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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/18 in tutte le aree
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Salve a tutti , quest'oggi vi volevo presentare uno dei miei recenti acquisti genovesi. Si tratta di una monetina in argento da 5 soldi coniata nel 1648. Questa tipologia si vede raramente in quanto coniata solamente in quest'anno, infatti, vennero subito ritirate dal corso perchè contemporaneamente si stavano battendo le monete da 5 soldi in mistura. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/365 punti
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In arrivo: VERONA Gian Galeazzo Visconti (1387-1408) Denaro +D MLI VERONE 3 C (inizio ore11) Nel campo, le iniziali G 3 sormontate da segno di abbreviazione (sotto globetto) COMES VIRTVTVM Croce gigliata.2 punti
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Argomento attuale che riguarda in questi ultimi anni l’ Europa e in particolare l’ Italia , ma che non e’ un evento eccezionale della nostra epoca ; rimanendo solo in ambito europeo , che e’ quello che piu’ ci interessa e ritenendolo , forse e a torto , per noi un evento nuovo ed inaspettato , si rivela invece essere stato una consuetudine storica dei popoli europei , specialmente di quelli del nord est del continente . Il fattore inaspettato dei moderni migranti non va riferito quindi al fatto in se stesso , bensi’ va ricondotto solo alla diversa provenienza dei nuovi popoli che migrano , i quali per vari motivi , piu’ o meno gravi , cercano di stabilirsi in Europa provenienti per lo piu’ dall’ Africa e dall’ area asiatica europea . Fatta questa breve e concisa premessa che vorrei non innescasse commenti fuorvianti , ma che ho ritenuto inevitabile introdurre , torno all’ argomento del post . Considerando il numero elevato dei flussi migratori dell’ antichita’ relativi all’ ultimo periodo dell’ Impero Romano ed oltre , e trattandosi inoltre di numerosi e vari popoli , sarebbe troppo lungo e non facile tracciarli tutti in un unico argomento che renderebbe il post troppo lungo e pesante a leggere ancor piu' di quanto gia' non sia ; limitero’ quindi la ricerca ad un solo popolo germanico apparso prepotentemente , ma gia’ da tempo conosciuto , nel VI secolo : il Longobardo , un popolo forse troppo accusato nei testi antichi di barbarie e crudelta’ , certamente in parte vere essendo un popolo invasore , ma che poi seppe in poco tempo adattarsi alla civilta’ latina acquisendone in gran parte : lingua , usi , costumi e religione ; Paolo Diacono , il monaco Longobardo che scrisse una storia del suo popolo e che tra altro ci fornisce informazioni circa la sua gente : “Furono chiamati così [...] in un secondo tempo per la lunghezza della barba mai toccata dal rasoio . Infatti nella loro lingua lang significa lunga e bart barba” ; Paolo Diacono scrisse questa opera in Latino nel monastero di Montecassino , inoltre le leggi emanate dai Re Longobardi tra il VII e l’ VIII secolo furono anch’ esse scritte in Latino , quindi cio’ dimostra che i Longobardi in due sole generazioni si erano perfettamente integrati in Italia e questo pare dimostrato ancora da due passi di Paolo Diacono quando parla della loro presenza in Italia : “C' era questo di meraviglioso nel regno dei Longobardi : non c' erano violenze , non si tramavano insidie ; nessuno opprimeva gli altri ingiustamente , nessuno depredava ; non c' erano furti , non c' erano rapine ; ognuno andava dove voleva , sicuro e senza alcun timore” e ancora a proposito delle qualita’ umane del Re Liutprando : “fu uomo di molta saggezza , accorto nel consiglio , di grande pietà e amante della pace , fortissimo in guerra , clemente verso i colpevoli , casto , virtuoso , instancabile nel pregare , largo nelle elemosine , ignaro sì di lettere ma degno di essere paragonato ai filosofi , padre della nazione , accrescitore delle leggi” . Stando a Paolo Diacono pare che l’ Italia , o almeno quella parte dominata dai Longobardi grazie alla lungimiranza politica di alcuni Re longobardi , attraversasse un periodo , se non proprio di pace a causa delle continue guerre tra Longobardi e Bizantini , almeno di equita’ , di concordia sociale tra i due popoli e di rinascita di una certa prosperita’ economica . Prima di proseguire con alcune e brevi notizie storiche sui Longobardi vediamo chi erano e da dove provenivano questi invasori . La provenienza dei Longobardi piu’ accreditata , li da originari della penisola scandinava o delle isole che si trovano tra questa e la prospiciente Danimarca , di cui una chiamata Scoringia , e sappiamo che il loro nome originario era quello di : Winnili ; da qui si trasferirono stabilmente , almeno fino al tramonto del V secolo e primi del VI , in cerca di terre migliori , in Germania lungo il percorso inferiore del fiume Elba , prima di iniziare , quando vennero in contatto con gli Unni , la lunga migrazione che li portera’ fino in Italia . Le prime notizie documentate storiche sui Longobardi risalgono a Velleio Patercolo , il quale nella sua opera : Storia di Roma , nel Libro II , Tomo CVI , in occasione dell’ invasione della Germania da parte di Tiberio , al punto II , cita i vinti Lang(o)bardi come : “gente addirittura piu’ feroce della ferocia germanica” il che fa supporre che i Longobardi gia’ si sapesse non essere stati originari della Germania . Dopo Patercolo , altre notizie sui Longobardi provengono da Strabone , Geografo e Storico greco , il quale conferma che questi vivevano sulle rive dell’ Elba quando vennero per la prima volta in contatto con i Romani sotto Augusto e Tiberio : “……e al presente questi ultimi (i Longobardi) sono stati scacciati dal territorio posto sul lato estremo del fiume (in prossimita’ della foce) . E’ caratteristica comune di tutti i popoli di questa parte del mondo che essi si spostino con estrema facilita’ a causa della scarsezza dei mezzi di sussistenza , perche’ essi non coltivano il suolo e neanche fanno provvista di cibo , vivono in piccole capanne che sono solo abitazioni temporanee ; traggono sostentamento per la massima parte dai loro greggi , in tal modo essi caricano le loro masserie sui carri e con le loro bestie si dirigono ovunque ritengono sia meglio andare” . Infine rimanendo in ambito romano , Tacito nomina anch’ egli i Longobardi dicendo che erano : “celebri per la scarsita’ numerica e che circondati da innumerevoli e potenti tribu’ , ci vengono consegnati non da uno stato di sottomissione , ma attraverso una lunga serie di sfide e battaglie campali”. Lasciando in Germania i Longobardi , arriviamo ora al tempo di un’ altra grande migrazione storica di un popolo , quella degli Unni , che dalla probabile Siberia meridionale si diressero verso l’ Ovest europeo , questo spostamento degli Unni , dalle conseguenze devastanti , provoco’ un effetto domino nei confronti delle varie tribu’ germaniche ; i Longobardi lasciarono la Germania del Nord , dove erano rimasti per almeno cinque secoli e iniziarono la migrazione che li portera’ fino in Italia ; non e’ noto se raggiungere l’ Italia fosse una meta prestabilita , fatto sta che partendo dalla zona del basso Elba , attraversando la Boemia e la Moravia , arrivarono in Pannonia , dove forse rimasero per un po’ tempo , quindi si spostarono nel Norico ormai quasi in vista dell’ Italia dove penetrarono attraverso la Valle dell’ Isonzo , che da sempre era stato il punto debole delle Alpi e quindi dell’ Italia dove in quel tempo dominavano i Bizantini . La resistenza bizantina fu facilmente annullata perche’ all' epoca la consistenza numerica della popolazione civile e militare era molto diminuita a causa delle devastazioni seguite ai tremendi anni della Guerra gotica ; inoltre i Bizantini dopo la resa di Teia e dei Goti superstiti , avevano ritirato le migliori truppe e i migliori comandanti dall' Italia perché combatterono contemporaneamente anche contro Avari e Persiani , quindi non si impegnarono in battaglie campali in Italia , ma si difesero solo nelle grandi città fortificate . Anche gli Ostrogoti che erano rimasti nel nors est dell’ Italia , proprio dove penetrarono i Longobardi , non opposero strenua resistenza , vista l’ alternativa tra cadere in mano ai Longobardi , Germani come loro o restare in quelle dei Bizantini , la scelta si presume fu facile a prendere . La prima Città italica a cadere nelle mani di Alboino , il primo Re longobardo d’ Italia , fu Forum Iulii , l’ attuale Cividale del Friuli , poi presero una dopo l’ altra Aquileia , Vicenza , Verona , Brescia e quasi tutte le altre città dell' Italia nordorientale . Nel settembre del 569 si arresero Milano e poi Lucca e nel 572 , dopo tre anni di assedio , cadde anche Pavia , che diventera' poi con Alboino la capitale italiana dei Longobardi . Negli anni successivi i Longobardi proseguirono la loro conquista discendendo la penisola fino all' Italia centrale e meridionale , dove i Longobardi Faroaldo e Zottone , forse con l' accordo di Bisanzio , percorrendo gli Appennini conquistarono Spoleto e Benevento , dove crearono i due famosi ducati . I Bizantini conservarono solo alcune zone costiere dell' Italia continentale : l' Esarcato , cioe’ la Romagna con capitale Ravenna , la Pentapoli comprendente i territori costieri di cinque città : Ancona , Pesrao , Fano , Senigallia e Rimini , e gran parte del Lazio , inclusa Roma , e parte dell' Italia meridionale con le Città della costa campana , Salerno esclusa , la Puglia e la Calabria . Qui termino il post della migrazione del popolo dei Longobardi in quanto andando oltre mi immetterei nella storia della loro permanenza in Italia che esulerebbe dall' argomento del post ; aggiungo solo un interessante pensiero circa l’ occupazione dei Longobardi in Italia , concetto espresso da due grandi personalita’ della cultura italiana : Indro Montanelli e Roberto Gervaso , i quali nel libro : “L’ Italia dei secoli bui” , cosi’ scrivono quando trattano il periodo conclusivo dell’ occupazione longobarda in Italia : “Così finì l’ Italia longobarda , e nessuno può dire se fu , per il nostro Paese , una fortuna o una disgrazia . Alboino e i suoi successori erano stati degli scomodi padroni , più scomodi di Teodorico , finché erano rimasti dei barbari accampati su un territorio di conquista . Ma oramai si stavano assimilando all’ Italia e avrebbero potuto trasformarla in una Nazione , come i Franchi stavano facendo in Francia . Ma in Francia non c’ era il Papa . In Italia , sì” Chi volesse invece approfondire la cultura longobarda per quello che riguarda la monetazione longobarda in Italia , consiglio la lettura di questo interessante link : http://roth37.it/COINS/Longo/monetazione.html Seguono alcune foto con spiegazioni all' interno delle stesse :2 punti
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Buona idea, Spuntino a proseguo della mattinata. A sabato.2 punti
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Sicuramente disponibile ad uno spuntino insieme.......così si avrà la possibilità di parlare e scambiare opinioni sulla manifestazione.2 punti
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La doratura fa la differenza. Senza doratura non è il gettone del 1928. E' come Valeria Marini senza trucco. (vedi GF)2 punti
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Un nuovo esemplare che si aggiunge alla collezione di monete del Regno Unito. Trattasi di un penny irlandese coniato da Edoardo I Plantageneto a Dublino. Per la precisione si tratta di un penny classe 1b con al rovescio la N gotica e l' assenza del punto ad inizio legenda al dritto.2 punti
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Si, Milano non e' solita affatto a Giornate culturali sulla sola Zecca di Milano, ci pensavamo da tempo e ci mancavano, ora con l'Associazione Culturale nulla e' impossibile e precluso , si può fare questo e si potrà fare altro. Siamo a disposizione per valutare per il futuro ulteriori e diversi progetti che ci venissero proposti con sola nostra organizzazione o in collaborazione ...2 punti
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Resta da capire chi vuole poi fermarsi alle 13 a prendere insieme uno spuntino anche veloce in centro , qualcuno nei post precedenti si era espresso ma forse e' meglio recapitolare ora...2 punti
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È 1785! la moneta riportata nel forum come R5 venduta nell'asta Negrini a novembre 2007 lotto 4172 punti
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no purtroppo, perché non mi sono fatto aprire tutti i cassetti.... ribadisco... 40.000 monete antiche solo nel monetiere, più molte altre sparse nel dipartimento di archeologia e miste al resto del ritrovamento.... io avevo un obiettivo sulle barbariche... in futuro tornerò per sistemare e pubblicare la collezione Bizantina (e già lì sono più di 1500 credo) delle monete più antiche ho chiesto solo di vedere le decadracme perché pur da ignorante sono pezzi di arte antica DA VEDERE....2 punti
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Basta cercare nel posto giusto... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIBO/102 punti
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Siamo vicini, manca pochissimo, la trepida attesa tiene alto il livello di interesse per tutti. Lo speciale del Gazzettino, si appresta ad esordire in magnifica veste colorata, e con articoli da speciale ovviamente... Sabato 27 Gennaio, donerà a tutti i soci dell'Associazione di Quelli del Cordusio, in concomitanza della Res Nummariae Mediolanenes il lavoro svolto dagli autori con grande passione e gioia per tutta la collettività numismatica. Motivo in più per non mancare a questo straordinario evento, di seguito il link per i dettagli. https://www.lamoneta.it/topic/165241-res-nummariae-mediolanenses-ass-culturale-quelli-del-cordusio/?page=3&tab=comments#comment-18768132 punti
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Era tempo che Milano non parlava di MILANO. Milano è anche il cuore dell'Associazione di Quelli del Cordusio, nata proprio in questa mitica metropoli, dove il ritrovarsi diviene più semplice di quanto si possa immaginare, fra il mercato numismatico Domenicale cornice storica, e gli aperitivi numismatici, gli incontri diventano sempre più piacevoli e interessanti per gli interscambi che offrono gli amici che ci vengono a trovare o transitano per rendersi conto di questa nuova realtà numismatica che parla con tutti e con tutte le passioni. Sabato 27 Gennaio, come già ricordato dall'amico Mario, sarà una giornata campale per tutta la numismatica peninsulare e non, momento di grandissima divulgazione, dove giovani studiosi e meno giovani, racconteranno attraverso studi e ricerca, le emozioni e la voglia di esserci in questo entusiasmante momento storico per l'ambiente. Si perchè quando si narra uniti e con la passione come compagna, vince sempre la numismatica, praticamente e indistintamente tutti... Eros2 punti
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Salve! Io ne so meno di niente, ma ricordavo di averla vista in questa discussione: Pagina 4, post #802 punti
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Volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto. Si tratta di una 1878 8 piume. Che grado di conservazione pensate abbia dato PCGS?? Allego alcune foto con diversa angolazione della luminosità.1 punto
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Ciao, apro questa discussione su segnalazione da parte dell’amico @cliff che ringrazio per il contatto. Tempo fa fu postata in Sezione da @Flavio_bo una discussione su un sesterzio di Antonino Pio che all’epoca, sulla base delle foto, dello stile e dei dati fisici fu reputato come autentico. https://www.lamoneta.it/topic/47968-sesterzio-antonino-pio/ Tra i vari sostenitori della genuinità rientrai anch’io, che non riscontrai grosse anomalie, trovai dei confronti e viceversa non identificai alcuna similitudine “sospetta” con esemplari comparabili. Dopo qualcosa come 9 anni, lo stesso utente posta una nuova discussione da dove emerge quanto segue: https://www.lamoneta.it/topic/166355-sesterzio-antonino-pio/ Quindi siamo in presenza di una serie insidiosa di cloni!! Tra l'altro come già segnalato di esemplari in condizioni di conservazione non eccezionale e quindi ancora più insidiosi!!! 1 ) Antonino Pio, g 22, 30 mm, 6 h. - 2009 2 ) Antoninus Pius (138-161), Sestertius, Rome, AD 140-144; AE (g 20,54; mm 32; h 6); ANTONINVS - AVG PIVS P P, laurete head r., Rv. TR POT COS III, she-wolf standing r., suckling the twins; in ex. S C. RIC 648; C 917. Green patina, good very fine. - 2016 https://www.acsearch.info/search.html?id=2844777 3 ) Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Sestertius (30mm, 22.01 g, 7h). Rome mint. Struck circa AD 140. Laureate head right / She-wolf standing right, suckling the twins Remus and Romulus. RIC III 650; Banti 439. Near VF, green patina. - 2012 https://www.acsearch.info/search.html?id=1456124 4 ) Antoninus Pius Æ Sestertius. Rome, AD 140-144. ANTONINVS AVG PIVS P P, laureate head right / TR POT COS III, she-wolf standing right, suckling the twins Romulus and Remus; SC in exergue. RIC 648; C 917. 19.87g, 31mm, 6h. Good Very Fine, some smoothing. - 2017 https://www.acsearch.info/search.html?id=4312500 In primis ringrazio @Flavio_bo per la comprensione espressa nei confronti di chi come me ebbe modo di reputare la moneta genuina. Da parte mia personale mi cospargo il capo di cenere e chiedo venia, Flavio_bo ! Quindi la presente discussione può ben valere come insegnamento ai nuovi utenti che purtroppo alle volte si può sbagliare in buona fede e determinati tipi di falsi diventano evidenti solo quando sul mercato compare almeno un secondo clone. Infine per dare visibilità a questa nuova famiglia di cloni in modo da evitarla o quantomeno da valutare con estrema attenzione perché – attenzione! – un capostipite originale da qualche parte deve esserci! Penso che segnalerò anche questa serie al Fake Coin Reports del Forum Ancient Coin per dargli visibilità internazionale, così come fatto in un caso analogo tempo fa. Ciao Illyricum1 punto
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Ho esaminato la moneta al convegno di Verona, ricordo un lieve difetto di conio sopra la C al rovescio. ... Bellissimo esemplare, se esitato in un asta USA (Heritage, Stack's) e chiuso nel "Sarcofago di plastica" ....scusate "slabbato" con la conservazione adeguata avrebbe passato i 1500 $.....1 punto
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Bellissima !!! Per quanto spatinata (la moda è questa purtroppo), pare qFDC come dichiarato da Ranieri, una conservazione per cui si può fare una "follia". Il sistema di grading americano lo trovo poco adatto alle "nostre" monete, e spesso generoso (un trionfo di MS...) però questa è una moneta che merita senz'altro un MS dal 60 in su.... Ciao, RCAMIL.1 punto
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Bell'esemplare! Purtroppo la definizione della foto non consente un giudizio sicuro: indicativamente direi trattarsi di un MS63 (ma potrebbe variare di un grado in più o in meno).. Suggerirei di fare foto adeguate quando possibile.1 punto
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buonasera dux-sub, ho lo preso la foto del mezzo testone (foto in bianco e nero) da questo piccolo libro con le monete di Carige. Questo libro mi e' stato dato quando mi sono iscritto al circolo Astengo e doveva essere appartenuto a Giovanni Pesce mi hanno detto che era la sua calligrafia quella che vedi nella pagina, per ogni moneta in collezione Carige ha scritto il peso.1 punto
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Iulia Maesa / Saeculi Felicitas RIC 271 (Elagabalus), BMC 79, S 7757, C 45 Denarius Obv: IVLIAMAESAAVG - Draped bust right. Rev: SAECVLIFELICITAS - Felicitas standing left, sacrificing over altar and holding caduceus; star in right field. 218-222 (Rome).1 punto
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Presente di sicuro allo spuntino numismatico1 punto
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Ciao, difficile senza il peso, ma dovrebbe essere un 7 Kreuzer: https://en.numista.com/catalogue/pieces49589.html La stessa proposta online in condizioni simili: Inserzione ebay1 punto
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Complimenti, veramente interessante, Carlo V ha estimatori un po' dovunque sia per bacini geografici che per la bellezza delle monete coniate e quindi non potrà che essere letto da molti, sicuramente lo acquistero'.1 punto
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Salve, premesso che non è la mia tipologia, dalle foto sembra autentica. Dovresti confrontare i dati peso e diametro, con quelli del link, https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV/34 Attendiamo sviluppi...1 punto
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Le varianti di questo bagattino sono numerose; il CNI ne cita ben 22. Io posseggo 5 esemplari d questo bagattino e 2 hanno la stessa caratteristica da te segnalata....in immagine (perdona la scarsa qualità ma è proprio presa al volo) un esempio: Da notare la particolarità a Reggio nella gestione della zecca dei bagattini che venne sempre tenuta separata da quella degli argenti e dell'oro sia come locali fisici che come conduttori. Nella zecca dei bagattini, nel corso delle varie epoche, sicuramente continuarono a coesistere numerosi conii e punzoni utilizzati per allestire i conii, anche derivanti da precedenti gestioni, tanto che spesso si trovano esemplari ibridi (coppie di conii non usuali) o esemplari derivanti da conii realizzati con punzoni di precedenti gestioni...e questo potrebbe essere il nostro caso. Se infatti analizziamo il bagattino per Alfonso I con ritratto e scudo (1° periodo) possiamo verificare una certa corrispondenza nelle caratteristiche dello scudo in questione... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ALIRE1/3 della serie "non si butta via nulla" ciao Mario1 punto
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Il presunto 3 mi pare una escrescenza , lo zero mi pare troppo grosso quasi un anellino1 punto
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Vorrei ricordarti che secoli fa non esistevano stampi o pantografi per ricreare conii perfetti, ma tutto era eseguito a mano. Quindi sulle 2 facce di una moneta l'immagine in generale era quella ma alcuni dettagli potevano tranquillamente differire, vuoi per la mano dell'incisore, vuoi per sbavature di conio, ecc.1 punto
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Se interessa, questo dovrebbe essere del tipo battuto proprio a Verona dal 1398, non coniato a Milano per Verona; MEC 12, p. 665, primo capoverso. Invece quello di Padova quasi sicuramente fu battuto solo a Milano Andreas1 punto
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ciao genny graziein realta' non uso nessun testo specifico..mi diletto a fare delle ricerche venendo a conoscenza della loro storia.1 punto
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Più che "vanno considerati" personalmente li ritengo ancora in fase "vanno studiati" Comunque visto lo stile del lettering a mio modestissimo parere questi denari non hanmo nulla da spartire con quelli di Bonifacio IX se non i simboli... Per rispondere al tuo quesito: io li considero al momento (e ripeto, al momento) provisini tardi.1 punto
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La moneta è buona @Sciox, ma ha subito una improvvida pulizia (molto probabilmente è stata lavata con aceto), per 27 euro puoi anche prenderla, altrimenti aspetta un attimo e comprane una con migliore conservazione, che però ti costerà di più. Saluti1 punto
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NI ! Ho qualche dubbio Anche se ho visto un esemplare chiuso da Montenegro identico a questo.1 punto
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@Sciox, la moneta è buona; però ha perso completamente la doratura, che come saprai, è un fattore fondamentale per questo gettone/moneta. Ti consiglio di non prenderla, ma di aspettare un esemplare migliore, almeno con un pò di doratura rimasta: certo, costerà un pò di più, ma ne vale la pena. saluti1 punto
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Sto sistemando la mia collezione di cartoline. Questa è stata scritta il 19.11.1915. Spedita da Palermo il 20 e arrivata a Roma il 23. Palermo,19.11.915 Carissimo Peppino, ieri sera telegrafammo, con risposta pagata, a Tonio. Oggi ci sono pervenute due sue cartoline in data del 10, col timbro della posta militare in data del 14. La sua cartolina del 1° ci era pervenuta il giorno 10. Come vedi, la posta dal fronte subisce un considerevole ritardo. Noi discretamente. Ti consiglio, al ritorno, fare la via di terra, perché non è prudente, con questi chiari di siluri tedeschi, avventurarsi per mare, salvo il caso che la situazione non divenga più rassicurante. Ti abbraccio. Lorenzo. Ritardi di nove-dieci giorni. Giustificati dalla guerra. Un secolo fa'.1 punto
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Buona sera a tutti, @giorgio28credo abbia visto giusto l'amico @Zenzero segno MIR 68 croce patente, non sono un drago su questa monetazione ma sembrerebbe un quattrino MIR 534/9 cioe' la variante con croce non fogliata (patente) che il MIR riporta proprio con il segno 68, proprio oggi nel riordinare le mie monetine, dal "materiale di risulta" e' saltato fuori un quattrino molto simile ma nella variante croce fogliata (non riportata dal MIR). A seguire il mio quattrino e il confronto tra i segni.1 punto
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Ciao, ho controllato il catalogo della headlam, la moneta non è raffigurata. al lotto 87, assieme ad una didracma vengono esitate 3 litre. Viene inoltre indicato, la provenienza ex Strozzi. sino andato a vedere la strozzi del 1907 ed in effetti al lotto 1370 risultano 3 litre di selinunte. Anche in questo caso, aime, senza immagini. ritengo tuttavia credibile visto anche la patina della moneta , una vecchia provenienza da Monetieri e quindi dal pedigree citato. ciao skuby1 punto
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80 posti a sedere per tutti e sottolineo tutti, a ingresso libero, 111 Speciali numerati a disposizione dei Soci, 8 conferenze tutte sulla zecca di Milano, diretta streaming e poi registrata sul canale YouTube quellidelcordusio per tutti e dove basta solo registrarsi, in una splendida location in pieno centro al sabato mattina, possibilità nel parterre o al bar interno di salutarsi e poi condividere con uno spuntino insieme la giornata numismatica, ulteriori sorprese, una Milano numismatica, storica, che torna protagonista coi suoi simboli, la sua identità, la sua tradizione, Res Nummariae Mediolanenes e' un po' tutto questo, credo che in fondo un po' tutti aspettavamo un evento così per Milano ....1 punto
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Caro Liutprand, grazie mille della segnalazione [emoji3] Il libro diventerà disponibile entro un paio di giorni, ma lo potete già acquistare su Amazon [emoji41] É un piccolo volume ma credo necessario, perché di una monografia sulla zecca di Arezzo si sentiva proprio la mancanza. Tante vecchie datazioni, attribuzioni o incertezze erano chiaramente superate ed un'opera organica che le riproponesse in maniera attuale era attesa da anni, tanto che il primo ed ultimo contributo sull'officina in questione sono alcune note del 1997 di Franca Maria Vanni nel catalogo delle monete del Museo di Arezzo (Arezzo, San Donato e le Monete). Mi farà ovviamente piacere ricevere note e appunti di chiunque avrà modo di leggere il saggio [emoji4] Colgo l'occasione per ringraziare anche qui di nuovo tutti gli amici che a vario titolo hanno contribuito alla pubblicazione con i loro appunti, le loro note e le loro foto.1 punto
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Ferdinando II di Borbone (1830-1859) - Piastra 1835Zecca: Napoli - Fronte: effigie del Re a destra con contromarca bomba in incuso - Retro: stemma coronato - In lotto con altra Piastra 1838 - (Pag. n. 194 var.1 punto
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Gettone Fratelli Fissore Carmagnola (TO) valore una lira potrebbe riferirsi a : http://www.fissorefertilizzanti.com/Flli-Fissore-Fertilizzanti.htm1 punto
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Gettone Franco Micheletto via Borgo Dora 32 Torino valore 1 lira di deposito1 punto
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Gettone Annibale Trinchieri Torino valore una Lira Fabbrica di liquori Trinchieri La fabbrica di liquori Trinchieri, che producecva il noto vino chinato, prodotto di punta con un notevole mercato in Sud America, aveva sede in via Tesso 8 dove oggi si trova un edificio residenziale. Fondazione: 1904 Fine/Cessazione: 1950 circa In corrispondenza dell’odierna abitazione sita in via Tesso 8, si trovavano i locali della fabbrica di liquori Trinchieri. Forse nata già nel 1904, si costituisce come Società Anonima (S.A.T.)[1] nel 1906, annoverando tra i suoi azionisti altri importanti imprenditori come Gustavo Talmone, della nota azienda di cioccolata, ma anche numerosi impiegati, artigiani e commercianti. Probabilmente all’inizio l’industriale Annibale Trinchieri e il figlio Ulisse utilizzano gli immobili in Barriera di Lanzo come deposito merci per i locali di ristoro posseduti in centro a Torino, fra i quali il caffè San Carlo, in quanto questo territorio è posto al di fuori della cinta daziaria eretta nel 1853, e quindi non soggetto all’elevata imposta daziaria che colpisce la categoria merceologica “bevande”. Tra il 1906 e il 1907 viene aperta una filiale a Milano[2] (anche se chiusa l’anno seguente) e ampliato il fabbricato in via Tesso[3]. Nel 1908 si apre un altro stabilimento a Settimo Torinese. In via Tesso, dove nel 1911 lavorano 57 operai, rimane la produzione del vino chinato, prodotto di punta dell’azienda, esportato soprattutto in Sud America dove sono presenti numerose comunità di emigrati piemontesi. La Trinchieri, il cui avvio è stato favorito da fattori diversi quali la ripresa economica dei primi anni del Novecento e la sovrapproduzione delle vendemmie del 1907-1909[4], risentirà sempre più della concorrenza dei colossi industriali del settore e chiuderà i battenti negli anni Cinquanta[5].1 punto
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Gettone Ristorante Stabilimenti del Ligure Torino valore una Lira Grand Hotel Ligure et d'Angleterre, in piazza Carlo Felice 85 angolo corso Vittorio Emanuele II, fondato nel 1910 dalla Soc.An.Stabilimenti del Ligure che già esisteva il Caffè Ristorante Ligure preesistente dal 1856. Distrutto da bombardamento aereo durante l'ultimo conflitto mondiale, venne ricostruito e inaugurato il 2 maggio 1950. Nel 1970 venne acquistato dalla Compagnia Jolly Hotels che lo chiuse elo ristrutturò nel 1985 con l'attuale intitolazione Jolly Hotel Ligure.1 punto
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