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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/17 in tutte le aree
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IL PATRIARCA POPPONE: Il denaro e il Santo Sepolcro. L'unica imitatio (replica) del Santo Sepolcro di Gerusalemme sopravvissuta nella mia regione si trova all'interno della basilica di Aquileia (trova posto nella navata laterale sinistra). Le imitationes devozionali del Santo Sepolcro potevano essere delle chiese, dei battisteri, degli altari, delle strutture lignee “a cassa” oppure, come in questo caso, dei sacelli, e venivano realizzate con lo scopo di conservare la memoria del luogo più venerato dalla cristianità, attorno alla quale si sarebbero ricreati, durante la liturgia pasquale, gli eventi della Passione e Resurrezione di Cristo. Ovviamente non si trattava di “copie” esatte nelle proporzioni matematiche, ma di strutture che riassumevano in sé alcuni elementi simbolici del modello di Gerusalemme, come nel caso del Sepolcro aquileiese, sintesi di due differenti edifici gerosolimitani: il Sepolcro vero e proprio, custodito all’interno dell’Edicola, e la Rotonda dell’Anastasis che la circonda. Il Santo Sepolcro aquileiese risale all’XI secolo e si ritiene sia stato commissionato dal patriarca Poppone (viene nominato per la prima volta in un documento del 1077, meno di cinquant’anni dopo la consacrazione del complesso sacro voluto dal Patriarca Poppone). Si presenta come un sacello a pianta circolare, realizzato in conci di marmo greco, da cui sporge un grosso muraglione che lo salda al muro della basilica, e in alto è coperto da un tetto conico sorretto da tredici colonnine (in origine dodici, come il numero degli Apostoli). Liturgicamente è connesso ai riti della settimana santa e alle sacre rappresentazioni di cui la chiesa aquileiese fu promotrice nel medioevo. L'interno del Sepolcro è caratterizzato da un altare monopode collocato sulla destra, mentre a sinistra un arcosolio sovrasta la tomba caratterizzata dalla presenza di tre incavi disposti orizzontalmente sulla lastra di copertura, di questi tre incavi solo quello centrale è forato e quindi in comunicazione con l’interno del sarcofago. Dall’analisi dei testi liturgici aquileiesi, gli studiosi hanno concluso che il Venerdì Santo l’Ostia con la Croce, avvolte in un “sudario” o porpora, venivano riposte all’interno del foro che poi veniva chiuso con un coperchio, a simboleggiare la deposizione di Cristo all’interno del Sepolcro. I due incavi laterali servivano probabilmente come “mensa” nei quali poggiare degli oggetti liturgici. Un aiuto per decifrare il cosiddetto “tempietto” della moneta attribuita a Poppone. A guardarlo bene, esso risulta formato da un triangolo desinente superiormente in un globetto e poggiante in basso su tre linee verticali, le due a sinistra più ravvicinate e quella a destra addossata a una mezza ellisse posta in verticale. Cosa possiamo notare sul denaro? : 1) Una rotonda a corsi di marmo greco 2) Tredici colonne (in origine 12) 3) Tetto conico sul quale preesisteva un ornamento lineo 4) Un portoncino delineato da architrave. Figura che se posta in relazione all'aspetto del Sepolcro aquileiese, quanto meno evidenzia una forte rassomiglianza. Questo porrebbe fine alla diatriba, ormai secolare,sull'originalità del denaro e del diploma ad esso legato. Con tutta probabilità il denaro è originale (la moneta venne rinvenuta in Polonia assieme ad emissioni tutte databili entro il 1037). Una moneta coniata negli anni 30 dell'undicesimo secolo, quando quasi certamente i lavori di costruzione di quest'edicola erano ultimati (la consacrazione della Basilica di Aquileia è del 13 luglio 1031). Anche il diploma (anche se conservato solo in una copia) come ben ha ben esposto il prof. Saccocci (Moneta in Friuli al tempo di Poppone, Roma 1997) e come forse dimostrato da questo scritto è da ritenersi autentico. Il diritto di zecca ad Aquileia deriva da un documento datato 1195 che riproduce un diploma di Corrado II il Salico, andato perduto e datato 1028. Questa concessione imperiale venne redatta a Imbshausen, in Sassonia.Il documento notarile ha dato adito a numerose discussioni numismatiche sulla sua originalità o meno: Bernardi lo considera un falso in quanto era abitudine delle cancellerie imperiali “ragruppare” varie concessioni in un unico diploma, mentre in questo caso il documento accorda unicamente il diritto di zecca; Andrea Saccocci reputa autentici sia il diploma che il denaro, mettendolo in relazione alla concessione di zecca al comune di Padova da parte di Enrico III del 1049.4 punti
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Per la Storia e la Numismatica Furia Sabinia Tranquillina fu la moglie di Gordiano III ; le notizie in merito a questa Augusta sono praticamente assenti , quindi per tentare di ricavarne alcune non resta altro da fare che prenderle non direttamente , ma girando alla larga , tramite il padre e il marito . Tranquillina sposo’ l' Imperatore Gordiano III nel maggio del 241 , era la figlia del Prefetto del Pretorio : Gaio Furio Sabinio Aquila Timisiteo ; la Storia Augusta , nella Vita di Gordiano III , lo nomina in forma abbreviata : Misiteo , fu un energico uomo militare , forse di origine orientale visto il nome , in grado di ripristinare l' obbedienza nelle Legioni e ottimo organizzatore dell’ ambiente militare , dote necessaria per combattere le rivolte ai confini dell’ Impero che non vedevano di buon occhio l’ elezione all’ Impero di Gordiano III , poco piu’ che un bambino , essendo Gordiano nato nel 225 , quindi quando fu eletto Imperatore nel 238 aveva appena 13 anni , tanto piu’ eletto dal Senato . Di Timisiteo esiste solo una iscrizione che lo nomina , trovata a Lione e registrata come CIL XIII 1807 , questo il testo della lunga e onorata carriera militare e civile del suocero di Gordiano e padre di Tranquillina , iscrizione a lui dedicata da suoi clienti : Atilio Marullo e Sacconio Adnato : C(aio) Furio Sabinio Aquilae / Timesitheo proc(uratori) / prov(inciarum) Lugud(unensis) et / Aquit(anicae) proc(uratori) prov(inciae) Asiae ibi vice XX / et XXXX itemq(ue) vice proco(n)s(ulis) proc(uratori) / prov(inciarum) Bithyniae Ponti Paphlagon(iae) / tam patrimoni(i) quam rat(ionis) privatae / ibi vice proc(uratoris) XXXX item vice proc(uratoris) / patrimon(ii) prov(inciarum) Belgic(ae) et duarum / Germaniar(um) ibi vice praesid(is) prov(inciae) / German(iae) inferior(is) proc(uratori) prov(inciae) Sy/riae Palaestinae ibi exactori reli/quor(um) annon(ae) sacrae expeditio/nis proc(uratori) in urbe magistro XX ibi / logistae thymelae proc(uratori) prov(inciae) / Arabiae ibi vice praesid(is) bis proc(uratori) / ration(is) privat(e) per Belgic(am) et duas / Germ(anias) praef(ecto) coh(ortis) I Gallic(ae) in Hispan(ia) / C(aius) Atilius Marullus Arvern(us) / et C(aius) Sacconius Adnatus Me/diomatr(icus) patrono optimo Timesiteo , considerando la giovanissima eta’ del nuovo Imperatore Gordiano III , era quasi il reggente dello Stato anche se questa “reggenza” era stata presa in perfetto accordo con il Senato , svolse tanto bene e onoratamente questa funzione di padre adottivo di Gordiano III , che Timisiteo venne onorato dal Senato con il titolo di Protettore della Repubblica e in seguito alla vittoria contro i Parti , con una quadriga trionfale in bronzo ; Timisiteo rinsaldo’ questa “paternita’” con Gordiano III dandogli in moglie sua figlia Tranquillina ; tutto questo contrariamente al sospetto che di lui ha la Storia Augusta , la quale sospetta che fece il bravo padre adottivo al giovane Imperatore , aspirando invece all’ Impero , ma i fatti della vita di Timisiteo contraddicono tale sospetto . Tranquillina era nata nel 226 , si ignora dove , forse a Roma , quando i due giovani si sposarono nel 241 avevano quindici anni Tranquillina e sedici anni Gordiano , una eta’ in epoca romana compatibile per un matrimonio ; il matrimonio si celebro’ a Maggio , la “luna di miele” i due sposini la trascorsero nella Villa dei Gordiani , la Domus Gordianorum , sulla Via Prenestina , restaurata e abbellita per l’ occasione delle nozze , questa grande Villa era appartenuta al nonno di Gordiano III , il primo Gordiano . Giulio Capitolino , uno degli autori della "Historia Augusta" descrive la Villa dei Gordiani come adornata da un portico tetrastilo di 200 colonne tutte della stessa altezza e composte di vari tipi di rari marmi colorati , con tre Basiliche , Saloni lunghi 100 piedi , cioe’ 30 metri , piu’ Terme sontuose le piu’ grandi in tutto l’ Impero ad uso di un privato ; delle 200 colonne Capitolino ci informa anche circa i tipi di marmi pregiati utilizzati : 50 erano di caristio , 50 di claudiano , 50 di sinnadico , 50 di numidico . I ruderi di questa grande Villa sono tutt’ ora presenti e visitabili sulla Via Prenestina , al terzo miglio ; per chi non e’ di Roma , puo’ leggere questo vecchio Post di tre anni fa sulla Villa dei Gordiani con foto scattate sul posto : Le celebrazioni post matrimonio tra Gordiano e Tranquillina furono interrotte dalle preparazioni per la guerra che scoppio’ ai confini orientali con la Persia ; la giovane sposa Tranquillina segui’ Gordiano e suo padre in Asia Minore e qui si perdono le sue gia’ scarse notizie . Nel frattempo dei preparativi e degli spostamenti , il Re persiano Sciaphur aveva invaso Mesopotamia e Siria raggiungendo Antiochia ; Timesitus e Gordiano raggiunsero la zona di guerra con un esercito rinforzato con la Legione II Adiutrix presa dal fronte danubiano , forse anche dalla I Adiutrix , che si aggiunse alle Legioni orientali ; respinsero i Sassanidi fino all' Eufrate e li sconfissero a Resaina nel 242 riacquistando molti dei territori persi , infine Timesiteo liberò Antiochia , riconquistò Carre e prese la strada per sconfiggere definitivamente il Re nemico conquistando la sua capitale Ctesifonte ma in questo periodo Timesiteo si ammalò durante le operazioni e mori’ . Non ci sono informazioni sicure , forse la causa della morte fu naturale dovuta a dissenteria o forse fu avvelenato pensando fosse la bevanda una medicina contro la malattia ; se congiura avvenne , fu dovuta a Filippo che aspirava a prenderne la carica di Prefetto del Pretorio , con un pensiero all’ Impero ; Gordiano non avendo alternative gli affido’ la carica , a poco sarebbe stato ucciso dai soldati su ordine di Filippo , almeno questo e’ il racconto della Storia Augusta la quale riporta anche una seconda ipotesi , cioe’ che Gordiano venisse ucciso in battaglia dai Parti . Il matrimonio tra Gordiano e Tranquillina quindi non durò a lungo , meno di tre anni , perché Gordiano morì il 25 Febbraio del 244 nel corso della guerra contro i Parti . Gli storici sono inclini a credere che il matrimonio , anche se nato per interessi politici , fosse comunque supportato da vero amore reciproco dei due giovanissimi sposi . Nessuna notizia storica ci ha tramandato il percorso della vita di Tranquillina dopo la morte del padre e di Gordiano , quindi le sue tracce finiscono in Asia Minore . La numismatica ha il merito di averci tramandato con certezza l’ aspetto giovanile di Tranquillina , dove compare in rare monete emesse a Roma , piu’ numerose in quelle emesse nelle Provincie , monete romane per lo piu’ con la Concordia al rovescio ; anche alcuni busti marmorei sopravvissuti forse la rappresentano in diverse eta’ , tra questi , se uno fosse sicuramente a lei attribuibile , dimostrerebbe che sopravvisse alla morte del padre e di Gordiano , agevolata in questo dal fatto che non avesse dato eredi diretti a Gordiano III . In foto l' iscrizione dedicata al padre Timisiteo trovata a Lione , un Antoniniano e un Sesterzio di Tranquillina , due busti marmorei attribuiti a Tranquillina , il primo si trova al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo , il secondo al Museo Chiaramonti al Vaticano .3 punti
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Salve a tutti, leggo solo ora, purtroppo per mancanza di tempo, questa interessantissima iniziativa, che ha tutto il mio plauso. Ne approfitto per confermare la mia collaborazione in merito all'ambito di mio interesse, ovvero le zecche della Langobardia Minor. Senza dubbio l'argomento è in piena armonia con le ricerche che sto conducendo attualmente (a livello universitario, sto lavorando proprio in questo periodo ad un testo simile), quindi, nel mio piccolo, sarò lieto di repertoriare e seguire quanto emergerà da questo progetto. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno avuto (e spero avranno) fiducia in me e nella mia passione per questa particolare monetazione. Attendo quindi novità.3 punti
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Cari amici, ecco l’idea che vi accennavo in un altro post, certamente un po’ folle, indubbiamente non nuova. PREMESSA Il “mondo” della monetazione longobarda è multiforme e difficile da “abbracciare”. Questo accade per vari motivi a mio avviso, da un lato certamente parliamo di una monetazione assai complessa, nella quale purtroppo gli esemplari sono spesso pochi e decontestualizzati, dall’altro l’approccio dei numismatici italiani, che di fatto sarebbero stati privilegiati nel tentativo di sistematizzazione, è stato a mio avviso dispersivo e mal concentrato. Approcciarsi alla numismatica longobarda significa trovarsi di fronte a una miriade di testi (libri, articoli, atti, cataloghi, etc etc), dove molto spesso il “tema” di fondo dell’autore è il tentativo, espresso o meno, di imporre la propria “visione” e la propria “soluzione”, spesso fissandosi sul dito che indica la luna, senza mai vedere la luna e le stelle…. Ora, non mi pare di raccontare cose strane, infatti basta leggere i post di lamoneta sul tema longobardo per “cozzare” ancora contro il medesimo approccio, una visione del micro, spesso avulsa dal macro, sempre atta ad imporre la propria idea di partenza, difficilmente “aperta” all’altrui pensiero quale strumento per fare insieme un ulteriore passo avanti. L’IDEA L’idea di questo misero numismatico che scrive è che il primo approccio a questo problema dovrebbe essere “ragionieristico-numismatico” passatemi il termine….. mi spiego meglio. Se partire dalla monetina X cercando dinamiche a valenza universal-longobarda non paga e non ha mai pagato, forse si può fare l’inverso. Non mi preoccupo delle attribuzioni dubbie per ora Non mi preoccupo di definire le zecche di emissione per ora Non mi preoccupo di dare spiegazioni (lettere, simboli, la mano, i monogrammi etc etc etc) per ora MA censisco….tutto….e in modo sistematico Nel limite del possibile un “corpus” I CONFINI In questo senso non porrei confini, il lavoro richiederà tempo e pazienza quindi: il cosiddetto “periodo pannonico” – SI… per ora, benché alcune dubbie, SI argento SI monogrammi leggermente diversi sulle “siliquette” – direi SI diverso posizionamento dei ”pallini” sulle silique…direi NO perché non crea “variante”, ma tenderei poi a sistematizzare nella medesima variante, le combinazioni note (abbiamo fatto la stessa cosa sulle vittorie vandale con “pallini” al retro sparsi) imitative SI (incluse, per ora almeno, tutte quelle silique potenzialmente imitative delle bizantine) falsi SI (in una sezione a sé) dubbie SI….soprattutto loro Longobarde del sud SI, con relative imitative del primo periodo…nei limiti del possibile, IL METODO L’idea è quella di un corpus di “varianti”, quindi se esistono “note” 10 monete di XXX con la lettera Y davanti al volto, basta 1 foto, magari la più chiara… Se esiste la medesima moneta con la legenda spezzata in modo diverso, va citata… DN POEMENIVS PF AVG è diverso da DN POEME-NIVS PF AVG o da DN POEM-ENIVS PF AVG Le lettere davanti al volto…tutte, in modo separato…. Non so, chi ha dimestichezza con il RIC volume X soprattutto, ma il RIC in generale, di certo mi capisce…. Per ogni moneta sarebbe , NEL LIMITE DEL POSSIBILE, necessario indicare: 1 - peso 2 - dimensione 3 - orientamento conii 4 - n. esemplari noti (di quella variante con quella lettera o con quella spezzatura…etc), pesi o almeno il peso medio, la mediana e la moda (su numeri significativi) 5 – fonte e bibliografia di riferimento (ad esempio per la Flavia Ravenna/Parma di Carlo basta citare Crusafont 2003, Crusafont 2004, Bellesia 2004 e Arslan moneta e circolazione monetaria quale eredità bizantina? Ovviamente tutti con titolo completo IO mi offro di sistematizzare questo lavoro, raccogliendo e sistematizzando tutto quello che viene postato qua su questa discussione, annotando tutto e facendo la dovuta ricerca bibliografica e integrativa delle varianti A VOI, e mi riferisco ad esempio a @numa numa , @dux-sab, @adelchi , @eliodoro , @giollo2 , @chievolan , solo per citarne alcuni, (e di certo ne dimentico molti, quindi nel caso “chiamateli a raccolta” ) chiedo di postare le varianti mettendo, NEL LIMITE DEL POSSIBILE, per ogni immagine: 1 - peso 2 - dimensione 3 - orientamento conii 4 - n. esemplari noti, pesi o almeno il peso medio, la mediana e la moda (su numeri significativi) 5 - fonte e bibliografia di riferimento A COSA SERVE La visione d’insieme è un punto di arrivo, ma soprattutto un grande punto di partenza, in questo caso ad esempio per un grande lavoro “ragionato” e non di pura raccolta sistematica. Il RIC o il DOC (bizantine), o il MEC vol 1, sono stati punti di arrivo di infiniti articoli, ma sono stati anche e soprattutto punti di partenza per un nuovo lavoro… Alla fine avremo un grande “quadro” d’insieme, corredato da una bibliografia di tutto rispetto Prima di partire…con una piccola risposta…quanti dicono “CI STO?” Non sarà così impegnativa come sembra…non abbiamo fretta…non dobbiamo riassumere tutto in 6 giorni per poi riposare…. Chi vuole può postare anche una moneta a settimana...chi vuole una al giorno… Ci proviamo? Avete domande? Siete d’accordo in generale? Tenete presente che “da soli” questo è un lavoro che non si può fare…qualcosa sfugge, certamente. Da soli ci si fossilizza sulle proprie convinzioni e si lavora a volte per dimostrarle a tutti i costi… invece di cercare la verità più plausibile si cerca di dimostrare la propria…. Si guarda il puntino del traguardo e non si vede tutto il panorama intorno, la strada, e tutto il resto…. Un saluto Alain Gennari2 punti
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Segnalo l'uscita del n. 331 settembre 2017 di Panorama Numismatico questo l'indice Curiosità numismatiche – Pag. 3 Pietro Magliocca, La storia dell’Esposizione Internazionale Marittima. Decreti, rinvii e premiazioni, Napoli, 17 aprile 1871 – Pag. 7 Recensioni – Pag. 23 Pierluigi Baisi, Un Hamerani nella zecca di Palermo – Pag. 25 Ivan Cavazzoni, Le medaglie di Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (1815-1847). Catalogo prezzario – Terza parte – Pag. 27 Luciano Giannoni, Le didramme populoniesi con il volto di Hercle: alcune considerazioni statistiche – Pag. 39 Mario Veronesi, Modena: sesini, bolognini, muraiole e giorgini di Francesco I d’Este. Proposta per una collocazione cronologica, comprese alcune varianti inedite – Settima parte – Pag. 47 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 632 punti
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Una delle tante monete postate, la numero 12 se non ho visto male, è una moneta della Serenissima; un "bezzo da 6 bagattini" , monetazione del XVII secolo il cui valore in questo grado di conservazione non è che di una manciata di euro. Si trova sui banchi dei mercatini a 5-6 euro, per capirci. E' comunque una moneta dall'alto valore storico, rientrando nel novero dello "spicciolame", una moneta circolata nelle mani del "popolo", una di quelle monete che più mi fanno fantasticare. Affascinante pensare che magari, chissà, sia servita per acquistare verdure nei mercati tra le calli, per pagare una trasporto di una derrata a bordo di una gondola. Un bel giorno magari persa in una piazza San Marco allagata dall'acqua alta, ritrovata da chissà chi e subito spesa una una bettola di infimo ordine per un' "ombra de vìn" e riposta dalle mani callose dell'oste in una cassettina di legno; e così via. Fino ad arrivare oggi nella tua collezione. Be', ciò vale molto più di cinque o sei euro, giusto?2 punti
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DE GREGE EPICURI E' una moneta del "regno vassallo" di Arabia. Da un lato (col copricapo "vescovile", in realtà è una tiara orientale) il re Abgaro (ABGAROC BASILEVC=Abgaro re), dall'altro l'imperatore romano in carica; dovrebbe trattarsi di Gordiano 3° (GOPDIANOC CEB=Gordiano Imperatore). E' del III secolo d.C. Scritte greche.2 punti
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cari amici ho ricevuto queste fantastiche risposte da tutti voi, e anche da @Giollo2 e ora da @Caio Ottavio. siete tutti DEI GRANDI!!!! ho rivisto gli ambiti su richiesta di @Giollo2 che prende un periodo ristretto ma di sua grande competenza (ps inizierà tra qualche mese causa impegni ... MA , primo, qua non possiamo e non dobbiamo avere fretta, secondo...lui è già molti mesi avanti ) ora , prima di iniziare a creare le discussioni separate e prima di dare qualche linea guida per uniformare il lavoro COMUNQUE SEMPRE DI TOTALE CONDIVISIONE ci sono ancora 2 o 3 "aree" da assegnare.... ovviamente parliamo di coordinatori (coloro che si fanno capo di annotare tutto e censire insieme agli altri...tenendo il report dello stato dell'arte) ALLORA CHI SI OFFRE??? ATTENDO CANDIDATI...POI SI PARTE!!!!!!! AMBITI 1 – periodo “pannonico” – coordinatore: Alain Gennari @Poemenius 2 – monetazione imitativa in AV e AG – coordinatore – da assegnare - @Poemenius? Se altri lo vogliono, preferirei aiutare e non coordinare questo gruppo 3 – argento (silique “PER” con vari monogrammi + altri monogrammi etc) – coordinatore – da assegnare - 4 – tremissi nominativi, anonimi, s. michele, monogrammi etc (ESCLUSO periodo da Cuniperto a Liuprando) – E relativi falsi da assegnare - 5 - tremissi da Cuniperto a Liutprando e relativi falsi - @giollo2 6 – Flavie + tremissi Monogrammi di Lucca - @numa numa 7 – Astolfo a Ravenna + i follis a 2 volti - Alain Gennari @Poemenius solo perché sto già pubblicando qualcosa e sarebbe un inutile lavoro doppio….vi dirò poi 8 – Benevento e Salerno e relativi falsi - @caio ottavio Coordinatore del progetto nel suo complesso – Alain Gennari @Poemenius2 punti
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Grazie @adelchi per l'immeritata fiducia! Avevo letto questa chiamata alle armi e ci stavo pensando sopra da giorni. L'idea mi solletica molto, soprattutto per quanto riguarda le imitative, ma sarei in grado di portare anche un solo mattoncino alla causa? Ad ogni modo, do la mia disponibilità... Proviamoci...2 punti
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E questo è stato pubblicato ieri: https://mediterraneoantico.it/articoli/eventi-mostre-musei/longobardi-cambiato-la-storia-ditalia/2 punti
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Quelli che....andiamo a bere al "Drago verde"2 punti
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Come non essere daccordo con te, dal primo grande modulo del 1819 per Ferdinando I.....all'ultimo di Francesco II del 1859. Quello che vi posto stasera è un 10 Tornesi 1859 per Ferdinando II.2 punti
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Mi intrometto nelle vostre giuste disquisizioni, ho visto il pezzo da 5 sterline, una bella monetona, mi è piaciuta, e l'ho acquistata, allego la foto del R/ saluti TIBERIVS2 punti
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Buon pomeriggio e buona domenica a tutti, sono lieto di comunicarvi che il Circolo Numismatico Partenopeo organizza il 4° Convegno Numismatico e Filatelico partenopeo Manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, si svolgerà a Napoli, venerdi 22 Settembre 2017 e sabato 23 Settembre 2017 all'interno della sala dell'Hotel Mediterraneo, in Via Ponte di Tappia n° 25, Napoli. Con la presenza di qualificati operatori del settore e periti, che metteranno in esposizione autentiche rarità: monete, francobolli, banconote, decorazioni militari, accessori e raccoglitori per collezioni. Sarà possibile acquistare, periziare, vendere. Ampio parcheggio, ampia sala, ambienti confortevoli, possibilità di prenotare camere a tariffa agevolata. Renaissance Naples Mediterraneo Via Ponte Di Tappia n°25, Napoli (+39) 081 79700018 - [email protected] www.mediterraneonapoli.com Gli orari di apertura e chiusura: Venerdi 22 Settembre 2017, dalle ore 14:00/18:30 Sabato 23 Settembre 2017, dalle ore 9:30 alle 18:30 Ingresso Libero Per ulteriori informazioni, contatti e prenotazioni Circolo Numismatico Partenopeo Antonio Rennella telefono (+39) 338 446 99 46 Antonio Cava telefono (+39) 349 890 19 631 punto
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Bisogna distinguere le "patacche" moderne da quelle d'epoca.....cioe' contemporanee alle monete stesse. Per farti una cultura a riguardo ti consiglio di leggere la discussione del Forum....quella riguardante I falsi nella monetazione napoletana. Ne sta una in particolare di "patacca" moderna che si trova in vendita in rete....una Piastra di Ferdinando II del 1854....realizzata molto bene, solo ha nel contorno la dicitura FERT! Poi trovi pure I 5 lire 1813 di Murat... Se il venditore è onesto .....riporta la descrizione "riproduzione". Per utilita' collettiva ti posto la Piastra del 1854 falso moderno.1 punto
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Mi ricordavo di avere qualche cosa su questa impresa.............dopo lungo cercare alla fine l'ho trovato!!! Un librettino che racconta il viaggio aereo dell'illustre Cavalier milanese Don Paolo Andreani, esposto dal canonico Carlo Castelli.1 punto
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Ciao @clairdelunee grazie del commento . Di Tranquillina la storia purtroppo non ci tramandato altre notizie , forse perse , forse perché sposa a 15 anni , cosa poteva interessare di una adolescente di questa eta' ? certamente niente scandali , niente pettegolezzi e niente figli ; oltre tutto rimasta vedova in giovane eta' e dimenticata presto dalla storia , comunque fortunata per questo privilegio di aver sposato un Imperatore . E' stato bello ricordarla . Buona serata1 punto
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visto che vi interessano anche i pesi posto questo di Gian Galeazzo per il ducato. da notare che però con questo ritratto esiste solo il doppio ducato.1 punto
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Il tipo con la stella a sei punte. Noterete che hanno in comune lo stesso rovescio.1 punto
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Iniziamo la settimana con una piccolina molto "particolare", Ferdinando II - mezzo tornese 1853 tipo con busto adulto. Di questo millesimo ad oggi conosco e ho censito solo due tipi: Quello con il simbolo stella a sei punte....che si presenta sempre con la mancanza della punta alta, lato sinistro...e questo con la stella a cinque punte. Questo da me postato è abbastanza ostico da reperire. Conoscete altri mezzi tornesi con simboli diversi? Saluti, Rocco.1 punto
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Non so se ne ho facolta' pero' chiederei anche a @Theodor Mommsen se vuole essere della partita,non lo conosco personalmente,ma da quel poco che ho capito lo reputo persona estremamente preparata e sicuramente utile alla nostra"causa".1 punto
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Interessante storia che non conoscevo ma nello stesso tempo lascia l'amaro in bocca per i loro amore durato troppo poco e il mistero di lei non menzionata piu da nessun autore come se fosse svanita nel nulla con la morte dei suoi cari.1 punto
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Siccome è da un pò che non si scrive niente in questa sezione volevo ricordare che in questo giorno molti anni fa sono accaduti tre eventi che andrò a dirvi in ordine di importanza: -Il 4 settembre del 476 l'imperatore Romolo Augusto veniva deposto dal generale barbaro Odoacre, provocando la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e dando inizio come è convenzione al Medioevo; -Dopo la Battaglia di Sedan Napoleone III imperatore di Francia viene deposto il 4 settembre 1870 dando inizio alla Terza Repubblica; -Il 4 settembre 1886 dopo quasi trent'anni di guerra contro gli americani il capo apache Geronimo si arrende al generale dell'esercito statunitense Nelson Miles a Skeleton Canyon in Arizona. A presto, Alb1231 punto
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@Legio II Italica non te la prendere☺, dovresti prendere quella frase in senso positivo, vuol dire che la sezione mi ha talmente preso che anche tre giorni senza scrivere mi sembrano troppi?, io sono tra i primi che apprezza il tuo lavoro qui e che segue con molto interesse tutte le discussioni?, se è passato un altro messaggio mi scuso e cancello la frase anche se è questo che intendevo e niente di più... Ancora scusa, Alb1231 punto
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Non è detto che fossero solo pezzature di ostentazione, sono dei lingotti di metallo prezioso a tutti gli effetti e si possono riscontrare segni di usura da circolazione. Se ricordo bene scrisse qualcosa il dott. Pesce in merito.1 punto
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Non vedo chiaramente il R/, ....Potrebbe essere un quattrino per Mantova di Francesco II con testa laureata di Virgilio: crogiolo sul fuoco D/ Virgilius Mar Man / Domine Probasti CNI 35/531 punto
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@lucerio La moneta fu battuta nell'Asta del Titano n. 69, del 8 giugno 1997, lotto 481. Riporto le pur brutte foto che ho scattato. Mi spiace ma non ho ritrovato il listino con le aggiudicazioni.1 punto
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Vi adoro tutti! e spero che questa opera inenarrabile troverà modo di apparire...1 punto
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Non amo i piccoli moduli papali ma il tuo è un ottimo pezzo e appunto su 25 piastre o testoni ne trovi anche 3-4 di SPL, sui tagli piccoli ne trovi 2 su oltre 50 di SPL. Quindi ben fatto, saluti.1 punto
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Ciao @galaad, in questa mia "ossessiva" ricerca di varianti.....sono molto avvantaggiato dalla enorme quantita' di materiale proposto in vendita online. Non passa settimana che scopro conii per me nuovi e varianti mai viste fino ad oggi. E devo essere sincero......molte volte neppure I venditori sanno cosa stanno .........vendendo! Per mia fortuna1 punto
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Certo che @dabbene quella del Cordusio e di Milano, è davvero una grande realtà numismatica, una eccellenza italiana, se non "l'eccellenza" per antonomasia. Saluti1 punto
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E per chi verrà domenica 10 al Cordusio per la prima distribuzione del Gazzettino, oltre a qualche portachiavi del Cordusio che ho già postato, anche gli utili segnalibro del Cordusio che qui sotto vi mostro...insomma di tutto e di più1 punto
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Grazie Elio, troppo gentile, magari lo fossi, ci sono altre persone molto più preparate di me, vuoi perchè hanno fatto l'università, vuoi perchè si sono date anima e corpo allo studio. Una di queste l'hai già citata; Raffaele Iula, alias @caio ottavio . L'idea mi piace moltissimo. Mi ritengo a vostra disposizione per quello che posso fare nel mio piccolo naturalmente.1 punto
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Ciao @poemenius.. Sono una schiappa sulla monetazione longobarda.. Di quella del nord non ho nessuna conoscenza.. Del sud, ti posso dare una mano per le zecche di Benevento e Salerno.. Dispongo dei seguenti testi: Memmo Cagiati: La zecca di Benevento; Lucio Bellizia: Le monete della zecca di Salerno; Remo Cappelli: Studio delle monete della zecca di Salerno: Raffaele Iula: Introduzione alla numismatica salernitana. Raffale Iula: La zecca medievale di Salerno. Per Salerno c'è @caio ottavio alias Raffaele Iula.1 punto
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Una delle domande che su alcune pagine del sito viene più spesso avanzata è "Quanto vale ?" , riferita a monete, gettoni, medaglie : quasi che molti, rinvenendo in un cassetto uno di questi oggettini, abbia la speranza di aver messo le mani se non su un tesoro, quanto meno su un qualcosa che abbia pur sempre un certo valore. Manca - non sempre ma spesso - la curiosità di saperne di più su ciò che si è rinvenuto e che può essere interessante, anche a prescindere dal suo controvalore monetario. Come i miniassegni, ad esempio : sono stati davvero una "moneta di necessità" e come tali hanno circolato a pacchi e per un tempo non brevissimo. Poi, come per le schede telefoniche, intervenne la speculazione per cui furono stampati assegnini anche belli graficamente, che venivano venduti ai collezionisti ad un prezzo superiore al valore facciale e che di fatto circolavano pochissimo, o quasi mai. E' verissimo che oggi non sono più ricercati e pertanto il loro valore è crollato. Restano tuttavia come memoria di un certo periodo e di una funzione svolta : magari fra un secolo verranno ricercati, di nuovo collezionati e allora - forse - varranno pure qualcosa !1 punto
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Buondi se per favore qualcuno mi fa sapere se e possibile cambiare marchi tedeschi in euro non sono tanti sono 220 marchi in monete Se qualcuno mi da qualche indicazione grazie1 punto
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Segnalo che a partire dalla giornata di ieri è disponibile la nuova edizione del libro per eccellenza sulle sovrane d'oro " The Gold Sovereign". essendo l'autore originale Micheal Marsh deceduto oramai diversi anni fa l'opera è stata questa volta aggiornata da Steve Hill , illustre numismatico inglese che dopo aver lavorato per Spnk e Baldwin's attualmente lavora per Sovereign Rarities. Questo volume include per la prima volta sia le full sovereign sia le mezze e pure i recenti quarti. Viene inoltre ,sempre per la prima volta, fornito un prezziaro degli esemplari censiti. Il prezzo del volume è di 35£ più spedizioni ed è ordinabile dal sito dell'editore Token Publishing. Codice ISBN 9781908828361 Copertina cartonata e 208 pagine1 punto
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restando sul tema " guinea" : gran parte dell'oro usato per produrre le prime monete proveniva dalla Guinea in Africa : la Royal African Company , una compagnia fondata nel 1660 , aveva una patente reale che permetteva di apporre il loro simbolo, un elefante ed in seguito un elefante ed un castello ("elephant and castle"). La moneta fu coniata ogni anno tra il 1663 ed il 1684; l'"elefante" appare su alcune monete ogni anno dal 1663 al 1665 e nel 1668, mentre "elefante e castello" appare su alcune monete dal 1674 in poi. Questo simbolo compare pure sulle monete argentee , come è possibile vedere nel secondo esemplare postato due post sopra.1 punto
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Potrebbe essere un gettone di produzione tedesca con lo zar Nicola di Russia, tipo questo: (da https://www.ma-shops.com/saenn/item.php5?id=22275&lang=en&curr=EUR )1 punto
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dato che però questo è in primo luogo un forum di numismatica , vediamo allora di rendere questa discussione più interessante anche sotto questo aspetto. Il grande incendio di Londra ebbe luogo durante il regno di Carlo II : numismaticamente fu importante perchè ai primi del 1663 avvenne il passaggio dal hammered coinage al milled coniage ( ovvero dalla monetazione coniata al martello a quella col torchio ) Nel 1666 a seguito del grande incendio dilagò nella città il fenemeno dello sciacallaggio e dei furti, vennero pertanto emanati delle leggi che prevedevano l'impiccagione per colore che fossero stati beccati a rubare imperti superiori ad uno shilling. Lo shilling era una moneta dal valore di 12 pence in argento .925 e dal peso di 5.65 gr. eccone uno del 16661 punto
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certo, sono quà con più voglia di prima di imparare. Ogni tanto i fatti della vita ti fanno deviare dal percorso, ma le grandi passioni, se sono vere, prima o poi ti riesplodono tra le mani e ti ritrovi più vivo di prima. daniele1 punto
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Ho detto più volte che il sistema italiano è un'oscenità, e quando sento i miei amici archeologi accademici che ne parlano con orgoglio definendolo "un modello e un esempio per la tutela del patrimonio" mi metto le mani tra i capelli, pensando quanto male possa fare l'idealismo nella realtà dei fatti. Ma il metal detector è indifendibile: ben diverso è il comportamento del collezionista che acquista monete sul mercato che - salvo mala fede - pensa e auspica siano di provenienza legale rispetto a incoraggiare chi consapevolmente va in cerca di reperti archeologici a sfidare apertamente la legge e, in caso di ritrovamento, correndo deliberatamente il rischio di causare - stavolta sì - un danno al patrimonio archeologico (per la distruzione del contesto stratigrafico più che per la sotteazione del materiale). Non ci sono scusanti, questa volta Traina aveva detto una castroneria bella e buona, sarà stata figlia dei tempi o della leggerezza ma propugnare la ricerca di monete medievali tramite md, anche se lo fanno in molti, resta sbagliato per un amante della storia.1 punto
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28 – 08 – 2117 Salve, chi mi aiuta a risolvere questo enigma? Ho trovato in un negozio che tratta oggettistica della terra questo quadro con su applicati dei dischetti in acciaio ricoperti di rame, il test della stratificazione molecolare li ha classificati come eurocent di un secolo fa. Tengo a precisare che l’oggetto è stato regolarmente decontaminato come prescrivono le attuali norme e quindi posto in libera vendita. Magari c’era una scritta, intravedo qualcosa ma forse è solo una mia impressione, in quest’ultimo caso chi ha realizzato quest’opera poteva quantomeno lucidare quei dischetti che formavano le lettere e passargli sopra una vernice trasparente. Grazie a chi interverrà1 punto
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Buona Sera, Provo a intervenire, anche se in effetti non posso aggiungere nulla a quanto esposto da coloro che hanno illustrato con chiarezza le varie possibilità riscontrabili analizzando le monete, con qualche appunto. Considerando, come è giusto, diversamente, il caso di quelle tipologie per le quali era previsto un orientamento delle facce specificato dalla autorità emittente, negli altri casi, dove l’orientamento sembra/è casuale, penso sia importante e chiarificatrice l’analisi delle metodiche di coniazione impiegate. La postazione di lavoro dell’addetto al conio aveva alcune caratteristiche standard, dei due ferri/coni uno era in posizione fissa (il diritto, il conio di incudine) se presumiamo fissa la posizione dell’operatore rispetto al conio di incudine (è una supposizione legata alla necessità di razionalizzare il lavoro di tutti gli addetti che si muovevano nell’officina, potrebbe non essere così) l’orientamento di una delle facce era costante(rispetto all’esecutore), l’altra faccia figlia del conio di martello era quella per la quale era possibile la variazione. In assenza di direttive riguardanti l’orientamento sono fondamentali la forma del conio (ai fini della impugnatura) e il modo di impugnarlo/reggerlo. Chiaramente l’operatore impugnava l’attrezzo nel modo più comodo per il suo lavoro, da questo dovrebbe derivare una distribuzione degli orientamenti abbastanza stretta. La mia osservazione potrebbe sembrare assurda in considerazione dell’enorme varietà e casualità degli orientamenti reciproci che l’esperienza di chiunque studia le monete medievali conosce. Torniamo all’analisi di partenza, ogni variante di moneta intesa come accoppiamento di coni specifici è da considerare un caso a parte, l’orientamento di ciascuno dei coni era determinato da molteplici casualità (la difficoltà di ancorare il conio di incudine, che privilegiava probabilmente la facilità e la stabilità del fissaggio all’orientamento mancando direttive in tal senso, e la “comodità” di impugnare il secondo nella esecuzione del lavoro) a ogni cambio di uno o entrambe i coni tutto si azzerava e veniva generato una nuova geometria di accoppiamento. Per le monete di mio interesse ho potuto analizzare solo in un caso cinque monete figlie della stessa coppia di coni, la distribuzione degli orientamenti potrebbe essere compatibile con quanto ipotizzo. Mancando indicazioni spefiche per gli operatori ogni vezzo o mania degli stessi nel modo pratico di eseguire il lavoro porta(dovrebbe portare) a distribuzioni statistiche significative. Non è detto che tutte le monete prodotte da una coppia di coni fossero “battute” dallo stesso operatore e ogni operatore poteva avere caratteristiche diverse dagli altri. Ogni accoppiata di coni merita una valutazione specifica. Forse si può enunciare una teoria della non determinabilità degli orientamenti degli assi di conio per certe categorie di monete. Per riassumere: le variabili in gioco sono diverse e imponderabili, da questo deriva una estrema variabilità dei risultati, forse non è strettamente corretto parlare di casualità ma certamente gli effetti sembrano gli stessi. Non dimentichiamo che il numero di monete prodotte da una coppia di coni era con ogni probabilità molto elevato, a meno di situazioni particolari, che è difficile al di fuori di ritrovamenti di ripostigli confrontare tra loro monete con caratteristiche di parentela, che trarre una regola generale non avrebbe maggiore significato che prevedere i numeri del lotto guardando alle precedenti estrazioni… Eventuali regole sarebbero valide, nel caso fosse possibile ricavarle, solo per situazioni particolari o per periodi ristretti e zecche specifiche. cordialità1 punto
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