Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/11/18 in tutte le aree
-
Non è tra quelli c h e ricordo a memoria... Nei prossimi giorni cercherò in archivio... Ora sono impegnato nel reparto maternità a far arrivare un nuovo lamonetano7 punti
-
Ciao a tutti, volevo condividere con voi questa Siliqua di piccole dimensioni perché un po' tosata nel corso dei secoli..ma con un bel ritratto...4 punti
-
Quelli che più si distinsero nel razziare le navi spagnole, furono però senz'altro gli inglesi. Alcuni di loro, come Henry Morgan e Francis Drake, sono entrati nella leggenda, e alle loro imprese, vere o inventate, sono stati dedicati decine di libri e di film. Ma a portare la maggior quantità di denaro spagnolo nelle casse di Albione fu un personaggio probabilmente sconosciuto ai più, l'Ammiraglio George Anson. Nato nel 1697 ed entrato in Marina nel 1712, all'età di 15 anni, Anson scalò rapidamente la gerarchia militare, diventando luogotenente nel 1716 e vice-capitano nel 1724. Con tale grado fu inviato due volte nel nord America, dove ebbe il comando di due navi. Rientrato in Inghilterra nel 1737, fu nominato comandante della nave Centurion, che sarà l'ammiraglia della sua flotta nella guerra contro gli spagnoli. Nel 1740 infatti, allo scoppio della Guerra di Successione austriaca (1740–1748), Anson, con la qualifica di Commodoro, venne messo a capo della flotta destinata ad attaccare i possedimenti spagnoli nell'America del Sud, nell'ambito della guerra dell'orecchio di Jenkins. La flotta, composta da sei navi da guerra e due vascelli mercantili, incontrò subito delle difficoltà, tanto che due navi dovettero tornare in Inghilterra prima ancora di doppiare Capo Horn. Un'altra fece naufragio lungo le coste del Cile. Nel giugno 1741 Anson giunse alle isole Juan Fernández con sole tre navi: dei 961 uomini partiti, ne rimanevano, a quel punto del viaggio, solo 335. Tuttavia, data la scarsa presenza della flotta spagnola nella zona, fu facile per gli inglesi conquistare il porto di Paita in Perù. In seguito gli uomini di Anson furono colpiti e dimezzati da una forma di scorbuto: coloro che sfuggirono alla malattia, in scarso numero e sfiniti, furono quindi fatti salire tutti sulla nave ammiraglia, la Centurion. Per un lungo periodo di tempo l'equipaggio rimase sull'isola di Tinian per poi, nel novembre 1742, fare tappa a Macao. A quel punto, avendo perso quasi tutte le sue navi e la maggior parte dei suoi uomini, Anson fece sapere che, dopo la conclusione degli affari a Macao, sarebbe partito per Giacarta, per poi tornare da lì in Inghilterra. Ma una volta in mare, lontanto da orecchie indiscrete, informò il suo equipaggio che intendeva fare un ultimo tentativo per catturare un galeone spagnolo. Queste navi da carico salpavano solo una o due volte l'anno e Anson sperava di ottenere un ultimo grande successo prima di tornare a casa. Dopo aver trascorso diversi mesi in mare, affinando la loro abilità di artiglieria in previsione dell'azione imminente, gli uomini di Anson trovarono quello che stavano cercando, il galeone Nuestra Señora de Covadonga, che salpava per Manila. Nonostante l'equipaggio del Centurion fosse stato devastato e decimato dalle malattie, dopo più di tre anni di campagne nel Pacifico, il galeone spagnolo non era alla sua altezza, e dopo una battaglia durata 90 minuti, durante i quali la nave spagnola fu colpita dalle palle di cannone e i suoi ponti spazzati dalla mitraglia, il galeone si arrese. Quando gli uomini di Anson salirono a bordo della nave catturata e frugarono tra i ponti pieni di sangue, scoprirono un enorme tesoro d'argento: 1.313.849 pezzi da otto, e 35.000 once in lingotti, oltre al resto del carico della nave. Anson si diresse a Macao con la nave catturata, e dopo molti altri mesi di riparazione, acquisto di rifornimenti, e vendita del carico catturato, salpò per l'Inghilterra nel dicembre 1743, arrivando finalmente a casa il 15 giugno 1744. La percentuale spettantegli per il carico catturato alla Nuestra Señora de Covadonga, fece di Anson un uomo immensamente ricco. E mentre lui si dedicava alla costruzione di Shugborough Hall, la residenza di famiglia, l'argento catturato agli spagnoli entrava nella Zecca Reale per essere coniato. E le monete che ne uscirono, soprattutto corone (crowns) e mezze corone (half crowns), irridevano gli spagnoli, portando, sotto il busto del sovrano Giorgio II, la scritta LIMA, capitale del Perù spagnolo, a significare la provenienza dell'argento petronius4 punti
-
@Reficul @incuso @dabbene @Alberto Varesi @uzifox @odjob @numa numa @petronius arbiter @bizerba62 Scusate se intervengo solo adesso… forse fuori tempo. La discussione mi era sfuggita completamente, nonostante odjob mi abbia taggato (ma non ricordo di aver ricevuto la notifica). Ad ogni modo ecco quello che ho da dire… Al vertice del sistema italiano delle biblioteche statali ci sono le due Nazionali “Centrali” di Roma e Firenze che, tra le altre cose, hanno il compito di raccogliere, conservare e rendere disponibile per l’uso pubblico tutto quanto si pubblica in Italia, nonché di documentare quanto si produce all’estero riguardo il nostro Paese e, nel limite del possibile, la produzione straniera in generale. Nulla di strano, perciò, che la legge imponga agli editori di consegnare allo Stato (nelle modalità ricordate più su nella discussione, e quindi anche alle Nazionali Centrali) copie dei loro prodotti a titolo di deposito legale per diritto di stampa. La vera anomalia, tutta italiana peraltro, sta nel fatto che siamo l’unico Paese ad avere 2 Biblioteche Nazionali “Centrali” e non una sola, come sarebbe logico e normale. Ma questa è una circostanza che esula dal nostro ragionamento e perciò la tralascio. Al post #42 Alberto Varesi si chiede che fine fa questo materiale inviato per deposito legale. Come ha correttamente risposto numa numa al post#45, viene catalogato e messo a disposizione. E ne è una riprova proprio il fatto che la stessa BNC di Firenze, dopo aver ricevuto e catalogato il numero 1, si è preoccupata di recuperare le uscite successive, scrivendo al nostro incuso. Due considerazioni a questo proposito: da un lato ciò spiega (per rispondere alla domanda di bizerba del post #26) perché non volessero il numero 1… ce l’avevano già; dall’altro mi sento di spezzare una lancia in favore dei colleghi di Firenze. Forse non lo si sa, perché purtroppo le biblioteche stanno a cuore a pochi, ma quella importante e fondamentale Istituzione è gravemente sotto organico (ecco qui a titolo esemplificativo un articolo del 2015 apparso su Repubblica). Stando così le cose credo che sia piuttosto da ammirare la professionalità di chi, nonostante tutto, sta cercando di fare bene il proprio lavoro sollecitando le copie di un prodotto, tutto sommato, di nicchia come «I Quaderni di Lamoneta», anziché trincerarsi dietro recriminazioni, pur sacrosante, per non fare il proprio dovere nel miglior modo oggettivamente possibile. Se vogliamo, in ultima analisi, in questa vicenda ci sono due esempi di “buone pratiche”: quella dell’italiana Youcanprint, che – come ha ricordato incuso al post #28 – ha correttamente inviato a Firenze la copia legale, e appunto quella della stessa Nazionale Centrale che, sia pure in difficoltà, non ha accantonato la copia in qualche scantinato, ma anzi l’ha catalogata (infatti risulta nell’OPAC di SBN) preoccupandosi pure di provare a garantirsi i numeri successivi. Dunque quando dabbene – in vari post, e in particolare al #41 – se la prende un po’ con la burocrazia e difende un lavoro, come questo dei Quaderni, dietro il quale ci sono volontariato, generosità, divulgazione e altruismo e dice espressamente “a volte bisognerebbe pensare all’interlocutore”, ha ragione in linea generale e da un punto di vista “morale”; ma spero che, alla luce di quanto ho cercato di spiegare sopra, sia chiaro a lui e a tutti che, almeno in questa circostanza, forse non siamo dinanzi all’ennesimo cavillo burocratico, bensì in presenza di un coscienzioso tentativo di lavorare come si deve e per il bene pubblico. Ad ogni modo, nel post #52 Reficul ha chiarito che, trattandosi di un caso di “Print on Sale”, non c’è obbligo di deposito legale e questo dovrebbe tranquillizzare chi temeva di andare incontro a costi che avrebbero potuto portare perfino a rinunciare a un’iniziativa meritevole, come appunto la pubblicazione dei Quaderni. Io però, a questo punto, mi permetto di allargare un po’ il discorso e di provare a fare un appello: se non siamo obbligati “legalmente” potremmo però valutare l’idea di sentirci impegnati almeno “emotivamente” a dare un piccolo contributo alla diffusione della cultura numismatica. Se è vero, come è vero, che la molla che spinge molti di noi è quella della divulgazione, quale mezzo migliore di quello di “adottare” in qualche modo una Biblioteca, una istituzione, donando una copia dei nostri lavori? Il nostro rispettivo editore farà la sua parte, consegnando le copie legali a chi di dovere; ma ciascuno di noi potrebbe aggiungerci del suo donando un esemplare dei suoi lavori ad una Biblioteca che gli sta a cuore (magari una di quelle dove ha condotto ricerche) oppure, quando compra lavori altrui, prendendone una copia in più da regalare alla sua Biblioteca preferita. Sarebbe un bel gesto innanzitutto a favore della Numismatica, poi degli Autori (almeno quelli che non pubblicano per vedere il proprio nome su una copertina ma per raggiungere il maggior numero possibile di lettori), e infine anche nei confronti dei tanti bibliotecari che, ogni giorno, e molte volte tra pregiudizi e scarsa considerazione, si “sbattono” per fare al meglio il proprio dovere, nonostante debbano fare i conti con le riduzioni di organico e lo spaventoso aumento delle difficoltà burocratiche. Non voglio tediarvi con questioni che non riguardano direttamente questa discussione, ma vi assicuro che oggi, per una Biblioteca, comprare libri è diventato veramente complicato. E questo sia a causa dei continui tagli ai finanziamenti, che per una serie di pastoie e procedure che – sia pure concepite per rendere la gestione del denaro pubblico più trasparente – hanno finito per rendere il nostro lavoro più lento e meno efficace.4 punti
-
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE QUELLI DEL CORDUSIO PRESENTA APERITIVO NUMISMATICO CON LA PROF.SSA LUCIA TRAVAINI MILANO, 5 GIUGNO, ORE 18,30, HOTEL GALLES, PIAZZA LIMA 2 Posto la locandina ufficiale dell'evento a cui seguirà in Milano la presentazione del nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio con la consegna dello stesso ai soci presenti e un aperitivo veramente numismatico e conviviale. Vista l'eccezionalità dell'incontro e della relatrice è gradita, poiché la sala è per 50/60 persone, una conferma della vostra presenza o qui o meglio ancora sulla nostra mail [email protected]3 punti
-
Ciao, stai ben lontano da tutte queste fantomatiche confezioni "prova" in quanto le monete euro prova non esistono. Queste non sono nemmeno monete ma patacche realizzate da privati per spillare qualche soldo a qualche euro collezionista poco esperto. Personalmente non alimenterei mai questo tipo di mercato. Un saluto3 punti
-
A partire dal Murari quella moneta viene datata ai decenni immediatamente successivi al 1312 , ed io concordo. Poi ognuno ovviamente è libero di pensare ciò che vuole. Comunque non mi risulta che esistano gruzzoli successivi al 1350 che contengano quel tipo di moneta (a meno che non sia molto più consumata degli altri esemplari dello stesso gruzzolo cui si accompagna e quindi essere chiaramente più antica, in quel caso ne conosco uno). C'è un interessante ripostiglio pubblicato da Serena Fasano nel'ultimo numero dell'Archivio Storico del Cenedese (3, 2017) che illustra in modo approfondito i dati di rinvenimento dal Veneto della II metà del '300. Per cui mi pare improbabile che possa far parte di un lotto originario di fine '300, inizi '400. Più probabile che qualcuno abbia messo assieme materiale disparato acquistato in occasioni diverse, nel rispetto delle regole . Buona notte, Andreas3 punti
-
3 punti
-
Ciao a tutti, curiosando sul forum ho notato che il testone che vi propongo oggi non è mai stato presentato, per cui colgo l'occasione per condividerlo con Voi. GREGORIO XIII (1572-1585), Roma, Testone (Munt 68, CNI 306) D/: Busto a destra, piviale con S. Pietro GREGORIVS . XIII . PON . M R/: Mosè inginocchiato a sinistra tramuta la verga in serpente, in alto a sinistra il Padre Eterno SIGNA INFIDELIBVS Esergo: ROMA con segno di zecca. T/: liscio Peso 9,44 g. Signa infidelibus: "segno per gli infedeli" (Corinzi, XIV, 22) La scena rappresentata al rovescio allude all'episodio biblico di Mosè, che trasforma la verga in un serpente davanti al faraone. Il serpente, a sua volta, si trasforma in drago nella moneta di Gregorio XIII, dato che il papa aveva per stemma proprio un drago. Esodo 4, 1-4 Mosè replicò dicendo: «Ecco, non mi crederanno, non daranno ascolto alla mia voce, ma diranno: «Non ti è apparso il Signore!»». Il Signore gli disse: «Che cosa hai in mano?». Rispose: «Un bastone». Riprese: «Gettalo a terra!». Lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire. Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano e prendilo per la coda!». Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. Esodo 7, 8-13. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Quando il faraone vi chiederà di fare un prodigio a vostro sostegno, tu dirai ad Aronne: «Prendi il tuo bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!»». Mosè e Aronne si recarono dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il suo bastone davanti al faraone e ai suoi ministri ed esso divenne un serpente. A sua volta il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con i loro sortilegi, operarono la stessa cosa. Ciascuno gettò il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore. Commenti e integrazioni sono come sempre graditi! Michele2 punti
-
Amici, come da titolo di questo Topic, sono trascorsi 10 anni dall’iscrizione a questo Forum! La mia passione, o comunque il mio interesse in materia – anche se più lieve – risale però a molti anni prima; ho infatti raccontato, qualche anno fa, l’aneddoto in cui, all’età di circa cinque anni, mentre con i parenti guardavo alcune monete, pensai che “Fior Di Conio” fosse una pianta raffigurata su ad una moneta Risale invece all’estate del 1998 un filmato de me girato nel quale provo – con le mie pochissime conoscenze e commettendo vari errori! – a descrivere sempre le monete dei miei nonni materni. Era però il 2008, quando iniziai davvero ad appassionarmi di Numismatica; mi recai in una tipografia della mia città, per stampare copertine di un disco del mio gruppo musicale, che era proprio vicina ad un negozio di monete e francobolli. Immediatamente, scorgendo la vetrina del suddetto, mi chiesi quello che probabilmente molti, giunti su questo Forum, si sono chiesti e si chiedono: che valore ed interesse avranno quelle monete conservate dai miei parenti? Penso fossero gli ultimi giorni di marzo di quell’anno. Comprai quindi un catalogo-prezziario ed iniziai a documentarmi; rimasi davvero affascinato soprattutto dalle monete preunitarie, della Repubblica in Lire e del Regno d’Italia, soprattutto le prime di Vittorio Emanuele III, dei primi del ‘900. Iniziai anche a frequentare il negozio, mostrando al commerciante alcune monete appunto dei miei parenti, precisamente quelle che sembravano più rare. Erano però semplici riproduzioni, senza alcun valore né storico, né economico. Il venditore non voleva però motivarmi perché tali monete non fossero originali… forse temeva lo volessi ingannare ed io non gli dissi certo di essere un principiante in materia. Forse, non era pure lui un esperto, in quanto scoprii in seguito che la sua specializzazione era prevalentemente filatelica. Mostrai tali riproduzioni anche ad alcuni mercatini, ma ricevetti risposte non complete o comunque poco edificanti. Iniziai allora a documentarmi usando Internet in maniera più seria e dettagliata; arrivai su Lamoneta.it senza però registrarmi e devo ammettere che, almeno nei primissimi momenti, non lo vidi di buon occhio, perché rappresentava quello che non sapevo. Temevo una Numismatica elitaria e poco aperta ai neofiti. La causa però era imputabile unicamente alla mia poca esperienza e ad alcune discussioni lette e non intepretate da me correttamente. Penso che, in tutte le passioni prese con serietà, ci sia quel momento iniziale in cui si è duramente messi alla prova, nel quale ci si “scontra” con la realtà e con chi davvero ha competenza. Ci si sente quindi in quel momento fortemente scoraggiati e si pensa di non farcela mai. Sentivo però che la Numismatica doveva rientrare tra le mie conoscenze e passioni, quindi consultai sempre di più questo Forum, registrandomi il 10 aprile del 2008. Ancora non scrivevo e mi limitavo a “sbirciare”, ma notai una passione e una disponibilità da parte degli utenti fuori dal comune. Anche la competenza ai massimi livelli mi colpì. Le mie conoscenze stavano migliorando; migliorarono anche i rapporti con altri commercianti, alcuni dei quali davvero disponibili. Qualche settimana dopo, la “scintilla” numismatica definitiva: la monetazione in Euro! Sì, il mio percorso, penso molti lo sappiano, è diverso dalla media: prima le monete del passato, poi le contemporanee. Ancora leggermente scoraggiato, ma questa volta dai gradi di conservazione molto dettagliati delle monete del passato, ricevetti la richiesta da parte di mia nonna materna di raccogliere le monete in Euro particolari che avrei ottenuto, anche perché in quei mesi (estate 2008) stavo lavorando in un’edicola di una località balneare in provincia di Rimini, per pagarmi gli studi all’Università. Conservavo quindi le monete particolari ottenute durante il lavoro, cambiandole ovviamente con le mie! Mi si aprì un mondo nuovo! Monete in circolazione con il dritto diverso, mai visto! Comprai anche per esse un catalogo-prezziario, che consultavo nei pomeriggi estivi in cui non lavoravo, aiutandomi con Internet e il nostro Forum. Rimasi particolarmente colpito dalle emissioni dei mini-Stati (allora Monaco, San Marino e Vaticano). Al mattino, mentre mi recavo al lavoro in motorino, era molto suggestivo ammirare in lontananza la zona di San Marino ed il suo Monte Titano, luogo in cui comunque ero stato più volte anche in precedenza, pensando alle monete della piccola Repubblica. Fu un periodo davvero magico. Non dimenticherò neppure quando, una sera, un venditore ad un mercatino mi mostrò una divisionale vaticana di qualche anno prima (in quel caso del 2003), che nemmeno sapevo come fossero fatte internamente. Il vedere quelle monete, così alloggiate, tutte assieme e il dire a me stesso: ah, è così che sono! Creò in me un’emozione che appunto ancora ricordo bene. Il mio primo messaggio in questo Forum lo scrissi nel settembre del 2008; nell’Osservatorio ritrovamenti, nel quale gli utenti postavano e postano ancora le monete particolari reperite nella quotidianità. In esso feci un elenco sintetico delle monete ritrovate durante il lavoro nel periodo estivo. Poi, fu tutto un susseguirsi di ulteriore passione e ulteriori messaggi, di conoscenze di amici virtuali, che mi piace sempre chiamare “amici” , anche quelli poco conosciuti. Tra le altre attività, proposi inizialmente di migliorare il tasto che assegnava gli apprezzamenti ai post (i “mi piace” attuali) e cercai in ogni modo di contribuire, con le mie neonate conoscenze e le mie iniziali esperienze, allo sviluppo di questo spazio virtuale. La passione per la Numismatica mi aiutò anche in alcune situazioni familiari spiacevoli, dandomi distrazione e comunque un motivo per essere soddisfatto di me ed avere un “piccolo scopo”. Grazie ai suggerimenti degli amici qui presenti, riuscii, dopo un’attesa durata ben due anni, ad entrare nelle allora da me ambite e sognate liste clienti numismatiche vaticane Ideai anche l’Oscar delle monete in Euro, contesto nel quale sul Forum si votavano le monete emesse nell’anno precedente per categoria, con la previsione di premi per gli utenti meritevoli. Nel 2012, ricevetti il terzo Premio in occasione dell’Oscar delle monete in Euro 2011, “assegnato alla Giuria ad un utente che si è particolarmente contraddistinto nel corso del 2011 relativamente alla partecipazione e ai contributi postati sul forum”. Nel frattempo, la mia ragazza si è unita al mio interesse, in quanto anche lei collezionista di monete in Euro. Nel 2014, partecipando al Concorso “Nascita di una Passione”, sono stato per la prima volta allo storico e immancabile Convegno di Verona, nell’edizione di maggio, dove, con la mia ragazza (che frequenta e frequenterà sempre gli eventi assieme a me), ho incontrato gli altri giovani partecipanti ed altri amici del Forum per la prima volta di persona. Nello stesso anno, ho iniziato a collaborare - redigendo articoli - con i Quaderni di laMoneta, pubblicazione del nostro Forum, trattando sempre la Numismatica contemporanea dell’Euro. Nel corso degli anni sono arrivato a produrre 6 articoli Nel 2015, sono stato premiato assieme ad altri giovani al Convegno N.I.P. di Milano. Esperienza fantastica, come tutte le altre connesse all’amato Forum. Seguendo una conferenza, però, sentivo che mi mancava qualcosa. Sarebbe stato bello esporre la mia passione al pubblico, così come quella di altri giovani. Contemporaneamente, l’amico Mario stava avendo la stessa idea. Lui, però, l’ha messa in pratica ed ha organizzato, per il 2016, un indimenticabile evento, non solo per me, ma penso un po’ per tutta la Numismatica: la prima Giornata di Studio "La Numismatica e i giovani" al Convegno di Parma. In quell’occasione ho avuto modo di esporre, assieme ad altri giovani studiosi della materia, una piccola relazione al pubblico presente. Esperienza come sempre formativa ed emozionante, anche dal punto di vista umano, per l’incontro con gli amici del Forum, che in ogni caso prosegue anche nelle varie edizioni del Convegno di Verona. Da semplice ragazzo affascinato dalla Numismatica che ero inizialmente, sono poi stato davvero felice ed onorato di poter vedere scritto il mio nome in alcune riviste del settore. L’anno scorso, ho collaborato redigendo un articolo con Il Gazzettino di Quelli del Cordusio, pubblicazione dell’Associazione culturale “Quelli del Cordusio”, unico Circolo di cui sono socio, rappresentando anche la mia ragazza. Cosa dire? Questo mio “chilometrico” topic si sta concludendo; mi scuso della lunghezza, ma mi auguro sia apprezzato Desidero ringraziare tutti, ma proprio tutti coloro i quali hanno avuto ed hanno un qualsiasi contatto con me, anche che solamente abbiano letto uno dei miei post (più di 5.000!) in questo Forum Il merito di tutti questi anni da me qui finora trascorsi è soprattutto di chi contribuisce a questo “spazio virtuale” in qualsiasi modo, facendo così che gli utenti restino e siano presenti in tutto questo tempo! Progetti dopo questi 10 anni? Cosa farò ancora? Un’idea penso di averla, anche se riguarda monetazioni del passato, da me comunque sempre apprezzate e considerate; a breve, contatterò l’amico Mario @dabbene, in quanto Presidente dell’Associazione culturale “Quelli del Cordusio”, per proporla e mi auguro si possa realizzare! Seguono ora fotografie significative di questi anni di Forum! Il mio primo messaggio La notizia data agli amici del Forum della mia avvenuta iscrizione alle liste vaticane! Con il premio vinto nel 2012 per l’Oscar monete in Euro Il primo incontro con l'amico Mario al Convegno di Verona del 2014 Durante la relazione tenuta al Convegno di Parma del 2016 Con l'amico Antonio al Convegno di Parma del 2016 Con la mia ragazza, emozionato e premiato al Convegno di Parma del 2016 Con la mia ragazza ad un pranzo con gli amici del Forum in occasione del Convegno di Verona2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Beh, un gran tris d'assi, la Travaini, il nuovo Gazzettino da ritirare e un bell'aperitivo per fantasticare insieme di numismatica e vita, le avessi avute da ragazzo queste occasioni ? mannaggia ...2 punti
-
Non vorrei sbagliarmi ma sembra la stessa siliqua che stavo seguendo giorni fa! XD Comunque complimenti come sempre! Poi questa tosatura fa sembrare la moneta più vissuta, una traccia di storia che la fa arricchire di più.2 punti
-
Ravenna. Arcivescovi anonimi circa 1194-1220. Denaro. ARCIEPISCO intorno alle lettere V/ P·S. Rv. X DERAVENA Croce patente accantonata da trifoglio nel 2° e 3°.2 punti
-
Bel ritratto di Giuliano, peccato per la tosatura, fenomeno diffusissimo purtroppo, soprattutto in epoca medievale. Saluti Eliodoro2 punti
-
Buonasera amici. Riprendo il post per fare un riassunto delle caratteristiche di questo 2 grani sperando possa essere utile in futuro a chi si imbatterà in questa bella, rara e particolare moneta. Al dritto la testa di Ferdinando III è cinta da una corona a 7 punte anziché a 6, come nel tipo normale. Il ritratto di Ferdinando ha lo stile della moneta da 2 once d'oro, il così detto 2 once Trinacria. Sempre al dritto, nella legenda, la E di REX risulta abbassata. Al rovescio le sigle dell'incisore V.B. (Vincenzo Beninati) e il valore 2.G. (due grani) si presentano in caratteri piccoli. Il contorno della moneta è rigato come per il tipo normale ma in incuso. Il peso di questi 2 grani è , almeno per quanto mi risulta*, di molto abbondante rispetto ai tipi normali e può raggiungere i 7 grammi. Saluti. * Per confermare l'ultimo punto chiederei ai lamonetiani che hanno monete del tipo, di pesarle e postare il peso. Grazie come sempre in anticipo.2 punti
-
taglio 5 cent paese italia anno 2003 tiratura 1.956.000 condizioni bb città trieste2 punti
-
Ciao Giovanni Come ho letto la tua discussione, me ne è venuta alla mente una simile, aperta anni fa. Ho quindi dato una prima risposta interlocutoria per “marcare il territorio” ed avere il tempo per ritrovarla; non è stato facile, ma l'ho trovata ed è di oltre 5 anni fa, aperta dal buon Riccardo! Eccola. I dubbi sono gli stessi e le risposte sono, a tutt'oggi ed a mio parere, attuali. Riguardo all'osella da te postata, condivido le tue evidenze; di certo si sa che fu coniata a martello e questo procedimento è stato usato fino all'anno 1760 quando, proprio sotto il dogato di Francesco Loredan, in occasione dell'emissione dell'osella dell'anno IX, si è adottato l'uso di un torchio meccanico. Essendo la tua coniata a martello, io sono dell'idea che più conii venissero approntati per velocizzarne la coniazione; operazione che veniva poi effettuata da più linee produttive, così da rispettare la data di elargizione, fissata nel giorno ricorrente Santa Barbara (4 dicembre). Considerato che i dogi erano tutte persone anziane e poco in salute (salvo eccezioni), non credo che i conii dell'osella da emettere venissero approntati con largo anticipo rispetto a tale data; perché rischiare di doverli rifare se il doge passava, nel frattempo, a miglior vita? Se il mio ragionamento logico ha valore, ritengo giustificata una differente composizione dei conii e di conseguenza l'esistenza di varianti; riguardo al fatto che possano essere 3 o 4 o più, io, purtroppo, non ho evidenze per dare certezze. A questo punto, però, mi viene spontanea una considerazione; sappiamo che con la morte del doge le monete che riportavano il suo nome dovevano essere modificate e venivano approntati nuovi conii; quelli vecchi a nome del doge defunto dovevano essere distrutti. Per le oselle era lo stesso? Sempre ragionando a logica; se fossi stato un familiare del doge Loredan ed avessi commissionato alla zecca il facimento di 5 oselle dell'anno IV (1755) e tale mia richiesta fosse stata fatta nel 1756 o nel 1757, che succedeva? La zecca avrebbe dovuto rifare il conio o poteva recuperare quello vecchio? Forse i punzoni venivano conservati? Se così fosse, potevano esserci più conii fatti a distanza di tempo. Mi rendo conto che la tipologia dell'osella in parola non ha nulla di particolare, ma altre oselle hanno iconografie molto particolari, che ricordano uno specifico accadimento; se ne avessi richiesto degli esemplari a distanza di tempo, come avrebbe proceduto la zecca? Penso anche alle oselle coniate in oro, sono uguali a quelle coniate in argento e riportano anche le medesime iniziali del massaro; tutte coniate entro i termini del suo mandato? Improbabile a mio vedere. Cari saluti Luciano2 punti
-
Gran parte degli esemplari in alta conservazione di questa tipologia presenta una patina tendente al dorato. Questo e' il mio esemplare zecca di Torino.2 punti
-
Buona sera signori...faccio parte pure io degli innamorati mantovani. Ferdinando ha fatto i pezzi più belli nella storia della numismatica rinascimentale2 punti
-
2 punti
-
Il pontificato di Alessandro VII (1655-1667),tutt'altro che breve e poco significato,fu caratterizzato,però,da una modesta attività della zecca di Roma.Infatti ,a parte gli introvabili esemplari aurei,le monete d'argento sono pochissime,seppur molto conosciute:una sola piastra,un testone,due giulii,grossi e mezzi grossi.Desidero proporre,appunto,il giulio del 1655,anno I.Diversamente dall'originale rovescio col tavolo di monete(CRESCENTEM SEQUITUR CURA PECUNIAM),qui abbiamo la già conosciuta raffigurazione della S.S.Vergine Maria,con l'iscrizione VIRGO CONCIPIET-ROMA. Questo motivo verrà ripreso nel raro grosso e mezzo grosso. Seppure mostri notevoli segni di usura,la moneta ha importanza perchè molto rara e di difficilissima apparizione nelle aste.Che ne dite?2 punti
-
Ottima conservazione, bellissima moneta sia la tua, sia come tipologia e tema del rovescio. Certamente rara. Non sapevo che risultasse ancora non postata sul forum. Allego le immagini del mio esemplare certamente meno bello, comunque il ritratto vigoroso del Boncompagni e la plasticità del movimento di Mosè rendono questo testone assai piacevole almeno secondo me. Saluti.2 punti
-
Come si fa a dimenticarli... per me significano risate assicurate ogni qualvolta li vedo il primo è del 1975, segue il II° del1982 ed il III° del 1985. Questa scena è esilarante ma è solo una delle tantissime!2 punti
-
Si sono d accordo, non conosco le pene comminate in epoca romana per tale reato, ma immagino che non andassero per il sottile anche loro.. Comunque concordo con chi ha detto tempo fa nel forum che in primo piano non mette la rarità delle monete, ma il fascino che trasmettono..io la penso così, una moneta deve avere personalità..allora la voglio, poi magari ad altri non piace, ma a me interessa molto.1 punto
-
Secondo me la passione per la numismatica nasce , come tutte le passioni , da bambini. Poi il tempo, le esperienze e la vita stessa da opportunità o meno di collezionare. Io abito lontano da grossi centri... per me andare a un mercatino o a una fiera è un evento. Ho un bimbo piccolo e le priorità sono altre... ma appena posso concedermelo vado a lustrarmi gli occhi. Se trovo l' affare acquisto.Comunque chiacchiero,chiedo e faccio tesoro delle informazioni dei più esperti. Non vedo l'ora che il mio cucciolo cresca così magari potremo andare assieme a vedere e acquistare pezzi che possano impreziosire la collezione.I giovani appassionati ci sono ma hanno poco budget e in futuro ci saranno sicuramente nuovi collezionisti. Non sono per nulla pessimista, anzi!!1 punto
-
Lavoro certosino La mia pesa gr. 6,35 con 22 mm. di diametro, ma considerato che si trova in conservazione forse-quasi-MB manca all'appello un bel po' di rame.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
L'usanza di inchiodare medaglie o tessere religiose , su porte o ricoveri per animali o carri agricoli, come protezione era molto diffusa nelle civiltà contadine. Ciao Borgho1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao @Arditberisha e benvenuto...a parte la battuta di @King John a cui non ho resistito... In generale quando chiedi e spero chiederai ancora una identificazione, dovresti inserire una moneta per volta, con foto di dritto e rovescio e ponderali, altrimenti è complicato risponderti. Tu qui invece posti le foto di un lato di una moneta e 3 foto di gruppo di 10 monete (messe male e quindi non facili da identificare) e di un ciondolo a forma di mezza luna e tutte dallo stesso lato. Come scrive @karnescim una moneta romana c'è e dovrebbe essere un follis ma io non sono un eseprto di antiche. Saluti.1 punto
-
Grazie @chersoblepte per la segnalazione del libro, subito messo nella whislist di Amazon. I soliti...intrusi Come accennato nel post precedente, non passò molto tempo perché numerosi intrusi si presentassero alla fiesta spagnola, disputando loro l'esclusiva sui nuovi territori e sulle loro ricchezze. I primi furono i "cugini" iberici, i portoghesi. Il primo portoghese a raggiungere ufficialmente il Nuovo Mondo, fu Pedro Alvares de Cabral. La sua flotta, composta di 13 navi e 1500 uomini, salpò da Lisbona il 9 marzo 1500 e seguì una rotta che permettesse di evitare le bonacce oltre il Golfo di Guinea. Per sfruttare i venti e sfuggire alle correnti della costa africana, Cabral sfruttò la tecnica conosciuta dai navigatori portoghesi come volta do mar, percorse una rotta molto occidentale e la corrente equatoriale dell'Atlantico spinse le navi sulle coste di un paese sconosciuto, dove sbarcò il 23 aprile 1500. Il 25 aprile l'intera flotta si assestò lungo la baia che battezzarono Porto Seguro. Cabral prese possesso delle terre in nome della corona portoghese e le chiamò "Ilha da Vera Cruz", in quanto presumeva fosse un'isola. Alcuni ipotizzano che Cabral non sia stato il primo a raggiungere il Brasile (di questo, come avrete capito, si trattava), che altri marinai portoghesi abbiano toccato le sue coste quasi in contemporanea, o forse addirittura un po' prima, del viaggio di Colombo. Su questo, le autorità portoghesi dell'epoca tennero sempre la bocca cucita. Ma è interessante notare come il Trattato di Tordesillas, firmato il 7 giugno 1494, dopo aver diviso il mondo al difuori dell'Europa tra Spagna e Portogallo, tracciando una linea immaginaria da nord a sud, 370 leghe (1.770 km.) a ovest delle isole di Capo Verde, assegnasse alla Spagna le terre a ovest di quella linea, e al Portogallo quelle a est: proprio dove cadde, provvidenzialmente, la "nuova scoperta" di Cabral. E così, mentre gli altri stati europei erano tutt'altro che soddisfatti del Trattato, i felici vincitori della prima lotteria del Nuovo Mondo si buttavano nel business della colonizzazione. Una colonizzazione che però interessò quasi esclusivamente la parte centrale e meridionale delle Americhe: i portoghesi si accontentarono del Brasile, e gli spagnoli non si spinsero troppo a nord del Rio Grande, lasciando campo libero nelle terre più settentrionali a inglesi, francesi e olandesi. I quali si accorsero ben presto che quella parte d'America non conteneva, a prima vista, le mirabolanti ricchezze di quella toccata in sorte a spagnoli e portoghesi: la prima, grande scoperta dell'oro, fu infatti quella della California nel 1848, cui fece seguito, dieci anni più tardi, quella dei giacimenti d'argento del Nevada. Se anche loro volevano arricchirsi, non gli restava altro da fare che prendere i preziosi metalli da chi ce li aveva. I francesi incominciarono per primi, già negli anni '20 del '500, galeoni spagnoli pieni di ogni ricchezza furono "dirottati" sui porti francesi. La cosa, naturalmente, non piacque agli spagnoli, che cercarono di correre ai ripari organizzando non più singole spedizioni, ma vere e proprie flotte, armate fino ai denti...a volte funzionava, a volte no Una delle occasioni più clamorose in cui non funzionò, fu nel 1628, quando gli olandesi riuscirono a catturare un'intera flotta carica di argento, un risultato mai eguagliato, né prima, né dopo. Grazie a esso, la produzione dei Leeuwendaaler, i talleri del leone, equivalente olandese dei pezzi da otto, ebbe un fortissimo incremento petronius1 punto
-
1 punto
-
Ciao, bene, tra l’altro dobbiamo consegnarti Speciale e nuovo Gazzettino, Mario1 punto
-
Non posso dimenticare questo artista.. Molti non lo hanno saputo apprezzare per le note vicende..ma vi garantisco che questo era un poeta, personaggio poliedrico, vivace, fuori dagli schemi, grandissimo cantautore, un paroliere che ha scritto per i grandi, penso alla Nevicata del 56, a Minuetto, due pezzi che fecero grande Mimì...(Mia Martini). Era giusto ricordarlo..1 punto
-
Ciao Luca, magnifica! Sostituita degnamente la precedente Piastra 17951 punto
-
Meravigliosa canzone dei Kiss che non teme minimamente il passar del tempo..1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Potrebbe essere una tessera religiosa o di pietà del XV-XVI sec. ( Le lettere S.M. = SANCTA. MARIA?). CIao Borgho1 punto
-
1 punto
-
Da contatti che ho avuto sia con la Banca Centrale di Malta sia con commercianti specializzati nella vendita di rotolini di monete destinate alla circolazione, le tirature sono confermate: pertanto è corretto, fino a prova contraria ovviamente, che nel 2017 sono state emesse solo divisionali e che, nel 2015, solo i 2 cent e i 5 cent sono stati anche distribuiti per la circolazione. Comunque se proprio vuoi toglierti ogni dubbio ti suggerisco di andare nell'e-shop della Banca Centrale di Malta e nella pagina relativa ai contatti forniscono sia una mail sia un numero telefonico: ho sempre inviato mail e hanno sempre risposto. Se avessi bisogno di altro, fammi sapere .1 punto
-
Si ma chi le GESTISCE queste dorsali ? Mica sono del "popolo". Per restare all'esempio, la celere non uccide nessuno. Semplicemente ti fa scendere dall'autobus. E non hai più internet. Fine dei giochini criptoanarchici. E' un'estremizzazione, chiaro, ma in caso di possiblità vera di successo popolare delle criptovalute (o meglio, di queste criptovalute), tranquillo che l'accesso non te lo lasciano. Nel caso ti toglono pure la corrente.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
