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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/05/18 in tutte le aree

  1. Eccomi qua io sono uno dei mille a distanza di 7 mesi dalla mia iscrizione al forum sono ancora presente e sempre più appassionato.. questo è stato il mio primo post... e più passa il tempo e più mi viene da sorridere.. Saluti
    4 punti
  2. Ciao,volevo condividere con voi questo ultimo acquisto ..?
    3 punti
  3. Venezia denaro Enriciano in mistura. Il Denaro con il busto di S. Marco è emesso probabilmente a partire dal 1094 in occasione della deposizione solenne del corpo di San Marco nella Basilica a lui dedicata. Emesso a nome degli imperatori Enrico IV ed Enrico V di Franconia e probabilmente anche in periodo successivo durante i regni di Lotario III (1125-1137), Corrado III (1137-1152) e Federico I di Svevia (1152-1190). E' possibile distinguere, abbastanza chiaramente, le diverse emissioni grazie ad uno studio di Saccocci: si nota un progressivo deterioramento della qualità dei conii, fino a giungere a legende trascurate e pressoché illeggibili. Si nota nel tempo altresí un deterioramento progressivo del fino e una variazione stilistica della croce.
    3 punti
  4. I dupondi erano radiati da Nerone in poi. Proprio il fatto che in epoca Flavia gli assi fossero indifferentemente in rame o oricalco e di peso calante o eccedente, testimonia quanto l’uso di coniare i dupondi con testa radiata e gli assi senza( e il peso del metallo, checchè se ne dica NON contava ai fini della determinazione di un qualsiasi valore intrinseco, che NON esisteva, fatevene una ragione) fosse ormai radicato e accettato. Per le imperatrici dubito che fossero dupondi anche io , la loro monetazione era solo di omaggio. Non necessitava di un taglio intermedio. O non necessitava di riconoscimenti frequenti, almeno in alto impero. Tant’e che in epoca successiva, si passa all’uso del crescente sotto al busto per differenziare assi e dupondi e sesterzi e doppi sesterzi.
    3 punti
  5. Traiano per Judea Sephoris-diocasearea.
    2 punti
  6. E’ il momento dell’aperitivo, della condivisione, del brindisi per una numismatica migliore che sia un Service per la collettività, per i giovani, per tutti, solo così in una ottica divulgativa, del fare e fare bene vale la pena giocare la partita, continueremo sui valori e sul dare opportunità a tutti quelli che vorranno esserci e che ci crederanno ...
    2 punti
  7. Ringraziamenti e targa ricordo di questa splendida serata ...era il minimo ...
    2 punti
  8. Voglio farti un "regalo"... vuoi vedere uno dei miei ultimi acquisti? Vespasiano - Salus Augusta 32 millimetri per 23 grammi Quasi illeggibile, spatinato... scommetto che il 90% degli utenti del forum lo schiferanno... ma a me piace! ? Tu che ne dici? E voi tutti? So che almeno uno di voi mi capisce... vero?!? ? Ciao! TWF
    2 punti
  9. Il primo Dollaro Era ora La prima a depositare l'argento per le monete fu la Bank of Maryland. Il 18 luglio 1794, portò alla Zecca circa 94.532 once d'argento, sotto forma di monete francesi, che furono fuse e trasformate in lingotti della finezza voluta. Ma non fu con quelli che furono coniati i primi dollari, bensì con altri lingotti d'argento depositati dallo stesso Direttore della Zecca, l'onnipresente Rittenhouse. Dopo che, nell'estate del 1794, Voigt e Cox avevano depositato le obbligazioni a garanzia, fu deciso di iniziare le coniazioni in metallo prezioso con la moneta più significativa, il dollaro d'argento. A incidere i conii fu chiamato Robert Scot, un incisore di lastre senza alcuna esperienza nella preparazione dei conii, che si fece le ossa proprio con questo lavoro, incidendo poi numerose altre monete. E finalmente, il 15 ottobre 1794, furono coniati, con l'argento depositato da Rittenhouse, 2.000 nuovi dollari Ma, non possedendo la Zecca presse di sufficiente potenza, il conio di molte monete risultò troppo debole, e alla fine soltanto 1.758 furono approvate ed emesse per la circolazione. Non ho notizie precise sulla sorte delle restanti 242, ma presumo siano state rifuse per recuperare l'argento L'impatto del dollaro d'argento sui suoi potenziali utilizzatori, è ben descritto dalla penna di un giornalista dell'epoca: "Alcuni dei dollari che si stanno coniando nella Zecca degli Stati Uniti, hanno trovato la via della nostra città. Un corrispondente, proprio ieri, ne ha messo uno nelle mani dell'editore del giornale. Il suo peso è uguale a quello di un dollaro spagnolo, ma il metallo sembra più fine. Un lato mostra una testa, con trecce fluenti, circondata da 15 stelle, la parola LIBERTY in alto, e la data, 1794, in basso. Al rovescio, c'è l'aquila calva, racchiusa in una corona d'ulivo, intorno alla quale ci sono le parole UNITED STATES OF AMERICA. Il bordo è ben inciso, e su esso spiccano le parole 'One Dollar, or Unit. Hundred Cents'. L'insieme, ha un effetto piacevole per un intenditore, ma i tocchi dell'incisore sono troppo delicati, e c'è una mancanza di audacia nell'esecuzione, che è invece necessaria per una durevole circolazione". (New Hampshire Gazette, 2 dicembre 1794) Dei 1.758 dollari che hanno superato il controllo di qualità, si stima ne sopravvivano oggi da 125 a 150, e quasi tutti mostrano un conio sorprendentemente debole, una combinazione delle scarse capacità della pressa e del fatto che le facce dei conii non erano parallele. Ciononostante, come è facile immaginare, sono monete ambitissime dai collezionisti, disposti a pagare somme importanti anche per esemplari nelle peggiori condizioni. Quello in foto, invece, è probabilmente il più bello, e si ritiene possa essere il primo esemplare coniato. Con 10.016.875 dollari, realizzati nell'asta Stack's Bowers (cui sono debitore per la foto) del 24 gennaio 2013, detiene il record di moneta più costosa al mondo petronius
    2 punti
  10. Fenomeno endemico, l'importante è che qualcuno resti e si appassioni alla numismatica al di là degli aspetti valutativi
    2 punti
  11. Finito di lavorare da poco, tra qualche ora finalmente prenderemo il treno per Milano per ascoltare una voce numismatica che non ha bisogno di presentazioni. Sono trepidante per sentire parlare e raccontare la vita numismatica della Prof.ssa Travaini........????
    2 punti
  12. Oggi su Milano sole, un bellissimo sole ... tra poco il sole arriverà anche sulla numismatica italiana ....
    2 punti
  13. Complimenti, hai fatto un'ottimo lavoro, ma hai fatto qualche spazio per i medaglioni e i sesterzioni?
    2 punti
  14. Sono felice di questi risultati tanto sognati e tanto voluti, un impegno grande da parte degli amici Eros e Mario, la direzione è quella giusta. Complimenti. Roberto
    2 punti
  15. Certi appuntamenti si aspettano da sempre.. Certe icone si ambivano da sempre... Certe iniziative si auguravano da sempre... Certe manifestazioni di stima le speravi da sempre.. Certe emozioni non vedevi l'ora ci fossero.. Certo è il Cordusio, e certi sono i traguardi...
    2 punti
  16. E' arrivato il fatidico giorno.. E' arrivata la Professoressa Travaini.. E arrivato il dono all'Associazione.. E' arrivato il risultato di tanto impegno... E' arrivata la Numismatica...
    2 punti
  17. Buonasera, sperando di riprendere questa discussione allego l'ultimo acquisto. Stato pontificio, papa Gregorio XVI, 50 Bajocchi, anno 1832, zecca di Roma Classificata da PCGS MS 64 Cosa ne pensate? La moneta al rovescio raffigura San Romualdo con crocifisso, genuflesso a destra, innanzi ad una roccia con teschio e bastone; alle sue spalle un albero. Questa moneta commemora San Romualdo, fondatore intorno all'anno 1000 dell'ordine benedettino dei Camaldolesi, presso il quale il Pontefice trascorse gran parte della sua vita, fino a diventare Generale dell'ordine.
    2 punti
  18. Basso livello? Ma de che? Che male c'è a mettere in collezione una moneta in basso livello di conservazione ma, comuqneu, ad altissimo contenuto storico? Come ho già scritto tante volte, per quanto mi riguarda, pur apprezzando le monete belle e ben conservate, le mie monete preferite sono quelle che tanti, troppi, considerano catorci. E proprio quelli "catorci" ricolmi di energia data da una "vita veramente vissuta" proprio perché non sono rimaste nascoste ed intonse per centinaia d'anni, mi fanno provare emozioni "vere" e fanno volare la mia fantasia. ? Perché quando guardi una moneta non riesci a ragionare con la testa ma senti le emozioni che arrivano dal cuore. Ed il bello è proprio quello, per me, farmi portare dai sentimenti e dalle emozioni... già ragiono troppo nella vita e nel lavoro, almeno dello svago voglio essere veramente io e farmi guidare dall'istinto e non dal pensiero. Io preferisco 1000 volte avere monete che arrivano da 2000 anni di storia ma che affascinano tutte, nessuna esclusa, che avere 2000 monete di Nerone che valgono un capitale ma che me ne piace il 3%! ? Come diceva sempre il buon vecchio Arnold: « Che cavolo stai dicendo, Willis?! » Credo che ci siano passati più o meno tutti, poi ognuno ha scelto la strada che preferiva. Io ho scelgo la strada dell'appassionato piuttosto che quella dello studioso. E proprio in virtù della mia scelta le monete che prendo sono quelle che più mi appassionano anche se non sono di Antonino Pio o Filippo I! ? Ti auguro di fare tanti acquisti e di non farti picchiare dalla dolce metà! ? Ciao! TWF
    2 punti
  19. Condivido pienamente. Il problema pero' non e' recente, anzi. Il picco delle richieste avvenne quando ci fu il picco delle valutazioni dell'oro. Poi le richieste sono calate e adesso secondo me si sono stabilizzate. Il 'sentire comune' qui sul forum, anche in passato era che, se almeno uno dei mille che tutte le settimane richiedono valutazioni pecuniarie si avvicina poi al collezionismo e/o alla numismatica allora ne e' valsa la pena.
    2 punti
  20. Bravo @O'trebla , hai vinto il premio Falegname d'oro 2018!
    2 punti
  21. Letto tutta la discussione e tenuto conto che l’amico @El Chupacabra ha fatto riferimento al mio Manuale vorrei lasciare scritto il mio pensiero: Le valutazioni contenute nel Manuale sono degli indici di valore puramente indicativi, ma comunque non espressi senza aver fatto le opportune stime del caso; è ovvio che se parliamo di monete “nuove” queste potrebbero lievitare di prezzo sia verso l’alto che verso il basso. Il tutto dipenderà dalla domanda e dall’offerta e comunque il tutto resta circoscritto a quanto il commerciante e/o la casa d’asta vuole proporre il pezzo e quanto il collezionista/compratore è disposto a pagarla, ma credo che questo dobbiamo lasciarlo decidere al mercato … in definitiva nessuno è sprovveduto. E comunque sia dato che parliamo di monete “nuove” vi sarà tempo e modo per procedere ad un “aggiustamento” dei prezzi; noto però che non si vuol lasciare nemmeno il tempo per questo. Approfitto anche (considerato che spesso, se non in maniera maniacale, si chiedono documenti in continuazione) per informare che: Per coloro i quali non avessero ancora letto e tradotto l’intenzione da me lasciata trascritta nel predetto volume ( o fanno finta), è che mi sono adoperato per isolare (e quindi trascrivere) tutte quelle monete variate che potrebbero essere state ascritte a errori non casuali in fase di coniazione, ma ad un atto volontario adottato dall’incisore. Una volta isolate, l’intendimento era ed è quello che in un successivo momento si potevano concentrare studi adeguati atti a far emergere e relazionare dettagliatamente del perché venivano operate, sulle monete di Napoli, segni identificati con l‘intenzionalità. La Numismatica deve avere il suo percorso a piccoli passi e @rastan non doveva, per me, nemmeno mostrare quello che ha portato in discussione... ma lui è un buono. La monetazione è stata per lunghi anni ferma ed adesso tutti chiedono e vogliono spiegazioni e documenti. Per quanto mi riguarda, un primo passo in avanti è stato fatto e non dimentichiamoci che queste nuove varianti, per la maggiore, sono tutte sfuggite a grandi studiosi della monetazione napoletana; sono novità numismatiche e consideratele come delle aggiunte ai già precedenti lavori del D’Incerti, del De Sopo e del Traina (ai quali non è mai stata chiesta documentazione), ma valutate sotto un nuovo aspetto. Non voglio meriti di questo, figuriamoci, ma lasciatemi/lasciateci lavorare. Una considerazione finale (utilizzando, e mi scuso, questo post) è quella che negli ultimi anni/mesi in questa sezione (del Sud) si stava assistendo ad una vera e propria voglia di conoscenza, di scambio di idee, l’accostamento di molti giovani a questa monetazione, toni pacati, il mostrare ogni giorno sempre monete alla ricerca di spiegazione; in pratica un insieme di ingredienti per evolvere. Al contrario, in questa settimana, noto un distacco proprio di queste persone verso il discorrere, spero tanto di sbagliare ….. ma questa letta ultimamente, purtroppo, non è la Numismatica alla quale appartengo. Sono felicissimo di dare il mio contributo alle discussioni, di riportare e condividere con tutti Voi le mie conoscenze, quelle dove tra le righe non li legge malizia, ma se ci sono utenti che in alcune e/o in tutte, stanno sempre e solo a chiedere giustificazioni, documenti senza conoscere nei dettagli nemmeno la monetazione in questione, ma solo per non capisco quale motivo ecc. ecc. sono costretto a declinare dagli interventi, tenermi tutto per me …. Aggiungo che poi chi li vuole leggere e ricercare, ho appena scritto un Manuale …. molte risposte sono li, altre in progresso, e altre ancora (visto come vanno le cose) le tengo “care” per me, o meglio discuterne a degli incontri umani con chi dico io. Detto questo, buon lavoro a tutti. Pietro Magliocca
    2 punti
  22. nel complimentarmi con tutti per le bellissime monete postate... ne pubblico anche io una degli stati preunitari che per bellezza e conservazione mi piace un sacco e penso meriti di essere condivisa in questa discussione. Auguri di buon anno a tutti
    2 punti
  23. Oggi vi presento... Un video! Si tratta del ripostiglio di Meximieux (Ain), Francia. I dati e le informazioni su questo deposito sono molto scarsi e la rete è parca di informazioni e dettagli: Ce trésor du IIIème siècle fut découvert en Juin 2012 lors de travaux de terrassement. Examiné au service régional d'archéologie de Rhône–Alpes, il est composé à 99% d'imitations de Tetricus I et II, ainsi que de quelques monnaies de Gallien, Claude II et Victorin. Non è nemmeno chiaro l'ammontare dei pezzi, comunque compresi tra i 700 e i 1000... Comunque un deposito di una certa consistenza e, presumibilmente, composto sì da imitazioni ma, con buona probabilità, di cosiddetti "minimi" ovvero pezzi dal diametro inferiore (o cmq prossimo) ai 10mm. A differenza di altri depositi comunque, abbiamo un video che mostra alcune immagini e offre dei dettagli sul ritrovamento... Per chi sa un po' di francese ovviamente il tutto è più semplice! Perché vi parlo di questo ripostiglio? Semplice! Passati i 5 anni dalla scoperta, le monete, giudicate di scarso valore e non rilevanti ai fini museali, sono state liberalizzate per la vendita e (tutte? Parte?) finite in grossi lotti esitati da una piccola casa d'aste francese. Le monete, dato il loro stato e il loro valore, non sono nemmeno state pulite e restaurate se non in maniera sommaria... Giusto per capire di cosa si trattasse. Bene... Adesso si tratta solo di avere un po' di pazienza! Questo lo stato del lotto. Dopo un paio di giorni di ammollo, ecco qualche risultato: Sono davvero emozionato nel cimentarmi nella pulizia e nello studio di questa piccola porzione di ripostiglio! Una sorta di analisi preliminare, come se i pezzi fossero stati appena rinvenuti... E il tutto in maniera assolutamente legale! Ecco, ci tenevo a condividere questa cosa con voi. Se i risultati saranno soddisfacenti, li pubblicherò mano a mano!
    1 punto
  24. Seppur comuni me ne sono innamorato a prima vista.. fatto bene?
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  25. Tocca ora alla presentazione del nuovo Gazzettino e del Catalogo dell’Ambrosiana ...Tiziano ed Eros raccontano ...
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  26. Grande serata, grande racconto di numismatica , di vita, libri, giovani, autori importanti , passa davanti agli occhi una immensa e importante produzione bibliografica, rivedo la mia biblioteca man mano, i libri preferiti letti e riletti, un tuffo di uno spaccato di vita numismatica raccontata con grande passione, emozione, con lo spirito di chi vuole ricordare e divulgare, grande Travaini, ripeto come detto stasera la più giovane nello spirito di tutti noi ! grazie per questa emozione !
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  27. Leggo sempre volentieri la sezione identificazione-valutazione,e' piu' utile a me che a "loro":e' divertente,e' istruttiva',e' epidemiologica, e' uno spaccato socio-antropologico degli utenti del forum,poi ogni tanto esce qualche moneta veramente gradevole la cui sola vista ti svolta la giornata,nel senso che per diverso tempo ti obbliga a tenete un cassetto della mente aperto e operativo,numismaticamente parlando, qualsiasi cosa tu stia facendo,possiamo considerarlo una variante del Bushido ?non so ma per me e' stimolante. Saluti. Adelchi.
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  28. Bello, sembra di vedere qualcosa sotto il 5 della data
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  29. Ciao non mi sembra una rottura di conio ma più una mandibola. Silvio
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  30. 1 punto
  31. Sì, quest'aquila con scudetto crociato sul petto è davvero molto simile all'emblema Savoia, specialmente a quello usato fra XVIII e XIX secolo e che si trova per esempio sulla monetazione per la Sardegna. Per il resto, concordo con i colleghi qui sopra: nelle restanti parti del "cavatappi" (se ? posso definirlo così!), e sulla faccia del bilancino che qui si vede, non noto nessun'altro dettaglio riconducibile ai Savoia.
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  32. Complimenti per la manualità. Altrimenti, una soluzione elegante e tipicamente UK è quella di sovrapporre al velluto un rettangolo in legno che copre tutto il plateau, con gli spazi circolari ritagliati nel legno per le monete. Il dubbio che ho è che le monete possono battere al bordo in legno negli spazi circolari. Cosa che non mi piacerebbe molto soprattutto per bronzi con patine spesse e delicate. Però d'altro canto sembrerebbe una soluzione molto semplice da implementare rispetto a quella di piegare e incollare sugli spazi quadrati il velluto (che immagino sia molto dificile). La foto, come esempio (ma ce ne saranno tanti) è tratta da http://www.robdaviscabinets.co.uk/trays.html ES
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  33. Troppo forti gli austriaci, ricevuta adesso la mail dei 25 euro spediti, un giorno prima della loro emissione!
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  34. Giornata memorabile è arrivato il Gazzettino 3 insieme alla Prof. Travaini.. Un connubio d'altri tempi, dove la Numismatica era tutt'una.. Oggi ritorneranno grazie al Cordusio, quelle atmosfere... SARA' MAGNIFICO ESSERCI...
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  35. Il risultato finale del tuo lavoro, ha dato ottimi frutti, se penso che ti sei ritrovato un monetiere pieno di tondelli... Il verde mi piace, e la nota diversa, questo rosso troppo ordinario.. Comunque a parte qualche battuta che ci vuole ogni tanto, mi compiaccio per il tuo affascinate raccoglitore degno di ospitare tutta la storia che può starci..
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  36. Nel 1988, esattamente 30 anni fa, usciva questo film "per ragazzi", un mix di personaggi reali e cartoni, alla faccia del cartone! ____
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  37. 1 punto
  38. Detto ciò come breve (e parziale) quadro storico numismatico, volevo segnalare un piccolo ninnolo che farà compagnia a quella analoga già presente nei vassoi. Si tratta di una siliqua “tosata” (“clipped” in inglese) emessa a nome di Arcadio, dal diametro di circa 14 mm. Verosimilmente si tratta del RIC IX Mediolanum 32 b, Sear 20762, DN ARCAD[I-VS PF AVG], ritratto diademato drappeggiato e corazzato rivolto a destra / VIRTVS RO-[MANORVM], Roma seduta verso sinistra reggente Vittoria e lancia verso il basso. [M]DP in esergo. R 3, 393-394 d.C. Fa il paio con questa del fratello Onorio come detto prima, anch’essa tosata. In questo caso l’asportazione del bordo ha permesso la conservazione di parte della legenda al diritto DN HONORI[VS PF AVG] ma compromesso la catalogazione completa: residuano a rovescio la base di alcuni caratteri alfabetici che potrebbero richiamare la [VIRTVSRO]MANO[RVM] ma il segno di zecca è assolutamente non decifrabile. Interessante a mio avviso la forma poliedrica dell’esemplare che identifica gli 8 tagli di cesoia che hanno asportato il brodo originale, a differenza del caso di Arcadio dove la forma residua è circolare. Il diametro si aggira attorno ai 12 mm per un peso di 1 g. Non so voi ma a me questi esemplari, per quanto tagliati ed incompleti, risultano particolarmente interessanti in quanto recano evidenti i risultati dell’azione umana (in questo caso per “fare la cresta” sulla moneta circolante e ricavarci un po’ di metallo fino) da parte uomini (del tutto simili a noi) che hanno vissuto circa 1600 anni fa. Proviene dal Regno Unito, dove è stata rinvenuta nei pressi di Marlborough (Wiltshire). Ai più la località non dice molto ma se consideriamo che a un miglio vi è il famoso sito di Cunetio. Il campo dove è stata rinvenuta ha dato monete in bronzo e argento e si ritiene che in loco sorgesse un sito industriale romano (fornace di ceramiche e sito di lavorazione metallurgica). Poi in fondo ho fatto una operazione alquanto pia ... ho rimesso assieme i due fratelli!!! Ciao Illyricum (PS: scusate il rigo intermedio che fa sembrare che abbia tagliato parte dello scritto ma è indipendentemente dalla mia volontà!)
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  39. Ciao Asclepia, grazie di avermi citato. Delle monete borboniche anche se mi piacciono molto, non è che io ne sia molto esperto, ne capisco un pochetto in più di quelle medievali. Però qui non bisogna essere esperti, si vede chiaramente che la moneta è stata ribattuta, aggiungerei su un tondello alquanto usurato (vedi i bordi), mentre le scritte e l'immagine del sovrano hanno ancora dei rilievi molto alti. Sarebbe interessante sapere perchè la moneta è stata ribattuta su tondelli di altri regni (visto il peso calante) e se ce ne sono altre. Non dimentichiamoci che solo 4 anni prima c'era stata la Repubblica Napoletana che ha battuto soltanto rame di gran peso, monete da 3 cavalli battute a Napoli per trovarle bisogna tornare indietro di ben 12 anni (salvo i quattrini per i Reali Presidi). Potrebbe essere la mancanza di metallo per battere queste monete spicciole per il popolo a incentivare questo tipo di espediente? Certo un pò poco per supportare tutte queste ipotesi. Una scoperta di un secondo esemplare sarebbe molto indicativo. Personalmente una così non me la ricordo proprio.
    1 punto
  40. un mesetto fa è stata venduta da Morton & Eden Ltd una moneta definita "la prima moneta in oro araba riportante una legenda di tipo religioso in arabo" la moneta ha realizzato 132.000 sterline + fees ARAB-BYZANTINE, TEMP. ‘ABD AL-MALIK B. MARWAN (65-86h). Solidus, without mint or date (struck circa 72-74h). OBVERSE: No legend. Three standing figures, that in the centre taller than those on either side, as on Byzantine solidi showing Heraclius and his two sons; each crowned and holding in his right hand an orb surmounted by a globe finial (in place of the cross on the Byzantine prototype). REVERSE: In margin: bismillah la ilaha illa Allah wahdahu Muhammad rasul Allah, staff, surmounted by globe finial, fixed vertically on four steps; in field to left and right: B – I. WEIGHT: 4.40g. REFERENCES: Qatar 198, same dies; Barber Institute of Fine Arts, coin AB30, same reverse die; Artuk 5; Lavoix 26; SICA 1, 607; Walker p.18, B.2; Miles, Earliest Arab Gold Coinage type B; Bernardi 5. CONDITION: Scratches both sides (especially on the reverse), otherwise very fine to good very fine, extremely rare and historically important. Ex Baldwin’s Islamic Coin Auction 19, 25 April 2012, lot 7. THE FIRST ISLAMIC GOLD COIN TO BEAR RELIGIOUS LEGENDS WRITTEN IN ARABIC . The Arab conquests in the first decades of Islam are astonishing for their speed and their scale, and their impact changed the Middle East forever. By 31h/AD 651, campaigns in the East had brought about the conquest of Iran and Iraq as the Sasanian empire collapsed, while Syria, Jordan and Egypt had been seized from the Byzantines in the West. Vast areas which had been culturally, politically and religiously different for centuries were now suddenly brought together under the banner of Islam. Coinage, part of daily life as well as vital for paying troops and collecting tax revenues, was a crucial element of this process. In the former Sasanian lands, the Muslims seem at first to have allowed the mint-towns they conquered to continue striking Sasanian drachms without changing the legends or design. From the 30s/650s onwards, the coins were subtly modified to include a brief Arabic legend marking them as an Islamic issue, and during the 40s/660s we find the name of an Arab governor or caliph replacing that of the long-dead Sasanian monarch. But in other respects the design changed little for some fifty years until the great reforms of ‘Abd al-Malik b. Marwan in the late 70s. In the West, however, the situation was rather different. Syria, Jordan and Egypt had been part of the Byzantine currency system, based on gold dinars and copper folles. Unlike the Arab-Sasanian drachms, which all bear the date and mint of issue (a feature also adopted for the post-Reform Islamic silver coinage), Byzantine gold and copper is seldom dated in this way. This means that the chronology of the Arab-Byzantine coinage is less well understood, and scholars continue to disagree over some points, but there are good reasons to accept the broad scheme outlined by Tony Goodwin (Sylloge of Islamic Coins in the Ashmolean, Volume 1, p.106). On this analysis, until the late 30s/650s it appears that the local demand for coinage was met by importing Byzantine copper coins – and that this import was officially sanctioned by the Arabs. In or about 40h, it seems that these imports almost completely stopped, and local cities in Syria, Jordan and Palestine began to issue their own copies of Byzantine folles to fill this gap. From 55h or so, the first copper fulus with Arabic legends start to appear and this represents the inception of what may be termed the Arab-Byzantine coinage. Over the next fifteen or twenty years we find more and more mints beginning to produce these coins, duringwhich period we can also see a move away from local types being issued on local initiative towards ever greater standardization and central control. In or about 70h this culminates in the introduction of a new, uniform type at virtually all mints, with the Standing Caliph image on the obverse and the modified cross-on-steps on the reverse; this was to endure for another decade until it was in turn replaced by post-Reform fulus. By contrast with Arab-Byzantine copper coins, which were clearly produced in very large quantities, it seems that gold coins were never issued in significant numbers. Why was this so? One answer is that the Arab-Byzantine copper fulus were essentially a local coinage, produced on local initiative. This attitude survived the coinage reforms of ‘Abd al-Malik, and so post-Reform fulus may carry any or all of a mint-name, a date, and the name of a local governor or official – although many in fact have none of these and bear purely religious legends. This kind of variety is not found in the silver and gold coinage, which was far more tightly controlled, and indeed the degree of uniformity between coins struck thousands of miles apart is remarkable. So while the caliph was apparently content for governors to strike Arab-Byzantine copper coins to meet local demand, issuing a gold coinage would have been another matter entirely and one which would have required official approval. There are nevertheless indications that the need to replenish the supply of gold coins available within the former Byzantine provinces was being felt during these early decades. A small number of ‘de-Christianized’ Byzantine solidi have survived, all very close copies of seventh century Byzantine prototypes with the bare minimum of modification to remove overtly Christian symbols. Thus the crosses on the emperors’ crowns have been removed, and the cross-on-steps is transformed into a T-shape with the top arm removed, but in other respects the designs and legends are unaltered. There are good reasons to regard these as local issues: Bernardi lists only some fifteen specimens extant (which is less than half the number of ‘year 77’ dinars known today) but these nevertheless copy four different prototypes. This lack of standardization seems to fit better with the idea of a local governor recognizing the shortage of gold coins and so striking solidi which were sufficiently Islamic to be acceptable to the caliph while otherwise attracting as little attention as possible. The coin offered here is a very different proposition from these earlier copies, and is surely to be regarded as part of the first stage of ‘Abd al-Malik’s series of reforms which ultimately led to the adoption of a uniform silver and gold coinage throughout the Islamic world. The obverse is still a close copy of a Byzantine solidus, but it is noteworthy that a type without legend should have been chosen meaning that there is no Latin to be seen. The choice of three standing figures also forms a clear visual contrast with the single figure of the Standing Caliph which featured on virtually all fulus then being struck. The reverse, however, with its Islamic marginal legend written in Arabic around a modified cross-on-steps, is a much bolder statement, unequivocally announcing that the coin has been struck to circulate in a province which is part of an Islamic empire. The coin is still recognisable as the successor to the old Byzantine solidi, but the legends are no longer intended to be familiar to Greek or Latin speakers. Anyone who wished to read the coin had to learn Arabic – which ‘Abd al-Malik had adopted as the official language of the new empire. The coin is undated – the ‘B –I’ on the reverse is a Byzantine indictional year copied from the prototype along with the rest of the reverse design, and no longer represents a meaningful date. But it is generally thought that these first attempts at a gold coinage with Arabic legends were issued between 72-74h, after which dated Standing Caliph gold dinars are known for the years 74-77h, followed in turn by post-Reform dinars issued from 77h onwards. They are best understood as the gold counterpart to an experimental series of Arab-Sasanian type silver drachms which do bear both mints and dates; these are unambiguous in stating that they were issued at Damascus from 72-74h, and it seems difficult to imagine that these gold coins could have been produced elsewhere. Like these silver drachms, it seems that they were never produced in large quantities, and their great rarity today may be explained by the actions of ‘Abd al-Malik b. Marwan after the introduction of his new, purely epigraphic dinars in 77h: ‘The Caliph issued a command that…all of the formerly-used Byzantine and Arab-Byzantine pieces were to be recalled to the mint for restriking. All those who ignored this order were to be punished by death.’ (from The Coinage of Islam: Collection of William Kazan, Beirut, 1983, p.22). la medesima aveva realizzato da Baldwin's 110.000 sterline + fees 6 anni prima
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  41. anche secondo me, non vedo problemi di nessun tipo
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  43. Ciao La distinzione tra asse e dupondio è sempre stata oggetto di discussione e da quel che ho letto nell’articolo se pur spiegata bene,ne è stata tralasciata una parte, provo a spiegare quello che ho imparato, leggendo e ragionando su quel che leggevo. Sino a Nerone le differenza sostanziali erano due : peso e metallo, uno come già detto rosso l’asse in rame e giallo il dupondio in oricalco, differenza che dopo poco tempo scompariva per l’ossidazione che essendo anche il dupondio in maggioranza composto da rame risultavano identici con notevole difficoltà di identificazione e visto che la differenza di peso era minima circa 4 gr la cosa si faceva dura,dopo poco tempo a causa dell’usura e del peso effettivo del tondello non sempre esatto sia per una moneta che per l’altra, ma visto che il valore intrinseco rimaneva comunque doppio la cosa non penso andasse molto a genio sia a chi doveva riceverlo che a chi doveva spenderlo. Nerone come sappiamo fece la riforma che semplicemente riassumiamo in corona radiata e laureata, ma prima di arrivare a questo ci furono diverse prove, sia per l’una che per l’altra moneta. Furono coniati degli assi ridotti con in esergo il valore I dal peso di circa 6 gr sia con la testa radiata che con la testa laureata, e con lo stesso retro come per esempio il Genio che si trova con la testa laureata e il segno in esergo I o l’Apollo citaredo con testa radiata e il simbolo I o i vari dupondi qui con segno II o senza , es della serie con al retro la Securitas la troviamo con Nero radiato o laureato stessa cosa per la serie con la Victoria Augusti, pero’ tutte queste prove probabilmente sono finite con la scelta della semplice corona radiata e laureata per distinguere i due valori, cosa molto semplice e istantanea da vedere e capire anche per le persone meno colte, e eliminando il problema dell’ossidazione. È vero ci sono varie aste che catalogano assi per dupondi solo in base al peso,anche se ho visto che su tre dei 4 link postati il peso era di circa 10 gr e non ne riesco a capire il motivo se non uno sbaglio o un tentativo di attirare maggiormente l’attenzione del compratore. Questo come ho detto è quello che ho capito sulla differenza tra questi due nominali, passibile di correzione. Secondo il mio parere la moneta descritta rimane un’asse. Silvio
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  44. asse o sesterzio, la corona radiata venne introdotta sotto Nerone nel 66 D.C. proprio per distinguere il dupondio dall'asse
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  45. non sanno cosa scrivere….. per es nel secondo linkato scrivono prima dupondio poi sotto lo descrivono come asse -- nei successivi, se richiedi i similari, li danno tutti come assi ,,,, https://www.acsearch.info/search.html?similar=1448225
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  46. Che sappiamo di questa moneta? poco o niente, abbiamo 2 foto. Un 20 lire del 36 al 98% lasciato in eredità si sà se è buono o meno.....Abbiamo peso, diametro? Taglio? No. ci sono 2 foto di una moneta fortemente patinata....solo un impressione si può dare dà quà.....e a occhio non mi piace. Ma sarei contento di essere smentito dall'utente. Un saluto
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  47. Per quanto riguarda i 2cc vaticano li tolgo dal folder che conservo gelosamente tutti insieme ....e le monete le metto in capsula....sicuramente si conservano nel tempo molto di piu che se rimangono nel folder.....non credo assolutamente che perdano di valore se tolti e trattate con i guanti come faccio io......discorso diverso dai folder san marino o simili per chi taglia la confezione....questo personalmente é uno scempio....
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