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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/18 in tutte le aree
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Ma un giorno nel paese arriva lui di giovedì E' un giovedì, quel primo giorno di gennaio del 1767, quando lui fa la sua prima comparsa in paese. Il paese è Annapolis, Maryland, ma LUI, chi è? Eccolo qua, il DOLLARO! O, per meglio dire, la prima moneta (ebbene sì, di carta ) su cui compare, per la prima volta, la parola "dollaro" come unità di misura del valore. La cartamoneta era in uso da quasi ottant'anni nelle colonie inglesi d'America, per la precisione dal 1690, quattro anni prima che la Bank of England emettesse la sua. La maggior parte delle emissioni non erano banconote nel senso che intendiamo oggi, ma piuttosto bills of credit (o bills of exchange, come quello in foto), paragonabili ai moderni IOU's (I owe unto, io vi devo, più o meno l'equivalente delle nostre cambiali). A precorrere i tempi era stato ancora una volta il Massachusetts, che il 10 dicembre 1690 aveva autorizzato un biglietto da 5 scellini, che può essere considerato il primo esempio di cartamoneta emessa da un governo dell'emisfero occidentale. Il Maryland, che aveva incominciato a emettere cartamoneta nel 1733, utilizzando all'inizio, come tutti, i valori della monetazione inglese, nel 1766 decise di abbandonare tale sistema in favore di una nuova valuta chiamata "dollar". Questo perché, come abbiamo visto, le parole inglesi "dollar", "Spanish dollar", Spanish milled dollar" erano usate da molto tempo per identificare le monete d'argento circolanti nelle colonie. In particolare nel Maryland si preferiva usare il termine "dollaro", piuttosto che "sterlina", quando si parlava di denaro, così la soluzione semplice fu di utilizzare anche per la cartamoneta il nome con cui la gente aveva maggiore familiarità. E non ci volle molto perché nella mente della popolazione il dollaro assumesse lo status di valuta ufficiale. Così, la colonia inglese del Maryland, fu la prima entità politica ad aver introdotto ufficialmente nella monetazione il termine "dollaro". Questo avvenne con le emissioni autorizzate nel novembre 1766 per un importo di 173.733 dollari, senza valore legale, che videro la luce il 1° gennaio 1767, data riportata sulle stesse...un giovedì, appunto E non solo "dollari", ma anche multlipi e frazioni I nuovi dollari del Maryland erano pagabili in Bills of Exchange a Londra, al cambio di 4 scellini e 6 pence per un dollaro. Tali importi erano equivalenti al dollaro spagnolo, ovvero il "pezzo da otto". Il cambio in sterline fu stampato sul retro dei biglietti, per aiutare il pubblico nella conversione, unitamente alla terribile prescrizione "Tis DEATH to counterfeit" petronius3 punti
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Eravamo a Milano Numismatica, 28 gennaio 2017, la prima visita di gruppo a un Medagliere a Milano per 40 numismatici molti anche del forum. Molto consenso, molti apprezzamenti, ma già dal giorno dopo io pensavo al passo successivo al Medagliere fruibile per tutti, ogni giorno, pagando un biglietto e che fosse rappresentazione di un percorso divulgativo della zecca milanese. Non sapevo come muovermi assolutamente, poi un giorno vidi che il Rotary Milano indiceva nell'anno della milanesità un Concorso per fare e sovvenzionare un Service culturale per la città. Preparai una lunga e dettagliata relazione, un planning, una progettualità esecutiva, aspettai...ma sapevo che erano tante le proposte. Un giorno mi chiamarono e mi dissero hai vinto, ora tocca a te, seguii il Progetto e la sua esecuzione, fallo diventare realtà, noi finanzieremo due grandi e belle teche per le monete. Iniziò l'avventura, in silenzio perché non si poteva fare altro, mesi di lavoro, contattai tutti i vertici dell'Ambrosiana, ritrovai gli occhi della divulgazione e poi il Prof. Alteri, curatore dell'esposizione permanente e del catalogo e tanti altri operativi, la mia seconda casa diventò l'Ambrosiana. Quando potevo andavo là, certo era bello, Ambrosiana è Milano, Federico Borromeo, la prima Biblioteca pubblica, San Carlo Borromeo, la Cripta di S. Sepolcro, per Leonardo da Vinci il vero centro nel centro antico milanese, e poi c'erano 22.000 tra monete e medaglie... Un cammino lungo, tortuoso, con tante,tante difficoltà, ma questo si sapeva quando ci sono tante anime da unire e coordinare, ma la volontà comune c'era. Credo che con gli ostacoli, le difficoltà che si sono presentate difficilmente si potrebbe fare ora di più, una storia infinita, ma le motivazioni erano enormi, volevo arrivarci per Milano, come un traguardo, un sogno da lasciare a tutti... Arrivò intanto la formazione della nostra Associazione e quando si presentò il problema Catalogo, ci offrimmo come sponsor privati ritenendo il catalogo cartaceo, il dono non solo visivo ma quello di guida e segno per la collettività. Io credo che per una Associazione Culturale fare questo per una comunità come quella di una città come Milano sia il massimo come valore, un qualcosa che va oltre sigle, appartenenze, gruppetti, un qualcosa oltre tutto e tutti, semplicemente un dono per Milano, senza avere nulla in cambio, un dono che aiuterà la crescita culturale, sia collettiva che individuale. Lunedì sera ci sarà la presentazione ufficiale cittadina e con gli sponsor, doneremo all'Assessore della Cultura di Milano questo Service, sabato replicheremo col mondo culturale numismatico per chi vorrà e riterrà di presenziare, certo qui ho raccontato l'1%...per sapere il 2% invitatemi a un aperitivo magari da Spadari, baricentrico tra Ambrosiana e il Mercato del Cordusio, sarà un piacere parlarne...3 punti
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Ciao a tutti, queste le ho prese ieri, sono diverse, quindi per la mia tipologica vanno bene , sono in bassa conservazione ma non hanno corrosioni e sono costate poco., quella più grande di diametro, ma meno spessa, pesa di meno il tipo da gr. 10,25 e ø mm. 29,00 -__ ed il tipo da gr. 12,25 e ø mm. 26,00 ___2 punti
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Buona sera a tutti, di 5 T con la la lettera P del Perger ribattuta ne ho visti parecchi...soprattutto quando feci ricerche per il mio volume dello scorso anno, ed è quindi facile imbattersi in questa particolarità della P (del Perger) ribattuta. Fu proprio in quel volume, in uno dei 5 saggi proposti, che affrontai il discorso dei 5 Tornesi 1797 e 1798; e furono proprio queste "doppie" a darmi conferma di ciò che avevo trovato e che mi indicavano la strada corretta dei miei studi. In pratica (ed è facile capirlo per chi ha letto il saggio in questione), credo che quella doppia P, in pratica indichi l'intenzionalità dell'incisore di spostare sempre più in alto (a ridosso dei rami) la sua sigla ..... o no !! .... poi fino a quando, restringendo, restringendo....non vi fu più spazio utile per inserirla e si decise di inserirla sotto lo stemma. Ebbi anche la conferma con un 5 T in particolare...di cui ho conservato il dettaglio; dalla foto è chiaro che la P è a metà....quasi fuori tondello.2 punti
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Continuando la collezione delle Zecche Piemontesi vi presento : Quarto di Grosso di Guglielmo I Paleologo (1464-1483) Zecca di Casale D/ GVLIERMVS MARChIO ; Stemma a targa tra G V R/ MONTISFERRATI Z C ; Croce patente accantonata da 4 fiori Mistura2 punti
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Invece si perché ha la P di Perger sotto alla corona d'alloro al dritto che è battuta due volte, a me interessano le ribattiture2 punti
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Leggo solo ora di questa importante iniziativa di Mario, questo per dire che in questi ultimi mesi frequento pochissimo il forum a causa di tante cose che non sto qui a raccontare. Ho letto tutti i commenti positivi fatti a Mario... meritatissimi! Niente da aggiungere se non che... ci vorrebbe un Mario in tutte le città d'Italia. Grazie Mario per tutto quello che fai per gli altri. Per me, ti farei... Santo subito!2 punti
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In tale ipotesi il termine ‘testone’ si adatterebbe perfettamente a quella testa di cui tralascio la specificazione che potrebbe pensare di manipolare un tondello di 30 g di argento 800 del diametro di 36 mm coniato alla soglia degli anni 2000 per commemorare un evento di cinque secoli prima, togliendo fisicamente la scritta in rilievo che percorre il contorno per tutti i suoi 11,3 cm, nella prospettiva che un’altra testa al di sotto del suo livello non possa accorgersi del bidone.2 punti
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maggio 2018 0,80 € Albania 1 Qindar. Ar 1935, Zog I 18,6 mm. 2.000.000 i pezzi coniati2 punti
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Bisogna comunicare virtualmente coi giovani ma poi molto realmente, parlare, spiegare, consigliare, rimanere dei fari da seguire, senza questo contatto poi umano molto sarà vano, certamente noi negli eventi reali che comunichiamo qui sul forum e alla domenica al Cordusio ci siamo, chi volesse sabato può assistere al momento storico dell'inaugurazione della prima esposizione permanente di monete della zecca di Milano aperta per tutti voi in Ambrosiana a Milano.2 punti
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Giusto per tirare su questa discussione, stamane al Cordusio era pieno di giovani, molto movimento, tanta gente, e uno di questi si è anche iscritto alla nostra associazione. Direi segnali che fanno ben sperare..2 punti
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Se ti ha attratto, hai fatto benissimo ad accaparrartela.. Ricordiamoci sempre che sono loro a scegliere noi..2 punti
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Ma è una riproduzione moderna di un denario delle guerre sociali. Di nessun valore. Metto a confronto la tua (a sinistra) con un altro esemplare identico (a destra)2 punti
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Una cosa che è bene sapere è che rarità e stato di conservazione hanno un ruolo molto importante nella formazione del prezzo di una moneta medievale. Una moneta rarissima potrebbe avere un prezzo alto anche in conservazione mediocre, mentre una comune potrebbe costare poco anche se in conservazione elevata. Inoltre due ducati dello stesso doge, quindi della medesima rarità, possono avere prezzi molto differenti in base alla conservazione. Nella maggior parte dei casi il valore cresce rapidamente al crescere della conservazione (anche di decine di volte!!!). Quindi 1.500 euro per una moneta comune ma in altissima conservazione potrebbero essere un affarone, ma anche una fregatura se la conservazione non è altissima, ma solo "alta". Chi ti dice se la conservazione e la rarità sono congruenti col prezzo? Il consiglio migliore è di fidarti solo di te stesso, della tua esperienza e del tuo occhio. Per accumulare esperienza ci vogliono tempo e MOLTI sbagli. Quindi il consiglio è di partire con cose poco costose, che potrai rivendere quando sarai più esperto con perdite ridotte (chiamale "prezzo pagato per farsi le ossa"). PS Il modo migliore per gettare soldi è farsi prendere dal "timore di perdere l'affare"2 punti
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Taglio: 2 euro cc TDR Nazione: Finlandia Anno: 2007 Tiratura: 1.970.400 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2012 Tiratura: 1.977.000 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Condizioni: BB Città: Milano2 punti
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Nuovo esemplare entrato in collezione 30 soldi Repubblica Cisalpina AN IX D/ PACE / CELEBRATA • / FORO BONAPARTE FONDATO • / ANNO IX • su cinque righe. R/ Allegoria muliebre della Repubblica Cisalpina, con busto paludato volto a destra con elmo ornato da una fascia con spighe e fiori. Intorno REPVBBLICA CISALPINA • e, in basso, l'indicazione del valore (SOLDI • 30 •). Contorno: foglie in rilievo Nominale: 30 Soldi Materiale: Ag 685 Diametro: 29-30 mm Peso: 7,33 g Assi: alla tedesca1 punto
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Quarto di Grosso di Piemonte I Tipo 1581 N Carlo Emanuele I Mir Savoia 675a1 punto
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diciamo che con questa il Perger aveva capito che la sua iniziale doveva metterla sotto lo stemma...1 punto
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Ormai ci siamo con l'inaugurazione. .......sabato toccherà a noi1 punto
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Ciao @piergi00, della zecca di Casale conosco veramente troppo poco per poter commentare "tecnicamente" la tua moneta, però noto che per il rovescio si è scelto di imitare una moneta di Milano. Nello specifico l'imitazione riguarda il diritto del sesino di Filippo Maria Visconti (tipo Crippa 9), coniato nella prima metà del '400. Allego un'immagine presa da acsearch per un confronto. Complimenti per l'acquisizione e... perdona la mia divagazione! Un caro saluto, Antonio1 punto
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Grazie mille @Asclepia e @nikita_ risposte veloci ed esaustive , adesso che mi avete ristretto il campo di ricerca continuerò a cercare ! Lucolos1 punto
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Sembrerebbe un maltagliato spagnolo o delle colonie spagnole, ma risalire al tipo non è per nulla facile, dovresti aspettare qualcun'altro che se ne intenda.1 punto
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dico anche io la mia anche se non mi posso definire un esperto, sicuramente il foro per la precisione con cui è fatto è di fattura moderna ma alcune cose oltre a quelle citate da @monetiere rendono anche me sospettoso, ad esempio nei campi sia a diritto che a rovescio si notano vari crateri, vero è che potrebbero essere frutto di corrosione però oltre a ciò vedo delle bollicine che sono presenti anche vicino al fogliame e DENTRO UNA D a rovescio, bollicine da non confondere coi punti di interpunzione nella legenda, bollicine che non mi spiego se non da fusione o da cancro e per il cancro mi sembrano piccoline, inoltre anche i rilievi della ghirlanda non mi sembrano coerenti con quelli delle lettere della legenda....sarebbe utile un confronto visivo saluti1 punto
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Effettivamente! Alla fine prezzo della moneta più spedizione pareggia il costo di acquisto presso i commercianti. Potresti aggiungere una foto del graffio presente nella tua moneta? Grazie Penso comunque farò una segnalazione.1 punto
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Perdonami caro Numa Numa, sono un perfetto cretino ma ancora credo di riuscire a distinguere un Gabinetto di Prefettura o di Numismatica da un cesso vero e proprio. Informati bene. La Collezione Reale all'inizio della sua avventura repubblicana finì proprio nell'anticamera di bagni e non lo dico io ma autorevoli numismatici.....grazie per l'attenzione1 punto
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Carissimo guarda che l'inaugurazione e Sabato 12 alle ore 10.00. Se ci fossi mi farebbe piacere. Eros1 punto
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Si ho visto come e finita. Adesso forse capite il senso del mio post. Io non capivo il senso di quel prezzo. Per questo all`inizio ho scritto se parliamo di qualcosa di raro. Saluti.1 punto
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Ciao nomadi, Hai visto che l'asta che hai postato é finita a 240 euro ? E infatti i signori di Chiasso che propongono la mazzetta col cavolo che riescono a venderla a 900 CHF1 punto
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"Un peso monetario (o peso monetale) è un pezzo di metallo, per lo più di bronzo o di ottone che veniva usato per verificare il peso delle monete in metallo prezioso, che potevano andare soggette al fenomeno della tosatura, la pratica illegale con cui si asporta parte della moneta per ricavarne metallo prezioso." Quindi, come ha spiegato @ambidestro quel "pezzo di bronzo" serviva per verificare il peso reale di quella moneta.1 punto
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questa la scheda della medaglia https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME65/2061 punto
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Buongiorno, In questi giorni si è conclusa a Trieste la mostra “Nel mare dell’intimità.” Il nome della mostra prende spunto da una frase dello scrittore Predrag Matvejevic: Il Mediterraneo è il mare della vicinanza, l’Adriatico è il mare dell’intimità ̀(Predrag Matvejević, da Breviario mediterraneo, ed. Garzanti 2007). L’Adriatico in effetti, con il suo profilo allungato si addentra nell’Europa; non solo, ma la distanza tra le due sponde, ampia ma non insuperabile, non ha mai isolato gli abitanti nelle rispettive terre. Anzi, spesso le stesse correnti hanno favorito contatti in antico tra popoli più o meno lontani (mi vengono subito a mente gli antichi Greci e la loro mitologia che collocava imprese di Giasone e degli Argonauti nel Caput Adriae, i resti micenei rinvenuti in Istria Meridionale e i vada dauni rinvenuti in Dalmazia) e questo mare ha svolto funzione quasi da comunicazione, più che da ostacolo. Così per la prima volta sono stati raccolti migliaia di reperti provenienti da musei italiani, croati, sloveni e montenegrini per raccontare a tutti le rotte, i paesaggi, gli uomini e le storie del Mare Adriatico. La mostra è stata organizzata da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della regione Friuli Venezia Giulia - Servizio catalogazione, formazione e ricerca e Comune di Trieste – Assessorato alla Cultura; in collaborazione con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Polo Museale Regionale del Friuli Venezia Giulia, Federazione Archeologi Subacquei, Croatian Conservation Institute (Zagabria), ICUA-International Centre for Underwater Archaeology (Zara); con il patrocinio di Ministero beni e attività culturali e turismo (MiBACT), Ministero della Cultura Croato, Ministero della Cultura Sloveno, Ministero del Turismo Croato e Promoturismo Fvg. Grazie a: FIAS, TIARE Shopping Centre. Con il contributo di: Fondazione CRTrieste. Media Partner: Il Piccolo. Senza tediarvi ulteriormente vi invio al sito http://www.nelmaredellintimita.it/ nel quale potete osservare anche un bel video che vi permetterà di apprezzare sia l’esposizione che lo stesso spazio espositivo, un palazzo sul mare una volta adibito a Pescheria Centrale e che per la forma e per questo motivo... "ittico" rinominato dai triestini dei tempi passati “Santa Maria dei guati” ovvero “Santa Maria dei ghiozzi”. Di seguito posto alcune foto dei materiali esposti. Nella maggior parte si tratta di materiali romani.1 punto
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A proposito della statua del probabile Navarca da Cavenzano trovata nei pressi di Aquileia e risalente alla fine del I secolo a.C. , Museo Archeologico Nazionale di Aquileia , postata da @Illyricum65 , allego l' elenco dei Prefetti della flotta (classis) ravennate ufficialmente conosciuti , tra questi la statua in oggetto potrebbe appartenere ad un personaggio vissuto entro il I secolo d.C. Al tempo dell'Imperatore Nerone , il Praefectus classis Ravennatis era Publio Clodio Quirinale . Accusato di empietà per aver oppresso con la sua dissoluta crudeltà l'Italia , come se fosse l'ultima delle nazioni , fu condannato a morte . Evitò l'onta dell'esecuzione con il veleno . Al tempo della guerra civile degli anni 68-69 , l'imperatore Vitellio affidò il comando delle flotte Ravennatis e Misenis a un membro dell'ordine equestre di nome Sesto Lucilio Basso . Quest'ultimo , però , poco dopo tradì Vitellio e passò dalla parte di Vespasiano , consegnandogli la flotta Ravennatis . Sotto Vespasiano , il comando passò nelle mani del sostenitore dei Flavi , Cornelio Fusco . Con i marinai della flotta Ravennatis , nel 70 d.C. fu formata una nuova legione , la II Adiutrix . Tito Appalio Alfino Secondo , verso la seconda parte del II secolo . Tito Cornasidio Sabino , tra la fine del II e la prima parte del III secolo . Gneo Marcio Rustio Rufino , al tempo di Settimio Severo e Caracalla . Una probabile ricostruzione di come poteva apparire il Porto di Classe , Ravenna Fonte Wikipedia .1 punto
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Grande entusiasmo, grandissima partecipazione, molta curiosità per questo nuovo Gazzettino. Visto che è riservato ai soli soci, ho notato gente non iscritta che lo fotografava... Comunque un Cordusio strapieno e tanta passione..1 punto
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Grande Alberto anche lui ebbi modo di conoscerlo a Milano, e grandissimo Fabrizio un'icona.. Ma adesso devo omaggiare nuovamente un'immenso..1 punto
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Bel bronzetto, poi con rappresentazioni equestri, fra le mie favorite..1 punto
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Mi dispiace ma le foto degli affreschi sono pessime. Ve ne posto una solo per darvi una idea.1 punto
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E ora passiamo al laboratorio. Alcune splendide monete repubblicane, tra cui un denario con un ritratto di Cesare spettacolare. Accanto un denario di Marco Antonio, anche questo con un incredibile ritratto (mi vergogno un po' a dirlo, ma del denario di Marco Antonio me ne sono accorto solo dalla foto!)1 punto
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Grazie @talpa per i tuoi interventi sempre molto stimolanti. Questo lo credo anche io. Potrebbe essere che l'uso della moneta si sia evoluto diversamente rispetto a quanto inizialmente pensato. Con riferimento ai momenti e ai luoghi in cui il fenomeno si è presentato, è curioso che le tre grandi aree in cui si diffuse inizialmente la moneta sono caratterizzati da fattori simili: parlo di Asia Minore, India e Cina. Queste aree erano infatti suddivise in numerosi "stati" in lotta tra di loro e da una popolazione in "rivolta" contro la supremazia di una stretta cerchia di individui. Cito un passaggio da Robert Tye, Gyge's Magic Ring? Origins of Coins and Open Societies: Ancora, l'antropologo Graeber in Debt, the first 5000 years scrive: E' quindi interessante notare che in queste tre aree ci siano cause e conseguenze alla nascita della moneta molto simili. Penso anche io che Le Rider abbia sicuramente ragione nel dire che l'uso della moneta in elettro sia stato un escamotage per ottenere nuovi introiti dall'applicazione di un valore nominale superiore all'intrinseco. Questo però non spiega il perchési sia atteso il VII secolo a.C. per farlo. Applicare un valore nominale superiore all'intrinseco non è stata un'invenzione, dal momento che già in Mesopotamia i Kaniktum (ne dovrebbe parlare anche Le Rider) avevano un peso inferiore al valore attribuito dal palazzo. Si tratta di pezzi di argento marchiato che Hammurabi diede in premio a soldati della città di Mari: alcuni pesavano 2/3 di siclo, altri 1 e 2/3, altri 2,5 sicli, ma ne era stato fissato il valore nominale a 1, 2 e 3 sicli. Dovevano dunque esserci stati altri motivi che, globalmente considerati, hanno portato alla sua introduzione: magari proprio le necessità finanziarie, i popoli in rivolta e un'aristocrazia troppo potente da ridimensionare? Vero anche che 1/96 di statere aveva un potere di acquisto ancora troppo elevato per le spese quotidiane. Però esisteva anche il 192esimo...Magari in un primo momento la moneta era stata diffusa a fasce non proprio "infime" della popolazione. Ci sono però frazioni di argento (più tarde, della moneta in elettro, ma databili intorno al 550 a.C.), dal peso di 0,10g...Queste penso potessero essere usate anche per acquisti piuttosto piccoli dai cittadini comuni.1 punto
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Si, anche a me sembra un collo lungo; ma la moneta non è nemmeno BB; come valore direi pochi euro (a chi interessa, naturalmente...) saluti1 punto
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Posso ora arrivare al vero motivo della discussione. Premetto che io non sono un esperto e che pertanto può essere facile persuadermi con teorie affascinanti...Battute a parte, sono rimasto piuttosto influenzato da Leslie Kurke e P. N. Ure, nonché da Robert Tye, ma anche dallo stesso Seaford e altri studiosi. Semplifico molto, eventualmente posso condividere un po' di bibliografia. La moneta nasce nel VII secolo a.C.. Ció siginifica che l'economia (e il genere umano, più in generale) ne ha potuto fare a meno per migliaia di anni. Di certo non mancavano neppure la tecnica per incidere il metallo. Passiamo un attimo a quello che succede dopo la sua introduzione: il mondo greco (in senso ampio) conosce un periodo di grande fermento culturale, politico ed economico. In questo secolo vengono poste le basi per il pensiero moderno, si sviluppa la matematica, la filosofia...non mancano i primi esempi di speculazioni finanziarie (pensiamo a Talete e ai mulini, guarda a caso a Mileto, una delle prime città a coniare moneta). Puo essere una coincidenza: si, ma magari non lo è. Torniamo a prima della nascita della moneta: la situazione politica era caratterizzata dalla presenza di un'autorita centrale, di carattere prevalentemente religioso. Il tempio era anche il centro di raccolta e redistribuzione dei beni. La circolazione della ricchezza era controllata da una ristretta cerchia di individui. Quanti popolani potevano raccogliere ricchezze e riscattare la propria posizione sociale? Le mie sono domande vere, non è retorica: sto ragionando a voce alta Si può parlare di un popolo libero in questo contesto politico? Nel VII secolo si assiste all'ascesa dei tiranni, supportati proprio dal popolo che chiedeva maggiore equità. Nello stesso secolo arrivano anche le monete e i cambiamenti sociali sopra descritti. Ure sostiene che siano stati i tiranni a coniare le prime monete. Kurke ci dice che gli aristocratici (coloro che controllavano la ricchezza, come detto sopra) si opposero alla moneta, in quanto avrebbe dato la possibilità ai cittadini comuni di agire con maggior libertà in un nuovo mercato, compromettendo pertanto la posizione privilegiata degli stessi aristocratici. Con la moneta i tiranni avrebbero da un lato accontentato il popolo, dando loro maggiore libertà, e dall'altro avrebbero ottenuto nuovi introiti applicando un valore nominale maggiore del valore intrinseco. Sono pensieri in libertà, ma essendo proposti anche da accademici, credo valga la pena parlarne insieme1 punto
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Ciao Giovanni, rileggendo questa interessantissima discussione volevo un attimo una precisazione sul punto che ho evidenziato in grassetto: Se ti riferisci alle lire quadriga (briosa, veloce e aquila sabauda), queste non erano in argento .835, mentre lo scudo era a titolo .900? @bizerba62 A tal proposito, chiederei a Michele: una maggiore bontà di titolo avrebbe avuto una maggiore "appetibilità" nell'incettare queste monete? Facendo due rapidi conti "di peso", uno scudo era una bella "scorciatoia" per portarsi 25 grammi di buon argento in un solo pezzo, mentre in altri modi (con gli spezzati da 1 e 2 lire) si sarebbero avute almeno tre monete a titolo inferiore. Sempre in merito al dibattito se lo scudo Quadriga abbia circolato si, no, si e no... Stavo facendo una riflessione che anche se non da una risposta secca, ne tanto meno certa, potrebbe (spero) dire qualcosa a coloro che ancora credono che lo scudo quadriga abbia circolato. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu Michele in particolare. Ma la condivido volentieri con Voi tutti se avrete pazienza e voglia di sopportare ulteriormente il mio scritto Gli scudi che ancora giravano nel periodo preso in esame da questo thread erano quelli emessi sotto VEII e poi successivamente sotto umberto I. Solo per VEII, il totale dei pezzi battuti (con esclusione del solo taglio per Firenze del 1861) non arrivano a 69ML (ML= milioni) netti. I pezzi battuti sotto Umberto I sono solo 4,1ML di pezzi Sotto il Regno di Vittorio Emanuele III, oltre al primo "famoso" scudo "Aquila Sabauda", datato 1901, vennero emesse banconote dello stesso taglio attraverso diversi decreti di emissione. Banconote, quindi parliamo di cartamoneta, quella che effettivamente era denaro contante, speso quotidianamente. Lo preciso perchè, per un collezionista del regno che raccoglie solo monete, che da poco si è avvicinato alla numismatica, questo non è un concetto proprio chiaro. Erroneamente si potrebbe pensare che le monete del primo '900 fossero i soli soldi che circolavano ed erano spesi... ma non era proprio così. Le banconote la facevano da padrone... Vediamolo... La prima banconota da 5 lire emessa sotto Vittorio Emanuele III era praticamente identica a quella emessa sotto Umberto I; E' un banconota rara, stilisticamente a me piace molto, e riflette il gusto artistico delle banconote dell'ultimo '800 (in allegato potete vedere una scansione di questa tipologia). Evidentemente la scomparsa improvvisa del padre e la necessità di circolante potrebbero essere la spiegazione all'emissione tipo di questo primo contingente, che venne stampato con decreto (ci si risale con i numeri di serie) del 4.9.1901 per un totale di ben 23ML di pezzi (l'effettiva stampa di questi biglietti, con il medesimo decreto, fu però spalmata in qualche anno, fino al 1904). Dopo qualche anno, Vittorio Emanuele III potè avere una banconota da 5 lire tutta "sua": il 5 lire tipo "floreale", ( @bizerba62 probabilmente è proprio questa la tipologia di banconota cui faceva riferimento @petronius arbiter in riferimento all'art.2 del decreto sul controvalore degli scudi "in valuta corrente del Regno"). Il primo decreto di emissione (distinguibile sempre dai numeri di serie riportati sul biglietto, e stampato per qualche anno, dal 1904 al 1907, come nel caso della banconota con ritratto di Umberto I) del 8.11.04 che risulta stampata in 90 ML di pezzi Una nuova, secondaria, emissione dello stesso pezzo fu con decreto di emissione del 27.12.11 (anno del cinquantenario ): 30ML Nel 1914 (anno appunto, dell'emissione dello scudo Quadriga), ci furono due emissioni: - 22.1.14 per l'ammontare di 62ML di pezzi -05.11.14 per l'ammontare di 191ML di pezzi Quindi, fino a tutto il 1914, si ha una circolazione cartacea di più di 350ML di pezzi di banconote da 5L, (esclusi quelli con il ritratto di Umnerto I) contro un'emissione di scudi veramente esigua. Tutto ciò, credo non possa far altro che rafforzare quanto già scritto precedentemente: Cioè che questi scudi non abbiano circolato affatto come moneta propriamente detta. Tra l'altro, il contesto monetario vede chiaramente una grandissima predominanza di cartamoneta, che inesorabilmente ha di fatto soppiantato la circolazione monetale (in pratica: chi avrebbe speso moneta "buona" avendo sottomano moneta "cattiva", cioè carta?) ANCHE con le politiche attuate per il cambio dei nuovi scudi... Come già scritto: non proprio comodo ed alla portata di tutti. Rinnovo la domanda già citata da @bizerba62 in più punti di questa discussione: Avrebbe avuto senso spenderli così "tranquillamente", anche vista la trafila per richiederle? Alla fine di tutto questo, spero di avervi anche incuriosito con la bellezza della cartamoneta italiana di inizio '900. Il liberty degli scudi lo troviamo accennato in queste piccole opere d'arte, ma se vorrete saperne di più, la sezione cartamoneta, con il buon @petronius arbiter sarà felice di ospitare qualche vostra visita. Cito anche @nikita_, appassionato di banconote che forse potrebbe avere qualche asso nascosto nella sua manica a tal riguardo Perdonami qualora ti abbia chiamato in causa in una discussione che potrebbe invece rivelarsi un po noiosa per i tuoi interessi numismatici. Scusate per la prolissità Un saluto a tutti, Fab1 punto
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Ciao a tutti, che bello avere Photoshop! Vediamo se questo fotomontaggio può essere utile: spero di non aver sbagliato nel ruotare la moneta. Ma non si dovrebbe anche almeno intuire il pezzo di corona? O è diverso il tipo di rilievo dello scudo e della corona? Purtroppo questa moneta non la posseggo... Servus, Njk1 punto
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La cosa che mi ha colpito ultimamente e che ho potuto constatare di persona, avendo il privilegio di essere parte integrante del Cordusio a Milano, e che i meno giovani e addirittura molti giovanissimi, inizino con il raccogliere tondelli che esulino dall'euro. Nonostante siano parte integrante di esso, partono da subito con monetazioni lontane dal loro tempo. Mi ricordo una Domenica, vidi un ragazzino insieme al padre di circa 10 anni, particolarmente attivo ai banchetti, subito mi incuriosì il suo atteggiamento, chiedeva molto e osservava scrupolosamente. A questo punto mi avvicinai per capire di cosa si interessasse, e incredibilmente sentii la sua richiesta, " mi scusi non è che per caso ha dei piccioli" Non volevo credere alle mie orecchie stava chiedendo al commerciante dei piccioli per la zecca di Palermo di Carlo II del 1600, di seguito un esempio Solo per citarne uno fra tanti, ne potrei citarne molti altri, noto che la numismatica sta entrando nuovamente nel cuore dei più piccoli, sarà che a Milano il terreno è fertile, sarà che la storia comunque affascina... Poi complice il Cordusio e la magia è fatta... Eros1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2017B Tiratura: 750.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Altra 1838, Lettere delle legenda piu' grandi al rovescio, assenza di punteggiatura, rigatura verticale sotto la Corona e conio piu' curato.1 punto
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