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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/18 in tutte le aree
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Buona giornata Leggendo il pdf che @steto ha cortesemente allegato nella discussione che segue: al post 346 di pag. 14 “Narratione del Capitan Angelo Gatto da Orvieto del successo dell'assedio di Famagosta”, non si parla solamente dei bisanti e dei soldi coniati in rame per sopperire alla mancanza di monete “ordinarie”, ma si cita spesso l'argomento “monete”. La cosa mi ha stuzzicato parecchio. Ho pensato quindi che potrebbe essere interessante – con il vostro aiuto – dare una connotazione a queste monete di cui si parla. A pag. 14 e seg. dell'allegato si legge: In questo tempo il Clarissimo Sig(nore) Marc'Antonio Bragadino fece far una grida, che tutti li banditi del territorio di Famagosta dovessero venir à servire à questa guerra facendoli liberi con promissione di darli il soldo ordinario. Tempo fa, ricordo, ci fu una discussione sul forum che riguardò la paga dei galeotti, la gente da remo che, per soldo, prestava liberamente questo servizio; ma la gente che veniva arruolata nell'esercito veneziano di terra, quanto veniva pagata? Facendo una ricerca in rete, ho trovato pochi indizi al riguardo: Michel Giovannini, nel suo libro: “Pompeo Giustiniani: Maestro di campo nella Venezia del sospetto”, scrive che il valore di una paga di fanteria era di 3 ducati (sino al 1509), salvo situazioni straordinarie che la vedevano aumentare a 4 o 4,5; tuttavia per un ducato non s'intendeva l'omonima moneta, bensì una moneta di conto valutata 6 lire e 4 soldi, ovvero di 124 soldi che era l'unità di misura per tutte le operazioni commerciali veneziane, anche quando eseguite con altre monete: scudi, soldi, lire, ecc. (da 8 a 10 paghe all'anno). Corretta la precisazione riguardante il ducato, quello detto corrente e da non confondersi con il ducato d'oro in oro che, solo al tempo del doge Francesco Donà (1545-1553), si comincerà a chiamare zecchino; ricordo anche che il ducato d'argento da 124 Soldi, diventerà moneta effettiva solamente al tempo del doge Gerolamo Priuli (1559-1567). Curioso il dato riguardante la periodicità della paga; non mi è chiarissimo, ma da quello che mi pare di aver capito è che la paga non veniva corrisposta per 12 mesi, stante il fatto che la remunerazione riguardava solo il tempo che il militare impiegava effettivamente in battaglia, mentre i tempi “morti”, tra una battaglia e l'altra, venivano pagati meno. Per questo motivo si stimava la decurtazione sul numero di paghe. Nella tesi di laurea del dr. Roberto Vaccher 2013/2014 Cà Foscari – L'Esercito veneziano e la difesa di Candia 1645-1669, scrive che alla truppa impegnata nella difesa di Candia, veniva pagato 1 reale e ½ a testa mensilmente, pari a ca. 3 ducati. Curiosa la citazione del "reale"; tipo di moneta che richiama certamente più la monetazione spagnola, che veneziana. Sappiamo dai testi di monetazione veneziana dell'esistenza di conii denominati "reale", coniati rispettivamente sotto i dogati di Marcantonio Memmo (1612-1615), Francesco Contarini (1623-1624) e Francesco Erizzo (1631-1646); tali monete sono tutte unanimamente considerate delle prove, anzi, l'ultima pare che fosse più propriamente un progetto, facente parte della dispersa collezione di Maffeo Pinelli, ed esiste solamente una sua descrizione scritta. Altrettanto curiosa la parità espressa di ca. 3 ducati! Nel sito www.miliziaveneta.com, vengono invece riportate le paghe che venivano corrisposte alla truppa nella seconda metà del 1700, come segue: Paga del sergente di fanteria = 8 ducati al mese Paga del caporale = 6,5 ducati al mese Paga del fante = meno di 4 ducati al mese Da quanto sopra emerge che dai primi del 1500 alla metà del 1700, la paga del povero fante non è poi cresciuta molto! Segue .... Di seguito le immagini dei "reali" riportati nel preziario di Cesare Gamberini di Scarfea. (Primo in alto pagina a sinistra e quelli a pagina destra) saluti luciano3 punti
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Le recenti esplorazioni archeologiche condotte nel territorio dell’antica Kaulonia hanno prodotto in anni recenti contributi di grande interesse, tra i quali si segnalano i tre tomi curati da M.C. Parra (Kaulonía, Caulonia, Stilida (e oltre). Contributi storici, archeologici, e topografici, I-III, Pisa 2002, 2007, 2011), gli Atti del Convegno Internazionale di Firenze (L. Lepore - P. Turi curr., Caulonia tra Crotone e Locri, Atti del Convegno Internazionale, Firenze 30 maggio-1 giugno 2007, Firenze 2010) e il Catalogo della mostra di Firenze (L. Lepore – M.R. Luberto - P. Turi curr., Kaulonia, la città dell’amazzone Clete. Gli scavi dell’Università di Firenze a Monasterace Marina, Catalogo della Mostra - Firenze, Museo Archeologico Nazionale, 13 dicembre 2013-9 marzo 2014, Roma 2013). All’interno di questo ricco dossier bibliografico costante è apparsa l’attenzione riservata al documento monetale, che per l’esiguità delle fonti storiche e la sovente lacunosità della documentazione archeologica, costituisce una chiave di lettura privilegiata sotto il profilo socio-economico e culturale nonché per il lungo arco cronologico delle emissioni, che si snodano senza soluzione di continuità dall’ultimo quarto del VI secolo a.C. alla conquista dionigiana della città (389/8 a.C.). In quest’ottica mi è parso di estremo interesse la segnalazione, ad opera di Giovanni Gorini (Tavola Rotonda, in Caulonia tra Crotone e Locri, cit. p. 483, fig. 33.2), di un divisionale d’argento inedito apparso sul mercato antiquario (Gorny & Mosch Giessener. Münzhandlung, Auk. 165, 17-18/3/2008, 1077; fig. 1). Fig. 1 D/ Cerva stante a d. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato. Obolo AR, gr. 0.69, mm. 9 Il divisionale veniva identificato come obolo, benché il peso di tale unità risultasse alquanto elevato all'interno della scala di valori propria del sistema acheo-corinzio. Evidentemente l’incertezza nasceva proprio dall'unicità dell’esemplare e si preferì considerarlo un obolo “pesante” piuttosto che un diobolo “leggero”. In anni successivi la comparsa di nuovi esemplari con la medesima tipologia, tutti provenienti dal mercato antiquario, ha consentito di acquisire nuovi dati funzionali ad un migliore inquadramento del divisionale. Il primo di essi appare in Classical Numismatic Group, E-Auction 233, 26/5/2012, lot 96 (fig. 2). Fig. 2 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato. Diobolo AR, gr. 0.88, mm. 8 Si aggiungono due esemplari simili (figg. 3-4) battuti in recenti aste (Bertolami Fine Arts, Auc. 29, 22/3/2017, lot 90: fig. 3 e Classical Numismatic Group, E-Auction 420, 9/5/2018, lot 6: fig. 4) e un pezzo della Calgary Coin and Antique (fig. 5) Fig. 3 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo perlinato. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato. Diobolo AR, gr. 0,82, mm. 9 Fig. 4 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo lineare. Diobolo AR, gr. 0.77, mm. 8.5 Fig. 5 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato entro cerchio lineare.. Diobolo AR, gr. 0.86, mm. 8.2 x 9.5 Alla stessa emissione si può ascrivere anche il pezzo battuto da Classical Numismatic Group, E-Auction 286, 5/9/2012, lot 7 (ex coll. Peter Lee), che tuttavia si differenzia per la forma leggermente allungata dell’etnico al R/ nonché per la disposizione circolare delle lettere (fig. 6). Fig. 6 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAVΛ. Bordo lineare. Diobolo AR, gr. 0.76, mm. 8 L’esatta identificazione del nominale emerge chiaramente dalla media dei pesi noti registrati che indicano un addensamento intorno a gr. 0.796 corrispondente, nel sistema acheo-corinzio, al peso del diobolo. 1) gr. 0.88 mm 8 Classical Numismatic Group, E-Auction 233, 26/5/2012, 96 2) gr. 0.86 mm. 8.2x9.5 Calgary Coin and Antique 3) gr. 0.82 mm 9 Bertolami Fine Arts, Auc. 29, 22/3/2017, 90 4) gr. 0.77 mm 8.5 Classical Numismatic Group, E-Auction 420, 9/5/2018, 6 5) gr. 0.76 mm 8 Classical Numismatic Group, E-Auction 286, 5/9/2012, 7 6) gr. 0.69 mm 8 Gorny & Mosch Giessener. Münzh., Auk. 165, 17-18/3/2008, 1077 Come osserva Gorini, i confronti più stringenti sul piano tipologico, restando in ambito magno-greco, possono ricercarsi nella emissioni di Reggio dell’età di Anaxilas (494-445/25 a.C.; fig. 7: Künker, Auc. 48, 27/2-1/3/2018, lot 14), in una rara emissione dei Serdaioi degli inizi del V secolo a.C. (fig. 8: NAC AG, Auc. 64, 17-18/5/2012, lot 652) e ancora in oboli di Poseidonia della fine del VI sec. (fig. 9: SNG ANS, 633). Fig. 7 Fig. 8 Fig. 92 punti
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Buon giorno a tutti. Ho il piacere di annunciare, in anteprima, che il Consiglio Direttivo della N.I.A. ha deliberato di indire il II Concorso Letterario numismatico. Tenuto conto del generale consenso ottenuto dalla prima Edizione, si è pensato di riproporre la stessa formula che, dunque, prevederà sempre due sezioni (Junior e Senior) e la possibilità di proporre opere edite (purchè le stesse non abbiamo già partecipato ad altri concorsi) o anche inedite. In attesa che venga pubblicato sul sito della N.I.A. il regolamento, che peraltro - come già detto, ricalcherà quello dell'edizione precedente che è ancora visibile sul sito dell'Associazione - posso anticipare che il termine per l'invio delle opere (esclusivamente mediante file in pdf) sarà il 31 marzo 2019, mentre la premiazione avrà luogo in concomitanza con il consueto Convegno numismatico di Torino, che si terrà nell'ultimo (o penultimo) fine settimana di Ottobre 2019. Maggiori dettagli saranno disponibili non appena l'evento sarà pubblicato sul sito della N.I.A. e man mano che ci si avvicinerà alla data della premiazione. Fin d'ora, un augurio di buon lavoro a tutti gli Autori (soprattutto a quelli più giovani) e un sincero "in bocca al lupo" per il piazzamento finale. Saluti. Michele2 punti
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Medaglia lauretana su un lato abbiamo San Antonio di Padova, mentre sull'altro abbiamo la Madonna con il Bambino seduta sulla Santa Casa sorretta dagli angeli. la legenda dovrebbe recitare: HIC VERB CA RO FACT EST (qui il verbo si è incarnato)2 punti
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Ma che cosi si poteva comperare con un ducato corrente da 124 soldi prima che venisse effettivamente coniato sotto il dogato di Gerolamo Priuli (1559-1567)? In una passata discussione mi presi la briga di elencare i prezzi di taluni generi alimentari al tempo del dogato di Leonardo Loredan (1501-1521), quindi li ripropongo: 10 libbre sottili di storione = 18 soldi (la libbra pesava ca. Kg. 0,30 se "sottile" o ca Kg. 0,477 se "grossa"); 1 miro (25 libbre grosse) di olio = 6 soldi; 2 gallinacce (beccacce)= 10 soldi; 1 libbra di carne di bue = 2 soldi 1 libbra di carne di vitello = 3 soldi 2 polli piccoli = 13 soldi; 1 gallina grossa = 12 soldi; 1 cappone = 18 soldi; 1 carro di legna = 24 soldi; e siamo arrivati a 106 soldi e credo che di "scorta" se ne sia fatta abbastanza e con il resto, pane verdura e frutta.... segue....2 punti
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E' proprio questa vostra passione allo stato puro, sia tua Mario che di Eros, scevra da ogni fine commerciale, che trovo veramente affascinante e che, sono sicuro, contagerà molti giovani numismatici in erba. Quindi lunga vita ad associazioni come "Quelli del Cordusio", che hanno come unico scopo quello di diffondere una vera, autentica, cultura numismatica.2 punti
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Non è proprio perfettamente rotonda, se inscrivo la moneta dentro un quadrato digitale mi da questo risultato: 668 x 659 pixel (rappresentazione numerica dell'immagine bidimensionale visibile al centro della moneta), per un cerchio perfetto il quadrato deve risultare con entrambi i lati di ugual misura.2 punti
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USA, Serie dedicata ai nativi d'America 1 dollaro 20182 punti
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Questa è la Numismatica che mi piace, quella che esce dai palazzi polverosi e va incontro alla gente, quella che si fa materia-passione-interesse-hobby o, per dirlo con una sola parola, vita... Avanti "Quellidelcordusio"!2 punti
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Salve a tutti mi sono da poco avvicinato alla numismatica e le uniche monete che posseggo sono nel mio portafoglio ma ammirando le vostre monete non vedo l ora di iniziare vorrei avere un aiuto da voi per essere aiutato ad entrare a far parte di questo gruppo e mi piacerebbe avere il cartaceo dei vostri gazzettini se mi dite come fare ve ne sarei grato e credo che molti come me preferiscano toccare con mano le vostre pubblicazioni- premetto che mi piacerebbe venire a trovarmi ma mi risulta un po difficile per cui in caso vorrei sapere se e possibile spedirla Grazie a tutti e continuate cosi!2 punti
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Cari Lamonetiani, eccomi ancora a chiederVi, abusando della Vs. disponibilità, di un altro esemplare al di fuori della mia monetazione d'interesse per cui non dispongo di un manuale di riferimento. Date le non buone condizioni, ho impiegato un po' di tempo per tirar fuori tutti i dati che vedete in figura. Non riuscendo a proseguire Vi chiedo la cortesia di rispondere ad alcune domande: - ho correttamente interpretato l'esemplare? - è una moneta comune o rara? - l'imperatore è considerato comune o raro? - il materiale è oricalco? - che grado di conservazione dimostra? - che valutazione commerciale può raggiungere? Un sentito grazie a tutti coloro che mi aiuteranno a catalogarla al meglio.1 punto
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Ci sono molte pagine. Se sei interessato al prezzo. Questo è l'analogo russo EBAY http://newauction.ru/listing/offer?flt_sin_11019400742342544=match_жетон+метро&pg=0 Se hai bisogno di un forum - gli esperti sono tutti qui - http://coins.su/forum/ molti semplici articoli http://www.metro.ru/fare/tokens/ http://www.erast.ru/menu/kollekcii/жетоны/жетоны-метрополитена.html1 punto
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Ciao anche per me è una Pietas, riguardo il tuo sesterzio di barra, meglio il diritto che il rovescio..il valore economico è quello già indicato nei post precedenti. Sicuramente collezionabile. Saluti Eliodoro1 punto
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Concordo, si tratta di un sesterzio abbastanza comune, la conservazione è molto vicina al BB, come valutazione commerciale direi da 50 a 70 euro massimo, comunque si tratta di un esemplare che collezionerei volentieri.1 punto
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DE GREGE EPICURI Normalmente, la PIETAS ha semplicemente le braccia e mani aperte, senza alcun oggetto, mentre qui sembrerebbe di vedere qualcosa nella destra, forse l'abacus (a sin. una cornucopia, un po' mal riuscita). In questo caso, propenderei per una LIBERALITAS, che è il RIC 113. La PIETAS sarebbe la 116a, e mi sembra più improbabile. Il valore delle due monete è simile (65-70£ in conservazione BB). Oricalco, come tutti i sesterzi. Treboniano non è particolarmente raro. Il diritto della tua può essere qBB, mentre il rovescio è decisamente peggio; personalmente, credo che stia intorno ai 50€.1 punto
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No, assolutamente la moneta è 'buona' e direi del tipo A.XV.2q (secondo me non è assai probabile che non sia una variante: se vedete bene ne ho censito solo un esemplare ed ho seguito la trascrizione del Corpus perché alcune monete le ho viste solo in foto 1:1 su richiesta e solo altre più interessanti e/o problematiche dal vivo al tempo della mia tesi; è verosimile che quelle H possano essere N con trattino breve rovesciato. così trascritte). Ma: 1) segni qua e là che non compaiono di solito e/o fatti con punzoni non usati altrove nella stessa moneta (ad esempio cosa c'è dopo la O di IHPATO? è anche quella solo un abbreviazione, per altro non presente/visibile sempre nella trascrizione del CNI, o c'è dell'altro? e cosa in mezzo all'anello della P ....?),; 2) fondo metallico e talvolta anche sulle lettere un poco pasticciato (soprattutto lato aquila), o segnato (lato P) non vi fa venire in mente qualche altra possibilità ...? Un caro saluto MB1 punto
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Ogni tanto ci gioco pure io con il pc se durante un rimpicciolimento od un ingrandimento le proporzioni non sono rispettate succede di tutto, se poi il piano si inclina anche di pochissimo è ancor peggio, si generano una miriadi di... "varianti"1 punto
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Se segui il mercato 7500€ è il prezzo di uno spl+ per un qfdc degno di tale conservazione almeno 9 mila... e se è bello non ti bastano assolutamente Parlo ovviamente di conservazioni effettive, lasciamo stare tutto quello che sta scritto sulla perizia et simula...1 punto
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Da me un littòre del '27 mb/bb a 60€ é stato sul sito a disposizione per la vendita circa 3 mesi, poi venduto qualche giorno fa... A BANCO! Di 5 lire dell'11 BB o poco sopra a circa 600€ ne vedo passare parecchi. Elmetti BB veri pochi, tutti sotto, spacciati per BB a circa 100€ a pezzo. Ricordiamolo sempre che oltre ai prezzi della media/bassa conservazione del regno, sono tendenzialmente decollati anche i giudizi sulle conservazioni, tanto per controbilanciare un po'...1 punto
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Buongiorno, per esperienza diretta posso dirti che il grading qfdc di per se dice poco, nel senso che mancando una foto non è neppure minimamente possibile immaginare “quanto bello sia” questo qfdc. ”quanto bello”, l’ho volutamente virgolettato perché, come per ogni moneta, esistono variabili oggettive (come brillantezza, esiguità dei segni di contatto, entità e nitidezza dei dettagli etc etc...) che possono rendere molto attraente l’esemare di una moneta da un’altra a parità di conservazione. Quindi, una certa esperienza nel saper valutare questa tipologia monetale è veramente molto importante (soprattutto visto anche il costo molto sostenuto). Il nome della perizia è sicuramente un buon punto di partenza, ma come dico sempre, imparare a fidarsi della propria esperienza, del proprio gusto, dei propri occhi, è sempre la cosa migliore, secondo il mio personale parere (non prendetela come mancanza di rispetto per il nome in questione). Ti racconto in breve la mia esperienza, accaduta quando cercavo questa moneta. Un amico mi disse che Tevere ne aveva appena presa una, molto molto bella (ed io la cercavo tale), ma ancora non l’aveva messa neppure a listino (infatti quando mi presentai, ricordo ancora la sua perplessità perché avrebbe voluto venderla per ultima). Senza perdere tempo sono andato a vederla di persona. Me ne mise quattro sulla scrivania. Quella in questione, una in conservazione spl, e due altre in conservazione qfdc. La differenza era evidente, e nonostante il prezzo notevole (a cui ero comunque preparato) me ne tornai felicemente a casa con in tasca un pezzo di ragguardevole conservazione per il tipo, da cui spero di non separarmene finché vivo Ti consiglio quindi di convincere il venditore a rilasciarti almeno una buona fotografia (non capisco il motivo per cui te l’abbia negata... dovrebbe essere un diritto del compratore disporre almeno di una foto [ed anche, implicitamente, di fare un “buon uso”]. Concludo dicendoti che 7500€ mi sembra (parere personale ovviamente) un prezzo anche conveniente per un qfdc... per cui se sei veramente interessato, vista la tua poca esperienza, valuta l’ipotesi di far esaminare la moneta da qualcuno di tua fiducia che possa valutare la moneta IN BASE soprattutto a quelle che sono le tue esigenze di gusto per questa che sempre secondo me, è la più bella moneta del Regno d’Italia. Questo è un dettaglio di primaria importanza, te lo dico per esperienza personale diretta. Rimango a disposizione anche in privato per ulteriori domande o perplessità puoi avere. Vista la tematica e la tipologia monetale di elevato interesse, se siete d’accordo, sposterei la discussione in area più pertinente: regno d’Italia, onde darle una più precisa collocazione e visibilità. Fatemi sapere, Fab1 punto
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Ecco qui. La particolarita' che e' stata riconosciuta e' il PL. Ovviamente anche su questo si puo' condividere o meno. Quel che mi piacerebbe e' vedere l'effetto della patina su fondi speculari, poiche' credo che questa moneta sia giunta a noi lavata, e secondo me questo toglie molto fascino ad essa.1 punto
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Assolutamente. Ci sono almeno due-tre ipotesi sul significato etimologico. Personalmente, ma non sono né un biblista né tantomeno un linguista, penso che "uomo di Kerioth" sia la spiegazione più plausibile. Altri ritengono possa significare "colui che serve", altri ancora credono possa derivare dal termine aramaico per "sicario". Indubbiamente, però, non si può ritenere che, in origine, il termine potesse significare etimologicamente "traditore", dal momento che il nome gli era stato dato prima del tradimento. Ciò non toglie che, nell'italiano moderno, si possa utilizzare il termine "iscariota" volendo appunto significare "traditore". Tutto questo, ovviamente, è ciò che so io. Perdonate la prolissità1 punto
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Questa la conosco bene e non potevo non vederla, mi era sfuggita la prima, Skopje ha tra l'altro uno straordinario museo archeologico con fantastiche esposizioni di loro monete che quando l'ho vista ho pensato subito all'Italia e a Milano, anche se a Milano abbiamo recentemente rimediato ...1 punto
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Si il numero di iscritti continua ad aumentare, pensa che non stiamo neanche insistendo poi tanto, perchè vogliamo che nasca spontaneo in ognuno il desiderio di farlo.. Con tutti gli ambiti che abbiamo a Milano potremmo fare numeri impensabili... Se poi penso alla penisola... Grazie @Sirlad1 punto
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Ricordo...ricordo..fecero molto successo.. Stasera altro gruppo fra i primi tre di sempre..con un brano da antologia..1 punto
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Direi autentica e affascinate, però non è Marco Aurelio bensì suo figlio, Commodo. Sul prezzo non so aiutarti.... ti posso direi comunque come agisco io: se una monetina mi piace cerco di prenderla e non mi importa di spendere 10\20 euro in più. A presto1 punto
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Ciao! Anzitutto, grazie per l'interessamento Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e devo dire che, soprattutto per motivi di tempo, ho accantonato questo filone di studio.. Spero però di poter leggere qualche tuo approfondimento sul tema! A presto1 punto
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Ammirevole. Hai sempre svolto un lavoro ammirevole. Sei quasi sempre intervenuto per primo nel rispondere. Hai saputo rispondere mostrando una vasta conoscenza ed un gran impegno di ricerca. Hai risposto anche alle domande più insignificanti, che sarebbero probabilmente rimaste senza alcuna risposta. Sempre pacato. Sempre cortese. Ammirevole.1 punto
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Idee, novità, nuove proposte da realizzare e vivere insieme ci aspettano quest'autunno, settimana prossima e' prevista la formalizzazione del prossimo evento nel mentre arrivano da più parti e ambiti proposte di vario genere, il circolo virtuoso e' in pieno movimento in una numismatica che vuole provare nuove strade in un mercato libero delle idee...1 punto
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Naturalmente a Skopje hanno eretto anche una grandiosa statua dedicata ad Alessandro...1 punto
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Recentemente ho acquisito questa medaglia di Edoardo Conte di Savoia. Figlio di Amedeo V, fu Conte di Savoia dal 1323 al 1329, anno della sua morte. Per la sua generosità verso i sudditi guadagnò l'appellativo di LIBERALE. Non avendo avuto figli maschi, gli succedette il fratello Aimone (detto il Pacifico). Medaglia coniata nel 1864-65 su precedente progetto del Lavy (1757-73). AG gr. 66,30 Diam. 53 mm. FdC. (U.d.S. n°37).1 punto
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Mysia, Kyzikos EL Stater. Mid 4th century BC. Large race horse rearing up to right, ridden by Phillip II of Macedon, bearded, wearing kausia, diadem and chlamys; tunny fish to right below / Speckled quadripartite incuse square. Von Fritze 168, pl. 5, 16; Greenwell -; SNG France 315; Boston MFA Supp. 151; Lanz 157, lot 137. 16.00g, 19mm. Near Mint State. A splendid coin, bright and sharply struck. Extremely Rare, and by far the finest known of very few examples. The early Milesian foundation of Kyzikos on the isthmus of the Arktouros peninsula, protruding from the south-west coast of the Propontis, was ideally sited for its role as commercial intermediary par excellence at the centre of east-west trade. The earliest electrum coinage of Kyzikos with its characteristic ‘tunny fish’ emblem dates from about 550, and was based on the Phokaic weight standard of about 16.1g, the equivalent value to a Persian gold daric of 8.4g. They were contemporarily called Kyzikenes and the distribution of hoard finds makes it clear that it was the acceptable currency for trade between Thrace and the northern coasts of the Black Sea, and from Athens to Ionia, so much so that Kyzikenes are mentioned in Athenian inventories (cf. ACGC p. 261-2). This electrum coinage bears a wide variety of types, many of which are mythological or historical and types copied from contemporary Greek poleis from Magna Graecia to the Levant. Before one can identify the obverse type of this splendid Kyzikene, it is important to first secure a date for the issue. The celebrated Prinkipo Hoard of over 200 Kyzikenes, 16 Pantikapaion and 4 Lampsakos gold staters (IGCH 1239; Regling ZfN 1931, pp. 1-46) places the burial date to about 335-4 BC, a chronology followed by most modern studies (see Hurter and Liewald SNR 81, 83 and 85). Even if in 1974 the Philip II gold staters were discovered to be a separate hoard (AJA 1974, 308; CH 2, 1976, 41), this low chronology is confirmed by the presence of three specific copied types: the Alexander the Great young Herakles head type derived from his imperial tetradrachms (von Fritze 194; ACGC 964); a young jockey with raised hand on horse derived from Philip II’s later tetradrachms (von Fritze 214; SNG France 344); the present type with a bearded figure wearing kausia and chlamys riding a horse derived from Philip II’s early tetradrachms which celebrate his victory at the Olympic Games in 356 (cf. Le Rider p. 5, 1; Kraay-Hirmer 562), the same year that Alexander was born. Added to these examples are the Philip II bearded portraits types identified by M. R. Kaiser-Raiss (SNR 63, 1983, Philip II. Und Kyzikos, pp. 27-53; von Fritze 197 and 199). Together these types paint a picture of the last issues of Kyzikene electrum, deriving their types directly from the coinage of the liberating Greek forces led by Alexander. The suggestion that the reverse figure should be identified as Kyzikos, the eponymous founder of the city who was accidentally killed by the Argonauts, lacks any credible supporting arguments, and falls down when the dating of the issue is taken into consideration. With no identifying features besides a kausia, it would be highly illogical to suppose that such an issue, struck at this late period, would represent the mythical founder of the city. Given the evidence presented by the Prinkipo Hoard, and the clear stylistic similarities, an identification of the rider as Philip II of Macedon seems secure. ILLUSTRAZIONE: MODERNA STATUA RAFFIGURANTE FILIPPO II DI MACEDONIA1 punto
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Taglio: 2€ Nazione: Austria Anno: 2008 Tiratura: 2'600'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV) Taglio: 2€ CC Nazione: Malta Anno: 2014A Tiratura: 400'000 Condizioni: MB Città: Pavia (PV)1 punto
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Una mia amica, Romana di origine, è solita girare con un pendente, tipo quello della foto sopra, con al centro un denario Repubblicano con una quadriga al galoppo. Gliel'hanno regalato e ne è molto fiera. Non è un denario in alta conservazione, piuttosto un BB scarsissimo, anzi più un MB +; la lunetta (in oro) deve valere forse 10 volte di più. Ma quanta gente avrà incuriosito quel ciondolo, a quante persone avrà detto cos'è, persone che non ne avevano mai visto uno prima in tutta la vita. Quanti comuni denari così ci saranno in giro per il mondo, decine forse centinaia di migliaia, chiusi in cassetti e raccoglitori impolverati senza vedere quasi mai la luce... Quello della mia amica perlomeno gira, circola (ciò per cui era stato fatto). Vive. Il valore che esso porta con sé ora non è più l'equivalente in argento, ma un bagaglio di storia, cultura, ed emozioni e personalmente sono lieto che penda dal collo della mia amica. Anzi arrivo a dire che mi piacerebbe vedere altre persone che, non per civetteria ma per orgoglio od emozione, li indossassero.1 punto
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Buongiorno, ho appena realizzato, rileggendo l'interessantissimo articolo, una cosa che forse non era stata notata e che mi ha stupito da morire: a p.15 si dice testualmente "Sappiamo che addirittura a Capodistria, in alto Adriatico, ad oltre duemila miglia di mare da Cipro, si rinvenne un bisante ossidionale negli anni ‘30-’40 del Novecento" bisante che, grazie alla bibliografia (http://www.roth37.it/COINS/Famagosta/index.html) scopriamo essere il seguente Dopo qualche ora a rimuginare "ma dove cavolo l'ho già sentito un collegamento tra Capodistria e Famagosta?" realizzo che tra i superstiti a Famagosta (prigionieri con Angelo Gatto a Bisanzio) sono ben DUE a venire da quella località! (riga 17 pagina 199 r°, riga 12 pagina 200 v°) e (soldato semplice) Mi affascina pensare (a questo punto non inverosimilmente) che almeno uno dei due sia rientrato a casa vivo negli anni successivi, riportandosi come ricordo proprio QUEL bisante! Che sia vero o no... è questo quello che più di tutto mi affascina della numismatica: l'avere per le mani una macchina del tempo che, qualche volta, ti permette di viaggiare con la fantasia su chi possa averla avuta per le mani in passato, qualche altra, invece, ti riporta di prepotenza nel suo mondo, come in questo caso.1 punto
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Mi verrebbe da dire il bello della numismatica ma in fondo anche di Lamoneta ..1 punto
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Ai tondelli non si comanda.. Tondello magnifico per stile e conservazione.. Un colpaccio..1 punto
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Ecco chi era il nostro avversario, contendente, nemico di asta. Eravamo in tre, attenti e motivati e, parafrasando la frase presente sul monumento a El_Alamein, a due "mancò il denaro, non il valore". Perdona il prologo scherzoso... ma è stata un'OCCASIONE persa. Scrivo dal cellulare e chiedo scusa per eventuali errori di battitura e/o per concetti espressi brevemente... Venendo al giorgino: si tratta di una tipologia rara... rarissima. I due esemplari descritti ai n'382 e 383 del CNI fanno riferimento alle descrizioni date date da Promis (1872) e da A. Ceespellani (variante 14, p.113). Nella collezione reale questo giorgino non era quindi presente, almeno fino al momento della pubblicazione del vol.IX del CNI. Non sono da escludere acquisti successivi. Penso e spero che tu abbia scaricato e letto il mio lavoro sulla monetazione bassa di Francesco I. Se vai al pdf nominato "seconda parte"; da pag. 27, al capitolo "Monete anonime attribuibili a Gian Francesco Manfredi" potrai confrontare il ritratto del tuo giorgino con i ritratti analizzati in quel capitolo e penso tutto ti sarà chiaro. Il ritratto in questione è perfettamente paragonabile per motivi e stile (drappeggio del mantello, riccioli della parrucca, stile del ritratto) ai ritratti presenti in questa serie e penso si possa azzardare che quello del giorgini derivi dallo stesso punzone utilizzato per la doppia e per il quarto di ducatone (ma andrebbe analizzato più accuratamente). Per concludere, penso che il tuo giorgino sia uno degli anelli mancanti alla serie collocabile nel 1650 (in virtù della muraiola datata) e ultima emissione curata da Gian Francesco Manfredi prima di essere chiamato a pagare con la vita per le sue malefatte monetarie. Spero vorrai concedermi l'uso delle immagini per una eventuale pubblicazione ad integrazione del mio lavoro in cui, non disponendo di immagini, lo avevo inserito fra le anonime non collocabili...ma non poteva saltar fuori dieci mesi fa?... Un caro saluto Mario1 punto
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Forse non hai capito che il succo del discorso non è né il valore sentimentale né l'aspetto economico di quello che hai intenzione di fare. Si contesta semplicemente il fatto che usare una moneta romana come ciondolo significa rovinarla, e rovinare un oggetto storico di 2000 anni non mi pare una mossa intelligentissima.1 punto
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Quindi cerchi una moneta fortunosamente giunta fino a noi in ottima conservazione attraverso millenni al fine di rovinarla allegramente montandola in un ciondolo. Il tutto per cosa? Per far piacere ad una ragazza. Scusa ma io rabbrividisco. Le monete "non ci appartengono"; noi siamo semplicemente dei custodi. Esse ci sopravvivranno ed è nostro compito, se ci consideriamo "numismatici" trasmetterle a chi le conserverà dopo di noi, sia esso un acquirente oppure un erede, nel miglior modo possibile. Ti è stato detto inoltre che montare una moneta la deprezza irrimediabilmente ma i soldi non sembrano importanti comparati al desiderio di soddisfare la tua bella. Non sei evidentemente un amante delle monete e nemmeno lo è la donna che desideri compiacere; non rivolgerti a noi ma ad un gioielliere. Il mio consiglio è: comprale un punto luce o perlomeno non sottoporre all'attenzione di numismatici o aspiranti tali le tue intenzioni scellerate.1 punto
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