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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/20/17 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti i cari amici del forum, dopo un pochino di assenza torno a scrivere qui sopra per mostrarvi una moneta che ho "riscoperto". Qualcuno di voi se presente su un noto gruppo di Facebook l'avrà già vista, ma lì la moneta non ha ricevuto la pluralità di pareri che mi interessava. Come qualcuno sa adoro il confronto quindi ve la mostro. La moneta è decisamente comune però come detto l'avevo messa a riposare nel vassoio e l'avevo quasi dimenticata, "riscoprendola" l'ho rivalutata. Le foto come sa @Rocco68 per un fotografo incapace come me sono il massimo che sono riuscito a fare
    4 punti
  2. Carissimi da parte dei curatori della Sezione, tanti auguri di Buon Natale a voi ed alle vostre famiglie. Un abbraccio a tutti
    3 punti
  3. Domenica prenatalizia per il Cordusio, vi invito a un brindisi con scambio di auguri, consegne Gazzettini per chi non lo avesse ricevuto ancora, ritiro locandina dell'evento con conferenze sulla zecca di Milano del 27 gennaio 2018 " RES NUMMARIAE MEDIOLANENSES ", possibilità per chi volesse di associarsi alla Associazione Culturale Quelli del Cordusio, un modo di socializzare e condividere insieme la passione comune per domenica mattina al Cordusio al Bar Spadari verso le ore 11, auguri ovviamente a tutti di buone feste !
    3 punti
  4. Questo dovrebbe essere lo spirito giusto, quello che contraddistinse generazioni di numismatici... Caro Luca, le passioni crescono, e il tempo ristabilirà gli equilibri affievoliti. Fortunatamente esistono ancora appassionati che credono nei progetti, e gli eventi di quest'ultimo periodo fanno ben sperare.. Eros p.s. Ogni tipologia ha il suo racconto, ogni nominale la sua storia, ogni periodo la sua favola, le conservazioni quando si sa leggere lasciano il tempo che trovano..perchè quello che conta sono solo le emozioni, e le emozioni vanno a pari passo con quello che si riesce a scorgere nelle proprie letture..
    3 punti
  5. Cari Amici Da parte dei curatori della Sezione, tanti auguri di buon Natale e felici feste; a tutti voi ed alle vostre famiglie e, come di consueto, un bel brano del Rondò Veneziano .... Marco Polo 1998 Artur e Luciano
    2 punti
  6. Ciao Mario, se riesco partecipo volentieri F
    2 punti
  7. Bon natale à tutti lamonetani... a i nostri fratelli d'italia un abracciu
    2 punti
  8. La colpa è la mia, chiedo scusa e mi spiego meglio. L'art. 10 del codice urbani detta un elenco di beni culturali appartenenti allo stato, ad altri enti e a privati. Distingue tra appartenenza e interesse rappresentato dal bene Quindi avremo: 1) beni culturali appartenenti allo stato; 2) beni non culturali appartenenti allo stato; 3) beni culturali appartenenti a privati; 4) beni non culturali appartenenti a privati; La riprova è fornita dal comma 4 dell'art. 10 dove si legge: 4. Sono comprese tra le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettera a): ... b) le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio ... Il comma 1 citato dalla norma in commento significa che tali beni per rientrare nei beni culturali dello stato devono essere dello stato Se si legge l'art. 10 comma 3, si scopre che: 3. Sono altresì beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall'articolo 13: a) le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante, appartenenti a soggetti diversi da quelli indicati al comma 1; Ne discende che "le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio" possono tranquillamente essere beni culturali dello stato o beni culturali di privati. Il senso della mia precedente affermazione era che non tutte le cose di interesse numismatico con caratteri di pregio e di rarità appartengono, solo per questo, allo stato. Diversa è la questione dei beni di interesse numismatico che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologicotratti da uno scavo, questi sono dello stato poichè le cose di interesse numismatico che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato perchè in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini. Sul punto vorrei sottolineare che per definire la nozione di beni culturali numismatici dello stato (o altri enti) o di privati si ricorre alla nozione più ristretta di "di rarità o di pregio", mentre per attribuire allo stato i beni frutto di uno scavo la nozione è quella di "cose di interesse numismatico che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico", dove l'interesse può riguardare anche cose non rare nè pregiate.
    2 punti
  9. Più che altro mi sembra una cosa così stramba da commemorare. Va bene che abbiamo uno dei sistemi sanitari più all'avanguardia al mondo, ma celebrare un ministero su una moneta...
    2 punti
  10. Eccola, Vitellio. Indirizzo, se posso, il tuo esame anche sulla problematica della ricostruzione del flusso monetale. Un caro saluto a te e auguri di buone feste. Polemarco Autorità: Cassazione penale sez. III Data: 04/04/2017 n. 37861 Classificazioni: ANTICHITÀ E BELLE ARTI - Disciplina dei ritrovamenti e delle scoperte LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Fatto RITENUTO IN FATTO 1. - Con sentenza del 13 novembre 2015, il Tribunale di Asti ha assolto l'imputato, con la formula "perchè il fatto non sussiste", dal reato di cui all'art. 81 c.p., comma 2, D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, a lui contestato, per essersi impossessato, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, di due monete antiche di interesse archeologico. 2. - Avverso la sentenza ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti, deducendo l'erronea applicazione della disposizione incriminatrice. Non si sarebbe considerato che le monete in questione sono comunque beni di interesse archeologico e che per le stesse non si applica, dunque, la limitazione prevista dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 10, comma 4, secondo cui le cose di interesse numismatico possono ricomprendersi nella nozione di beni culturali purchè posseggano carattere di rarità e di pregio. Diritto CONSIDERATO IN DIRITTO 3. - Il ricorso è fondato. 3.1. - Ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, comma 1, chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell'art. 10 appartenenti allo Stato ai sensi dell'art. 91 è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da Euro 31 a Euro 516,50. L'art. 10, prevede, al comma 1, che "Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonchè ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico". Il successivo comma 4 del cit. art. 10, prevede, alla lett. b), che sono inclusi tra i beni culturali "le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonchè al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio". Il quadro è integrato dal cit. D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 91, comma 1, il quale prevede che "Le cose indicate nell'art. 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli artt. 822 e 826 c.c.". Tale ultima disposizione prevede che fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato le cose di interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico e artistico, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo. Da tale complesso di disposizioni deriva, per le cose di interesse numismatico, che le stesse devono essere considerate beni culturali, non solo quando abbiano carattere di rarità o di pregio, ai sensi dell'art. 10, comma 4, lett. b), ma anche quando, a prescindere dall'accertamento della presenza di tali caratteri, siano state ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, perchè in tal caso esse appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato, trattandosi, per definizione, di "cose d'interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico o artistico". La disposizione di cui all'art. 10, comma 4, lett. b), contiene, infatti, una previsione residuale, che trova applicazione per quelle cose di interesse numismatico non ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini. Esistono, dunque, due categorie di cose di interesse numismatico che devono essere considerate beni culturali, il cui impossessamento è sanzionato penalmente dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176: a) le cose di interesse numismatico che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico che fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato perchè in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini (art. 826 c.c., D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 10, comma 1, e art. 91, comma 1); b) le cose di interesse numismatico che abbiano carattere di rarità o di pregio (D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 10, comma 4, lett. b). Quanto al profilo temporale, la giurisprudenza di legittimità ha in generale chiarito che il possesso delle cose di interesse archeologico integra il reato di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, comma 1, e si presume illegittimo, a meno che il detentore non dimostri di averli legittimamente acquistati in epoca antecedente all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909, di prima disciplina organica della materia (ex multis, Sez. 4, n. 14792 del 22/03/2016, Rv. 266981; Sez. 3, n. 49439 del 04/11/2009, Rv. 245743). 3.2. - Tali principi non sono stati applicati correttamente nel caso di specie, in primo luogo, perchè dalla sentenza impugnata non emerge come sussistente - nè, comunque, come allegata dall'imputato - la circostanza del ritrovamento dei beni di cui trattasi in data anteriore alla vigenza della L. n. 364 del 1909. Quanto, poi, all'appartenenza delle monete oggetto dell'imputazione alla categoria delle cose di interesse numismatico rientranti fra i beni culturali emerge con chiarezza dalla sentenza impugnata che il perito, pur avendo ritenuto non sufficientemente provato il carattere di rarità o di pregio delle stesse, ha affermato che esse sono dotate di interesse archeologico. Tale interesse sussiste - secondo quanto riportato dallo stesso Tribunale nella sentenza impugnata - non per la rarità, o bellezza, nè per il valore commerciale, ma per l'importanza che gli oggetti hanno per la ricostruzione del quadro della circolazione monetale in un certo lasso di tempo e in un determinato contesto: il loro impossessamento ha determinato, dunque, una cancellazione di dati scientifici, che reca un danno alla conoscenza storico-archeologica. E, del resto, lo stesso perito ha indicato come necessaria, ai fini dell'accertamento completo dell'interesse archeologico delle monete, la ripulitura delle monete da incrostazioni, mentre il Tribunale non ha specificato sufficientemente se, nel caso di specie, vi fosse stata una mancata identificazione precisa delle caratteristiche numismatiche delle monete in questione, essendo la perizia riferita complessivamente ad un compendio ben più ampio, nell'ambito di indagini che vedevano coinvolti anche altri soggetti indagati. 4. - In conclusione, la sentenza impugnata deve essere annullata, con rinvio al Tribunale di Asti, perchè proceda al nuovo giudizio alla luce dei principi di diritto sopra affermati. PQM Annulla la sentenza impugnata, con rinvio al Tribunale di Asti. Così deciso in Roma, il 4 aprile 2017. Depositato in Cancelleria il 28 luglio 2017
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  11. 2 punti
  12. Pochi è già inguaribile ottimismo. La questione è che legalmente NON possono richiedere un tal documento in mancanza di una appartenenza ad una sfera di interesse ben definita dalla legge. Altresì non possono chiederlo per le monete arrivate dall’estero e farle proprie in caso di mancata esibizione del documento inesistente. Del resto , siccome la legge c’è dal 1909, c’è poco da appellarsi a nonni ignari o distratti, ignorantia non excusat, mi pare, quindi per le monete che rientrino nei paletti dei beni di dichiarato interesse i documenti ci vogliono. Però , quali delle monete normalmente translate rientrano a termini di legge in quelle da tutelare come sopra? Quasi nessuna. Quindi è una forzatura legale e una applicazione arbitraria di una norma che non esiste in quei termini in cui viene applicata. In un paese civile qualsiasi avvocato avrebbe vittoria facile. In questo paese di pulcinella, sotto la dittatura della magistratura rossa le cose vanno altrimenti.
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  13. Ciao. Scusate, ma secondo Voi quanti italiani sanno chi era VEIII e quanti sono in grado di articolare una riflessione sul tema qui proposto? Il filmato che segue è una evidente testimonianza della preparazione di un "italiano medio" sulla storia del '900. C'è veramente da rimanere senza parole..... Guardate e....rabbrividite....
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  14. In relazione al messaggio n. 4, oscurato, si ricorda che la compravendita sul forum é vietata, al di fuori della sezione apposita.
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  15. Ciao Andrea. Nella tua descrizione metti una stellina all'inizio della leggenda del R/ . perché evidentemente hai interpretato come tale quella nel catalogo del Bernardi; in realtà è una crocetta non ben eseguita che può ingannare e sembrare una stella. E' una croce. Bernardi assegna come peso medio 0,43 grammi, e pesi da 0,28 a 0,45. Tu assegni un massimo di 0,40. E' poco. Le mie pesano 0,48 e 0,51. A occhio anche la tua ha un buon peso. E' un grande piccolo .
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  16. In quel settembre del 1943, a Roma, ciascuno dimostrò quanto valesse. All’alba del 9 settembre Vittorio Emanuele, Badoglio e le massime autorità militari fuggono dalla città: l’esercito è senza istruzioni. Dalla mattina del 10 settembre, a Porta San Paolo, Granatieri di Sardegna, Carabinieri della legione territoriale di Roma, lanceri di Montebello, Genova Cavalleria, reparti della divisione Sassari, paracadutisti del 10° Arditi, sebbene allo sbando e senza ordini, aprono il fuoco contro i tedeschi che intendono entrare in città. Usano i mezzi pubblici per farne barricate. Soldati e ufficiali accanto a professori di storia dell’arte e fruttivendoli. Accorrono anche Sabato Martelli Castaldi e Roberto Lordi, entrambi generali di brigata aerea in congedo, che bersagliano i tedeschi con i loro fucili da caccia. Io li immagino quei due generali interrogarsi e rispondersi: “Prendiamo i nostri fucili e facciamo quello che dobbiamo fare” E’ tutto inutile e si sapeva. Cadono in quattrocento. Alle ore 17.00, i tedeschi prendono Porta San Paolo. Se proprio volessi portare un fiore sulla tomba di qualcuno, lo porterei su quelle dei due generali di brigata aerea. E non dovrei andare al Cimitero del Verano ma alle Fosse Ardeatine, perché sono sepolti lì.
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  17. Segnalo un gettone-consumazione di un caffè di Castellamonte dall'insolito valore di 70 cent. in vendita sulla baia.
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  18. Buongiorno vorrei presentarvi il bel regalo che mi sono fatto per Natale, una bella e abbastanza rara prutah di erode iii antipa. questo sovrano ha regnato dal 4 dc al 39 dc, è citato nella Bibbia per aver fatto decapitare Giovanni Battista e per aver preso parte al processo di Gesù direi una storia niente male sul dritto, contornata da dei rami, si legge la zecca Tiberiade (tibe-piac); città fondata dal sovrano stesso in onore di Tiberio sul retro una palma tra le lettere LAZ ha un diametro di 23,5 mm e pesa 11,32 g, risale al 33-34 dc come vi sembrano le condizioni? che grado di rarità ha giusto? quanto la valutereste? non posso descrivervi quanto è bella in mano e che emozione è avere in mano un così grande pezzo di storia
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  19. La grande domanda è: ma se le ho comprate in asta estera,e non sono di esclusiva circolazione italica, in base a quale deforme criterio lo stato o chi per esso pretende di legiferarci sopra e di appropriarsene, chiedendomi una certificazione ante quem che, ovviamente , non può esistere? il problema ancora più paradossale e dittatoriale è proprio questo.
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  20. Se @ilnumismatico me lo permette (tanto l'ho appena fatto ) aggiungo alla discussione anche questo link: (Il giornale della numismatica - 1 set. 2014) http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=15471 Dove leggiamo che: Soffermandoci invece sul verso del biglietto,occorre precisare che in origine era previsto un maggiore squarcio prospettico della scena bucolica, con la raffigurazione di “due piccoli greggi in distanza sull’orizzonte che raffigurano: quello a sinistra un uomo a cavallo e quello a destra un aratro trainato dai buoi”. Invece, tali dettagli vennero soppressi in seguito ad un provvedimento interno della Direzione Generale del Tesoro del 7 marzo 1916. Risolto E leggo pure: Passando agli aspetti organolettici del biglietto,occorre precisare che la carta ebbe caratteristiche tecniche di assoluta avanguardia per l’epoca. Si passò infatti dal vecchio impasto della serie Barbetti in fibra di canapa e lino, alla fibra di “ramiè” (conosciuta anche come “carta francese”). Una filigrana più definita ed espressiva, una maggiore resistenza alle doppie pieghe (in media 425 pieghe, rispetto alle 150 con tensione massima di due chilogrammi, con verifica mediante “sgualcimentro Schopper”); una maggiore lunghezza di rottura della trama cartacea (con una media del 50% in più) ed un minor peso del biglietto (circa la metà del 50 lire della serie Barbetti). Semirisolto - Sulle 425 pieghe sopra menzionate (dovrebbero essere 7-8.000) metto di seguito quanto scritto su "Il biglietto di banca" - Centro stampa Banca d'Italia 1984 a cura di Roberto Mori. Capitolo quarto - Realizzazione - Resistenza della carta
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  21. Questo è il mio portamonete anni 30 ma come nuovo...
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  22. a me sarebbe piaciuta un'altra moneta "sull'antichità" come quelle di Plauto e Tito Livio, sono tra le commemorative italiane che preferisco. Questa sul ministero mi convince davvero poco.
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  23. No Erode non ce l'ho. Ho appena comprato un Ponzio Pilato pero'.
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  24. Ma è vero. Viviamo nelle caverne e gettiamo pietre in altre tribù. Ma questo è nel pacchetto di illusioni democratiche. VITTORIO EMANUELE III è degno e ha il diritto di completare il suo viaggio. PS Un esempio Lo zar russo Nicola II. Un uomo buono, un marito, un padre. Ma un politico debole e incompetente. La sua debolezza ha portato il paese a un abisso. Ma la sua famiglia è morta. E la chiesa li ha canonizzati come martiri. Questo è un calcolo per chiudere la pagina della storia.
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  25. auguri. vorrei leggere quel libro alla base
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  26. auguro un felice Natale a tutti, e con l'augurio che questo forum ci unisca sempre più fino a formare una grande famiglia.
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  27. La sentenza va letta così: 1) Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonchè ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico; 2) Sono inclusi tra i beni culturali [quelli sub 1] "le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonchè al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio." Non significa che appartengono allo stato le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonchè al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio. Significa che questi beni sono beni culturali solo se appartengono allo stato o agli altri enti indicati. 3) Il discorso è diverso per i beni provenienti da scavo poichè "le cose di interesse numismatico che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico che fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato perchè in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini". A questo punto si pone il problema di come si raggiunga la presunzione di beni provenienti da scavo che però è questione di prova di un fatto e di cosa si intenda per "interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico".
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  28. Propendo anch'io per Venere al R, per me RIC 1777, però è difficile perchè la legenda proprio non si legge. Saluti
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  29. DE GREGE EPICURI Si legge in parte la scritta: PANORMITAN.. E' Palermo, data incerta, probabilmente periodo imperatorio: RPC 636.
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  30. Buon giorno, Probabilmente un bronzo di Panormos, primo secolo B.C , legenda ΠANOPMITAN https://www.acsearch.info/search.html?id=2063665
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  31. Il passato è sempre con noi. Anche gli emigranti non sono esenti dal passato. Credimi, il risentimento e l'odio persistono in 100 anni. Sepoltura in 70 anni è un certo coraggio politico.
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  32. La Storia per essere intesa va vista dalla parte dei vincitori e dalla parte dei vinti. Il rischio è altrimenti chiamare eroi chi massacra e ricordare semi-analfabeti per grandi statisti. I documenti, ricordiamo ad esempio chi erano gli alleati italici prima del primo conflitto mondiale, salvo poi , per convenienza metterceli contro, non fosse stato per Diaz oggi si parlerebbe tedesco fino a Verona. Sull'ascesa di Mussolini, inquadrata in un periodo di inettitudine politica post presunta vittoria della Prima guerra mondiale ma soprattutto trattato di Versailles, il re avrebbe potuto fare tutto, per convenienza fece niente. Etiopia e leggi razziali non penso si debba aggiungere altro. Sul fatto di "cacciare" Mussolini e poi fare il re "dietro le linee" scappando col pannolone, bisogna magari intendersi su cosa dovrebbe fare un capo di stato, io preferisco uno che ci mette la faccia e non scappa. Sul Pantheon...un re non fa massacrare i suoi sudditi o bruciare paesi, nascondendo il tutto dietro a propaganda compiacente, la fortuna è che almeno oggi almeno se ne può parlare, su Umberto I sinceramente dubito che avesse una minima idea di qualcosa.... Come disse un ottimo statista, chi governa rappresenta l'essenza del suo popolo, il savoiardo era il giusto re per il suo popolo. Nessun problema che possa riposare nel suo Piemonte ma si fermi lì.
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  33. Buongiorno a tutti, ciao @Rocco68 aspettiamo qualche tuo capolavoro collezionistico!
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  34. Ciao @RobertoRomano, condivido perfettamente la tua opinione , tanto piu' che quattro anni fa scrissi in proposito un post su questo argomento : Una delle principali cause di questa mancata fusione dei popoli latini goti fu dovuta alla Chiesa , sia per la diversa fede religiosa tra i due popoli , sia per il timore di perdere i privilegi morali e materiali , ben radicati ormai da due secoli . Indubbiamente se l' Italia , come nazione , si fosse formata nel VI secolo anziche' nel XIX secolo , l' evoluzione sarebbe stata diversa ; ma la Storia non e' fatta dai "SE" , bensi' dai fatti . Un saluto
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  35. Non è una svendita, ma acquistando direttamente dal suo sito vengono decurtate le commissioni ebay. Mi domando il senso del post... A me sembra proprio una vetrina per una vendita d'occasione, e le ricordo che questo è vietato dal regolamento @uzifox @petronius arbiter @Littore
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  36. passiamo ai francesi, allego un mio esemplare di Sulmona, Carlo VIII con croce striata
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  37. Come re e' stato semplicemente inutile, una prima guerramondiale fatta contro i suoi alleati del giorno prima e fatta contro il volere di un popolo intero esclusi alcuni distinti gruppi di industriali, la vigliaccheria di fronte a Mussolini e alle bande sopratutto ricche che lo "guidavano", i macelli etiopi per diventare imperatore, le leggi razziali magari per uguagliare i massacri fatti al sud settantanni prima dal suo avo, la fuga da Roma col pannolone. Mi sta bene che stia nel suo piemonte, dal pantheon caccerei anche gli altri due. Ma son di parte.....
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  38. ciao @borbonik, molto bello anche questo 3 cavalli, anche a me sembra del 1626
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  39. Domenica Gelata..Domenica Fortunata... Questa volta un giovanissimo dalla Liguria ci è venuto a trovare, insieme al suo incredibile entusiasmo ed interesse... Poi è stata la volta della consegna del Gazzettino per un amico Parigino e un'alto Di Valencia. E poi ancora divulgazione, iscrizioni, tondelli, e amicizia.. Insomma un Gazzettino che parla sempre più con "Europa"... Martín de Vos. Amberes (1532-1603). “Il rapimento di Europa”, 1590 circa, olio su rovere, 133,7 x 174,5, Museo delle Belle Arti di Bilbao
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  40. Buonasera e ben trovati, per prima cosa vorrei dire che ho molto apprezzato gli interventi di TUTTI ma proprio TUTTI...discussione condotta con garbo e sobrietà seppur, a volte, con differenti punti di vista, bravi, non era facile! La mia posizione sull'argomento è molto semplice: Far rientrare la salma e seppellirla in Italia nel santuario di Vicoforte Mondovì (a non più di 15 Km da casa mia), non credo sia un gesto di "riabilitazione" (ammesso che qualcuno la ritenesse necessaria) o sinonimo di aver "dimenticato" o "perdonato" cosa il Re possa aver sbagliato o commesso (anche qui senza voler dare giudizi storici di cui non mi ritengo all'altezza) ma forse è semplicemente un modo per dire che abbiamo superato la paura di quello che poteva simboleggiare... Non si superano gli estremismi, gli abusi, il razzismo o che so altro con i divieti, con l'esilio o con le imposizioni di legge ma con la cultura, il dibattito ed il buon senso... Grazie a tutti e buona serata, Massimo.
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  41. Solitamente una discussione funziona finché ci si confronta con rispetto e correttezza, senza che arrivi qualcuno che pretende di zittire gli altri, magari dando loro degli sciocchi. E infatti finora è andato tutto benissimo. Oltretutto mi pare che non vi sia necessità di una tutore storico: qui ci sono pochi somari, dal momento che la numismatica è una passione "seria", che presuppone una certa preparazione di base, certo superiore alla media degli utenti degli altri forum. Per questo si riescono ad esprimere qui posizioni un po' più approfondite di ciò che avviene altrove. Perché la storia, soprattutto quella contemporanea, difficilmente ha una sola chiave di lettura, e ogni episodio ha le mille sfaccettature caratteristiche della complessità del reale. Con intelligenza e preparazione, una discussione sulla storia è quanto di più interessante si possa fare. Così almeno è per me: la Storia è la mia vita; mi ci sono laureato e poi è diventata il mio lavoro. Ai miei studenti, il primo giorno di lezione, ripeto sempre l'insegnamento del mio Maestro, ossia che "la storia non va giudicata, va capita". Ed è un'attività molto più difficile di quanto si pensi.
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  42. Ciao a tutti! Qui un articolo de La Stampa di oggi che condivido: http://www.lastampa.it/2017/12/17/italia/cronache/grande-guerra-e-fascismo-le-scelte-del-re-che-chiudono-le-porte-del-pantheon-x5YWrfHj2ie34nwZEjyk3M/pagina.html Grande Guerra e fascismo. Le scelte del re che chiudono le porte del Pantheon GIOVANNI SABBATUCCI Come tutti i Paesi che hanno vissuto cambi di regime e fratture politiche profonde, l’Italia ha sempre avuto qualche difficoltà a riconoscersi in un passato comune e a coltivare una memoria condivisa dei suoi morti. Il nostro - non dimentichiamolo - è il Paese in cui, nel 1878, gruppi di repubblicani cercarono di gettare nel Tevere la bara con la salma di Pio IX, di cui si stava celebrando il funerale; e nel 1946 un manipolo di irriducibili fascisti trafugò i resti di Mussolini da un cimitero milanese. Per questo va salutata come un gesto di civiltà la decisione del presidente Mattarella di consentire una silenziosa traslazione nel santuario piemontese di Vicoforte delle spoglie della regina Elena del Montenegro, consorte di Vittorio Emanuele III, morta in esilio a Montpellier e lì sepolta nel 1952. Una figura, politicamente neutra (molto diversa da quella della suocera, l’ingombrante Margherita di Savoia) e generalmente benvoluta dagli italiani. Ma la polemica non poteva mancare ed è puntualmente arrivata. A sollevarla alcuni fra i numerosi, e sempre litigiosi, rampolli della dinastia sabauda, che hanno contestato le modalità discrete del trasferimento e hanno subito alzato la posta: se torna la regina - questo il ragionamento - è giusto che torni anche il sovrano, ora sepolto ad Alessandria d’Egitto; e che riposi, accanto ai primi due re d’Italia (Vittorio Emanuele II e Umberto I), a Roma, nella sede augusta del Pantheon. In questo caso, però, l’analogia non funziona. Quella di Vittorio Emanuele III è una figura controversa e fortemente contraddittoria. Fu, nel suo primo quindicennio di regno, un re equilibrato, addirittura in fama di progressista o quanto meno di «giolittiano». Eppure, nel 1915, non tenne in alcun conto il parere del Parlamento, come peraltro le sue prerogative gli consentivano, pur di portare l’Italia in guerra. Nell’ottobre del 1922, fu il suo rifiuto di firmare un decreto di stato d’assedio già pronto a spalancare le porte della capitale ai fascisti. Da allora il re avallò, senza visibili resistenze, tutte le scelte più sciagurate del regime, dalla cancellazione di ogni procedura democratica alla discriminazione dei cittadini su base razziale (provvedimento che violava la lettera, oltre che lo spirito, dello Statuto), fino all’entrata in guerra a fianco della Germania nazista. E’ vero che alla fine fu lui a decretare la caduta di Mussolini, così come ne aveva consentito l’ascesa. Ma, quando si trattò di tirar fuori l’Italia dalla guerra, il re condivise con il suo governo e i suoi generali la responsabilità della tragedia del dopo 8 settembre: dove lo scandalo non stava tanto nella sua fuga dalla capitale, quanto nella somma di disorganizzazione, inganni e inutili furbizie con cui l’operazione era stata preparata sotto la sua regia. Ricordare tutto questo non significa negare la possibilità di un trasferimento delle spoglie di Vittorio Emanuele III in una sede meno lontana di Alessandria d’Egitto, e comunque dentro i confini della patria. Ma questo luogo non può essere il Pantheon: un nome che evoca non solo un famoso monumento, ma anche un luogo ideale in cui raccogliere e onorare le riconosciute glorie nazionali. La salma del sovrano potrebbe riposare in pace, accanto a quella della moglie, a Vicoforte, o a Superga, o in uno dei numerosi luoghi di culto che i Savoia, quando non erano ancora re d’Italia, edificarono a gloria della loro dinastia. ===================================== Ciao NJk
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  43. @Emanvele mi è appena arrivato ed è quello che cercavo.
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  44. Ciao a tutti, le aste autunnali mi hanno consentito di aggiungere qualche nuovo testone alla mia collezione. Oggi vi volevo presentare questo: Gregorio XIII (1572-1585), Testone per ANCONA (Munt. 205, CNI 191) D/: Stemma ovale in cornice con due putti, cimasa con fiore. GREGORI – XIII . P . MAX R/: Gesù e la Samaritana al pozzo. . NVNQVAM . SITIET . Es.: ANCONA T/: liscio Peso: 9.52 gr Provenienza: -ex Asta Santamaria 1956 (Collezione Conte Magnaguti). -ex Asta Montenapoleone 4, 1984 (Collezione Muntoni). -ex NAC 81, 2014 (Collezione De Falco). Personalmente ritengo questo testone rarissimo. Questa moneta, presente anche in un’altra variante (Muntoni 204), che si differenzia da questa per la foggia dello stemma al D/ e per la punteggiatura delle legende sia al D/ che al R/, è a mio avviso ricca di fascino iconografico e arricchita da una lunga storia numismatica. La legenda al R/ “Nunquam sitiet” (“Non avrai mai sete”) allude alla parola di Giovanni, VI, 35: Qui credit in me non sitiet unquam (“Chi crede in me non avrà mai sete”). Come sempre, vostri commenti e integrazioni sono graditi Michele
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  45. Bravo, ma molto spesso ce ne si dimentica Secondo me si pensa più a postare, mostrare e dimostrare di avere preso il tondello perfetto piuttosto che ammirarne la sua bellezza. Rispetto chi cerca solo ed esclusivamente monete in FDC (e anche oltre se è possibile) ma diventa a mio avviso ostentazione pura...... niente a che vedere con la numismatica. Io sono convinto che da più fastidio il giudizio degli altri, che la sensazione personale che si ha quando si tiene tra le proprie mani una bellissima moneta come quella oggetto della discussione. Credo che sia più gratificante ricevere complimenti e frasi del tipo: "Complimenti è perfetta......FDC assoluto eccezionale.....mai visto un esemplare cosi, etc etc, piuttosto che sentirsi gratificato dalla bellezza della moneta che finalmente si possiede. Questa cosa sinceramente non mi va giù Come darti torto. L'ultima frase però andrebbe corretta cosi.............. Ecco, la vità è il campo; la numismatica è solo il bordo! (della moneta)
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  46. Funzionale ed organico con quanto detto sopra è postare questo raro denaro imperiale piccolo di Chivasso ,di Teodoro il Paleologo -1307-1338, con D/ MARChIO , nel campo ThEO a croce,sul R/ MONTISFERAT su tre righe ,denaro con rosetta sul rovescio in alto e in basso . La somiglianza di questi denari con gli imperiali piani milanesi è evidente ,furono senz'altro coniazioni imitative per sopperire a uno scarso circolante,visto il momento di crisi monetaria, e per trarre profitto vista anche la scarsa qualità di questa moneta. Essendo moneta di tipo imitativo,questo potrebbe essere un ulteriore riprova ai fini di un circolante di denari piani imperiali milanesi ancora a fine 1200 o addirittura a inizio 1300 come detto in post precedenti. Peso 0,67 gr, diametro 16 mm.
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