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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/14/18 in tutte le aree

  1. La posizione che si ottiene per mezzo del susseguirsi degli eventi di qualcosa in evoluzione, è data dalla rigidità mentale che si applica nei confronti dei cambiamenti di ciò che osserviamo. Qualsivoglia evento della storia ha generato successivamente commenti e riflessioni, allo stesso modo, qualsivoglia individuo dotato di una discreta elasticità mentale, può intuire l'importanza di una esposizione permanente per la città di Milano. Dal punto di vista culturale, questa città sta raggiungendo dei livelli da andarne fieri, in Italia tanto fermento non è cosa comune. Iniziative simili richiedono molta organizzazione, risorse, lavoro.. e volontà. Volontà di attuare tutto ciò che è stato elencato precedentemente, e volontà fondamentalmente di fare qualcosa. Attualmente nelle scuole la numismatica non viene insegnata e con l'esposizione all'Ambrosiana sarà possibile portare i nostri bambini, ragazzi e dare dimostrazione tangibile di cosa e chi siamo stati nel corso della storia. Scoprire ciò che ha caratterizzato il nostro modo di vivere, di comunicare ( tra di noi stessi e con la fede ) attraverso simboli e raffigurazioni presenti nelle nostre monete. Ciò sarà per le nostre future generazioni entusiasmante. Se tali informazioni non vengono impartite, tali storie raccontate, insegnate, difficilmente un bambino le potrà conoscere e successivamente approfondire. Rendere partecipe, specialmente le generazioni più piccole a questi eventi, credo sia un modo più piacevole e produttivo per imparare. Guardiamo loro negli occhi e capiremo cosa vogliono, guardiamo coi loro occhi e riscopriremo il piacere della scoperta, e da scoprire ce n'è sempre, e parecchio.. Tra l'altro l'Ambrosiana è ricca di bellezza, italica e non, facciamo un salto ogni tanto, non andiamo a cercar la bellezza altrove, l'Italia ne è piena.. Davide
    5 punti
  2. Il sogno diventa realtà se ad alimentarlo c'è la passione e l'amore di chi con tenacia ha saputo lavorare, aggregare e guardare al futuro fissando obiettivi per molti irrealizabili. Onore e plauso a voi fautori di questo piccolo "miracolo" numismatico.
    4 punti
  3. Ciao Eros, come diceva anche Pietro, la presenza di numerosissime varianti rende il periodo vicereale napoletano ( non so se le coniazioni contemporanee milanesi presentassero lo stesso numerosi errori, e lo chiedo a te in quanto espertissimo della monetazione meneghina, idem per le coniazioni sarde, di cui leggo sempre gli interessantissimi interventi di @Philippus IX) molto divertente ed appassionante per la ricerca di monete. Riguardo il concetto di rarità, la mia idea è che, relativamente al periodo vicereale, essa dipenda non tanto dal numero di monete coniate, quanto dall'integrità del tondello.. Ad esempio, il carlino richiamato nell'articolo di Francesco citato da Raffaele è, a differenza del mio, molto tosato.. Altro esempio, il 15 grana che allego e già presentai all'epoca.. Si trova abbastanza facilmente ma spesso, se non sempre, è tosato, col tondello integro raramente.. Riassumendo, riguardo la monetazione argentea del periodo vicereale napoletano, per me l'assenza di tosatura aumenta la rarità della moneta Saluti Eliodoro
    4 punti
  4. Giusto oggi, visto che mi mancava una sua moneta, mi sono regalato questa... 18 mm circa. Le foto sono quel che sono, ma rendono abbastanza l'idea. Di codesto usurpatore conosco poco, praticamente solo quello che ho letto su Wikipedia. Voi cosa mi dite? Necessito anche una mano per la catalogazione. Grazie. TWF
    3 punti
  5. Nell'ultima asta Nomisma 4 E-live è passato all'incanto, al lotto 3704, un particolare cavallo a nome di Pietro Giovanni Paolo Cantelmo attribuito alla zecca di Sora. La sua peculiarità sta nel fatto di riportare per intero il nome della cittadina ora laziale SORE mentre solitamente è abbreviato con le sole due lettere SO. Il CNI ne censisce solo tre esemplari con questa caratteristica ai nn°32-33-34 ma nessuno appartenente alla Collezione Reale. Ho anche fondati motivi per ritenere che gli esemplari descritti al n°32 e 33 del CNI altro non siano che la stessa moneta il che riduce a due gli esemplari censiti. Ovviamente si tratta di una semplice variante di legenda ma di certo apprezzata da chi la cercava da tempo. D/ CAROL (...); stemma di Francia coronato. R/ PE (° I ° P °) CA ° SORE ° AL ° DX °; croce ancorata. L'immagine è quella (ruotata) della casa d'aste.
    3 punti
  6. Annalisa è una bellissima persona, chiacchierando l ho invitata ad associarsi e lei subito, " ok, a chi mi devo rivolgere ?"... così l ho accompagnata da Eros. R.
    2 punti
  7. Ciao. Innanzitutto, complimenti per l'iniziativa parmense (o parmigiana?...) che denota una rinnovata attenzione da parte di alcuni "poli" numismatici verso la valorizzazione e la sottoposizione a tutela dei medaglieri pubblici. Non vi è dubbio che la strada giusta da percorrere sia quella indicata a Parma e l'auspicio è che il segnale venga recepito a livello nazionale e non lasciato alla buona volontà, lungimiranza e sensibilità di questo o di quel Funzionario. Va dato atto che qualcosa finalmente si sta facendo, dopo anni di immobilismo e persino, talvolta, di iniziale "ostruzionismo", verso quei pochi Funzionari che si sono impegnati, anche con l'ausilio di privati cittadini, a schedare il patrimonio numismatico di alcuni medaglieri pubblici. L'esempio di Parma è dunque molto incoraggiante, anche se non va taciuto che proprio nel museo di Parma, nel 2011, venne scoperto un furto di circa 200 monete auree tardo romane che non mi risulta siano state finora recuperate e che, pur mai esposte al Pubblico, sparirono misteriosamente dal caveau del museo. Se è giusto apprezzare il buon lavoro divulgativo e di tutela che si è fatto in questa circostanza e darne atto con gratitudine ai Responsabili, mi pare però altrettanto corretto ricordare ciò che non ha funzionato e non già per eventi plateali come rapine, furti con scasso o altri fatti che non possono essere contrastati con la ordinaria diligenza, ma per sparizioni di materiale che, almeno teoricamente, avrebbe dovuto riposare nelle cassaforti del museo..... proprio per evitare che la loro fruizione Pubblica, causa la mancanza di fondi per i sistemi di allarme e per il personale di sicurezza, potesse esporle a furti!!!! (ma, evidentemente, qualcuno se l'è fregate lo stesso...direttamente dal caveau e senza neppure bisogno di forzarlo.....).. Per quanto attiene al discorso della "crisi" della numismatica, se non ci si intende prima sul significato da attribuire a questo termine, il rischio è quello già capitato di confondere i "cessi veri e propri" con i "gabinetti di numismatica". Se parliamo degli studi, pubblici e privati, e della valorizzazione del patrimonio numismatico pubblico, concordo con Teofrasto che la situazione - almeno da un quinquennio a questa parte - sia tutt'altro che critica...anzi. Se invece intendiamo la numismatico solamente come mercato, dovremo fare dei distinguo e rilevare come alcune monetazione siano in crisi per motivi di attuale abbondanza di offerta sul mercato (vedi, ad esempio, la monetazione del Regno d'Italia), oppure per un contesto normativo (almeno italiano) che ne penalizza la circolazione e, quindi, la raccolta (vedi le classiche). In generale, non sembrano patire invece alcuna crisi, le monete in alta e altissima conservazione. Mi scuso per l'analisi estremamente sintetica, la quale tuttavia mi è servita per rilevare come voler parlare di "crisi" della numismatica senza circostanziarne (almeno un minimo) l'ambito di riferimento, non permette poi di comprendere a cosa ci si voglia riferire e può ingenerare persino banali equivoci. Saluti. Michele
    2 punti
  8. Ricordo ancora con piacere la iniziativa presso l'ambrosiana svoltasi lo scoarso anno a cui avevo presenzaito. Con mio grande dispiacere questa non ho portuto partecipare . Oltre ai complimenti doverosi per chi si adopera a rendere piu' viva la "Milano Numismatica", ringrazio per aver reso disponibile il servizio fotografico che ha ben reso la idea della atmosfera vissuta. un saluto
    2 punti
  9. potrebbe essere qualcosa di simile https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a802/a802.html AETERNITATI AVG
    2 punti
  10. Oltre alle foto vorrei esprimere il mio più grande apprezzamento per la gionata di ieri, dove la numismatica ha trinfato, dove tante persone, cultori, appassionati e collezionisti si sono trovati assieme per poter godere di uno spettacolo simile, prova che anche i sogni si possono realizzare. Vorrei ringraziare anche gli amici Milanesi del Cordusio per la loro calorosa accoglienza, e per l'impegno che hanno profuso nel realizzare tutto ciò che ieri ho potuto ammirare. Vorrei ringraziare in particolare Mario perchè da protagonista ha saputo dare un volto alla numismatica di una città come Milano. Sempre più fiero di appartenere ad una Associazione come questa posso solo dire a tutti GRAZIE..............................per far crescere la mia passione.
    2 punti
  11. Buona serata Mi riallaccio alla discussione circa l'emissione, da parte della Serenissima, di monete in metalli diversi dallo standard. E' il caso del bagattino per la città di Padova, coniato sotto il dogato di Leonardo Loredan (02/10/1501 – 21/06/1521) e che riprende le impronte di quello emesso sotto il dogato del suo predecessore, Agostino Barbarigo (30/08/1486 – 20/09/1501). Bagattino per Padova – Agostino Barbarigo Metallo: Rame – diam. mm. 18/19 – peso gr. 1,20/2,07 D: + AVG ° BARBADICO ° DVX ; croce patente accantonata da 4 bisanti ed altrettanti alle estremità della croce, il tutto in un cerchio. R: ° SANCTVS ° MARCVS ° VENETI °; leone alato e nimbato a destra tiene con le zampe anteriori il vessillo; fra le zampe le iniziali dei massari. Le sigle dei massari sono più d'una e variamente intervallate da bisanti; esistono altresì esemplari privi di iniziali. Ebbene quello a mie mani, regalatomi di un Amico, è difforme dal precedente perché coniato in ottone ed ha le seguenti caratteristiche Bagattino per Padova – Leonardo Loredan Metallo: Ottone – diam. mm. 18,7 – peso gr. 1,24 D: ° LE ° LAVREDAN ° DVX ; croce patente accantonata da 4 bisanti ed altrettanti alle estremità della croce, il tutto in un cerchio. R: ° SANCTV S ° MARCV S VENETI °; leone alato e nimbato a destra tiene con le zampe anteriori il vessillo; fra le zampe le iniziali del massaro ° c K °. Questa tipologia di bagattino non viene citata nel volume del Montenegro, né in quello del Paolucci e nemmeno nel Papadopoli; è citato come variante 63 alla pag. 210 del CNI (e c'è pure nella tavola VIII il disegno con sotto specificato OTT) . C'è un ma …. non è censito quello con le iniziali del massaro ° c K °, ma solamente con le iniziali ° A ° M ° Alvise Miani, che assunse la carica in data 24/11/1503. Il CK dovrebbe corrispondere a Cristoforo da Canal, che assunse la carica il 12/11/1487 e che siglò i bagattini per Padova sotto il dogato di Agostino Barbarigo. Lo stesso massaro, sempre con le iniziali C K , assunse nuovamente la carica il 6/6/1498, sempre sotto il dogato del Barbarigo, dopo di che "sparisce" dall'elenco dei massari compilati dal Montenegro. Il Loredan diventa doge il 2/10/1501 ed è chiaro che il Cristoforo da Canal, sebbene non più citato, lavorava ancora come massaro in zecca sotto il doge Loredan. Probabile che manchi nell'elenco perché non è stata trovata la terminazione con la quale è stato nominato anche sotto il doge Loredan, o forse ha lavorato a cavallo di entrambi i dogati e per un periodo considerevole, ma la sua presenza è dimostrata dalla presente moneta. Uno dei tanti "scherzi" veneziani ..... saluti luciano Le due monete citate che - stranamente - non mi ha riportato
    1 punto
  12. Buonasera a tutti, nella odierna asta NAC 107 al lotto nr. 461e' stato esitato l'esemplare di cui allego immagine classificato correttamente come Muntoni 7, non concordo invece con quanto indicato nel catalogo NAC in merito all' attribuzione del grado di rarita'.....che commentero' a fine post ! Ricordo che il Mezzo Zecchino della Sede Vacante del 1740 (che poi e' l'unica che ha battuto Mezzi Zecchini) e' classificato in 3 varianti dal Muntoni: Muntoni 5 il Dritto e' lo stesso dello Zecchino, mentre il Rovescio e' SEDE VACAN TE (questo esemplare tra l'altro e' quello della collezione Muntoni, definita da Lui Unica) Muntoni 6 Il Dritto e' quello del Mezzo Zecchino, Il Rovescio e' SEDE VACAN TE esiste poi una variante del Munt. 6 (non censita nel Muntoni...) con la scritta SEDE VACAN TE piu grossa: Il Muntoni 7, che si distingue per il Rovescio VACAN . (con il punto e senza TE) e' a mio avviso una moneta estremamente rara che non ho trovato esitata in nessuna asta dgli ultimi 30 anni e che mi risulta mancante in tutte le collezioni di monete Pontificie del passato piu' importanti. Conosco solo un esemplare in circolazione, tra l'altro appartiene a un collezionista del forum, per il resto aspetto, come sempre, di condividere con questa comunita' le conoscenze di altri appassionati come me..... Buon WK a tutti Daniele
    1 punto
  13. Titolo Evento: COLLEZIONARE..... non solo Monete Categoria: Eventi culturali Data Evento: 18/05/2018 00:00 a19/08/2018 00:00 Ciao il Centro Numismatico Valdostano per il suo 60° anniversario della fondazione ha organizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Valle D'Aosta una mostra un po' diversa dal solito che espone monete classiche e non solo, con curiosità dalla Cina e dall'Africa centrale ma anche cartamoneta, gettoni, medaglie, ecc. La mostra si terrà nella prestigiosa sede dell'Hotel des États in piazza E. Chanoux ad Aosta dal 18/5/ 2018 al 19/08/2018 dal martedì alla domenica. Vi aspettiamo, anche per fare un giro per la città. Silvio   Link al calendario: COLLEZIONARE..... non solo Monete
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  14. Spesso, anche dove non te lo aspetti, ecco scrutando un particolare che ti salta all’occhio una ribattitura ? A volte è un tesoro, altre una curiosità. In foto quel che ho trovato oggi. Se ti va prosegui con quella in tuo possesso, può essere un bello spunto! grazie
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  15. Nei giorni scorsi un membro del Forum mi ha inviato questa moneta piuttosto compromessa da numerose incrostazioni ed ossidazioni. Il conferente colleziona monete di media e bassa conservazione e quindi ha richiesto se ci fosse possibilità di eliminare le suddette anomalie rendendo il più possibile godibile questo esemplare. I lavaggi di prova non hanno dato risultati apprezzabili e quindi ho proceduto con l'asportazione meccanica delle alterazioni della superficie, lavorando sotto forte ingrandimento. Dopo circa cinque ore di lavoro al mcroscopio, questo è stato il risultato parziale: Dopo altre tre ore di lavoro Il risultato finale è il seguente. Ovviamente le ossidazioni hanno lasciato tracce di corrosione sulla superficie che non è stato possibile eliminare con il rischio della scopertura del metallo vivo.
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  16. Ritirati nella spettacolare giornata di sabato sia il gazzettino n° 3 che la copia del catalogo della mostra permanente dell'Ambrosiana: Sul catalogo curato dal prof. Altieri posso solo esprimere il piacere di aver letto in poche pagine l'intera storia della città di Milano, infatti il professore è riuscito a riassumene con poco spazio e poche parole la storia di una città dalla sua fondazione da parte dei Galli Insubri fino alla chiusura della zecca, oltre a ciò la possibilità di vedere e rivedere le monete che sabato sono state le protagoniste di una giornata memorabile che sicuramente rimarra nella storia. Sul gazzettino n° 3 che inizia con la carica dei 101, soci che ormai appartengono all'ACQdCordusio si susseguono i numerosi articoli, interessante l'articolo di Antonio Rimoldi, dal titolo "Quarto di scudo di Filippo II con armi di Milano, Castiglia e Leon", ciò che ha attirato maggiormente la mia attenzione è stato propio quello stemma inquartato con le armi del Ducato di Milano, Biscione e Aqiola nel 2° e 3° quarto, ed armi di Castiglia e Leon nel 1° e 4° quarto, mi vorrei soffermare sulla raffigurazione propio di questi ultimi, infatti le monete sono molto ben curate nelle incisioni, quindi perchè variare lo stemma di Castiglia e Leon che comunemente non sono rappresentati così? Infatti sia il Castello che rappresenta il regno di Castiglia è sempre stato raffigurato con tre torri del quale la centrale più alta di quelle esterne, invece il leone simbolo del regno di Leon è sempre rivolto verso sinistra e con corona, non a desta e senza, anche se nella sua prima versione il leone non era coronato, mi domando allora visto che queste monete sono state coniate con buone incisioni e per un lungo periodo come mai variare così radicalmente questi due stemmi parlanti, forse il primo incisore con conoscendo visivamente lo stemma si è limitato ad interpretarlo con le due figure e poi col tempo tale stemma con i simboli variati sia diventato una consuetudine e quindi ripreso anche nelle coniazioni successive. L'articolo di Mario Limido sulla monetazione Milanese del 1630 mi ha fatto tornare in mente la puntata del 07 aprile 2018 del programma - Ulisse il piacere della scoperta - su "I promessi sposi", in questa puntata si percorrevano i luoghi descritti e gli avvenimenti anche storici che Manzoni scrive nella sua più famosa opera, una passeggiata nella Milano degli inizi del XV secolo, consiglio di rivedere quella puntata è uno spaccato della storia e della vita di quegli anni in una Milano particolare sotto il dominio Spagnolo.
    1 punto
  17. Queste.....riportate anche nel Manuale sono delle A rovesciate !!
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  18. Ciao. Va innanzitutto ricordato che con l'introduzione dell'art. 6 della Legge monetaria fondamentale del Regno d'Italia (L. n. 788/1862): Lo scudo, pertanto, poteva essere emesso solo per conto e dietro richiesta dei privati e già questa peculiarità lo "relegava", per così dire, ad un ambito non propriamente "popolare". La situazione cambiò radicalmente nel 1874. Con la discesa del prezzo dell'argento, si rendeva necessario "contingentare" preventivamente l'emissione annuale degli scudi per evitare speculazioni e dunque, per effetto degli accordi dell'U.M.L., ratificati con Legge n. 2065/1874, lo scudo diviene una moneta la cui emissione è esclusivamente rimessa a potere degli Stati (quindi non più su domanda e per conto dei privati) in base a quantitativi prestabiliti e variabili anno per anno sulla base degli accordi dell'Unione. Come poi sappiamo, con l'emissione del 1879 la coniazione degli scudi italiani nel XIX secolo cessò definitivamente, per riprendere solo nel 1911 per celebrare il cinquantenario del Regno (per quanto, con un contingente prestabilito e limitato a soli 60 mila esemplari). Precisato quanto sopra, è difficile pensare che la maggioranza della Popolazione avesse accesso a questa tipologia monetale, e non tanto perché il valore facciale di 5 Lire nella seconda metà dell'800 rappresentasse, fatte le debite proporzioni, un importo "stratosferico"; - se lo rapportiamo ad oggi potrebbe più o meno equivalere ad un valore oscillante intorno ai 70 euro (tanto per avere un termine di paragone dei salari di pubblici dipendenti, nel 1882 un inserviente della Zecca percepiva uno stipendio di 1.100 Lire annue.....però il Direttore della stessa zecca ne guadagnava 5.000!): quanto piuttosto perché si trattava di un taglio non "adeguato" (non mi viene un termine migliore...) alla tasca del cittadino appartenente al "popolo". Probabilmente, il maggiore problema a ragguagliare gli scudi e le monete d'oro ottocentesche ai tagli delle nostre attuali monete non è data tanto dalla difficoltà di reperire tabelle di conversione "ora per allora" più o meno attendibili, ma piuttosto dall'impossibilità di trovare delle analogie nella cosiddetta "classe media", che per come la intendiamo oggi, nel XIX secolo non esisteva. Quelle erano monete "da Signori" per definizione e difficilmente le avremo trovate nelle tasche di quella parte della popolazione (che era la maggioranza) diversa dalla nobiltà, dalla borghesia e dai ricchi proprietari terrieri. Sul fatto che le monete d'oro da 20 lire fossero conosciute "dalla maggior parte delle persone", in un contesto in cui vi il 70% di popolazione era analfabeta, nutro francamente molti dubbi. Potrebbero anche averne sentito parlare, ma che un appartenente al "Popolo" potesse avere modo di vedere e soprattutto di maneggiare monete d'oro, mi sembra altamente improbabile. Sull'uso del termine "zecchini" anziché marenghi per designare il tipo da Lire 20, credo di aver già scritto che mi sembra poco plausibile che si usasse il primo termine, dal momento che lo zecchino (romano) era anche una moneta dello Stato Pontificio che si trovava "tariffata" nelle Tavole di ragguaglio fra la Lire del Regno e le altre monete auree per le quali era consentita la conversione. Ecco quindi che usare il termine di "zecchino" (normalmente riferito appunto allo zecchino romano) avrebbe potuto creare fraintendimenti laddove si fosse inteso fare riferimento ad un marengo. Fra l'altro, non so se l'ho già scritto in altri interventi, non ho neppure un ricordo che nella letteratura numismatica dell'800 o anche solo nei quotidiani dell'epoca che mi è capitato di studiare, si sia mai usato il termine "zecchino" per indicare il marengo. In genere la monetazione aurea era utilizzata per transazioni di importi rilevanti o per transazioni con l'estero o, ancora, laddove nei contratti veniva apposta la cosiddetta "clausola oro"; si tratta di una convenzione in base alle quale le parti si accordano affinché il prezzo da pagare sia corrisposto in moneta aurea anziché con gli ordinari tagli fiduciari. Ciò veniva previsto laddove si temeva che il pagamento, soprattutto se differito e molto posticipato nel tempo, potesse subire gli effetti inflattivi che tolgono potere d'acquisto alla moneta fiduciaria. La richiesta di moneta aurea era quindi riconducibile a grossi mercanti e grossi industriali che reperivano all'estero le merci o le materie prime e che erano soliti pagare in oro. In questi casi, il taglio aureo più utilizzato era sicuramente quello del marengo. Anche le Banche potevano ricorrere alle coniazioni auree per garantire l'emissione di titoli o della stessa carta moneta; il tutto, come già in precedenza precisato, fornendo alla zecca l'oro necessario e pagando i diritti di coniazione. I motivi collezionistici (e non mercantili) possono essere invece alla base delle richieste di quei nominali che vennero coniati in pochi (o relativamente pochi) esemplari e che oggi hanno, di conseguenza, un importante richiamo numismatico. Saluti. Michele
    1 punto
  19. Io non trascurerei (per l'800 più che per il '900) la necessità di pagare in oro e con monete correnti certe importazioni di beni di pregio e di armi, perché il venditore lo pretendeva. Se le casse dello Stato non avevano disponibilità, ecco che si coniavano con oro di recupero o di monete fuori corso, e poteva far comodo (per esigenze di spazio di pagamenti ingenti) coniare pezzi da 100 piuttosto che da 20. Mutatis mutandis è quello che accade ora in paesi dalla moneta che non ha credito internazionale: se voglio beni di importazione devo pagare in dollari.
    1 punto
  20. Diametro mm. 19 - peso grammi 3.75
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  21. avevo capito 30 euro circa...l'ultimo in bassa conservazione che ero tentato di comprare l'ho visto da Diana venduto per 20 euro + 5 € di spedizione, ma sinceramente fosse stato venduto a 30/35€ non ci sarebbe stato nulla di strano...chi l'ha preso ha fatto bene!
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  22. A titolo informativo il denario in questione è stato venduto per 18'400 euro
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  23. Ciao, a dir la verità io darei una bella ventata di freschezza a tutte le facce nazionali del nostro euro. In particolare per la moneta da 20 centesimi, se si vuole seguire la logica delle opere del 900, sarebbe senza dubbio suggestivo rappresentare l'Altare della Patria o Vittoriano, inaugurato nel 1911. Anche se mi rendo conto che rappresentarlo su una moneta da 20 centesimi è riduttivo...
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  24. Anche io ho trovato in circolazione la 20 centesimi 2017 circa 2 settimane fà, in provincia di Venezia. Oltretutto sembra parecchio circolata, non è un buone condizioni.
    1 punto
  25. Se vogliamo un artista del 900, propongo il pittore Ligabue...
    1 punto
  26. bravissimi ragazzi !!!!!!! questa si chiama impresa impossibile, ma riuscita grazie all impegno di questo gruppo giamba
    1 punto
  27. Le immagini sono cmq abbastanza chiare per capire che si tratta di una bella moneta.. il rovescio è perfetto a parte qualche graffio di conio sullo scudo... il dritto anche.. resta da capire se ci sia in qualche punto qualche leggera carenza di lustro ad esempio sul collo... io gli darei un qfdc-fdc comunque
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  28. Bravo hai usato la pazienza e la costanza e sei stato premiato con tante nespole..oltre che dal risultato pregevole..
    1 punto
  29. Pensavi mi fossi dimenticato del tuo dolce divulgar... Ti seguo.. Carissimo l'evento del medagliere Milanese mi ha tenuto sotto scacco.. Però tutto è andato per il meglio, e il dono alla Numismatica e agli amici che seguono con vera passione questa scienza è stato dato.. https://www.lamoneta.it/topic/169638-un-sogno-numismatico-diventa-realta-ac-quelli-del-cordusio-con-ambrosiana/
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  30. Una bellissima iniziativa e faro' il possibile per rimanere a Milano per parteciapare alla iniziativa e ritrovare gli amici del CCNM. un saluto.
    1 punto
  31. La tenacia, l'affetto delle persone, la vera passione, la scommessa, la sfida, il sogno, l'altruismo, l'identità, il prossimo, la fede, i tondelli, il Cordusio.. Un mix esplosivo, che ci ha fatto vincere su tutto..
    1 punto
  32. Bellissimo e quasi commovente! Milano ha finalmente una mostra numismatica permanente. Sono felice di sostenere con la mia piccola quota Quelli del Cordusio ... Spero di riuscire a capitare presto a Milano per vedere di persona l'allestimento alla Pinacoteca. Complimenti a tutti! Magdi
    1 punto
  33. Alteri mentre spiega il “ tesoro dell’ Ambrosiana “ stasera mi sembra giusto che si festeggi tutti questo evento, e’ la nostra serata ...poi arriverà Verona, le conferenze, ma tutto ha un suo momento ...
    1 punto
  34. Complimenti Roman, stupendo esemplare.
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  35. Ricordo che le conferenze le potete ascoltare o riascoltare sul nostro canale youtube di quellidelcordusio https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ
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  36. Giustissimo e pensare che ancora pochi mesi fa sul forum c‘erano le solite lamentele geremiadi del tipo : “ ma la numismatica e‘ in crisi?“
    1 punto
  37. Purtroppo impegni di lavoro mi hanno impedito di venire a Parma ma ci tengo a visitare l'esposizione. Complimenti agli organizzatori di queste giornate. Mi sembra che stiamo vivendo una nuova primavera della numismatica in Italia, sia su iniziativa dei collezionisti che degli accademici. Credo che il Forum possa fare molto per avvicinare queste due anime della numismatica.
    1 punto
  38. Buongiorno a tutti,mi sono permesso di ritagliare la A di FERDINANDVS e la presunta A capovolta di VTR, a mio avviso è una V con esubero di metallo...
    1 punto
  39. Francesco II sforza . Medaglia o doppio teestone. Conosciuto, ad oggi, in 1 solo esemplare conservato presso le civiche raccolte numismtiche Abbiate pazienza e clemenza per le foto, sono state scattate con cellulare attraverso le teche . e con "calca" di ammiratori
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  40. La prima, già inviata da @PArpagliola, conosciuta, ad oggi in soli 2 esemplari presso musei, abbiamo scoperto un 3° esemplare... Piefort del triplo di testone d'argento di Gian Galeazzo Sforza reggenza Bona di Savoia Doppia o ongaro d'oro di Carlo II (conoscito in 6 o 7 esemplari)
    1 punto
  41. Però, @Monetaio, quando ho pubblicato io, in altro post, una foto di una moneta che non era dello stesso anno, tutti a dire che bisognava fare il confronto con monete aventi lo stesso millesimo. Ora, tu fai la stessa cosa e... nessuno dice niente? Non è giusto... ora rimedio anche per te:
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  42. Nel Museo Archeologico di Firenze e' conservata un' urna funeraria che conteneva le ceneri di una donna etrusca e forse anche di suo figlio/a , risalente ai primi anni del V secolo a.C. ; l' urna in forma di statua rappresenta appunto una donna che regge tra le braccia un bambino/a , probabilmente suo figlio/a , stante in posizione seduta su di un seggio e ornata con braccioli laterali scolpiti in forma di sfinge . La statua nella sua allegoria rappresenta simbolicamente una dea della maternita' , forse l' etrusca Uni , paragonabile alla romana Giunone . La statua , come posa , ricorda molto la famosa Pieta' di Michelangelo , naturalmente con la dovuta differenza dello stile , della simbologia e del tempo che intercorre tra le due realizzazioni di circa 2000 anni , comunque una similitudine di posa tra le due statue esiste . In epoca romana la Pieta' , Pietas , era intesa come una importante qualità civile , militare e religiosa che ogni individuo avrebbe dovuto avere insita nella propria natura , in quanto era essenziale nelle principali attivita' del vivere umano ; si trattava di un dovere e devozione verso gli dei , di amore e affetto sia per i genitori che per i figli quanto nei riguardi della patria e degli amici . La Pietas includeva anche giustizia nelle controversie , clemenza verso i nemici o verso chi sbagliava e senso del dovere in generale . In foto la statua etrusca del Museo Archeologico di Firenze , la Pieta' michelangiolesca e un Dupondio emesso da Tiberio con la madre Livia in sembianze della Pietas . P.S. Il sistema non inserisce piu' foto in verticale , preventivamente ruotate , fatte manualmente tramite macchina digitale .
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  43. Ducato di Modena e Reggio, patria del grande Gasparo Scaruffi.
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  44. I forgot no die links to authentic specimens in museums or old collections exist. Reverse die is published in Price as fake, too. F6 Picture in Price is really bad. I rely on Price and Experts at IAPN IBSCC that the coins from this dies are fake from modern dies, but if there will be ever new evidence for authenticity I would of course be willing to change my mind. I hope we can finish this. I would never ever upload a coin to forgerynetwork if it is not 100% sure that it is fake and more important is that I can actually prove that the coin is fake. If you pretend that an authentic coin is fake you harm a dealer or auction house so they can sue you for libel and if they were not able to sell the coin and if they can prove that they would have sold the coin if you would not have condemned the coin they can claim compensation (for damages) . I only added the stater to forgerynetwork because I was confident that it is 100% fake. I was not sure enough if Messana tetradrachm and Leontinoi and didrachm Gela are really fake so I did not add them to forgerynetwork. I think that dealer and acution houses and collectors should work together against fakes because they are actually their enemy.
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