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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/18 in tutte le aree

  1. Letto tutta la discussione e tenuto conto che l’amico @El Chupacabra ha fatto riferimento al mio Manuale vorrei lasciare scritto il mio pensiero: Le valutazioni contenute nel Manuale sono degli indici di valore puramente indicativi, ma comunque non espressi senza aver fatto le opportune stime del caso; è ovvio che se parliamo di monete “nuove” queste potrebbero lievitare di prezzo sia verso l’alto che verso il basso. Il tutto dipenderà dalla domanda e dall’offerta e comunque il tutto resta circoscritto a quanto il commerciante e/o la casa d’asta vuole proporre il pezzo e quanto il collezionista/compratore è disposto a pagarla, ma credo che questo dobbiamo lasciarlo decidere al mercato … in definitiva nessuno è sprovveduto. E comunque sia dato che parliamo di monete “nuove” vi sarà tempo e modo per procedere ad un “aggiustamento” dei prezzi; noto però che non si vuol lasciare nemmeno il tempo per questo. Approfitto anche (considerato che spesso, se non in maniera maniacale, si chiedono documenti in continuazione) per informare che: Per coloro i quali non avessero ancora letto e tradotto l’intenzione da me lasciata trascritta nel predetto volume ( o fanno finta), è che mi sono adoperato per isolare (e quindi trascrivere) tutte quelle monete variate che potrebbero essere state ascritte a errori non casuali in fase di coniazione, ma ad un atto volontario adottato dall’incisore. Una volta isolate, l’intendimento era ed è quello che in un successivo momento si potevano concentrare studi adeguati atti a far emergere e relazionare dettagliatamente del perché venivano operate, sulle monete di Napoli, segni identificati con l‘intenzionalità. La Numismatica deve avere il suo percorso a piccoli passi e @rastan non doveva, per me, nemmeno mostrare quello che ha portato in discussione... ma lui è un buono. La monetazione è stata per lunghi anni ferma ed adesso tutti chiedono e vogliono spiegazioni e documenti. Per quanto mi riguarda, un primo passo in avanti è stato fatto e non dimentichiamoci che queste nuove varianti, per la maggiore, sono tutte sfuggite a grandi studiosi della monetazione napoletana; sono novità numismatiche e consideratele come delle aggiunte ai già precedenti lavori del D’Incerti, del De Sopo e del Traina (ai quali non è mai stata chiesta documentazione), ma valutate sotto un nuovo aspetto. Non voglio meriti di questo, figuriamoci, ma lasciatemi/lasciateci lavorare. Una considerazione finale (utilizzando, e mi scuso, questo post) è quella che negli ultimi anni/mesi in questa sezione (del Sud) si stava assistendo ad una vera e propria voglia di conoscenza, di scambio di idee, l’accostamento di molti giovani a questa monetazione, toni pacati, il mostrare ogni giorno sempre monete alla ricerca di spiegazione; in pratica un insieme di ingredienti per evolvere. Al contrario, in questa settimana, noto un distacco proprio di queste persone verso il discorrere, spero tanto di sbagliare ….. ma questa letta ultimamente, purtroppo, non è la Numismatica alla quale appartengo. Sono felicissimo di dare il mio contributo alle discussioni, di riportare e condividere con tutti Voi le mie conoscenze, quelle dove tra le righe non li legge malizia, ma se ci sono utenti che in alcune e/o in tutte, stanno sempre e solo a chiedere giustificazioni, documenti senza conoscere nei dettagli nemmeno la monetazione in questione, ma solo per non capisco quale motivo ecc. ecc. sono costretto a declinare dagli interventi, tenermi tutto per me …. Aggiungo che poi chi li vuole leggere e ricercare, ho appena scritto un Manuale …. molte risposte sono li, altre in progresso, e altre ancora (visto come vanno le cose) le tengo “care” per me, o meglio discuterne a degli incontri umani con chi dico io. Detto questo, buon lavoro a tutti. Pietro Magliocca
    8 punti
  2. Oggi vi presento... Un video! Si tratta del ripostiglio di Meximieux (Ain), Francia. I dati e le informazioni su questo deposito sono molto scarsi e la rete è parca di informazioni e dettagli: Ce trésor du IIIème siècle fut découvert en Juin 2012 lors de travaux de terrassement. Examiné au service régional d'archéologie de Rhône–Alpes, il est composé à 99% d'imitations de Tetricus I et II, ainsi que de quelques monnaies de Gallien, Claude II et Victorin. Non è nemmeno chiaro l'ammontare dei pezzi, comunque compresi tra i 700 e i 1000... Comunque un deposito di una certa consistenza e, presumibilmente, composto sì da imitazioni ma, con buona probabilità, di cosiddetti "minimi" ovvero pezzi dal diametro inferiore (o cmq prossimo) ai 10mm. A differenza di altri depositi comunque, abbiamo un video che mostra alcune immagini e offre dei dettagli sul ritrovamento... Per chi sa un po' di francese ovviamente il tutto è più semplice! Perché vi parlo di questo ripostiglio? Semplice! Passati i 5 anni dalla scoperta, le monete, giudicate di scarso valore e non rilevanti ai fini museali, sono state liberalizzate per la vendita e (tutte? Parte?) finite in grossi lotti esitati da una piccola casa d'aste francese. Le monete, dato il loro stato e il loro valore, non sono nemmeno state pulite e restaurate se non in maniera sommaria... Giusto per capire di cosa si trattasse. Bene... Adesso si tratta solo di avere un po' di pazienza! Questo lo stato del lotto. Dopo un paio di giorni di ammollo, ecco qualche risultato: Sono davvero emozionato nel cimentarmi nella pulizia e nello studio di questa piccola porzione di ripostiglio! Una sorta di analisi preliminare, come se i pezzi fossero stati appena rinvenuti... E il tutto in maniera assolutamente legale! Ecco, ci tenevo a condividere questa cosa con voi. Se i risultati saranno soddisfacenti, li pubblicherò mano a mano!
    4 punti
  3. Questa invece è quella di Francesco II
    4 punti
  4. Si, e’ un po’ così, poi qualcuno rimane alla fine e fosse anche per pochi ne e’ valsa la pena. Il difficile e’ passare dall’identificazione e poi stima alla riflessione sul documento moneta, e’ un po’ il passaggio dall’aspetto puramente commerciale che è nettamente predominante al puro aspetto culturale, storico e divulgativo . E oggi i divulgatori sono rari, molto rari, anche se sul forum ci sono, l’interesse predomina sugli aspetti formativi di volontariato culturale, ma in fondo come ho sempre pensato il forum riflette la vita e i suoi andamenti ...e anche se con malinconia a volte ne dobbiamo poi prendere atto e’ poi giusto per me pero' resistere non fosse altro che come esempi ...
    3 punti
  5. un mesetto fa è stata venduta da Morton & Eden Ltd una moneta definita "la prima moneta in oro araba riportante una legenda di tipo religioso in arabo" la moneta ha realizzato 132.000 sterline + fees ARAB-BYZANTINE, TEMP. ‘ABD AL-MALIK B. MARWAN (65-86h). Solidus, without mint or date (struck circa 72-74h). OBVERSE: No legend. Three standing figures, that in the centre taller than those on either side, as on Byzantine solidi showing Heraclius and his two sons; each crowned and holding in his right hand an orb surmounted by a globe finial (in place of the cross on the Byzantine prototype). REVERSE: In margin: bismillah la ilaha illa Allah wahdahu Muhammad rasul Allah, staff, surmounted by globe finial, fixed vertically on four steps; in field to left and right: B – I. WEIGHT: 4.40g. REFERENCES: Qatar 198, same dies; Barber Institute of Fine Arts, coin AB30, same reverse die; Artuk 5; Lavoix 26; SICA 1, 607; Walker p.18, B.2; Miles, Earliest Arab Gold Coinage type B; Bernardi 5. CONDITION: Scratches both sides (especially on the reverse), otherwise very fine to good very fine, extremely rare and historically important. Ex Baldwin’s Islamic Coin Auction 19, 25 April 2012, lot 7. THE FIRST ISLAMIC GOLD COIN TO BEAR RELIGIOUS LEGENDS WRITTEN IN ARABIC . The Arab conquests in the first decades of Islam are astonishing for their speed and their scale, and their impact changed the Middle East forever. By 31h/AD 651, campaigns in the East had brought about the conquest of Iran and Iraq as the Sasanian empire collapsed, while Syria, Jordan and Egypt had been seized from the Byzantines in the West. Vast areas which had been culturally, politically and religiously different for centuries were now suddenly brought together under the banner of Islam. Coinage, part of daily life as well as vital for paying troops and collecting tax revenues, was a crucial element of this process. In the former Sasanian lands, the Muslims seem at first to have allowed the mint-towns they conquered to continue striking Sasanian drachms without changing the legends or design. From the 30s/650s onwards, the coins were subtly modified to include a brief Arabic legend marking them as an Islamic issue, and during the 40s/660s we find the name of an Arab governor or caliph replacing that of the long-dead Sasanian monarch. But in other respects the design changed little for some fifty years until the great reforms of ‘Abd al-Malik b. Marwan in the late 70s. In the West, however, the situation was rather different. Syria, Jordan and Egypt had been part of the Byzantine currency system, based on gold dinars and copper folles. Unlike the Arab-Sasanian drachms, which all bear the date and mint of issue (a feature also adopted for the post-Reform Islamic silver coinage), Byzantine gold and copper is seldom dated in this way. This means that the chronology of the Arab-Byzantine coinage is less well understood, and scholars continue to disagree over some points, but there are good reasons to accept the broad scheme outlined by Tony Goodwin (Sylloge of Islamic Coins in the Ashmolean, Volume 1, p.106). On this analysis, until the late 30s/650s it appears that the local demand for coinage was met by importing Byzantine copper coins – and that this import was officially sanctioned by the Arabs. In or about 40h, it seems that these imports almost completely stopped, and local cities in Syria, Jordan and Palestine began to issue their own copies of Byzantine folles to fill this gap. From 55h or so, the first copper fulus with Arabic legends start to appear and this represents the inception of what may be termed the Arab-Byzantine coinage. Over the next fifteen or twenty years we find more and more mints beginning to produce these coins, duringwhich period we can also see a move away from local types being issued on local initiative towards ever greater standardization and central control. In or about 70h this culminates in the introduction of a new, uniform type at virtually all mints, with the Standing Caliph image on the obverse and the modified cross-on-steps on the reverse; this was to endure for another decade until it was in turn replaced by post-Reform fulus. By contrast with Arab-Byzantine copper coins, which were clearly produced in very large quantities, it seems that gold coins were never issued in significant numbers. Why was this so? One answer is that the Arab-Byzantine copper fulus were essentially a local coinage, produced on local initiative. This attitude survived the coinage reforms of ‘Abd al-Malik, and so post-Reform fulus may carry any or all of a mint-name, a date, and the name of a local governor or official – although many in fact have none of these and bear purely religious legends. This kind of variety is not found in the silver and gold coinage, which was far more tightly controlled, and indeed the degree of uniformity between coins struck thousands of miles apart is remarkable. So while the caliph was apparently content for governors to strike Arab-Byzantine copper coins to meet local demand, issuing a gold coinage would have been another matter entirely and one which would have required official approval. There are nevertheless indications that the need to replenish the supply of gold coins available within the former Byzantine provinces was being felt during these early decades. A small number of ‘de-Christianized’ Byzantine solidi have survived, all very close copies of seventh century Byzantine prototypes with the bare minimum of modification to remove overtly Christian symbols. Thus the crosses on the emperors’ crowns have been removed, and the cross-on-steps is transformed into a T-shape with the top arm removed, but in other respects the designs and legends are unaltered. There are good reasons to regard these as local issues: Bernardi lists only some fifteen specimens extant (which is less than half the number of ‘year 77’ dinars known today) but these nevertheless copy four different prototypes. This lack of standardization seems to fit better with the idea of a local governor recognizing the shortage of gold coins and so striking solidi which were sufficiently Islamic to be acceptable to the caliph while otherwise attracting as little attention as possible. The coin offered here is a very different proposition from these earlier copies, and is surely to be regarded as part of the first stage of ‘Abd al-Malik’s series of reforms which ultimately led to the adoption of a uniform silver and gold coinage throughout the Islamic world. The obverse is still a close copy of a Byzantine solidus, but it is noteworthy that a type without legend should have been chosen meaning that there is no Latin to be seen. The choice of three standing figures also forms a clear visual contrast with the single figure of the Standing Caliph which featured on virtually all fulus then being struck. The reverse, however, with its Islamic marginal legend written in Arabic around a modified cross-on-steps, is a much bolder statement, unequivocally announcing that the coin has been struck to circulate in a province which is part of an Islamic empire. The coin is still recognisable as the successor to the old Byzantine solidi, but the legends are no longer intended to be familiar to Greek or Latin speakers. Anyone who wished to read the coin had to learn Arabic – which ‘Abd al-Malik had adopted as the official language of the new empire. The coin is undated – the ‘B –I’ on the reverse is a Byzantine indictional year copied from the prototype along with the rest of the reverse design, and no longer represents a meaningful date. But it is generally thought that these first attempts at a gold coinage with Arabic legends were issued between 72-74h, after which dated Standing Caliph gold dinars are known for the years 74-77h, followed in turn by post-Reform dinars issued from 77h onwards. They are best understood as the gold counterpart to an experimental series of Arab-Sasanian type silver drachms which do bear both mints and dates; these are unambiguous in stating that they were issued at Damascus from 72-74h, and it seems difficult to imagine that these gold coins could have been produced elsewhere. Like these silver drachms, it seems that they were never produced in large quantities, and their great rarity today may be explained by the actions of ‘Abd al-Malik b. Marwan after the introduction of his new, purely epigraphic dinars in 77h: ‘The Caliph issued a command that…all of the formerly-used Byzantine and Arab-Byzantine pieces were to be recalled to the mint for restriking. All those who ignored this order were to be punished by death.’ (from The Coinage of Islam: Collection of William Kazan, Beirut, 1983, p.22). la medesima aveva realizzato da Baldwin's 110.000 sterline + fees 6 anni prima
    3 punti
  6. A me spesso.. E' imprescindibile l'attrazione fatale.. Ci sono tondelli come già raccontato più volte che non riesci a capire il perchè del loro richiamo, taluni addirittura fuori area di raccolta. Io ho una mia teoria a riguardo, noi siamo solo dei vicoli, loro i tondelli ci scelgono come custodi del tempo.. Wiva la passione, Wiva l'emozione, Wiva l'irrazionalità... Eros
    3 punti
  7. Qui vi sono alcune "differenze di conio", curiosità che trovano comunque estimatori.
    3 punti
  8. Alcune informazioni spero interessanti, mi perdonerete se le poche informazioni che pubblico sono basiche e soprattutto non vi è la parte storica documentale, ma quella è riservata alla pubblicazione del volume, questo e i seguenti sono solo appunti di catalogazione
    3 punti
  9. Buonasera a tutti, oggi mi trovo ad iniziare questa discussione perchè dopo diversi mesi dal suo acquisto mi sono accorto che quello che avevo acquistato come un sesino di Francesco I d'Este per Modena, è in realtà (o almeno penso) un imitazione coniata nella zecca di Solferino da Carlo Gonzaga. Il volto del duca e l'aquila nel rovescio sono esattamente identici alla moneta modenese e questo mi ha tratto in inganno per tutto questo tempo, anche se sin da subito mi ero accorto che quel poco di legenda rimasta leggibile non combaciava con nessuna variante trovata sui cataloghi. Nelle ultime settimane mi era venuto il dubbio che potesse appunto trattarsi di un imitazione gonzaghesca, ed ecco che finalmente ieri ho trovato quella che credo essere la giusta classificazione di questa piccola ma affascinante moneta. Come si può vedere dalle foto, al dritto, alla destra della testa del duca, si possono ancora leggere le lettere (C)AR . D . G . che sono proprio le iniziali della legenda presente sulla moneta di Solferino. L'imitazione della moneta per modena è davvero ben fatta, continua a risultare credibile anche a quasi 400 anni di distanza... A questo punto mi sorge un dubbio, quali vantaggi poteva portare l'immissione nel mercato di queste imitazioni per le zecche che, come Solferino, le coniavano? Inoltre, vi trovate d'accordo con la mia classificazione della moneta? Grazie a chiunque vorrà partecipare alla discussione. Cioso.
    2 punti
  10. Ti confermo la classificazione e anche, ora come allora, complice la parziale obliterazione delle legende, la intrinseca difficoltà nell'individuazione dell'inganno. Per comprendere le motivazioni (speculazioni monetarie) che potevano spingere a queste imitazioni ti consiglio la lettura del lavoro che ti segnalo in collegamento... perdonerete l'autopromozione...ma è il lavoro più recente e sistematico sulla monetazione bassa di Francesco I. https://www.academia.edu/34619869/Modena_sesini_muraiole_e_giorgini_per_Francesco_I_dEste_proposta_per_una_collocazione_cronologica_delle_varie_tipologie._Prima_Parte https://www.academia.edu/34883901/Modena_sesini_muraiole_e_giorgini_per_Francesco_I_dEste_proposta_per_una_collocazione_cronologica_delle_varie_tipologie._Seconda_parte Si tratta di uno studio pubblicato nel 2017 in sette puntate da Panorama Numismatico e riproposto in formato pdf su academiaedu; in particolare, scorrendo la seconda parte fino all'inizio della quinta puntata (corrispondente al fascicolo di P.N. uscito nel giugno 2017, da pag.41), leggendo i paragrafi di pag,41 e 42 e relative note, potrai trovare la spiegazione, non l'unica, di quanto la speculazione monetaria poteva fruttare ai commercianti del tempo...di fatto un guadagno anche del 25% spostando i sesini da Modena a Firenze. ciao Mario
    2 punti
  11. Ciao! Gettone/tessera ad uso di "titolo di credito convertibile" da parte di un ipotetico possessore, nel senso più ampio del termine, non ti so dire; certamente ci sono stati gettoni/tessere che rappresentavano un "controvalore"; vedi quelli per la distribuzione dell'olio o del sale in uso a venezia, o in generale quelli per ritirare derrate alimentari che sono stati in uso fino al secolo scorso ed emessi da nomerose società caritatevoli o religiose. saluti luciano
    2 punti
  12. Qualche info del giorno prima : inizio ore 18,30 con Conferenza Prof. Lucia Travaini segue presentazione nuovo Gazzettino e Catalogo Ambrosiana si finisce con aperitivo rinforzato offerto dall'Associazione per tutti e in Hotel Entrando la locandina sarà proiettata a video che vi porterà alla Sala Milano entrando a sinistra e scendendo poi la scala 52 posti a sedere controllati ora, quindi due interessati dell'ultima ora potrebbero ancora aggiungersi, in fondo bancone per nuove iscrizioni o ritiro dei prodotti bibliografici per i soli soci Indirizzo esatto Hotel Galles, Piazza Lima 2, Milano, di fronte esattamente all'uscita della metro 1 la rossa, fermata Lima Di fronte anche parcheggio sotterraneo a pagamento Ingresso gratuito per chi ha già dato il nominativo esattamente 50 e per eventuali altri 2, soci o non soci, in pratica chi vuole. Per altre informazioni chiedete pure anche qui, o in MP, o nella nostra mail [email protected]
    2 punti
  13. Condivido in toto quanto detto da Eros..però..però..a volte è meglio darsi un pizzicotto e non farsi perdere dalla smania dell'acquisto e continuare sulla strada del collezionismo che si è scelto... Prendere tutto, diventa dispersivo e dispendioso e col tempo, poi, ci si pente, ad aver accumulato più che collezionato.... Saluti Eliodoro
    2 punti
  14. Già... È giusto il Motivo per cui ho postato alcuni appunti del volume di cui sopra... Almeno si Inizia a capire se poter criticare costruttivamente e in base a cosa... Altrimenti rimane una discussione sterile
    2 punti
  15. Accetto sempre di buon grado critiche costruttive, anzi si figuri che proprio grazie a discussioni animate si è giunti poi a conclusioni che forse, senza contrasti, non si sarebbero raggiunte. Ciò che anima il mio studio è la passione, posso capire che vi possa essere altrettanta passione anche in altri, ciò che non digerisco con facilità è invece la critica fine a se stessa, che NON È quella definita nel link di cui sopra. Critica, non demolizione per partito preso. Questo è il mio punto fermo. Relativamente allo studio, ciò che è stato mostrato è frutto di mesi di studio che spero siano graditi. Lo sharing della Conoscenza è quanto di meglio abbiamo per migliorarci. Aggiungo che la passione mia e dell'autore Magliocca è quanto di più lontano ci sia al marketing o alla strumentalizzazione. Mi pare non vi debbano essere dubbi in merito, qualora ci fossero, eccoli dichiaratamente fugati. My 2 cents.
    2 punti
  16. Questo un dettaglio grafico della spiegazione del perché si tratta di una ribattitura VOLONTARIA riferita alla piastra di Francesco II
    2 punti
  17. Caro @rastan apprezzo la passione che metti nel cercare di convincere chi vuole documentazione precisa. Non si può dare torto ai novelli s.Tommaso se chiedono una cosa lecita (anche se non capisco la trasudante irritazione dalle righe di certuni). Il problema qui è che chi ha posto le aquile capovolte lo ha fatto solo in anni che hanno corrispondenza nei momenti di tensione fra monarchia e popolo, mentre gli altri errori (lettere sottili e no, caratteri diversi, punti e puntini assenti o meno, ecc.) sono equamente spalmati in tutti gli anni di regno di Ferdinando II. L'apposizione dei pennuti a testa in giù è stata fatta solo in alcune monete (per quanto si tratti di un numero consistente) e se è vero che voleva essere un atto di sfida al regnante, risulta difficile pensare che l'autore abbia lasciato documentazione del tipo "sono stato io", ma che abbia preferito nascondersi dietro le varie "varianti" che hanno afflitto tutta la coniazione di Ferdinando. Rimane (in assenza di ulteriori prove) la congettura, a mio parere estremamente probabile, basata sulla coincidenza degli anni. Hai parlato di una più approfondita documentazione che permette di meglio comprendere ed interpretare il tutto. Proporrei di sospendere questa (sterile) polemica in attesa di leggere il libro che dici in preparazione: sarà più facile, poi, giungere - tramite una critica costruttiva - ad una verità. Ma tieni presente che, qualora la documentazione risultasse chiara ed inappellabile a tuo favore, ci sarà sempre qualcuno che non vi crederà: ancora adesso - nonostante secoli di prove - c'è chi non vuol credere che la terra sia sferica...
    2 punti
  18. 1 punto
  19. Detto ciò come breve (e parziale) quadro storico numismatico, volevo segnalare un piccolo ninnolo che farà compagnia a quella analoga già presente nei vassoi. Si tratta di una siliqua “tosata” (“clipped” in inglese) emessa a nome di Arcadio, dal diametro di circa 14 mm. Verosimilmente si tratta del RIC IX Mediolanum 32 b, Sear 20762, DN ARCAD[I-VS PF AVG], ritratto diademato drappeggiato e corazzato rivolto a destra / VIRTVS RO-[MANORVM], Roma seduta verso sinistra reggente Vittoria e lancia verso il basso. [M]DP in esergo. R 3, 393-394 d.C. Fa il paio con questa del fratello Onorio come detto prima, anch’essa tosata. In questo caso l’asportazione del bordo ha permesso la conservazione di parte della legenda al diritto DN HONORI[VS PF AVG] ma compromesso la catalogazione completa: residuano a rovescio la base di alcuni caratteri alfabetici che potrebbero richiamare la [VIRTVSRO]MANO[RVM] ma il segno di zecca è assolutamente non decifrabile. Interessante a mio avviso la forma poliedrica dell’esemplare che identifica gli 8 tagli di cesoia che hanno asportato il brodo originale, a differenza del caso di Arcadio dove la forma residua è circolare. Il diametro si aggira attorno ai 12 mm per un peso di 1 g. Non so voi ma a me questi esemplari, per quanto tagliati ed incompleti, risultano particolarmente interessanti in quanto recano evidenti i risultati dell’azione umana (in questo caso per “fare la cresta” sulla moneta circolante e ricavarci un po’ di metallo fino) da parte uomini (del tutto simili a noi) che hanno vissuto circa 1600 anni fa. Proviene dal Regno Unito, dove è stata rinvenuta nei pressi di Marlborough (Wiltshire). Ai più la località non dice molto ma se consideriamo che a un miglio vi è il famoso sito di Cunetio. Il campo dove è stata rinvenuta ha dato monete in bronzo e argento e si ritiene che in loco sorgesse un sito industriale romano (fornace di ceramiche e sito di lavorazione metallurgica). Poi in fondo ho fatto una operazione alquanto pia ... ho rimesso assieme i due fratelli!!! Ciao Illyricum (PS: scusate il rigo intermedio che fa sembrare che abbia tagliato parte dello scritto ma è indipendentemente dalla mia volontà!)
    1 punto
  20. Due monete dalle colonie greche di occidente, con belle raffigurazioni di tori : coniate nello stesso luogo, ad una ottantina di anni di distanza tra loro . Dalla seconda, un nomos di Turio, il bellissimo toro al rovescio dice del periodo in cui un Re era un Basileos : dalla prima, uno statere incuso di Sibari, il forte toro retrospiciente potrebbe ricordare un tempo in cui un Re era un Wanax .
    1 punto
  21. Peso g. 9,8 Diametro mm. 24 Grazie anticipato Sandro
    1 punto
  22. Potresti gentilmente postare il dritto?
    1 punto
  23. Sempre stati e sempre ci saranno.. Certo da fastidio vedere utenti che chiedono identificazione e valutazione per poi vendere sul noto sito.. Ce ne uno che saranno anni che fa questo giochetto.. Io sono fra quelli che preferisco concentrarmi sugli eventi, sulla storia, e sulle vicende nuismatiche delle sezioni che compongono da anni lo zoccolo duro del forum, e che fortunatamente non risentono di certi personaggi. Certo purtroppo le identificazioni sono li..e forse danno adito.. Ma è giusto che ci siano anche loro.
    1 punto
  24. Ciao, non mi è mai capitato di vederla e non ho idea doi cosa possa essere.
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  25. aggiungo :moneta con bella simbologia Salutoni odjob
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  26. Condivido pienamente. Il problema pero' non e' recente, anzi. Il picco delle richieste avvenne quando ci fu il picco delle valutazioni dell'oro. Poi le richieste sono calate e adesso secondo me si sono stabilizzate. Il 'sentire comune' qui sul forum, anche in passato era che, se almeno uno dei mille che tutte le settimane richiedono valutazioni pecuniarie si avvicina poi al collezionismo e/o alla numismatica allora ne e' valsa la pena.
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  27. Passato in asta RomaNum. XIII n. 243 a 6.000 sterline 14 mesi or sono, un superbo esemplare di tetradramma di Samo torna a giorni in asta Goldberg 104 n. 3058 . Di questa tipologia con piccolo monogramma in circolo al disotto degli zoccoli del toro, unisco un esemplare molto simile passato a suo tempo ( 2005 ) in CNG 70 n. 282 .
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  28. 1 punto
  29. Bravo @O'trebla , hai vinto il premio Falegname d'oro 2018!
    1 punto
  30. Al passaggio #8 l'ho scritto chiaramente... Non mi sono accorto di una polemica nei miei confronti né tanto meno ha avuto problemi di digestione. Ho chiesto un parere pronto ad accettare qualsiasi intervento: anche questo mi sembrava di averlo premesso. Quindi non posso che condividere questa tua affermazione. Ho l'impressione che si vogliano creare degli schieramenti... pertanto, lungi da me voler intraprendere questa strada - per quanto mi riguarda - chiudo qui la discussione...
    1 punto
  31. ci siamo !!!! domani l'importantissimo in contro con la prof. Travaini
    1 punto
  32. Buongiorno, buon per te che hai un amico che mantiene la parola data, oramai merce molto rara,ad ogni modo questo particolare non mi sembra sia stato evidenziato in apertura topic e quindi più che un acquisto si tratta di un mezzo regalo se così si può dire, inoltre no ci hai detto in che conservazione è periziata la moneta giusto per curiosità... Da parte mia nessuna polemica ma quando si chiedono pareri è fisiologico che qualcuno di essi sia poco digeribile...
    1 punto
  33. Buongiorno Sig. Rastan, personalmente sono molto interessato al suo lavoro, quando il "volume" sarà pronto, sarà possibile acquistarlo online? Grazie per il piccolo "assaggio", cordiali saluti. Silver M.
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  34. Io non amo particolarmente i tondelli di colore giallo.. Ma l'aureo di Aureliano mi ha dovuto per forza far si che lo menzionassi, per quel rovescio che trasmette forza, energia, e movimento... C'è sempre stata un frase a cui sono sempre stato legato, che me lo richiama per un'attimo, infatti qualche hanno fa mi rappresentava sotto ogni post. " Quando non c'è energia, non c'è colore, non c'è forma, non c'è vita"
    1 punto
  35. Molto grazie, giulira. I'm sorry for the delay replying...squirrels chewed through a cable and caused major problems with our Internet. We now have a new service line, and the squirrels have something fresh to chew on. v.
    1 punto
  36. __________ __________ Raffreddiamo un po' l'aria, sarà il caldo o i video inseriti in precedenza... mettiamo qualcosa di tranquillo del 1985, una canzone ritmata/commerciale all'epoca molto apprezzata.
    1 punto
  37. Prima di tutto Benvenuto @Emil.9 Mi ero perso l'andamento del valore della banconota da 100 trillioni c'è stata una speculazione forte (io l'ho pagata mooooooolto meno della richiesta attuale). Modi con i quali iniziare ce ne sono tanti. Posso segnalarti, se sei interessato a banconote da alto livello facciale ad una della ex Jugoslavia anche se si parla di soli 500 miliardi di dinari!
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  38. Gentile e poco calmo "il numismatico", non si alteri, sia sereno, non si senta declassato a collezionista di tappi di bottiglie (che hanno peraltro una grande dignità) , il mio riferimento non voleva essere offensivo. Volevo infatti intendere che c'è chi colleziona di tutto e ha le proprie idee differenti... Se ha inteso (sbagliando le assicuro) ciò, è in errore e me ne dispiaccio. Sono una persona molto rispettosa dell'altrui pensiero, anche quando è totalmente in disaccordo con il mio. Lapalissiano poi che io creda di aver ragione e il mio interlocutore torto, altrimenti non sarei così convinto di ciò che dico (e io se non son convinto non apro bocca o digito) . Tornando in topic (mi perdoni e non si offenda, ma a me cosa lei colleziona o in cosa sia competente non rileva sotto alcun profilo), la documentazione dettagliata con deduzioni sulle aquile di Aragona sarà resa disponibile nel volume di futura pubblicazione di cui sopra. Se vorrà leggerne le pagine relative, ne sarei felice (glielo omeggerei con piacere una volta pubblicato, con dedica peraltro) ; se invece lo valuterà carta straccia o utile solo ad accogliere i pesci al mercato, fa nulla, lo potrà utilizzare anche come carta per accendere il fuoco del camino, sarà stampato su carta fedrigoni/Fabriano Satinata da 105gr., tiene bene il fuoco. Posso capire il suo scetticismo, anche io da bimbo credevo che i neonati li portassero le cicogne, poi a 50 anni ho capito che non era così. Relativamente al valore, cerchiamo di capirci meglio, perché altrimenti anche uno ben preparato può non capire : Quando si preparano i prezzi per un catalogo prezzario (lo scrivente collabora al Gigante da un po' e ha dato una mano al Magliocca) si utilizza un algoritmo di media tra 10anni di Aste internazionali, portali di Aste italiane, siti di vendita a prezzo fisso o listini di commercianti, e transazioni conosciute e registrate B2C e B2B (non fatemi spiegare tecnicismi che sarei noioso, usate Google ). La media porta al prezzo indicato. Nel caso di una moneta o variante che NON ha ancora prezzi realizzati in Aste, si inserisce una cifra ipotetica basata su varianti simili, calcolandone la rarità sulla base di "big data" disponibili. Il prezzo che ne risulta la prima volta è un "INDICE SUGGERITORE", vuol dire che si suggerisce un prezzo e si attende il concreto realizzo della variante non più inedita ma Conosciuta. Il prezzo della successiva edizione del manuale, riporterà ovviamente un prezzo adeguato ai realizzi effettivi di mercato. Spiegato ciò, e quindi avendo fatto capire che ad esempio: un 5 lire di Murat si suggerisce abbia in FDC vero un valore di 9.000€ e non di 13.000€, spero si capisca come si lavora SCIENTIFICAMENTE sul prezzo di indice di un catalogo prezzario, evitando quindi che un neofita del calcolo statistico continui a scrivere cose non esatte. Resti sereno la prego, e lasci qualche sognatore nei suoi bei ragionamenti astratti e per lei sbagliati. Che sia un novello Tommaso (santo non so, faccia lei) o meno, non fa differenza : tanto a lei queste varianti non interessano, perché continua ad intervenire allora? Ci lasci sognare e non ci svegli
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  39. E dov’è questa documentazione? Un conto è studiare... ma se non ci sono documentazioni a riguardo? e per favore, si risparmi risposte sarcastiche con chiamate varie di tappi di bottiglia te simila. Qui si parla di avere documentazioni probanti con cui fare asserzioni di un certo peso.
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  40. Molto divertente.. l'importante è trovare i documenti per spiegare anche i tappi ed i sottobicchieri..
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  41. Mi sa tanto che sotto le macchie nere ci sono altri graffi... la lascerò così. E con il 3 piccioli ed il grano, tutto il Filippo V che posseggo in un'unica discussione
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  42. 10 Cents from Umberto I were known by the population as 'Palancone', no idea why. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-U1/3
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  43. Immediata e gentilissima risposta del Prof. Giovanni Gorini che qui riporto : Ho dato un’occhiata alla sua moneta e mi sembra autentica ed è chiaramente una moneta celtica della Baviera. In particolare si dovrebbe trattare di un quarto di statere (peso medio1,895 gr) delle emissioni note come Regenbogenschossulchen . Datazione I sec. a. C. D/ anepigrafe R/ depressione centrale con forse tre globetti al centro, che però non riesco bene a distinguere nella sua fotografia. Rif. bibliografici : M. Kostial, Collezione Lanz, 1997, n. 12; B. Ziegaus, Collezione Flesche, Muenchen 2010, nn. 327, 337
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  44. http://www.revista-hecate.org/ Spanish numismatic journal. Open acces! Call for Papers open until 30 november. Godas Rex. La amonedación del Reino de Godas Un nuovo metodo d’indagine scientifica dei documenti numismatici: DIANA (Digital Iconographic Atlas of Numismatics in Antiquity). Il caso studio della triskeles Kind regards
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  45. Ecco la mia numero uno me ne sono innamorato e ne resterò per sempre. TARI PROPAGO IMPERII 1716. BUON NATALE A TUTTI.
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