta devozionale tonda, bronzo/ottone, della prima metà del XVII sec. (dopo il 1622), Roma.- D/ Al centro S. Isidoro agricoltore (con la zappa o vanga), tra due santi, solitamente sono S. Ignazio di loyola e S. Francesco Saverio, esergo: ROMA.- R/ Di solito ci sono altri due santi che sono S. Teresa D'Avila e S. Filippo Neri, furono canonizzati tutti nel 1622 da papa Gregorio XV.- Ciao Borgho2 punti
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Non ho nessun dubbio in particolare. Solo che la foto, almeno a me, non permette di dare certezze. Se proprio devo fare un esempio, se fosse una pressofusione ben eseguita difficilmente da foto di questa fattispecie si potrebbe capire. Comunque la sensazione é che sia buona, s'intenda! Comunque sia, per tornare sulla terra, fatta buona e bella la moneta come sembrerebbe, sono un po' meno sicuro dei 1500€ di valore assegnatigli, e ancor meno contento di sentire che la prima offerta sia di 1000€ al venditore. Qualcuno potrebbe prenderla come offesa, oppure addirittura dirti direttamente che non é moneta per te e chiudere la trattativa. Per come sono fatto io, ad esempio, e va bene lo sconticino (quando possibile), ma una trattativa così intavolata la troverei ridicola, se non addirittura ignorante. Parlo da ambo le parti ovviamente, non solo quando a tirarla é il compratore!2 punti
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Buongiorno @Rocco68 e @motoreavapore, scusate l'attesa. Voglio ringraziarvi per i complimenti sul mio ultimo acquisto. Complimenti molto apprezzati visto che vengono fatti da voi due che siete dei grandi appassionati della monetazione napoletana e potete vantare pezzi eccezionali nelle vostre collezioni. Rocco ho visto la tua piastra 1817 e si, sono indetiche e provengono sicuramente dallo stesso conio ma devo aggiungere che la tua è insuperabile per conservazione. Il contorno si presenta così: PROVIDENTIA**OPTIMI*PRINCIPIS** Quindi una piccola differenza con quella di Rocco c'è. Saluti Angelo2 punti
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Buongiorno @Ledzeppelin81, per me hai fatto un eccellente acquisto......moneta molto rara e in condizioni ottime per la tipologia. Sicuramente merita un posto in "prima fila" sia nella tua Collezione che in questa gettonata discussione. Come sempre sono in perfetta sintonia con il caro Amico @Rocco68 che, oltre ad avere una invidiabile collezione è anche un attento Studioso e Ricercatore di varianti. Appena puoi descrivici o posta il contorno che siamo ansiosi di vedere le stellette come sono disposte. Ciao.2 punti
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parere tutto mio personale: si tratta di una medaglietta moderna da cintura per la danza del ventre, che vuole proprio imitare le monetine donate dagli spettatori, e che in origine le danzatrici legavano con un filo passato in un forellino della moneta (visibile anche in questa nella parte alta) danzando le monete scampanellavano producendo il tipico suono associato a questo ballo tradizionale. In alternativa proporrei un eurodenaro della B.C.E . in buon argento coniato per contrastare la dilagante perdita di fiducia in questa ciofeca di moneta che è l'euro.2 punti
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Variante 13 stars, ma per il peso indicato (mancano 10 grammi all'appello) e per molti dettagli che si notano dalle foto si può certificare con assoluta tranquillità che si tratta di un falso.2 punti
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[email protected] un salto di conio che ha portato a battere due volte la legenda DVS...dovrebbe essere ribattuto, inoltre, su di un cavallo aquilano di Carlo VIII°..credo Saluti Eliodoro2 punti
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Ciao @Ledzeppelin81, Angelo....complimenti per l'acquisto di questa rarissima Piastra! Moneta molto difficile da reperire.....e molto di piu' in questa conservazione. Come ripete sempre il nostro @motoreavapore.....descrivi il contorno. Lo schiacciamento di conio al rovescio nel centro dello stemma....nulla toglie alla sua bellezza generale, oltretutto si notano perfettamente i tre gigli invertiti! I difetti di conio sono perfettamente identici a quelli presenti nella mia Piastra del 1817....anzi sono perfettamente identiche! Pensavo fosse una particolarita' della mia, ma osservando la tua bella moneta...le schiacciature ai bordi, le rotture di conio sono le stesse.... Grazie Angelo di averla postata....certo! Puo' benissimo stare fra le piu' belle e rare! Saluti, Rocco.2 punti
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Salve a tutti, non ho molte monete in bella conservazione ma vorrei dare il mio contributo a questa discussione. Ecco il mio ultimo acquisto. Credo che, per la tipologia, ci possa stare in mezzo a queste bellissime monete.2 punti
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Non sono mai stato un fervente animalista, malgrado ciò i fatti di cronaca che stanno caratterizzando l'estate mi spingono a chiedere all'umanità intera ma che cosa ci hanno fatto gli animali per maltrattarli e ucciderli senza pietà? Dalla povera orsa del Trentino (non bastava sedarla e spostarla, bisognava ammazzarla? Ha dei piccoli...), che tra tutti gli scempi è anche quello che in minima parte giustifico di più, al cavallo di Messina morto di caldo e fatica solo per trasportare in carrozzella degli idioti, al delfino cucciolo spentosi dal terrore perché quattro imbecilli dicevano farsi dei selfie con lui, ai poveri asinelli che qui a Santorini devono trasportare altri deficienti dal porto a Thira con 30 gradi e su una salita con 25% di pendenza. Ne muore uno alla settimana. Lo so che è retorico e demagogico, ma francamente ho più rispetto per un'unghia di uno di questi poveri animali che di coloro che li maltrattano e li uccidono. E tornando all'orsa del Trentino, e senza alcun timore di apparire estremista, mi chiedo ingenuamente perché chi uccide un altro uomo (che non lo fa certo per cibarsene o proteggere i propri cuccioli) non dovrebbe fare la stessa fine.1 punto
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Se può interessare il grosso di Piacenza di Galeazzo I Visconti 1313 - 1322 equivaleva a 12 denari imperiali. Il Pallastrelli riporta che in una Grida milanese del 18 aprile 1315 pubblicata dall'Argelati si precisa "Imperiali piccoli di Milano vecchi e nuovi di Pavia, di Cremona, di Piacenza, di Provenza e di Asti, di buona lega, di giusto peso, come gli Ambrogini nuovi piccoli di Milano valgono soldi uno" P.S. tratto dal Crocicchio - Fusconi pag. 821 punto
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Lo sapevate che anche a Milano inizio 900 per passegiare in bicicletta c'era una tassa per velocipedi.... che veloci non erano fascetta da applcare sulla bicicletta1 punto
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Ogni volta che pubblico qualcosa rimango stupito dell esperienza degli utenti di questa app!! Io che avevo l'oggetto tra le mani non me ne ero accorto!! Grazie!!1 punto
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Aspettiamo la fine del mese o l'inizio di settembre per vedere se qualcuno di Bertolami o di Nac riesce a darci qualche elemento in più. Pur avendo una grande opinione dell'esperienza e dell'occhio di Giovanni stiamo pur sempre giudicando delle foto e anche l'elemento luci e inclinazione della moneta nonché la scontornatura del tondello in post produzione fotografica potrebbe avere un impatto sull'impressione finale. Trovo in qualche modo difficile che una casa d'aste vada a citare un pedigree recente e facilmente verificabile da chiunque su una moneta se non ha la certezza della cosa, sarebbe un complicarsi la vita gratuito e nocivo della propria immagine se non veritiero, ma tant'è... niente si può neanche escludere al giorno d'oggi.1 punto
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A mio avviso decisamente imitativa dell'epoca! Gran bel pezzo!1 punto
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Ciao @Ross14, istintivamente..direi un'imitativa barbarica.. Ne ho trovata un'altra... (fonte. https://www.coincommunity.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=283314) Saluti Eliodoro1 punto
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Considerando che il cavaliere siracusano è il più bello di tutto il Mediterraneo antico e questo sembro io a 5 anni sul cavalluccio di Piazza 28 Ottobre, potrei avvallare il tuo sospetto. @Pollicino, potresti darci il peso della numero 1?1 punto
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Caro Archestrato, grosso modo anche a mio giudizio parrebbe più un problema di difettosa preparazione dei tondelli da coniare, con parti del metallo raffreddati diversamente. Sembra quasi che la barra di argento usata poi per essere "affettata" al fine di ricavare tondelli sia stata preparata a guisa di "rollé", cioè con metallo arrotolato su sè stesso e raffreddandosi diversamente tra lo strato interno e quello esterno. Molto probabilmente tale problema si sarebbe risolto se il tondello fosse stato adeguatamente riscaldato, favorendo l'amalgama tra le due parti, prima di essere battuto. Se è così, abbiamo di fronte comunque ad alcune barre di metallo preparate forse frettolosamente e senza vera perizia metallurgica. Un indizio a favore dell'ipotesi di una zecca frettolosamente approntata ad Agrigento dopo la sua riconquista. Sarebbe bello poter fare accurate analisi del metallo nei vari punti del tondello... Un esempio di Shekel coniato con tondello normale, ma non adeguatamente riscaldato: Shekel - Ceresio, 3/1992, 81 = MuM, 72/1987, 716 = Hess & Leu, 31/1966, 185 g. 7,06 Invece un altro esempio di "rollé" (non troppo pronunciato al diritto...): Shekel - Heritage, 3037/2015, 29934 = Heritage, 3019/2012, 23058 = Heritage, 3020/2012, 24874 = Superior Stamp, 10-11.xii.1993, 1647 g. 6,64 In ogni caso quest'ultimo aspetto si riscontra soprattutto nei Shekels, che sono monete più grosse dei mezzi shekels (a parte il caso limite dell'esemplare ex Tangeri hoard, con la parte centrale addirittura staccata e perduta. Non ho mai visto un fenomeno simile nelle altre emissioni antiche, almeno in Italia e Sicilia...1 punto
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Qualsiasi oggetto trovato nel sottosuolo è considerato bene archeologicio. In ogni caso, almeno secondo l'ufficio esportazione di Milano, l'arco temporale del periodo archeologico si concluderebbe con la caduca dell'impero romano. speriamo che si faccia chiarezza, almeno sotto questo profilo, ma ne dubito.1 punto
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Ecco un'altra di quelle cose che non potrà mai funzionare. @Alberto Varesi chiudiamo le licenze preziosi e cominciamo a fare come fanno in molti (e pure famosi a volte) "colleghi" che operano da sempre senza: a conti fatti conviene.1 punto
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Come ha precisato villa66, il contorno dell'originale non è rigato ma doveva esserci scritto "HUNDRED CENTS ONE DOLLAR OR UNIT" e doveva pesare all'incirca 27 grammi quindi è un falso e sicuramente neanche in argento, mi spiace.1 punto
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E quando inizi a vedere boccoli, capelli e ricciolo...su questa tipologia.. E inutile il rame è imbattibile... Eros1 punto
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Sì. è della combinazione conii O6/R4 (nota in 10 esemplari) ed è uno dei più belli. Colgo l'occasione per sollevare un particolare dettaglio che ho trovato solo in questa serie. Ci sono esemplari, per la verità pochissimi, che mostrano una strana superficie: Shekel (BM 1987.0649.342) g. 6,23 Shekel - coll. Villaronga, Tangeri hoard 94, g. 6,90 (foto gentilmente fornitami dal figlio del famoso collezionista spagnolo, che ha conservato la collezione paterna e ha confermato la provenienza invece da un ritrovamento in Spagna, in Andalusia). Mezzo shekel - Stacks, 10-i-2011, 114 = CNG, 54/2000, 425 g. 2,85 Mezzo shekel - Tangeri hoard 97 g. 3,53 (altro esemplare dal ripostiglio, andato tuttavia disperso ed è rimasta solo una vecchia e modesta foto) Mi piacerebbe capire l'origine di questi particolari difetti, che sembrano essere causati forse da tondelli di argento con metallo non bene amalgamato prima di essere coniati...1 punto
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Sono un idiota, a volte basta sciogliere bene la legenda: Tomi in Tracia! Al D/ IOYΛIA ΔOMNA CEB; il busto drappeggiato di Giulia Domna. Al R/ MHTΡOΠ ΠONTOY TOMEΩC; Cibele seduta a sx. Cdr. Varbanov 4883; AMNG 2823.1 punto
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Buonasera Alberto, Grazie per aver condiviso questo interessantissimo studio, provo a postare un esemplare che ricorda molto il 1/2 shekel della terza seria, ma non sono sicuro si tratti di una moneta utile al tuo corpus, non conoscendo molto le emissioni cartaginesi successive alla prima guerra punica, inoltre il carattere sottostante il cavallo al rovescio mi pare differente. Nella speranza di poter collaborare per quanto posso e augurandomi che l'esemplare non lo avessi già catalogato (nel caso appartenga effettivamente alle serie in questione), l'asta era la Glendining tenutasi a Londra lunedì 9 marzo 1931(e giorni seguenti), allego anche foto della relativa descrizione. La moneta (meglio, il calco, se non erro (?)) è raffigurata alla tavola XXX. Un saluto1 punto
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Quelle che a te sembrano una "O" e una "Y", in realtà sono una "D" e una "A" capovolta. Per me tutto nella norma... per modo di dire.1 punto
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non é certamente di pertarito merovingia.... non sono un campione del genere ma non mi pare proprio... Per il genere mi pare più roba tardo medievale di area germanica ...ma qua mi fermo sull'originalità assicurata metto un piccolo punto interrogativo perche non conosco il pezzo, ma lo stile ricorda cose molto inquietanti che ho visto negli ultimi anni.... Comunque non é una moneta pertinente con il mio ambito, quindi per me non é giudicabile saluti1 punto
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Al D/ si vede parte della legenda precedente (CAR)OLVS, si tratta come anticipato da Eliodoro di un cavallo ribattuto su un pari nominale di Carlo VIII di Francia. Frutto della ribattitura anche le incongruenze al R/.1 punto
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Molto bello anche il tuo esemplare... e direi anche la foto che hai fatto lo valorizza molto.. non capisco al rovescio quella linea sottile dove la patina tende all'arancione... come se gli fosse colato qualcosa... penso che anche la tua in passato abbia subito un lavaggio. .. é comunque una bella moneta e con quel rosso non passa certo inosservata1 punto
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Le banconote sono quasi tutte *prescritte* (significa che hanno perso definitivamente il loro valore al cambio), ottime quindi per iniziare a collezionarle Ma ci sarebbero alcune *fuori corso* (significa non più in uso ma ancora valide per il paese d'origine) ancora convertibili: il 1000 escudos portoghese per esempio (1000 escudos = 5 euro) ma solo presso la Banca centrale del Portogallo e sino a febbraio 2022. Il 5 Pound è ancora scambiabile presso una banca scozzese (su per giù 6 euro). Non ricordo se in Cina vengono ancora ritirate la banconote appartenenti alla precedente serie, nel nostro caso quelle da 5 jiao, il 10 ed il 100 yuan, in tal caso, ma solo presso la banca centrale cinese, ci sarebbero circa 14 euro. Generalmente sono banconote piuttosto comuni, in special modo quelle della Jugoslavia, insieme alle altre (Irak, Messico, Ussr, Francia ecc.) in queste condizioni 50 cent cadauna, tralasciando il cambio tre di quelle sopramenzionate (1000 escudos, 100 yuan, 5 pound) giusto un paio di euro ciascuna.1 punto
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Buongiorno a tutti Approfittando di questo periodo "vacanziero" ho approfittato per un ulteriore approfondimento sulla sterlina in questione, ovvero ho provato a determinare la densità. Ho utilizzato una bilancia di Mohr-Westphal che viene utilizzata per la determinazione della densità dei liquidi e dei solidi e, avendone trovata una da poco accessoriata per quest'ultimi (solidi) ho provato fare una prima prova. Va premesso che, per quanto mi sono attenuto scrupolosamente al metodo in essere, tenendo anche conto di tutte le variabili possibili (manualità pratica, densità dell'aria, temperatura ecc.) mi riprometto di fare in seguito delle contro-prove per avere una convalida sui risultati finora ottenuti. Da quanto fino ad ora ho potuto rilevare emerge un volume della moneta di 0,462 (V) ed una densità di 17,436 (g) x cm3 (peso specifico). Tale dato potrebbe essere oggetto di un ulteriore analisi se, qualcuno di Voi, potrebbe fornirmi informazioni sulla lega utilizzata in quel periodo, in ogni caso su tali basi possiamo affermare che non è di platino. Rimanendo a disposizione per eventuali interessi sulla metologia/atrezzatura utilizzata, un saluto a tutti.1 punto
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Buongiorno, continuiamo con le nostre preferite..... Ferdinando IV - Grano Cavalli 12, 1790 Sigle A. P. ( Antonio Planelli). Moneta a cui tengo particolarmente....sia per la sua conservazione fuori dal normale, essendo i grani la moneta spicciola del popolo......destinata a circolare tantissimo, sia perchè la acquistai nei primi anni della mia avventura numismatica, dal Sig. Morello di Latina, professionista che amava dare consigli ai giovani alle prime esperienze.1 punto
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Troppo Bella !........ ma in entrambe le monete non vedo traccia della scritta AUGUST tra le S e C , in alto all' ingresso del Porto ; inoltre , domanda , nei Sesterzi di Nerone compare la IMP prima di Nero ? Il Porto di Ostia di Nerone e' forse la moneta romana piu' contraffatta nella storia . Anche il numero delle imbarcazioni variano da modello a modello , il che aumenta il problema .1 punto
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Vi ricordate la mia ultima Piastra acquistata? Arrivata stamattina, il tempo di classificarla , maneggiarla un po.....farle due foto veloci...e riporla nel vassoio di velluto a riposare insieme alla sorella del 1787. A riposare e ripatinare, perchè come succede spesso....le immagini del venditore la facevano vedere patinata e invece oggi...aprendo la bustina mi sono ritrovato con una moneta parzialmente lucidata!1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 88 Auction date: 8 October 2015 Lot number: 449 Price realized: 6,500 CHF (Approx. 6,692 USD / 5,957 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Auction 88 Part I Greek Coins Kingdom of Bactria, Sophites circa 315 – 294 Drachm, Bactra circa 300, AR 3.65 g. Head of satrap r., wearing helmet with cheekpiece, three olive leaves over visor and spiral palmette on bowl. Rev. ΣΩΦYΤΟΥ Cockerel standing r.; behind, caduceus. Whitehead NC 1943, pp. 64, 1 and pl. III, 7 (these dies). Mitchiner type 29b. SNG ANS 21. Very rare and in exceptional condition for the issue. Light iridescent tone and extremely fine / good extremely fine From a Swiss collection and privately purchased from Frank Kovacs in 2003. "Sophytes" known to us through a good number of coins bearing his name in the genitive form: ΣÙΦYTOY, is one of the most enigmatic rulers of Central Asian history. The geographical situation of his kingdom, the definition of his chronology and the identification of the origin of his name caused much ink to flow since the publication of his first known coin by Alexander Cunningham in 1866. Since then these coins, certainly because of their excellent workmanship and the unusual name, aroused much curiosity among the numismatists and historians of Central Asia and India. Coins of Sophytos are very closely linked with two other series known as 'imitations of Athenian 'owls' and 'eagle series' found in the territories north of the Hindu Kush mountains. Bopearachchi believes that these coins were struck before Seleucus I's eastern expedition against Chandragupta which led to the treaty signed with the latter in 303 BC.1 punto
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