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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/16/18 in tutte le aree
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Mi sembra anche giunto il monento tenuto conto della discussione dedicata a questo Manuale che io facessi una sorta di presentazione adeguata, in pratica una iniziazione (minima) a ciò che poi troverete trascritto nel volume. Ho predisposto, dopo alcuni anni di studi, un volume per tutti, almeno spero, con la consapevolezza di potere agevolare i giovani …. chi in questi anni si è avvicinato e/o si vuole avvicinare a questa monetazione … chi aveva bisogno ancora di alcune/molte risposte e perché no, anche a commerciati e case d’asta. Nella correttezza, anche, del quesito che era stato portato in questa discussione e ripeto, scrivo del mio lavoro, ancor prima dell’elaborazione, avevo provveduto e molto riflettuto sull’impostazione che quest’opera doveva assumere. Il Corpus, ad esempio, venne organizzato dagli autori in ordine cronologico, in pratica per data; rimase ed è un’immensa classificazione di monete di Napoli, in pratica le ritrovi quasi tutte (e con tutte le varianti possibili che in quell’epoca vennero raccolte), ma, ma …. è si … rimane un contenitore dove cercale quando al giorno d’oggi non ti capita di trovarle classificate dettagliatamente nei cataloghi (per l'enorme quantità di varianti). Nel lontano, oramai 1984, due grandissimi studiosi della monetazione di Napoli, Michele Pannuti e Vincenzo Riccio, impiegarono 10 anni della loro vita per organizzare al meglio per tipi e sottotipi tutte le monete di Napoli che erano descritte nel Corpus (omettendo volutamente le piccole varianti di conio e in questo senso il Corpus è il più completo), ma intravedendo, utilizzando snellezza ed essenzialità (chi voleva le particolarità poteva ricercarla nel Corpus), la possibilità di offrire agli studiosi, ed anche ai non iniziati, uno strumento di consultazione più moderno e facile per l’individuazione dei tipi monetali battuti/coniati nella zecca napoletana; nacque l’inquadramento per tipo monetale e nacque la tipologia. Ed è a loro che si deve, fino ad oggi, (cataloghi moderni/attuali compresi) la dimestichezza nel riconoscere, sempre con maggiore facilità, tutte le monete di questo magnifico territorio; anche il mio Manuale è stato organizzato in tal senso, ma …. da anni or sono avevo intuito che a questa abitudine nella catalogazione, mancasse uno studio rigorosamente scientifico e cronologico sulla metodologia attuata, mi spiego: alle monete classificate solo ed esclusivamente per tipo (in pratica al cambio dell’effige sovrana) e di conseguenza accodate solo in considerazione dell’anno di emissione, (escludendo quindi le semplici varianti di punteggiatura), mancava uno studio dettagliato a riguardo le varietà di conio/cambiamenti che si fabbricavano tenuto conto della sostituzione nei locali della zecca di Napoli di una delle tre cariche ufficiali i cui titolari erano anche autorizzati ad apporre lettere identificative dell’opera compiuta, sulle monete stesse. Lo studio minuzioso correlato a questi personaggi, alle date di cessazione delle attività e la conoscenza della data del subentro di un successore, ha determinato una scissione di gran parte delle monete tipo catalogate fino ad oggi. In sostanza, ho mantenuto la moneta tipo ma di conseguenza, in ordine alla variazione accaduta, si sono create altre monete tipo tenuto conto del prodotto che uscì dalla zecca (variato) proprio in considerazione del cambiamento avvenuto. Ogni rimpiazzato Ufficiale di zecca lasciò certamente un “marchio” sulla produzione del proprio conio, con o senza “firma” ed è proprio questo aspetto integrativo che è alla base dello studio che poi ho sviluppato nel Manuale. Sono fermamente convinto che questa veste innovativa offrirà un quadro completo in ordine alle coniazioni avvenute nella zecca, riempirà un vuoto lasciato dai miei predecessori e renderà certamente più agevole una loro immediata classificazione, compiutezza e conoscenza degli avvenimenti. Ritornato ancora, con breve risposta, all’utente che ha intravisto una possibile differente metodologia di classificare le monete (in genre) ma in quel caso, di Napoli (e al quale, per quanto mi riguarda ho dato una mia risposta adeguata), vorrei solo ricordare che queste vanno innanzitutto e in via preliminare studiate, indifferentemente poi dalla loro successiva impostazione su carta stampata. Qui si è fatto uno studio su tutta la monetazione, a partire da Carlo II per concludersi con Francesco II di Borbone, esaminando ad una ad una tutte le monete che nel Manuale sono state catalogate. Il 90% del lavoro è stato compiuto, mancherebbero all’appello per un’opera finale alcune convinzioni che hanno però l’occorrenza di documentazione (o almeno parte di essa) a riguardo, ma che hanno già, considerato gli studi e l’esperienza matura sul campo, un tracciato quasi risoluto. Per fare un esempio concreto al post n. 32, si è discorso sulla moneta (coniazioni comprese), dal momento in cui Carlo di Borbone prese possesso della città di Napoli. L’elenco cronologico espresso è quello completo, ovvio, avvenimenti sintetici compresi; ma anche in tal metodo, senza studi appropriati della moneta e documentazione, il prodotto finale non ci dice niente comunque. Se dovessi chiedere, stando fermo solo a quella monetazione espressa (di Carlo) e a quei fatti: perché i Sebeti dal 1737 al 1746 non vennero coniati …… perché negli anni 35 e 36 abbiamo due tipi di Sebeti (con sigle De G e G H), …….. perché sulle monete auree di Carlo (6 - 4 - 2 ducati) alcuni coni detengono l’effige di Carlo “diversa” ….. perché alcuni coni hanno la descrizione con VTR ed altri con UTR Solo su Carlo di Borbone ci sono molteplici perché ….. ai quali ho dato una risposta. Non c’è metodo di classificazione che regge se non hai compiuto degli studi adeguati. Mi auguro davvero di aver organizzato al meglio il mio lavoro, e che poi alla fine sarete Voi stessi a giudicare. Pietro Magliocca7 punti
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Avete notato quegli strani graffiti che a volte sono visibili su alcune monete greche? Assomigliano molto a lettere, sono sempre in bell'evidenza sulla moneta e sono stati incisi avendo cura di non rovinare la raffigurazione principale della moneta.... https://www.academia.edu/36640584/F._De_Luca_Numeri_iscritti_e_numeri_graffiti_sui_tetradrammi_di_Tolomeo_I_Sotere_in_Quaderno_di_Studi_Associazione_Culturale_Italia_Numismatica_XII_2017_pagg.5-203 punti
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Forse a qualcuno di noi sara' passato per la testa almeno una volta di immaginare una storia italica antica diversa da quella che effettivamente e' stata ; vi siete mai posti la domanda di come si sarebbe evoluta l' Italia se Enea non fosse mai arrivato nel Lazio e di conseguenza , secondo la leggenda – storia , se Roma non fosse stata mai fondata e quindi non fosse diventata quello che tutti sappiamo ? Comprendo anche che la storia vera non e' fatta di SE ma di fatti reali , quindi ecco spiegato il titolo del post , una fantastoria ; vorrei quindi tentare di scrivere una storia dell' Italia limitata nel tempo , partendo pero' su fatti storici reali ma che escludano la presenza storica di Roma nel senso di potenza militare emergente italica destinata al dominio dell' Italia . Cominciamo a fantasticare la storia italica senza Roma . Supponendo che Enea non sia mai arrivato nel Lazio e quindi , dopo tutta la serie nota posteriore di fatti leggendari – storici , Romolo al pari del fratello Remo non fosse mai nato e di conseguenza non avesse fondato Roma secondo la legenda , ma che in realta' Roma fosse solo un villaggio – citta' fondata dagli Etruschi al pari di altri luoghi etruschi sparsi nel territorio italico e che tale rimanesse nei secoli futuri , come si sarebbe evoluta la storia dell' Italia antica ? E' noto che l' Italia antica era un crogiolo di popoli diversi , sebbene quasi tutti facenti parte del ceppo indoeuropeo , questi antichi popoli italici rappresentavano quelle popolazioni stanziate nella penisola italiana durante l'Età del ferro e prima dell'ascesa di Roma . La conformazione geografica dell'Italia, da un lato favori i rapporti con le regioni circostanti, ma al contrario la sua natura prevalentemente montuosa separo' e isolo' le popolazioni entro aree geografiche ben circoscritte. Tra i popoli che abitavano l' Italia antica , tranne quindi le due isole maggiori , quattro emergevano su tutti come forza militare : Etruschi , Celti , Greci della Magna Grecia e Sanniti ; questi quattro popoli in assenza di Roma , prima o poi si sarebbero contesi il predominio dell' Italia con un quinto incomodo quale sarebbero stati i Cartaginesi , i quali gia' avevano contatti commerciali in Italia con Etruschi e Celti , mentre con i Greci di Sicilia i contatti erano militari per il possesso dell' isola . Indubbiamente il popolo italico che piu' si espanse nella penisola fu l' Etrusco i cui confini massimi andavano grosso modo e non in modo continuativo dalla Pianura Padana a parte della Campania . I Celti da parte loro scesero diverse volte dal Nord a razziare nel centro Italia ma essendo piu' che altro razzie e non invasioni vere e proprie , provocarono essenzialmente danni momentanei e presto riparibili . I Greci d' Italia da parte loro non intesero invadere e conquistare tutta l' Italia perche' il loro arrivo in Italia meridionale mirava essenzialmente alla fondazione di colonie da parte della madre patria ; vi fu solo un tentativo fallito di creare uno stato greco in Italia ad opera di Alessandro il Molosso , zio di Alassandro Magno che venne in Italia nel 335 a.C. per soccorrere la città magno-greca di Taranto, entrò in conflitto con i Lucani, i Bruzi, gli Iapigi e i Sanniti, nel tentativo di creare uno stato unitario greco nel Meridione d'Italia. Pur riuscendo a conquistare con i Tarentini le città di Brentesion, Siponto, Heraclea, Cosentia e Paestum, tuttavia il suo progetto non si realizzò, venendo sconfitto in battaglia e ucciso a tradimento da un lucano a Pandosia (Lucania)[1] o a Pandosia Bruzia nel 330 a.C . Anche i Greci di Siracusa sotto il Tiranno Dionigi si spinsero fino in Italia adriatica , fondarono Ancona e rifondarono Adria , forse anche Padova , per il resto le spedizioni navali militari di Dionigi in Corsica e sul litorale etrusco laziale a Caere furono solo razzie per racimolare denari per finanziare le perenni guerre in Sicilia contro i Cartaginesi . I Sanniti dal canto loro apparivano come un forte popolo montanaro i cui interessi territoriali si rivolgevano tra i monti dell' Abruzzo , del Molise e parte della Campania fino ai confini con i Lucani loro consanguinei , erano pero' divisi per ceppi , mancavano quindi di una coscienza nazionale ma all' occorrenza sapevano unirsi . Questa era all' incirca la situazione dei principali popoli italici senza Roma ; cosa poteva succedere ? Chi avrebbe potuto avere il dominio d' Italia al posto di Roma ? Probabilmente i soli Etruschi sarebbero stati in grado di dominare in Italia se questi non avessero subito prima la disastrosa sconfitta di Aricia che fu uno scontro campale presso l'antica città latina di Aricia , attuale Ariccia, vicino Roma , nel 507-506 a.C. circa , tra un esercito etrusco e le forze congiunte dei Latini e dei Greci di Cuma , battaglia che impedi' agli Etruschi l' invasione del basso Lazio e in prospettiva della Campania ; oltre alla successiva sconfitta navale di Cuma del 474 a.C. ad opera della flotta siracusana, guidata da Ierone I di Siracusa i quali con questa vittoria i siracusani posero fine all'espansione etrusca nell'Italia ellenica , assestando un duro colpo all' influenza politica che gli Etruschi esercitavano anche nell' Italia continentale , questi avrebbero assoggettato anche tutta l'Italia meridionale ; da queste due sconfitte campale e navale degli Etruschi , gli storici fanno iniziare il declino della civilta' etrusca . Oltre agli Etruschi , popolo organizzato e civile , forse nessun altro avrebbe potuto aspirare a diventare padrone dell' Italia , se non qualche opportunita' di conquista avrebbero potuto averla i Greci o i Cartaginesi ; i primi fondando sempre piu' colonie in Italia fino a farne una succursale della Grecia , oppure i Cartaginesi i quali da grandi naviganti e commercianti quali erano avrebbero soppiantato gli Etruschi in Italia e prima o poi sarebbero entrati in conflitto con i Greci per interessi commerciali e territoriali come gia' era avvenuto in Sicilia ; insomma concludendo questa fantastoria italica , la storia europea quale oggi conosciamo , senza Roma , avrebbe avuto uno sviluppo completamente diverso ed imprevedibile . In foto : pianta dei popoli antichi italici , piana sotto Ariccia dove si svolse lo scontro tra Etruschi , Latini e Greci di Cuma , Elmo Etrusco preda di guerra dei Siracusani ed offerto con dedica a ricordo della vittoria navale contro gli Etruschi .3 punti
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Mi permetto di segnalare un mio lavoro (insieme all'amico Arata) sulle Oselle datato dicembre 1998 quando i lavori sui PC non erano proprio tanti. Mamma mia quanto sono vecchio ! http://roth37.it/COINS/Oselle/index.html3 punti
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Buongiorno, chiedo a tutti coloro che vorranno un parere sulla conservazione della moneta. grazie sin d’ora agli intervenuti Foto con diversa luce2 punti
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Buonasera a tutti, ho recentemente acquistato un cavallotto del Marchesato di Saluzzo, battuto dalla zecca di Carmagnola, a nome di Ludovico II (gr. 3,90 - diam. 28,7 mm.) Osservando la leggenda del rovescio, mi sono accorto che c'è scritto: SAN CONSANTIVS anzichè SAN CONSTANTIVS. (vedi allegato) Il C.N.I. la cita io, però, non sono riuscito a trovare in rete (consultanto gli storici di varie case d'asta) una sola moneta con questo tipo di variante o errore. C'è qualcuno che cortesemente mi può dire qualche cosa? Grazie Giuseppe2 punti
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Mi permetto di ricordare storia e monetazione di Pirro in : http://roth37.it/COINS/Pirro/index.html2 punti
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Sul secondo tondello si nota il pallino al cento del volto da un lato ed al centri della torre dall'altro, probabilmente il segno della punta del compasso per tracciare il cerchio dove mettere le rigature esterne ed anche per tracciare la legenda, oltre ad avere il segno preciso per tracciare nel campo il volto e la torre, poi sicuramente troppo profondo è rimasto nella coniazione, quindi giunto fino a noi come testimonianza del sistema di lavoro per l'impostazione del conio. (ma su questo punto magari l'autore ha maggiore conoscenza mia è sa spiegare meglio in cosa consiste) Assolutamente differente lo stile delle due monete, insomma un libro sicuramente da leggere e una monetazione quella Napoletana che offre sempre nuovi spunti e tondelli sempre diversi, sempre più convinto all'acquisto di questo libro. Spero di riuscire a venire a Verona e di poter acquistare una copia del libro e conoscere l'autore, così da leggere di più su questa affascinante monetazione, nel quale devo essere franco non ho molta dimestichezza.2 punti
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Era l'82 e io mi divertivo un sacco.. e lui mi faceva compagnia... Una Milano incredibile, sembrava che il mondo fosse tutto li in quegli anni, una città dove i locali erano strapieni, non trovavi mai posto e ti toccava girare un bel pò, non dimenticherò...eravamo arrivati all'apice di tutto, in ogni ambito.. E' stato meraviglioso viverla.. Eros2 punti
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Gentile TheWhiteFly , mi fa specie notare che dopo quasi due anni dalla tua iscrizione non hai ancora appreso appieno le potenzialità e le funzionalità del Forum. Quest’ultimo è “luogo di raccolta e scambio di notizie e di informazioni” messe a disposizione di chiunque lo frequenti. In riferimento alla tua affermazione mi permetto di segnalarti la sua presenza a destra della schermata di riepilogo della Sezione Monete Imperiali; selezionando la finestra di interesse avrai dei sottoelenchi che ti rimanderanno alla discussione di riferimento. Quindi se accesi alla pagina “BIOGRAFIE IMPERIALI” troverai i vari links alle discussioni sui vari personaggi storici d’interessa (in questo caso anche Procopio). Si tratta di una precisa scelta da parte dello Staff nata al fine di conservare in contributi migliori ed evitarne l’oblio e che ha comportato una buona mole di lavoro sia da parte dei vari autori che dei Curatori che si sono occupati della ricerca in vari anni di discussioni. Ciò detto, anche non conoscendo la “Tavola di smeraldo” avresti potuto svolgere una ricerca selezionando sempre a destra, in alto “PROCOPIO” e quindi “cerca in questo forum” e ti sarebbero state evidenziate le discussioni tra le quali quella presente in “BIOGRAFIE IMPERIALI”. Ti dico tutto ciò senza alcun senso polemico, stile a me estraneo come può testimoniare chi mi conosce da anni ormai ma solo per chiarirti quanto da te formulato nella risposta a me indirizzata. Devi comunque considerare che tra i vari compiti di un Curatore di Sezione vi è anche Supevisione Aiuto ai neofiti Fungere da sprone agli altri utenti a incrementare il proprio sapere (e quindi quello collettivo). Se permetti, da un utente non più “fresco” come tu sei mi attenderei qualcosa di più di un “Di codesto usurpatore conosco poco, praticamente solo quello che ho letto su Wikipedia. Voi cosa ne dite?” e magari mi attenderei un po’ di approfondimento. D’altra parte se questo non è nelle tue intenzioni, adesso almeno hai la capacità di consultare le varie (sono tante!!) discussioni su una varietà di tematiche. Certo di essermi spiegato, ti saluto Illyricum PS: ti ringrazio del link che mi hai segnalato, assolutamente non inerente alla Numismatica o alla Storia ma pur sempre interessante. Cerco sempre di fare tesoro dei consigli e dei suggerimenti.2 punti
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Stasera sono in vena di scrivere: Faccio esempio: nel Manuale troverete la sequenza dei 9 Cavalli (1788-1789-1790) torre a lati curvi. Poi ne troverete un'altra (1790-1791-1792) torre a lati dritti. Questa cronologia mi fece capire che proprio in corrispondenza della morte del Coppola (Cesare) mastro di zecca (nel giugno 1790)...e il subentro di un successivo mastro di zecca (Planelli) ci fu una modifica della torre al rovescio....ecc.ecc.ecc. Anche per gli altri ci sono dei particolari nei coni...... Per l'argento e i nominali di cui ho riferito prima è semplicistico leggere le lettere differenti (C e C - R e C - A e P), ovvio, ma qui c'era bisogno di osservarle e studiarle...........diciamo che non voglio farVi perdere il gusto della lettura. Prego.2 punti
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Salve a tutti, ? vi andrebbe di darmi qualche parere su questa monetina? Principalmente mi piacerebbe conoscere le vostre impressioni sullo stato di conservazione. Le foto putroppo non sono il massimo perchè la moneta è stata fotografata all’interno dell’obló...appena possibile vedrò di farne delle altre. P.S mi pare di vedere la “scaletta” sotto il mento. Ringraziandovi anticipatamente vi auguro una buona serata. Leonardo1 punto
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Condivido in pieno, per me l'ultimo capolavoro di Venditti è stato "cuore" avevo la cassetta che ho smagnetizzato da quanto l'ho ascoltata, notte prima degli esami resta una delle canzoni più belle di sempre, poi più niente, devo dire con dispiacere che da 30 anni a questa parte quando lo sento in radio cambio canale in men che non si dica a prescindere da cosa stia cantando perché mi provoca l'orticaria. Proprio oggi in radio è passata una canzone che non ascoltavo da un pò di tempo e che ha risvegliato in me quella diffusa sensazione di benessere tipica di quegli anni che poi è il motore che induce tutti noi a ricordare e a condividere tante belle cose in questa discussione. PS. Tini Cansino è stata a lungo la prima causa di cecità precoce nel nostro paese ed uno dei motivi per cui ora porto gli occhiali .1 punto
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questa è un'altra cosa però. qua la potenza della coniazione abbinata al poco spessore dalla moneta in questione ed anche alla morbidezza del metallo fa si che il rovescio formi un effetto fantasmino sul dritto. non è un conio colliso questo questa mia papale i collezione ha lo stesso ...chiamiamolo difetto. quando lo spessore è poco accade questo.1 punto
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- ok, grazie! - strano, solitamente il lustro tende a perdersi in prima battuta solo sui rilievi centrali e più alti, che sono quelli più esposti. - Non c'è alcuna differenza in base al modulo. Tieni presente che il lustro generalmente varia (a parte per lo stato di usura) anche in base allo stato dei conii che hanno dato vita alla moneta, non è quindi un fattore misurabile. Ti allego un esemplare in FdC che, nonostante immortalato con scansione, presenta un lustro vistosissimo (sembra un prooflike)1 punto
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Ciao..... non avevo capito che le discussioni provenivano da altra sezione... pertanto cercavo solamente di chiarire il mio mancato intervento a Poemenius .......................... Comunque non mi ha assolutamente dato "fastidio" . un caro saluto !1 punto
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@profausto chiedo venia, avevo spostato io le discussioni in fretta e mi sono scordato di avvisarti. Lo avevo fatto superficialmente pensando, come giustamente affermi tu, alla descrizione "autenticità" (ma sarebbe potuta finire benissimo -come le altre- in sezione Falsi). Giusto per corretteza nei confronti tuoi e di @Poemenius Ciao Illyricum1 punto
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Sì, ma porta pazienza anche tu, un eurocent ha un diametro di 16 mm abbondanti, la tua è solo poco più piccola, saremo sui 15 mm. Come puoi pensare che sia credibile che una moneta di 15 mm di diametro, per sottile che sia, possa pesare solo 3 MILLESIMI di grammo??? Le monetine che ha postato Nikita più sopra sono piccolissime, con un diametro di soli 4 mm, ne servono praticamente 4 di quelle per pareggiare il diametro della tua. E nonostante ciò il loro peso è di 5 centesimi di grammo, ossia sedici volte più di quello tu affermi che debba pesare la tua. Capisci che secondo me stai facendo un pò di confusione con i decimali, e il tuo farmacista non è da meno....1 punto
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Più caldo, più misterioso, più affascinate, più camaleontico, piu vicino al popolo, piu vicino agli umili.. Più di così.. Ogni tondello può diventare un'unicum, non accostarsi a questa monetazione, è un perdersi tanta meraviglia e curiosità, a poco e a portata di tutti..1 punto
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Mi hanno regalato pochi giorni fa un quadro raffigurante un busto di un personaggio romano. Il quadro dovrebbe essere dell'artista contemporaneo Valentino Argelli scomparso qualche anno fa (1934-2015). Ho cercato informazioni sull'artista e sull'opera nello specifico ma non ho trovato nulla e quindi non sono riuscito a decifrare con una certa sicurezza il personaggio. Secondo Voi chi potrebbe essere o a chi rassomiglia di più ? Qualche idea mi è venuta in mente, però non vorrei influenzare nessuno. Grazie a tutti. PS: @Legio II Italica se ritieni l'argomento fuori tema della sezione puoi spostarla in Agorà. Grazie.1 punto
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Seguo con interesse e curiosità questa discussione ..... una somiglianza cè anche con questo imperatore ... chissà http://wwwg.uni-klu.ac.at/archeo/chrono/nerva.htm1 punto
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Federico sei incredibile... Il tuo articolo mi ha entusiasmato. Anche sti Macedoni che menti..1 punto
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Lo so che è complicato fare dei raffronti a più di un secolo di distanza.. Le esigenze e le opportunità erano molto diverse. Ora col consumismo i beni primari per la sopravvivenza costano poco a confronto, un kg di pane era, come si è detto ed esce più o meno da tutti i dati, equivalente ad un'ora di lavoro, ora costa meno, perché le spese vengono dirottare su altri beni di consumo o cose che sono diventate di uso comune mentre all'epoca manco esistevano.. e questo che falsa il confronto. Ma se per guadagnare una lira ci volevano due o tre ore di lavoro non saranno 40 Euro, ma sicuramente non 5.. potrebbe starci una media? Il valore intrinseco del metallo anche è cambiato.. Quello che si può dire è comunque che erano monete di alta circolazione, passaggi di mano ne han fatti tanti!1 punto
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Dal vecchio manuale di Sear (Greek coins Asia & Africa , 1979 ), un didramma di argento di pari periodo e raffigurazioni, con una ipotizzata, curiosa identificazione di Scipione . Di pochi anni precedente, abbiamo la monetazione dei Barcidi di Spagna, con le ipotizzate identificazioni delle figure di Annibale e del padre .1 punto
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Per gli amanti delle creature marine un video bellissimo, e come sottofondo una canzone del gruppo di Paolo pà Banco Del Mutuo Soccorso - Moby dick 19831 punto
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Dall'isola di Lesbo, 2 frazionali in argento con figurazioni " guerriere " . Un rarissimo triemiobolo di attribuzione ( non univoca ) a Mitilene, con al rovescio un elmo corinzio in incuso ed un tetrobolo da Metimna con oplita al diritto .1 punto
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Ciao. Beh, non so se il paragone sia proprio adatto, però il "concetto" che esprime direi che coglie nel segno. La differenza tra la conoscenza dei grossi tagli attuali rispetto alle monete d'oro ottocentesche e, perché no, anche rispetto agli stessi scudi, credo risieda nel fatto che oggi, bene o male chiunque, attraverso la TV o le pubblicità cartacee, è informato dell'esistenza delle banconote di grosso taglio (anche se poi in tanti potrebbero non averle mai viste dal vero, ricevute nello stipendio e spese), mentre nell'800 l'informazione in genere e quella monetaria in particolare era un "lusso" che in pochi si potevano permettere, vuoi perché le notizie - solo cartacee - erano di difficile reperibilità e vuoi perché anche se reperibili, l'analfabetismo dilagante ne impediva la conoscenza. Diciamo che, nel panorama lavorativo della seconda metà dell'800, un impiego pubblico di inserviente presso la zecca poteva già considerarsi un lavoro da privilegiati, avuto riguardo al fatto che una giornata di lavoro di un bracciante agricolo era pagata 1 lira. Quindi, mentre "un inserviente" avrebbe anche potuto ricevere degli scudi nella sua busta paga (strano...ma teoricamente anche possibile), tenderei invece ad escludere che la stessa cosa potesse accadere ad un bracciante agricolo. Considerando, anche intuitivamente, quale fosse in Italia il "volume" degli addetti al comparto agricoltura nella seconda metà dell'800, possiamo facilmente ipotizzare che una grande massa della popolazione italiana non solo non avesse "contatti" con le monete d'oro e, probabilmente, anche con gli scudi, ma fosse pressoché all'oscuro anche dell'esistenza dei grandi moduli aurei. Ora, trovare oggi un soggetto che non sappia dell'esistenza dei biglietti da 500 e da 200 euro (anche se può non averli mai maneggiati), non è così facile, perché è probabile che anche un analfabeta li abbia visti in un filmato del TG, in una pubblicità televisiva o in una locandina di una Finanziaria . Sicuramente l'uguaglianza monetaria del Paesi membri dell'U.M.L. favoriva l'interscambio di moneta (inclusa quella aurea) fra i membri stessi dell'Unione. Quindi, una volta stabilito che il prezzo di una compravendita dovesse essere corrisposto in moneta aurea, utilizzare marenghi italiani o francesi o belgi o svizzeri era assolutamente equivalente. Ti chiedi, giustamente, che fine abbiano fatto tutte queste monete auree? Alcune sono attualmente tesaurizzate nelle Banche Centrali (solo la nostra Banca d'Italia detiene nei propri caveaux uno stock di monete auree di varie nazioni che ammonta a 900.000 pezzi!!!), altre sono state fuse per ottenere lingotti impiegati poi per produrre oggetti di oreficeria, altre le detengono i cittadini come "bene rifugio" o per collezionismo o sotto forma di "gioielli", altre ancora riposano nei medaglieri dei musei, ecc. Il termine "marengo", come certamente saprai, venne utilizzato in area italiana fin dai primi dell'800 per designare una moneta aurea del peso di grammi 6,45 al titolo di .900/1.000 e del valore di 20 franchi. Questa moneta era stata battuta per la prima volta nel 1801 a nome della Repubblica Subalpina per celebrare la vittoria di Napoleone sugli austriaci, nella battaglia combattuta il 14 giugno 1800 a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria. Il termine marengo divenne pertanto sinonimo di moneta aurea avente le caratteristiche sopra indicate. Non direi pertanto che, nell'800, solo i numismatici usassero questo termine per definire la moneta italiana da 20 lire, ma sarei propenso a pensare che chiunque avesse avuto familiarità con questa moneta l'avrebbe potuta chiamare in questo modo. Il problema è però sempre il solito. Chi mai poteva avere familiarità con i marenghi? Evidentemente, sono sempre e solo i soliti esponenti di quelle classi agiate che avrebbero potuto prima procurarseli e poi farne uso. Quindi, voler ricercare una diversa definizione utilizzata dal "Popolo", mi sembra di per se uno sforzo abbastanza inutile, dal momento che come abbiamo già detto, dove c'era il Popolo non c'erano i marenghi e viceversa e cercare una definizione popolare per designare una qualunque moneta d'oro è impresa improba. Comunque, sulla "inappropriatezza" dell'uso del termine "zecchino" per indicare la moneta aurea da 20 lire, ho rintracciato nella libreria di casa un opuscolo pubblicato nel 1862 contenente le "Tavole di ragguaglio" fra le monete auree aventi corso legale in Italia e la moneta italiana e quella romana: Come si può vedere nella colonna a destra del frontespizio, vi sono alcune monete aventi corso legale nel Regno che venivano indicate come "zecchino romano", "zecchino di Toscana" e "zecchino di Milano", le cui caratteristiche pondometriche erano ben diverse dal "marengo". Se quindi si fosse utilizzato, anche solo "gergalmente", il termine "zecchino" per riferirsi al "marengo", ciò avrebbe sicuramente prodotto una notevole confusione, dando adito a fraintendimenti fra gli interlocutori. Fra l'altro, quando l'Autore di Pinocchio utilizza il termine "zecchini", egli potrebbe aver voluto fare riferimento proprio allo "zecchino di Toscana" (cioè ad una moneta che, d'altro canto, nel Granducato di Toscana si coniò fino al 1853? https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-L2/22 e non al "marengo", dal momento che lo scrittore era toscano e ben poteva, nell'ultimo ventennio dell'800, aver ancora contezza e ricordi della moneta aurea toscana, tanto da citarla, seppure in "chiave letteraria" (non certo con valenza e finalità numismatiche) nella sua più famosa opera. La Tua conclusione mi pare molto condivisibile. I "Littori" e gli "Elmetti" dovrebbero avere circolato, sebbene il termine del loro corso legale (fissato al 31 dicembre 1937) faccia pensare che l' eventuale loro impiego nell'effettiva circolazione debba circoscriversi a meno di un decennio. In base alle tirature ufficiali, queste monete dovrebbero comunque essere state prodotte per la circolazione e dunque sarebbero state distribuite dalle tesorerie. Ricordo che una decina di anni fa provai a chiedere ad alcuni arzilli vecchietti ultra ottuagenari se avessero memoria di queste monetone d'argento nella circolazione; la risposta fu che non ne avevano memoria. Ma questo, ovviamente, non significa nulla ....la circolazione di un certo tipo di moneta poteva non essere diffusa in ambienti agro-pastorali (luogo dal quale provenivano i suddetti arzilli vecchietti e dove, fino agli anni '40 del secolo scorso, era ancora ben radicato "il baratto"), al contrario di quanto invece poteva accadere nelle grandi città o in contesti industrializzati. Saluti. M.1 punto
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@eracle62..ti ricordi la chiacchierata che ci siamo fatti sugli "spiccioli" di Ferdinando IV per il popolo napoletano ? ..... Oggi, tornato da lavoro, mi sono ricordato....e ne ho tirato fuori qualcuno......1 punto
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A Rocco, che non sarà al prossimo Verona l'ho dovuta spedire....ma a te @gennydbmoney, la consegnerò PERSONALMENTE a Verona...magari immortalando l'evento con una bella foto davanti allo "stand" della Neacoins .... dove sarò presente per coloro i quali, ancora, vorranno acquistarne una copia. La Numismatica, quella per passione ... è soprattutto questa: amicizia, scambio di idee, di sapere e cordialità tra di Noi. Vorrei sottolineare questo ASPETTO ...... perchè ( non per avere consensi ed ecc. ecc. ecc. dei mal pensanti) ma a Parma ne ho avuta moltissima, da persone veramente "squisite"..... che hanno davvero "nel cuore" il concetto della parola Numismatica e come deve essere trasmessa alle future generazioni........con queste Persone (con la P maiuscola) sono stato davvero benissimo. Con questo mio, chiamatelo anche "sfogo" personale..... (ma è così), mi sento con il pensiero e con il mio modo d'essere, molto vicino a queste persone. @dabbene, @eracle62, @Parpajola, Giamba72 ... ed ecc. ecc. ecc. in pratica un pò tutti questi qui. Le distanze non ci permettono di rapportarci a "pelle".... ma con e su questo forum, cercheremo di ovviare. A presto.1 punto
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Segnalo l' uscita della nuova edizione del catalogo : IL MARENGO Alberto Varesi Editore 9a Edizione 2018-2019 70 pagine illustrate con prezzi e rarita'1 punto
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Ciao @piergi00, non ancora, dovrebbe essere pronto per il veronafil autunnale. penso che il buon Toffanin stia ancora maledicendo il momento in cui ha accettato1 punto
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Le luci calano, si pensa ad altre straordinarie e nuove avventure, arriverà a brevissimo un altro grandissimo evento, il 5 giugno con la Prof.ssa Lucia Travaini che ci onorerà della sua presenza per un incontro dal tema veramente importante. Evento che dalla lista dei partecipanti a oggi sembra attirare un pubblico diverso dalla precedente Ambrosiana, se così fosse, meglio, vuol dire che sappiamo attrarre più componenti diverse della nostra numismatica. Ma quando finisce un evento come questo che di fatto inizia ora con l’apertura al pubblico, ora inizia il momento delle analisi, delle statistiche, delle riflessioni, un evento secondo me va studiato dopo a 360 gradi per vedere tutto, con una analisi aziendalista come merita, su come e’ stato accolto, da chi si e da chi eventualmente no, il target, i consensi nei media, la comunicazione avuta dalle associazioni, dalla società e lo si potrà analizzare nel tempo dalle visite, dai ritiri dei cataloghi in Ambrosiana stessa, indubbiamente già da ora possiamo dire uno straordinario successo si profila all’orizzonte anche se con qualche nota curiosa che proviene dal nostro mondo Numismatico , certamente il Cordusio ne esce come un gruppo Associativo che riesce ad andare oltre alla città di provenienza ma a raccogliere adesioni e consensi in tutta la nostra penisola ed è proprio la penisola numismatica che e’ ora nelle nostre menti ...1 punto
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Beh, Saarland sta scritto pure sulla moneta (non è altro che il nome tedesco della Saar, mentre in francese è denominato Sarre), il dubbio che si trattasse della medesima entità territoriale doveva pur venire... del Saarland Francia e Germania avevano deciso di creare uno stato indipendente, ma la popolazione preferì l'annessione alla Germania. Curiosità: per qualche anno la Saarland ebbe pure una nazionale di calcio propria, affiliata alla FIFA, che partecipò pure alle qualificazioni ai mondiali del 1954 venendo peraltro eliminata proprio dalla Germania Ovest. Detto questo, direi che numismaticamente parlando il Saarland andrebbe trattato, come fa il Krause, come uno stato a parte, quindi slegato dalla monetazione tedesca.1 punto
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E poi arrivi prima e vedi arrivare ad uno ad uno tanti amici.. E poi arriva I'ora fatidica e si spalanca il portone.. E poi vedi che la gente non vede l'ora di entrare.. E poi mentre sali le scale, il cuore si spalanca d'emozione per le grandi opere che ti si stagliano d'innanzi.. E poi arrivi nella sala conferenze e non ti aspetti questo pienone.. E poi parla Mario e ti accorgi che ce l'abbiamo fatta... E poi i racconti si su susseguono e i relatori anche... E poi arriva la gratifica dall'amico e compagno di tante fatiche Mario.. E poi arrivano gli applausi... E poi ti accorgi che il pubblico freme per andare a vedere i tondelli.. E poi arrivi nella magica sala delle teche.. E poi esplode l'apoteosi... E poi gli occhi diventano lucidi e gli appassionati sono increduli ed estasiati.. E poi ci sono i confronti per quello che si ha avuto il privilegio di vedere.. E poi il clima diventa straordinariamente euforico.. E poi ci sono quelli che vorrebbero comprasi qualche tondello che lo ha attratto e incantato.. E poi appagati si esce dall'Ambrosiana, e si prende l'aperitivo nel nostro "ufficio volante"... E poi si scambiano le emozioni e si progetta nuove imprese.. E poi...e poi...e poi...Grazie Mario Limido, grazie ragazzi.... Viva la Numismatica....1 punto
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In una feroce critica, che purtroppo mi trovo in parte a condividere, si parla di Venditti che dai primi anni '70 sino alla fine degli anni '80 ci ha regalato il meglio di se, emozioni, messaggi... negli ultimi 25/30 anni è solo "uno con il cappello che canta". ----------------------------------------1 punto
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L'utente @Filippo1948 va ringraziato per le domande che pone nell'assoluto rispetto dei pubblicisti del caso e della numismatica in genere. Il resto è sterile polemica o pubblicità sui generis. Complimenti per il nuovo catalogo a @Rex Neap.1 punto
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Taglio : 2 Euro Nazione : Monaco Anno : 2002 Tiratura : 496.000 Conservazione : BB Città : Roma Il mio primo "Monaco"1 punto
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L'artista è Salvatore Fergola e il dipinto si riferisce all'evento dell'inaugurazione del bacino di Raddobbo 1852. La nave dovrebbe essere la "Vesuvio". Di seguito il dipinto più rappresentativo dell'artista, che impersono in tutto e per tutto l'identità Borbonica.. Inaugurazione della ferrovia Napoli Portici 18391 punto
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Buonasera a tutti, Aggiungo in collezione dopo tanto tempo un 5 Tornesi di Ferdinando IV, 1798 con P sotto lo stemma. È stato amore a prima vista, lo volevo e l'ho preso, ma non prima di aver chiesto lo sconto al venditore Oggi è arrivato e l'ho subito tolto dalla perizia, eccolo insieme agli altri due.1 punto
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Spero decisamente di esserci con il dott. Alberto Petrignani (new) nel gruppo veneziano perbacco !1 punto
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Buona serata Grazie. Ci auguriamo di non deludere le aspettative; certamente si parlerà di monete veneziane, ma quasi un millennio di monetazione è impossibile condensarlo in un paio di ore; quindi si è ritenuto di focalizzare l'incontro su una delle monete più rappresentative (e innovative) di Venezia e cioè il Grosso del I° tipo (Matapane). Felicissimi poi di rispondere ai dubbi dei Soci. A presto!1 punto
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deve essere un'emozione forte quando capita una cosa del genere,anche un mio amico di Ravenna è successa una cosa simile ,acquistando dei documenti antichi si è imbattuto in un documento appartenuto ad un suo stretto parente... a me invece è successo che avevo ceduto una moneta molti anni fa ad un collezionista della provincia di Napoli,dopo un tot di anni la ritrovo in vendita in un mercatino in provincia di Modena,ovviamente l'ho portata a casa con me,sicuramente non è la stessa cosa ma ho provato una certa emozione... da allora la moneta non si è più mossa dal suo vassoio...1 punto
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DOTT. BENIAMINO PAONI direttore dello stabilimento idroterapico partenopeo della R.C. dell'ANNUNZIATA di AVERSA e dello stabilimento FLEURENT terme BELLIAZZI-MANZI in Casamicciola (ischia)1 punto
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Vi faccio vedere la torta che i miei genitori mi hanno settimana scorsa in occasione del mio compleanno. Spero vi piaccia1 punto
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