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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/25/18 in tutte le aree

  1. Carissimi, ho letto attentamente la discussione e non sono intervenuto anche in quanto mi sembra che le criticità siano state ben comprese e sviluppate, starà poi ad Alberto e Alessandro valutarle attentamente magari con il pezzo in mano. Quanto alle residue obiezioni che argutamente sono proposte da Alessandro/Tinia direi che in un conio , pensandolo quindi in negativo, soprattutto con le tecniche antiche non puoi da buchi ( per produrre i pallini ) più grandi e distanziati ottenere buchi più piccoli e fitti, rimarrebbero sempre tracce evidenti del precedente disegno più scavato in grande. Rimane il dubbio del perché il falsario di turno non abbia riprodotto fedelmente i pallini originari, la risposta credo stia nel/ negli esemplari che ha avuto sottomano e nella tecnica di riproduzione del conio con cui poi falsificare. In particolare noterei come negli esemplari ritenuti autentici e presumibilmente provenienti dal famoso ripostiglio la perlinatura sia scarsa, quasi sempre oltre il bordo della moneta e spessissimo presenti uno scivolamento costante, proprio in corrispondenza dei pallini numerati, probabilmente dovuto al metodo di coniazione. Va da sé che se il falsario non abbia avuto un pezzo particolarmente ben coniato ( che non sembra esserci) ha dovuto rielaborare il conio o meglio il calco da cui poi ricavare il conio. Le rifiniture sono poi state effettuate e il risultato è la perdita di qualche dettaglio e l'aspetto finale della moneta che ha quel " non so che" di evanescente e turbato rispetto agli equilibri raggiunti con il tempo. La riproduzione per via meccanica di monete autentiche ha sempre avuto problemi soprattutto nella parte esterna della moneta, fatto ben chiarito già negli anni '30 dal G. Ravel nel suo noto libro " Notes techniques pour reconnaitre monnaies grecques fausses", e mi sembra che anche qui abbiamo il noto problema, solo di recente risolto........ Farei anche notare che la produzione di conii falsi non viene/veniva effettuata solo per fusione rifinita, ma anche per elettrodeposizione, elettroerosione e con appositi stampi in resina, e le impronte vengono prese con gomme siliconiche oltre ai metodi classici, recentemente anche laser stampanti 3d e tecniche similari sono state impiegate... Vita dura per i collezionisti ( e i commercianti !). Invece mi guarderei bene dall'affermare che i pallini sia un tratto distintivo per determinare l'autenticità del pezzo, tuttalpiù ne può determinare la falsità... a maggior ragione dopo queste nostre annotazioni tecniche... Un particolare cenno merita al discorso del danno fatto dai tombaroli... qui si è parlato del danno da falsario, notevole, ma non si è accennato all'enorme danno alla conoscenza fatto dalla dispersione dei tesoretti, lo Stato Italiano purtroppo ben poco ha fatto e tuttora in nome di un "purismo" perseguita molto di più i collezionisti che i veri responsabili di un disastro di tale portata, certo no sarà un inasprimento delle pene, ma solo una legislazione premiale che potrebbe fare la differenza.... In un caso come questo sembra di tutta evidenza come l'integrità del ripostiglio avrebbe messo fine a questi penosi dubbi... In conclusione non ritengo plausibile l'esistenza di due conii che condividano l'impronta centrale e differiscano nella perlinatura, non s'ha mai dato il caso nella monetazione siceliota e tecnicamente è impossibile, salvo l'utilizzo di punzoni ( certamente non in questo caso, l'opera del bulino per incidere è evidente) e scontrerebbe frontalmente contro la evidenza posta da Emilio Siculo sulla progressiva comparsa dei difetti e relativa cronologia di emissione... La controprova è la mancanza prima di una certa data di esemplari con perlinatura numerosa. Cordialmente, Enrico P.S. Ho avuto la evidenza di quanto detto da Gionnysicily alcuni anni orsono, vedendo in un'asta primaria italiana un sesterzio di Paolina con le caratteristiche dei due codoli di fusione relativi a una riconiazione su una litra, presentava un patina verde chiaro oliva assolutamente plausibile, e le impronte erano corrette ed ingannevoli per fotografia, meno alla vista... non presentava fratture del bordo o salti di patina che facesse presumere una riconiazione, solo una forma un po' ovaleggiante...
    5 punti
  2. Buonasera amici, vi volevo mostrare una delle mie new entry. Questa insieme a dei bellissimi francesconi è la mia preferita. Spero vi piaccia.
    4 punti
  3. Come da titolo, mi sono fatto il Corpus. Non sarà l'originale, ma è unico (fatto così).
    4 punti
  4. Buonasera amici, vi presento la mia ultima new entry. Un esemplare in assoluto fondo specchio. Impossibile da fotografare, a breve vi mostrerò qualche foto più luminosa.
    4 punti
  5. È di pochi giorni fa la scoperta da parte di una coppia di Norwich muniti di metal detector, di una serie di preziose monete romane in una fattoria nel Norfolk in Inghilterra. La cosa interessante è che altri tesori potrebbero ancora essere celati nel sito, la cui ubicazione è al momento tenuta sotto stretto riserbo. Il tesoro scoperto comprende finora 52 monete romane in rame e ottone, sei aurei d'oro di Augusto e una moneta d'oro coniata dalla tribù britannica degli Iceni. Le monete d'oro risalgono al periodo compreso tra il 4 a.C. e il 7 d.C.. "le monete d'oro romane sono estremamente rare; solo una manciata ne sono state trovate finora nella East Anglia, quindi averne trovate addirittura sei è piuttosto fuori dal comune". Bisognerà attendere la fine dell'estate, dopo il raccolto, prima di poter riprendere le ricerche nel campo. "Potremmo aver scoperto un sito romano sconosciuto, forse un santuario, e potrebbe esserci ancora dell'altro. Gli aurei di Augusto erano monete di grande valore, per cui il tesoro ritrovato avrebbe una valutazione di "migliaia di sterline". Il British Museum di Londra avrebbe espresso un certo interesse nell'acquisto delle monete. Se la vendita al Museo londinese non andasse a buon fine, secondo le leggi vigenti in materia nel Regno Unito, il tesoro verrebbe restituito alla coppia di scopritori ed al proprietario del terreno, che sarebbero liberi di metterlo all'asta e spartirsi il ricavato a metà. (Fonte: http://www.edp24.co.uk/news/roman-coin-find-on-norfolk-farm-1-5444888 )
    3 punti
  6. Per comodità ti ricapitolo le prove fattuali : 1) nel mondo antico greco non sono mai stati prodotti 2 coni identici in tutto tranne che nella perlinatura 2) l'avanzamento dei medesimi difetti nel conio presenti contemporaneamente in entrambi i conii 3) prima degli anni '80 non sono presenti perline fitte, ma solo rade ... e non abbiamo ancora parlato dell'altro lato e della sua foglia etc. Enrico
    3 punti
  7. Gita a Milano con visita al mercatino di Cordusio. Un po di caos stamattina a Milano con corsa podistica e mostra a palazzo reale. Prima volta in vita mia al mercatino di Cordusio. Intato prima scoperta: è facilissimo arrivarci, poi non sono solo cinque o sei bancarelle di francobolli ma tante e sopratutto di monete. I prezzi molto interessanti in alcuni casi in concorrenza con gli shop di internet. Ho preso qualcosa e sopratutto la proof Italia 2017 - 60° anniversario Ministero della Salute - il prezzo poco superiore ai 20 euro al pubblico di IPZS. Tanto più che ho rigirato la moneta per controllare impefezioni, ma l'unica cosa che ho trovato è qualcosa sulla confezione di cartone, era il campione che il commerciante mostrava ai clienti. Comunque l'impressione del mercatino di Cordusio è stata positiva nonostante il freddo. La prossima volta che capiterò a Milano la domenica mattina state sicuri che una visita a questo mercatino non me la perdo.
    3 punti
  8. L’ho già scritto sopra e non capisco come non possa risultare evidente: non è possibile che due conii presentino le stesse identiche fratture. Ora se il conio con perlinatura più rada mostra le stesse fratture di quello con perlinatura più fitta, o è falso l’uno o lo è l’altro. Non è possibile siano autentici entrambi!
    3 punti
  9. Si è detto del fatto che le monete-ascia messicane erano scambiate, tra l'altro, con semi di cacao. Quest'ultimi, in realtà, erano il pilastro del sistema monetario azteco, e rappresentarono anche uno dei primissimi casi di falsificazione di un mezzo di scambio non-monetario (come accennato anche da @ART), che è stato raccontato dai primi esploratori europei (forse erano loro i destinatari della truffa ). Ma come si fa a falsificare un seme di cacao? Semplice, se si ha presente come è fatto I semi venivano svuotati del loro contenuto (la parte pregiata) che era sostituito con terra. Il guscio era poi accuratamente richiuso, e lo svuotamento non veniva scoperto fino a quando i semi non venivano aperti per altro uso (culinario), o non ne veniva comunque verificato il contenuto. Si può dire che il sistema fosse, concettualmente, lo stesso delle monete suberate: un guscio esterno originale (nel caso delle monete, oro o argento), e un interno che era tutto tranne quello che avrebbe dovuto essere petronius
    3 punti
  10. Evabbè, allora tiro fuori anche le mie beneamate "logore"! :-) Partiamo con... Ma se pensavate questa fosse messa male... :-) Però, come dicevamo, quella successiva ha un colore e un "non so che" tali da farla diventare una delle mie prime monete preferite! Poi... E per finire in bellezza... siliqua! Per il momento è tutto, o quasi, dovrei cercare meglio nei meandri del PC! :-) Buona domenica a tutti! TWF
    3 punti
  11. Beh visto che parliamo di 2 grani del 1° tipo allora contribuisco con il mio 1776.
    3 punti
  12. Buongiorno, oggi volevo proporvi una moneta che non si vede frequentemente, acquistata al Veronafil di Novembre. Perché tanto ritardo ? Perché l ho voluta catalogare senza seguire le indicazioni del cartellino, cercando in rete o sui cataloghi. Devo dire che non se ne trovano molte. CORINTHIA. Corinto. Ae As (34-31 aC). Q. Caecilius Niger e C. Heius Pamphilius, duoviri. Dritto: CORINT. Testa di Afrodite a destra. Verso: Q CAECIL NIGR C HEIO PAM IIVIR. Bellerofonte su Pegaso a destra, preparandosi a colpire la chimera in basso a destra. RPC I 1128; BCD Corinto 329. Spero di aver fatto cosa gradita ai Provincialofili. Roberto P.S. La mia con sfondo colorato.
    2 punti
  13. D; impcostantinuspfaug R; S.P.Q.R. optimo principi Roma cu 21 g. 4,30
    2 punti
  14. Costanzo Cloro zecca di Cartagine. (303 d. C.) diametro mm. 27 - grammi 8.90
    2 punti
  15. I miei due ultimi acquisti li volevo condividere con voi che ne pensate?
    2 punti
  16. Ciao @robin, io opterei per una CRAZIA I serie stemma ovale, Cosimo I de Medici (1537 - 1574) D/ COS . M . R. .F. DVX . II R/ S.IOAN NES . B . la trovi qui https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CMT/30 CNI XII 134
    2 punti
  17. La perlinatura diradata dell'unico conio di diritto censito presenta caratteristiche e un andamento ondulato (sopra la testa) a mio parere non compatibili con una semplice ripresa del conio per rendere più fitto il perlinato. Operazione che oltretutto sembra anche poco utile. Ma quello che conta di più è che le rotture di conio del conio di dritto censito (a perlinatura diradata) sono più avanzate di quelle mostrate dagli esemplari con perlinatura più fitta. Se ciò non bastasse, anche il conio di rovescio abbinato agli esemplari con perlinatura fitta mostrano meno segni di rotture di conio mostrate invece da parte degli esemplari genuini con perlinatura al dritto diradata. Chiaramente, non sono neppure noti esemplari da ritrovamento con perlinatura fitta. Molto probabilmente, dopo il famoso ritrovamento, il falsario ebbe a disposizione un pezzo di ottima conservazione (eventualmente anche un altro senza rottura accanto all'occhio di Apollo) ma senza perlinato. Spesso questa tipologia presenta tondelli stretti; se ci fate caso è raro vedere tutta l'impronta del rovescio sulla moneta, per esempio. Evidentemente, la priorità era portare sul mercato i falsi il prima possibile, insieme agli esemplari genuini che andavano arrivando, per cui il perlinato potrebbe essere stato prodotto in emergenza, e magari da un capacissimo artigiano ma con basi limitate di numismatica. Da ignorante - quale sono soprattutto in numismatica - che ama la numismatica classica mi sento solo di suggerire sommessamente di usare la massima prudenza nel fare ipotesi di eventuali conii non noti. Potremmo fare del male a questa splendida disciplina. Se avessimo gli elementi si tratterebbe di un tema meritevole di un articolo scientifico, ma mi sembra che manchino molti (troppi pezzi). ES
    2 punti
  18. Ciao giov60, non volendo fare l’avvocato del diavolo........ perche mai il Fichera creava sesterzi Romani con tondelli (da lui prefabbricati ) Per le dracme di bronzo di Syrakosion, Testa di Atena / due delfini. Con i suoi CODOLI . Sesterzi con tondelli in bronzo con tracce di Codoli ??? questo era Fichera. artista / artigiano , senza un minimo di cultura Numismatica . ........ E meno maleeeee.
    2 punti
  19. Le 275 visualizzazioni ad oggi per l evento dela scorsa settimana e quelle dell evento di gennaio confermano che il mezzo di streaming é importantissimo sia per gli assenti che per chi, presente, volesse riprendere un segmento dell evento magari dimenticato : particolari, riferimenti ecc. Quindi Avanti tutta
    2 punti
  20. Per concludere questa discussione vi posto le foto dell'altro esemplare che ho reperito fortunosamente al mercatino, insieme al penny già mostratovi. Si tratta del taglio da 3 pence, in alta conservazione, si notano ancora ampie tracce di "rame rosso". Da segnalare, come per tale taglio esistano due varianti, la prima con la ristampa "Camps over Camp" molto evidente e la seconda con la medesima ristampa quasi impercettibile. Il mio esemplare appartiene al primo tipo. Altre varianti, che si possono incontrare per tutti i tagli della serie, riguardano il numero e la posizione delle bacche poste sui rami nonchè il numero dei "puntini" presenti attorno al foro della moneta. Spero di avervi interessato a questo tema così affascinante ed insolito...
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  21. Questa discussione è veramente interessante e ricca di spunti. Ringrazio anche @roman de la rose, per aver postato i due link sopra, veramente istruttivi... mi si sta aprendo un mondo Confesso che prima non avevo intenzione di dedicarmi a Giuliano...ora penso mi abbiate contagiato...
    2 punti
  22. Convegno in corso nella prima foto ci sono ahimè! Io..seduti si riconoscono altri lamonetiani@carlino@liutprand e Giovanna che coordina..
    2 punti
  23. Hai ragione ma quella canzone...troppi ricordi.. Queen - The Show Must Go On...tanto di cappello da brivido... Questa è una grande cantante...
    2 punti
  24. 1983 Michael Sembello - Maniac
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  25. @O'treblanon esattamente è solamente una prova per il 10 decamaiorine ............... sai l'inflazione no scherzo dovrebbe essere un souvenir ma non ne sono certo indagherò.
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  26. Monete-ascia (ma anche di altre forme) in rame, sono illustrate in diversi codici aztechi del XVI secolo, la loro produzione, iniziata come detto tra il 1200 e il 1300, andò avanti ancora a lungo dopo l'arrivo degli europei, e dovette essere assai cospicua, se si considera che, nei secoli successivi, gli archeologi ritrovarono veri e propri "tesoretti" con centinaia di pezzi. Varie furono le forme e misure di queste "monete", che, originariamente, avevano valore solo se trattate fino a renderle splendenti (gli esemplari giunti fino a noi, purtroppo, sono ormai corrosi dal tempo). Quelle a forma di T (ne vediamo degli esempi nella foto allegata), valevano 250 semi di cacao (un altro mezzo di scambio ampiamente utilizzato), e prima dell'arrivo degli europei con uno dei più grandi (potevano arrivare fino a 14 pollici, più di 35 cm.) si potevano comprare 80 schiavi. Ma dopo lo sbarco degli spagnoli il loro valore diminuì drasticamente, tanto che, una volta che questi si furono insediati stabilmente in Messico, con un'ascia di grandi dimensioni si potevano ormai avere solo due schiavi e mezzo (chissà se si poteva scegliere tra la metà di sopra e quella di sotto o forse te lo tagliavano in verticale ). Anche in questo caso, come più a nord col wampum, gli europei accettarono di buon grado questo tipo di moneta, arrivando a fissare tassi di cambio con quelle tradizionali. Nel 1548, secondo quanto scritto in una lettera da Oaxaca (Messico sudoccidentale), quattro di esse, se nuove, venivano scambiate per 5 reales spagnoli. Se invece erano rovinate, anche leggermente (diciamo qFDC ) venivano svendute a peso di fusione, 10 per 1 real. Questo enorme deprezzamento, forse dipendeva dal fatto che le asce, quando perfettamente lucidate, avevano un colore che le faceva assomigliare all'oro, colore che gli esemplari più o meno danneggiati o ossidati finivano gradualmente per perdere. Il loro uso ebbe termine all'incirca nel 1600, e come al solito ne vediamo alcuni esemplari nell'allegato. petronius
    2 punti
  27. Una cosa alla volta. @vitellio Concentriamo i fatti sul perché il Fichera abbia riprodotto NON tante monete , ma poche e "casualmente" sempre è lo stesso conio, ma la consecutività della rottura nei capelli e i colpi ricevuti accidentalmente , lui non poteva saperlo e nemmeno chi li avrà commissionate. Dalla foto che allego , osserviamo ben 4 monete coniate, sicuramente dallo stesso conio copiato da qualche esemplare come le due GENUINE che allego per confronto. Vediamo il perlinato sulle due genuine , che si intravvedono in parte. E le 4 "casualmente" con flan abbastanza per visionare l'estensione delle perline. Se poi postassi le decine di foto sempre come le due GENUINE, non ne trovo UNA con il perlinato sempre meno del 50%. Se osserviamo i BORDI delle due GENUINE ..........solo gli orbi non ravvedono evidenti differenze tra le genuine e le copie. Continuo con l'altro conio .....senza i colpetti , ovvero di prima battitura.
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  28. Chissà se prima di arrivare alla pagina 10 di questa discussione si avrà il pudore di ammettere l'evidenza e di conseguenza ritirare la moneta. In un asta internazionale lo avrebbero già fatto da tempo, e questo per la semplice considerazione che è meglio ritirare un lotto (o due...) che rimetterci in reputazione....
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  29. Personalmente non andrei oltre i 250... ma dubito che riuscirei a prenderla.
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  30. Peccato per il Rovescio e per le foto.Gran bella moneta. Hai visto le 2 monete da 2 Grana 1810 messe in vendita all'asta n°11 di Montenegro ? Difficili da trovare i 2 Grana in alta conservazione.Oggi se se ne trova qualcuno è solo grazie ad internet che ti da la possibilità di visionare il mercato mondiale. Anticipo la tua domanda dandoti la risposta io non l'avrei ceduta a meno di € 200,se l'avessi ereditata(se l'avessi avuta gratuitamente) Salutoni odjob
    1 punto
  31. Ciao, grazie della recensione sul mercato del Cordusio, farà certamente piacere @dabbene. Mi hai dato un motivo in più per programmare a breve una visitina. Hai fatto un ottimo affare anche con i 2 euro proof, alla fine non l'hai pagato in più che dall'IPZS tenendo conto che nei 20 euro, prezzo a cui lo vendono, bisogna aggiungere anche la spedizione, che anche se annuale e "spalmata" su più monete, va comunque ad aggiungersi al prezzo della stessa.
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  32. Rientrato alla base, anche da qui voglio ringraziare la NIA per il premio conferitomi, per il favore unanime con il quale è stata giudicata la nostra proposta, e soprattutto per aver preso un'iniziativa di straordinario valore, che spero possa crescere ancora e attirare una sempre più ampia partecipazione. Ringrazio naturalmente di cuore il presidente Michele Cappellari, il prof. Fiorenzo Catalli, il collega Roberto Ganganelli, Luisa Valle e tutto lo staff NIA, come pure gli organizzatori del convegno torinese. Sono contento di aver conosciuto personaggi noti qui come centurioneamico, elledi, premio speciale, magdi, vincitore nella sezione junior, altri ancora. Un saluto particolare lo rivolgo a Roberto Reynaudo, che finalmente ho conosciuto dopo anni di contatti virtuali. Amici, è stato un piacere, e come si dice, ad maiora!
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  33. Il Dogatum Genuense, Ordine goliardico di Genova, concede il Cavalierato dell' Ordo Equitum Sancti Georgii , di cui mostro l'Insegna.
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  34. Qua puoi incominciare ad approfondire la questione https://www.dnw.co.uk/auction-archive/special-collections/foreword.php?specialcollection_id=599 Sul Giordano "Portraits of a Prince" ci sono due pagine dedicate alle Fantasy medals and coins ma non so se posso fotocopiarle e pubblicarle. Le più importanti sono le Great Britain Type I e Type II di cui in oro ne sono state coniate 10 per esemplare e in argento 100 per esemplare. Quelle in oro sono molto rare e difficili da trovare. Sono state fatte riconi, varianti e riproduzioni successivamente, da vari soggetti tipo Pobjoy etc... Non ho a portata di mano il dritto della mia moneta ma ti metto le foto prese da internet di quelle in oro type I e II
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  36. Infatti, stiamo proprio dicendo che di quella tipologia, con le perline diradate( 17 ) NON ne trovi false, .....ne trovi false di quelle con le perline fitte ( 21 o22) e che il Fichera ha realizzato quella tipologia copiandola, in tutto comprese le perline fitte ( senza inventarsele per conto suo , oltretutto sbagliate, visto che conosceva benissimo la produzione e il suo aspetto originale) dagli esemplari che ha potuto osservare del ritrovamento di Lentini. Il che implicherebbe che ne esistono di autentiche anche con le perline fitte , quelle che il Fichera avrebbe copiato integralmente per realizzare il suo conio, e che la differenza tra 17 e 22 perline non è uno spartiacque affidabile per distinguerle.
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  37. buongiorno io questa medaglia (probabilmente di fabbricazione ligure XIX sec)
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  38. buongiorno, il mio minuto dei dogi biennali, mi dicono essere ben conservato per la tipologia
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  39. A memoria aggiungo.
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  40. Buongiorno, di solito quando un venditore non ne certifica l'autenticità dovresti insospettirti subito, queste monete antiche sono facili da falsificare e solo chi colleziona queste monete seriamente può stare relativamente tranquillo (ed io non sono uno di questi...). Prova a fotografare meglio la tua moneta, mettendola in primo piano e con più KB, da lontano sembra piena di bollicine tipiche di una copia fusa, una tecnica molto utilizzata dai falsari. Prendono una moneta originale, creano uno stampo, colano l'argento, un po' di zolfo per ossidare un po' il tutto, ed il gioco è fatto. Peccato che un originale sia fatto con un martello che batte violentemente un tondello riscaldato ed ammorbidito ed per questo motivo i rilievi solitamente sugli originali sono netti e senza bollicine. Quando ho iniziato a collezionare e non avevo ancora ben chiare le idee su cosa mi piacesse veramente, ho comprato 4 denari Romani da un venditore che li dichiarava originali poi risultati tutte copie fuse, quindi fai attenzione e prima acquistare chiedi qui nel forum. Cordiali saluti e buona Domenica. Bruce Lee
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  41. Due tondelli che ci parlano attraverso la loro rappresentazione iconografica e simbolica, ti seguo..
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  42. Un conio originale è praticanente impossibile che possa essere riutilizzato. Se fosse in ferro, la corrosione avrebbe reso instabile la superficie e sotto sollecitazione si disintegrerebbe, se fosse in bronzo, la superficie sarebbe ossidata, quindi avrebbe perso le caratteristiche meccaniche del metallo originale e anche in questo caso non reggerebbe allo sforzo senza contare che, di solito, le patine sono obliteranti, quindi l’impressione verrebbe in ogni caso difforme. Piu facile copiare una moneta fdc e ricavarne una cera in negativo con cui colare il conio da portare all aggiustamento e rilavorazione da parte del Fichera di turno. E qui si ritorna alla inspiegabile necessità di inventarsi una perlinatura difforme se si avevano a disposizione esemplari tra cui scegliere per realizzare la cera.
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  43. 1 punto
  44. @O'trebla@Xenon97@And08 https://www.romanoimpero.com https://www.romanoimpero.com/2009/09/giuliano-lapostata-360-363.html Questi link possono essere utili non so se li conoscete parlevamo di doppia maiorine Qui ne abbiamo un'esemplare da mille (di maiorine) buona domenica a tutti voi
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  45. Di tutto questo scritto, va elogiata, in primis, l’importante attivita’ di studio e di ricerca ( e per importante mi riferisco sia in termini di tempo che di raccolta dati) assolutamente necessaria per poter dare vita ad un testo cosi’ preciso e puntuale. Complimenti. PB
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  46. Un altro pezzettino si aggiunge ai grossi da 1 soldo di Pisa, moneta molto vissuta ma secondo me sufficientemente chiara nella parte di legenda che ci serve per classificarla usando il metodo della Monica @monbalda. Se poi mi sbaglio ogni correzione è gradita A.III.2o. Grosso da un soldo con Vergine e Bambino in trono, trifoglio / aquila non coronata su capitello, post 1275-76 D/ Nel campo Vergine nimbata e coronata , seduta di fronte in trono, con la destra contro il petto e con il Bambino nimbato in braccio, in atto di benedire. Ai lati PI - SE ; a sinistra in campo ☘ in contorno perlinato. R/ Nel campo aquila su capitello, con le ali spiegate e testa a sinistra senza corona, nella legenda la prima parte che metto in neretto non si riesce a leggerle e dovrebbe essere ● ☩ FRIM ● ● PATOR ● L'ho classificata come 2o perchè prima della scritta PATOR mi sembra chiaro che ci sia solo il ● e non : ● oppure - PATOR
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  47. such a shame piace molto anche a me, talmente bella che l'abbiamo già inserita o due o tre volte Ne inserisco una che mi fa venire la pelle d'oca ad ascoltarla ancora oggi, segna gli inizi degli anni '90, di li a pochi anni ancora canzoni "colossal" non ne avremo più di così numerose. Queen - The Show Must Go On
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  48. Salve, domanda da profano: siamo sicuri che il "Falsario" sapesse che il conio poteva essere solo uno? Magari ignaro di questo fondamentale dettaglio non si curò troppo del numero di perline da replicare poiché tanto poteva essere appartenuto ad un differente conio. A questo punto sorge un'altra domanda che potrebbe aiutare nello stabilire il numero di conii: si ha una chiara traccia delle monete battute con lo stesso conio (17 perline, occhio rotto etc.), chiara al punto da poterne stabilire anche il degrado strutturale (grazie @gionnysicily ) , cosa si sa degli esemplari con 21, 22 o comunque non 17 perline? Abbiamo vari esempi di riferimento?, gli esemplari a parità di numero di perline presentano anche altri tratti simili? se si, dove sono queste monete (sono in un museo o valutate da mani esperte oppure sono state smerciate in passato in aste di dubbia reputazione)?. Potendo ricreare la famiglia della 21, 22, o non 17 perline si potrà stabilire con maggior chiarezza se il conio fosse solo uno o più. Spero di aver esposto chiaramente i miei pensieri e di non aver fatto solo confusione. Grazie A.
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  49. Mah!io sono dubbioso su questa moneta, personalmente un rami aperto lo intendo che i rami non arrivano ad incrociarsi rimanendo per l'appunto "aperti "ma questi che avete postato hanno, a mio avviso, un difetto di conio dove in quel punto è presente un'evanescenza ma il proseguio dei due rami è ben evidente subito dopo l'incrocio degli stessi... Quindi se vogliamo far passare come tipologia a se un difetto di conio allora io ho un bel po' di inediti Ovviamente con ciò non voglio sminuire le monete di nessuno, anzi, però mi scoccia quando si cerca di far passare una moneta per quella che non è... Ovviamente mie personalissime impressioni...
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  50. La numismatica, a mio modesto parere, è in crisi sia commerciale (i collezionisti di fascia media sono praticamente scomparsi e gli altri vivacchiano), sia come interesse. È stato già scritto meglio sopra sulle passate vivaci discussioni nel forum e non ripeto il concetto. Sicuramente e per fortuna di tanto in tanto nelle aste vediamo bei rialzi e buone percentuali di venduto, ma la cartina tornasole la si vede nei convegni. Siamo sempre gli stessi, il ricambio è quasi inesistente, non ve ne accorgete? Parlo da "vecchio", nonostante non abbia ancora 50 anni, ma non vedo piu' interesse, curiosità, voglia di conoscere la storia, gli eventi, i personaggi, il momento economico legato alle monete. Solo e sempre "cos'è, quanto vale?"... Così non va. Ricordo molteplici contatti telefonici con amici numismatici. Adesso la maggior parte ha smesso (qualcuno è pure morto, purtroppo), siamo rimasti in pochi, almeno nella cerchia degli amici. Alcune tipologie di monete, i bb comuni, di qualsiasi epoca, hanno oramai un valore virtuale, non dico che non valgano piu' niente, ma quasi. Sono invendibili. Eppure erano la fascia di monete piu' richieste, ve lo ricordate? Arrivavo ai convegni con un modesto albumino per fare scambi (cose niente di che), non una vita fa, ma fino a dieci anni or sono, tornavo a casa con l'album svuotato e pieno di altre cose. Adesso nessuno che chieda di vederlo l'albumino e non lo porto neanche piu'. Non voglio diffondere pessimismo, ma la vedo male. Le riviste chiudono per mancanza di abbonati, non so. Un amico commerciante straniero (tratta principalmente le antiche e monete tedesche, tutto di un certo livello) mi ha appena raccontato del convegno di Monaco. Secondo lui molto meno frizzante del passato (naturalmente è tutto relativo). Addirittura mi ha raccontato, nonostante l'ottima offerta che diceva di avere, di non aver venduto nemmeno un denario imperiale. Una volta questa tipologia, insieme a qualche bronzo di qualità media era il fulcro del collezionismo di romane. Anche per lui le richieste, pur in diminuzione sensibile, sono oramai, all'americana, "flash and trash".
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