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  1. Giov60

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/29/17 in tutte le aree

  1. Cari amici, sperando sia di vostro gradimento ricevere un nuovo lavoro storico-numismatico, abbiamo scritto "LE MONETE DI PLATONE". http://www.roth37.it/COINS/Plato/index.html Augurandovi una buona lettura, gli Autori Vi inviano cordiali saluti Sergio Rossi e Ottavio de Manzini
    5 punti
  2. Questo è un pezzo particolare: 4 bese con patina di zecca (Montenegro 1995, n. 773). Particolarmente raro.
    4 punti
  3. Ciao. E se invece pagassero coloro che hanno sbagliato? Come è previsto che sia? La formula "a mio parere" non salva, giacché con comporta alcuna limitazione di responsabilità. E' ovvio che il Perito formuli un giudizio sulla base delle sue conoscenze. Id est "in scienza e coscienza". Se queste conoscenze sono scarse o inesistenti e dunque il suo "parere" (cioè la sua perizia) si rivela errato, risponderà secondo i normali criteri della responsabilità civile. Il peggio che gli può capitare, al Perito che sbaglia la perizia, è di rifondere i danni a chi gli ha conferito l'incarico di periziare una moneta. Non può essere condannato all'ergastolo per una perizia sbagliata e neppure sottoposto a supplizi corporali. Il danno, economicamente quantificato, può andare dal rimborso del solo costo della perizia (se il cliente ha subito solo quel danno) , fino al rimborso della moneta e della perizia e delle ulteriori spese accessorie sostenute (ad esempio: spese di viaggio, postali. di eventuali altre perizie che si sono rese necessarie per dimostrare che la perizia commissionata è sbagliata, ecc.). Dipende quindi dai danni che, caso per caso, la perizia sbagliata ha in concreto provocato al committente. Potrebbe anche sussistere, accanto alla responsabilità civile, una responsabilità penale del perito che sbaglia intenzionalmente (dolosamente) la perizia per favorire se o altri. In questo caso, naturalmente, per sostenere anche la responsabilità penale, occorrerà provare che il Perito ha agito con dolo ai danni del committente. Saluti. M.
    4 punti
  4. Una curiosità. Nella mia professione, nel compilare un qualsiasi certificato, lo faccio "in scienza e coscienza". Se sbaglio pago, penalmente e/o economicamente. Quando un perito numismatico valuta una moneta, lo fa ovviamente "in scienza e coscienza", ma se sbaglia, ... paga? O il peggio che gli può capitare è vedersi restituire la moneta , qualora l'avesse venduta, e restituire i soldi, o perdere il cliente? Se un acquirente, o magari chiunque veda in un catalogo d'asta una patacca, lo denunciasse, .... si salverebbe dietro la formula "A mio parere ... " e con l'implicita ammissione di incapacità pur senza malafede ? Sappiamo bene che nessun numismatico professionista può essere un tuttologo, ma sappiamo anche che molti vendono di tutto rivelando (coi loro errori), non solo di non conoscere tutte le monete ma anche di non rivolgersi (prima di vendere) a chi quelle monete le conosce. Se quel venditore è un perito, anche se ogni singola moneta non è periziata e sigillata, ... quando sbaglia, dovrebbe pagare? Qualcuno ha giustamente detto che il collezionista acquirente deve essere uno studioso che sa cosa compera; qualcuno ha giustamente detto che è opportuno che si rivolga a periti "conosciuti"; qualcuno ha giustamente detto che rivolgendosi ad un perito deve avere la certezza di acquistare qualcosa di correttamente periziato. Ma se il perito sbaglia .... paga? O rischia solo una brutta figura ed eventualmente la perdita di clientela? L'associazione alla quale è iscritto, lo richiama o lo sospende qualora sbagliasse? E' mai successo? E se non è iscritto a nessuna associazione numismatica ma ha la sola qualifica di perito, a chi risponde? Alla sola legge di mercato?
    4 punti
  5. Il nucleo fondamentale dei nostri progetti è la passione. La passione è ciò che spinge un team a darsi da fare ed a sottoporsi, come in un “vero lavoro”, a ripetuti confronti, talvolta impegnativi. A noi piace condividere i valori della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre origini, attraverso la collaborazione di gruppo, nonché la dedizione. Noi crediamo nel rispetto e nello sviluppo. Come ogni progetto che sia degno di nota, l'organizzazione sta alla base di tutto. Siamo una realtà nata da poco, fresca e no profit. Sino ad ora, si è lavorato bene ed è oramai dato oggettivo, che il lavoro ha ripagato, le nostre iniziative hanno riscosso successo. A noi piace sognare ad occhi aperti, ma sognare non costa nulla, dunque, perchè no ? Questa formalizzazione ci consente di poter guardare oltre, e vi confido che ci si sta organizzando per ottenere altre grandi soddisfazioni. Il lavoro è sempre faticoso, ma quando si intravedono i risultati, la gratifica è ancor più grande. Invito chi ancora non l'abbia fatto, a venirci a conoscere. Con tutto ciò, il mio intento non è quello di autocelebrare e complimentare gli amici con la quale collaboro, ma dimostrare a chi ancora non ci conosce, che lavorando per bene, in un gruppo per bene, quale siamo noi, si possonon fare grandi cose. Evviva gli amici che si sono apprestati a far parte del nostro neonato gruppo, evviva i sogni, evviva l' ACQDC. Davide.
    3 punti
  6. Ciao a te, e grazie della condivisione. La prima parte dello stemma, quella più visibile, è costituita dall'arma della Congregazione Benedettina Cassinese. Della quale, nel XVIII secolo, fece parte il cardinale Fortunato Tamburini. Modenese, nato nel 1683 e deceduto nel 1761, egli fu consultore della Sacra Congregazione dei Riti sotto papa Clemente XII, quando ancora non aveva ricevuto la porpora. Cosa che avvenne nel 1743 sotto papa Benedetto XIV, che lo creò prefetto della medesima Congregazione. A conferma di quanto sopra, nel giro dell'iscrizione, le poche lettere rimaste visibili recitano ...(B)VRINVS·SAC·RIT·C·(G)... Nella parte alta del timbro a secco si intravede lo stemma (d'oro, a tre pali di rosso) di papa Lambertini. Quindi possiamo dedurre che il timbro risalga al periodo 1743-1761. Nel tuo ben realizzato schizzo si notano (al di là delle inevitabili imprecisioni) i tre diversi componenti dello stemma: A - Benedetto XIV (vedi supra) B - Congregazione Benedettina Cassinese (una croce doppia, fondata su un monte di tre cime all'italiana, l'asta attraversata dalla legenda PAX) C - Tamburini (un tamburo [arma parlante], al capo d'Angiò)
    3 punti
  7. Ormai ci siamo....vediamo di alimentare e comunicare questa importante e virtuosa giornata di Numismatica. Si accende di nuovo la luce, una luce culturale e divulgativa su Milano Numismatica.... Merito della Crippa Numismatica e in particolare di Paolo Crippa che ha creduto, io ritengo giustamente, di vedere la Numismatica, non solo dal punto di vista commerciale ma a 360 gradi ,soprattutto anche sul diffonderla facendo partecipare varie componenti e anime della stessa anche molto diverse tra loro. La Associazione Culturale Quelli del Cordusio sarà presente con un suo spazio dalle ore 12,00 alle 12,45, per cui vi aspettiamo con Gazzettino, possibilità di iscrizione e due interventi tecnici inerenti a due articoli pubblicati sul Gazzettino 2 e che abbiamo scelto quelli fatti da due giovani non certo casualmente. Credo che tutto questo debba avere il suo giusto risalto e la sua buona comunicazione, certamente Milano attraversa un gran momento di impulsi e fermenti come non accadeva da tempo, noi faremo di certo la nostra parte per quello che rappresentiamo e siamo.
    3 punti
  8. Buonasera.. vi mostro questa lira 1902 facente parte della mia collezione che mi piace veramente tanto.. non solo per la conservazione... quanto soprattutto per la sua patina.. sembra non essere mai stata toccata .... I fondi sono lucenti su ambo i versi... e sopra i rilievi la patina sembra avere parecchio spessore.. é periziata fdc.. Soltanto il bordo ha qualche imperfezione di conio.. ma non colpi
    2 punti
  9. Allora sprando di farti cosa gradita, ti mostro anche la sorella maggiore
    2 punti
  10. A meno di imprevisti penso che sarò dei vostri
    2 punti
  11. Ciao a tutti! Beh Gionata complimenti! I testoni a Verona li hai presi tutti tu! A questo punto per fortuna che lavoravo e quindi non sono riuscito a venire, altrimenti sarei tornato a casa a mani vuote!!! A parte gli scherzi, bella moneta! Peso pieno, bella patina (che in mano sarà sicuramente più bella), stemma "particolare". Questa tipologia presenta diverse varianti, vi allego la mia (Munt. 9), ex Varesi 53. Michele
    2 punti
  12. Ne allego altri 3 vediamo se stavolta il venditore ci aveva preso
    2 punti
  13. @Monetaio Caro Pino, magnifica moneta, come ho avuto modo di dirti! Questa di sotto la mia, con sabbiatura di Zecca, così come le sorelline.
    2 punti
  14. Segnalo l'uscita dell'opera di Riccardo Martina: L’EDITRICE DIANA, Associazione Culturale Italia Numismatica Presenta: RICCARDO MARTINA I quattrini dei Reali Presìdi di Toscana Lo Stato dei Presìdi (1557-1801) fu un’entità statale unica ed irripetibile nel panorama storico-politico italiano. Enclave istituita da Filippo II di Spagna per garantire un approdo sicuro alle sue navi e comprendente le piazzeforti maremmane di Orbetello, Porto Ercole, Talamone e, dal 1603 Longone all’Isola d’Elba, seguì, per quasi 250 anni, le sorti della corona spagnola prima e del Regno di Napoli poi, fino all’annessione al napoleonico Regno d’Etruria. Territori di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, porti militari e commerciali, nei presìdios transitavano merci e mercanti italiani e stranieri e vi circolavano monete e valute di ogni tipo. Solamente nel 1782, regnante a Napoli Ferdinando IV di Borbone, si decise di emettere una serie monetale in rame, nei tagli da quattro, due e un quattrino, destinata espressamente alla circolazione nei territori dei Reali Presìdi di Toscana. L’autore, dopo un’ampia premessa storica, dove ripercorre la genesi della nascita dello Stato dei Presìdi e ne delinea il quadro sociale ed economico, illustra gli aspetti connessi alla monetazione, soffermandosi, in particolare, sulla questione della coniazione dei “quattrini” e affrontando le problematiche prettamente numismatiche: i motivi alla base della loro coniazione, la tipologia, le varianti, gli esemplari reimpressi, la classificazione nelle fonti e nella letteratura numismatica, chiudendo con una catalogazione riepilogativa aggiornata e, in appendice, un’ipotesi sulla tiratura dei pezzi emessi, sulla base degli studi dei documenti consultati. INDICE PRESENTAZIONE del Sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti PREFAZIONE di Pietro Magliocca INTRODUZIONE Cap. I - LO STATO DEI PRESIDI 1. Genesi dell’enclave spagnola in Maremma 2. Il periodo spagnolo (1557-1707) 3. I Presìdi nella storia: l’assedio di Orbetello (1646) e le battaglie per Porto Longone (1646; 1650) 4. Il periodo borbonico (1734-1801) Cap. II- LA MONETAZIONE DELLO STATO DEI PRESIDI 1. La circolazione monetaria 2. I quattrini di Ferdinando IV 3. Per un aggiornamento del Corpus Nummorum Italicorum 4. Le ribattiture Cap. III-IL CATALOGO APPENDICE La tiratura del 1782 e del 1798 calcolata sulla base dei documenti del Circolo Numismatico Napoletano BIBLIOGRAFIA
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  15. Vi presento il mio ultimo acquisto: Giulio sede vacante 1769 (Muntoni 3) chiuso for di conio da Cavaliere. Purtroppo le mie foto non rendono giustizia a questa moneta. Al Veronafil ho avuto l’opportunità di mostrarla a @Monetaio, che ringrazio per avermi accolto al suo banco. Cito gli appassionati di papali: @DARECTASAPERE @sixtus78 @anto R @Sixtus85 @rcamil @Giov60 @ZuoloNomisma @latino (Perdonatemi se mi sono dimenticato di qualcuno ). Martin
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  16. si quello infatti notavo che dal vivo è molto più nitido ecco perché rifarò le foto....Grazie al forum piano piano sto capendo un pochino per volta delle cosine interessanti....che mondo fantastico!
    1 punto
  17. Non esattamente, io quando compro una moneta (da un anno a questa parte) chiedo oltre alla moneta,il cartellino,la perizia,il documento di autenticità e lecita provenenza e se disponibile anche il documento di esportazione. Detto questo ricevo la moneta con il cartellino che contiene le varie informazioni base,la perizia è un documento a parte (anche formato file) con la foto che si può ingrandire per i dettagli,nome,descrizione ecc.. ecc..., autenticità e lecita provenienza è un ulteriore documento dove sono citati i registri ecc... , l'ultimo è un foglio con i timbri del ministero. Non ci sono i metodi con il quale è visionata la moneta,lenti ecc... Però tornando al discorso iniziale, un novellino che non sa molto,può pensare che quel quadratino basti e avanzi....non immagina il mondo che c'è dietro... Il problema per me è quello di informare il prima possibile i nuovi entrati nel mondo numismatico e tra le altre cose spiegargli l'esistenza di NIA, NIP, Periti ..poi sarà lui a scegliere
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  18. Buonasera, Mi sapreste dire quanto potrebbe valere e comunque quanto andrebbe pagato in caso di acquisto questa moneta? Grazie
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  19. dovrebbe essere mezzo grosso ( 1/4 di giulio) - 1684 - di Innocenzo XI (1676-89 ) - Muntoni 219 - circa 75 gr Arg 917 50/60 euro ( a mio parere)
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  20. Sono due conii diversi, notare la differente curvatura dei cordoni tra impugnatura delle chiavi e cappello.
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  21. Io non confonderei il valore astratto della perizia/garanzia/cartellino con la possibilità di sostituire la moneta di cui alla perizia/.../... (ad esempio metto una moneta con grado di conservazione inferiore al posto di quella periziata) o di intervenire sulla perizia di cui alla moneta (falsifico la precedente perizia, aumentando il grado di conservazione in essa indicato) o di creare una perizia ex novo attribuendola a un noto esperto. E' ovvio che una perizia contenente senza soluzioni di continuità una fotografia della moneta è più tranquillizzante (a parità di autorevolezza del perito) di una perizia che accompagni in autonomia la moneta periziata. Ma questo aspetto è "logicamente secondario" (che non vuol dire meno importante). Tento di spiegarmi meglio. Prima si dovrebbe parlare del valore delle perizie numismatiche, poi del valore di quella perizia in concreto e con riferimento alla moneta periziata. Non è che chiamando "perizia" una "garanzia" le cose cambino sotto il profilo giuridico. Con la perizia, il perito offre una valutazione a chi l'ha chiesta, tale valutazione potrà essere più o meno autorevole ma in ogni caso il perito (autorevole o meno) dovrà rispondere per i danni provocati dalla valutazione colpevolmente errata (N.B.: il grado di colpa richiesto per le perizie particolarmente difficili deve essere grave; per farla breve, diciamo che "non era particolarmente difficile capire che era un falso ... con tutti quei segnacci come si poteva pensare al fior di conio ..."; per le perizie "facili" è standard) . Insomma, ai fini del risarcimento dovrà valutarsi il livello di colpa in cui è incorso il perito a seconda della difficoltà dell'impegno (se la moneta è unica e misconosciuta è una cosa, se si tratta di una moneta particolarmente preziosa ma conosciutissima è altra, se il falso è pericolosissimo è una cosa, se il falso è pacchiano è altra, se ho detto che era oro - unica o comune - e invece è stagno è un'altra ancora) Con la garanzia, il venditore garantisce le qualità della moneta, ma la garanzia spetta all'acquirente (nei confronti del venditore) anche nel caso di mancato rilascio del "cartellino a garanzia" (che poi si faccia - giustamente - anche ad altri fini quali l'attestazione della provenienza o altro è diversa questione). Attenzione: l'azione di risoluzione ("tu dammi i miei soldi che io ti ridò la tua moneta") per i vizi della cosa venduta non richiede la colpa del venditore ma il venditore risponderà anche del risarcimento dei danni (cosa diversa e ulteriore alla restituzione) a meno che non provi di aver ignorato senza colpa i vizi della cosa. Altra attenzione: se la moneta è falsa, la risoluzione del contratto è possibile anche se venditore e acquirente siano stati convintissimi della autenticità della moneta. La prova del nove della differenza della responsabilità tra venditore e perito è questa: per il prestatore d'opera (il perito) scatta la responsabilità solo in caso di colpa grave quando si tratta della soluzione di problemi di particolare difficoltà; per il venditore, per la risoluzione non è chiesta colpa e il risarcimento è dovuto anche per la colpa lieve. E' ovvio che quel cartellino/garanzia è indice di massima serietà del venditore: il commerciante, in caso di controversia, non potrà dirmi di non avermi venduto affatto monete ("io non ti conosco") o quella moneta di cui mi dolgo per quelle determinate caratteristiche indicate ("io ti ho venduto un altra moneta, non questa") o che abbiamo trattato, in tutti i suoi aspetti, proprio quella moneta che ho in mano ("l'accordo riguardava proprio quella moneta che hai in mano e ti ho fatto presente che era in bassa conservazione ... un falso ... etc ..."). Non vi sto a scomodare più di tanto sull'atteggiarsi dell'onere probatorio (è il venditore a dover fornire la prova per sè liberatoria). Polemarco
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  22. Riprendo la discussione di @gennydbmoney .... Ho riscontrato anche nel mio 6 Tornesi del 1800, anche se riporta le sigle A P, segni molto evidenti di ribattitura. Alla zecca in quell'anno non badavano tanto alla "perfezione" delle monete. Qualcuno degli utenti ha pezzi da 6 con simili ribattiture? Saluti, Rocco.
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  23. Ciao @Zenzero, dovrebbero essere tutti e tre della fine dell' XI sec. Enrico IV/V riferimento Bellesia 3, Matzke H3a. Se ne hai altri saremo felici di vederli.
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  24. Spettacolo! Grazie per averla condivisa.... Direi perfetta
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  25. Di Mondovì non mi pare ci sia molto, ma posso sbagliarmi, in questo caso chiedo scusa.
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  26. L'impegno di Paolo Crippa nell'organizzare l'evento merita una folta platea.
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  27. Questi ultimi che hai messo posso farli anche io al computer non avendo firme,loghi ecc... sul fatto che non sono sigillati e la moneta può essere cambiata,dipende anche da come viene fatta.Le mie sono date insieme al q-code e la foto ingrandita mi fa vedere anche il minimo graffio,sono comunque rivettate,ma dalla foto saprei riconoscere se è proprio lei
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  28. Ed il 3 piccioli per Ferdinando III°, la più bellina che ho
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  29. Dopo mesi e mesi passati a guardare i ritrovamenti altrui, con gente che trovava dozzine di esemplari di 50 cent Vaticano 2017, finalmente posso postare la mia. Era ora! Taglio: 50 cent Nazione: Città del Vaticano Anno: 2017 Tiratura: 2.132.411 Conservazione: SPL+ Località: Castelletto Cervo (BI)
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  30. Grazie a tutti, @lele300 e @aldo marchesi effettivamente concordo con voi che al verso i segni sono piuttosto evidenti ed aggiungo che la moneta è stata pesantemente lucidata o comunque pulita con un qualcosa di abrasivo anche se in foto non sono riuscito ad evidenziare chiaramente la cosa... quello che mi dispiace è che, ovviamente colpi a parte, sicuramente prima della lucidatura i rilievi erano sicuramente ben più alti...oggi la moneta è splendente per cui secondo me hanno sfregato parecchio...sigh sigh... @chupacabras, preciso come sempre, apprezzo molto i tuoi interventi, grazie. Sinceramente, Massimo.
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  31. Putroppo no le mie poche conoscenze si limitano al 500-400 a.C.. Oltre questo arco temporale sono molto ignorante. Posso provare a chiedere a qualche conoscente esperto di monetazioni di area orientale
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  32. ciao Martin, non credo che i due esemplari da te postati siano riconducibili a due coni diversi, lo stemma mi sembra lo stesso, i cordoni che vanno dal cappello cardinalizio alle chiavi pure, cosi' come i fiocchi penzolanti.... per la posizione delle chiavi sotto la N piuttosto che il punto e' vero, ma queste differenze che possono essere dovute a "mosse di conio" non le ho mai reputate varianti, ma questo e' una mio personale punto di vista... come del resto non concordo con il CNI sulla miriade di varianti che censisce per punteggiatura, ribattitura, ecc. ma ripeto, e' un mio personale modo di interpretare il concetto di variante.. Se pero' ritieni che gli stemmi siano diversi (e tu lo vedi bene se c'e' l'hai in mano..) allora hai scoperto, come avrebbe detto il Muntoni, il "Muntoni 29 I"
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  33. Le monete non si pulisconoooo, a parte il fatto che non è originale e quindi non ha valore numismatico ma se fosse originale che senso avrebbe spatinarla, privarla dello strato di metallo che con il tempo si è trasformato chimicamente ma Non è sporco , anche dal solo punto di vista economico sarebbe un danno molto rilevante
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  34. Mi scuso con tutti voi. La tecnologia non è il mio forte... Provo a fare meglio Grazie infinite
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  35. Carissimo Brios, sotto la tua discussione trovi la mia con la medaglia originale di mm. 86, sotto questa misura probabilmente sono rifusioni, inoltre posso assicurare che la datazione sotto la spalla è 1675, puoi trovare anche molti altri riferimenti, saluti
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  36. purtroppo anche il bordo conferma... sembra proprio un fuso e questo spiega anche il peso eccessivo... Mi dispiace... Enrico
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  37. Tempi di evasione degli ordini del Vaticano per la statistica. L'ordine è quello delle commemorative: 2 € Fatima FDC e PROOF, 5 e 10 € Ag e anche 20 e 50 € Au solo per mia cognata.
    1 punto
  38. Ed ecco la sorella povera e sfortunata del gruppo. Un Sisto V dal peso di 9,15 g. Un MB glielo possiamo dare ? È forse la 3 volta che cerco di migliorare questo tipo di testone, già direte : ma che caspita di miglioramento hai fatto ? Lo so, però le precedenti erano anche peggio e comunque più leggere di peso stando di poco sotto ai 9 g. Che rarità attribuireste ? R ok ma R2 no ? Spero di non rovinare la serata al nostro buon Veridio.... ( Scherzo ! ). Saluti.
    1 punto
  39. Non lo so, non mi sono mai posto il problema: è del tutto inutile fare una cosa simile, basta tenere le banconote nei raccoglitori e maneggiarle con cura. Chiunque ne collezioni da tempo sa stimare lo stato di conservazione senza bisogno di sigilli e numerini.
    1 punto
  40. Non è uguale ma peso e diametro coincidono....mmm... CARIA. Alabanda. Ae (after 168 BC).Obv: ΑΡΤΕΜΙC. Draped bust of Artemis right, holding bow.Rev: ΑΛΑΒΑΝΔΕΩΝ. Capricorn right, cornucopiae over shoulder.SNG Copenhagen 8; BMC -; SNG Von Aulock -.Ex Dr. P. Vogl collection; ex Bankhaus Aufhäuser (sold March 1987; with dealer's ticket)Condition: Very fine; edge faults.Weight: 3.98 g.Diameter: 18 mm.
    1 punto
  41. avete presente le banconote sigillate con il numerino di sopra che indica il dato di conservazione??dove si puo andare per farsi chiudere le banconote e avere uma valutazione di quel tipo? Se poi si vogliono pure sigillare è meglio che la parola "passione" la eliminiamo e lasciamo solo il termine "valore".
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  42. "Passione" nel recuperare pochi pezzi l'anno costosi ed in fds non ne vedo. "Valore" fa a pugni con l'anzidetta "passione". "Arte" potrebbe significare collezionare solo banconote con una iconografia accattivante, una raccolta di varie nazioni completamente slegata da un filo comune. Non vedo invece nessun cenno alla "storia", fattore importante in una collezione, a parte mettere il limite temporale al pre-anni '80 legato solo all'eventuale "valore". Una collezione, omogenea o meno, si "costruisce" con passione senza l'utilizzo di paletti standard, poi, naturalmente, uno "colleziona" e/o raccoglie quello che più gli aggrada.
    1 punto
  43. La storia caro Mirco dovrebbe essere imprescindibile per tutti come conoscenza, non fosse altro perché ci appartiene , certamente non tutti sentono questa esigenza oggi di approfondimento, da parte mia cerco sempre di ricordare ai giovani ma anche no, chi erano e chi sono, i loro simboli, le tradizioni, le identità che rischiano di essere dimenticati e persi . Non facile, ma si deve farlo o provarci, se riusciremo in questo intento avremo quanto meno delle persone più consapevoli, il che non sarebbe già poco ai giorni nostri.
    1 punto
  44. A Verona sono riuscito a trasmetterti il virus della collezione di cartoline riproducenti monete ialiane !
    1 punto
  45. ma i commercianti / professionisti che ESAMI SOSTENGONO ?????????????????????????????????????????????????????? sono d'accordo che vada rivisto il sistema di iscrizione alle CCIAA , con esami e altro, parlo per me , posso dire che la mia iscrizione non è stata facilissima come spesso si dice, anche se ho presentato una mole di documenti / attestati / dichirazioni etc. etc.
    1 punto
  46. Magari Cari saluti luciano
    1 punto
  47. Allora cosa dire dei caselli automatici con i tele pass, i negozi di fotografia spariti grazie ai cellulari che fanno foto decenti, la guerra ai prezzi disumana che favorisce solo le multinazionali e gli allevamenti intensivi, i centri commerciali che hanno fatto chiudere i piccoli negozi del centro, ed ora negli States, gli stessi mega centri commerciali che chiudono grazie all'online, il Made in Italy che è praticamente scomparso ecc.. L'evoluzione della tecnologia, ha portato grandi cambiamenti, ovunque e già da oltre 20 anni. Toglie posti di lavoro e ne crea di nuovi, spesso meno remunerativi (call center, trasporti, lavoratori precari ecc..). C'è da riflettere, lo sviluppo della tecnologia non si ferma, la "robotica" fa passi enormi ed nel prossimo futuro le auto si guideranno da sole. Aspettiamoci un futuro ben diverso da questo presente e chissà se saremo in grado di gestire questo enorme cambiamento... Buona serata Silver ps. Scusate sono andato un po' fuori tema...
    1 punto
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