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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/18 in tutte le aree

  1. Ma un giorno nel paese arriva lui di giovedì E' un giovedì, quel primo giorno di gennaio del 1767, quando lui fa la sua prima comparsa in paese. Il paese è Annapolis, Maryland, ma LUI, chi è? Eccolo qua, il DOLLARO! O, per meglio dire, la prima moneta (ebbene sì, di carta ) su cui compare, per la prima volta, la parola "dollaro" come unità di misura del valore. La cartamoneta era in uso da quasi ottant'anni nelle colonie inglesi d'America, per la precisione dal 1690, quattro anni prima che la Bank of England emettesse la sua. La maggior parte delle emissioni non erano banconote nel senso che intendiamo oggi, ma piuttosto bills of credit (o bills of exchange, come quello in foto), paragonabili ai moderni IOU's (I owe unto, io vi devo, più o meno l'equivalente delle nostre cambiali). A precorrere i tempi era stato ancora una volta il Massachusetts, che il 10 dicembre 1690 aveva autorizzato un biglietto da 5 scellini, che può essere considerato il primo esempio di cartamoneta emessa da un governo dell'emisfero occidentale. Il Maryland, che aveva incominciato a emettere cartamoneta nel 1733, utilizzando all'inizio, come tutti, i valori della monetazione inglese, nel 1766 decise di abbandonare tale sistema in favore di una nuova valuta chiamata "dollar". Questo perché, come abbiamo visto, le parole inglesi "dollar", "Spanish dollar", Spanish milled dollar" erano usate da molto tempo per identificare le monete d'argento circolanti nelle colonie. In particolare nel Maryland si preferiva usare il termine "dollaro", piuttosto che "sterlina", quando si parlava di denaro, così la soluzione semplice fu di utilizzare anche per la cartamoneta il nome con cui la gente aveva maggiore familiarità. E non ci volle molto perché nella mente della popolazione il dollaro assumesse lo status di valuta ufficiale. Così, la colonia inglese del Maryland, fu la prima entità politica ad aver introdotto ufficialmente nella monetazione il termine "dollaro". Questo avvenne con le emissioni autorizzate nel novembre 1766 per un importo di 173.733 dollari, senza valore legale, che videro la luce il 1° gennaio 1767, data riportata sulle stesse...un giovedì, appunto E non solo "dollari", ma anche multlipi e frazioni I nuovi dollari del Maryland erano pagabili in Bills of Exchange a Londra, al cambio di 4 scellini e 6 pence per un dollaro. Tali importi erano equivalenti al dollaro spagnolo, ovvero il "pezzo da otto". Il cambio in sterline fu stampato sul retro dei biglietti, per aiutare il pubblico nella conversione, unitamente alla terribile prescrizione "Tis DEATH to counterfeit" petronius
    3 punti
  2. vabbè, mi accontenterò del mio 6 tornesi...
    3 punti
  3. Eravamo a Milano Numismatica, 28 gennaio 2017, la prima visita di gruppo a un Medagliere a Milano per 40 numismatici molti anche del forum. Molto consenso, molti apprezzamenti, ma già dal giorno dopo io pensavo al passo successivo al Medagliere fruibile per tutti, ogni giorno, pagando un biglietto e che fosse rappresentazione di un percorso divulgativo della zecca milanese. Non sapevo come muovermi assolutamente, poi un giorno vidi che il Rotary Milano indiceva nell'anno della milanesità un Concorso per fare e sovvenzionare un Service culturale per la città. Preparai una lunga e dettagliata relazione, un planning, una progettualità esecutiva, aspettai...ma sapevo che erano tante le proposte. Un giorno mi chiamarono e mi dissero hai vinto, ora tocca a te, seguii il Progetto e la sua esecuzione, fallo diventare realtà, noi finanzieremo due grandi e belle teche per le monete. Iniziò l'avventura, in silenzio perché non si poteva fare altro, mesi di lavoro, contattai tutti i vertici dell'Ambrosiana, ritrovai gli occhi della divulgazione e poi il Prof. Alteri, curatore dell'esposizione permanente e del catalogo e tanti altri operativi, la mia seconda casa diventò l'Ambrosiana. Quando potevo andavo là, certo era bello, Ambrosiana è Milano, Federico Borromeo, la prima Biblioteca pubblica, San Carlo Borromeo, la Cripta di S. Sepolcro, per Leonardo da Vinci il vero centro nel centro antico milanese, e poi c'erano 22.000 tra monete e medaglie... Un cammino lungo, tortuoso, con tante,tante difficoltà, ma questo si sapeva quando ci sono tante anime da unire e coordinare, ma la volontà comune c'era. Credo che con gli ostacoli, le difficoltà che si sono presentate difficilmente si potrebbe fare ora di più, una storia infinita, ma le motivazioni erano enormi, volevo arrivarci per Milano, come un traguardo, un sogno da lasciare a tutti... Arrivò intanto la formazione della nostra Associazione e quando si presentò il problema Catalogo, ci offrimmo come sponsor privati ritenendo il catalogo cartaceo, il dono non solo visivo ma quello di guida e segno per la collettività. Io credo che per una Associazione Culturale fare questo per una comunità come quella di una città come Milano sia il massimo come valore, un qualcosa che va oltre sigle, appartenenze, gruppetti, un qualcosa oltre tutto e tutti, semplicemente un dono per Milano, senza avere nulla in cambio, un dono che aiuterà la crescita culturale, sia collettiva che individuale. Lunedì sera ci sarà la presentazione ufficiale cittadina e con gli sponsor, doneremo all'Assessore della Cultura di Milano questo Service, sabato replicheremo col mondo culturale numismatico per chi vorrà e riterrà di presenziare, certo qui ho raccontato l'1%...per sapere il 2% invitatemi a un aperitivo magari da Spadari, baricentrico tra Ambrosiana e il Mercato del Cordusio, sarà un piacere parlarne...
    3 punti
  4. Ciao a tutti, queste le ho prese ieri, sono diverse, quindi per la mia tipologica vanno bene , sono in bassa conservazione ma non hanno corrosioni e sono costate poco., quella più grande di diametro, ma meno spessa, pesa di meno il tipo da gr. 10,25 e ø mm. 29,00 -__ ed il tipo da gr. 12,25 e ø mm. 26,00 ___
    2 punti
  5. Buona sera a tutti, di 5 T con la la lettera P del Perger ribattuta ne ho visti parecchi...soprattutto quando feci ricerche per il mio volume dello scorso anno, ed è quindi facile imbattersi in questa particolarità della P (del Perger) ribattuta. Fu proprio in quel volume, in uno dei 5 saggi proposti, che affrontai il discorso dei 5 Tornesi 1797 e 1798; e furono proprio queste "doppie" a darmi conferma di ciò che avevo trovato e che mi indicavano la strada corretta dei miei studi. In pratica (ed è facile capirlo per chi ha letto il saggio in questione), credo che quella doppia P, in pratica indichi l'intenzionalità dell'incisore di spostare sempre più in alto (a ridosso dei rami) la sua sigla ..... o no !! .... poi fino a quando, restringendo, restringendo....non vi fu più spazio utile per inserirla e si decise di inserirla sotto lo stemma. Ebbi anche la conferma con un 5 T in particolare...di cui ho conservato il dettaglio; dalla foto è chiaro che la P è a metà....quasi fuori tondello.
    2 punti
  6. Continuando la collezione delle Zecche Piemontesi vi presento : Quarto di Grosso di Guglielmo I Paleologo (1464-1483) Zecca di Casale D/ GVLIERMVS MARChIO ; Stemma a targa tra G V R/ MONTISFERRATI Z C ; Croce patente accantonata da 4 fiori Mistura
    2 punti
  7. Invece si perché ha la P di Perger sotto alla corona d'alloro al dritto che è battuta due volte, a me interessano le ribattiture
    2 punti
  8. Leggo solo ora di questa importante iniziativa di Mario, questo per dire che in questi ultimi mesi frequento pochissimo il forum a causa di tante cose che non sto qui a raccontare. Ho letto tutti i commenti positivi fatti a Mario... meritatissimi! Niente da aggiungere se non che... ci vorrebbe un Mario in tutte le città d'Italia. Grazie Mario per tutto quello che fai per gli altri. Per me, ti farei... Santo subito!
    2 punti
  9. In tale ipotesi il termine ‘testone’ si adatterebbe perfettamente a quella testa di cui tralascio la specificazione che potrebbe pensare di manipolare un tondello di 30 g di argento 800 del diametro di 36 mm coniato alla soglia degli anni 2000 per commemorare un evento di cinque secoli prima, togliendo fisicamente la scritta in rilievo che percorre il contorno per tutti i suoi 11,3 cm, nella prospettiva che un’altra testa al di sotto del suo livello non possa accorgersi del bidone.
    2 punti
  10. maggio 2018 0,80 € Albania 1 Qindar. Ar 1935, Zog I 18,6 mm. 2.000.000 i pezzi coniati
    2 punti
  11. 2 punti
  12. Bisogna comunicare virtualmente coi giovani ma poi molto realmente, parlare, spiegare, consigliare, rimanere dei fari da seguire, senza questo contatto poi umano molto sarà vano, certamente noi negli eventi reali che comunichiamo qui sul forum e alla domenica al Cordusio ci siamo, chi volesse sabato può assistere al momento storico dell'inaugurazione della prima esposizione permanente di monete della zecca di Milano aperta per tutti voi in Ambrosiana a Milano.
    2 punti
  13. Giusto per tirare su questa discussione, stamane al Cordusio era pieno di giovani, molto movimento, tanta gente, e uno di questi si è anche iscritto alla nostra associazione. Direi segnali che fanno ben sperare..
    2 punti
  14. Se ti ha attratto, hai fatto benissimo ad accaparrartela.. Ricordiamoci sempre che sono loro a scegliere noi..
    2 punti
  15. Ma è una riproduzione moderna di un denario delle guerre sociali. Di nessun valore. Metto a confronto la tua (a sinistra) con un altro esemplare identico (a destra)
    2 punti
  16. Una cosa che è bene sapere è che rarità e stato di conservazione hanno un ruolo molto importante nella formazione del prezzo di una moneta medievale. Una moneta rarissima potrebbe avere un prezzo alto anche in conservazione mediocre, mentre una comune potrebbe costare poco anche se in conservazione elevata. Inoltre due ducati dello stesso doge, quindi della medesima rarità, possono avere prezzi molto differenti in base alla conservazione. Nella maggior parte dei casi il valore cresce rapidamente al crescere della conservazione (anche di decine di volte!!!). Quindi 1.500 euro per una moneta comune ma in altissima conservazione potrebbero essere un affarone, ma anche una fregatura se la conservazione non è altissima, ma solo "alta". Chi ti dice se la conservazione e la rarità sono congruenti col prezzo? Il consiglio migliore è di fidarti solo di te stesso, della tua esperienza e del tuo occhio. Per accumulare esperienza ci vogliono tempo e MOLTI sbagli. Quindi il consiglio è di partire con cose poco costose, che potrai rivendere quando sarai più esperto con perdite ridotte (chiamale "prezzo pagato per farsi le ossa"). PS Il modo migliore per gettare soldi è farsi prendere dal "timore di perdere l'affare"
    2 punti
  17. Taglio: 2 euro cc TDR Nazione: Finlandia Anno: 2007 Tiratura: 1.970.400 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2012 Tiratura: 1.977.000 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Condizioni: BB Città: Milano
    2 punti
  18. Cari amici, tutti hanno sogni nel cassetto, anche i numismatici, gli amanti della propria storia, della loro identità, dei propri simboli. Possono essere piccoli, grandi, in questo caso parliamo di un grande sogno che diventa per loro splendida e fantastica realtà. Un sogno agognato, cercato, voluto e che si realizzerà nella nostra amata Milano e in una storica e prestigiosa istituzione cittadina, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Da tanti, tanti anni, da sempre si parlava di avere una esposizione permanente di monete sulla storia della Zecca di Milano per tutti, un percorso cronologico divulgativo, di esempio, accessibile a tutti, che rappresentasse la nostra città, la sua storia, l'arte, l'economia, i simboli cittadini, che fosse monito e ricordo per noi e per le future generazioni, in pratica chi siamo e chi siamo stati. Ma Milano non lo aveva purtroppo... Sembrava tutto impossibile, inattuabile, eppure la comunità numismatica come primissimo desiderio poneva quello di vedere le nostre monete. Il sogno...rimaneva sogno...ma un giorno quando aprì il Gabinetto Numismatico in Ambrosiana intravidi una possibilità, una luce. Non è stato certo facile ma oggi grazie all'apporto di tutta l'Ambrosiana, del Prof. Giancarlo Alteri, Capo del Gabinetto Numismatico, degli sponsor quali il Rotary Club Milano Aquileia che ha finanziato le splendide teche e l'Associazione Culturale Quelli del Cordusio che ha finanziato il Catalogo dell'esposizione permanente di monete della Zecca di Milano e seguito il progetto, ora siamo qui a parlare di un sogno realizzato e da mostrare a chi è già appassionato, ai giovani, alle scolaresche, a chi magari vedendo queste monete troverà il modo di ricercare e ripercorrere il percorso della propria storia, delle proprie radici. L'Associazione Culturale Quelli del Cordusio nel contribuire fattivamente a questo progetto, a questo Service culturale per Milano ritiene che gli sforzi associativi debbano essere indirizzati verso reali obiettivi divulgativi che possano arricchire indistintamente tutta la comunità per una crescita culturale personale e collettiva. L'inaugurazione ufficiale avverrà il 7 maggio 2018 ma sarà solo per l'Ambrosiana, le autorità Comunali, gli sponsor. Per il mondo della numismatica e per i nostri soci per un massimo di 40 persone l'inaugurazione avverrà il giorno sabato 12 maggio ore 10 trovandosi all'ingresso dell'Ambrosiana. Seguiranno come da locandina allegata col programma, le presentazioni del Service e successivamente la visione delle monete nelle teche e per i soli soci presenti sabato 12 maggio la distribuzione gratuita del Catalogo delle monete della Zecca di Milano esposte nel Medagliere dell'Ambrosiana. Per i lamonetiani interessati e che desiderano essere presenti è prevista una quota di ingressi a loro dedicati. Vi aspettiamo quindi numerosi in un giorno che sarà di festa, di gioia, da non dimenticare, chi desidera assistere al sogno potrà comunicare la sua presenza o qui sul forum o alla nostra mail [email protected] Ora tutti, pagando un semplice biglietto d'ingresso, potranno vedere le nostre monete, la nostra storia, i nostri simboli, la nostra identità, tutti i giorni grazie a questo unicum per Milano città e grazie alla sua esposizione permanente di monete milanesi. A volte anche i sogni che sembrano impossibili...possono diventare realtà, fantistica realtà per tutti ma proprio tutti.. L'Associazione Culturale Quelli del Cordusio AMBROSIANA PER CORDUSIO - Copia.pdf
    1 punto
  19. Nuovo esemplare entrato in collezione 30 soldi Repubblica Cisalpina AN IX D/ PACE / CELEBRATA • / FORO BONAPARTE FONDATO • / ANNO IX • su cinque righe. R/ Allegoria muliebre della Repubblica Cisalpina, con busto paludato volto a destra con elmo ornato da una fascia con spighe e fiori. Intorno REPVBBLICA CISALPINA • e, in basso, l'indicazione del valore (SOLDI • 30 •). Contorno: foglie in rilievo Nominale: 30 Soldi Materiale: Ag 685 Diametro: 29-30 mm Peso: 7,33 g Assi: alla tedesca
    1 punto
  20. Ciao @piergi00, della zecca di Casale conosco veramente troppo poco per poter commentare "tecnicamente" la tua moneta, però noto che per il rovescio si è scelto di imitare una moneta di Milano. Nello specifico l'imitazione riguarda il diritto del sesino di Filippo Maria Visconti (tipo Crippa 9), coniato nella prima metà del '400. Allego un'immagine presa da acsearch per un confronto. Complimenti per l'acquisizione e... perdona la mia divagazione! Un caro saluto, Antonio
    1 punto
  21. Grazie ad entrambi, in un certo senso è propio vero è lei che è arrivata da me per caso, ed a un prezzo tutto sommato giusto
    1 punto
  22. Lucolos

    Id

    Grazie mille @Asclepia e @nikita_ risposte veloci ed esaustive , adesso che mi avete ristretto il campo di ricerca continuerò a cercare ! Lucolos
    1 punto
  23. nikita_

    Id

    Sembrerebbe un maltagliato spagnolo o delle colonie spagnole, ma risalire al tipo non è per nulla facile, dovresti aspettare qualcun'altro che se ne intenda.
    1 punto
  24. Sono veramente contento di questa iniziativa soprattutto perchè si svolge all'estero! Complimenti agli organizzatori e ai relatori. Viva San Marco! Arka
    1 punto
  25. Ciao e un codolo di fusione così evidente dove lo mettiamo? Silvio
    1 punto
  26. Più che monete sono ricordi d infanzia... Se non sbaglio c era la pubblicità nel quarto di copertina di Topolino...
    1 punto
  27. Perdonami caro Numa Numa, sono un perfetto cretino ma ancora credo di riuscire a distinguere un Gabinetto di Prefettura o di Numismatica da un cesso vero e proprio. Informati bene. La Collezione Reale all'inizio della sua avventura repubblicana finì proprio nell'anticamera di bagni e non lo dico io ma autorevoli numismatici.....grazie per l'attenzione
    1 punto
  28. Anche secondo me la sua autenticità è molto dubbia,ma non sono un esperto...
    1 punto
  29. Carissimo guarda che l'inaugurazione e Sabato 12 alle ore 10.00. Se ci fossi mi farebbe piacere. Eros
    1 punto
  30. Ciao nomadi, Hai visto che l'asta che hai postato é finita a 240 euro ? E infatti i signori di Chiasso che propongono la mazzetta col cavolo che riescono a venderla a 900 CHF
    1 punto
  31. "Un peso monetario (o peso monetale) è un pezzo di metallo, per lo più di bronzo o di ottone che veniva usato per verificare il peso delle monete in metallo prezioso, che potevano andare soggette al fenomeno della tosatura, la pratica illegale con cui si asporta parte della moneta per ricavarne metallo prezioso." Quindi, come ha spiegato @ambidestro quel "pezzo di bronzo" serviva per verificare il peso reale di quella moneta.
    1 punto
  32. questa la scheda della medaglia https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME65/206
    1 punto
  33. Buongiorno, In questi giorni si è conclusa a Trieste la mostra “Nel mare dell’intimità.” Il nome della mostra prende spunto da una frase dello scrittore Predrag Matvejevic: Il Mediterraneo è il mare della vicinanza, l’Adriatico è il mare dell’intimità ̀(Predrag Matvejević, da Breviario mediterraneo, ed. Garzanti 2007). L’Adriatico in effetti, con il suo profilo allungato si addentra nell’Europa; non solo, ma la distanza tra le due sponde, ampia ma non insuperabile, non ha mai isolato gli abitanti nelle rispettive terre. Anzi, spesso le stesse correnti hanno favorito contatti in antico tra popoli più o meno lontani (mi vengono subito a mente gli antichi Greci e la loro mitologia che collocava imprese di Giasone e degli Argonauti nel Caput Adriae, i resti micenei rinvenuti in Istria Meridionale e i vada dauni rinvenuti in Dalmazia) e questo mare ha svolto funzione quasi da comunicazione, più che da ostacolo. Così per la prima volta sono stati raccolti migliaia di reperti provenienti da musei italiani, croati, sloveni e montenegrini per raccontare a tutti le rotte, i paesaggi, gli uomini e le storie del Mare Adriatico. La mostra è stata organizzata da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della regione Friuli Venezia Giulia - Servizio catalogazione, formazione e ricerca e Comune di Trieste – Assessorato alla Cultura; in collaborazione con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Polo Museale Regionale del Friuli Venezia Giulia, Federazione Archeologi Subacquei, Croatian Conservation Institute (Zagabria), ICUA-International Centre for Underwater Archaeology (Zara); con il patrocinio di Ministero beni e attività culturali e turismo (MiBACT), Ministero della Cultura Croato, Ministero della Cultura Sloveno, Ministero del Turismo Croato e Promoturismo Fvg. Grazie a: FIAS, TIARE Shopping Centre. Con il contributo di: Fondazione CRTrieste. Media Partner: Il Piccolo. Senza tediarvi ulteriormente vi invio al sito http://www.nelmaredellintimita.it/ nel quale potete osservare anche un bel video che vi permetterà di apprezzare sia l’esposizione che lo stesso spazio espositivo, un palazzo sul mare una volta adibito a Pescheria Centrale e che per la forma e per questo motivo... "ittico" rinominato dai triestini dei tempi passati “Santa Maria dei guati” ovvero “Santa Maria dei ghiozzi”. Di seguito posto alcune foto dei materiali esposti. Nella maggior parte si tratta di materiali romani.
    1 punto
  34. è una riproduzione che veniva omaggiata dalla Perugina negli anni 70 con prodotto commerciali https://www.acsearch.info/search.html?id=533900 questa è la moneta originale
    1 punto
  35. Altro esemplare della mia collezione
    1 punto
  36. Grande entusiasmo, grandissima partecipazione, molta curiosità per questo nuovo Gazzettino. Visto che è riservato ai soli soci, ho notato gente non iscritta che lo fotografava... Comunque un Cordusio strapieno e tanta passione..
    1 punto
  37. Bel bronzetto, poi con rappresentazioni equestri, fra le mie favorite..
    1 punto
  38. Grazie @talpa per i tuoi interventi sempre molto stimolanti. Questo lo credo anche io. Potrebbe essere che l'uso della moneta si sia evoluto diversamente rispetto a quanto inizialmente pensato. Con riferimento ai momenti e ai luoghi in cui il fenomeno si è presentato, è curioso che le tre grandi aree in cui si diffuse inizialmente la moneta sono caratterizzati da fattori simili: parlo di Asia Minore, India e Cina. Queste aree erano infatti suddivise in numerosi "stati" in lotta tra di loro e da una popolazione in "rivolta" contro la supremazia di una stretta cerchia di individui. Cito un passaggio da Robert Tye, Gyge's Magic Ring? Origins of Coins and Open Societies: Ancora, l'antropologo Graeber in Debt, the first 5000 years scrive: E' quindi interessante notare che in queste tre aree ci siano cause e conseguenze alla nascita della moneta molto simili. Penso anche io che Le Rider abbia sicuramente ragione nel dire che l'uso della moneta in elettro sia stato un escamotage per ottenere nuovi introiti dall'applicazione di un valore nominale superiore all'intrinseco. Questo però non spiega il perchési sia atteso il VII secolo a.C. per farlo. Applicare un valore nominale superiore all'intrinseco non è stata un'invenzione, dal momento che già in Mesopotamia i Kaniktum (ne dovrebbe parlare anche Le Rider) avevano un peso inferiore al valore attribuito dal palazzo. Si tratta di pezzi di argento marchiato che Hammurabi diede in premio a soldati della città di Mari: alcuni pesavano 2/3 di siclo, altri 1 e 2/3, altri 2,5 sicli, ma ne era stato fissato il valore nominale a 1, 2 e 3 sicli. Dovevano dunque esserci stati altri motivi che, globalmente considerati, hanno portato alla sua introduzione: magari proprio le necessità finanziarie, i popoli in rivolta e un'aristocrazia troppo potente da ridimensionare? Vero anche che 1/96 di statere aveva un potere di acquisto ancora troppo elevato per le spese quotidiane. Però esisteva anche il 192esimo...Magari in un primo momento la moneta era stata diffusa a fasce non proprio "infime" della popolazione. Ci sono però frazioni di argento (più tarde, della moneta in elettro, ma databili intorno al 550 a.C.), dal peso di 0,10g...Queste penso potessero essere usate anche per acquisti piuttosto piccoli dai cittadini comuni.
    1 punto
  39. Comunque a mio avviso l'argomento della nascita e funzione della moneta coniata è decisamente complesso e irriducibile alle soluzioni univoche, bisognerebbe distinguere i diversi momenti e luoghi in cui è entrato in scena il fenomeno monetale, probabilmente ai motivi che hanno condotto all'invenzione se ne sono aggiunti altri che ne hanno favorito la diffusione... un testo famoso e importante sul tema rimane quello di Georges Le Rider, La naissance de la monnaie, l'autore si concentra sul ruolo dello stato come iniziatore e inventore della moneta coniata che altro non è a suo avviso se non un escamotage per introitare profitti e veicolare messaggi d'identità politica, le entità statali dell'Anatolia non disponevano delle entrate fiscali e delle proprietà terriere dei grandi imperi orientali e dovevano aguzzare l'ingegno inventando il sistema del valore nominale superiore a quello intrinseco costruito su uno strumento monetario a monopolio statale e fatto di un metallo, l'elettro, che facilitava manipolazioni di questo tipo essendo variabile nelle sue proporzioni di argento e oro, inoltre data l'esistenza di una ricca pletora di microstati cittadini in competizione reciproca la moneta coniata veicolava tutta una serie di segni di identità sovrana importanti ai fini del rafforzamento di comunità politiche di piccolo e medio cabotaggio...Le Rider non crede al ruolo commerciale della moneta ai suoi esordi ritenendo il valore nominale e intrinseco della più piccola frazione ritrovata, il novantaseiesimo di statere lidio pari a 0,18 g. d'elettro, pari al valore di un terzo di pecora, ancora troppo elevato per il commercio al dettaglio...in ogni caso l'autore francese si è concentrato particolarmente sulla nascita della moneta, il processo della sua diffusione nella Grecia continentale e coloniale a mio avviso è probabile che sia stato accompagnato anche ad altri motivi e possibilità funzionali, tra cui quelle già menzionate di natura sociale e commerciale.
    1 punto
  40. Si, anche a me sembra un collo lungo; ma la moneta non è nemmeno BB; come valore direi pochi euro (a chi interessa, naturalmente...) saluti
    1 punto
  41. Questa poi... VIRTVS DIOCLETIANI?
    1 punto
  42. Ciao Giovanni, rileggendo questa interessantissima discussione volevo un attimo una precisazione sul punto che ho evidenziato in grassetto: Se ti riferisci alle lire quadriga (briosa, veloce e aquila sabauda), queste non erano in argento .835, mentre lo scudo era a titolo .900? @bizerba62 A tal proposito, chiederei a Michele: una maggiore bontà di titolo avrebbe avuto una maggiore "appetibilità" nell'incettare queste monete? Facendo due rapidi conti "di peso", uno scudo era una bella "scorciatoia" per portarsi 25 grammi di buon argento in un solo pezzo, mentre in altri modi (con gli spezzati da 1 e 2 lire) si sarebbero avute almeno tre monete a titolo inferiore. Sempre in merito al dibattito se lo scudo Quadriga abbia circolato si, no, si e no... Stavo facendo una riflessione che anche se non da una risposta secca, ne tanto meno certa, potrebbe (spero) dire qualcosa a coloro che ancora credono che lo scudo quadriga abbia circolato. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu Michele in particolare. Ma la condivido volentieri con Voi tutti se avrete pazienza e voglia di sopportare ulteriormente il mio scritto Gli scudi che ancora giravano nel periodo preso in esame da questo thread erano quelli emessi sotto VEII e poi successivamente sotto umberto I. Solo per VEII, il totale dei pezzi battuti (con esclusione del solo taglio per Firenze del 1861) non arrivano a 69ML (ML= milioni) netti. I pezzi battuti sotto Umberto I sono solo 4,1ML di pezzi Sotto il Regno di Vittorio Emanuele III, oltre al primo "famoso" scudo "Aquila Sabauda", datato 1901, vennero emesse banconote dello stesso taglio attraverso diversi decreti di emissione. Banconote, quindi parliamo di cartamoneta, quella che effettivamente era denaro contante, speso quotidianamente. Lo preciso perchè, per un collezionista del regno che raccoglie solo monete, che da poco si è avvicinato alla numismatica, questo non è un concetto proprio chiaro. Erroneamente si potrebbe pensare che le monete del primo '900 fossero i soli soldi che circolavano ed erano spesi... ma non era proprio così. Le banconote la facevano da padrone... Vediamolo... La prima banconota da 5 lire emessa sotto Vittorio Emanuele III era praticamente identica a quella emessa sotto Umberto I; E' un banconota rara, stilisticamente a me piace molto, e riflette il gusto artistico delle banconote dell'ultimo '800 (in allegato potete vedere una scansione di questa tipologia). Evidentemente la scomparsa improvvisa del padre e la necessità di circolante potrebbero essere la spiegazione all'emissione tipo di questo primo contingente, che venne stampato con decreto (ci si risale con i numeri di serie) del 4.9.1901 per un totale di ben 23ML di pezzi (l'effettiva stampa di questi biglietti, con il medesimo decreto, fu però spalmata in qualche anno, fino al 1904). Dopo qualche anno, Vittorio Emanuele III potè avere una banconota da 5 lire tutta "sua": il 5 lire tipo "floreale", ( @bizerba62 probabilmente è proprio questa la tipologia di banconota cui faceva riferimento @petronius arbiter in riferimento all'art.2 del decreto sul controvalore degli scudi "in valuta corrente del Regno"). Il primo decreto di emissione (distinguibile sempre dai numeri di serie riportati sul biglietto, e stampato per qualche anno, dal 1904 al 1907, come nel caso della banconota con ritratto di Umberto I) del 8.11.04 che risulta stampata in 90 ML di pezzi Una nuova, secondaria, emissione dello stesso pezzo fu con decreto di emissione del 27.12.11 (anno del cinquantenario ): 30ML Nel 1914 (anno appunto, dell'emissione dello scudo Quadriga), ci furono due emissioni: - 22.1.14 per l'ammontare di 62ML di pezzi -05.11.14 per l'ammontare di 191ML di pezzi Quindi, fino a tutto il 1914, si ha una circolazione cartacea di più di 350ML di pezzi di banconote da 5L, (esclusi quelli con il ritratto di Umnerto I) contro un'emissione di scudi veramente esigua. Tutto ciò, credo non possa far altro che rafforzare quanto già scritto precedentemente: Cioè che questi scudi non abbiano circolato affatto come moneta propriamente detta. Tra l'altro, il contesto monetario vede chiaramente una grandissima predominanza di cartamoneta, che inesorabilmente ha di fatto soppiantato la circolazione monetale (in pratica: chi avrebbe speso moneta "buona" avendo sottomano moneta "cattiva", cioè carta?) ANCHE con le politiche attuate per il cambio dei nuovi scudi... Come già scritto: non proprio comodo ed alla portata di tutti. Rinnovo la domanda già citata da @bizerba62 in più punti di questa discussione: Avrebbe avuto senso spenderli così "tranquillamente", anche vista la trafila per richiederle? Alla fine di tutto questo, spero di avervi anche incuriosito con la bellezza della cartamoneta italiana di inizio '900. Il liberty degli scudi lo troviamo accennato in queste piccole opere d'arte, ma se vorrete saperne di più, la sezione cartamoneta, con il buon @petronius arbiter sarà felice di ospitare qualche vostra visita. Cito anche @nikita_, appassionato di banconote che forse potrebbe avere qualche asso nascosto nella sua manica a tal riguardo Perdonami qualora ti abbia chiamato in causa in una discussione che potrebbe invece rivelarsi un po noiosa per i tuoi interessi numismatici. Scusate per la prolissità Un saluto a tutti, Fab
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  43. Io l'avevo notato. E' orrendo. Che serviva poi cambiarlo?!
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  44. Buongiorno Mario, ti ringrazio per i complimenti, anche a nome di tutti gli altri studiosi. Sì, hai centrato in pieno lo spirito del progetto: una maggiore e sempre più completa fruibilità del medagliere, anzi dei medaglieri. Perché quella della conoscenza, valorizzazione e utilizzabilità del nostro patrimonio numismatico è proprio uno dei fini dell’Osservatorio per i beni numismatici istituito nel 2011. È in quest’ottica e con questo scopo che Serafina Pennestrì, che ne è l’anima, sta lavorando nonostante le difficoltà di carattere logistico, organizzativo, economico con le quali si confronta quotidianamente. Tuttavia, si va avanti in questa direzione e i numeri del Notiziario del Portale Numismatico dello Stato che dal 2013 sono stati pubblicati sono lì a dimostrarlo ( https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/notiziario/rubrica?rubrica=vetrine ). In barba a chi critica - a volte forse un pochino in malafede e comunque quasi sempre pro domo sua - un presunto, perenne immobilismo da parte dello Stato, cocciutamente e costantemente occupato a mantenere nascosto il proprio patrimonio museale per celare chissà quali presunte malefatte o per intralciare il lavoro degli studiosi. Se è vero, com’è vero, che quanto appartiene allo Stato è per ciò stesso anche di coloro che di quello Stato sono cittadini, è anche vero che se di un qualcosa si ignora l’esistenza non se ne può certo rendere conto ma per lo stesso motivo non se ne può nemmeno chiedere conto. Ri-scoprire, censire, schedare, valorizzare: è quello che l’Osservatorio, per mezzo del Notiziario e dei convegni di studio organizzati oramai con cadenza periodica, sta cercando di fare. Consideriamo poi anche la messa on-line della ex collezione reale (che però non c’entra niente con l’Osservatorio), della quale fino a qualche anno fa tutti chiedevano a gran voce la pubblicazione mentre oggi che quella pubblicazione è in corso essa passa praticamente sotto silenzio... Un caro saluto, Marco
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  45. Ciao a tutti, che bello avere Photoshop! Vediamo se questo fotomontaggio può essere utile: spero di non aver sbagliato nel ruotare la moneta. Ma non si dovrebbe anche almeno intuire il pezzo di corona? O è diverso il tipo di rilievo dello scudo e della corona? Purtroppo questa moneta non la posseggo... Servus, Njk
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  46. La cosa che mi ha colpito ultimamente e che ho potuto constatare di persona, avendo il privilegio di essere parte integrante del Cordusio a Milano, e che i meno giovani e addirittura molti giovanissimi, inizino con il raccogliere tondelli che esulino dall'euro. Nonostante siano parte integrante di esso, partono da subito con monetazioni lontane dal loro tempo. Mi ricordo una Domenica, vidi un ragazzino insieme al padre di circa 10 anni, particolarmente attivo ai banchetti, subito mi incuriosì il suo atteggiamento, chiedeva molto e osservava scrupolosamente. A questo punto mi avvicinai per capire di cosa si interessasse, e incredibilmente sentii la sua richiesta, " mi scusi non è che per caso ha dei piccioli" Non volevo credere alle mie orecchie stava chiedendo al commerciante dei piccioli per la zecca di Palermo di Carlo II del 1600, di seguito un esempio Solo per citarne uno fra tanti, ne potrei citarne molti altri, noto che la numismatica sta entrando nuovamente nel cuore dei più piccoli, sarà che a Milano il terreno è fertile, sarà che la storia comunque affascina... Poi complice il Cordusio e la magia è fatta... Eros
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  47. Taglio: 2 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2014B Tiratura: 500.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 50 cent Nazione: Olanda Anno: 2008 Tiratura: 100.000 Condizioni: BB Città: Milano
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  48. Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2017B Tiratura: 750.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!
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