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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/17 in tutte le aree

  1. Circa 25 km a S/E di Roma, sul punto più elevato del cratere esterno del Vulcano Laziale, a 682 m di altezza sul livello del mare, sorge l’antico abitato di Tusculum. Protetto da pendii inaccessibili che lo cingono su tre lati, il sito è raggiungibile dal solo versante occidentale, percorrendo - tra felci e ceppaie di castagni - una via lastricata, detta dei Sepolcri. Dal pianoro roccioso che, per una superficie di circa 5 ha, accoglieva il municipium romano, era possibile tenere sotto controllo buona parte della Valle Latina e del litorale laziale: l’importanza strategica e difensiva di tale sito fu chiara fin dall’antichità, quando la tradizione annalistica lo dipinse come un baluardo inespugnabile, protetto da possenti mura urbiche. Con l’ascesa politica dei conti di Tuscolo, a partire dai primi anni dell’XI secolo, l’impianto urbanistico antico venne obliterato dalla civitas medievale, che tuttavia mantenne pressoché inalterato l’originario sistema difensivo. Divenuta roccaforte del casato comitale, la città rivestì un ruolo di notevole importanza economica e politica, non soltanto per il Lazio, ma per l’intera Italia centrale: un prestigio che alimentò la rivalità con la vicina capitale e portò a un insanabile conflitto. Nell’estate del 1143 Roma si ribellò contro l’autorità papale e, con la Renovatio Senatus del 21 ottobre 1144, si costituì Libero Comune: tra le direttive del nuovo corso politico c’era la ferma volontà di ricondurre nell’orbita senatoriale le comunità limitrofe, per lo più rimaste fedeli al Pontefice. Nel 1149 il papa Eugenio III (1145-1153), cacciato da Roma, si rifugiò a Tusculum per oltre sette mesi; due anni più tardi, i principi Colonna gli cedettero le loro quote di proprietà sulla città e sulla rocca. Adriano IV (1154-1159) concesse la propria metà della città a Gionata dei conti di Tuscolo, quale feudo vitalizio, in cambio di un giuramento di fedeltà. La concessione avvenne il 9 luglio 1155, alla presenza dell’imperatore Federico Barbarossa (1155-1190), giunto a Tusculum insieme al pontefice, nei giorni immediatamente successivi alla propria incoronazione imperiale, svoltasi a Roma il precedente 29 giugno. Le ostilità fra Romani e Tuscolani si acuirono nel maggio del 1167, forse a causa del mancato pagamento di un tributo imposto dal Senato; i Romani, nonostante il veto posto dal papa Alessandro III, devastarono i raccolti intorno alla città e ne assaltarono le mura. Il conte Rainone, succeduto al fratello Gionata nella guida di Tusculum, chiese aiuto al Barbarossa, il quale inviò in soccorso un esercito guidato dal cancelliere Rainaldo di Dassel, arcivescovo di Colonia (1159-1167). L’azione militare si rivelò rovinosa e le truppe imperiali furono costrette a rifugiarsi nella rocca: soltanto l’intervento di un secondo contingente, guidato dall’arcivescovo Cristiano di Magonza (1167-1183), riuscì a capovolgere la situazione. I Romani vennero affrontati e sconfitti il 29 maggio 1167, nella piana di Prataporci, ai piedi dell’attuale Monte Porzio Catone. Nel 1170 i Tuscolani, nuovamente minacciati dal Senato, fecero atto di volontaria sottomissione al pontefice, trasferendogli la piena autorità sulla civitas. Alessandro III, dall’ottobre del 1170 al gennaio del 1173, a causa degli insanabili contrasti con il Senato, trasferì la Curia nella rocca tuscolana. Durante i ventisei mesi della sua permanenza in città, cercò di appianare le ostilità con i Romani, arrivando ad accettare nel 1172 il parziale ridimensionamento – ad extimatam mensuram – dell’impianto murario, fatte salve le fortificazioni della rocca: il patto, giurato da ottocento cittadini romani, venne puntualmente disatteso nel novembre dello stesso anno, con la distruzione a fundamentis di tutte le difese cittadine. Il pontefice, nell’impossibilità di risiedere stabilmente a Roma, tornò nuovamente a Tusculum nel marzo del 1178 e dall’agosto dello stesso anno al febbraio del 1179, poi ancora dal giugno del 1180 a quello dell’anno successivo. Alessandro III morì il 30 agosto 1181 presso Civita Castellana; gli succedette l’anziano cistercense Lucio III (1181-1185) che, pur animato dalla ferma volontà di ripristinare l’autorità petrina su Roma, non riuscì a insediarsi in città. Il Senato, approfittando dei dissidi tra il nuovo papa e l’imperatore, tornò ad accampare pretese su Tusculum: non si trattava di conquistare o saccheggiare l’odiata civitas confinante, ma di annientarla. Gli abitanti della città, all’inizio dell’estate del 1183, iniziarono a scavare fossati e a ricostruire le mura, fornendo involontariamente il pretesto ai Romani per intervenire: il 28 giugno iniziò un serrato assedio che costrinse i Tuscolani a rifugiarsi nella rocca, dove tenacemente resistettero, sebbene stremati dalla mancanza d’acqua e dal propagarsi delle epidemie. Lucio III, asserragliato a Segni, sollecitò l’intervento imperiale, che si concretizzò con l’invio di un esercito guidato dall’arcivescovo Cristiano di Magonza (1167-1183). La calata del vicario imperiale, sebbene tempestiva, non servì a molto, giacché l’esercito romano, memore della sconfitta subita a Prataporci, aveva sbrigativamente tolto l’assedio alla città. L’arcivescovo guerriero, stanziatosi a Tusculum con il proprio contingente, iniziò a minacciare Roma con una serie di veloci incursioni, ma il 23 agosto 1183, fiaccato dalle febbri malariche, morì e trovò sepoltura nella città che stava difendendo. Venuto meno il sostegno di quello che il pontefice, in una lettera indirizzata al clero tedesco, ebbe a definire vir valde providus et magnificus, i Romani si sentirono incoraggiati a riprendere le ostilità e, nell’aprile del 1184, sferrarono una nuova offensiva. A nulla valse l’intervento del legato imperiale Bertoldo di Kunigsberg, inviato nell’autunno dello stesso anno pro defensione Tuscolanae et ad recolligendam roccam de Papa, dal momento che questi venne costretto ad abbandonare la campagna romana dopo pochi e infruttuosi mesi d’assedio. Il 31 maggio 1188, papa Clemente III (1187-1191), asceso al soglio pontificio il 19 dicembre dell’anno precedente, ratificò un concordato con il Senato: tra le clausole che i Romani avevano imposto nel corso delle trattative perché si giungesse a un compromesso c’era l’abbattimento di tutte le fortificazioni tuscolane e il divieto perpetuo di ricostruirle. Il pontefice aveva acconsentito, garantendol proprio sostegno e minacciando la scomunica di quanti si fossero opposti. Tusculum resistette per tre anni alle ingerenze del Comune e della Curia, fino a quando Enrico VI di Svevia (1191-1197), su istigazione del Senato che gli assicurava di far pressione sul nuovo pontefice Celestino III (1191-1198), affinché lo incoronasse imperatore, nell’aprile del 1191 ritirò il presidio di stanza in città, lasciandola nelle mani dei Romani. Il 17 aprile 1191 Tusculum, saccheggiata, ridotta un cumolo di macerie e abbandonata dai pochi cittadini superstiti, cessò per sempre di esistere. La devastazione fu tale che si perse memoria dell’originaria ubicazione dell’abitato: neppure gli eruditi del Cinquecento, mossi dal rinato interesse per le antichità classiche, riuscirono a rintracciarne il luogo esatto. La corretta localizzazione venne raggiunta soltanto all’inizio del XIX secolo, quando gli scavatori al servizio del principe Luciano Bonaparte scoprirono casualmente i resti del teatro romano. Nel corso del secolo scorso l’interesse degli archeologi per il sito diminuì drasticamente, fino quasi a scomparire. Le ricerche ripresero soltanto tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, grazie ai rilievi topografici di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli, che riportarono Tusculum all’attenzione della comunità scientifica nazionale. A partire dal 1994 l’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC, in accordo con la locale Soprintendenza e l’XI Comunità Montana del Lazio, ha intrapreso lo studio sistematico dell’area, articolato finora in venti campagne di scavo. Le indagini, inizialmente incentrate sull’abitato di epoca romana, nel 2012 vennero estese alle fasi di vita post-classiche, con particolare attenzione per l’età medievale; pertanto vennero aperti una serie di sondaggi lungo il circuito murario, individuando e indagando le sezioni di maggiore interesse.
    5 punti
  2. Buonasera a tutti, condivido con voi le monete in rame che ho in collezione del 1792 per Ferdinando IV comprese le poche varianti che sono riuscito a reperire in questi anni. Inizio con la foto di tutti i pezzi e poi con la Pubblica a seguire fino al piccolo 3 Cavalli, descrivendone le particolarita' . Chiedo a chi avesse in collezione nominali in rame del 1792 di postarli per un confronto dei conii. Ringrazio quelli che vorranno dare un contributo alla discussione e Augurando a tutti un Felice e Fortunato Anno nuovo.
    3 punti
  3. Salve, stasera sottopongo alla vostra attenzione questa piastra di Ferdinando iv capelli lisci . Ha rilievi molto bassi sullo stemma e sui capelli, ma buoni sulle scritte. Gradirei i vostri pareri, grazie.
    3 punti
  4. Raccontare può essere la chiave di lettura di questo evento, raccontare Milano, la sua zecca, le sue monete, i periodi storici da ricordare, le monete simbolo, le imprese, ma anche figure di riferimento, questo sarà Res Nummariae Mediolanenses, un filo conduttore comune, un racconto in diretta per chi sarà al De La Ville, un piacere avervi tra noi quel giorno, potervi incontrare, per chi e' socio il poter ricevere subito gli Atti a colori in edizione limitata e numerata, il poter dare la possibilità in streaming di essere comunque presente anche da lontano, il poter dare a Milano un ulteriore momento culturale e numismatico. Certamente impegno totale e assoluto per la nostra Associazione che vuole rivolgersi a tutti con questo evento che sta impegnando molti, sarà un po' una prima...ma poi arriveranno la seconda, la terza...i soci avranno modo di poter partecipare a eventi in futuro esclusivi e fatti ad hoc per loro ed ad avere prodotti cartacei dedicati sempre a loro ...vediamo di essere una voce innovativa e di riuscire a portare un po' di entusiasmo in chi ancora non conosce la numismatica ...
    3 punti
  5. Da come lo descrivi, non pare essere mancanza di informazione, ma semplice scorrettezza commerciale. Una lucidatura o una spazzolatura, come un bordo ripreso, o la rimozione di un appiccagnolo, piuttosto che un foro otturato vanno sempre dichiarati in perizia, quando rilevati. Altro paio di maniche é poi il mettersi d'accordo sul protocollo di espressione del grading da utilizzare in questi casi... (...) Esempio: moneta SPL (perchè) leggermente spazzolata, o moneta leggermente spazzolata (altrimenti) FDC . Io uso il primo metodo, altri l'altro. E per il collezionista/acquirente diventa difficile se non impossibile orientarsi, soprattutto per acquisti a distanza. Una delle "forze" degli slabbers é appunto il tentativo di unificazione generale di espressione della conservazione, cosa che in Italia non é stato possibile fare nonostante le richieste esercitate negli utlimi anni, per via di interessi ed egoismi personali e, a mio avviso, molta miopia commerciale.
    3 punti
  6. Localita' stupenda , io sono diversi anni che non salgo al Tuscolo dopo varie volte , anche se non interessa la Storia e l' Archeologia , invito tutti gli utenti che vivono a Roma e nelle localita' limitrofe a Tuscolo a recarvisi , se non altro per il meraviglioso panorama che dalla rocca si ammira , immersi nel silenzio , nel verde piu' intenso e negli odori di mille varieta' di fiori e piante ; specialmente in primavera che forse e' il periodo migliore di visitare l' antichissima Citta' la cui mitica origine risale a Telegono figlio di Ulisse , ma che in realta' dal nome arcaico dovrebbe essere stato un caposaldo etrusco . Purtroppo i ruderi diepoca romana , che non sono pochi , dalla mia ultima visita erano un po' abbandonati a se stessi , protetti solo da una rete metallica che sarebbe insufficente a proteggerli dai male intenzionati . Uno dei piu' famosi tuscolani fu Ottavio Mamilio , Principe e militare latino nativo di Tusculum , del VI secolo a.C.
    3 punti
  7. Veramente complimenti per questa iniziativa - e non è la sola - dell'Associazione cordusiana, e in particolare al suo presidente e amico Mario Limido, motore instancabile di attività numismatiche. Leggendo la locandina mi ha sfiorato un pensiero fugace: che la Lombardia possa fungere da traino nazionale anche per la numismatica ? Questa non vuol essere una riflessione presuntuosa, ma il frutto della constatazione orgogliosa che qualcosa si sta muovendo, e che sarebbe nostro desiderio che alla locomotiva si accodassero molti vagoni, di un treno che arrivi fino a Napoli, Palermo, Cagliari ecc. ecc. Detto ciò, sarei felice di poter essere a Milano per questa mezza giornata, chissà che una volta tanto ci riesca !
    2 punti
  8. Con questo 3 Cavalli concludo la mia serie in rame del 1792 ....manca ancora il rarissimo Grano SICILAR, ma prima o poi lo porto a "casa". Spero di avervi fatto cosa gradita, un saluto a tutti.
    2 punti
  9. Il volume è segnalato anche su Panorama Numismatico: https://www.panorama-numismatico.com/i-quattrini-dei-reali-presidi-di-toscana/#more-9892
    2 punti
  10. Il secondo Grano 1792 D- FERDINAN. IV SICILIAR. REX Sotto P. R- VN / GRANO / CAVALLI A. 12 P. sotto 1792 leggermente incurvato verso il basso. Questo conio presenta (a differenza dei due sopra postati) il fiocco a legare la corona. Contorno a treccia.
    2 punti
  11. 2 punti
  12. Ho cercato in tutto il forum una qualche discussione riguardante il 10 Grana con Tosone di Carlo II, ma non l'ho trovata. Qualcuno, non ricordo chi, se non sbaglio, scrisse che la rarità assegnata doveva essere rivista perchè negli ultimi anni se ne erano visti un bel po'. Sarà vero, oppure se ne sono visti soltanto tre? Ho bisogno di scrivere sull'etichetta il giusto grado del momento, perciò chiedo vostri pareri. Grazie
    1 punto
  13. Emotiva (non emozionante)
    1 punto
  14. Ecco qui direttamente da un grande artigiano di firenze il mio regalo di Natale. da vostra esperienza, che tipo di patina si forma da velluto verde? La patina finale dipende dal colore del velluto o è qualcosa di indipendente? grazie!
    1 punto
  15. Ciao! Diciamo che (forse) il grado di rarità del RIC era corretto quando il RIC è stato scritto (anni 60). Negli anni sono stati scoperti nuovi depositi e magari monete conosciute e non rare sono invece state accaparrate e sono scomparse dal mercato modificando, anche drasticamente, gli indici di rarità. Io stesso ho alcune monete Rn del RIN(un paio anche di R5) pagate mediamente 20/30 euro e non oltre. Al giorno d'oggi la rarità la controlli sui vari siti di aste guardando quante se ne trovano e quando si trovano in vendita. Altro posto è www.acsearch.info, cercando li la moneta che ti interessa ti puoi rendere conto di quante ne sono state vendute negli ultimi anni e di quanto possa essere rara. Buona serata e auguri di un felice 2018! TWF
    1 punto
  16. Ciao , il Lazio antico o Latium Vetus era , ma lo e' tutt' ora , terra di tanti luoghi antichissimi antecedenti Roma , non per nulla era la terra di Saturno il quale vi fondo' diverse citta' . Come ti ha detto Theodor , a Frascati si mangia bene ovunque , ma ti consiglierei nelle Hosterie , dove seduti su panche e tavoli di legno , tipo epoca medioevo , puoi mangiare pietanze locali e bere l' ottimo vino bianco di Frascati .
    1 punto
  17. Leggo più sopra di "falsi&falsi" e di "falsi tout court" In una vecchia discussione ( I rarissimi stateri incusi di Pal-Mol - 13/01/2015 ) si ricordavano i 5 esemplari fin qui noti di questa estremamente rara moneta di ignota polis : 4 comparsi, già nell'800, direttamente nel mercato antiquario, il 5°, forse, resoci da una ignara vanga . 2 forse autentiche, 3 ritenute false : monete rarissime per nobili collezioni e poi per Musei . Chissà quali le odierne considerazioni su questi famosi esemplari .
    1 punto
  18. @Legio II Italica, allora dovresti venire a vedere le terme repubblicane, recentemente scoperte e databili ad annum grazie a due bolli laterizi. Sono d'accordo con te: Tusculum è un luogo assolutamente affascinante, fuori dal tempo. Camminando lungo il lastricato, che dalla fonte arcaica porta al teatro, sembra quasi di scorgere gli antichi tuscolani in toga pretesta.
    1 punto
  19. ciao ,grazie per aver postato questo bel 2 tornesi,effettivamente la stella a 6 punte per questa data non l'avevo ancora censita....
    1 punto
  20. Ottimo @Theodor Mommsen, provero' a venire , magari in uno dei giorni in cui sarai presente anche tu . Per chi volesse arrivare al Tuscolo , si arriva tranquillamente in macchina fino ad una grande piazza dove si parcheggia , diversi anno fa' era libero e gratuito , poi si sale a piedi alla zona archeologica tramite una bella e abbastanza ripida salita . ma ne vale la pena .
    1 punto
  21. @Legio II Italica grazie per l'intervento e le splendide fotografie. Faccio una piccola postilla al tuo invito a visitare l'area: salendo a Tusculum nel mese di maggio troverete il cantiere archeologico spagnolo in piena attività (e qualche volta potreste trovare anche me).
    1 punto
  22. Grazie delle risposte. Causa Natale e festività varie la moneta non mi è ancora arrivata! :-( @Poemenius, accetto il prestito volentieri. Così inizio a studiare. Guardando in giro avrei pensato di iniziare con i bronzi del Giusti! :-) Ho visto anche dei mega-follis da 43/44 mm! :-) E dei penta nummi adatti a chi ha la vista meglio di superman! :-) Vedrò di distogliere qualche euro dalle mie beneamate romane imperiali per investire in bizantine! :-) Ciao, grazie ancora e Felice 2018! TWF
    1 punto
  23. 1 punto
  24. 1 punto
  25. Aggiungo il mio Grano, Per far capire le differenze dal tipo "normale"....aggiungo che questi conii al rovescio non presentano il fiocco che lega la corona. Contorno a treccia a rilievo.
    1 punto
  26. abbastanza brutta e un'opportunità persa di commemorare altro, considerando tutta la storia e la bellezza artistica che si potrebbe "sfruttare".
    1 punto
  27. @Rocco68, sono uno spettacolo....davvero va premiata la tua immensa volontà di raccogliere tutto il rame di Ferdinando IV di Borbone; di..la verità....averlo tutto in fila, emoziona. Io per esempio ho da parte solo rame di Ferdinando IV e qualche piccolo nominale d'argento.
    1 punto
  28. taglio 1 cent 6pz paese slovenia anno 2015 tiratura 10.000.000 condizioni bb città trieste
    1 punto
  29. Le due Corone delle Pubbliche a confronto.
    1 punto
  30. Ciao Legio, il gallo è interpretato come simbolo della Campania interna e del Sannio. Saluti Eliodoro
    1 punto
  31. Ma se NGC su alcune categorie di monete afferma di non poterne garantire l'autenticità .. le antiche nella fattispecie.. resta solo un modo di descrivere l'aspetto esteriore del tondello questo "slab", e a che serve sapere che un tondello è in una certa conservazione se non so nemmeno se sia una moneta?! Vedi post 54 e sito NGC: https://www.ngccoin.com/specialty-services/ancient-coins/guarantee.aspx Per il paragone slab/italiche perizie concordo che essendo sempre fallaci esseri umani a giudicare poco e nulla cambi, ma almeno i nostri "si prendono la responsabilità" di valutare esplicitamente l'autenticità e di assicurala .. NGC ti dice direttamente fatti tuoi (per le antiche si intende) e potresti avere un tappo di bottiglia AUNC invece che una litra di peso ridotto del IV sec. a.C. in conservazione m.SPL .. E allora meglio studiare .. studiare.. studiare.. con in più il piacere di toccare e non di guardare il mondo da un oblò!
    1 punto
  32. Buonasera e Buone Feste a tutti, innanzi tutto. Ho letto tutti gli interventi di questo interessante confronto. Tento di dire la mia, pur ritenendomi più un appassionato di monete che un esperto di numismatica, prendendo spunto da questa immagine. E dal post di uno dei tanti forum di mumismatica americana, che vi allego. https://forums.collectors.com/discussion/967107/unc-cleaned-coins-vs-au-problem-free-coins Se ho ben capito, in America hanno introdotto un sistema di certificazione che possa tendere il più possibile all'imparzialità ed univocità del giudizio. Gli esiti possono essere discutibili (formato dello slab, impossibilità di toccare la moneta, vedere il bordo, pesare la moneta, ecc.), ma il tentativo è chiaro. Fin qui non ci vedo nulla di molto diverso dalle perizie nostrane. Ciò che invece trovo abbastanza diverso (tra criteri di giudizio italiani ed americani), sta nella presenza o assenza di tracce di pulizia, lucidatura, spazzolatura, ecc., che costituisce la discriminante fondamentale. Le monete prive di details hanno mercato, le altre come questa no (salvo rare eccezioni). Non entro nel merito se ciò sia giusto o sbagliato, ma lo trovo un elemento di maggiore chiarezza, piuttosto che sottrarre un punto o un mezzo punto (ad esempio, declassando da SPL a BB una moneta con tracce di pulizia). A tal proposito, non mi è mai capitato di leggere in nessuna perizia italiana che una moneta presenta tracce di pulizia/lavatura, ad esclusione di alcuni lotti in una recente asta di una nota numismatica bolognese, ed a mio parere questo carenza andrebbe migliorata. Quanto al rischio che le monete in slab siano state certificate da periti che hanno una scarsa conoscenza specifica di alcune monete in particolare non americane (o peggio ancora che contengano dei falsi), credo che - al netto di posizioni partigiane e/o ideologiche - lo stesso rischio possa risiedere nelle perizie italiane, con l'aggravante del conflitto di interessi, se il perito è anche venditore. Tuttavia, tengo a precisare che ho acquistato ed acquisto monete da periti/commercianti italiani, e trattengo con essi rapporti di fiducia ed amicizia. In conclusione, non ho in antipatia questo sistema di conservazione/classificazione, fino a quando non ne emergano di migliori in un mercato sempre più globalizzato, che evidentemente richiede determinate garanzie. Spero che il mio intervento, che temo rappresentare una posizione largamente minoritaria in questo forum, possa comunque essere inteso in senso costruttivo, dato che alla fine tutti siamo accomunati da una identica passione. Un caro saluto e tanti auguri ancora.
    1 punto
  33. La banconota da lire 2000 e da lire 1000 marco polo furono molto falsificate perchè nessuno ci badava molto essendo piccolo il taglio. E fu anche per questo che si decise di emettere monete metalliche da lire 1000...che, non dimentichiamolo, costavano un botto..lire 500 più IVA..non so se mi spiego.
    1 punto
  34. Babbo Natale in regalo mi ha portato i tre volumi di Romolo Calciati "Corpus Nummorum Siculorum" La monetazione di bronzo. Blaise
    1 punto
  35. Ahimè, non so se è la vecchiaia o la distrazione spero la seconda che mi ha fatto scrivere delle cose errate in riferimento a questa bella placca, in realtà è una placca romana e non napoletana dell'argentiere Domenico Camponeschi attivo in Roma tra il 1791 e il 1802....chiedo venia
    1 punto
  36. Bel colpo a 4,50 euro! Con il segno di zecca olandese è stata emessa solo in divisionale (50.000 pezzi) o in versione PROOF (5.000 pezzi). http://eurocollezione.altervista.org/_MALTA_/_2_euro_2012_commemorativo_BIS.htm Conviene comprare il cofanetto contenente la serie completa in cui c'è questa moneta e che viene venduto sula baia tedesca a 15,00 euro + spese di spedizione.
    1 punto
  37. Mi chiedevo l'anno 1974, vero?
    1 punto
  38. E' una giornata speciale, per tanti versi, oltre che un momento importante per la zecca di Milano, altresì per poter riuscire ad avvicinare tutti gli ambiti culturali e coloro che vorranno passare un Sabato diverso, in una Milano che racconta. Se poi si riesce a far conciliare anche la Domenica, con la visita al mercato numismatico del Cordusio, beh un fine settimana da incorniciare. Eros
    1 punto
  39. Salve @Legio II Italica , grazie per l'interessante post, non sapevo di questa passione di Tiberio per l'astrologia. In effetti, purtroppo, Tiberio è spesso ricordato proprio per il suo carattere chiuso e per aver accordato molta, se non troppa, fiducia a Seiano, con le relative conseguenze... Certo non deve essere stato facile per lui (che, mi sembra, tra l'altro era un uomo "di stampo repubblicano") succedere ad Augusto, ma è stato anche un grande comandante militare e capace amministratore, quindi grazie per aver mostrato questo ulteriore aspetto della sua personalità! Un saluto
    1 punto
  40. Ciao a tutti, approfittando del Natale, e per onorare il passaggio dei 5000 messaggi, vi posto un nuovo arrivo.. un gigliato di Roberto D'Angiò con allegorie di prescrizione Stella Ed N ai lati del re.. Moneta raruccia: R3.. Grazie all'amico Christian Andreani, da cui ho "rubato" anche le foto.. Ottimo pedigree De Falco - Hatria Numismatica.. Saluti Eliodoro
    1 punto
  41. Ritenuta da molti la più bella piastra papale mai coniata, la piastra di Alessandro VII (1655-1667), al secolo Fabio Chigi, unica piastra da lui coniata, oltre ad una meravigliosa rappresentazione in pieno stile barocco (all'epoca a Roma alla corte pontificia prestava servizio anche il Bernini e questa moneta con grande probabilità deriva da un cartone del Bernini e dei suoi allievi), questa piastra presenta la R/ una legenda "importante": DISPERSIT DEDIT PAUPERIBUS I.E.M.I.S.S.IS, San Tommaso di Villanova porge alcune monete ad un mendicante con gruccia. La legenda è tratta dal "Beatus Vir", titolo in latino del Salmo 111 usato fino al Concilio Vaticano II come uno dei cinque salmi dei vespri delle solennità e delle domeniche. Riporto per completezza il testo in latino e in italiano del suddetto Salmo. Beatus vir qui timet Dominum, In mandatis ejus volet nimis. Potens in terra erit semen ejus, Generatio rectorum benedicetur. Gloria et divitiae in domo ejus, Et justitia ejus manet In saeculum saeculi. Exortum est in tenebris lumen rectis, Misericors et miserator et justus. Jucundus homo, Qui miseretur et commodat, Disponet sermones suos in judicio. Quia in aeternum non commovebitur. In memoria aeterna erit justus, Ab auditione mala non timebit. Paratum cor ejus sperare in Domino. Confirmatum est cor ejus; Non commovebitur Donec despiciat inimicos suos. Dispersit, dedit pauperibus, Justitia ejus manet In saeculum saeculi. Cornu ejus exaltabitur in gloria. Peccator videbit et irascetur, Dentibus suis fremet et tabescet; Desiderium peccatorum peribit. Beato l'uomo che teme il Signore E trova grande gioia nei suoi comandamenti. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, La discendenza dei giusti sarà benedetta. Onore e ricchezza nella sua casa, La sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, Buono, misericordioso e giusto. Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, Amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: Il giusto sarà sempre ricordato. Non temerà annunzio di sventura, Saldo è il suo cuore, confida nel Signore. Sicuro è il suo cuore, non teme, Finché trionferà dei suoi nemici. Egli dona largamente ai poveri, La sua giustizia rimane per sempre, La sua potenza s'innalza nella gloria. L'empio vede e si adira, Digrigna i denti e si consuma. Ma il desiderio degli empi fallisce. L'esemplare riportato, di ottima qualità, proviene dalla NAC 30. Michele
    1 punto
  42. Pur non essendo la mia monetazione e il mio ambito di collezionismo, questa moneta par la sua straordinaria iconografia e per il significato del suo motto al R/ mi ha sempre affascinato moltissimo: Pezza della Rosa del 1718, a nome di Cosimo III dé Medici GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA “La benevolenza [è] spontanea, la punizione [è] ricercata”. “Con questa impresa (il motto venne ideato dal bibliotecario di corte Francesco Rondinelli, 1589-1655) – scrive Traina – Ferdinando II de’ Medici (1610-1670) lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa, nonostante la sua grazia e bellezza (GRATIA OBVIA), ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla (VLTIO QVAESITA), così il granduca, pur essendo di animo buono, non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa. Questo, secondo il Galeotti; altri, con minor fondamento, riferiscono il motto alla città di Livorno”. Michele
    1 punto
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