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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/27/18 in tutte le aree
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quando non si ha molta esperienza, bisognerebbe avere una buona dose di umiltà , quindi ascoltare e cercare di carpire quanto piu' possibile da chi ne sa piu' di te. . Servirà per il futuro. ............"sparare" a caso, non è produttivo . PS ....c'entrava ... non centrava -..... l'ho fatta .... non lo fatta... mi sa che la terza media non l'hai finita.6 punti
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A me piacerebbe che venisse annullata la distanza che attualmente esiste tra il mondo accademico che si occupa della numismatica e gli appassionati di numismatica, noi, troppo spesso riguardati con fastidio dai primi....5 punti
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Ciao. Non condivido assolutamente questa valutazione, che mi sembra fra l'altro assai ingenerosa nei confronti di chi, dentro la SNI, si fa silenziosamente "il mazzo" per divulgare la Numismatica. Ne approfitto per ricordare che negli ultimi due anni è in corso un imponente progetto di digitalizzazione delle Riviste italiane di numismatica (R.I.N.) e di altre 15 testate complete e quasi tutte inedite in digitale. C'è poi la digitalizzazione del Vocabolario del Martinori e l'altro imponente progetto delle circa 160 schede biografiche dei Numismatici italiani. E che dire delle "Giornate" della SNI. Se ne sono già svolte 3 in altrettante città italiane, con conferenze e visite ai Medaglieri. A breve sarà presentata la quarta "Giornata". Vorrei poi ricordare i quaderni delle "Comunicazioni", che da qualche tempo ospitano i contributi di molti studiosi, presenti anche su questo Forum. Ho riportato le prime cose che mi sono venute in mente ma sono certo di essermi dimenticato molto altro. Se questo è "immobilismo"....... Saluti. Michele4 punti
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Mi rincresce non averci pensato per primo, con tutta quella patina... una vita a cercare di capire come toglierla e bastava guardare meglio al supermercato! Certo che anche voi da esperti quale siete non averlo mai suggerito... Speriamo i miei figli non arrivino mai a questo video, potrebbero pensare di fare un regalo al loro papà lucidandogli le monete. Auguri3 punti
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Mario: Buona Pasqua da Cesare Augusto...da oggi sono anch'io del Cordusio... A presto3 punti
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Già...ma prima? Come a tutti noto, la parola "Dollaro" è un'evoluzione del tedesco "Thaler", il nome dato alla prima moneta d'argento europea di grande modulo, coniata per la prima volta in Tirolo nel 1486, sei anni prima che Colombo scoprisse l'America. La moneta divenne cosí popolare nel XVI secolo che molti altri paesi ne coniarono di simili, dando loro nomi derivati da "thaler": "rijksdaaler" in Olanda, "rigsdaler" in Danimarca, "tallero" in Italia, "talar" in Polonia. Nel Nuovo Mondo, la moneta simile al tallero di uso piú comune era quella spagnola da 8 reales, conosciuta come Spanish Milled Dollar o "pezzo da otto" (piece of eight), coniata principalmente nella Zecca di Città del Messico, ma anche in Bolivia, Cile, Colombia, Guatemala e Perú. Insieme alle sue frazioni era ampiamente diffusa tra i coloni dei futuri Stati Uniti, e fu pertanto naturale che la parola "Dollaro" venisse adottata ufficialmente dal Congresso come unità di misura monetaria, una decisione caldeggiata da Thomas Jefferson sin dal Congresso Continentale del 1776. Ma prima che questo avvenisse, prima che si formassero gli Stati Uniti d'America, prima ancora che nascessero le tredici colonie inglesi, e addirittura prima che l'Arciduca Sigismondo del Tirolo coniasse, nel già ricordato 1486, il Guldengroschen, il primo Tallero della storia? Cosa usavano gli indigeni? E i primi coloni europei, afflitti da una cronica penuria di monete "tradizionali", come si regolavano per il commercio e gli scambi con le popolazioni native? Cercheremo di dare una risposta a tali domande in questa discussione che, partendo dall'America precolombiana, arriverà fino alle prime coniazioni monetarie delle tredici colonie che andranno a costituire gli Stati Uniti (ma senza entrare nel dettaglio di tutte le emissioni) e ai primi dollari, trattando anche, squisitamente dal punto di vista storico, delle monete degli spagnoli che, per oltre tre secoli, circolarono indistintamente dal sud, dove erano coniate, al nord del continente. Dove inserire una discussione così? Dal punto di vista temporale, forse la più logica sarebbe stata la sezione delle Zecche straniere, dal 1500 al 1800. Ma poiché l'area geografica che sarà presa maggiormente in considerazione sarà quella che andrà a costituire i futuri Stati Uniti d'America, ho ritenuto più opportuno inserirla nella sezione che vede tra i suoi frequentatori gli appassionati di monete statunitensi, e dunque le Monete estere La storia vera e propria parte col prossimo post, intanto non poteva mancare un omaggio al "padre" di tutti i dollari, il Guldengroschen di Sigismondo del Tirolo (da asta Künker). petronius2 punti
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Premetto che sono solo un socio della SNI e parlo a titolo personale. Sinceramente questo "silenzio assordante" mi sembra più che giustificato. Non è opportuno, e ritengo neppure conforme alla legge, rendere noti in un contesto pubblico come questo quanto è successo in un contesto "privato" qual'è l'Assemblea di una ONLUS. L'Assemblea di una Associazione non è aperta al pubblico. Possono parteciparvi solo i Soci e coloro eventualmente invitati con il consenso dei presenti. Ne consegue che ciò che accade in Assemblea non è liberamente divulgabile, salvo quanto per legge è oggetto di pubblicità.2 punti
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Buongiorno @cippal, I sali di nitrato d’argento, sono stati utilizzati già dagli ultimi decenni del secolo scorso per antichizzare i falsi, alcuni Periti di quegli anni, dopo averne scoperta la tecnica, “marchiavano “ le monete con un segno distintivo, che è presente anche sulla moneta della discussione, per evitare che queste potessero circolare sul mercato. Il prodotto poteva essere utilizzato sia sul bronzo che sull’argento e le reazioni si differenziavano a secondo del metallo e del modo di utilizzo, oggi questa tecnica, almeno per l’argento, è in disuso perché facilmente riconoscibile. Un utente, il cui post è passato inosservato, non mi ricordo se ad inizio di questa discussione o di quella della leontini, aveva centrato in pieno il discorso del colore del metallo e proprio per quanto affermato da questo utente, il metallo di questa moneta non si ossiderà mai in maniera naturale e le ossidazioni che si vedono adesso, logicamente sono artificiali. Consiglio inoltre, visto che ancora sulla leontini si sta valutando il ritiro e che, nonostante i numerosi riscontri oggettivi e l’intervento di altri illustri esperti, non si è ancora arrivati alla decisione finale, di confrontare se questo può essere di aiuto, le ossidazioni presenti nella quarta moneta ( un tetra di siracusa ) di un post di baka nella pagina n. 3 con quelle della leontini, oppure in alternativa, considerato che non si può raggiungere ad una conclusione univoca e che la difesa sostiene l’esistenza di “ questo secondo conio “ ed anche in considerazione del fatto che oggi con delle apparecchiature idonee si può analizzare la composizione del metallo, di intraprendere questa strada, per cercare di accertare la "dubbia " esistenza di “questo secondo conio” la cui scoperta, sicuramente sarebbe una scoperta rivoluzionaria della storia di questa zecca, perché di fatto al momento, nè da parte della difesa né dal punto di vista bibliografico, ci sono riscontri oggettivi in merito. Cordialmente Babelone2 punti
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Si i giovani, ma oggi sono poco portati, trascinati o meglio affascinati dai giochi elettronici e dagli smartphone, bisognerebbe far conoscere la numismatica, o meglio le monete, partendo dalla scuola elementare, affiancandola al programma di storia. Solo così imparerebbero a conoscerle e in qualche caso ad appassionarsi e il seguito viene poi.2 punti
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Buona Giornata. E' il collezionista del popolo ( che economicamente guadagna una somma tale che gli permette di arrivare a fine mese se non fa sprechi e se non spende per il superfluo, dove ahimè rientrano il collezioni e la spesa culturale a tal fine) e di questo ne sono un testimone: ormai vado solo ai convegni il più vicino possibile e non acquisto nulla o al massimo spendo un 30/40 €. Nel 2017 ho speso per la Numismatica 15 € per un il libro di Philp Grierson "Tarì follari & denari, la numismatica medievale nell'Italia meridionale". Nel 2016 ho speso € 50 tra il libro di Raffaele Iulia "La zecca medievale di Salerno nella collezione numismatica del Museo Diocesano «San Matteo» di Salerno" e una moneta della zecca di Salerno. Nel 2015 ho speso € 85 per 4 monete della zecca di Salerno. Come si nota sempre in calo, sperando in tempi migliori. La cosa positiva, grazie a Internet, è che si può leggere e vedere tanto sulla Numismatica. Questa è la mia esperienza, ma parlando con altri amici, sembra che la storia si ripeta per cui per molti di noi bisogna attendere tempi più floridi. Ma l'importante è non perdere completamente la Passione Numismatica.2 punti
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Buongiorno a tutti, dopo tanto tempo ho messo in collezione la Piastra del 1825 di Francesco I.2 punti
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Questo appena postato mi sembra un conio ancora diverso. Forse è meglio smettere di collezionare monete antiche e trovare un altro hobby.. I think this is a different die compared to the coin analyzed. Maybe it is better to stop collecting ancient coins and find another hobby..2 punti
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Sta di fatto che c'è penuria di tondelli... c'è penuria..c'è penuria, come diceva il grandissimo principe... Gente che ha piccioli e anche assai...ma il materiale è tutto ammucciato...e se lo tengono stretto.. La domanda ovviamente sale e se sale..c'è gente che non riesce a comprare nulla allora compra tondelli di altre zecche pur di compensare l'astinenza...2 punti
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Notevole... _________________ anche come voce naturalmente... _______________ 19802 punti
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Nessun Titano, semplicemente "qualcuno" ha saputo fare quello che " altri" non hanno saputo fare: fornire qualcosa di " concreto" e non solo parole , ipotesi e opinioni più o meno personali, ma qualcosa di concretamente confrontabile e su cui impostare una valutazione il più possibile oggettiva.....la "goccia" non c'è...c'è un processo di esclusione che porta a certi risultati o ad altri... Quando sarà fatto anche sulle altre due nello stesso grado , saremo più che disponibili a riconsiderare la questione.... ma ho l'impressione che se non interviene di nuovo il nostro amico con le sue foto o qualcuno con evidenze come le sue, a natale staremo ancora aspettandovi. Per adesso, come scritto sul post 142 ( nella discussione sul Leontini) abbiamo un'argomento principale e oggettivo che ci spinge verso una certa scelta...e non sono certo le tue "spiegazioni."2 punti
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Si, il tipo è noto: un esemplare apparentemente analogo (manca foto) è presente anche nel Cunetio Hoard. A mio avviso si tratta di produzioni di natura fraudolenta realizzate da quelle maestranze infedeli della zecca di Roma che lucravano sulle operazioni di coniazione in maniera sempre più spinta fino ad arrivare a sottrarre il metallo prezioso destinato alla "Moneta" e a portare la situazione sull'orlo della guerra civile con la sanguinosa repressione attuata da Aureliano. @Flavio_bo meno male che non sei l'esperto di Claudio II del forum2 punti
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Con quello scudo crociato savoia a prima vista! ...anche se a volte genova ci può trarre in inganno....2 punti
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Wise decision Regardless of the differences of our opinions no one can say that you didn't take the case seriously and you spent a considerable amount of your time in responding. I wish other auctioneers follow your example!2 punti
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Desideri numismatici e' un modo per cercare di sentire più voci, le vostre in questo caso, per capire cosa potrebbe interessare, piacere, mancare nel panorama numismatico attuale. Quindi ci si rivolge ai soci effettivi di Quelli del Cordusio ma anche a chi e' iscritto in questo nostro sito e vorrà darci un parere, delle proposte, idee. Potremmo sintetizzare cosa vi manca e cosa vorreste nella nostra numismatica ? Gli spunti possono essere tanti, ricordo che anni fa in una discussione similare la maggioranza si espresse sul poter vedere le monete delle nostre istituzioni, che poi sono anche le nostre monete, ma certamente le tematiche possono essere infinite, dall'editoria, al commercio, legislazione, eventi, concorsi, giovani, circoli e associazioni, momenti di dialogo e confronto, maggiore interesse verso questi pezzi di storia da parte delle autorità museali, medaglieri, istituzioni, scuole, università ... Vediamo se anche semplicemente qualcuno potra' dirci qualcosa ...la tematica e' veramente per tutti ma può essere interessante leggere più pareri.1 punto
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I have not seen a genuine in hand and I do not know these series well, but this coin to be auctioned in the US immediately feels highly suspicious. Any views are welcome1 punto
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Buongiorno a tutti, avendo deciso di iniziare una collezione su Vittorio Emanuele II volevo sapere se qualcuno sa consigliarmi qualche buon libro (sempre che ce ne sia uno) sul suo regno con riferimenti alla numismatica del periodo. Grazie1 punto
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Ciao, riporto sotto, per confronto, l'esemplare censito come Tudeer 61 (esemplare 61 d) riportato nel testo recente di Fischer-Bossert sulle monete dei maestri firmanti di Siracusa, ovvero SNG Berlin, obj. 18211798): Si tratta del conio di rovescio 39, molto simile al 38. Dal confronto mi sembra che emergano numerose differenze, soprattutto ai bordi, ma non solo: - il ciuffo di capelli raccolto dietro è completamente differente - la lettera "ro" ha una forma più squadrata nella sommità - eccetera eccetera Mi sembra quasi troppo semplice. Mi sarò perso qualcosa? Che ne pensate? Aggiungo per archivio anche il diritto dell'esemplare che riposa a Berlino: ES1 punto
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secondo te sono uno da fior di conio?sai che sono amante dei rottami... era per scherzare,tra l'altro quando lo comprai anni fa mi fu snobbato dai più che quasi ci rimasi male ...1 punto
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Ciao,avendo già riscontrato questa trasformazione della lettera da R a B a causa dell'usura da circolazione quoto Rocco,per me è una R... appena mi sarà possibile posterò delle foto a titolo di esempio...1 punto
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Più che un lavorone, c'è voluta tanta pazienza. Ho la fortuna, per lavoro, di avere la fotocopiatrice che fa fronte e retro, per cui alla sera lanciavo la stampa di un volume e al mattino lo trovavo pronto. Poi alla rilegatura e in fine con file excel adattare le etichette in funzione della larghezza. Però quando fai le cose che piacciono, non pesano tanto. Come dico sempre : pazienza e tanta pazienza perchè le cose fatte di fretta non riescono mai bene. Mi sembra che tutto sommato sia uscito un bel lavoretto.1 punto
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Grazie Eracle e buona Pasqua anche a te ed atutti gli amici del Forum e del Cordusio; per Mario: ho terminato proprio ieri la bozza delle note sui sassanmidi, almeno la parte storica, inizia adesso il lavoro di "lima" e la disperata ricerca di foto delle monete un po' di tutti i regnanti, ne ho presi in considerazione 28 se qualcuno di voi può aitare il buon cesare mancano ancora: Vhaharan 1°,2° e 3°; Artaxerxes 2° Isdigerd 2° Hormisdas 1°e 3°; Balas e Zamasp Grazie a tutti e tra breve inizierò a pubblicare il primo capitolo; mi piacerebbe sulla piazzetta, sempre rivolto ai giovani; ma credo che questa volta sarò d'uopo andare un po' di più su specifiche sezioni; ancora un augurio di Buona Pasqua a tutti da nonno Cesare1 punto
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Arrivata anche a me oggi la 9 valori ... Bella serie, molto bello anche il 5€ anche se non di percepisce il contorno non circolare ... Devo dire che è anche bella la disposizione in verticale del folder In più ho notato che ricorre il .medesimo errore dello scorso anno sul 20 cent con la scritta ATOUE1 punto
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Ma di questa moneta qualcuno possiede l originale??1 punto
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Ma per realizzare l'operazione è necessario mettersi anche il pigiama che indossa il personaggio?...... M.1 punto
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Many Leontinoi dies do exist but I do not have any of them. I only have 165+ fake die pairs. And pictures of about 300 fake dies sold, which I did not buy. These dies were sold at ebay some years ago so I can not do supply anything because I did not buy them. Some are ebay picture (pictues of the lots) Fichera dies are recutted and not for sale at the moment, offered very good money for them but current owner rejected. Such dies can produced very cheap and fast, all you need is an impession of authentic coin so a very high number of this dies existed but some broke and others were already conficated by Sicilian police or were sold to others. The coin for sale at auction was made with different obverse die. But many such fake dies exist and some transfer dies will likely have a more complete dotted border (either because host/mother was very well centered or the dotted border has been recutted). YOu can see in this lots 4 REVERSE dies but not even one Obverse die so you can guess that there must have been at least 4 different obverse dies too. Reverse die without Obverse die is useless!1 punto
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@aemilianus253 ti ho mandato anche quella che a mio avviso è una bibliografia di riferimento per quelle monete saluti Alain1 punto
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Caro Cristiano, mi tocca risponderti nuovamente, anche se ho letto che comunque ti piacerebbe leggere anche il pare di qualcun'altro e non solo il mio... Ma io non posso esimermi è più forte di me..forse sarà l'amore per questa zecca, forse per i tondelli in generale, forse per la passione.. Io ti dico la mia, frutto di anni di tondelli che mi sono passati davanti, in particolar modo di Gioacchino, fra l'altro uno dei miei eroi.. : Questo è un nominale veramente difficile per chi lo conosce, sa benissimo le sue debolezze e i suoi limiti, il tuo esemplare ha un dritto con capigliatura posticcia ( per chi non lo sapesse), di notevole conservazione, un rovescio con debolezze del valore del nominale uguali alle 2 lire ( nelle due lire si trova spesso la stessa debolezza) che comunque non risente particolarmente, perchè visto il pregio del dritto ne compensa il tutto. Se quella di Montenegro vale 1400.. la tua quanto vale... Per l'aspetto lucido, è probabile che il venditore si sia aiutato con della vasellina. Confermo la mia valutazione conservativa, sopra la media... Eros1 punto
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Tutti ormai concordano sulla tua collezione da museo! Ciao galaad1 punto
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già, ma il problema non è quanto assegnato a Lipanoff (fake abbastanza chiaro) sono i cloni che ne sono stati ricavati vedi monete nelle immagini sottostanti...che a pare mio sono un po' più subdoli.... purtroppo...1 punto
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Oltre al cacao, anche il mais, pianta autocotona delle Americhe, era un usato e apprezzato mezzo di scambio (nel sudest asiatico la stessa funzione era svolta, oserei dire naturalmente, dal riso). Il suo uso come moneta era diffuso soprattutto in Messico e Guatemala: in quest'ultimo paese una libbra (430 gr.) di mais equivaleva a un peso, e questo rapporto di cambio si è mantenuto fino alla metà del secolo scorso. Ma anche nelle colonie americane il mais era utilizzato come moneta, al punto che il Massachusetts, nel 1640, ne riconobbe il corso legale: un bushel (25,4 kg.) di mais, equivaleva a 4 scellini. Il fatto che fossero utilizzati come moneta gli oggetti più disparati, non deve però far credere che le popolazioni pre-colombiane non conoscessero, e non apprezzassero, i metalli pregiati. Questo è vero soprattutto per l'oro, e per le civiltà che si svilupparono nell'America centro-meridionale. Gli Aztechi lo fondevano in lingotti, ma erano maestri anche nella lavorazione dei gioielli, che gli spagnoli, come è noto, razziarono in quantità. Un altro metallo, meno pregiato, ma assai usato con funzioni monetarie, sempre in Messico, era lo stagno, che veniva tagliato in piccoli pezzi sagomati a forma di T. Altri grandi esperti nell'arte orafa erano gli Incas, i quali, tuttavia, non svilupparono alcuna particolare forma di pre-moneta. L'economia degli Incas era paternalista, in un certo qual modo "socialista", tutto era pianificato al punto che le transazioni commerciali, e di conseguenza la necessità di usare delle monete, di qualunque genere, erano quasi inesistenti. Sembra però che una limitata funzione monetaria, prima della conquista spagnola, fosse svolta dalle foglie di coca. Una notizia, questa, che merita ulteriori riscontri, in quanto l'unica fonte sarebbe un prete spagnolo, Josè de Acosta, che raccontò di questa usanza quando ormai non veniva più praticata da tempo. Quel che invece è certo, è che le grandi (vere o presunte) quantità di oro in possesso di Incas e Aztechi, oltre a essere state una delle cause principali del loro genocidio generarono numerose leggende, dall'Eldorado alle Sette Città d'oro di Cibola, raccontate anche in decine di libri, film, e fumetti Le tribù dell'attuale Venezuela, sembra abbiano usato delle file di conchiglie, una forma monetaria simile al wampum, anche se, probabilmente, non ispirata da esso. Lo stesso avveniva in Brasile (ed eccoci dunque giunti al termine del nostro viaggio ), dove molto usate erano anche le punte di freccia. In particolare, alcune tribù del Mato Grosso, usavano gusci di lumaca, anch'essi montati in file simili ai wampum, e questo uso si è protratto fino a ben dentro il XX secolo. Questa longevità è stata molto probabilmente favorita dall'isolamento in cui diverse tribù del Mato Grosso sono vissute, ancora fino a qualche decina di anni fa. petronius1 punto
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Ciao @grigioviola gli ibridi con dritto di Claudio e con rovesci di Gallieno pur non essendo comuni non sono infrequenti: Andrea Markl nel Numismatische Zeitschrift no.16 del anno 1894 menziona un esemplare con cervo tra gli ibridi (lui lo classifica tra le primissime emissioni assieme ad altri ibridi con rovescio di Gallieno) con legenda al rovescio DIANAE CONS AVG (cervo stante a destra) e al dritto zecca di Roma legenda IMP C CLAVDIVS AVG busto tipo radiato, drappeggiato, corazzato, visto da 3/4 dietro. In esergo Z. La tipologia con il cervo è descritta anche nel "vecchio" RIC V parte I al nro 29. Alcune altre tipologie menzionate di rovescio di Gallieno/Salonina con dritto di Claudio (sempre zecca di Roma) FECUNDITAS AVG (SALONINA) - ABUNDANTIA AVG - FID MILITUM - FORTUNA REDUX - IOVI CONS AVG - IOVI FULGERAT - IOVI PROPUGNAT - LAETITIA AVG - LIBERAL (ITAS) AVG - LIBERO CONS AVG - MARTI PACIFERO. Una particolarità hanno tutti conio molto grezzo e frettoloso. Nella sua opera datata 1884, Markl sostiene che quando Claudio ascese al potere, solo 6 delle 12 officine esistenti entrarono in produzione. Tale ipotesi si basava sul fatto che quando veniva acclamato un nuovo Imperatore c’era la necessità di “innondare” l’Impero con monete con la sua effige. Per accelerare i tempi si usavano i coni con il rovescio delle ultime emissioni dell’Imperatore precedente. Nel caso di Claudio per esempio i temi della sua ultima emissione sono ripresi dall’unica emissione romana di Quintillo e nella prima di Aureliano. Non fu però possibile utilizzare questa prassi per le prime emissioni di Claudio II perché le ultime emissioni di Gallieno furono i cosiddetti “bestiari” e di certo non era un soggetto che poteva essere utilizzato per il Gotico, considerata la situazione politica, sociale esistente e che necessitava di messaggi urgenti di tutt’altro genere. Pertanto Markl sostiene che mentre 6 officine producevano le prime monete con i coni utilizzabili di Gallieno (non a caso "gli afferma" che la I emissione di Claudio contempli tutte monete con rovescio di Gallieno), le altre 6 officine lavoravano per fare nuovi coni. Tale tesi sembra però un po’ azzardata ed in effetti sia Gricourt che Bastein e Pflaum considerarono tali presunti primi esemplari, spesso di cattiva fattura, come meri ibridi, di produzione assolutamente non seriale. In tali esemplari peraltro spesso al dritto compariva anche la legenda breve, considerata non compatibile con le prime fasi di un regno. Infatti per prassi si può notare che le titolature lunghe sono le prime ad essere utilizzate, per subire poi un processo di semplificazione. Alla stessa conclusione arrivarono anche studiosi successivi che basandosi sulle tipologie delle monete rinvenute nei vari ripostigli, considerando che un’officina romana di norma produceva sempre uno specifico tipo di rovescio, confermarono che le officine operanti dovevano essere necessariamente 12 sin dall’inizio delle coniazioni delle monete di Claudio. Quindi la tesi di Markl viene un po' a cadere.............1 punto
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Spain, Denarius,Bascunes, c. 120-20 BC, AR, (g 3,95, mm 17, h 7). Male head r., Rv. Warrior on horse-back r., holding short sword. Villaronga 10. Old cabinet tone. good very fine/about extremely fine. ILLUSTRAZIONE: CAVALIERE CELTIBERO1 punto
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Si anch'io avevo i miei miti per le macchine la Lancia Stratos la vidi gareggiare, perchè ogni tanto qualche rally andavo a vedermelo, la mia preferita era la Delta S4 l'ho guidata volava... Per ritornare alla musica, carina la canzone ma lei dove la mettiamo...1 punto
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Poco da dire, meravigliosa moneta dell'Imperatore, forse, più denigrato della storia di Roma, ma che lasciò uno Stato con le casse piene. Saluti Eliodoto1 punto
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Come abbiamo visto nel post precedente, un wampum poteva avere molteplici usi e significati. Solo gradualmente assunse quelli di dimostrazione di ricchezza e, infine, di unità di misura della ricchezza stessa. Sappiamo che raggiunse questa fase finale, diventando una forma accettata di moneta, prima dell'arrivo degli europei. Arrivo che, per quanto riguarda il territorio degli attuali Stati Uniti, ha una data ben precisa. Il 2 aprile 1513, una spedizione spagnola partita da Porto Rico, composta da tre navi al comando di Juan Ponce de León, sbarcò sul continente, in un luogo che ancora non è stato precisamente identificato, ma che si trova probabilmente sulla costa nordorientale dell'attuale stato della Florida. Ponce de León ribattezzò quel luogo "La Florida" e ne rivendicò il possesso a nome della Spagna. Lo chiamò La Florida, che in spagnolo significa fiorita, forse perché impressionato dal rigoglio della vegetazione, o forse perché il giorno dello sbarco era la domenica di Pasqua, in spagnolo Pascua Florida. La prima testimonianza europea sull'uso del wampum come moneta ci viene dall'esploratore francese Jacques Cartier, che nel 1535 ebbe modo di vederne presso una tribù di Uroni, dalle parti dell'odierna Montreal. Più tardi scrisse che tra gli indiani "avevano lo stesso uso che l'oro e l'argento da noi". Ma perché proprio il wampum? Molto probabilmente perché era piuttosto difficile da produrre: fare un wampum richiedeva un lungo lavoro e una grande abilità, e proprio per questo divenne un'unità di valore. In questo, aveva molto in comune con le famose, gigantesche monete in pietra dell'isola di Yap, il cui valore era dato dal tempo, lo sforzo, il pericolo insiti nel trasportare la materia prima (le pietre) attraverso l'oceano, sulle traballanti canoe a bilanciere usate dagli abitanti delle isole del Pacifico. Entrambi i mezzi di scambio mostrano un grado di sofisticazione assai sorprendente da parte di popolazioni spesso chiamate "primitive" E alla fine il wampum divenne così popolare sulla costa atlantica dei futuri States, da generare vere e proprie "tabelle di conversione" con le monete metalliche tradizionali. Nel 1637, le perline di wampum erano valutate sei centesimi nel Massachusetts, ed erano considerate moneta legale per le piccole transazioni, e tali rimasero fino al 1661, mentre il Connecticut le accettava in pagamento delle tasse al valore di quattro centesimi l'una. Perle di buccina o perline bianche erano meno preziose delle perle di quahog o viola; nel 1640 il Massachusetts dichiarò che le perle viola valevano il doppio delle bianche. Fino al 1693, i passeggeri del traghetto tra New York e Brooklyn potevano scegliere di pagare il biglietto con argento o wampum. L'ultimo uso registrato di wampum come denaro avvenne a New York nel 1701, ma con ogni probabilità continuarono a essere utilizzati in forma non ufficiale ancora per molti anni a seguire. petronius1 punto
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Anche questi come quello italiano sono normali 50 cent e non sono rari, al massimo un po' difficili da trovare in circolazione.1 punto
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Buona giornata Complimenti; molto interessante. :good: Avevamo già in altre occasioni preso atto di una sorta di "fil rouge" tra le famiglie dogali di Venezia ed i reali ungheresi nel periodo 1000/1300. http://www.lamoneta.it/topic/148957-denaro-ungherese-con-san-marco/?hl=veneziano Anche le monete hanno lasciato tracce di questa "italianità", nel nome e nelle immagini! saluti luciano1 punto
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