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  1. Gallienus

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/18/17 in tutte le aree

  1. Le polemiche sono pretestuose. Lo si accusa di non aver fermato l'ascesa del fascismo: non ne avrebbe avuto il potere, o quantomeno si sarebbe arrogato prerogative che non gli spettavano. Ricordiamo che il fascismo non erano solo i quattro scalzacani della marcia su Roma, c'era un intero paese dietro che pressava in quella direzione, con le più disparate classi sociali ad appoggiarlo, per motivi diversi, all'interno di una grave crisi economica e sociale, con la rivoluzione russa come drammatico modello di controparte. Insomma, ciò che a noi a posteriori appare semplice, all'epoca risultava tutt'altro che scontato. Lo si accusa di aver firmato le leggi razziali: è vero, e teoricamente avrebbe potuto opporvisi, così come Mattarella oggi può teoricamente opporsi alle leggi del Parlamento. Ma è un potere più simbolico che reale; oltretutto nel 1938 il re aveva poco da stare allegro, schiacciato dalle tendenze repubblicane delle ali più smaccatamente filo-germaniche, e doveva comportarsi con grande cautela. Per Mussolini è sempre stato una spina nel fianco, e infatti il duce non sopportava Vittorio Emanuele. Ma il suo ruolo era quello di far sopravvivere una figura di garanzia a porre qualche paletto al fascismo - che infatti poi verrà meno nella RSI. L'unica sua vera responsabilità è quella della fuga di Pescara: lì sì che avrebbe dovuto comportarsi diversamente, abdicando e lasciando spazio da subito al figlio. Ma non basta questo errore a decretarne onta e disonore, ed esilio perpetuo, in quanto tale errore è già stato scontato con la cancellazione della monarchia.
    6 punti
  2. Giusto che la salma sia tornata per semplice pietà verso un defunto, tuttavia le porte del pantheon dovranno rimanere ben chiuse. Vittorio Emanuele II è degno di tale sepoltura, non sicuramente il nipote che ha avallato le leggi razziali senza fiatare ed è scappato come uno Schettino qualsiasi lasciando l'esercito allo sbando ed il Nord Italia alla mercé della Wehrmacht con tutto quello che ne è conseguito. Va bene che siamo su un forum di numismatica (per la quale nutro una passione immensa) ma un re dovrebbe pensare a fare bene il suo mestiere prima di collezionare monete.
    5 punti
  3. Be, dico la mia.. Poteva il re fermare il fascismo e obbligare il parlamento a fare riforme sociali che tutto il mondo ormai desiderava con forza? Si l esercito italiano in assetto da guerra li avrebbe spazzati via in cinque minuti, e le riforme sociali che avrebbero soddisfatto il popolo e avrebbero smorzato grandemente il pericolo di una temuta rivoluzione socialista le avrebbe potute fare?..se fosse stato un sovrano illuminato, ma non lo era affatto. Decise così di permettere che il parlamento venisse occupato da un manipolo di energumeni che poi avrebbero dato la caccia, al posto suo, ai temuti socialisti. Poteva non firmare le leggi razziali? Si un atto simbolico lo poteva fare ma manco gli passava per la capa. I re di danimarca e gli altri stati se ne andarono perché la loro nazione era stata invasa, noi invece eravamo alleati e combattevamo fianco a fianco dei tedeschi, quindi l azione compiuta da Vittorio Emanuele si chiama "rovesciamento di fronte" (tra l altro all insaputa delle proprie truppe, peggio di così)....come se io e voi stessimo combattendo insieme e siccome le cose si mettono male io mi giro e vi sparo addosso dichiarandomi di colpo alleato dell altro contendente...un po' vigliacchina e inaccettabile come azione o sbaglio? Infatti i tedeschi un po' si arrabbiarono.. Diede ordine agli ufficiali e alle truppe sul da farsi, visto che si sarebbero di colpo trovati in mezzo ad un esercito nemico tra i meglio armati ed assetati di sangue del mondo? No, manco uno.. Per carità, che il corpo riposi pure in Italia, ci mancherebbe, però credo che Vittorio Emanuele secondo, se avesse saputo, gli avrebbe spaccato un bastone sulla testa.
    5 punti
  4. Io sono dell'idea che VEIII debba essere oggetto di discussione in questo contesto come collezionista e numismatico. Il resto ormai sono solo chiacchiere. La storia ha emesso da tempo il suo verdetto. E la storia la scrive chi vince. Nessuno per esempio si stupisce che un certo Togliatti sia stato comodamente in esilio ed sia tornato solo quando c'erano da spartirsi le poltrone. La Resistenza quella vera l'hanno fatta i giovani e meno giovani che hanno creduto in ideali di libertà e di rinnovamento. A cose fatte poi però le poltrone se le sono spartite i cialtroni ed ex del regime riciclati. Togliatti è servito per concedere l'amnistia a tutti quei delinquenti ed assassini che sono serviti per risolvere questioni "rugginose" ben dopo la Liberazione del 25 aprile del 1945. Ripeto...non sono monarchico nè un simpatizzante della Monarchia che con gli ultimi esponenti è giunta al ridicolo....però...però quando vedo quella bandiera con lo stemma Savoia sventolare in vecchi filmati o i film di guerra...mi viene la pelle d'oca, e un senso di struggente tristezza. Perchè anche quella bandiera sfortunata e ormai "fuorilegge" fa parte della nostra storia. E molti nostri cari sono morti per difenderla. Che VEIII riposi in pace nella sua Italia...e anche Umberto II...perchè no? Abbiamo concesso una onorificenza al merito della Repubblica Italiana ad un certo Tito...non possiamo concedere alle spoglie mortali di VEIII di riposare in Italia?? E poi, perchè non dovevamo usare un aereo di Stato per riportarlo a casa? Li usiamo per scarrozzare certi cialtroni a vedere spettacoli e partite di calcio...per una volta...è stato utilizzato per un atto di pietà. O preferivamo farlo spedire per posta come pacco? Cerchiamo di essere ancora umani.
    5 punti
  5. Non fu solo il re (volutamente in minuscolo), non fu solo la cricca di ufficiali che lo seguì nella fuga, non furono solo i gerarchi fascisti.....ma per favore non diamo la colpa a chi, ignaro, pagò per le incapacità dei sopra citati.... Per farvi un'idea nei collegamenti che seguono potete trovare l'elenco dei caduti e dei deportati della SOLA provincia di Reggio Emilia del SOLO giorno dell' 8 settembre 1943...nei giorni successivi molti altri li seguirono.. e quanti dal resto d'Italia e dai territori occupati?.. Forse molti di questi poveretti in buona fede credettero e aderirono al fascismo, forse rimasero fedeli al giuramento fatto al re...ma quella fu la loro unica colpa, non il disastro provocato dall'incapacità e dall'egoismo delle classi sopra citate... Caduti militari dell'8/9/1943 nati nella provincia di Reggio Emilia: http://www.albimemoria-istoreco.re.it/Risultati.aspx?Tabella=cadutiguerra194045&DataMorteGG=08&DataMorteMM=09&DataMorteAAAA=1943 deportati militari dell'8/9/1943 nati nella provincia di Reggio Emilia: http://www.albimemoria-istoreco.re.it/Risultati.aspx?Tabella=militariinternatiguerra194045&DataCatturaGG=08&DataCatturaMM=09&DataCatturaAAAA=1943 Volendo potete cliccare su Cerca negli Albi e selezionare un criterio di ricerca per verificare date e luoghi dal 1939 ala 1945....IMPRESSIONANTE! Per cui, dopo tanti anni, diamo pacifica sepoltura al re numismatico ma ricordiamo che molti dei nominativi che potete reperire nei collegamenti di cui sopra non hanno nemmeno avuto una degna sepoltura...e tutti ed ognuno di loro meriterebbe di essere sepolto al Pantheon. Un pacifico saluto a tutti Mario
    4 punti
  6. Il 22 marzo del 1963 a seguito di alcuni lavori lungo la A45 circa a mezzo miglio a est di Chester House Farm (vedi link: http://www.chesterfarm.co.uk/Pages/home.aspx), verso il ponte sopra la ferrovia, venne scoperto un grosso contenitore in terra cotta contenente circa 42.000 antoniniani risalenti al III secolo d.C. Il vaso venne rotto durante i lavori di scavo e abbondante parte del contenuto di monete si sparse nel terreno. Altra parte era invece ammassata in blocchi poi separati e puliti. David Dickinson, il "farm manager" della Chester Farm (per il periodo 1958-1972), venne chiamato dagli operai che trovarono il deposito e appurò che la giara contenente le monete era interrata a una profondità di circa tre piedi e coperta con una lastra di pietra di tipo Collyweston (una particolare roccia stratificata che si trova nell'Inghilterra centrale e che tradizionalmente viene impiegata per la copertura dei tetti nei villaggi rurali). Dopo una prima analisi, il sig. Dickinson acconsentì per il trasferimento di tutto il materiale, recipiente compreso, al museo di Northampton. In seguito, quando fu deciso di trattenere ed esporre solamente il recipiente e parte del ripostiglio, il quantitativo rimanente fu venduto. Una buona parte delle monete venne pulita e il ripostiglio risultò coprire un arco temporale che va da Valeriano I a Probo con una data di chiusura presumibilmente di poco successiva al 282. Le monete di Probo infatti, stando a quanto riporta Bland nella tabella allegata al suo saggio "Hoarding in Britain: an overview" sono 26 e in particolare: 25 della zecca di Lugdunum, inclusi 4 esemplari della nona emissione secondo Bastien (databili appunto al 282) e 1 della zecca di Ticinum (PROVIDENT AVG -- //B, RIC 551, sesta emissione). Attualmente quanto venne trattenuto è esposto al Wellingborough Museum: Le foto mi sono state inviate direttamente dal museo... e devo dire che l'immagine del vaso con dentro le monete è d'effetto! Dopo questa doverosa premessa, passo a farvi vedere invece questi pezzi recentemente acquistati e provenienti dal ripostiglio in oggetto: 1) VICTORINVS - PIETAS AVG 2) VICTORINVS - SALVS AVG 3) TETRICVS I - LAETITIA AVG N 4) TETRICVS I - SALVS AVGG 5) TETRICVS II - SPES PVBLICA Nell'inserzione di vendita mancavano i riferimenti all'hoard... ma mi si è aperto un cassetto della memoria, una vecchia inserzione vista su vcoins: quei cartellini tondi mi parevano assai simili a quelli nella foto qui sopra (ex Irchester Hoard), così ho chiesto al venditore che provenienza avessero: presto detto, fatture d'acquisto alla mano il venditore attuale mi ha detto che si tratta di una serie di monete acquistate in vari lotti a un'asta del 2009 in cui è stata venduta la collezione Chubb (collezione iniziata a partire dagli anni '40 del '900) di cui questi esemplari facevano parte e... nell'asta in questione erano indicati come ex Irchester Hoard, proprio come i sei esemplari venduti da Den of Antiquity che in descrizione citava: In letteratura il ripostiglio in questione è citato al numero 755 del testo di A. S. Robertson "An Inventory of Romano-British Coin Hoards", ed. Royal Numismatic Society, 2000. Spero di non avervi annoiato con l'ennesimo ripostiglio del III secolo, ma - se non si era capito - ultimamente la mia collezione si sta indirizzando abbastanza verso questa tematica strettamente collegata alla storia dell'Impero Gallico
    3 punti
  7. Anch' io mi sono laureato in storia, e anch' io ho seguito il tuo stesso percorso, facendone il mio lavoro. Siamo dunque colleghi, e forse grazie a questo riusciremo a capirci un po' meglio di quanto non è successo nei precedenti post ;-) . Sono perfettamente consapevole che i giudizi (etici, o di qualsiasi altra natura) vadano tenuti fuori dall'analisi storica, e debbano eventualmente seguire un percorso, per così dire, "parallelo" (è illusorio immaginare un'indagine storica perfettamente asettica, ma è doveroso per lo storico il serio ed onesto tentativo di perseguirla). Tornando alla questione in oggetto: non mi pare di aver dato dello sciocco a nessuno, né è mia intenzione ergermi a tutore storico di nessuno. Non ne avrei lo spessore culturale e neppure la pretesa, avendo ben appreso, in lunghi mesi di lettura dei post di questo forum, l'alto livello medio di preparazione storica. Tuttavia, e perdonami se te lo dico, escludere qualsiasi responsabilità di Vittorio Emanuele III in merito alla presa del potere di Mussolini rappresenta una deviazione dal fatto storico che è francamente inaccettabile da sostenere, e tu come storico dovresti esserne consapevole più di altri. Quando Facta si presentò dal Re chiedendogli di firmare lo stato d'assedio, il Re rifiutò con la motivazione che temeva per la fedeltà delle forze armate. Questo è il fatto storico. Indagini successive hanno appurato che i timori del Re erano infondati, e che le forze armate avrebbero risposto pressoché compattamente ad un suo ordine di spazzare via i fascisti. Probabilmente il Re ne era consapevole anche in quei momenti, ma visto che c'è un "probabilmente" di mezzo ipotizziamo che i timori del Re fossero sinceri. Ti sembra che ciò lo sollevi da responsabilità? Non puoi sostenerlo sulla base delle evidenze storiche. Se il Re avesse firmato lo stato d'assedio e l'esercito gli si fosse rivoltato contro, passando in massa dalla parte di Mussolini, allora avremmo potuto dire che, almeno limitatamente ai fatti di fine ottobre, il Re non aveva responsabilità perché aveva fatto quanto in suo potere per evitare l'ascesa di Mussolini. Invece, come sappiamo, lo accolse come un politico qualunque e gli conferì l'incarico di formare un nuovo governo, pur essendo lui il leader di un partito di minoranza (allora lo Statuto lo permetteva, ma ciò forzava una prassi parlamentare consolidata). Questi sono i fatti, e valgono sia che tu ti chiami Gallienus, Sabbatucci o Emilio Gentile! A scanso di equivoci, ciò non toglie che si possa essere tranquillamente d'accordo sul rientro della salma (a me personalmente la cosa non suscita alcuna emozione, e non posso dirmi contrario), né che qualcuno possa considerare Vittorio Emanuele III un grande re (io non sono tra quelli, e francamente aver donato la sua collezione allo Stato mi pare un ben magro risarcimento per le sofferenze che ha arrecato a tanti italiani con la sua condotta), ma qui siamo, appunto, sul terreno dei giudizi, aperto a qualsiasi istanza. I fatti invece no, quelli non si piegano, e certificano in maniera inequivocabile il ruolo del Re nell'ascesa di Mussolini.
    3 punti
  8. Ho finito i "like", ma non posso fare a meno di apprezzare le puntualizzazioni di @Curcuas. Se la discussione fosse troppo poco "numismatica" e troppo "politica" ben farebbero i moderatori a chiuderla o a spostarla, ma dire che il Re non abbia responsabilità nell'ascesa del fascismo è una sciocchezza destituita di qualsiasi fondamento storico, al di là di come la si pensi sul rientro in Italia della salma. Spesso ho letto in questo forum delle reprimende verso gli utenti che danno informazioni errate su singole monete, legislazione numismatica e quant'altro...invito a voler osservare lo stesso rigore riguardo ai dati storici, senza volerli piegare alle proprie opinioni "politiche".
    3 punti
  9. VEIII ha sbagliato certamente...ma morendo ha pensato solo all'Italia...al suo paese...che male c'è se le sue spoglie mortali sono rientrate nella sua nazione? Abbiamo speso milioni di euro per portare in Italia personaggi (maschi e femmine) che erano all'estero per c...propri o che hanno offerto una pessima immagine dell'Italia. Non andremo certo in rovina per un volo aereo per portare in Italia VEIII...credo che glielo dovevamo..ha lasciato la sua collezione di monete, e non solo, all'Italia. E anche se non tutti lo sanno ha dato tanto all'Italia, lontano dai riflettori...e anche la pensione alla vedova di Gaetano Bresci. E non è stato un gesto propagandistico, ma di perdono. E allora...vogliamo continuare come fanno certi tromboni strapagati a polemizzare? Era vecchio...stanco...ha chiesto di essere sepolto nella sua Italia...e basta! facciamola finita. Mussolini è sepolto al suo paese e nessuno ha nulla da ridire...e che sarà mai stato VEIII...il boia del mediterraneo? E le leggi razziali...studiate giovanotti...finchè i tedeschi erano solo alleati neanche Mussolini le faceva rispettare...si sorvolava nella stragrande maggioranza dei casi...guardatevi il film "Anni Ruggenti" con Nino Manfredi... Mio bisnonno FERNANDO, anarchico, al confino a Ponza! (non in Siberia)...è tornato a casa...e non era certo pelle e ossa. Basta con le ipocrisie e le falsità di comodo. Non è tornato un Re ma solo le sue spoglie. Riposi in pace nel nostro Paese. ITALIA. Abbiamo esaudito il desiderio di un essere umano. Un NUMISMATICO.
    3 punti
  10. Si accennava alla cosa qui Mi pare comunque un tema per nulla numismatico e molto molto rischioso per un forum che vuole evitare derive politiche ed ideologiche di qualsiasi colore o natura..
    3 punti
  11. CNI non ne parla, Serafini la classifica come denaro in argento di zecca incerta, Muntoni concorda con Serafini (zecca incerta) tranne il fatto che non si tratti di un denaro ma di un bolognino papale, basandosi quantomeno sulla tipologia e sul peso. Il MIR per me non fa testo. Non mi sembra possa avvicinarsi alla tipologia di bolognini di Perugia. Non conosco affatto la zecca di Avignone, per cui non mi pronuncio. Per quanto concerne le zecche marchigiane, solo due potrebbero essere incriminate in un eventuale confronto, Macerata ed Ancona. Escluderei del tutto Macerata. Per Ancona non ci sono riscontri per Clemente VII Antipapa. Guardando però un bolognino romano di Pio II per Ancona, qualche analogia mi sembra possa venir fuori almeno al D/ e per le lettere utilizzate in legenda, ma saremmo ben lontani come tempi, circa 50-60 anni dopo rispetto a fine 1300. In Artemide XXXIV del 2011 è passato un'altro esemplare di questa moneta, ed anche qui si ipotizza si possa trattare della zecca di Perugia. https://www.deamoneta.com/auctions/view/65/367 . Prezzo realizzato allora: 400€ + diritti. E già ce ne sono tre esemplari.
    3 punti
  12. Siamo sul GdN! http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=16193
    3 punti
  13. Vorrei dare un parere anche io su questa moneta, premetto che colleziono pisa da una quindicina di anni, che le monete della seconda repubblica sono tutte piuttosto rare apparte i quattrini con la E che sono comuni, questo tipo di doppio grosso o carlino e quasi un anno che provavano a venderlo su internet ,mi fosse capitato anni fa lo avrei comprato subito, ora invece mi sono imposto di non comprare monete brutte a meno di non pagarle per quel che valgono , purtroppo il mercato vuole monete belle, vale molto di piu' un grosso comune ma bello che una moneta rara ma brutta(un amico che colleziona medievali ma proviene dal regno chiama "rottami") da numismatico mi piange il cuore ma ora e' cosi,basta vedere le monete di massa di lunigiana(altra zecca toscana che seguo) vendute all' ultima asta nac fossero state vendute una decina di anni fa se le sarebbero litigate, ora siccome non sono conservate bene la maggior parte sono andate invendute,pero che zenzero abbia comprato questa moneta mi fa sperare che in un futuro spero prossimo il mercato possa cambiare dando un giusto valore anche alle monete rare ma conservate male.
    3 punti
  14. Nell'ultima asta Nac mi ha molto incuriosito questa "ruzzica", presentata come bolognino dell'antipapa Clemente VII per la zecca di Viterbo (lotto n. 437). La moneta ha realizzato 325 euro, cifra non bassa vista la modesta qualità. Ho voluto fare lo sforzo di acquistarla, pur essendo interessato ai grossi, per cercare di studiarmela. Da profano assoluto non mi convince appieno l'attribuzione a Viterbo, in quanto le monete viterbesi emesse a nome di questo (anti) papa presentano tutte il riferimento alla città, che qui manca (ci tornerò semmai). Inoltre, pur nella modestia del pezzo, stilisticamente noto attinenze con la prima emissione di bolognini della zecca di Perugia, con lo zecchiere Filippo di Pellolo. Che ne pensate? Preciso che i miei sono pensieri in libertà, al momento, visto che sono fuori casa e non riesco ad accedere ai miei libri. Sicuramente nel forum esistono molte persone più preparate sull'argomento e possono dare un contributo fondamentale alla discussione e li ringrazio in anticipo.
    2 punti
  15. Ciao io non faccio papali, ma nel corso degli anni, me ne sono capitate alcune. Questa è la mia preferita, ve la posto. Vi piace? A me 'sti papi barocchi piacciono un sacco
    2 punti
  16. Buonasera e ben trovati, per prima cosa vorrei dire che ho molto apprezzato gli interventi di TUTTI ma proprio TUTTI...discussione condotta con garbo e sobrietà seppur, a volte, con differenti punti di vista, bravi, non era facile! La mia posizione sull'argomento è molto semplice: Far rientrare la salma e seppellirla in Italia nel santuario di Vicoforte Mondovì (a non più di 15 Km da casa mia), non credo sia un gesto di "riabilitazione" (ammesso che qualcuno la ritenesse necessaria) o sinonimo di aver "dimenticato" o "perdonato" cosa il Re possa aver sbagliato o commesso (anche qui senza voler dare giudizi storici di cui non mi ritengo all'altezza) ma forse è semplicemente un modo per dire che abbiamo superato la paura di quello che poteva simboleggiare... Non si superano gli estremismi, gli abusi, il razzismo o che so altro con i divieti, con l'esilio o con le imposizioni di legge ma con la cultura, il dibattito ed il buon senso... Grazie a tutti e buona serata, Massimo.
    2 punti
  17. Patard coniato ad Avignone durante il pontificato di Gregorio XV (1621 - 1623). Riferimenti bibliografici: Muntoni 35, Berman 1676. Buona serata, Antonio
    2 punti
  18. Sembrerebbe di si, ma forse le cause bisognerebbe trovarle altrove, ma non saprei dove Roberto Mori (ex Direttore centrale B.I. ed ex responsabile della fabbricazione delle banconote) nel suo libro (Il biglietto di banca - 1984) parla della circolazione dei biglietti nel primo novecento, quando l'uso delle banconote non era ancora un fenomeno di massa. Un utilizzo non diffuso fa pensare che si potevano stampare banconote poco resistenti, niente di tutto questo, l'indice di resistenza della carta veniva misurata attraverso l'accertamento del numero delle doppie pieghe che la carta poteva sopportare prima di lacerarsi, questo perchè le grandi dimensioni portavano a piegare più volte le banconote per riporle nei portafogli. Da quanto è riportato nel libro, la resistenza della carta nell'epoca moderna è da 2/3.000 doppie pieghe, contro una resistenza da 7/8.000 doppie pieghe del passato. Sarebbe inspiegabile pensando alla nostra 50 lire buoi, ma è quanto riportato nel libro, sarà stata sperimentata un'altro tipo di carta? ("impasto speciale" G.U. post n. 9) Resistente seppur "molle" e la sorpresa venne dagli inchiostri? Ed inoltre.... prima di essere immesso in circolazione, il nostro 50 lire Capranesi, ha superato le prove per poter raggiungere lo standard previsto riguardo l'indice di resistenza della carta? Venirne a capo non è per nulla facile e credo non sia alla nostra portata.
    2 punti
  19. Solitamente una discussione funziona finché ci si confronta con rispetto e correttezza, senza che arrivi qualcuno che pretende di zittire gli altri, magari dando loro degli sciocchi. E infatti finora è andato tutto benissimo. Oltretutto mi pare che non vi sia necessità di una tutore storico: qui ci sono pochi somari, dal momento che la numismatica è una passione "seria", che presuppone una certa preparazione di base, certo superiore alla media degli utenti degli altri forum. Per questo si riescono ad esprimere qui posizioni un po' più approfondite di ciò che avviene altrove. Perché la storia, soprattutto quella contemporanea, difficilmente ha una sola chiave di lettura, e ogni episodio ha le mille sfaccettature caratteristiche della complessità del reale. Con intelligenza e preparazione, una discussione sulla storia è quanto di più interessante si possa fare. Così almeno è per me: la Storia è la mia vita; mi ci sono laureato e poi è diventata il mio lavoro. Ai miei studenti, il primo giorno di lezione, ripeto sempre l'insegnamento del mio Maestro, ossia che "la storia non va giudicata, va capita". Ed è un'attività molto più difficile di quanto si pensi.
    2 punti
  20. Ho acquistato questa monetina, ma il venditore (inghilterra) si è sbagliato e me ne ha mandata una molto simile ma di zecca diversa..per farsi perdonare e per assicurarsi un feedback positivo, mi ha spedito quella giusta e mi ha regalato l altra, due al prezzo di una meglio di così..ve le mostro, le trovo davvero gradevoli entrambe. Ecco la prima..
    2 punti
  21. Ad inizio Gennaio , in asta CNG Triton XXI al lotto 416 , un esemplare piuttosto raro e particolare di emidracma arcaica di Atene . Appartenente al periodo immediatamente successivo alle Wappenmunzen , questa moneta si colloca nel periodo della monetazione di Atene con costante emblema la civetta . Curiosamente atipico , questo tipo illustra invece , al rovescio della testa elmata di Atena , una seconda testa di Atena Ergane ( la laboriosa) senza elmo e con lunga capigliatura in acconciatura di gusto arcaico . Aggiungo un secondo esemplare passato ad inizio anno in CNG Triton XX al n. 148 , unitamente all'esemplare in Atene pubblicato in Franke-Hirmer ( 1972 ) al n. 354 ed all' esemplare in Bruxelles-collezione Hirsch pubblicato da P. Naster ( 1959 ) al n. 1270 .
    2 punti
  22. 2 punti
  23. Mi spiace @Gallienus, non posso essere d'accordo. Il Re autorizzò Mussolini a creare un governo di minoranza. A noi non appare semplice, ma il De Felice, nel suo studio titanico sul fascismo, spiega benissimo le giornate che precedettero e seguirono la marcia su Roma. Le responsabilità regie sono evidenti. Il Paese era spaccato, ma non marciava affatto "nella stessa direzione", tutt'altro, e Mussolini lo sapeva (era a Napoli pronto a fuggire nel caso fosse andata male). Il Re ha esautorato il fascismo il 25 luglio del 1943, quindi qualcosa contava, soprattutto fra le forze dell'ordine e quelle armate. Ci sono responsabilità storiche acclarate, non facciamola semplice, né da una parte, né dall'altra. @Archestrato, il parallelismo mi pare un tantinello azzardato, ricordo che il termine "crimine contro l'umanità" (in realtà, "oltraggio al genere umano" letteralmente) fu coniato da Plinio nel condannare le campagne in Gallia di Giulio Cesare. Non è una questione di moralismo, a meno che non si voglia ricondurre a ciò il secolare pensiero stoico. Le responsabilità storiche esistono per tutte le figure, in tutti i secoli e contesti. Altrimenti vale tutto. Saluti,
    2 punti
  24. Ho avuto in passato un bell'esemplare del bolognino di Pio II per Ancona, con ECCLESIA ROMANA. Solo che, come già rilevato sopra, saremmo distanti oltre mezzo secolo. Sarebbe quindi possibile che Ancona abbia coniato questo bolognino per Clemente VII? Lo chiedo agli specialisti. Perugia non so come fosse messa all'epoca, ma non credo che l'autorità ecclesiastica avesse particolari rapporti col libero comune. Avignone non lo conosco nemmeno un po', ma stilisticamente mi sento di escluderlo. Se rimane solo Viterbo, c'è da chiedersi perché abbia emesso questa tipologia senza riferimento alla città, mentre tutte le altre lo riportano puntualmente. È possibile che in un periodo estremamente incerto politicamente abbia coniato la moneta priva di riferimenti per evitare di alienarsi l'altro pontefice? Chiaramente, queste mie ultime affermazioni sono quasi certamente campate in aria. Grazie per i vostri interventi!
    2 punti
  25. Quando vedi scritto "zecca incerta" vuole dire che l'autore non ha capito un c.... Comunque la moneta è realmente di grande interesse. Cari saluti a tutti
    2 punti
  26. Buongiorno a tutti, mi piacerebbe avere identificazione di questa moneta. Non avendo esperienza nella pulizia l'ho laciata com'è (era di mio nonno). Diametro 24,5mm peso 5,2g. Grazie.
    2 punti
  27. Gran bella e rara monetina.... è questa: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-OSC/1 La vorrei pure io, anche in condizioni peggiori.
    2 punti
  28. Due foto al volo con la moneta in mano. Le immagini non rendono giustizia, ma al dritto il colore del metallo rivela una percepibile traccia di argento e/o metalli di color argento-grigio nella lega... Molto probabilmente l'aspetto appena coniato doveva essere argenteo.
    2 punti
  29. Sono false tutte e due, il puntino tra la V e la E di EMANVELE non mente mai. Saluti Marfir
    2 punti
  30. Onestamente devo ammettere, e di solito non mi tiro mai indietro, di non avere mai lavorato così tanto per la numismatica. Lo Speciale a colori sulla zecca di Milano che ormai ha la sua forma, la giornata del 27 gennaio con le conferenze sulla zecca di Milano, le numerose iscrizioni all'Associazione che vanno oltre ogni più rosea previsione e poi la programmazione, gli incontri futuri, il dialogo che molti addetti ai lavori ci hanno concesso e di cui siamo onorati, il pensare a innovazioni, idee, obiettivi... Eppure mai stato così felice a livello numismatico di vedere un gruppo così coeso, organizzato, che lavora tantissimo in sinergia, confrontandosi e aiutandosi. Sono gratifiche, soddisfazioni nel fare, nel realizzare compiutamente gli obiettivi, i sogni e gli scopi sociali. Ringrazio già da ora i tantissimi lamonetiani che si sono iscritti, quelli che so che arriveranno, ma tutti quelli che ci sostengono nei fatti sia al Cordusio, nella società civile, gli addetti ai lavori, i tanti appassionati della nostra penisola. Quindi un grande grazie a tutti per il consenso dato che ci permetterà di lavorare per una numismatica per sempre più , per tanti, per i giovani. Chiudo con un appello ai giovani, i giovani sono stati sempre nei nostri pensieri, alcuni hanno già aderito, altri ci staranno pensando, le quote per loro sono veramente politiche ma se un giovane volesse comunque entrare in questo gruppo con tanti progetti su di loro, mi interpelli, mi scriva, io ci sono, noi ci siamo e un giovane che ci crede non si deve perdere mai, questo e' sicuro...
    2 punti
  31. Cari amici e appassionati di monete contemporanee estere, Solitamente, mi accontento di collezionare la tipologia, ma quando vengo a conoscenza che di una moneta esiste anche la variante mi diverto a darle la caccia. (rigorosamente in ciotola) Il 20 francs 1950, di varianti ne ha veramente tante. Questa moneta fa parte della monetazione della quarta Repubblica, periodo storico che va dal 1946-1958 Vi presento alcune di queste varianti che sono riuscito a trovare: Ecco le differenze: con 3 oppure con 4 piume
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  32. Salve la mia passione per le tre cinquine è ormai conosciuta. Vi presento i miei nuovo acquisti: -Leoncino rampante con sigle C (rovesciata)/FC tipo CNI vol XX 455 p.229 tav. IX n.4 non presenta però la C rovesciata -Cerchietto con sigle C (o G)/ FC CNI vol XX 458 p.230 a voi pareri e spunti.
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  33. Ad ogni modo queste monetine molto vissute sanno di vita e inevitabilmente attirano la mia attenzione, quella che hai postata la seguivo anch'io ma poi mi sono dimenticato di seguire l'asta in scadenza ... Mi fa piacere che l'hai presa tu...
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  34. Ciao, cercando velocemente su internet ci sono 3 sesterzi che presentano la INDVLGENTIA AVG al rovescio e sono: RIC 904, RIC 914 e RIC 926. la differenza è nella legenda al diritto per la TR(IBUNICIA) P(OTESTAS) dove nel RIC 904 è XVI, nel 914 è XVII e nel 926 è XVIII.... per la SC non ti so essere di aiuto ma se riesci a leggere bene la legenda al dritto puoi avere una classificazione abbastanza precisa
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  35. Un altro esemplare di questa emidramma (o triobolo) è stato battuto nel 2015 alla Gorny & Mosch 232. GRIECHEN ATTIKA ATHEN Triobol (2,08g). 506 - 490 v. Chr. Vs.: Kopf der Athena im attischen Helm mit Helmbusch n. r. Rs.: AΘE, Kopf der Athena Ergane mit Halskette und Zopffrisur im Quadratum incusum n. r., davor zwei Olivenbaumblätter. Seltman S. 216 Taf. XXII ω/αα; Svoronos Taf. 7 Nr. 30. R! vz.
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  36. Auguri a tutti i Soci del Circolo Astengo ! Non ci conosciamo, ma conto di venirvi a trovare al più presto.
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  37. All'inizio del film "Tutti a casa", il sottotenente del Regio Esercito Alberto Innocenzi (Alberto Sordi) viene preso a fucilate dai tedeschi. E' l'8 settembre ma nessuno ha avvisato nessuno. Si precipita in uno spaccio e telefona in caserma, urlando qualcosa come: "I tedeschi ci hanno tradito, si sono messi d'accordo con gli americani e ci sparano addosso". Il 10 settembre del 1943 a Porta San Paolo (Roma) Il Regio Esercito (affiancato da privati cittadini) si comportò diversamente dal Re. Polemarco
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  38. Ciao Antonio si, certo, che Viterbo abbia coniato il bolognino di Clemente VII antipapa siamo d'accordo ma non è la stessa tipologia della moneta di Aemilianus. Salutoni
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  39. MESSANA MAMERTINA: Bronzo, 215 a.C. ca. D/ Testa di Zeus; R/ Pheraimon all’attacco, a destra lettera P(entonchion)
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  40. ecco l'identificazione RIC 15f (VI, Cyzicus) Antoninianus Obv: IMPCCVALDIOCLETIANVSPFAVG - Radiate, cuirassed bust right. Rev: CONCORDIAMILITVM Exe: KΓ - Diocletian standing right on left, receiving globe from Jupiter to right, holding scepter. 295-296 (Cyzicus). $12 7/13/02
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  41. A proposito di vili e disonorevoli fughe, oltre a quella di Vittorio Emanuele III, ricordiamoci sempre anche quella del Duce (con l'uniforme tedesca) catturato a Dongo mentre cercava di fuggire in Svizzera e del ras di Cremona, convinto antisemita, Roberto Farinacci, anche lui catturato mentre cercava di scappare in Svizzera, pieno zeppo d'oro che aveva sottratto agli ebrei. In merito a Vittorio E.III, sono convinto che avrebbe dovuto rifiutarsi (anche soltanto in maniera simbolica) di firmare le leggi razziali, che furono una autentica vergogna per tutti gli italiani (e non solo).
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  42. Il problema non è nel fatto che sia scappato. Quello era un suo dovere. Ma che è scappato senza dare alcuna indicazione a chi restava.
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  43. Sono saltato dalla sedia. Molto probabilmente c'è ancora qualche giornalista che non distingue un francobollo da una moneta. Comunque fa piacere anche a me, pur non essendo monarchico, che il Re sia tornato. Tra tutti gli italiani che abbandonano il nostro Paese, almeno uno è ritornato per starci.
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  44. il re è stato fascista fino a quando è convenuto, poi quando il fascismo era ormai sconfitto...come ogni buon italiano...."mai stato fascista".... Ridicolo che la salma non potesse tornare in Italia, ma noi italiani siamo fatti così.
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  45. Nel nostro paese ormai un contributo culturale è quasi qualcosa di cui vergognarsi.
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  46. Grazie @Theodor Mommsen per il tuo intervento e per aver condiviso questo bellissimo pezzo di storia
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  47. Ti riporto questo articolo, e a memoria ricordo che in qualche discussione se ne era anche parlato: http://notizie.tiscali.it/economia/articoli/poligrafico-moneta-anno-a-italiana-00001/ così è chiaro che oltre a far parte dello star programme, ha ottenuto doppio riconoscimento, e quindi chi ce l'ha se la tiene stretta.
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  48. Medaglia interessante e non comune, potresti inserirla nel catalogo, http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME63W4/48
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  49. Questa iniziativa ha richiesto impegno, impegno che questa città merita. Merita la sua storia, merita la sua arte, merita la sua bellezza. Le nostre pubblicazioni abbracciano quanto citato, ed in modo particolare questa pubblicazione dedicata al suo fascino. Il tema dell'arte e della bellezza è centrale, verrà approfondito con grande piacere spaziando negli argomenti, numismatica, arte, storia.. che poi voglion dire la stessa cosa, spesso. Un piacere che poi ci accomuna, il piacere di raccontare questa città e fare di tutto per far si che ciò riesca bene. Una iniziativa che promette e che spera, una iniziativa apripista per altre iniziative, una iniziativa che manca solo della vostra partecipazione. Davide.
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  50. Ciao. Purtroppo non la penso proprio come te. Credo che il futuro dei 2 Euro commemorativi sia molto meno roseo di quanto prospetti, a causa dell'esagerata quantita' di emissioni realizzate a fini speculativi. Diventera' presto ingestibile proseguire la collezione con questi ritmi, vuoi per il numero di monete crescente ogni anno che genera una difficolta' enorme nel rimanere aggiornati, vuoi per il risvolto economico troppo pesante per molti di noi. Ti invito a leggerti questa discussione, dove si tratta proprio di questo argomento.
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