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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/18/18 in tutte le aree
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Buongiorno, oggi vi mostro questo piccolo taglio di zecca eugubina di pio vi che nonostante avesse il conio del rovescio demolito,penso non sia stato speso tante volte... conserva ancora una ramatura rossa notevole ed una bava al dritto tagliente ed alta.... il periodo del pontificato di Pio VI è proprio uno spasso tra zecche e coniazioni varie....c'è da divertirsi parecchio. grazie a tutti quelli che commenteranno un saluto marco5 punti
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eccomi!!!! allora, vado per ordine.... il medaglione d'argento è stato oggetto di numerosi articoli, e dovrei ricostruire la bibliografia, ma su lamoneta si trova tutto, comunque il mio personale parere, dato qua tra amici, è che ci siano punti sospetti come sostiene qualcuno... non ne ho mai avuto in mano uno e a definirlo un falso sarei pretenzioso, ma di certo chi ha sollevato alcune questioni, non lo ha fatto a mio avviso a sproposito....diciamo...non tutto torna... o almeno i dubbi sono leciti... il medaglione d'oro racchiudeva molte significatività, il volto frontale, la vittoria che lo precede e lo guida, insomma, uno spot in piena regola.... e poi...cosa cambia nella rappresentazione... io vedo il tardoantico come un mondo di continuità, fatto di piccole rotture... i bizantini come sappiamo si chiamavano "romani"... e già questo ci parla di una rottura "inventata" dalla storiografia moderna già nei termini.... l'imperatore non era certamente più l'uomo con il quale potevi aver combattuto sul campo di battaglia, come furono Massimino il Trace o molti altri, ma era ormai una figura ieratica che doveva apparire lontana e immersa in un aura "distante"...volutamente questo non avvenne in un lustro, ricordiamo che in Aureliano si legge già "dominus et deus" ... insomma, fu un cammino così come un "cammino" è quello dell'arte nell'esprimere i volti... dire "non erano più in grado" è riduttivo.... quando faccio qualche seminario presento sempre un'immagine di un bell'aureo di Pertinace, poi un solido di VIII secolo... e spiego che dire che gli incisori non erano più in grado di rendere quella forza espressiva, è come dire che Picasso dipinse Guernica perché non era più in grado di dipingere come Caravaggio... il simbolo del potere e il modo in cui il popolo lo recepisce, cambia nel tempo.... inoltre... il messaggio di questo medaglione era di certo rivolto a pochi "eletti", capaci di leggere un messaggio diverso ancora... qua il messaggio non era "di massa" , ma "d'elite"...per forza.... quel volto di Giustiniano sarà poi ripreso da Costantino IV e in parte da Tiberio III questo retro è ispirato a molte monete del passato, anche "vili" come gli ae4 di Teodosio II che dire della legenda al retro... quasi "scontata e banale" nel suo essere in continuità nel grande collo del busto forse c'è anche una reminiscenza di Costantino I...perché no... insomma... io vedo sempre continuità, e piccoli balzi saltuari, raramente vere rotture, che sono proprie della storiografia più che della storia... ovviamente parliamo di un parere strettamente personale... saluti Alain3 punti
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Devo dire che purtroppo avere tante monete e non avere la possibilità di non poterle ammirare è una sofferenza.... infatti le mie fdc le conservo in capsule su cofanetti di legno appositi, così da vederle ogni volta che devo inserirne una nuova ...ma le serie proof Vaticano e le altre purtroppo rimangono nascoste per lo più .... una cosa che vorrei assolutamente acquistare per i miei doppi austriaci in niobio è questo cofanetto davvero bello e funzionale.... peccato il costo della spedizione esagerato della zecca austriaca .2 punti
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Anche se il profilo dell'orecchio ferito non si vedesse sulle monete non significherebbe nulla. Non è che la moneta sia una fotografia, per assurdo l'incisore poteva anche fare il re somigliante a John Wayne2 punti
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@grignolino Ciao, eccomi qua come promesso. Ti premetto che era da parecchio tempo che non scrivevo sul forum. Sono intervenuto perchè fa male leggere dei commenti molto sommari che liquidano con una semplice frase " riproduzione moderna ottenuta per fusione " delle monete che necessitano degli approfondimenti che potrebbero essere utili per parecchi utenti sia nella conoscenza delle caratteristiche della fusione sia per cercare di capire il buono dal falso, non voglio entrare in polemica con questo utente e non vorrei scambiarlo per qualcun altro ma se è lui, ho notato che in parecchie discussioni interviene giudicando fuse monete che poi in effetti non lo sono e questo, naturalmente crea della confusione per gli utenti poco esperti e se non sbaglio,forse mi può dare conferma @apollonia, se ne era già parlato sul forum. Ciò premesso, personalmente ti confermo l'autenticità della tua moneta allegando dei riscontri fotografici, purtroppo, la tua moneta ha subito anche una pulitura aggressiva che oltre alla lucentezza del metallo ha creato dei danni, la moneta probabilmente faceva parte di un piccolo o grosso gruzzolo di monete che in parte spiega anche i piani lisci e ben conservati del lato di Zeus. Con i numeri 1 - 2 - 3 puoi vedere la sfogliatura della prima pelle dell'argento con la relativa retinatura e cristallizazione che si è creata di sotto, " internamente ", si notano delle piccole sferette che si formano in questi casi,nella numero 3 in particolare si nota una sfera più grossa che è stata erroneamente scambiata per sferetta da fusione. Queste caratteristiche si trovano solo ed esclusivamente nelle monete autentiche. Con il numero 4 si notano benissimo le striature del conio che escludono automaticamente la fusione. Con il numero 5 ho evidenziato sul bordo dell' ossido, questo tipo di ossido può essere tolto anche manualmente ma questo, comporta la formazione di piccoli craterini e questo metodo probabilmente è stato utilizzato in parte sia sul bordo che sui piani vicini al bordo difatti in queste zone si notano numerosi craterini che sono stati scambiati erroneamente per crateri da fusione Spero di esserti stato utile e di averti un pò tranquillizzato. Buona serata a tutti!!!!!!2 punti
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Non ci sono in collezionismo e’ giusto o sbagliato, il bello di ogni collezione e’ che e’ un unicum e il progettista sarai tu, la plasmerai come vuoi, e’ chiaro che un indirizzo, l’idea di base ci deve essere, può essere zecca, regnante, data o periodo storico, può essere anche rappresentativo a livello di esempi monetari nel tempo, si può fare tutto... certo ci vuole passione, ricerca e studio secondo me e sentirsi gratificati di quello che hai in un certo qual senso creato ...2 punti
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E' un piacere sentire che anche altri nel forum sono interessati alla Storia della Sardegna ed alle sue monete, sopratutto quelle di questo periodo che hanno molte ombre e tanto da raccontare ancora. Molti non sanno neanche coso sono i Giudicati, invece il medioevo Sardo ha molto da raccontare e prima della completa conquista dell'Isola da parte dei Catalani sono trascorse innumerevoli vicende e battaglie che hanno stravolto anche la storia della stessa Corona Aragonese, infatti dopo la Battaglia di Sanluri nel 1409 muore l'unico erede al trono e re di Sicilia, Martino il Giovane. Mi unisco ai tuoi complimenti fatti a @marmo87 per il suo interesse nel discorso e per i suoi bei post.2 punti
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Io credo che la problematica sia stata sviscerata anche con le possibili cause e concause, ritengo essendo un forum pubblico, e non essendoci stato un contraddittorio con la ditta citata in bella evidenza qui, che eventuali ulteriori informazioni debbano essere gestite in privato, grazie per il momento a tutti e chiudo pronti a riaprire se ci fossero ulteriori e utili riscontri , Mario staff Lamoneta2 punti
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Bel denaretto, spieghiamo e divulghiamo anche un po’ cosa rappresenta questa moneta, la distingui per la F in campo che sta per Federico, spesso la F sembra una H quella dei denari lucchesi e a volte si può sbagliare l’un con l’altro, al rovescio le lettere in campo che rappresentano la città le distingui dal LVCA di Lucca per la presenza qui inequivocabile della S di Pisa.2 punti
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Secondo me Carlo è stato il più grande di tutti, periodo storico straordinario, l'età dei fasti e dello sfarzo assoluto, Il Teatro S, Carlo la dice tutta, quando a Napoli c'era una rappresentazione teatrale al giorno, alla scala di Milano ne facevano solo una alla settimana.. Monetazione stupenda, tipologie imbarazzanti e emblematiche, penso al Sebeto e alla Securitas, per non parlare del rame di un fascino settecentesco incredibile con un ritratto che parla.. Questo mezzo Carlino poi, tanto piccolo e tanto vivo per iconografia.. Appena riesco ne posto pure io uno.. Si Pietro un precursore dell'organizzazione e della logistica nelle officine monetarie, altrimenti puro caos.. Lode a Carlo di Borbone.2 punti
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Gent.mi @malikakamil e @fabry, mi congratulo per l'attenzione e l'accuratezza con cui state affrontando il tema del peso del ducato veneziano, ma mi permetto di segnalavi che calcoli così precisi sui pesi medievali sono piuttosto velleitari, perché essenzialmente basati sulla conversione nel sistema metrico decimale delle unità di misura dell'ancien régime, effettuata nel corso del XIX secolo, e la possibilità che valori settecenteschi, accurati addirittura fino alla terza, quarta, quinta o sesta cifra decimale, potessero corrispondere esattamente a quelli di cinque secoli prima sono pressoché nulle. Per questo tali valori sono da considerarsi del tutto convenzionali e sono utilizzati dai vari autori semplicemente per praticità, cioè per poter confrontare fra loro documenti coevi, non come valori assoluti. Basta leggere le parole che precedono le tabelle nelle preziose note metrologiche del Cipolla, per rendersene conto. Così la marca di Venezia da voi considerata con certezza di 238,499, immagino sulla scorta del Papadopoli, in realtà era identica secondo tutte le fonti al valore della marca di Colonia in Italia e nella documentazione più antica quest'ultima risulta essere anche di g 237,56 (Lane Muller, p. 526, in nota); la stessa marca veneziana, secondo il Pegolotti (citato da Stahl) avrebbe avuto un peso di g. 238,12, in base al suo peso in marche fiorentine. Il primo valore darebbe un ducato, dividendolo per 67, proprio di g 3,546, il secondo di g. 3,554. Può darsi che anche questi siano sbagliati, ma se aggiungiamo anche la tolleranza ammessa dalla zecca, che all'inizio della coniazione del ducato corrispondeva addirittura ad un intero grano (= 0,0517... più o meno; Cessi Problemi Monetari), credo che l'aver tenuto il peso teorico del ducato ad un valore il più basso possibile fosse una cosa piuttoso corretta, onde spiegare la perfetta parità di corso con il fiorino. Se c'è un errore di Stahl è stato sicuramente quello di non aver raccordato e ben spiegato la cosa, forse perché ne parla in capitoli molto distanti. Non certo per aver pensato che lo 0,5 di 67 potesse corripondere allo 0,5 %. infatti nel testo originale lui parla di "67 ed 1/3" non di "67 ed 1/2". che compare solo nella traduzione italiana: ed 1/3 periodico di 67 corrisponde quasi perfettamente allo 0,5 %. Quindi i calcoli di Fabry sono carini... ma sbagliati. Per questo parlare di refuso di Stahl mi sembra esagerato, al massimo è un refuso del traduttore. Per quanto mi riguarda, visto che io sono proprio uno di quei sempliciotti gravati da emofilia culturale che hanno accettato (nel mio caso nel MEC) il valore di Stahl 3,545 senza continuare a leggere e farsi due calcoli, beh, non so che dire. Conoscevo i dati riportati nella nota citata di Lane, Mueller, e per la corrispondenza con la marca di Colonia il valore 3,545 mi è sembrato accettabile (sicuramente più del 3,559). Comunque, avendo scritto che il mio testo su Venezia prima del 1423 era in gran parte basato sul volume di Stahl, a parte vari punti che ritenevo di dover discutere, non mi sembra di aver fatto nulla di sbagliato. Saluti, Andreas2 punti
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Questo lungo Post segue e conclude il precedente Post sui Legionari di Caio Giulio Cesare . PROLOGO : Descrivere la storia delle Legioni Imperiali Romane e' un lavoro complesso e difficile , per questo mi serviro' in gran parte , piu' altri testi e di Wikipedia , di un particolare e rarissimo libro scritto su questo specifico argomento , pubblicato dall' Esercito Italiano nella sua Rivista Militare , nelle Sezioni : Quaderni , in formato libro , dal titolo : LEGIO , Storia dei soldati di Roma , testo specialistico scritto da una Prof.ssa in Lettere Classiche e Archeologia e da un alto Dirigente dello Stato ; mentre per le datazioni e luoghi dei campi legionari seguiro' il testo : Castra , campi e fortezze dell' esercito romano . Inserire in un ordine logico la lista delle Legioni non e' facile in quanto seguire ad esempio la numerazione progressiva sarebbe inesatto perche' una Legione ad esempio con numerazione inferiore potrebbe essere piu' antica di una corrispondente Legione con numero superiore , viceversa una Legione con numerazione alta potrebbe essere piu' antica di una corrispondente Legione con numerazione bassa ; inoltre spesse volte le Legioni hanno numerazioni identiche ma nomi diversi e date di fondazione diverse ; seguiro' quindi per quanto possibile il riferimento all' antichita' della Legione imperiale e non ai numeri progressivi , ma anche in questo caso gli errori sono molto facili in quanto le date di formazione delle Legioni non sono sicure , specialmente di quelle piu' antiche . INIZIAMO IL LUNGO PERCORSO DELLE XXXXII LEGIONI IMPERIALI LEGIONE V ALAUDE : Legione reclutata da Cesare nel 51/53 a.C. tra le popolazioni della Gallia Transalpina prima della concessione della cittadinanza romana , quindi inizialmente fu composta da non Romani , infatti per questo motivo non gli fu concessa la numerazione ufficiale , ma solo il nome Alaude = Allodola a causa dell' elmo ornato con le piume di questo uccello . Nel corso della guerra civile contro Pompeo la Legione venne impiegata nei Balcani , poi a Tapso in Africa dove per il suo valore ottenne da Cesare l' emblema dell' Elefante che da allora la identifico' . Morto Cesare , segui Marco Antonio partecipando alle battaglie di Filippi ed Azio , dopo di che venne incorporata nell' esercito di Ottaviano che segui' nella conquista della Spagna ; in epoca augustea la V Alaude fu destinata sul Reno prima a Novaesium , poi a Castra Vetera nella Germania Inferiore . Dopo la morte di Augusto si ammutino' insieme ad altre Legioni , solo l' intervento di Germanico la riporto' all' ordine al costo di punizioni , in particolare di Centurioni , anche capitali ; poco dopo la Legione segui' Germanico nella campagna germanica per vendicare il disastro di Teutoburgo . Nel 21 e nel 28 represse prima una sollevazione in Gallia poi si batte' contro i Frisi perdendo in battaglia parecchi Centurioni . Nel 69 inizio' la guerra civile tra Vitellio e Vespasiano e a Bedriaco batte' la Legione XIII Gemina comandata da Salvio Otone altro pretendente all' Impero . Alla notizia dell' elezione a Imperatore dalle Legioni d' Oriente , la V Alaude rimase fedele a Vitellio partecipando con lui alla seconda , questa volta perdente , battaglia di Betriaco . Dopo questi fatti di guerra civile la Legione riunitasi a Castra Vetera con il grosso dei Legionari qui rimasti a controllo del confine renano fu assediata dalla rivolta di Civile , un Batavo , poi arresosi , venne ucciso insieme ai superstiti della Legione ribelle XV Primigenia . Dall' anno 70 si hanno poche e scarse notizie della V Alaude , tanto che si pensa venisse sciolta da Vespasiano nel riordinare l' esercito o piu' probabilmente fu inviata a Durosturum in Mesia fino all' 86 , partecipando in seguito alle guerre di Domiziano contro i Daci , dove pesantemente sconfitta e decimata agli ordini di Cornelio Fusco a Tapae nell' 88 , perse anche l' Aquila legionaria venendo sciolta definitivamente . SEGUE1 punto
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Salve, non mi sembra di aver ancora letto nessuna discussione che fornisca risposte soddisfacenti ad alcune questioni inerenti al collezionismo di tondelli FS, pertanto mi prendo la libertà di porVi alcune domande; sono sicuro che le risposte che sarete in grado di darmi saranno molto preziose. Innanzitutto mi affascinerebbe conoscere il motivo che spinge altri utenti ad optare per questo collezionismo "di nicchia" (spero ce ne siano); io personalmente sono sempre stato attratto dalla bellezza nelle cose e conseguentemente avvicinandomi al mondo della numismatica ho apprezzato maggiormente l'intento comunicativo estetico/artistico di una moneta e, nonostante sia consapevole del suo valore storico e sociale, continuo ad esaltarne soprattutto lo splendore e la lucentezza del metallo che prende forma e restituisce visivamente un'opera d'arte, un monumento, uno scudo o un emblema nazionale. A mio parere non trovo molto sensato collezionare monete contemporanee in basse conservazioni (non intendo offendere nessuno che colleziona il circolato), per questo opto per il PROOF, per godere dell'armonia estetica che ne deriva; altro discorso varrebbe per le monete antiche, poiché credo che in questo caso mi accontenterei praticamente di qualsiasi conservazione pur di tenere tra le mani un pezzo di storia unico, sopravvissuto al tempo, che sia testimone di un periodo tanto fascinoso quanto importante; ma come già detto questo è un altro discorso, visto che non ho né l'età, né l'esperienza, né il tempo (non certo la voglia) per cimentarmi in monetazioni così complesse. Tornando al FS, altra cosa che sicuramente potrebbe attirare è il corredo che accompagna la moneta, questa si trova infatti incapsulata e posta in un grazioso cofanetto con tanto di certificato; a proposito di questo avrei un'altra domanda: Voi conservate le monete nel proprio astuccio o avete trovato soluzioni alternative per poter avere una visione d'insieme delle monete? Spero di non essere l'unico a porsi questo problema, ma l'idea di lasciare ogni moneta nella sua custodia non mi convince (eccetto le divisionali), anche perché quando iniziano ad essere tante non si trova più fisicamente lo spazio per esporle; avevo persino pensato di comprare un monetiere per mettervi le monete incapsulate, ma il risultato non so se potrebbe piacermi. Consigli? Ringrazio chiunque abbia voluto leggere quanto scritto e chiunque voglia donarmi parte della sua esperienza attraverso un commento, Buona serata a tutti, NG1 punto
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Tallero per il Levante di Pietro Leopoldo di Lorena granducato di Toscana 1774 Buonasera, volevo mostrarvi questa moneta, è mia, e me la sono guardata e riguardata più volte, l'ho mostrata in foto ad un amico qui del forum e ha notato subito un qualcosa che (spero di no) a me era sfuggito, finché non rientro dalle ferie non potrò avere la moneta in mano e togliermi questa curiosità, ma mi piacerebbe leggere come si presenta anche per voi questo monetone bello e raro. Grazie1 punto
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Ci proveremo ancora sugli ideali, giovani e anche non giovani, so che sarà difficile, ma faremo la nostra parte, e' un impegno dovuto, certo oggi più che mai gli interessi di vario genere sovrastano di gran lunga ogni buon ideale, contano purtroppo, stime, il mercanteggiare, le caste di ogni genere e tipo e i buoni propositi civici in pieno volontariato e senza lucro alcuno vengono spazzati via in un attimo dovunque si sia nel reale e nel virtuale...1 punto
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Ma tu fai benissimo a provarci a stimolare i giovinastri. Anzi, per fortuna ce ne sono di persone che ci provano ancora ! Per quanto mi riguarda ho smesso di crederci da tempo. Forse perché ho figli adolescenti che stanno crescendo in un substrato privo di valori e ideali, ma senza colpevolizzare nessuno né tirare in ballo la società o l'educazione da parte della famiglia, credo che i giovani d'oggi siano estremamente materialisti e privi di qualsivoglia attenzione per gli aspetti meno pratici della vita. Spero d'essere smentito, ma da come vedo le cose attualmente è solo tempo perso. Personalmente sono stanco di fare il Don Chisciotte contro i mulini a vento.1 punto
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Grazie a te Paolo. Il forum è un bel posticino dove discutere e migliorare la propria cultura numismatica interagendo con veri esperti e studiosi di grande livello che non disdegnano di darci spiegazioni per farci comprendere e per crescere insieme. Che dire di più.1 punto
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Credo che siano necessarie foto migliori, altrimenti può sembrare anche una leva di bicicletta, motorino1 punto
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Ne consegue quindi una possibile variazione anomala di prezzo? Grazie dell'informazione.1 punto
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Mi complimento per l'attenta e precisa analisi. Questo sono i contributi che mi piacciono e che penso siano di estrema utilità a chi come me è poco competente su questa monetazione. Purtroppo c'è un utente che bolla regolarmente per false tutte le monete sulle quali interviene. Non ho la necessaria competenza per ribattergli ma noto che tanto altro utenti considerano le sue affermazioni come prese di posizione a prescindere e non ne comprendo il motivo. ....1 punto
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Salve a tutti. So che andrò leggermente OT, ma il mio intervento si ricollega al tema della discussione in qualche modo. Lungi da me essere polemico, anche se ultimamente, un po' per delusione e un po' per rabbia, i miei interventi possono apparire realmente polemici. Credo che la ragione della SCARSA partecipazione generale a certe tipologie di discussioni, soprattutto nella nostra sezione Euro, sia dovuta al fatto che è molto più stimolante per molti gettarsi a capofitto nei thread che interessano il portafoglio economico (spesso speculativo), più che quello culturale. Ci sono personaggi in questo forum, anche di lungo corso, che purtroppo scrivono post quasi esclusivamente per interesse personale e non partecipano in nessuna discussione che possa avere risvolti culturali. Una delle ragioni per cui frequento sempre meno il forum è proprio questa. Mi sono scocciato di leggere sempre le stesse cose e di vedere interesse solo per sapere in maniera ossessiva quando uscirà questa emissione o per chiedersi chissà quando si riceverà quell'altra. O ancora di vedere decine di pagine di discussione solo quando c'è un errore di conio o un possibile pezzo capace di fare arricchire chi riuscirà a metterci le zampe sopra. Guardate la Grace Kelly. Ci sono decine di discussioni al riguardo. Perché ? E su Andorra quando vergognosamente è nata la speculazione sulla prima emissione ? Altre caterve di pagine. E poi, si propone un tema culturale, come in questo caso ha fatto l'amico @dabbene, e in due pagine, in quasi due mesi, hanno partecipato alla discussione cinque o sei utenti. Che tristezza ! Anni fa erano iniziati alcuni progetti per arricchire il forum di tematiche e documenti culturali (su tutti l'iconografia dell'Euro citata da @Ciccio 86), ma il tutto è rimasto in stato embrionale e drammaticamente abbandonato per il menefreghismo generale. Diciamocelo chiaramente : in un Paese che è agli ultimi posti nel Mondo per quantità di libri letti (nel 2016 solo il 40% delle persone avevano letto almeno un libro e chi lo ha letto lo ha fatto esclusivamente per studio o per lavoro, quindi "obbligato" a farlo...) della cultura non importa quasi nulla a nessuno ! Si può additare il "carolibri" come una delle possibili cause, ma quando si propongono risorse a costo zero come nel nostro caso, in cui si ipotizzava la creazione GRATUITA di strumenti che avrebbero arricchito la passione numismatica dell'indispensabile lato istruttivo che DEVE accompagnare un hobby come quello della collezione delle monete, allora non ci sono più scuse. Se invece di fare un manuale sulla storia dell'Euro o sulla sua iconografia si proponesse un manuale su come imparare a speculare per trarre il massimo profitto dalla propria collezione, sono certo che ci sarebbero bizzeffe di scaltri giovani (e non solo giovani) pronti a catapultarsi sul prezioso volumetto, e magari anche disposti a partecipare alla creazione dello stesso. Per questo, magari erroneamente per alcuni, ho deciso di partecipare sempre meno alla vita del forum. Condividere la mia passione con troppi opportunisti e pochi veri appassionati mi deprime, e con quei pochi con cui davvero si può parlare di numismatica il contatto c'è ancora, privatamente. Non se l'abbiano a male coloro che leggeranno questo mio sfogo. Non voglio polemizzare, come già chiarito, né voglio offendere nessuno. L'UNICO obiettivo di questa mia esternazione è provare a stimolare coloro che magari hanno più sensibilità di altri e sentono di poter fare ancora qualcosa di concreto e utile per il forum, che, ricordo, è una comunità, e non la risorsa per esaltare il proprio individualismo, come spesso accade. Sono sicuro che il progetto di Ciccio possa ancora essere riesumato, se davvero c'è qualche amico volenteroso e davvero animato dallo spirito giusto. Altrimenti, di lavorare per la gloria credo pochi, o nessuno, se lo possano permettere. Un caro saluto a tutti.1 punto
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Quando si dice le monete mandavano messaggi, più di quest’ultima come esempio non si può, d’altronde questa era l’unica fonte comunicativa altro non c’era e comunicazione poteva anche dire influenza e promozione ...1 punto
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Hai ragione @principesax ma pensi davvero che la morte di quelle persone interessi realmente a molte persone ? Dal momento che non ha toccato nessuno vicino al mondo del calcio, allora questa categoria rimane più insensibile. Per non parlare del giro di soldi che c'è dietro, non credo che gli speculatori (non solo gli scommettitori, ma anche gli sponsor e tutte le altre attività collegate) siano sensibili a questo genere di problematiche (naturalmente quando non li tocca personalmente, perché allora la storia cambia). Poi in fin dei conti in Italia siamo in fondo più o meno tutti individualisti, discendenti della cultura umanistica (non umana) che pone al centro del mondo l'uomo, inteso però come individuo singolo. Ti consiglio di leggerti il post n #15.1 punto
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A fronte di usuali problemi e difetti tipici di coniazione, moneta in condizioni conservative davvero inusuali. Stai mettendo su un insieme di ragguardevole qualità, per un periodo storico davvero difficile quanto affascinante. Complimenti. Credo che la tua prossima tappa, sarà anche la più soddisfacente (quando ne prenderai consapevolezza): la monetazione a martello. Sei più che pronto per apprezzarne ogni minima sfumatura, e fronteggiarne le difficoltà intrinseche della valutazione1 punto
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molto interessante, @marmo87 posso usare le immagini per un libro sulle monete aragonesi in preparazione, sono da collezione privata ?1 punto
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Classical Numismatic Group, Inc. Electronic Auction 179, lot 306, 2/01/2008, Hammer 64 USD BYZANTINE. Early. Andrew(?), strategos and imperial spatharios. 7th century. PB Seal (24 mm, 10.32 g). Eagle standing facing with wings spread; monogram above / Legend in four lines. Cf. BLS I 592 (for obverse type). Good Fine condition, light orange patina. Inherited from Rome, the eagle with uplifted wings was a symbol of imperial majesty. It also took on Christian connotations during the Byzantine period, serving as an emblem of John the Evangelist and Christ himself. ILLUSTRAZIONE: LEGIONE DEL TARDO IMPERO1 punto
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Peso e diametro sono importanti. A me personalmente pare un obolo di Arados, in Fenicia. https://www.acsearch.info/search.html?id=144343 Sull'autenticità del pezzo non saprei, ci vorrebbero foto migliori per giudicare se è autentico e solo usurato oppure una riproduzione fusa.1 punto
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Ciao Pietro, ho visionato un po' di mezzi Carlini del 1759, tutti con 8 monete..... Continuo la ricerca. Buon fine settimana a tutti.1 punto
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Quello che dici è esatto. La moneta si trova solo nelle serie divisionali, questo esemplare proviene probabilmente da una di queste serie. Peccato che estraendola dal folder abbia perso in parte valore, poichè sarebbe quasi impossibile recuperare tutta la serie dalle monete circolanti, ciononostante posso dire che è una moneta "rara" da reperire in circolo. Purtroppo le tirature non si riescono a trovare (o almeno non per me). Fonte: http://eurocollezione.altervista.org/_Tiratura_Euromonete_Malta.htm1 punto
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@Andreas hai scritto la frase più bella per dei semplici amanti di monete come noi e che di tutto il tuo discorso reputo la più meravigliosa. "Sarebbe un peccato, sinceramente, perché ci farebbe perdere una ottima occasione di crescere insieme." E qui ti mando un grosso abbraccio. Grazie.1 punto
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Intervento molto bello , Alain, che condivido. Riprendo solo questo passaggio per argomentare che ogni espressione artistica e‘ figlia del tempo e della congerie che contribuisce a produrla. Anche l‘agiografia monetale risente - inevitabilmente - dell‘evoluzione della capacità di interpretare e rappresentare i simboli dell‘autoritA‘ che appunto dovevano essere riportati sulle monete. La vivacità‘ e veridicità della ritrattistica romana imperiale era espressione precisa dell‘auctoritas imperiale, che naturalmente era ben diversa ad esempio dalla ieraticita‘ bizantina. Senza peraltro togliere a quest‘ultima grande espressività in molte delle sue interpretazioni . Ma e‘ come paragonare fiori tra loro diversi. Ambedue bellissimi ma con forme colori e profumi ben distinti. così come un "cammino" è quello dell'arte nell'esprimere i volti... dire "non erano più in grado" è riduttivo.... quando faccio qualche seminario presento sempre un'immagine di un bell'aureo di Pertinace, poi un solido di VIII secolo... e spiego che dire che gli incisori non erano più in grado di rendere quella forza espressiva, è come dire che Picasso dipinse Guernica perché non era più in grado di dipingere come Caravaggio...1 punto
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Magnifico questo tondello, una narrazione continua, e poi questo movimento... p.s. Patina imbarazzante...1 punto
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Mah..tutta questa smania del super velluto delle super ditte.. Una volta i monetieri, e io ne ho visto qualcuno, non avevano bisogno di nulla..e i tondelli sono arrivati a noi con delle patine straordinarie.. Io studio patine da quarant'anni e i tondelli che hanno accompagnato me i i miei avi, non hanno avuto bisogno di tutte queste raffinatezze... Risultati? Patine meravigliose.... Legno..anni..e il tempo farà il resto dipingendo il tondello nel modo più semplice e naturale, come sempre è stato e come sempre sarà..1 punto
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Gent.mi @malikakamil e @fabry malikakamil: no, non preoccuparti, non me la sono presa per niente, figurati. Era evidente che la tua era una facezia. Poi un sito di discussione o è un sito di discussione 'libera', dove tutto è ammesso (se non contiene offese dirette e chiaramente rivolte ad un persona specifica), o non è. Ci mancherebbe che anche nei forum 'tutti' fossero obbligati a dire cose assolutamente corrette e documentate, sai che ...., ehm, che noia. Non sarei neppure intervenuto, in verità, se in quella tua battuta ironica su chi non ha controllato quel dato non mi fosse sembrato di cogliere una generica sfiducia sui risultati che la ricerca scientifica in campo umanistico può raggiungere, al punto da dover essere sempre puntigliosaente controllata. Non è così, quando un autore si occupa di un argomento, che so la circolazione monetaria in Emilia o in Toscana, è normale che per la cronologia di una zecca che non ha studiato direttamente, magari Genova, si affidi ad un testo riconosciuto da tutti come degno di fiducia (oppure dallo stesso autore riconosciuto come il migliore, ma in quel caso deve essere lui stesso sufficientemente esperto di quella monetazione), senza controllarne ogni singolo punto (hai idea quanti anni ci vorrebbero a controllare tutte le novità proposte da Stahl? Più o meno quanti ne ha impiegati lui per prepararlo). E' chiaro che un eventuale refuso in queste condizioni rischia di essere ribadito molte volte, senza che si possa imputare alcuna colpa a chi lo ha ribadito. Ci pensaranno eventualmente gli esperti di quella specifica monetazione, nelle recensioni o nei contributi successivi, a rilevarlo, se no le recensioni a cosa servirebbero? Sul libro di Stahl ne conosco varie (una anche mia sulla Rivista Italiana di Numismatica del 2003, ma mi pare che in nessuna sia stata solevata la questione del peso del ducato). E' proprio questa fiducia in ciò che fanno altri autori, questa lenta integrazione, l'affermarsi di un dibattito che comunque tiene sempre conto di ciò che di buono è stato scritto prima, che consentono ad una disciplina umanistica (che purtroppo non può godere della prova sperimentale) di crescere e consolidarsi, e di far sì, per rimanere nel nostro campo, che la numismatica di oggi sia incommensurabilmente più ricca di certezze che non quella di un secolo fa. E' un argomento a cui sono piuttosto sensibile, perché ho l'impressione che l'attuale fase di notevole allargamento della ricerca numismatica anche al di fuori dal settore accademico (cosa normalissima fuori dall'Europa, da decenni), possa trovare pesante ostacolo anche nelle nette prese di posizione di certi homines novi (ne potrei citare alcuni ) contro tutto ciò che è stato fatto in precedenza. Sarebbe un peccato, sinceramente, perché ci farebbe perdere una ottima occasione di crescere insieme. Così quando sento questo sento di sfiducia, mi scappa il ditino sulla tastiera, magari del tutto a sproposito, come in questo caso. fabry: grazie della precisazione. Per il resto è evidente che Stahl ha commesso un errore, cioè, forse è partito con un' ipotesi immaginando di documentarla più tardi, e quando è arrivato al 'più tardi' non se lo è più ricordato, ed ha ribadito il dato del Papadopoli. Vi assicuro che succede, anche a studiosi eccezionali come lui. L'idea che quel valore di 3,545 si riferisse al documento riportato in Lane Mueller, che darebbe un valore di 3,546 era venuta a me leggendo il suo testo, ma non so se fosse l'ipotesi sua (a meno che ne abbiamo parlato, ed io mi sia poi dimenticato che me lo aveva detto lui. Cosa possibilissima, visto che io avuto le oltre duemila cartelle dattiloscritte del suo libro - allora il peso dei bagagli non influiva sul costo dei voli - in anteprima nel 1996, quando mi invitò a New York per un seminario, e dopo ovviamente ne abbiamo discusso). Il problema in ogni caso non è questo, è che non si dovrebbero usare cifre così precise, rispetto ai dati pondometrici, a meno che non si premetta la frasetta usuale: qui viene convenzionalemente accettato il valore di 238,5 g per la marca di Venezia (immagino che Stahl lo abbia fatto, ma non saprei dire dove). Cordiali saluti, Andreas1 punto
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Consiglio la visione,soprattutto la parte conclusiva relativa alle ricostruzioni di Francesco Corni.1 punto
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The New York Sale Auction XLII, lot 237, 9/01/2018, Hammer 1.700 USD Phoenicia, Byblos. 'Ozba'al. Silver Shekel (13.28 g), ca. 400-365 BC. Galley sailing left above waves, carrying three hoplites; below, hippocamp left above murex shell, Aramaic 'ZO' between galley and hippocamp. rev. ''Ozba'al, King of Gebal', lion bringing down bull left. Cf. Betlyon 14 (lacking 'ZO'); HGC 10, 133. Reverse struck from a somewhat worn die. Lovely natural iridescent tone. Extremely Fine. Estimated Value $1,500 From the Dionysus Collection. Byblos was the Greek name given to the northern Phoenician city of Gebal, which has been considered one of the oldest continuously inhabited cities in the world. The city was ruled by a local dynasty of kings who were often vassals of the great Near Eastern powers of Egypt, Assyria, and Persia. This shekel was struck by the obscure Byblian king 'Ozba'al under Persian domination. The obverse advertises the naval power of the city by depicting one of its galleys carrying warriors. Indeed, the terrifying power of the Persian fleet was largely due to the ships and sailors drawn from Phoenician cities like Byblos. The scene of the lion attacking a bull on the reverse and other variations on this animal fight theme were a commonplace of Near Eastern and especially Persian decorative art.1 punto
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Taglio : 2 euro CC Paese : Lussemburgo Anno : 2012 Tiratura: :532.500 Condizione : spl Città : Roma P.s. muovendola al centro il logo dell'euro si trasforma nel viso di una persona. Sapete dirmi chi è?1 punto
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Ciao @Andreas In effetti per tutti i calcoli mi sono rifatto al Papadopoli e sui suoi calcoli. Per questo calcolo la marca veneta a 238,499 ed in base a ciò il peso del ducato risulta come scrive il Papadopoli gr. 3,559. Mi fa piacere che lo Stahl abbia indicato 67 ed 1/3 perchè così si spiega il Suo mezzo per cento. Ma quindi refuso c'era del traduttore. Non ti critico assolutamente sui tuoi calcoli (tra l'altro non posseggo il MEC) ma ora saresti così cortese da spiegarmi come giunge il Papadopoli al Suo peso (vol I pag. 147)? Ora chi ha ragione Papadopoli con il peso di gr.3,559 o Stahl (da cui sono stati ripresi i dati) con il Suo gr. 3,545? E' divertente e sicuramente ci prendono per matti che con questa calura noi siam qui a discutere (tardo latino = esaminare discorrendo) i pesi del ducato. Al di là di seri studi di cui faccio tanto di cappello, posso portare a conoscenza almeno 4/5 pubblicazioni che inserendo i dati dallo Stahl descritti creano confusione in quanto i pesi non tornano. Ed in ultima lo stesso Stahl da un peso a pagina 68 ( gr. 3.545) ed un peso a pagina 567 (quando dice che il peso poteva variare tra 3,560 e 3,566 gr.). Ora con la tua chiarissima spiegazione sappiamo che ci sono vari fattori che influiscono sui dati forniti e che quindi si può tranquillamente computare un ducato in un range di peso che va da......a......1 punto
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Si perde più tempo a rispondere a certi soggetti che a commentare monete... ignorateli e non li leggerete più.. ?1 punto
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Buongiorno, Oggi voglio condividere con voi questo bel pezzo di storia. Ferdinando II Piastra 1834 Peso 26,23 grammi Un falso d'epoca di una Piastra giovanile di Ferdinando II, molto rare a trovarsi. Realizzata in leghe di "metalli bianchi" Questo pezzo, a parte qualche particolare non proprio azzeccato nel rovescio: La forma delle torrette nello stemma del Portogallo.... che sembrano lettere A, la parte alta della Corona, con linee grossolane e la legenda nel taglio, disallineata...... Ha tratto in inganno e fatto piangere molte persone. I falsi d'epoca appena scoperti dai truffati, venivano "saggiati".... Limati sui bordi... raschiati nei campi, o come in questo pezzo..... Preso a morsi! Riporta infatti nei campi i segni dei molari..... E se zummate nei solchi.... Noterete che ci sono ancora pezzettini dei denti! ?1 punto
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Il Birocchi riporta che in ciascuna libbra di rame per tutte le monete di biglione venissero mischiati 4 reali castigliani (titolo 931/1000 per un peso di 3,418 g e 3,182 di fino). Da un verbale del 2 gennaio e 9 marzo 1639 in cui venne verificato dal Maestro di Zecca l'operato di Lorenzo Mallo, a cui fu concessa la coniazione, risulta che 2160 marchi e mezza oncia di pezzi da 1 soldo importavano la somma di lire 6689 soldi 10. Un marco di rame (g 230,046) valeva circa lire 3 e soldi 10. La lira sarda aveva al tempo di Filippo III un contenuto ideale di fino di g 10,18.1 punto
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Spero solo ne rimanga qualcuno per metà settembre alla sede centrale a Roma p.s. Certo che se da noi facessero una serie per i patrimoni artistico/naturali del paese (un po' come quela spagnola sui beni dell'Unesco, o quelle tedesche, maltesi o finlandesi), sarebbe una serie che durerebbe all'infinito (non c'è certo biogno di attendere un anniversario per fare una moneta commemorativa): quelle sui personaggi (scrittori, musicisti & co.) e gli eventi storico-politici personalmente hanno un po' stufato. Siamo il paese con la maggior concentrazione di beni artistici al mondo, e l'unico bene commemorato in 15 anni è la basilica di S.Marco a Venezia..... Certo, ci sono anche altre monete da collezione oltre ai 2€ (5€, 10€, argenti, ori & co.), ma a me interessano solo i 2€ cc1 punto
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Buon Ferragosto a tutti i veri appassionati di questa discussione, a chi ama i nostri simboli, l'identità, la nostra storia, le nostre Monete e che come missionari si impegnano a divulgare e fare proselitismo senza interesse alcuno verso tutti anche oltre Lamoneta, in pieno volontariato e spinti dalla sola sola passione vera e genuina, dovunque siate e se ci siete , auguri veramente per una Numismatica di soli valori ! Mario1 punto
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Alla luce degli ultimi discorsi fatti come inquadrate questo nummo? Peso 0,49 g e diametro tra i 16 e i 17 mm Ringrazio tutti quanti leggano o vogliano rispondere .1 punto
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