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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/18 in tutte le aree
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Cari amici, tutti hanno sogni nel cassetto, anche i numismatici, gli amanti della propria storia, della loro identità, dei propri simboli. Possono essere piccoli, grandi, in questo caso parliamo di un grande sogno che diventa per loro splendida e fantastica realtà. Un sogno agognato, cercato, voluto e che si realizzerà nella nostra amata Milano e in una storica e prestigiosa istituzione cittadina, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Da tanti, tanti anni, da sempre si parlava di avere una esposizione permanente di monete sulla storia della Zecca di Milano per tutti, un percorso cronologico divulgativo, di esempio, accessibile a tutti, che rappresentasse la nostra città, la sua storia, l'arte, l'economia, i simboli cittadini, che fosse monito e ricordo per noi e per le future generazioni, in pratica chi siamo e chi siamo stati. Ma Milano non lo aveva purtroppo... Sembrava tutto impossibile, inattuabile, eppure la comunità numismatica come primissimo desiderio poneva quello di vedere le nostre monete. Il sogno...rimaneva sogno...ma un giorno quando aprì il Gabinetto Numismatico in Ambrosiana intravidi una possibilità, una luce. Non è stato certo facile ma oggi grazie all'apporto di tutta l'Ambrosiana, del Prof. Giancarlo Alteri, Capo del Gabinetto Numismatico, degli sponsor quali il Rotary Club Milano Aquileia che ha finanziato le splendide teche e l'Associazione Culturale Quelli del Cordusio che ha finanziato il Catalogo dell'esposizione permanente di monete della Zecca di Milano e seguito il progetto, ora siamo qui a parlare di un sogno realizzato e da mostrare a chi è già appassionato, ai giovani, alle scolaresche, a chi magari vedendo queste monete troverà il modo di ricercare e ripercorrere il percorso della propria storia, delle proprie radici. L'Associazione Culturale Quelli del Cordusio nel contribuire fattivamente a questo progetto, a questo Service culturale per Milano ritiene che gli sforzi associativi debbano essere indirizzati verso reali obiettivi divulgativi che possano arricchire indistintamente tutta la comunità per una crescita culturale personale e collettiva. L'inaugurazione ufficiale avverrà il 7 maggio 2018 ma sarà solo per l'Ambrosiana, le autorità Comunali, gli sponsor. Per il mondo della numismatica e per i nostri soci per un massimo di 40 persone l'inaugurazione avverrà il giorno sabato 12 maggio ore 10 trovandosi all'ingresso dell'Ambrosiana. Seguiranno come da locandina allegata col programma, le presentazioni del Service e successivamente la visione delle monete nelle teche e per i soli soci presenti sabato 12 maggio la distribuzione gratuita del Catalogo delle monete della Zecca di Milano esposte nel Medagliere dell'Ambrosiana. Per i lamonetiani interessati e che desiderano essere presenti è prevista una quota di ingressi a loro dedicati. Vi aspettiamo quindi numerosi in un giorno che sarà di festa, di gioia, da non dimenticare, chi desidera assistere al sogno potrà comunicare la sua presenza o qui sul forum o alla nostra mail [email protected] Ora tutti, pagando un semplice biglietto d'ingresso, potranno vedere le nostre monete, la nostra storia, i nostri simboli, la nostra identità, tutti i giorni grazie a questo unicum per Milano città e grazie alla sua esposizione permanente di monete milanesi. A volte anche i sogni che sembrano impossibili...possono diventare realtà, fantistica realtà per tutti ma proprio tutti.. L'Associazione Culturale Quelli del Cordusio AMBROSIANA PER CORDUSIO - Copia.pdf9 punti
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un post di alleggerimento me lo concedete? così una c.... primaverile .... allora.... quel cattivone di Nerone è andato in giro per "parenti imperatori" a rubare pezzi a destra e a manca..... così, per farsi bello chi indovina cosa ha rubato e a chi?6 punti
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Ciao azaad. Concordo sostanzialmente con la Tua sintesi. Devo solo doverosamente precisare quanto segue: "La moneta poteva essere acquisita da pochi ed in maniera complessa. Il privato cittadino, dopo aver prenotato la moneta al direttore generale del tesoro, poteva ritirarla dando in cambio una scudo di vecchio conio." La moneta acquistabile mediante prenotazione era lo scudo dell'11. Per quello del '14 non abbiamo (almeno finora) trovato analoga previsione. Ad un certo punto della discussione si è fatta, anche per colpa mia, un pò di confusione fra le due monete ed è bene ribadire che quella modalità di acquisto, resa nota da un articolo pubblicato su La Stampa di Torino, era riferita allo scudo del cinquantenario. Da ciò scaturiva la riflessione che se nel 1911 gli scudi del cinquantenario si potevano acquistare solo mediante prenotazione, poteva apparire abbastanza anomalo che appena 3 anni dopo lo scudo del '14 fosse invece distribuito dalle Tesorerie o, come da qualcuno ipotizzava, persino dato come resto dalle stesse. Scudo del cinquantenario che, nonostante i soli 60.000 esemplari e la necessità della prenotazione, è sempre stata una moneta di facile reperibilità (il grado di rarità "R" comunemente assegnatole a me sembra francamente eccessivo) a differenza dello scudo del '14 che, se è valida la tesi che venne distribuito dalle Tesorerie come una normale moneta per la circolazione, pur essendo battuto in oltre 272 mila pezzi fu invece inspiegabilmente da subito rarissimo. "Dire che una moneta la circolato perchè ha usura con caratteristiche simili a quelle della circolazione non è corretto. Come dimostrato da alcuni utenti, la stessa usura può generarsi in tanti modi. La presenza di usura è condizione necessaria ma non sufficiente per affermare la circolazione della moneta." Ed è esattamente questa che hai esposto anche la mia tesi. D'altro canto, per dimostrare inconfutabilmente che quegli scudi del '14 che presentano un certo grado di usura, sono da considerare "circolati", occorrerebbe avere certezza di esemplari in qualche misura usurati, che finirono certamente in collezione dopo pochi anni dalla loro emissione. Limitarsi a dirsi sicuri che la moneta ha circolato, senza documentare in nessun modo l'affermazione, mi sembra un metodo davvero poco rigoroso. In questo senso, al momento l'unico esempio sicuro fornito sembra essere quello dello scudo appartenuto al bisnonno di numa numa (se è finito in collezione a ridosso dell'emissione), perché anche l'esemplare citato da alessandro2960 (vedi post n. 71), non ci offre garanzie sufficienti sul fatto che quello scudo, esitato in un'asta pubblica del 1930 e indicato come affetto da una certa pur minima usura, fosse da annoverare fra le monete "circolate"; infatti, un periodo di tempo di 16 anni fra l'emissione della moneta e l'asta in cui venne aggiudicata, non ci consente di dare per scontato che l'usura fosse dovuta a circolazione o, piuttosto, ad una non appropriata custodia. Non dimentichiamoci che in quei 16 anni, lo scudo citato da Alessandro2960 ha attraversato 4 anni di guerra e altri 12 anni durante i quali non sappiamo se venne conservato in un monetiere di velluto piuttosto che in un sacchetto o un borsellino. "In definitiva, per affermare che la moneta, anche per poco, ha circolato, ci vuole 1) un'evidenza sperimentale, ossia dimostrare in maniera univoca che una determinata usura può provenire solo ed esclusivamente dalla circolazione), o 2) una testimonianza di ritrovamento della stessa in circolazione." Concordo completamente. "La mia personalissima idea, al momento indimostrabile per mancanza di evidenze oggettive, è che la moneta circolò per un brevissimo termine e in ambienti ristretti, subito dopo l'emissione, quando non era ancora possibile sapere che la moneta sarebbe divenuta rara. La mia tesi è la seguente: Esistono testimonianze di una modestissima circolazione della moneta da 5 lire 1911, nonostante la bassissima tiratura. Non vi è ragione per cui, al suo apparire, la 5 lire 1914 godesse di un comportamento differente. Dopo il tempo necessario per rendersi che la moneta veniva scambiata in cambio di un plusvalore sul facciale (non appena venne bloccata l'emissione, ossia dopo pochi mesi o con l'entrata in guerra), la moneta venne immediatamente tesaurizzata dai fortunati possessori. Quello che non passò in mano privata rimanendo nei caveau bancari, venne ragionevolmente fuso per la coniazione di nuove monete subito dopo l'uscita dall'Unione Monetaria Latina ne 27. " La tesi che esponi è suggestiva, ma non riesco a superare alcuni "ostacoli" logici: 1. La circolazione dello scudo del cinquantenario. Non conosco testimonianze documentate della circolazione di questo scudo e mi piacerebbe se me le facessi conoscere. Finora, la circolazione di questa moneta è spiegata con il solito argomento che vi sono esemplari che presentano tracce di "usura da circolazione" (e qui, però, ritorniamo alla questione dell'usura, che riguarda, nello stesso modo, anche gli scudi del '14). Il ragionamento che mi impedisce di pensare che lo scudo del cinquantenario sia andato in circolazione è molto semplice: perché qualcuno dovrebbe darsi la pena di prenotare la moneta al Direttore del tesoro, pagarla con uno scudo di vecchio conio, magari attendere anche qualche mese per averla (ipzs docet.....).....e poi...... spenderla come una qualunque altra moneta (o meglio,....come un qualunque altro biglietto da Lire 5)? Una moneta peraltro battuta in relativamente pochi pezzi e che, verosimilmente, visto che siamo tutti appassionati di numismatica e possiamo intuire e condividere certi "stimoli", sarà stata prenotata da soggetti come noi, che la volevano e l'avrebbero conservata come ricordo numismatico per i primi 50 anni di vita del Regno. Una moneta che se anche fosse stata spesa (per sbaglio?...Mah; perché rubata?, per necessità?), quanto avrebbe potuto "sostare" nella circolazione, prima che qualcuno, accortosi della particolarità del nummo, lo togliesse di mezzo? Forse due? Tre passaggi? Eppure, anche per lo scudo dell'11 abbiamo conservazioni in BB e anche inferiori.... 2. Allo stesso modo, ho impostato il ragionamento per lo scudo del '14, con la differenza che in questo caso nulla sappiamo della sua distribuzione e neppure del momento esatto in cui fu effettivamente emesso. A breve Vi sottoporrò alcuni ulteriori documenti che Vi daranno molto da pensare....si scoprirà come il 1914 fu un anno numismaticamente molto..."incasinato".. "Per circolazione, come detto, intendo la circolazione in un ambiente molto privilegiato e chiuso, dove la presenza di uno scudo del nuovo sovrano poteva essere apprezzato ed essere (passatemi il termine) "figo". Regalo di battesimo al nipotino, con passaggio della moneta tra gli invitati. Giocata a carte in cui uno dei giocatori si esce il nuovo scudone per impressionare l'avversario, e utilizzo della moneta per dimostrare il proprio status. Si trattava quindi di una moneta di ostentazione, che probabilmente appena dopo la sua emissione aveva una qualche forma di circolazione, sebbene in ambiente elitario. Certamente nessuno ci fece mai la spesa." La Tua ricostruzione ci sta. Indubbiamente. Ma la domanda, se permetti, è: quando, con quali modalità e quanti pezzi vennero distribuiti di questo scudo? Ha senso che ogni tesoreria del Regno (più o meno collocata in ogni attuale capoluogo di Regione) distribuisse al Pubblico solo pochissimi esemplari di questa moneta? E se non sono state distribuite dalle Tesorerie (come ipotizzava Paolino), come sono arrivate ai possessori? Ma è possibile che una moneta di Stato (atta, teoricamente, a circolare) non venga distribuita dalle tesorerie....ma che moneta è? Almeno per lo scudo dell'11 un criterio, discutibile o meno, lo avevano individuato. Ma per questa moneta? Che criterio è stato utilizzato? Anche se solo negli ambienti privilegiati...la moneta però ci doveva pur arrivare. Insomma, gli interrogativi, anche solo "logici"....sono numerosi. Saluti. M.4 punti
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Buonasera, ho bisogno di aiuto da parte degli amici appassionati di siciliane, ho questo due grani che nonostante la data 1794 sembra che sia del secondo tipo, avendo sul diritto l'aquila rivolta a dx. Purtroppo la conservazione è bassa, ma si riesce a distinguere ancora. Grazie.3 punti
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L'albero e la bandiera Le monete Oak Tree continuarono a essere coniate fino al 1667, per essere sostituite, lo stesso anno, da un terzo, e ultimo, tipo, che mostra chiaramente un albero di pino al dritto. Dei tre alberi, è quello che si riconosce più facilmente, sia perché la tecnica dei coniatori era migliorata, sia perché era il più facile da disegnare Stavolta l'albero non fu scelto a caso, come probabilmente i due precedenti, ma ci si ispirò alla bandiera della colonia, rossa con un riquadro bianco nell'angolo alto a sinistra, all'interno del quale sono raffigurati una croce rossa e un...pino Le Pine Tree furono coniate nei soliti tagli da 3 e 6 pence e 1 scellino, tutte con data 1652. Gli scellini furono coniati in due diversi formati, il primo (all'incirca fino al 1675), con una pressa a bilanciere, utilizzando tondelli larghi e sottili, il secondo (dal 1675 al 1682), con una pressa a vite, su tondelli più piccoli e più spessi. Entrambi i tipi furono coniati in grandi quantità, e il numero di scellini del secondo tipo disponibili oggi fa ritenere che di queste monete ne siano state coniate più di tutte le altre. Nel maggio 1682 scadeva il contratto tra la Corte Generale e gli zecchieri, e non sembra ci siano stati contatti per rinnovarlo. Del resto, Hull e Saunderson erano ormai avanti negli anni, il primo morirà nell'ottobre 1683, del secondo non si conosce la data di morte, ma si sa che nel 1682 aveva circa ottant'anni. E di lì a poco, sul trono inglese salì un nuovo re, Giacomo II, ben deciso a riprendersi tutte le sue prerogative, compresa quella di battere moneta. Giacomo inviò come nuovo governatore per tutto il New England Sir Edmund Andros, che si diede a governare con piglio dittatoriale. Andros aveva ricevuto l'ordine di riportare la regione totalmente sotto il dominio inglese, e questo, dal punto di vista monetario, significò una forzata riesumazione del baratto. Giacomo II fu cacciato nel 1688, e Andros richiamato in Inghilterra dai nuovi sovrani l'anno seguente, ma il divieto per una coniazione locale rimase, e la zecca del Massachusetts non riaprì più i battenti. Questo naturalmente non significa che dal 1682 al 1792, anno di istituzione della Zecca Federale degli Stati Uniti, non furono più coniate monete in quei territori, altre colonie, a vario titolo, coniarono le proprie, ma la loro analisi non rientra tra gli scopi di questa discussione, che ora, finalmente, si appresta a far entrare in scena LUI petronius3 punti
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E caro Mario, dici bene quando parli di sogni... Questo è quello che tutti i numismatici avrebbero voluto, il desiderio dei desideri.. Poter finalmente gioire per la dolce vision.. Felicitarsi per il traguardo ottenuto, complimentarsi per l'impresa raggiunta, gioire per la città di Milano come progetto pilota per la penisola, rallegrarsi per avere una associazione che realizza le ambizioni di ogni appassionato e conseguentemente della numismatica stessa. Un momento storico, da scrivere, da ricordare, e da raccontare ai posteri.. Insomma, dopo un traguardo del genere caro Mario una sorta di Nobel, cosa voler di più...3 punti
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E' un esercizio sublime il legger fra le righe.. Volgo la mente di continuo, estasiarmi mi adorna l'inconscio.. E allorchè che vidi il sorger della tanto sperata gioia.. Prossima è la lettura, cosicchè delizia e gaudio vengan a conoscermi.. Le passioni non hanno mai codici tradotti, l'individuo è sempre la chiave di volta, dove un vortice continuo impedisce la lettura dell'io. E' questo il magico momento del confronto ed ognuno racconta con linguaggi diversi, l'emozioni provate ai sensi. Una giostra, tanta musica, un'infinità di colori, tantissima gente, districarsi non è semplice ma coglier il messaggio ancor di più.. E qui che tutto fa la differenza, e allora che capisci chi sta al di la dello sguardo, al di la del gesto, al di la delle parole, ma ancor di più al di la delle poche righe.. Alla fine è solo questione di altissima sensibilità..3 punti
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C'è veramente poco da aggiungere. In qualche modo nell'esposizione di @roman de la rose, mi ci sono visto. Parecchi punti rispecchiano la mia personalità "numismatica". Devo dire che da quando ho cominciato a "vivere" il forum in modo più assiduo, ho trovato persone "speciali". Prima vedevo la numismatica come un piccolo orto dove ognuno coltiva le sue cose e tira su alte siepi per non far vedere ad altri cosa coltiva. Devo anche dire che era una numismatica "povera" vissuta nel mio io. Con il forum e poi con gli incontri fisici dei vari nick, ho avuto modo di abbassare le siepi e ho avuto modo di confrontarmi, trovando persone valide e molto costruttive. La numismatica come cura? sicuramente, e parlo per me, è un viatico di serenità è un momento che ti estranea dal logorio della vita moderna. E' studio, conoscenza, incontro, fratellanza. L'aspettare che arrivi la data del tal convegno per ritrovare persone con le quali stai bene. Figure che fino al giorno prima conoscevi solo in chat e che adesso sembra di conoscere da una vita. Persone con le quali scambi punti di vista senza la pretesa "Ho ragione io". Ognuno dice la sua nel pieno rispetto del prossimo. Siamo maniaci? Io si. Mi piace l'ordine, le cose al loro posto. Vedo e sento che la numismatica mi fa bene.... per cui avanti così......3 punti
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Bellissima discussione. Cerco di mettere in evidenza le conclusioni che finora possono essere tratte. Concluderò con una mia ipotesi in merito, meramente personale Il buon @bizerba62 è stato in grado di dimostrare in maniera inoppugnabile che la moneta da 5 lire 1914 già nel '18 era certamente una moneta numismatica con valore superiore al facciale. La moneta poteva essere acquisita da pochi ed in maniera complessa. Il privato cittadino, dopo aver prenotato la moneta al direttore generale del tesoro, poteva ritirarla dando in cambio una scudo di vecchio conio. La mia prima domanda è la seguente : potevano essere richieste solo dal privato cittadino o anche dalle banche che avessero voluto sostituire gli scudi usurati in loro possesso tenuti a garanzia del circolante cartaceo? In quest'ultimo caso una parte del quantitativo potrebbe essere rimasta chiusa nei caveau bancari e poi rifusa qualche anno dopo. Chi afferma la sicura circolazione della moneta, però non è stato finora in grado di fornire evidenze di ciò, a meno della impressione personale, che può essere, come in tutte le cose umane, fallace. Dire che una moneta la circolato perchè ha usura con caratteristiche simili a quelle della circolazione non è corretto. Come dimostrato da alcuni utenti, la stessa usura può generarsi in tanti modi. La presenza di usura è condizione necessaria ma non sufficiente per affermare la circolazione della moneta. In definitiva, per affermare che la moneta, anche per poco, ha circolato, ci vuole 1) un'evidenza sperimentale, ossia dimostrare in maniera univoca che una determinata usura può provenire solo ed esclusivamente dalla circolazione), o 2) una testimonianza di ritrovamento della stessa in circolazione. La mia personalissima idea, al momento indimostrabile per mancanza di evidenze oggettive, è che la moneta circolò per un brevissimo termine e in ambienti ristretti, subito dopo l'emissione, quando non era ancora possibile sapere che la moneta sarebbe divenuta rara. La mia tesi è la seguente: Esistono testimonianze di una modestissima circolazione della moneta da 5 lire 1911, nonostante la bassissima tiratura. Non vi è ragione per cui, al suo apparire, la 5 lire 1914 godesse di un comportamento differente. Dopo il tempo necessario per rendersi che la moneta veniva scambiata in cambio di un plusvalore sul facciale (non appena venne bloccata l'emissione, ossia dopo pochi mesi o con l'entrata in guerra), la moneta venne immediatamente tesaurizzata dai fortunati possessori. Quello che non passò in mano privata rimanendo nei caveau bancari, venne ragionevolmente fuso per la coniazione di nuove monete subito dopo l'uscita dall'Unione Monetaria Latina ne 27. Per circolazione, come detto, intendo la circolazione in un ambiente molto privilegiato e chiuso, dove la presenza di uno scudo del nuovo sovrano poteva essere apprezzato ed essere (passatemi il termine) "figo". Regalo di battesimo al nipotino, con passaggio della moneta tra gli invitati. Giocata a carte in cui uno dei giocatori si esce il nuovo scudone per impressionare l'avversario, e utilizzo della moneta per dimostrare il proprio status. Si trattava quindi di una moneta di ostentazione, che probabilmente appena dopo la sua emissione aveva una qualche forma di circolazione, sebbene in ambiente elitario. Certamente nessuno ci fece mai la spesa. Naturalmente le mie sono solo ipotesi, più o meno ragionevoli. Da un punto di vista storico e numismatico i punti fermi sono rappresentati dalle evidenze fornite da @bizerba62, a cui faccio i complimenti per la pazienza e il rigore con cui ha risposto colpo su colpo a tutti i nostri post3 punti
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Citando alcuni scritti di Peter Mosiondz, Jr. (Coinsweek) Articolo breve e con non molte pretese (la parte da me tradotta ovvio), con il quale invito ad alcune riflessioni. In genere alcuni collezionisti hanno in genere un netto vantaggio rispetto a chi non pratica questo hobby ..... L'hobby del collezionismo di monete ad esempio è un hobby puro e semplice, non è sempre un "settore" o "mercato" (anche se non si ha nulla in contrario a questi ultimi ... ci sarebbe da parlarne a parte) - aggiunge una dimensione extra alla vita del normale collezionista, un rifugio sicuro e piacevole dallo stress e dalla pressione della vita quotidiana. Questo hobby è un tonico che cura i mali e le tensioni quotidiane, la numismatica non è altro che una bella corsa su di un tappeto magico. Un po 'di tranquillità con i libri numismatici, la lettura, lo studio o la ricerca di alcuni argomenti interessanti possono anche fornire il relax (certa serenità psicologica) e la fuga di cui uno spesso ha bisogno dopo una dura giornata in ufficio o altro. Non c'è da meravigliarsi quindi perché, quando così tanti psicologi e altri professionisti del settore medico suggeriscono di dedicarsi a un hobby, la raccolta di monete e tradizionalmente è in testa alla lista. Questo "metallico" collezionista, non sta mai da solo seduto a casa in una poltrona pur essendo di norma un solitario, è invece molto attivo per certi versi. Il suo vero divertimento sta nella partecipazione attiva a questo hobby .. e questa si chiama passione. Ad esempio; un bel vassoio di monete, un bel album tutto bello preciso e ordinato, il piacere di condividere , collaborare, stringere amicizie e talora dare consigli spassionati (mai critiche se non costruttive) si adattano molto bene ad una certa descrizione. Spesso questi collezionisti di monete tendono a voler godersi le loro ricerche con una cerchia di amici. Gli psicologi chiamano questo .... "gruppo di supporto", gruppo di supporto che può essere sia ulteriormente allargato o ristretto ........ questo a seconda di libere scelte o situazioni ......... di questo si potrebbe parlare e non poco.(aggiungo) Monete, convegni e stidio sostituiscono spesso e cacciano via tanti pensieri, e problemi del quotidiano. Si tratta di quindi di utili esercizi ed eccellenti toccasana. Si può immaginare un hobby migliore della numismatica? Non carissimi amici (questo lo aggiungo io) Una delle caratteristiche di molti collezionisti, la loro "psicologia", se vogliamo, è che talora soffrono della malattia della "completezza". Suona familiare? (a me un tempo si ....altra mia aggiunta). "Devo completare questa serie il prima possibile" o "Fammi comprare questa moneta adesso". Ci sono altri esempi ma questi sono i princilai. Per il mio modo di pensare , chi dice che devi avere per forza qualcosa e subito .... ..chi dice che devi per forza completare e subito ad ogni costo ecc.ecc... Se è così, si è afflitti da questa sindrome da completezza. A mio modesto parere, è più divertente e avvincente cercare metodicamente con la classica calma e gesso (aggiungo) in qualsiasi momento senza fretta o frenesia. Le parole importanti quindi sono "vado avanti con calma e metodo". ....Non lasciare che la tua psiche sia influenzata dalla mentalità degli altri. In altre parole, non lasciare inconsciamente che siano gli altri a decidere per noi.. La decisione su come e cosa raccogliere è strettamente tua........ nostra. Anche l'hobby delle monete subisce cicliche influenze causate da determinati "movimenti psicologici". Ad esempio, un anno tutti lottano e si azzuffano per dollari d'argento. L'anno successivo scendono di quotazione e altre monetazioni prendono il sopravvento con conseguente rovesciamentodi fronte. Poi si riparte per qualcos'altro, ad esempio di nuovo con i dollari d'argento, e determinati cicli si ripetono. Credimi, (sto sempre traducendo non sono parole mie) da "veterano" collezionista di monete, ho visti andare e venire, andare e venire, andare e venire .tantissimi collezionisti che in fine non ci hanno capito più nulla e hanno smarrito un certo percorso. Bene, questo è il punto. Mai pernmettere a noi stessi di essere influenzati dai questi movimenti ciclici, mai seguire tendenze e pensare con la testa di altri. Tutti coloro che saltano sul carro in voga oggi (sulla "moda" del momento ....spesso è così) cadranno molto probabilmente quando lo stesso carro diventerà freddo. Un altro punto da ricordare è che la maggior parte di questi "cicli monetari" sono avviati da promotori sedicenti e loro pubblicità appariscenti. Fare attenzione ai mercati in aumento (ciclici), specialmente a quelli che hanno sorte di corsie preferenziali, accompagnate da tante belle parole. Di solito ciò che sale troppo velocemente si riduce altrettanto rapidamente se non di più.(qui credo l'autore stia parlando di monete di borsa) Il veterano collezionista guarda ovviamente a situazioni come questa da una prospettiva diversa da quella del neofita. Questa può essere definita la psicologia dell'esperienza. Quello che il collezionista nuovo o incauto deve presto imparare per non essere destinato a rimanere intrappolato nella psicologia del seguire le pecore.... ma a ciò ci si arriva con l'esperienza e anche quest aha un certo costo. Il noto rivenditore Wayte Raymond una volta ha osservato: "Il miglior investimento nella numismatica è la conoscenza" .... e per conoscenza non intende solo i libri e loro studio. Mi piacerebbe citare un altro veterano. Lee F. Hewitt , ex editore della rivista The Numismatic Scrapbook amava dire che "non c'è Babbo Natale in numismatica". Queste sono parole da considerare specialmente quando si ci stupisce se qualcuno ti fa un'offerta che sembra troppo bella per essere vera. Possiamo chiamare questa la psicologia del "cavallo da regalo" e talora "cavallo di Troia". Quando qualcosa sembra troppo bella per essere vera, invariabilmente è troppo bello per essere vero...... cosa cè dietro , basta guardare avanti. Viene offerta una lezione di psicologia finale. Divertiti e gioisci prova a condividere tutto questo con gli altri, ma non farti mai influenzare da tendenze o da pareri che non siano spassionati. tu decidi , tu dirigi. Un caloroso saluto ai padroni di casa e a tutti gli amici del cordusio con stima Niki2 punti
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DE GREGE EPICURI Per l'ultima conferenza prima dell'estate (martedì 12 giugno alle 20.45, a Milano in via Terraggio 1) al CCNM avremo un argomento complesso, ma molto interessante: come venivano visti durante il Rinascimento gli imperatori romani e le loro monete. Ce ne parlerà il nostro socio Gerarluigi Rinaldi, che ha approfondito il tema lavorando alla Univ. Federico II di Napoli; il titolo esatto é: "Antichità classiche e rinascimento italiano: l'uso documentario delle fonti numismatiche nel manoscritto dell'Historia Augusta *Vittorio Emanuele 1004*". Composta nella tarda antichità, l'Historia Augusta è una raccolta di biografie che continuano i "DodiciCesari" di Svetonio: il pensiero comune sulle figure imperiali del 2° e 3° secolo, con gli stereotipi, ad es., del bonus princeps per Antonino Pio o Alessandro Severo, del folle tyrannus per Commodo o Elagabalo, ecc. Tra le copie pervenute dalla tradizione manoscritta, il codice "Vittorio Emanuele 1004", oggi alla Biblioteca Nazionale di Roma, fu vergato nella seconda metà del Quattrocento, probabilmente alla corte dei Gonzaga, e venne illustrato con un ricco apparato iconografico. Questo è costituito da miniature, che per ogni biografia riproducono il diritto di una moneta, a documentazione della fisionomia del personaggio, e uno o due rovesci, che documentano la propaganda imperiale. Ci sono anche alcuni errori o fraintendimenti (pochi), che testimoniano lo stato di avanzamento degli studi antiquari e numismatici in età umanistica: forse sono proprio questi la parte più curiosa e interessante del manoscritto.2 punti
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Ciao Giovanni, rileggendo questa interessantissima discussione volevo un attimo una precisazione sul punto che ho evidenziato in grassetto: Se ti riferisci alle lire quadriga (briosa, veloce e aquila sabauda), queste non erano in argento .835, mentre lo scudo era a titolo .900? @bizerba62 A tal proposito, chiederei a Michele: una maggiore bontà di titolo avrebbe avuto una maggiore "appetibilità" nell'incettare queste monete? Facendo due rapidi conti "di peso", uno scudo era una bella "scorciatoia" per portarsi 25 grammi di buon argento in un solo pezzo, mentre in altri modi (con gli spezzati da 1 e 2 lire) si sarebbero avute almeno tre monete a titolo inferiore. Sempre in merito al dibattito se lo scudo Quadriga abbia circolato si, no, si e no... Stavo facendo una riflessione che anche se non da una risposta secca, ne tanto meno certa, potrebbe (spero) dire qualcosa a coloro che ancora credono che lo scudo quadriga abbia circolato. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu Michele in particolare. Ma la condivido volentieri con Voi tutti se avrete pazienza e voglia di sopportare ulteriormente il mio scritto Gli scudi che ancora giravano nel periodo preso in esame da questo thread erano quelli emessi sotto VEII e poi successivamente sotto umberto I. Solo per VEII, il totale dei pezzi battuti (con esclusione del solo taglio per Firenze del 1861) non arrivano a 69ML (ML= milioni) netti. I pezzi battuti sotto Umberto I sono solo 4,1ML di pezzi Sotto il Regno di Vittorio Emanuele III, oltre al primo "famoso" scudo "Aquila Sabauda", datato 1901, vennero emesse banconote dello stesso taglio attraverso diversi decreti di emissione. Banconote, quindi parliamo di cartamoneta, quella che effettivamente era denaro contante, speso quotidianamente. Lo preciso perchè, per un collezionista del regno che raccoglie solo monete, che da poco si è avvicinato alla numismatica, questo non è un concetto proprio chiaro. Erroneamente si potrebbe pensare che le monete del primo '900 fossero i soli soldi che circolavano ed erano spesi... ma non era proprio così. Le banconote la facevano da padrone... Vediamolo... La prima banconota da 5 lire emessa sotto Vittorio Emanuele III era praticamente identica a quella emessa sotto Umberto I; E' un banconota rara, stilisticamente a me piace molto, e riflette il gusto artistico delle banconote dell'ultimo '800 (in allegato potete vedere una scansione di questa tipologia). Evidentemente la scomparsa improvvisa del padre e la necessità di circolante potrebbero essere la spiegazione all'emissione tipo di questo primo contingente, che venne stampato con decreto (ci si risale con i numeri di serie) del 4.9.1901 per un totale di ben 23ML di pezzi (l'effettiva stampa di questi biglietti, con il medesimo decreto, fu però spalmata in qualche anno, fino al 1904). Dopo qualche anno, Vittorio Emanuele III potè avere una banconota da 5 lire tutta "sua": il 5 lire tipo "floreale", ( @bizerba62 probabilmente è proprio questa la tipologia di banconota cui faceva riferimento @petronius arbiter in riferimento all'art.2 del decreto sul controvalore degli scudi "in valuta corrente del Regno"). Il primo decreto di emissione (distinguibile sempre dai numeri di serie riportati sul biglietto, e stampato per qualche anno, dal 1904 al 1907, come nel caso della banconota con ritratto di Umberto I) del 8.11.04 che risulta stampata in 90 ML di pezzi Una nuova, secondaria, emissione dello stesso pezzo fu con decreto di emissione del 27.12.11 (anno del cinquantenario ): 30ML Nel 1914 (anno appunto, dell'emissione dello scudo Quadriga), ci furono due emissioni: - 22.1.14 per l'ammontare di 62ML di pezzi -05.11.14 per l'ammontare di 191ML di pezzi Quindi, fino a tutto il 1914, si ha una circolazione cartacea di più di 350ML di pezzi di banconote da 5L, (esclusi quelli con il ritratto di Umnerto I) contro un'emissione di scudi veramente esigua. Tutto ciò, credo non possa far altro che rafforzare quanto già scritto precedentemente: Cioè che questi scudi non abbiano circolato affatto come moneta propriamente detta. Tra l'altro, il contesto monetario vede chiaramente una grandissima predominanza di cartamoneta, che inesorabilmente ha di fatto soppiantato la circolazione monetale (in pratica: chi avrebbe speso moneta "buona" avendo sottomano moneta "cattiva", cioè carta?) ANCHE con le politiche attuate per il cambio dei nuovi scudi... Come già scritto: non proprio comodo ed alla portata di tutti. Rinnovo la domanda già citata da @bizerba62 in più punti di questa discussione: Avrebbe avuto senso spenderli così "tranquillamente", anche vista la trafila per richiederle? Alla fine di tutto questo, spero di avervi anche incuriosito con la bellezza della cartamoneta italiana di inizio '900. Il liberty degli scudi lo troviamo accennato in queste piccole opere d'arte, ma se vorrete saperne di più, la sezione cartamoneta, con il buon @petronius arbiter sarà felice di ospitare qualche vostra visita. Cito anche @nikita_, appassionato di banconote che forse potrebbe avere qualche asso nascosto nella sua manica a tal riguardo Perdonami qualora ti abbia chiamato in causa in una discussione che potrebbe invece rivelarsi un po noiosa per i tuoi interessi numismatici. Scusate per la prolissità Un saluto a tutti, Fab2 punti
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Un evento unico, una occasione per incontrare nuovi amici e appassionati numismatici, impossibile mancare.2 punti
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Milano ha tantissimi e forse troppi tesori nascosti. Scoprirli, portarli alla luce e renderli fruibili dovrebbe essere uno Tra i principali doveri (e interesse) delle istituzioni che troppo spesso si mostrano sorde alle richieste di cittadini desiderosi di cultura. ChiudereI con una frase del celebre Fancesco GNECCHI a proposito della collezione dell'Ambrosiana da lui visitata in occasione della realizzazione del libro "le monete di Milano" Alla fine dell'800. "A causa dell’infelicità del locale, in cui è conservata, pochissimo hanno visitato questa Collezione, anzi, oseremmo dire, che pochi ne conoscono l’esistenza; ed è veramente deplorevole che., essendo proprietà del Municipio, non si possa trovar modo di toglerla dal sepolcro ove giace, per riunirla all’altra Municipale sopra citata (Quella ora conservata al Castello Sforzesco ndr) e formare con tale fusione la più splendida Serie di monete milanesi.” GRazie a chi l'ha tolta dall'oblio.2 punti
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Se non hai abbastanza permessi ci sarà un motivo... ... E fare un annuncio in un altra sezione certamente non è la soluzione. Da Regolamento della Sezione "Annunci": Saluti Simone - Staff "lamoneta.it"2 punti
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Tra i miei vari interessi vi è anche la psicologia, non in quanto materia d'interesse intellettivo bensì culturale (in parole povere al fine di comprendere cosa afferma la psicologia in sè). Non approvo la pretesa scientifica della psicologia in quanto manca dell'osservazione e la conoscenza diretta dell'organo (il cervello) il cui comportamento pretende di descrivere. Volo pindarico a parte, quel che mi ha spinto a voler collezionare monete è principalmente il tema della fuga (citato nell'articolo) ma non dalla quotidianità personale ma piuttosto dalla realtà moderna. Sono consapevole che in passato la gente se la passava peggio ma mi illudo che quella realtà ormai passata fosse permeata di un velo di "incanto romanzato", specialmente l'epoca medievale. Mi piace un muro di pietra eroso dal tempo, mi piace pensare che la moneta che tengo in mano sia stata nella mano di un uomo secoli prima, che quella moneta ha "visto" eventi storici di cui ho letto lo svolgimento su qualche libro. Mi emoziono di fronte a un qualcosa che dimostra gli anni che porta perché mi permette di evadere dal mondo freddo, sporco, soffocante e troppo artificiale che mi circonda. Oltre al tema della fuga sono un poco affetto (se così si può dire anche se mi fa sentire malato...) dalla sindrome della completezza (anch'essa citata nell'articolo), mi è capitato di avere smania di completare una monetazione di un certo periodo storico (cosa impossibile dal punto di vista economico anche per il periodo che sto collezionando). Probabilmente devo soltanto "maturare" in termini numismatici, oppure passare il primo periodo di euforia per il nuovo (ed unico) hobby.2 punti
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Effettivamente, in questo caso, c'era bisogno di moooolto spazio... Una vista dell'installazione "100,000 Dollar Bills" dell'artista concettuale Hans-Peter Feldmann al Guggenheim Museum di New York nel 2011 PB2 punti
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Grandissimo Mario, un traguardo raggiunto dove nessun altro era finora riuscito. Non si puo 'mancare l'appuntamento. In un brevissimo lasso di tempo l'Associazione ha gia' realizzato moltissime cose con la sola forza e l'energia della passione. Italo2 punti
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Ciao, sembra d'oro..... ma è il risultato di una pulizia soft tipo: ________________________________________________2 punti
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I moduli ridottissimi per postumo esistono sicuramente, sembrano antoniniani ma un po’ più pesanti e spessi. Io li ho visti sempre e solo fusi come quello della discussione. La tecnica usata è certamente antica con possibile produzione multipla disponendo le matrici in una sorta di tubo posto in orizzontale disposte una appaiata all’altra, tutte con i canali di immissione verso l’alto. Ipotizzate di ruotare il dritto di 90 gradi, a ore 7 e ore 10 si vede ciò che resta dei due canali di immissione, ecco questi, ruotando la moneta come dicevo, indicano la disposizione della matrice nel tubo con i canali posti in alto. Dubito che possa essere una produzione moderna, a che pro dato il comunque contenuto valore di queste monete?2 punti
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Mi sembra doveroso riportare anche qui il link della discussione che è ora nella sezione generalista, è il minimo che possa fare... Ovviamente ogni commento sarà gradito anche qui e chi vorrà partecipare all'inaugurazione del 12 maggio sabato ore 10 potrà dirlo anche in questa discussione.1 punto
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Salve a tutti, posto questo ultimo mio acquisto: Cavallotto per Genova 1669. Ho acquistato questo pezzo poichè di modulo davvero regolare e centrato per il tipo, nonostante il conio stanco da una parte. Mi è venuta l'idea che possa essere stato coniato al torchio. Il MIR non cita esemplari coniati al torchio per questa tipologia, voi sapete qualcosa in merito? grazie1 punto
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Indipendentemente dalla provenienza dei vari pezzi, il risultato finale è tra il pacchiano e l'inquietante. Per questo non posso fare a meno di rimirarlo... PS. La mia parte preferita è proprio il nasone posticcio coi baffi spioventi. Capolavoro!1 punto
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Caro Mario rinnovo pubblicamente i complimenti espressi in privato a te e a tutto il gruppo attivo dell'associazione. Non vedo l'ora che arrivi il giorno fatidico per vedere il risultato di questo grande impegno.1 punto
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Invidio un po' chi avrà la fortuna di partecipare. Se solo Milano fosse un po' più vicina...1 punto
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Ciao Lukas, per stress meccanico intendo un intervento abbastanza violento tale da deturpare la moneta. Se sia una cosa fortuita o voluta, difficile dirlo.... Buona serata Silver1 punto
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Bel Post distensivo : i capelli sono di Otone , la corazza potrebbe essere di Adriano , il naso di Galba1 punto
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Direi che è una "non notizia"; nel senso che lo sapevamo già che non siamo un popolo omogeneo...1 punto
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Un filo che parte con Res Nummariae Mediolanenses e il suo Speciale continua con Colori e Monete prosegue con Parma, col nuovo Gazzettino, arriva poi all’ Ambrosiana col sogno dei sogni e continua con la Prof. Travaini ...direi che per l’estate può bastare ?1 punto
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Questa è vera passione. Prodigarsi per qualcosa di grande, per il prossimo, per la propria città. Sicuramente Milano avrà un gioiello in più: la mostra delle SUE monete. Grande Mario e tutti coloro che hanno contribuito. Grazie anche agli sponsor che ci hanno creduto.1 punto
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Buongiorno Lukas, notevole il diritto che solitamente non conserva questi dettagli, un esemplare di tutto rispetto. Complimenti Silver1 punto
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Buongiorno Lukas, sembra aver subito uno stress meccanico notevole, tant'è che si è aperta un piccola frattura ad ore 7 del dritto visibile anche ad ore 11 sul rovescio. In fase di coniazione una moneta con un difetto simile sarebbe stata scartata. Qualche "buontempone" deve aver combinato un bel pasticcio. Cordiali Saluti Silver1 punto
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Confermo il 1399, essendo le caratteristiche del fiorino appartenente alla XIII serie 1395-1408. saluti Marfir1 punto
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Julius Caesar, d. 44 BC. AR Denarius minted at Rome by moneyer Q. Voconius Vitulus, 40 BC. Anepigraphic portrait of Julius Caesar right, wearing wreath. Reverse: Calf standing left. Cr. 526/4; Syd. 1133; Sear ( Imperators ) 331. Two insignificant counterstamps on obverse, not interfering with the excellent portrayal of Julius Caesar; two ancient pin scratches ("X" shape) in right field. Some smoothing in fields with a nearly EF portrait. Overall, Choice Very Fine. Estimated Value $2,500 - 3,000. ILLUSTRAZIONE: GIULIO CESARE1 punto
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Ciao, anch'io sono curioso di sapere cosa significa BN, sarà un acronimo/avvertimento per chi vorrebbe aprirle come una cozza? Nell'attesa:1 punto
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Un filo unisce Parma ora a Verona, un filo grande, grosso, importante che ha un nome Lamoneta ...1 punto
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Beh in tutti questi anni qualche piccolo, qualche quartarolo, qualche bagattino, qualche bezzo, qualche bianco, qualche denaro, qualche gazzetta, qualche giustina, qualche lira, qualche ducato, e infine anche qualche osella perchè no mi sa che gliele abbiamo lasciate..1 punto
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Adesso vi mostro l'entusiasmo della giornata di Parma con l'asse Nord - Sud e i momenti del pranzo emblematici.. Io e @Rex Neap Qui con il mitico @dabbene @Rex Neap @parpaiola Niko, Sesino e gli altri amici E il resto della combriccola con @incuso1 punto
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Era un evento Made in Lamoneta ricordiamolo dove stiamo scrivendo tutti ora che raggiunge un grande consenso sia di post che di letture, a ora 5.600 circa , indubbiamente rallegra e rende contenti tutti quelli che hanno a cuore questo Network. Però devo ringraziare anche chi ha reso possibile tutto questo, i padroni di casa, @MatteoBarbieri e @incuso, ma anche i relatori tutti lamonetiani doc in particolare @Poemenius@magdi@Rex Neap ma anche @Parpajola e @eracle62, ovviamente anche chi ha seguito sul posto o ora in streaming sul canale YouTube di QuellidelCordusio, ma anche i numerosi presenti al riuscitissimo pranzo lamonetiano ! Quindi w Lamoneta, w il Cordusio e tutti noi che ci crediamo !1 punto
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Beh, se le vai a comprare da un commerciante, costeranno sicuramente di più del facciale, dal momento che il commerciante ci dovrà guadagnare. Ma se parliamo di emissioni in euro destinate alla circolazione e distribuite dalle Autorità preposte, è abbastanza evidente che non possano essere cedute ad un prezzo maggiore del facciale, salvo che non siano confezionate (dalle stesse Autorità emittenti) in particolari contenitori....ma allora si pagherà, oltre alla moneta/e, anche il costo dei suddetti contenitori. Nel caso dello scudo del cinquantenario, era già l'Autorità emittente a stabilire e pretendere una modalità di pagamento che doveva risultare più gravosa del semplice fornire il corrispondente importo del facciale con moneta argentea divisionaria (che aveva, peraltro, un titolo inferiore di intrinseco rispetto allo scudo ) o addirittura con banconote. Queste più gravose modalità di acquisizione delle monete del cinquantenario (non dimentichiamoci anche la prenotazione obbligatoria al Direttore del Tesoro) sono cosa diversa rispetto al fatto che, sul mercato collezionistico, qualunque moneta in FDC costi più del facciale, dal momento che nel 1911 quelle due monete sarebbero "costate" di più fin dall'origine e non soltanto dal momento in cui sarebbero state poi trattate dai commercianti. Mi pare abbastanza evidente dal comportamento del Ministero del tesoro, che già allora dovesse esserci differenza fra corrispondere 5 lire in moneta divisionaria, in banconote o con uno scudo di vecchio conio (allo stesso modo, pagare 50 lire in moneta argentea divisionaria, in banconote o in oro). Altrimenti, se non ci fosse stata alcuna differenza e se pagare con qualunque altra valuta interna avente corso legale non avesse fatto alcuna differenza, ci dovremo chiedere perché mai il Tesoro abbia stabilito ciò che abbiamo letto nell'articolo de La Stampa riguardo la prenotazione ed il pagamento di quelle due monete del cinquantenario. Detto questo, è regola di comune esperienza che chi acquista una moneta pagandola più del facciale lo fa non per rimetterla nella circolazione al facciale ma per raccoglierla o, al più, per rivenderla ad un prezzo ancora superiore di quello d'acquisto. Se poi consideriamo che sia il modulo dello scudo che, ancor più il taglio aureo da 50 Lire, erano in quell'epoca già desueti e avulsi dalla normale circolazione, non si capisce per quale strano motivo (forse masochismo?) uno dei fortunati assegnatari di quella moneta avrebbe dovuto anche spenderla al facciale! "Se non sbaglio, le vecchie monete ottocentesche in oro ed argento erano ancora a corso legale nel 1914. " Se è per quello, gli scudi d'argento vennero posti fuori corso solo nel 1927 (art. 2, R.d.L. 23.6.1927, n. 1.148), a partire dal 30 settembre: mentre la monetazione aurea del Regno non venne, formalmente, mai messa fuori corso e ciò proprio perché in realtà, almeno dai primi del '900 in avanti, essa non veniva più trattata "al facciale" ma "all'intrinseco", in base alle variazioni del prezzo dell'oro. Per capire come la cessazione del corso legale degli scudi avesse natura più virtuale che effettiva, basta considerare la successiva disposizione (che ha una connotazione persino..."umoristica"), che stabiliva le modalità di cambio degli scudi "cessati". Ebbene, il D.M. 7.3.1928 stabiliva che a fronte della consegna alle Tesorerie dei vecchi scudi ormai privati del corso legale, lo Stato avrebbe corrisposto ai conferenti una moneta di pari importo (cioè un 5 Lire "aquilotto"). Quindi, quale contropartita di una moneta in argento pesante 25 grammi e al titolo di .900/1.000, lo Stato avrebbe consegnato una moneta in argento pesante 5 grammi e al titolo di .835/1.000...!!! Il valore facciale, d'altronde...era identico. Proprio un vero affarone per chi avesse voluto cambiare gli scudi ormai cessati.....con gli aquilini....immagino che file ci saranno state nelle Tesorerie!!!. Come si può notare, la data di formale cessazione del corso legale per gli scudi è del tutto pleonastica, dal momento che se dovessimo attenerci al puro dato documentale, ci saremmo trovati ad un certo punto ad avere nello stesso momento in corso legale scudi da 25 grammi e "aquilini" da 5 grammi; entrambi apparentemente spendibili per lo stesso valore facciale da Lire 5! Il che, ovviamente, può essere concepibile per una monetazione esclusivamente "fiduciaria" (vedi le banconote); ma è un assurdo per monetazioni ad intrinseco prezioso. Allo spirare della data di prescrizione, come era ovvio attendersi (a Napoli dicono: "accà niscun'è fesso"), la gran parte degli scudi non venne portata al cambio, preferendo i privati possessori tesaurizzarli. Come dar loro torto? Non è assurdo. Lo scudo aveva migliore bontà di intrinseco rispetto alla monetazione divisionale argentea. Quindi uno scudo aveva un valore superiore a 5 lire in moneta divisionale. Non puoi fare il paragone della zecca che ci chiede di pagare in lire, perché in quel caso le monete che la zecca del Regno richiedeva erano di metallo prezioso, caratteristica che non avevano le lire repubblicane. Quindi la zecca, con la sua richiesta, intendeva approvvigionarsi non di scudi o di marenghi, ma di argento e di oro ad alto titolo. Inoltre, l'avvenuta scomparsa dalla circolazione di scudi e monete auree non significava affatto che queste monete non fossero più in possesso di (alcuni) privati, di Banche, Enti ecc. Se il Tesoro avesse inteso ritirare in larga scale gli scudi, avrebbe fatto ricorso ad altri incentivi; fra l'altro, stiamo, parlando di 60 mila scudi......se compariamo questo dato con i milioni di scudi di vecchio conio emessi dal Regno d'Italia, stiamo parlando di una quantità di scudi ritirati percentualmente risibile. Ma poi, scusa, quale sarebbe stata la "logica" di questa operazione? Il Tesoro ritirava 60 mila scudi di vecchio conio per rilasciare 60 mila scudi di nuovo conio, aventi identiche caratteristiche di intrinseco e di titolo? A che scopo questa operazione? Intendo dire, a che scopo sul piano della circolazione monetaria. Togliere 60 mila scudi di vecchio conio, che ormai non circolavano più, per immettere 60 mila scudi di nuovo conio "per collezionisti" (passami il termine), non destinati a circolare? Fra l'altro, come abbiamo già visto, a quella data gli scudi erano ancora formalmente in corso legale e dunque non si poteva procedere a "ritiri" forzati in larga scala. Per poter ritirare una moneta occorre che la stessa circoli e che venga trattenuta dalle banche e dalle tesorerie quando vi entra e non venga più riutilizzata. Oppure devi obbligare le persone, con la forza, a consegnarti le monete. Gli scudi stavano da tempo "al calduccio" nei forzieri di coloro (Banche, Enti, privati ecc.) che se li potevano permettere e che non ci pensavano minimamente di spenderli....non stiamo parlando di "moneta fiduciaria", che una volta che viene messa fuori corso diviene carta straccia o "metallaccio"; stiamo parlando di una moneta dall'intrinseco prezioso che, a prescindere dalla cessazione del corso legale, continuava a valere per il suo intrinseco in dipendenza delle oscillazioni dell'argento. Ma chi, sano di mente, sarebbe andato a scambiare quegli scudi con un aquilino (se non obbligato dai Carabinieri)? "Chiaro che difficilmente una moneta da 5 lire del 1914 data come resto di tesoreria difficilmente sarebbe passata di mano in mano, ma presto tesaurizzata. Però è circolazione anche la cessione di monete al pubblico al facciale come pagamento, no? Ne abbiamo parlato anche riguardo la 1000 lire del 1970, quasi universalmente considerata per la circolazione." Come già Ti scrissi, mi sembra surreale che lo scudo del '14 (ma anche quello dell'11) possa essere stato dato come resto di tesoreria. Se lo fosse stato, non c'è dubbio che si potrebbe parlare di "moneta finita nella circolazione", anche se non so quanto strada quegli scudi avrebbe poi potuto compiere.... Saluti. Michele1 punto
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Quelli che possono essere presenti in certi terreni....si parla infatti di "terreni acidi". M Non è che ci fai giocare i bambini.....non tutti i possessori di una moneta, nel corso del tempo, la conservano nello stesso modo. C'è chi la tiene in un monetiere, ma ci può essere anche chi la tiene in un sacchetto, chi in un cassetto insieme al altre cose che vengono spostate spesso. La moneta quindi si può "muovere", anche se i suoi "movimenti" non sono certo quelli dell'ordinaria circolazione.... Guarda questa moneta: https://www.ebay.it/itm/moneta-ORO-REGNO-D-ITALIA-CINQUANTENARIO-50-LIRE-1911-RARA-sigillata-qBB-NIP/332624563508?_trkparms=aid%3D222007%26algo%3DSIM.MBE%26ao%3D2%26asc%3D20170831090034%26meid%3Da707daec1b4c48598ae018ddae8aebcd%26pid%3D100005%26rk%3D4%26rkt%3D12%26sd%3D323210795650%26itm%3D332624563508&_trksid=p2047675.c100005.m1851 50 Lire cinquantenari qBB? Allora ha circolato anche questa? M.1 punto
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Ciao. Ho reperito un dato che dovrebbe dimostrare come lo scudo del '14 non circolò. Nel "Manuale del raccoglitore di monete del Regno d'Italia", pubblicato da Memmo Cagiati nel 1918, il Numismatico riporta la foto della moneta con la sua descrizione e, per quanto riguarda il prezzo, la seguente didascalia: "Sopra- prezzo Lire 20 a 25". Dunque, appena 4 anni dopo la sua emissione, lo scudo del 1914 veniva già trattato commercialmente ad un prezzo compreso fra le 25 e le 30 Lire. Dovrebbe bastare quanto sopra per dimostrare come la nostra moneta non fosse destinata alla normale circolazione. In allegato trovate in pdf la scansione del frontespizio del "Manuale" e la scansione della moneta con la didascalia. Saluti. Michele cagiati2.pdf cagiati3.pdf1 punto
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Si parte sempre da basso.. poi si va in alto______ Ma ci arriveremo prima o poi ad un brevetto finale1 punto
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