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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/23/18 in tutte le aree

  1. Buongiorno @giuseppep, Ti ringrazio per la stima ma, non sono intervenuto nelle discussioni perché ho deciso di non scrivere più sul forum, ero stanco di subire continuamente pesanti offese, inviti, o presunti tali che invece erano tutt’altro, e confesso che queste cose, personalmente mi hanno anche turbato. Queste cose non appartengono al mio stile di vita ed erroneamente pensavo che non dovevano far parte anche della vita degli altri ma purtroppo non è così. Il fatto che io non scriva più, non significa che non legga ed ho seguito con interesse le discussioni. Naturalmente, sulle monete discusse, ho la mia opinione che può essere facilmente intuibile e credo che in molti, da quello che ho letto, la condividono, considerate anche le prove oggettive presentate sia da Gionny che anche da altri utenti sia italiani che stranieri. Questo mio intervento è solo indirizzato ad @Alberto Varesi che ammiro per il suo ultimo post dove, con poche intelligenti righe dimostra la sua enorme disponibilità, onestà, serietà e capacità professionale, ma su questo non avevo dubbi, difatti, l’ho sempre considerato e stimato come uno dei massimi esponenti del panorama numismatico Italiano, mi ricordo a tal proposito di una famosa asta sulle antiche di un noto collezionista defunto nella quale vennero ritirate in sala, perché ritenute false, delle importanti monete dal valore non indifferente, questo a significare la sua professionalità, ad altri non risponderò. Ho letto con piacere nel suo post che le monete discusse verranno riesaminate e che per la leontini si sta valutando il ritiro ma, senza nulla togliere alla professionalità o competenza delle persone che le hanno periziate prima, perché sappiamo tutti quanto è difficile il campo delle antiche,mi auguro e spero che Alberto, proprio per la sua serietà ed onestà, possa chiedere la consulenza di altri esperti per poter riesaminare con attenzione le monete e che in collaborazione possano arrivare ad una conclusione univoca. Cordialmente Babelone
    5 punti
  2. Vedo che anche la conferenza che si terrà a Parma è di sicuro interesse, oltre a cio a Parma vi è anche la parte commerciale sempre molto gradita a tutti, sicuramente l'Associazione del Cordusio svolge tramite i suoi più illustri soci un servizio di divulgazione enorme nel panorama Nazionale, prova ne è stato il convegno tenutosi la scorsa settimana a Milano, dal sapore non esclusivamente Milanese ma Peninsulare. Lo sforzo che compie l'AQdC è sicuramente grande, dato che organizza appuntamenti in luoghi sempre di notevole prestigio, poi sicuramente viene la pubblicazione cartacea del Gazzettino ed anche dello speciale, imprescindibili se si vuole parlare di divulgazione, infatti avere una copia da poter leggere e consultare non ha paragoni con il digitale, naturalmente nei tempi moderni però non ci si puo chiudere nell'ortodossia di una copia solo cartacea e se veramente si vuole fare divulgazione, come l'AQdC vuole e fare e fà, bisogna anche mettere a disposizione in formato virtuale questa pubblicazione, questo non può fare altro che aiutare la numismatica, propio come viene fatto anche per lo streaming nelle conferenza, infondo l'obbiettivo è raggiungere il più possibile tutti gli appassionati della materia. Orgoglioso di essere entrato anche io a far parete dell'AQdC spero di aver dato con l'iscizione il mio piccolo contributo a che questo grande progetto per la numismatica possa avere un grande successo.
    4 punti
  3. Il punto non è se le aste vendono o no. Se ogni pezzo in asta andasse invenduto non si parlerebbe di "crisi" ma di " morte" della numismatica. Poniamoci, invece, un'altra domanda: una moneta a parità di stato di conservazione a quanto "passa" oggi in asta e a quanto "passava" 5/6/10 anni fa? Per quanto riguarda il Regno mi sento di affermare che i prezzi sono sensibilemnte calati segno che la "pressione" è sulle vendite e non sugli acquisti.
    3 punti
  4. Buona sera, butto un'altra moneta sul fuoco. Assieme al 8 tornesi SICL ho preso pure quest'altra moneta spiccia, di uso quotidiano, un 6 tornesi per la Repubblica Napolitana (peso 20, 24 grammi) debolezze e una mancanza, ma personalmente lo ritengo sopra la media. Siete d'accordo? Fatemi sapere cosa ne pensate. Saluti e grazie come sempre.
    2 punti
  5. Il Latino fu veramente la lingua ufficiale e parlata nell’ Impero Romano ? credo che tranne in alcune parti dell’ immenso Impero , non lo sia stato se non marginalmente . Il Latino sara’ stata lingua parlata e scritta sicuramente nelle alte sfere della pubblica amministrazione civile e militare dell’ Impero e per necessita’ pratica anche nelle varie parti dei componenti subordinati dell’ esercito romano alto e medio imperiale , ma rimane la domanda : nelle classi medie e medio basse dei cittadini che componevano il caleidoscopio territoriale , il Latino era la lingua comunemente parlata ? sembrerebbe di no , perche’ ad esempio nella parte orientale , medio orientale e nord Africa dell’ Impero , il Greco era la lingua piu’ ampiamente in uso , anche nella stessa Italia del Sud e particolarmente in Sicilia la lingua greca sembra essere stata quella piu’ uso , come almeno si evince dalla maggioranza delle lapidi e sepolcri trovati in Sicilia incisi piu’ in Greco che in Latino . L' espansionismo militare romano comportò come conseguenza che la lingua parlata normalmente , sia dai legionari sia dall' enorme apparato burocratico civile che seguiva le conquiste , diffondesse nelle Province il Latino , la lingua dei conquistatori , fino a dar vita alle odierne lingue neolatine sopravvissute : italiano , spagnolo , francese , rumeno e portoghese . Come si puo’ notare dalla cartina delle antiche Provincie romane , nelle quali l’ antica lingua latina si e’ evoluta in neolatino , queste Provincie corrispondono alle prime conquiste territoriali di Roma avvenute quasi tutte in epoca repubblicana , furono quindi quelle che rimasero piu’ romanizzate nel tempo facendo si che il Latino come lingua e come usanze attecchisse profondamente tra la popolazione nativa ; unica eccezione fu la Dacia che nonostante rimanesse a far parte dell’ Impero per poco piu’ di un secolo venne profondamente romanizzata , tanto da includere il rumeno tra le lingue neolatine , questo perche’ dopo la conquista di Traiano , eserciti di coloni proletari provenienti principalmente dall’ Italia vennero li attratti per le opportunita’ di lavoro che la nuova Provincia offriva , agricoltura e sfruttamento delle miniere di metalli preziosi ; anche dopo il ritiro dei Romani dalla Dacia al tempo di Aureliano , i coloni di origine italica rimasero in gran parte in Dacia , dando vita nei secoli futuri ad un’ isola di latinita’ immersa tra le varie stirpi slave che invasero l’ antica Provincia . Per tutte la altre Provincie dell’ Impero il Latino non ebbe mai vita facile tra il popolo , venne quasi sempre preferito il Greco , tanto che la lingua romana termino’ completamente con l’ abbandono di esse . Di questo poco successo che ebbe il Latino al di fuori delle antiche Provincie se ne ha una piccola prova in un passo del primo libro delle “Confessioni” , biografia di Sant’ Agostino , quando dialogando con se stesso ricorda quando era alunno di scuola ad Ippona ed era costretto dal maestro ad imparare il Greco , lingua che a lui rimaneva ostica e per questa sua difficolta’ veniva severamente punito , preferendo al Greco , il Latino .
    2 punti
  6. Già...ma prima? Come a tutti noto, la parola "Dollaro" è un'evoluzione del tedesco "Thaler", il nome dato alla prima moneta d'argento europea di grande modulo, coniata per la prima volta in Tirolo nel 1486, sei anni prima che Colombo scoprisse l'America. La moneta divenne cosí popolare nel XVI secolo che molti altri paesi ne coniarono di simili, dando loro nomi derivati da "thaler": "rijksdaaler" in Olanda, "rigsdaler" in Danimarca, "tallero" in Italia, "talar" in Polonia. Nel Nuovo Mondo, la moneta simile al tallero di uso piú comune era quella spagnola da 8 reales, conosciuta come Spanish Milled Dollar o "pezzo da otto" (piece of eight), coniata principalmente nella Zecca di Città del Messico, ma anche in Bolivia, Cile, Colombia, Guatemala e Perú. Insieme alle sue frazioni era ampiamente diffusa tra i coloni dei futuri Stati Uniti, e fu pertanto naturale che la parola "Dollaro" venisse adottata ufficialmente dal Congresso come unità di misura monetaria, una decisione caldeggiata da Thomas Jefferson sin dal Congresso Continentale del 1776. Ma prima che questo avvenisse, prima che si formassero gli Stati Uniti d'America, prima ancora che nascessero le tredici colonie inglesi, e addirittura prima che l'Arciduca Sigismondo del Tirolo coniasse, nel già ricordato 1486, il Guldengroschen, il primo Tallero della storia? Cosa usavano gli indigeni? E i primi coloni europei, afflitti da una cronica penuria di monete "tradizionali", come si regolavano per il commercio e gli scambi con le popolazioni native? Cercheremo di dare una risposta a tali domande in questa discussione che, partendo dall'America precolombiana, arriverà fino alle prime coniazioni monetarie delle tredici colonie che andranno a costituire gli Stati Uniti (ma senza entrare nel dettaglio di tutte le emissioni) e ai primi dollari, trattando anche, squisitamente dal punto di vista storico, delle monete degli spagnoli che, per oltre tre secoli, circolarono indistintamente dal sud, dove erano coniate, al nord del continente. Dove inserire una discussione così? Dal punto di vista temporale, forse la più logica sarebbe stata la sezione delle Zecche straniere, dal 1500 al 1800. Ma poiché l'area geografica che sarà presa maggiormente in considerazione sarà quella che andrà a costituire i futuri Stati Uniti d'America, ho ritenuto più opportuno inserirla nella sezione che vede tra i suoi frequentatori gli appassionati di monete statunitensi, e dunque le Monete estere La storia vera e propria parte col prossimo post, intanto non poteva mancare un omaggio al "padre" di tutti i dollari, il Guldengroschen di Sigismondo del Tirolo (da asta Künker). petronius
    2 punti
  7. Buonasera, Premetto che scrivo da semplice appassionato con conoscenze del settore praticamente nulle. La tua moneta mi sembra molto simile a questa qui riportata. Se può essere di aiuto...
    2 punti
  8. Buonasera Alberto, ti ringrazio per la risposta e rispetto le decisioni prese ma, personalmente credo che il confronto con altri esperti arricchirebbe le conoscenze anziché penalizzarle. Nel pieno rispetto delle vostre decisioni future, non intervengo sulla leontini perché è già stata ampiamente documentata da gionny ma, mi limito a fare solo un piccolo intervento sulla Messina proprio a riguardo della frase sopra citata e nell'ottica dell'arricchimento delle conoscenze personali, dopo di che, darò spazio all'asta che naturalmente sarà la bilancia dell'umore dei collezionisti,considerando anche che ci sono monete molto interessanti dal punto di vista collezionistico. Rispondo nello specifico alla richiesta di @Brennos2 postando le sue bellissime foto e mi scuso perchè non conosco l'inglese ma spero che capisca lo stesso e credo che anche @Giov60 aveva chiesto dei chiarimenti in merito: quei granellini come il sale sono " cristalli di nitrato d' argento " una produzione di sintesi moderna ed è ovvio che non si può trovare sulle monete antiche e pertanto la sua presenza deve già far scattare l'allarme. Spero che questo ti possa essere utile nell'analisi della moneta C ordialmente Babelone
    2 punti
  9. La Repubblica Napoletana venne costituita dai patrioti giacobini durante le guerre della seconda coalizione antinapoleonica; proclamata il 23 gennaio 1799 dopo che l'esercito francese comandato dal generale Championnet vinse le ultime resistenze borboniche prendendo Castel Sant'Elmo a Napoli. Il 23 gennaio 1799 furono emanate le Istruzioni Generali del Governo provvisorio della Repubblica, una forma di primo programma di governo. I progetti politici però non riuscirono a trovare pratica attuazione nei soli cinque mesi di vita della Repubblica; il 13 giugno 1799 infatti l'armata popolare sanfedista organizzata attorno al cardinale Fabrizio Ruffo appoggiati da una squadra navale inglese al comando dell'ammiraglio Horatio Nelson riconquistò il Mezzogiorno, restituendo i territori del regno alla monarchia borbonica esule a Palermo, era il 19 giugno 1799; sul trono fu reinsediato Ferdinando IV di Borbone. La legge del 30 piovoso (18 febbraio 1799) promulgata dal governo della Repubblica Napoletana ordinava la coniazione delle monete repubblicane in questi termini: Per il rame: nella detta moneta di rame che si conierà, del valore di due e tre Grana, da una parte vi sarà impressa una corona di quercia in mezzo della quale sia scritto il valore della moneta. Al dritto in quelle di due Grana > Tornesi Quattro, in quelle di tre Grana > Tornesi Sei; intorno alla corona via sia scritto > ANNO SETTIMO DELLA LIBERTÀ; Al rovescio sia impresso un fascio di verghe, colla scure e intorno si legga Repubblica Napoletana. Era la prima volta che si battevano questi due multipli del Grano, aventi rispettivamente un peso medio di grammi 12,50 e di grammi 18,20 > sulla base del Grano di Trappesi 7 > grammi 6,23; Nel 1921, il Pof. Carlo Prota scrisse sul BCNN un bellissimo ed approfondito studio sulla Monetazione di Napoli negli anni 1791-1799; a pag. 35, per le monete coniate durante la Repubblica Napoletana, si legge: Esse furono fatte da conì incisi da Domenico Perger, il quale costretto dal nuovo regime a farli, non vi pose le sue iniziali, né quella del maestro di zecca e del maestro di prova, tanto necessario all’autenticità delle monete; ciò fu fatto dal Perger per non venir meno ai suoi sentimenti nel confronto del deposto governo borbonico; semplicemente su un conio delle monete di rame > 3 Grana da 6 Tornesi, vi pose al R/ le lettere inizialiZ N ossia Zecca Nazionale e non di Napoli o Napoletana. Le monete da 6 e 4 Tornesi della repubblica furono coniate, ciascuno in 24 liberate dal 13 marzo al 20 giugno 1799; La leggenda al D/ sui 12 Carlini > 6 Carlini e al R/ 6 Tornesi e 4 Tornesi, risulta essere errata; infatti secondo quanto prescritto dal Decreto Governativo del 30 piovoso > lunedì 18 febbraio 1799, doveva essere REPUBBLICA NAPOLETANA e non NAPOLITANA.
    2 punti
  10. To come back on the subject, as I wrote some days ago, I believe that the leontini and the messana tetradrachms are very closely related. They share the same surface problems and cleaning scratches. There are 2 chances: 1. They belong to the same unearthed hoard and were cleaned and mistreated by the same person who destroyed the surfaces. In this case we are talking about authentic coins from partially unrecorded dies and also there is the scientific significance of the discovery of coins from messana and leontini, minted in different dates, in the same hoard. I am afraid that as far as I understood the consignor of these coins cannot provide any further evidence on this. 2. They are both fakes treated with chemicals to appear authentic or to draw attention away from the suspicious fake give-aways discussed in the 2 relevant threads. My conclusion would be that if you decide to withdraw, then you should withdraw both of them.
    2 punti
  11. Giustissima osservazione, caro Alberto. In effetti ero un pò titubante a suggerire il ricorso alla consulenza di periti esterni per le ovvie implicazioni anche professionali e mi scuso se mi sono esposto a tale suggerimento. Non conosco bene le dinamiche su tali collaborazioni, ma credo che a fronte di monete che non sono falsi eclatanti e di non facile valutazione non ci sia nulla di male a interpellare qualche esperto collega della vostra associazione professionale. Si sa che esistono esperti che sono più qualificati per determinate monetazioni. Io personalmente non ho troppa fiducia nei cosiddetti "tuttologi", in grado cioè di garantire del tutto una moneta di qualunque periodo e luogo.... Con grande stima dal tuo omonimo Alberto
    2 punti
  12. Grazie Babelone per i complimenti che, per quanto indirizzati unicamente allo scrivente, sento di dover condividere con Tinia per due semplici ma importanti motivi: a) la decisione di riconsiderare le nostre posizioni non è stata unilaterale ma concertata con Tinia b) a Tinia va riconosciuto l'indubbio merito, seppur in modo un poco "cruento", di aver ottenuto delle evidenze sulle quali lavorare, delle "prove" e non solo delle teorie. Che poi, alla fine, è quello che fin dall'inizio si era chiesto. Sull'eventualità di chiedere interventi esterni sono piuttosto scettico, anche qui per 2 motivi: c) mi limiterei la possibilità di crescita professionale, non comprendendo perchè e dove ho sbagliato e, in futuro, potrei ricadere sulle stesse tipologie d) mi viene in mente una Casa d'Aste che, il giorno prima della sua vendita, chiese l'intervento degli esperti di un'altra ditta perchè individuassero quali monete erano false. E tutto il mondo numismatico, all'estero, ancora ne ride. Grazie, ma se devo far ridere almeno che sia per qualcosa che ho fatto io, non altri.
    2 punti
  13. Giusto perchè in tanti pensano di avere un 1.000 lire ocra solo perchè la carta appare leggermente più scura, cominciamo a dire che la serie ocra è stata emessa solamente a firma di Carli - Lombardo. Veniamo al famoso intervallo che va da UA T sino a VA Z ________inizia con___________ UA 000001 T > UA 1000000 T VA 000001 T > VA 1000000 T WA 000001 T > WA 1000000 T YA 000001 T > YA 1000000 T ZA 000001 T > ZA 1000000 T __________si passa a________ AA 000001 U > AA 1000000 U BA 000001 U > BA 1000000 U CA 000001 U > CA 1000000 U così via sino a ZA 000001 U > ZA 1000000 U __________si passa a________ AA 000001 V > AA 1000000 V BA 000001 V > BA 1000000 V CA 000001 V > CA 1000000 V così via sino a ZA 000001 V > ZA 1000000 V __________si passa a________ AA 000001 W > AA 1000000 W BA 000001 W > BA 1000000 W CA 000001 W > CA 1000000 W così via sino a ZA 000001 W > ZA 1000000 W __________si passa a________ AA 000001 Y > AA 1000000 Y BA 000001 Y > BA 1000000 Y CA 000001 Y > CA 1000000 Y così via sino a ZA 000001 Y > ZA 1000000 Y __________si passa a________ AA 000001 Z > AA 1000000 Z BA 000001 Z > BA 1000000 Z CA 000001 Z > CA 1000000 Z e così via sino a VA 000001 Z > VA 1000000 Z Tutto quello che rientra in questi contingenti di stampa è carta ocra, ma il biglietto visibilmente si apprezza esclusivamente in assoluto FDS, nelle altre conservazioni si presenta quasi/ocra, poco/ocra, mezzo/ocra, forse/ocra
    2 punti
  14. Il piacere di far parte di un gruppo nel mio caso risiede nella possibilità di creare qualcosa che non è possibile produrre in solitaria e nella condivisione sia del processo di creazione che di ciò che si è creato...ho provato queste sensazioni occupandomi e organizzando archivi e biblioteche tematiche sia per lavoro che come volontario, una biblioteca o un archivio non vivono solo del materiale posseduto, del patrimonio documentario, questo è ovviamente fondamentale, ma fondamentale è anche la funzione del "patrimonio umano" che vi opera, interagire, condividere le conoscenze, orientare, guidare l'utenza sono azioni fondamentali e che necessitano di lavoro di squadra, mappare e catalogare le diverse tipologie di materiale posseduto, soddisfare le necessità e le richieste degli utenti, consigliarli e orientarli nei loro dubbi, tutte attività che raggiungono la migliore efficacia quando effettuate in team perché nessuno può essere egualmente capace ed esperto in tutto e anche se lo fosse da solo non avrebbe il tempo necessario per agire al meglio con tutti...come aneddoto posso raccontarvi un episodio vissuto di recente, lavorando come volontario in una biblioteca diocesana campana catalogo di consueto le nuove pubblicazioni ricevute, a volte coadiuvo la bibliotecaria nell'accoglimento dell'utenza...nel corso di una di queste sessioni mi è capitato di condividere con alcuni utenti la mia passione per la numismatica, non l'avessi mai fatto...sono stato sommerso da richieste, domande, compiti e perfino ricerche interessanti...evidentemente c'è un popolo sommerso di curiosi, persone che in un modo o nell'altro possiedono qualcosa di numismatico ma non sanno decifrarlo, non hanno gli strumenti per poterlo fare, così come ci sono anche collezionisti e studiosi che vivacchiano della loro passione in solitaria non riuscendo a condividere con nessuno, non avendo riferimenti...sto scoprendo che in una biblioteca locale c'è spazio anche per la numismatica, come risorsa aggiuntiva a quelle tradizionali, un ulteriore strumento conoscitivo da far operare in squadra con le altre competenze.
    2 punti
  15. Per i soci dell'Associazione Culturale di Quelli del Cordusio, vorrei ricordare che in concomitanza del convegno di Parma, ci sarà la presentazione del nuovo numero del Gazzettino e la sua distribuzione, direi che ne varrebbe la pena esserci... Di seguito il link dell'evento.
    2 punti
  16. L'osservazione di Tinia merita un approfondimento. E' in effetti difficile che un falsario abbia copiato bene la testa "bagnata" e sbagliato sul perlinato del bordo. La prima e più ovvia osservazione è che il falsario aveva copiato uno o più esemplari con tondello stretto e quindi abbia dovuto rifare il perlinato usando tondelli un poco più grandi. E' una eventualità che ci può stare, dal momento che anzi la maggior parte degli esemplari autentici di quel ripostiglio non hanno la perlinatura completa (come si può evincere anche dalla sequenza dell'usura del conio mostrata da Gionnysicily). E' difficile capire perché il falsario Fichera non abbia avuto un pò più pazienza a cercare un esemplare di modulo largo, appunto per evitare di dover rifare, almeno in parte, la perlinatura. Ricordo solo che mi dissero allora che dal momento del ritrovamento del ripostiglio ci fu un certo fermento e non pochi esemplari presero il volo, ovviamente all'estero... Quindi in realtà il falsario probabilmente ebbe accesso solo a una parte degli esemplari ritrovati. E poi si era anche sbrigato a fare le copie, anche al fine di mischiarle con i pezzi originali. Ricordo molto bene che appunto per avere avuto in mano un certo numero di esemplari mischiati che Roberto Russo si accorse piuttosto rapidamente delle incongruenze, dando l'allarme ai suoi colleghi in Svizzera. La conferma, almeno come mi disse (e non ricordo le sue esatte parole dopo tanti anni), era che i pezzi col bordo perlinato "irregolare" (ossia in soprannumero) erano accomunati anche da una strana superficie e angolatura del bordo, dovuti al fatto che erano stati ricavati con la pressofusione (e Fichera fu forse il primo a perfezionare tale tecnica e forse Gionnysicily può spiegare meglio su questo punto). L'altra possibilità è che esista un secondo conio molto simile, con diversa perlinatura. Personalmente tendo a rigettare tale ipotesi, conoscendo la monetazione siceliota in generale. Normalmente un incisore greco non creava un secondo conio che fosse praticamente identico al precedente, con minime e marginali differenze, come il numero delle perlinature. Possono capitare esemplari che presentano minime discordanze: se sono autentici, esse sono generalmente frutto di ritocchi operati dallo stesso incisore, per rinfrescare il conio che si stava usurando e questo soprattutto nel caso che l'artista fosse molto soddisfatto del suo conio, al quale cercava di assicurare la massima durata durante la produzione. Poi con un conio, specialmente se di incudine (diritto), si potevano coniare monete probabilmente dell'ordine di 15.000-20.000 esemplari (e forse anche un poco di più). E' facile quindi che in particolari circostanze storiche una buona parte potesse essere confluita in un tesoretto rapidamente sotterrato. E invece comparire molto saltuariamente in altri ripostigli non esattamente coevi, spiegando la sua rarità prima degli anni '80....
    2 punti
  17. Caro Tinia, siamo ormai a conoscenza di quanto sia facile per te scivolare in allusioni inutili e totalmente fuori luogo... Sei costantemente tentato a farlo, ma con me non attacca. Ti pregherei di restare nei binari e di continuare a parlare solo di numismatica, se ne hai voglia... Comunque, per chiarezza, il mio post era rivolto in generale ad esperti che non sono ancora intervenuti in questa/queste discussioni, come @vitellio, @odisseo, @babelone, ecc.... Non ad un "amore preciso" e senza niente di strano e sospetto.
    2 punti
  18. Buonasera, grazie mille a tutti per l' intervento, in effetti avendo notato altre volte errori del genere(cifre rovesciate) su monete toscane, lo avevo preso in considerazione, anche se nessuno, fino ad ora, aveva appoggiato questa ipotesi. A questo punto se esiste la variante direi proprio che è questo il caso, dovrebbe proprio essere 1630, si spiega quindi la cifra strana, non frutto di qualche scivolamento di conio. Penso anche io che il 1650 possa eventualmente essere inesistente, soprattuto alla luce di quando espresso, possibilissimo che si siano sempre presi questi 3 rovesciati come 5. Del resto a prima vista l' impressione è di un 5, solo guardando attentamente ci si rende conto che qualcosa non torna...mi permetto inoltre di fare una piccola considerazione, anche su quattrini lucchesi, dove ho potuto notare cifre rovesciate, si trattava sempre del numero 3 e non era solamente "specchiato" confrontando la cifra presente con il 3 dritto che si trova su monete "standard", vi è sempre una differenza sostanziale, diciamo che è più una sorta di " Σ ", almeno secondo me, poi posso benissimo essere stato tratto in errore. Ad ogni modo sentir definire addirittura la moneta "comune" mi pare un tantino eccessivo, poi ovvio che ce ne sono di più rare, ma 1 lira 1630 con 3 retroverso quanto spesso si vedrà in asta ? una ogni 5 anni ? per me le monete comuni sono altre..nessuno poi ha elogiato la conservazione della stessa, io ho esordito parlando delle povere condizioni di conservazione. Il collezionismo può essere anche passione e ricerca, pur nel pezzo semi illegibile, rovinato, maltrattato(pure con valore economico nullo!)... oltre che per pezzi FDC da esporre su un vassoio, pagati migliaia di euro. Ovviamente a ciascuno le sue opinioni, nessuna polemica, ma se mi si dice che è una moneta da studio..allora ben venga lo studio ! per me il collezionismo va oltre la "godibilità" della moneta. Motivo per cui ho postato questo pezzo, forse insignificante e brutto per qualcuno ma con una storia che volevo conoscere. Ripeto, nessuna polemica, grazie a tutti per i pareri che fino a qui mi avete dato !
    2 punti
  19. E si caro @Emilio Siculo Leontini ha coniato solo e unicamente con un conio di dritto , l'esemplare cosi detto "capelli bagnati" .Allego la sequenza del dritto , dagli esemplari di prima battitura , fino alla deturpazione delle rotture che prima dai capelli e poi sulla guancia. Da qui , non più con la logica........ma con fatti oggettivi, La zecca di Lentini , non necessitava un'altro conio di dritto , visto che poteva continuare a coniare con il ( E SOLO) conio , anche se maltrattato. Come da vecchie notizie , il ritrovamento è avvenuto nel 1988 , le prima riproduzioni furono scoperte da R. Russo subito dopo e nel 1989 già i grandi come Russo, Hunther, erano in grado di riconoscerli .......come ?? esperienza, conoscenza,alla base di tutto. Cosi fino al 2000 le riproduzioni non circolarono più , tranne singole monete . Dal 2000 ad oggi , i mercati con l'avvento delle aste elettroniche , vuoi anche modesti collezionisti o modesti investitori , hanno svegliato le monete di Leontini. facendole apprezzare , anche per i prezzi "modesti" per un tetradramma di gran bello stile del V sec. a C. Uno dei pochi che si è avvicinato a far si di riconoscere una riproduzione......e stato @Emilio Siculo che con pazienza si e messo a contare le perline del dritto .........Come avevo fatto io durante questo inverno , per individuare la consecutività di questo conio. EBBENE tutte le monete GENUINE di Leontini "capelii bagnati" l'incisore ( a noi anonimo) ma sicuramente un grande maestro racchiude il suo conio ....... con un perlinato che non è mai stato modificato. Per le monete genuine , se si traccia una retta davanti al naso e si fa un'altra retta alla punta della corona di alloro, si contano SOLO e UNICAMENTE 17 perline. Le riproduzioni riconducibili al defunto Fichera , alcune con 22 e molti con 25 . Come da foto che allego.
    2 punti
  20. Dopo un paio di ore di scavo nel mio garage vedo affiorare questa dell'estate del '79, chi potrei essere? Poligono di tiro di Albenga (più di 40 gradi all'ombra) eravamo sotto un albero, al sole le uova diventavano sode. sembriamo provenienti da un'epica disfatta...
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  21. Titolo Evento: Parma 2018: Convegno Numismatico-Filatelico Categoria: Eventi Misti Data Evento: 27/04/2018 14:00 a28/04/2018 19:00 Il Convegno Numismatico, Filatelico e del Collezionismo di Parma si terrà il 27-28 aprile presso l'Hotel Parma & Congressi, via Emilia Ovest, 281/a Parma, sono aperte le prenotazioni per i sig.ri espositori. Sede Il convegno si tiene nei locali del prestigioso Hotel Parma & Congressi nei pressi della città di Parma e facilmente raggiungibile sia con il mezzo proprio (l'hotel è dotato di ampio parcheggio) che dalla stazione ferroviaria. Il convegno si svolge presso le sale del pian terreno dell'Hotel in un'area riservata e sorvegliata. I signori espositori che desiderino soggiornare presso l'hotel possono prenotare una camera a prezzi agevolati per lla durata del convegno. Orari Venerdì 27 aprile: 14:00-18:00 Sabato 28 aprile: 9:00-18:00 Servizi per espositori Per la durata del congegno sono previsti i seguenti servizi per i signori espositori: accesso a parcheggio riservato per scarico e carico merce sorveglianza con guardie giurate durante lo svolgimento del convegno e per le operazioni di carico materiale sorveglianza notturna delle sale convegno tariffe agevolate soggiorno hotel e servizio bar Tariffe Lo spazio espositivo è costituito da uno o piú tavoli indicativamente lunghi 180 cm e ciascuno dotato di due sedie. Le tariffe per il noleggio dello spazio espositibvo sono le seguenti Primo tavolo: 100 € Secondo tavolo 90 € Terzo tavolo e oltre: 80 € Contatti Per prenotazione spazi di esposizione: Matteo Barbieri tel: 349 6647585 Link al calendario: Parma 2018: Convegno Numismatico-Filatelico Parma 28 aprile 2018 - Copia - Copia - Copia - Copia - Copia.docx
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  22. Giornata importante per noi quella del 28 aprile 2018, a Parma nell'ambito del Convegno commerciale e culturale denominato " APPUNTI NUMISMATICI " tra le varie conferenze ci sarà anche un apposito spazio per la Redazione del Gazzettino per presentare ufficialmente il terzo, quello nuovo, in quel momento. Verranno poi distribuite già quel giorno le prime copie ai soci presenti. All'inizio verrà fatto anche un resoconto su come sta andando l'area circoli e associazioni formatasi qui su Lamoneta. E vedremo di parlare anche di prospettive e scopi della stessa in ottica futura. Allego il link della discussione sull'evento dal forum generalista dove potrete trovare ulteriori informazioni.
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  23. Non ho il bagaglio tecnico né la necessaria esperienza di falsi per poter intervenire a tono su questi temi, tuttavia il senso estetico che ho sviluppato in tanti anni di osservazioni e di studio (invece che di testa ci arrivo con la pancia...) mi fanno respingere queste due monete (Leontini e la Messana) . Lo stile particolarmente poco attraente (soprattutto della Messana) l'aspetto e le condizioni generali piuttosto povere mi fanno domandare come dei mercanti importanti e raffinati come i Santamaria avessero tali 'depositi' presso di loro. Ammesso che la provenienza sia corretta occorrerebbe vedere se tali monete non fossero state a suo tempo riposte come monete sospette e come tali escluse dal loro stock normale...
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  24. non li ho mai contattati via mail ma temo che i tempi per una risposta possano essere mooolto lunghi... se non arriva una risposta entro pasqua io ti direi di provare a chiamarli ( a volte peró ci ho messo un'oretta per parlare con l'operatore).
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  25. Dovrebbero essere le ultime due di questa pagina http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/AME/MEX/MEX0080.htm entrambe datate 7.8.1984 ma con firme diverse e anche differenze di colore. Per il Krause sono la stessa banconota n. 80b. petronius
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  27. Tornando seri, secondo me, in casi come quelli citati e tanti altri che aimè si verificano di continuo c è l incapacità di cogliere la bellezza in una moneta consunta. Io a volte preferisco di gran lunga una moneta consumata ma di grande personalità piuttosto che una perfetta che non mi dice niente. Qua evidentemente si tratta di persone prive della dovuta sensibilità che considerano bello=perfetto e ben tenuto, e più in la non riescono ad andare.
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  28. @Lucolos qui puoi trovare ogni risposta , saluti e buona giornata. https://www.leuchtturm.com/collect-coins/
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  29. Scusa se ho tralasciato la tua domanda, i vassoi in floccato vanno più che bene, e aggiungo: se i cassetti del mio monetiere non avessero avuto delle misure strane dentro ci avrei messo sicuramente i piani in floccato, perché sono belli ed economici. Il problema è che in ogni cassetto ci stanno un vassoio e tre quarti, di conseguenza mi tocca spendere un po' e farmeli fare su misura. Spero di esserti stato utile. Ciao.
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  30. Era chiarissimo anche prima, anzi ti ringrazio, visto che anche io ogni tanto mi perdo con questi seriali Perdona la battutta ma non sono proprio riuscito a trattenerla. Alla prossima.
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  31. Lo so è un casino! La sostanza è che (credo) il criterio sia: - si inizia dalla banconota AA 000000 A - si prosegue fino alla banconota AA 999999 A - si continua variando la prima lettera: si passa alla BA 000000 A - arrivati alla VA 999999 A, si prosegue variando l'ultima lettera: si passa alla AA 000000 B Forse così è più chiaro (ma non ne sono sicuro!)
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  32. Più che poco comprensibile che il Fichera non abbia avuto la pazienza di cercare un modulo largo, che magari ha anche maneggiato ma che non era sufficientemente ben conservato per la bisogna, è decisamente strano che invece di replicarne la perlinatura con le sue caratteristiche di passo, rilevabili anche su esemplari usurati o con impressione incompleta , abbia avuto la necessità di inventarsela da zero e per di più senza imitarne l’originale forma. È questo che non mi spiego , non è logico, non è coerente con l’attenzione e l’abilità con cui ha effettuato tutto il resto del lavoro, stride fortemente con quanto si sa dell’intera sua produzione. È , invece, valida l’osservazione che un incisore difficilmente realizzava due conii identici, vuoi perché non ne aveva alcun bisogno , vuoi per oggettive difficoltà, a meno dell’uso di punzoni positivi, per cui la faccenda è complicata e poco chiara. Diciamo che, alla luce di queste considerazioni: incertezza dell’esistenza di uno o di più di un conii del tipo, in base alla perlinatura più o meno fitta, in base alla non peregrina ipotesi che, davvero i conii esistenti fossero due, uno con perlinatura rada, di ritrovamenti più antichi e originalità non discussa e uno con perlinatura più fitta, copiato poi dal Fichera (compresa la perlinatura relativa stretta) e , di conseguenza , del sovvenire di un forte grado di incertezza nell'individuazione dei pezzi buoni e dei pezzi replicati di questa tipologia e, per ultimo ma non ultimo , il più importante ,la controversa “storiografia” delle origini di questa emissione , stiamo orientandoci sul ritiro del pezzo in questione, a prescindere dalla fondatezza o meno di tutte le altre osservazioni.
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  33. Ma sono magnifiche queste illustrazioni, danno il senso dell'avvenimento, e poi questi affascinanti tondelli che continui a postare.. Omaggiamo Persephone... Eros
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  34. A Monaco di Baviera è in corso una interessante mostra presso la Glipoteca sulla nascita e l'evoluzione del ritratto nell'arte Greca e Romana. Insieme a numerose statue ed innumerevoli busti, c'era anche qualche monetina dal museo numismatico. E' una mostra che a mio avviso vale la pena.... http://www.antike-am-koenigsplatz.mwn.de/en/glyptothek-munich/sonderausstellungen/charakterkoepfe-portraits-of-greeks-and-romans.html Qualche monetina greca...
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  35. Concedetemi di fare l’avvocato del diavolo: Tanto per capire....ma se chi ha copiato ha usato gli esemplari migliori da cui trarre il conio falso, perché il perlinato non l’ha copiato e reintegrato ma ha deciso di rifarlo da capo “tutto “ e a suo gusto, e non solo la parte eventualmente mancante per coniatura fuori tondello nei o nell’esemplare meglio conservati? Non credo che gli mancasse la capacità di replicare un utensile così semplice come un punzone per perlinatura, è solo una barretta appuntita della giusta dimensione E perché cambiare passo delle perline, poi, e non rifarlo identico? Aveva in mano gli originali Sei un genio della copiatura delle monete, un artista del ritocco dei conii ( almeno da quanto dice la vox populi) e poi mi vai a cascare su un particolare così facilmente identificabile? cosa è: una specie di firma dell’artista? Un vezzo? non capisco e non lo trovo congruo con la descrizione che si fa dell’abilita di falsario dell’individuo in oggetto. Mi pare una spiegazione un po’ troppo semplicistica.
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  36. Visto che c'e' interesse per la garfagnana, posto questo sigillo in piombo,penso sia piu raro della moneta.
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  37. Ma per i beneamati sesterzi nulla? :-( In questo caso direi anche 34/35 mm, per farci stare anche i patacconi! :-) Ciao! TWF
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  38. Da non esperto di tale monetazione, azzardo... Nummo di Galla Placidia?
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  39. Ciao cari, nel corso della discussione avevamo presentato gli esemplari museali noti, provenienti talvolta anche da ritrovamenti, e non sono d'accordo che quello ANS sia poco naturale o piacevole. Anzi. Quello che però possiamo riassumere é che ad oggi è noto un solo conio di dritto, quello per intenderci con i pallini del perlinato "più diradati". Ad un'analisi più attenta, si può benissimo ricostruire una sequenza di battitura fra gli esemplari noti, come aveva fatto sinteticamente @gionnysicily in alto in questa discussione. A poco a poco il conio di dritto si rovina, compare presto l'evidente rottura al bordo dell'occhio, oltre che altre meno vistose sul perlinato o fra i capelli e il perlinato o nei campi. La rottura sui capelli vicino all'orecchio mi pare di capire che sia praticamente immediata. Così, il secondo esemplare che ho allegato al post 126 fa parte delle prime battute, mentre l'ANS appena sopra fa parte di quelle più tarde, ma non ancora alle ultime, che hanno altre rotture sulla guancia. Ferme restando le 16 palline (nel tratto del perlinato evidenziato sopra) e la coerenza dell'avanzamento delle rotture del conio. Ciò che non rispetta questi requisiti rappresenta alternativamente un conio ad oggi non noto (improbabile, e meritevole della massima attenzione per una pubblicazione) o un falso. Ciao ES
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  40. Intanto grazie di nuovo per le delucidazioni..certo quello che guardo nelle monete è proprio la storia..mi affascina moltissimo sapere vita morte e miracoli della moneta e tutto quello che gli va dietro (quando chiedo un ipotetico valore in euro è solo ed esclusivamente per sapere se non ho speso più del dovuto,per non farmi fregare insomma e farci un po l'occhio non essendo un esperto) Un caro saluto,Andrea
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  41. Buon pomeriggio. Ho capito le vostre emozioni. Lamoneta - questa è l'isola della cultura italiana, la storia italiana, la mentalità italiana.
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  42. A mio avviso la discussione, per quanto a tratti "accesa", è stata costruttiva ed istruttiva. Alla luce di quanto portato alla nostra attenzione sarà quindi mia premura (e non solo mia), settimana prossima, riesaminare le monete evidenziate. Ringrazio quanti hanno partecipato, tutti indistintamente.
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  43. Vorrei segnalare che, in occasione della premiazione del concorso NIA, al mattino del sabato, l’organizzazione si sta adoperando per permettere, a chi non potrà venire a Torino, di vedere ugualmente la premiazione in streaming collegandosi al link che segue dalle ore 11 alle ore 12 circa: http://www.ustream.tv/channel/bsMDWjKnUBZ
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  44. Concordo con quanto scritto sopra di me. Per farti un'idea di massima per il folder 2004 circa 80€, folder 2005 mediamente 200€, folder 2006 130-140€, folder 2007 80€. Questi sono i pezzi più ambiti e costosi, i prezzi riportati sono una media; dal 2008 in su sembra che l'interesse dei collezionisti sia leggermente calato fino ad assestarsi di poco al di sopra del prezzo di emissione, come ha giustamente fatto notare algente
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  45. MEDAGLIE PAPALI - ASTE FEBBRAIO 2018 Ho già anticipato qualche aggiudicazione brillante (talvolta assolutamente anomala rispetto alla consuetudine di mercato, come osservato dagli amici collezionisti), rilevata nelle aste Heritage e Bertolami. Considerando complessivamente gli incanti del mese, mi sembra che si sia trattato di situazioni occasionali che non rispondono ad una evoluzione generale favorevole del mercato. Il materiale in vendita è tanto e dominano ormai pezzi comuni con tanti riconi Mazio in bronzo e medaglie annuali. in argento e bronzo. I risultati non sono omogenei; si alternano quelli positivi con quelli nei quali l'acquisto avviene solo con la buona occasione. Per le aste ricordate in post precedente concludo il commento, ricordando che HERITAGE ha avuto un venduto sostanzialmente totalitario per i pochi lotti proposti, mentre nell'asta Bertolami, a fronte di una proposta di circa 250 lotti, le aggiudicazioni sono limitate a circa il 40/45%. Oltre ad alcune medaglie antiche e ad annuali di Pio XI in grande conservazione (già ricordate) hanno avuto buona richiesta in qust'ultima asta le medaglie di Paolo VI. INASTA - Anche nel mese in esame questa Casa di aste ha proposto circa 300 lotti di materiale decisamente comune e con prezzi (salva qualche eccezione) assolutamente attrattivi. Si notavano - fra gli altri - lotti di medaglie moderne in argento, con particolare riguardo a Paolo VI, composti da 12 esemplari della stessa tipologia, che sono rimasti quasi in toto invenduti (con maggiore avvedutezza avrebbero potuto essere proposti lotti uguali fra loro, costituiti da medaglie diverse, che per il basso prezzo avrebbero potuto interessare anche collezionisti di altri settori). Complessivamente le aggiudicazioni sono state intorno al 60% , a prezzi sempre vicini alla base e mi sembra perciò che il collezionismo abbia acquistato molto bene, HIRSCH - E' l'asta che ha avuto la maggiore competizione. Evidentemente la collezione proposta è piaciuta. Nel complesso si trattava di circa 90 lotti, aggiudicati per il 65% circa; in queste aggiudicazioni i prezzi finali hanno largamente superato la base di asta. Ne cito diverse, ricordando che al prezzo di aggiudicazione indicato devono essere aggiunti i diritti: - Alcune medaglie di restituzione opus Paladino in bronzo - € 240/260; - Giulio II - Medaglia fusa in piombo opus Caradosso - € 400; - Adriano VI . Medaglia fusa (incoronazione) - € 675; - Paolo IV - Medaglia fusa - € 500; - Clemente VIII - Filippo di Spagna - medaglia fusa - € 575; Alessandro VII - Annuale anno III - bronzo (peste) - € 280; Alessandro VII - Annuale anno VIII - AG - q. Spl - € 550; Alessandro VII - fusione - obelisco s. Pietro - BB - forata - € 700; Clemente X - Straord. AE - La Giustizia (Ars mea) - Spl - € 480; Innocenzo XI - Straord. - Ricevimento delegazione orientale - AE - € 460; Clemente XI - annuali VIIII/XVIII € 320/400; Sede vacante 1724 - Mons Collicola - AE - € 750; Sede vacante - Camerlengo 1740 AE - forata - € 400; Benedetto XIV - Annuale anno IX - AE € 600; Clemente XIII - Annuale AE A. X, Clemente XIV - annuale AE anno VI - Pio VI annuale anno XXI - AE - € 220 cadauna; Pio VII - Possesso AE - € 300; straord. anno XV Ae € 360; Pio IX annuale anno VI - bronzo dorato - € 180. ASTA GADOURY - Ha proposto circa 60 lotti e le aggiudicazioni risultano intorno al 65% . I prezzi del venduto sono abbastanza sostenuti. Medaglie annuali di Innocenzo XI,Innocenzo XII e Clemente XII sono state comperate per € 200/250 + diritti; l'annuale di Pio IX - anno XVI in bronzo dorato ha raggiunto € 150+diritti e l'annuale in argento di Pio XII - a. I euro 110 +diritti. Erano in vendita anche diversi trittici (oro-argento - bronzo) di medaglie moderne, venduti a prezzo superiore al valore intrinseco metallo prezioso + diritti. ASTA WAG - Ha proposto circa 50 lotti di medaglie abbastanza comuni , suddivisi tra antiche (in larga misura riconi Mazio) e annuali moderne . Vi è stata un'alta percentuale di venduto. E' stata molto contesa solo la medaglia fusa di Alessandro VII (P.zza Popolo), aggiudicata per € 1.050+diritti. Per il resto il collezionismo è stato favorito da basi di asta contenute. Diverse medaglie annuali di Leone XIII in argento SPL o migliori hanno avuto un prezzo medio di circa € 70 l'una con il maassimo di € 105+diritti per un bell'esemplare dell'anno XVIII. Concludo la panoramica con le aggiudicazioni di due belle medaglie in oro proposte da KUNKER: PAOLO V - Anno IX - € 13.000+diritti; URBANO VIII - € 22.000+diritti.
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  46. Buonasera a tutti, il mio percorso collezionistico é abbastanza semplice. Fin da piccolo appassionato di monete, ne avevo un barattolo pieno (comuni del regno e della prima repubblica) con le quali giocavo continuamente. In adolescenza ne ho comprata qualcuna ma é con l'indipendenza economica che ho dato sfogo alla mia passione. Iniziato 5 anni fa con la repubblica, oggi quasi finita, sono passato a VE II e la raccolta procede abbastanza bene. Navigando nel web per cercare informazioni, ho conosciuto lamoneta con i suoi preziosi consigli, i vari siti d'aste e, infine, il mercatino del Cordusio. Essendo milanese di nascita, mi sembra obbligatorio, quelle poche domeniche che riesco a passare a Milano, farci un salto e investirci qualche euro. É lì che ho comprato le 5 Lire 1848, forse il pezzo a cui tengo di più per valore storico e simbolico. Lamoneta per me é un rifugio perché, "purtroppo", da "migrante economico" quale sono, come per tutti gli italiani emigrati, la nostalgia di casa é sempre molto forte. Dunque, il mio progetto numismatico, é rivolto verso mia figlia. Vorrei fare un "atlante storico" che illustri, attraverso monete, mappe, foto, la storia d'Italia (che purtroppo non le sarà insegnata a scuola) dalla Magna Grecia ai giorni nostri. Un modo per farle conoscere le sue origini.
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  47. In genere si dice che i soldi non crescono sugli alberi, ma questo detto sembra essere stato sfatato da misteriosi alberi infarciti di monete disseminati in determinate zone nei boschi del Regno Unito. Lo strano fenomeno di questi vecchi alberi nodosi con monete incastonate su tutta la loro corteccia è stato visto per la prima volta sui sentieri dal Peak District alle Highlands scozzesi. Le monete vengono solitamente conficcate su tronchi abbattuti usando pietre raccolte in loco da passanti, che sperano che porti loro fortuna. Spesso questi affascinanti e surreali spettacoli sono spesso "addobbati" anche da monete di secoli addietro, monete inserite nella corteccia in passato, quando l'albero era ancora vivo e in crescita e deformate dal passare del tempo. Si credeva (e qualcuno crede ancora) che gli spiriti vivessero sugli alberi, e per questo su di essi si deponevano dolci e doni, ma qualcuno un tempo a pensato che le leccornie non sarebbero più bastate.e a cominciato con la numismatica ^____^. Alcuni pub, in Cumbria (Galles) hanno vecchie travi con spaccature apposite dove inserire monete per poi ribatterle sul tronco a mò di chiusura come portafortuna. Si dice che ci siano alberi in Scozia da qualche parte nel quale siano stati inseriti fiorini, per guarire dalle malattie basta inserire tale moneta in un'albero e la malattia scompare, ma se qualcuno poi tira fuori la moneta, si prende la moneta (ovvio) e la malattia. Di seguito qualche link per approfondimenti. https://www.atlasobscura.com/articles/wishing-trees http://www.amusingplanet.com/2009/10/strange-money-trees-of-england.html Roman saluti ..... potrei dire il contrario ma sarei fraintesso ^____^
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  48. 1969 BOLOGNA XXXXII ADUNATA NAZIONALE In questo anno si festeggia il 50° anno di fondazione dell'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI fondata a Milano nel lontano 1919. In 200.000 sfilano con la FANFARA DELLA JULIA , al diritto della medaglia si nota dall'alto della città la torre degli Asinelli e della Garisenda, al rovescio stemma dell'ANA che ricorda il 50° di fondazione. Bronzo, autore BRUNO LOCATELLI, stab. JOHNSON
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  49. A trovarne di ossidionali! Ho appena acquistato da un collezionista che ha venduto gran parte della sua biblioteca i tre volumi del Traina "Gli assedi e le loro monete", non so quando troverò il tempo visto che come letture ho una coda di diversi volumi in attesa... ma almeno uno sguardo alla parte relativa agli assedi sabaudi mi sono ripromesso di darla... e chissà.. se prima o poi mi lasceranno andare in pensione sicuramente non avrò difficoltà a passarmi il tempo!!
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