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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/06/18 in tutte le aree
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Ciao. Personalmente dissento rispettosamente dall'opinione secondo la quale la casa d'aste dovrebbe comunicare all'aggiudicatario il nome del conferente della moneta aggiudicata. Il contratto che disciplina il rapporto tra casa d'aste e conferente è generalmente quello del "mandato senza rappresentanza". In altre parole, il conferente incarica la casa d'aste di mettere in vendita la propria moneta per conto proprio (del conferente) ma in nome altrui (della casa d'aste). Il mandato può anche essere "con rappresentanza" (in quel caso la casa d'asta verrebbe incaricata di vendere la moneta non solo per conto ma anche in nome del conferente e, oltre al "mandato", è necessario che il conferente rilasci alla casa d'aste anche una "procura"). Nel mandato "con rappresentanza" la casa d'aste deve quindi mettere in vendita la moneta non solo per conto ma anche "in nome" (indicandolo) del conferente e gli effetti giuridici della vendita ricadrebbero immediatamente sul conferente. La "spendita" del nome del conferente da parte della casa d'asta" (che in latino prende il suggestivo nome di "contemplatio domini") è un elemento caratteristico del mandato con rappresentanza. Poichè ciò non avviene mai nelle aste numismatiche (da quello che vedo usualmente), concluderei appunto che il rapporto tra conferente e casa d'aste sia un contratto di mandato (a vendere) senza rappresentanza, nel quale gli effetti giuridici della vendita si realizzano tra aggiudicatario e casa d'aste. La conferma di ciò la si ha, peraltro, anche se guardiamo all'aspetto fiscale del rapporto. Nel mandato "con rappresentanza", poichè si "spende" il nome del mandante, la casa d'aste deve fatturare all'acquirente solo le proprie commissioni, mentre il costo della moneta aggiudicata dovrà essere fatturato all'aggiudicatario direttamente dal conferente (se questi è un operatore commerciale). Al contrario nel mandato a vendere "senza rappresentanza", l'aggiudicatario ha rapporti, anche fiscali, solo con la casa d'aste, che dovrà fatturare all'aggiudicatario l'intero importo speso, specificando nella propria fattura il prezzo di aggiudicazione della moneta e le proprie commissioni. Noto che nelle condizioni generali delle aste numismatiche si riporta spesso che il rapporto contrattuale intercorrente tra conferente e casa d'aste sia quello del "mandato con rappresentanza"; in realtà, non è così (almeno, questo è il mio umile pensiero), dal momento che, come già detto, la casa d'aste non "spende" dinanzi ai terzi (potenziali acquirenti) il nome del conferente e non è in possesso di una sua procura, ma solo di un mandato a vendere. Il motivo per il quale il conferente ricorre al mandato senza rappresentanza è tipicamente quello di non voler comparire agli occhi dei terzi. Quindi la casa d'aste non credo abbia alcun obbligo giuridico di rivelare il nome dei conferente ai terzi aggiudicatari e non già per la privacy o altre normative di tutela e protezione dei dati personali (che sono tutte successive al Codice civile del 1942 che contempla il contratto di mandato senza rappresentanza) ma proprio per la natura del contratto che il conferente ha stipulato con la casa d'aste. In realtà, la posizione della casa d'aste, stretta con il conferente dal un rapporto di mandato senza rappresentanza, di fronte alla richiesta dell'aggiudicatario di conoscere il nome del conferente dovrebbe essere la seguente: - la casa d'aste dovrebbe contattare il conferente e chiedergli: l'aggiudicatario Tizio ci chiede di sapere il suo nome. Glielo possiamo comunicare? Se il conferente Caio risponde positivamente la casa d'aste non avrà problemi a comunicarlo. Viceversa, se il conferente negherà l'autorizzazione, la casa d'aste non potrà rivelarne il nome, in quanto, ove facesse ciò, violerebbe il rapporto di mandato senza rappresentanza che la legava al conferente. Saluti. Michele.4 punti
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Salve a tutti, accanto all'argento vorrei mostrarvi anche un po' di mistura spagnola proveniente dalla zecca di Cagliari. Quindi, ecco a voi un esemplare di soldo, ossia 6 cagliaresi, di Filippo IV (peso: 3,1 g; diametro: 2,1 cm). La moneta è ancora ricca di dettagli, in particolare sono ancora perfettamente visibili le quattro testine di moro ed il busto del sovrano. D/ REX PHILIPPVS; Busto coronato a sinistra R/ MONETA SARDINIAE REGNI; Croce trifogliata con quattro testine Il nominale da 6 cagliaresi di Filippo IV è preceduto anche dai nominali da un cagliarese, principalmente di due tipi (uno con il busto con testa nuda e uno con il busto coronato), da due cagliaresi con le tipica croce con quattro Q (4 denari) e da tre cagliaresi con la tipica croce con quattro 6 (6 denari). Attendo i vostri commenti... Saluti!3 punti
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Buonasera a tutti, voglio condividere il mio ultimo acquisto un bel Bolognino della zecca di Ascoli Piceno emissione di Francesco Sforza 1433 - 1445. La moneta con una bella patina da monetiere è arricchita da una busta/cartellino descrittivo originale “homemade” di un nobile collezionista fermano di fine ‘800 . Faceva parte di una raccolta passata in asta Bolaffi qualche mese fa ma fuori dalla mia portata economica; sono felice di essere riuscito a recuperarne una e a metterla in collezione. Ora un meritato riposo sul velluto ?2 punti
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Cari appassionati, spero possa piacervi questa simpatica storia di operai e di monete d'oro risalente al 1424. Buona lettura! https://www.academia.edu/36720180/Un_tesoretto_di_solidi_aurei_rinvenuto_nel_XV_secolo2 punti
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La natura di Costantino a distanza di diciassette secoli rimane ancora oggi controversa e ricca di spunti di dibattiti tra gli storici ; controverso , come era anche il periodo storico in cui visse , periodo di profondi cambiamenti sociali e religiosi , ai quali gli antichi dei pagani di Roma sembravano non dare piu' le risposte che i contemporanei aspettavano da loro , da qui la continua ascesa ormai inarrestabile del Cristianesimo . Non solo Costantino fu discusso ieri come oggi circa la sua aperta adesione al Cristianesimo , sincera o di convenienza che fosse , infatti gioca piu' a favore della seconda ipotesi il fatto che fosse battezzato solo in punto di morte , ma fu molto piu' discusso circa la presunta uccisione di suo figlio Crispo . Vediamo di fare luce su questo tragico evento di Costantino leggendo due voci , una proveniente dal passato ed una moderna ; evento ben trattato dallo storico “greco” Zosimo e dal “silenzio” circa questo fatto del suo piu' alto estimatore : Eusebio di Cesarea . Per esattezza dei fatti , dobbiamo evidenziare il fatto che Zosimo fosse pagano , quindi potrebbe avere avuto un occhio particolarmente ostile verso Costantino , pero' i fatti che narra appaiono chiari ed espliciti . Zosimo , Storia Nuova , Libro II , XXIX , Tomo I , II , III e parte del IV , si parte dalla morte di Licinio : “Tutto il potere era nelle mani del solo Costantino che ormai non pote' piu' celare la sua natura malvagia , ma si abbandono' ad ogni sorta di licenze . Celebrava ancora le cerimonie tradizionali , non per ossequio , ma per utlita' ; per lo stesso motivo dava ascolto anche agli indovini che , i fatti lo hanno dimostrato , avevano previsto esattamente tutti i suoi successi . Giunto a Roma pieno di arroganza , penso' di dover dare prova di empieta' incominciando ad esercitarla sulla sua famiglia . Sospettava infatti che il figlio Crispo , elevato come ho detto alla dignita' di Cesare , avesse una relazione con la matrigna Fausta , percio' lo uccise senza curarsi delle leggi naturali . Elena , la madre di Costantino , si indigno' per un simile gesto e non tollero' l' assassinio del giovane , allora Costantino quasi per consolarla cerco' di rimediare al male compiuto con un male piu' grande ancora ; infatti ordino' di riscaldare un bagno oltre la temperatura normale , vi immerse Fausta e la tiro' fuori quando ormai era cadavere . Consapevole di aver commesso dei crimini e di non aver rispettato i giuramenti , si presento' ai sacerdoti , chiedendo loro sacrifici espiatori per le sue colpe ; ma essi risposero che nessuna purificazione avrebbe potuto cancellare simili empieta' . Intanto un Egiziano giunto a Roma dalla Spagna era entrato in familiarita' con le donne di corte ; incontrandosi con Costantino gli assicuro' che la religione cristiana annullava qualsiasi colpa e prometteva agli empi che la praticavano di liberarli subito da ogni peccato . Costantino fu ben lieto di accogliere le sue parole trascuro' i riti tradizionali per partecipare invece a quelli consigliati dall' Egiziano …................” Dalla Prof.ssa Laura Franco , storica e specializzata in filologia bizantina : “La vicenda piu' inquietante che ha segnato la vita di Costantino e' rappresentata sicuramente dalla condanna a morte decretata nel 326 nei confronti del figlio Crispo e dal successivo “suicidio” della moglie Fausta avvenuto in circostanze oscure …........ed Eusebio di Cesarea che pure cita Crispo nella Storia Ecclesiastica , evita accuratamente di menzionarlo nella Vita di Costantino …...........Questo episodio getto' una luce sinistra sull' Imperatore come lasciano intuire alcune leggende tardoantiche e medievali , in particolare quella che fa riferimento alla lebbra che avrebbe afflitto Costantino prima della sua conversione , ma che l' effetto catartico del Battesimo cristiano , lavando i peccati commessi , lo avrebbe guarito dalla malattia . Tra le colpe da espiare va annoverata anche l' uccisione del figlio di Licinio , Liciniano , avvenuta subito dopo l' uccisione del padre , un gesto particolarmente efferrato dal momento che si trattava di un bambino di appena undici anni” Concludendo , molte fonti antiche sembrano confermare questo gesto contro natura di Costantino , con particolari inquietanti anche contro la moglie , mentre la voce piu' autorevole e favorevole a Costantino tace a proposito di questo presunto figlicidio , una forma di insabbiamento e di riconoscenza verso colui che porto' ufficialmente l' Impero verso il Cristianesimo , oppure reputate fonti di falsita' di notizie verso le quali la risposta piu' logica era tacere ? Non lo sapremo mai con certezza . In foto i tre personaggi implicati in questo giallo di 17 secoli fa .2 punti
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Sapevate dell'esistenza di questo splendore di moneta???? Se qualcuno lo vuole acquistare fa ancora in tempo... Jean Elsen & ses Fils S.A. > Auction 138 Auction date: 8 September 2018 Lot number: 239 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Bid on this lot Lot description: GUERRE CIVILE, AR denier, 69-70, Germanie Inférieure. Révolte de Julius Civilis et des Gaules. D/ ADSERTOR LIBERTATIS T. masculine jeune, casquée à d. R/ LEGIO [XV] PRIMIG Victoire deb. à d., clouant un casque sur un trophée posé sur un tronc. BMC - (p. 308, c, et pl. 51, 27E); RIC 130. 3,40g De la plus haute rareté Fines griffes dans les champs. presque Superbe about Extremely Fine La mort de Néron ouvrit une période de deux ans extrêmement mouvementée pour l'empire, qui vit s'affronter Galba, Othon et Vitellius. Vespasien fut proclamé empereur par les troupes d'Alexandrie le 1er juillet 69, et fit son entrée à Rome en automne 70. Sur le Rhin, le Batave Julius Civilis, citoyen romain et préfet d'auxiliaires, souleva les Bataves, chassa les Romains hors du pays batave, assiégea et occupa les camps romains de Vetera, Novaesium, ainsi que Cologne et Mayence, et voulut fonder un Empire des Gaules avec l'appui des Germains et de certaines populations gauloises. Mais les Gaulois se désunirent et finirent par choisir la domination de Rome plutôt que l'anarchie et les pillages des Germains. Civilis fut refoulé sur le territoire batave et disparut finalement sans laisser d'autres traces. La Legio XV Primigenia fut créée par Caligula en 39 pour sa campagne en Germanie ou vers 42 par Claude pour sa campagne en Grande-Bretagne. Elle fut anéantie en 70 pendant cette révolte de Civilis. Ce denier rarissime ne se trouve ni dans la collection du British Museum, ni dans la collection de la Bibliothèque Nationale de Paris. H. Mattingly signale l'existence de trois deniers et un aureus dans cette série frappée en Germanie inférieure. Un exemplaire au type représenté ici faisait partie de la collection Evans. Estimate: 2500 EUR2 punti
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Grazie a tutti, per la cronaca.... ho già trovato un'altro esemplare identico. Molto usurato, segno di lunga circolazione.2 punti
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Grazie infinite Fabry, il tuo è esattamente il tipo di intervento che auspicavo, e spero ce ne saranno altri! Sei, però, troppo generoso nei miei confronti! Sono un semplice appassionato alla ricerca di un quadro d'insieme legato ai problemi della circolazione internazionale, e cerco di crearmelo, anche graficamente, traendo spunto dai testi che ho in biblioteca o che riesco a reperire online e, da ora, spero anche grazie al vostro qualificato contributo! Ciò che mi muove è la curiosità fine a se stessa in primis, come hai detto giustamente tu (compro monete delle quali mi interessa e conosco a grandi linee la storia, e dopo averle comprate continuo ad approfondirla), e secondariamente, visto che insegno storia in un liceo, anche uno scopo didattico. Quando spiego la ripresa economica del basso Medioevo ai miei ragazzi non manca mai un cenno alle monete che l'hanno accompagnata, e visto che il ducato è tra quelle più importanti e che mi affascinano di più ho deciso di cominciare lo studio da qui, per poi poterne condividere i risultati con loro! Più in là mi cimenterò in "imprese" analoghe anche con altre monete, tra le quali ci saranno sicuramente diverse veneziane (il ruolo commerciale della Serenissima lo impone)! Se, poi, lo strumento grafico che riusciremo a mettere a punto, pur nella necessaria approssimazione, risulterà utile a qualche utente del forum, ne sarò estremamente lieto! Ritornando al tema in oggetto, quanto prima aggiusterò la carta accogliendo i tuoi suggerimenti, assolutamente pertinenti. Sul subcontinente indiano sono stato fin troppo cauto considerando solo le coste fino al Carnatico (in virtù del famoso ritrovamento), ma probabilmente, visto che ancora nel XV secolo non esisteva l'Impero Moghul coi suoi mohur, anche zone dell'interno potevano essere interessate dalla penetrazione dei ducati come mezzo di pagamento delle merci. Del resto il fatto che ancora in tempi relativamente recenti gli orafi indiani creassero imitazioni degli zecchini da usare come monili, e che queste "circolassero" anche in zone più interne, potrebbe significare che la moneta in questione era ivi ben conosciuta da molto tempo. Riguardo alla Cina, pur avendo notizia di alcuni ritrovamenti avvenuti nel Celeste Impero (uno è citato anche nell'opera di Stahl, che mi sta aiutando molto), ho deciso di escluderla soprattutto perché è lo stesso Marco Polo che ci spiega, nel celebre passo del Milione, che i mercanti stranieri erano obbligati a cambiare le loro valute in cartamoneta prima di effettuare i loro acquisti, stupendosi di come un pezzo di carta fosse accettato da tutti i sudditi come mezzo di estinzione del debito. Ho immaginato che la situazione non fosse tanto diversa un secolo dopo, pur con il cambio di dinastia, e che sia realmente cambiata solo con l'invasione dell'argento spagnolo. Se così fosse, non si tratterebbe di un uso diretto (ducato contro merce), ma di un semplice cambio valuta. Tuttavia la questione cinese mi suscita molti dubbi, e spero che qualche esperto di numismatica orientale possa magari intervenire per illuminarmi! Intanto, appena posso, cerco di modificare la carta, in attesa di altri consigli!2 punti
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Ultimi arrivi! @talpa ho colmato il buco! Avrei voluto caricare altre foto, ma non me le lascia caricare per qualche strano motivo..2 punti
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Non si tratta di conio basso... Non si tratta a mio parere (e non solo) di una svista. Il gigante 2019 porterà esplicitamente questa variante all'attenzione di tutti. Qualche tempo fa ho iniziato a valutare questa variante araldica vera e propria. L'assenza delle aquile in campo Aragona (simbolo del regno di Sicilia, pertanto impossibile da potersi considerare come una svista o errore) è legata alla storia araldica e a come viene considerata la presenza o assenza di quarti nell'arma. Strettamente connessa con il periodo storico e, guarda caso anche alle aquile capovolte presenti sulla monetazione del nipote e pronipote. Le date "colpite" da questa assenza sono quelle del 96/97/98/99/800/801...strettamente connesse ad avvenimenti storici concomitanti. La rarità a mio parere è R2 per il 96,R3 per le altre date, ma al momento si è preferito optare per una partenza di R2 per tutte le date, data la scoperta solo recentissima di questa variante e poi meglio valutarla l'anno successivo. Peraltro presente in foto sullo SPAHR 2nda ED. ma NON censita.2 punti
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Leggo solo ora questo interessante post in cui ero stato taggato. Mi permetto di esprimere sottovoce la mia opinione, basata su un tot di esperienza da entrambi i lati (co-redattore e fruitore di cataloghi). Il catalogo è solo una mera indicazione del prezzo, spesso si tratta di valutazioni che DEVONO considerare i costi di gestione del commercio (non può considerarsi alla pari una moneta ceduta tra privati e quella ceduta tra commerciante e privato). Esiste il concetto di prezzo di "listino", come in tanti settori merceologici, mi viene in mente quello dell'automobile ad esempio. Prezzo dal quale si può decurtare a discrezione del commerciante, una percentuale di sconto. Onestamente poi vi sono prezzi di realizzo di case d'asta, che superano esageratamente i prezzi stimati di catalogo (mi è capitato spessissimo sulle borboniche napoletane e siciliane negli ultimi mesi). Tratto questo, che fa comprendere quanto il catalogo prezzario sia e resti sempre una ottima indicazione del prezzo di mercato... ma il mercato, lo sappiamo bene, alla fine lo fanno i collezionisti, ricordiamolo sempre. Parlando del gigante, mi limito a specificare che OGNI MONETAZIONE presente sul volume, è curata da professionisti differenti. Sulla monetazione borbonica, mi permetto di specificare che, soprattutto nella prossima edizione 2019, ci saranno importanti novità e i prezzi saranno sempre più affinati al reale andamento di mercato, come il volume di Magliocca già aveva fatto, basandosi su realizzi effettivamente avvenuti nell'ultimo anno di molte case d'asta italiane e straniere. Di altri cataloghi altrettanto ottimi come il Montenegro o il Nomisma, non posso parlare se non da mero fruitore, ma sono sempre nella mia biblioteca ogni anno.2 punti
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Ciao. Scusa ma non avevo visto la discussione. La questione degli "esemplari coniati per numismatici" è ancora circondata da un alone di mistero. Come si sa, questa misteriosa monetazione venne conosciuta solo a seguito della pubblicazione della Relazione della R. Zecca 25 esercizi finanziari dal 1°. luglio 1914 al 30 giugno 1939-XVII, pubblicata nel 1941. A pagina 42 della suddetta "Relazione" è riportato l'elenco di questi esemplari coniati per numismatici, a partire dall'esercizio 1926-1927 fino a quello 1938-1939. Ma nulla di più. Alle Tue domande non è facile rispondere, dal momento che non abbiamo, come detto, altre fonti di supporto. Possiamo solo provare a fare delle supposizioni: Forse perchè il tipo "Leoni" e "Libertà Librata" nascono molto prima della "serie impero" e dunque c'è stato più tempo per pianificare le emissioni per numismatici. La "fame dei metalli" in epoca pre-bellica non sarebbe comunque stata tale da impedire la coniazione dei pochi esemplari che caratterizzano le emissioni di queste serie speciali. Fra l'altro, per quanto riguarda l'uso dell'oro (ma, a quel punto anche dell'argento) la zecca avrebbe coniato tali speciali monete previa consegna, da parte degli interessati, delle quantità di metallo prezioso necessarie. Francamente non saprei rispondere a questa Tua domanda. Forse la concomitanza con qualche ricorrenza poteva rendere un millesimo più interessante di un altro? Si è vociferato anche questo. Ma senza fonti documentali che lo provino, mi atterrei ai dati ufficiali pubblicati dalla Relazione (che però, come abbiamo visto, arriva solo fino al 1939). Saluti. Michele2 punti
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Certo Alex, ma vedo comunque che tende a scomparire soprattutto nelle nuove generazioni che sono più vicine anche per praticità e cultura all'uso delle carte. Le carte oramai stanno prendendo piede in tutto il pianeta anche per le transazioni minime, vedi spesa al mercato. Io farei di tutto comunque per far circolare le nostre monetine, è stupendo leggerle, osservarle, scoprirle, capirle, averle, mi danno un senso di forte identità, e mi richiamano in continuazione la mia grande passione la numismatica.. Un domani se dovesse scomparire del tutto farò una cordata per battere moneta egualmente anche solo per una semplice associazione, almeno il ricordo non morirà mai.. Eros2 punti
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Ciao Zenzero : non è una medaglia ma lo stemma del II° Rgt. Piemonte Cavalleria, oggi inquadrato nella Brigata Alpina "Iulia". L'Unità ha origini antichissime, venne costituita nel 1692 dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia. Saluti.2 punti
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ultima entrata ( in attesa di quella prenotata a settembre che sto aspettando molto e poi capirete perchè ) 610-641 Solido Costantinopoli .... Eraclio con Eraclio Costantino ed Eraclona2 punti
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DE GREGE EPICURI Ne aveva parlato Acraf nel 2014. Era spuntato anche un aureo: Se non ricordo male, c'era una discussione animata sulla autenticità di alcuni dei denari conosciuti.1 punto
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DE GREGE EPICURI Epione, principessa di Coo, era la moglie di Asclepio! Ho indovinato, gli portava del brodo caldo, e pare che nell'altra mano reggesse un'oca , ovviamente come secondo piatto. Grazie per l'aureo di Augusto, mi mancava proprio quello...1 punto
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Lo trovi senza nessun problema sul Corpus, ma questo non vuol dire che sia originale! Sono numerosi i falsi di Cigoi che ad oggi fanno bella mostra di se in musei, collezioni, ecc.. La moneta è e rimane un bel falso storico, creato appunto per lucrare sulla rarità degli originali. Ho postato apposta una moneta origiale in modo che si potesse confrontare con l'aspetto della moneta in tuo possesso....1 punto
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Come dico sempre la monetazione sabauda ha ancora molto da mostrarci! Grazie Alain di permetterci di conoscere questa moneta che a me risulta per ora inedita.. le coniazioni di questi quarti di grosso coniato per il Piemonte, risultavano per Nizza, Torino e Vercelli. Coniati ad un taglio di 256 pezzi al marco ed ad un titolo di denari 0,10. Risultano coniati a Nizza 4171 marchi, a Torino dal 1580 al 1586 12022 marchi e dal 1591al 1624 marchi 33750 (ma questi devono essere del tipo per la savoia..) A Vercelli dal 1579 al 1582 marchi 4510 e sino ad oggi per quanto mi risulta non era stato ancora rintracciato nessun esemplare... il perchè su piú di un milione di monete non sia mai stato visto un esemplare rimane comunque un mistero... Aggiorno anche il catalogo, con il tuo permesso, per questo piccolo, ma importante nuovo tassello della monetazione dei Savoia!1 punto
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Estremamente interessante e, se non ricordo male, tra le più antiche raffigurazioni dei 4 mori su una moneta. Ottima conservazione per la tipologia. Bisogna tener d'occhio quelle ossidazioni anche se dalla foto mi sembrano "stabili"1 punto
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Argomento veramente interessante che racconta un lato oscuro di Costantino nascosto in ogni libro di storia . Vorrei fare un po' di fantastoria...Cosa sarebbe successo all'Impero se Crispo non fosse stato assassinato? Secondo me Costantino divideva sempre l'Impero in quattro parti, ma la parte orientale andava a Crispo mentre quella di Delmazio (Illiria, Tracia e Grecia) a Costanzo II. Perché questo? Perché l'unico figlio con tanta esperienza in campo militare era proprio Crispo e in quel periodo la minaccia dei Sasanidi era ben più alta di quella dei barbari lungo il Reno e il Danubio.1 punto
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Moneta molto affascinante e dell’identita , ulteriore dimostrazione che le monete in mistura possono essere estremamente significative per il collezionista !1 punto
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Ciao Rocco68 siamo qui apposta ognuno per esprimere il suo parere personale rispettando i pareri di tutti, sia esperti che meno esperti.1 punto
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Dalla scitica Olbia ( 400-300 AC ), un raro grande bronzo ( 119,04 g. ) con al diritto la testa elmata della dea guerriera Atena . Al rovescio, ben centrata, ruota di carro probabilmente da guerra a 4 raggi . Passerà in asta Stack's ANA Auction al lotto 20077 il prossimo 21-08 -2018 -1 punto
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ciao,a mio modo di vedere il prezzo di questo lavoro non mi sembra eccessivo,teniamo conto che sono riportate molte notizie storiche inerenti ad alcune tipologie monetali,inoltre sono presenti le foto di molte monete che,altrimenti,vedresti solo nei musei (forse) come ad esempio la serie del 1770,1778 e 1786 oppure i 6 centesimi in argento di murat... i riferimenti alle aste sono per le foto pubblicate nel lavoro,se poi l'autore non ha citato i realizzi avrà avuto i suoi buoni motivi,condivisibili o meno... per quanto i 10 tornesi di Francesco II non ci sono novità... detto questo ritengo il lavoro in questione più di un semplice catalogo, ma una volta avuto in mano si capisce immediatamente la qualità e l'impegno impiegato per realizzare quella che,almeno per me,rimane un'opera fondamentale per chi segue la monetazione napoletana realizzata al bilanciere...1 punto
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Ciao Alberto. In realtà esitare in asta la Collezione Giovanni Giovannoni non basta per capire se si tratta di un mandato "con rappresentanza" e cioè in nome e per conto del suddetto. Infatti, ciò dipende dal fatto se alla Casa d'Aste è stato conferito, oltre al mandato a vendere, anche la procura di G.G. In questo secondo caso, l'aggiudicatario Tizio concluderebbe la vendita direttamente con G.G. e non con la Casa d'aste, che dunque avrà agito in quell'asta in nome per conto di G.G. Se G.G. è un operatore economico, sarà G.G. a fatturare direttamente a Tizio il costo del lotto, perchè gli effetti della vendita si realizzano immediatamente tra Tizio e G.G., mentre la casa d'aste fatturerà a Tizio (e a G.G.) solo le commissioni. Occorre dunque verificare come si atteggia in concreto il rapporto contrattuale che hanno voluto concludere la Casa d'aste e G.G. Potrebbero averlo anche qualificato come "contratto di mediazione" o di "commissione" o come "mandato a vendere con rappresentanza", ma se poi gli elementi contrattuali che si desumono dalla volontà delle parti e dalle modalità concrete di esecuzione del contratto sono altri, dovremo chiamare il contratto intercorso con il nome che gli è proprio alla luce di tali elementi. Faccio un altro banale esempio per spiegarmi meglio: talvolta ho esaminato contratti di locazione denominati "ad uso foresteria" o "stagionale" quando, in realtà, il rapporto contrattuale sotteso era quello di normale locazione ad uso abitativo. Il motivo per il quale veniva fatto ciò è che la parte locatrice (il padrone di casa....) sapeva che le locazioni ad uso foresteria o stagionale, rispetto alle locazioni ordinarie abitative, gli erano più favorevoli per quanto riguarda le scadenze e i canoni. In realtà, finché tutto andava bene, il problema della qualificazione giuridica del rapporto locatizio non aveva rilievo (finché l'inquilino pagava....non c'erano problemi). Ma quando, per qualche casino, si finiva davanti al Giudice e la parte che ne aveva interesse (in genere, l'inquilino) eccepiva che non si trattava di un contratto di locazione stagionale o ad uso foresteria, perchè in quell'appartamento ci abitava da sempre lui con la sua famiglia, il contratto veniva interpretato per quello che effettivamente era e cioè per un contratto di locazione ad uso abitativo e veniva quindi ricondotto alla normativa propria di quel rapporto, con tutte le conseguenze del caso. Non so se mi sono spiegato. Saluti. M.1 punto
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Sicuramente si, caro Luca, anche perché svolgendosi nello splendido scenario della Sacrestia della Chiesa di San Sepolcro adiacente all’Ambrosiana, i posti disponibili sono anche volendo una cinquantina però bisogna preavvertire per l’ingresso. Le porte essendo comunque una chiesa saranno chiuse dopo i 15 minuti accademici, quindi si richiede puntualità. Altrettanto importante sarà la seconda parte con la spiegazione del ritorno, del restauro e la visione, questa all’interno dell’ Ambrosiana, della Palma di Federico Borromeo simbolo di Milano . Sono eventi eccezionali, non ripetibili, organizzati con cura sei mesi fa, esclusivi solo per noi, ma tutti possono accedere e gratuitamente, fatti per milanesi e non, mi auguro un interesse maggiore rispetto all’evento storico e unico dell’esposizione in Ambrosiana di chi e’ testimone e rappresentante anche istituzionale della Milano Numismatica, certamente la famosa e auspicata collaborazione non ha funzionato di fatto su un evento cercato e auspicato da secoli solo per la città, gli appassionati, i giovani e chi verra’...mi auguro che le cose migliorino non per noi ma per la città, la cultura e la stessa numismatica in una città che fatica a capire chi divulga e offre per la collettività senza alcun interesse e scopo ...1 punto
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Credo che la medaglia sia questa di MISTRUZZI coniata nel 1956 per la riunione Italo_Inglese di ortopedia.1 punto
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Salve @Legio II Italica Interessante giallo antico, chissà come sono andate le cose... Non ho ancora approfondito l'argomento, quindi ne so molto poco, ma il testo citato di Zosimo è molto chiaro e dettagliato e sembra quasi, almeno per come l'ho percepito, che egli volesse soprattutto fornire inquietanti motivazioni circa l'interesse di Costantino per la religione cristiana, che gli concedeva il perdono laddove i sacerdoti pagani avevano invece rifiutato... Se posso aprire una parentesi, il primo pensiero che mi è venuto è che nella Storia antica questi crimini tra consanguinei sono purtroppo ricorrenti: Augusto non condannò a morte la figlia ma la esiliò a vita, decretando che le sue ceneri non venissero inumate nel mausoleo di famiglia (sentenza comunque molto crudele); Nerone fece assassinare la madre; Caracalla fece uccidere il fratello... Dietro questi atti orribili c'erano principalmente motivazioni politiche, come se queste fossero più forti dei legami di sangue... Grazie per il post sempre interessante, un saluto!1 punto
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Ciao Mario, Avete già raggiunto il quorum o c è ancora spazio alle prenotazioni? Ad oggi, salvo imprevisti, io ci sarò ma volevo dirlo anche a degli amici. Grazie Ciao1 punto
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Ciao, moneta importante e costosa, da vedere in mano per valutarne attentamente ogni aspetto. A parte una debolezza sullo scudo, sembra avere dei bellissimi rilievi (cosa che fa salire il prezzo).1 punto
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Mi sto appassionando alla monetazione di Napoli con questo manuale, e questa già la dice lunga, d'altronde Napoli e Milano hanno anche tanti punti in comune nell'età spagnola.1 punto
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Beh cari amici e li da vedere... La Milano pseudo numismatica, continua a latitare, eventi straordinari e unici disertati in modo palese e anomalo. In questo modo ho dei forti dubbi sulla volontà di reciprocità, di reale interesse per la numismatica, e del bene per la città di Milano. A osservare quello che Milano offre in questo momento a Parte il Cordusio, una landa desolante.. Chissà come si pensa di poter donare il testimone alla nuova generazione. Non certo con l'assenteismo, non certo con i silenzi, non certo ignorando eventi storici di portata imbarazzante. Ma sono egualmente sereno, perchè quello che scrivo da un decennio ormai, è tutto qui sul forum da leggere per i posteri, oltre ad una copia salvata per ogni evenienza.. Come quello che non scrivono gli altri ovviamente.. Quello che vorrei tema principale del post, è verità...1 punto
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Ho letto l'altra discussione sui cataloghi. Si afferma che i prezzi sono molto gonfiati. Sicuramente è così. Io ricordo, però, che 10-15 anni fa nei mercatini si trovavano molte monete dei Savoia e di V.E. III invece, adesso, a parte qualche ape e 20 cent impero, nn si trova più nulla. Secondo me, quindi, i valori delle monete più comuni dovrebbero aumentare nel tempo, così come le monete più rare di bassa conservazione. Anche le monete della Repubblica FDC dovrebbero valere di più di quanto riportato nei cataloghi.1 punto
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Complimenti per l'ottimo esemplare, molto affascinante, sul valore commerciale concordo con chi mi ha preceduto.1 punto
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Giusto per non sembrare che vado fuori discussione...ma l'argomento è tutto correlato.. ..secondo voi, aprirono l'Arsenale per fare uscire, come riportato fin d'ora, solo qualche Pubblica fusa ? ... Ma dai !! Non ci ho mai creduto.. e leggendo, leggendo. .posso affermare che nell'Arsenale vennero prodotti Tondelli.. ..fusi. Tanti !!1 punto
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@gennydbmoney, ancora più forte..... "reggiti" .... il Grano CLARITAS VNIVERSA e il Tornese POPVLORVM QVIES, entrambe R5 , compreso il multiplo di Tornese con l'Ara....vennero coniati con questo sistema..... nella zecca di Napoli...... il bello accadde dopo, per la zecca di Torre dell'Annunziata !! Bisogna studiare qualcosa, prima di chiedere documenti !!1 punto
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@gennydbmoney, reggiti forte: Il famosissimo Tarì detto del Sole.....venne coniato in questa maniera....... in pratica si passava la barra di metallo sotto i rulli.....e uscivano impresse tante monetine....che poi venivano sottoposte al taglietto...... Questo è un disegno che avevo già elaborato tempo fa....per spiegare !!1 punto
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Non penso sia una coniazione ufficiale della zecca Napoletana.....esempi tangibili li abbiamo con i Tarí del 1798. Di seguito due esemplari che a prima vista possono sembrare falsi d'epoca, per lo stile rozzo dei particolari. Tarí con le S speculari. Tarí di stile diverso.1 punto
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Colgo l'occasione per allegare una copia scansionata dello studio di Carroccio, che resta il più recente. Carroccio 2000 tori androprosopo - cicala - incuso reggino.pdf Purtroppo ho una scansione troppo scadente del lavoro di Robinson del 1946. Chi la possiede potrebbe impilarla qui....1 punto
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con la 1623 ne ho tre..due del 22 di cui una fusa dell'Arsenale e l'altra con quattro puntini che separano la corona al rovescio ed insieme1 punto
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Ciao, molto bella anche questa, purtroppo a me il 23 manca ancora ma in compenso sono riuscito a prendere questa realizzata per fusione, viene dall'Inghilterra e sono stato molto soddisfatto quando lo avuta tra le mani...1 punto
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Ciao Fabio : il periodo se non l'anno è sicuramente coevo alla piastra (a mio avviso più piacevole del medaglione) che hai menzionato. Non mi era ancora capitato di vedere né l'una né l'altro, provo a fare qualche ricerca.1 punto
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L'incongruenza la vidi da subito.. Anni e anni or sono.. Con il tempo con l'esperienza ed i confronti capii. Ho la fortuna di vivere la numismatica da sempre, ho il privilegio di soggiornare nella metropoli più importante dal punto di vista commerciale e più attenta da sempre alle vicende numismatiche. Ho un gruppo con cui condivido da un paio di lustri questa scienza, ho la passione che mi sprona alla conoscenza in modo assillante. Certo non tutti sono figli d'arte, non tutti vivono a Milano, non tutti sono del Cordusio, ma una cosa è giusto ricordare: Tutto dipende da noi.. Tutto passa attraverso la conoscenza... Tutto passa attraverso il Web.. Tutto scorre nella volontà.. Tutto oggi è a disposizione... Tutti i cataloghi devono essere solo una delle innumerevoli fonti di consulto.. Tutto è anche qui, sul forum non dimentichiamolo.. Tutti dovrebbero avere un gruppo di riferimento... Tutto infine sarà frutto solo e unicamente della passione... p.s. Quando la vidi m'innamorai, quando la vidi non esitai, quando la vidi volli solo lei, quando l'ebbi fu solo e unicamente gioia.. Il catalogo scomparve, ed il prezzo pagato non ebbe più alcun senso.. Fu cosi che finalmente fu mia e, l'amai.. Eros1 punto
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Ma come bb+?! Con questo lustro e questi rilievi... boh! Comunque, che @Giankyv non sappia fare le foto è noto, ma guardando con occhio critico e pensando 2 min prima di scrivere si evitano cadute del genere (o almeno questa “procedura” l’ho sempre applicata e non mi sono mai trovato male ?)1 punto
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