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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/12/18 in tutte le aree

  1. Non sono più giovane, purtroppo, ma inizio io coi miei primi ricordi, sperando di stimolare qualcun altro. Ricordo che il mio primo approccio alla collezione di monete, senza alcun criterio specifico vista l'età che avevo, è nato quando ero davvero piccolo. Parliamo della fascia d'età 5-8 anni. Mia mamma aveva un piccolo cofanetto di peltro in cui teneva un mucchio di monetine (ora che ci penso, stranamente non le ho mai chiesto come le aveva avute, e ormai è tardi per farlo...) provenienti da tutto il mondo. Mi attraevano in particolare alcune monete con un foro al centro provenienti da Curacao, e monete con scritte in lingue sconosciute che erano calamite per la mia curiosità di bambino, vista la particolarità rispetto alle monetine con cui ero abituato ad armeggiare quando mi mandavano a comprare il pane o il latte. Forse non era proprio ancora un desiderio di collezionare. Era più un'attrazione verso quei tondelli così diversi tra loro nelle forme, nelle lingue e nei colori, Ma senza dubbio quei pezzi di metallo che da qualche parte del Mondo permettevano di comprare qualcosa erano in grado di suscitare interesse anche per capire ciò che rappresentavano. Ad esempio, a causa probabilmente della limitatezza culturale di un bambino, mi spingevano a prendere l'enciclopedia (ebbene si ! mica c'era ancora Wikipedia, cari sbarbatelli ) o il mappamondo (si, quella cosa che giravi e con la fantasia ti portava in giro per il Mondo) semplicemente per scoprire da qualche angolo sperduto del globo arrivassero quelle monete, per capire quanta strada avevano fatto per finire in quel mio piccolo scrigno del tesoro. Poi mia mamma, che doveva avere percepito la mia predisposizione per la numismatica, mi comprò un piccolo album con taschine di plastica per ordinare quelle monete, e iniziò a ritagliare articoli di giornale, quando veniva pubblicato qualcosa riguardante il mondo delle monete, ed io li incollavo nella faccia interna della copertina dell'album per avere sottomano le (poche) informazioni sulle mie monetine quando l'articolo riguardava qualcuna di loro. Non nascondo che spesso gli articoli citavano presunte o reali rarità, e pertanto, nella mia innocenza, andavo ansioso ed emozionato a riguardarmi il "tesoro" per vedere se li in mezzo si trovava qualche pezzo pregiato. Diciamo che tutto è nato così, poi ho iniziato a collezionare il circolato in Lire e, crescendo, qualcos'altro, fino ad arrivare all'epoca dell'Euro ed iniziare a fare le cose un po' più seriamente. Racconto ancora una cosetta, rapidamente perché mi sto dilungando, ma che racchiude una delle emozioni più vive tutt'ora nella mia "carriera" numismatica. Ormai ero già più grandicello e i miei per un certo periodo (parliamo dei primi anni 80) avevano avuto un piccolo negozietto che, al tempo in cui esistevano ancora le licenze commerciali, era una piccola rarità, in quanto si vendeva di tutto (licenze del genere già all'epoca non venivano più rilasciate). Trovandosi in zona turistica, d'estate venivano spesso a soggiornare in colonia molti ragazzini, accompagnati quasi sempre da preti o suore. Normalmente, prima di tornare a casa alla fine della vacanza, orde di bambini e adolescenti invadevano il negozio in cerca di souvenirs da portare a casa e chi li accompagnava si occupava di pagare un conto unico per evitare ore di attesa facendo conti separati a ciascuno. Una volta arrivò un anziano prete, credo fosse un frate se la memoria non mi inganna, e con mia enorme sorpresa, al momento di pagare, tirò fuori due contenitori di plastica verdi, tipo quelli che si usavano per i rullini fotografici, ma molto più grandi, diciamo di 15/20 cm di altezza per un diametro di 5/6 cm. Svuotò il contenuto e pago con quello. Erano tutte monete da 500 lire in argento, quelle delle Caravelle. Vi lascio immaginare il mio stupore e la mia emozione. Le mie pupille da collezionista credo che assunsero la forma di quelle di Zio Paperone quando vede un nuovo gruzzolo da incorporare a quello posseduto nel deposito... Quelle monete le conservo ancora. Non hanno un valore economico particolare (tutte circolate e di annate "normali") ma il valore affettivo ed emozionale è ancora vivo oggi, nonostante siano passati all'incirca 35 o 40 anni.
    3 punti
  2. Buonasera a tutti... Voglio condividere con voi qualche moneta, inizio con una delle ultime arrivate. Tari giovanili sempre difficile da trovare.
    3 punti
  3. Classical Numismatic Group, Inc., Web Shop 802145. Sold For $16500 MYSIA, Kyzikos. 5th-4th century BC. EL Hekte (9mm, 2.71 g). Kekrops left on tunny, holding branch / Quadripartite incuse square. Von Fritze I 158; SNG France 306; SNG Copenhagen -; cf. BMC 66 (stater); SNG von Aulock -; Boston MFA -. Superb EF. Very rare. A powerful obverse design of exceptional execution by a talented die engraver. Ex Numismatic Fine Arts XXVII (4 December 1991), lot 57. Kekrops was a snakelike being who was the mythical first king of Athens; his name became synonymous with Attica. He is credited with introducing writing and customs in Athens. This small gem of a coin has a perfectly shaped flan for the design, so well executed in a series with few truly remarkable obverse types. ILLUSTRAZIONE : CECROPE Cecrope (in greco antico: Κέκροψ, Kèkrops) è un personaggio della mitologia greca e fu il primo mitologico re di Atene. Sposò Agraulo, figlia di Atteo, dalla quale nacquero le figlie Aglauro, Erse e Pandroso e fu padre anche del maschio Erisittone che non ebbe figli. Nacque dal suolo stesso dell'Attica e chiamò la sua terra "Cercopia". Era rappresentato con un uomo rettile[2] poiché nell'antichità il serpente era uno dei simboli della terra. Cecrope riunì gli abitanti originari dell'Attica e li divise in dodici demi (comuni) che secondo Strabone ebbero i nomi di Kekropia, Tetrapolis, Epakria, Dekelea, Eleusis, Aphidna, Thorikos, Brauron, Kytheros, Sphettos, Kephisia e Phaleron e condusse un censimento in cui ogni abitante dovette portare una pietra (contando le pietre si sarebbe poi saputo il numero degli abitanti). Costruì il castello di Cercopia sull'Acropoli ed introdusse il matrimonio, le prime istituzioni statali e il diritto di proprietà. Sempre a Cecrope è attribuita all'introduzione del sacrificio incruento e la sepoltura dei morti. Fu arbitro nella disputa tra Poseidone e Atena per il possesso dell'Attica stabilendo che dovessero fare un dono agli uomini così Poseidone creò il cavallo (o secondo altri autori una fonte salina sull'Acropoli) ed Atena piantò l'ulivo sul Pandroseion e vinse, ricevendo così l'Attica (da Wikipedia)
    2 punti
  4. E' stato piegato sicuramente. Tuttavia questo è un difetto non un pregio. Arka
    2 punti
  5. Vorrei tanto far nascere il desiderio di esprimere le proprie emozioni attraverso questo thread, mi piacerebbe che tutti i giovani e da diciamo anche i meno, ci raccontassero anche per la prima volta la sensazione che si prova ad esser parte della vita collezionistica. L'euro è sicuramente il veicolo alla portata di tutti e per questo più vicino a tutti noi, tutto diventa più fruibile, tutto diventa anche desiderio di essere con gli altri. Il mio è un messaggio a tutti, ci sono cose che a volte non si dicono, ci sono cose che ci frenano, ci sono cose che è giusto esternare, ci sono cose che le monete vogliono che si dicano, ci sono cose che... p.s. Ricordiamoci che il dialogo con i tondelli è una cosa meravigliosa..
    2 punti
  6. Ultima per stasera: Piastra 1859 Lettere grosse al dritto e sottili al rovescio. Taglio inciso al rovescio.....stranamente decentrato. Aquilette rovesciate.
    2 punti
  7. Unico particolare degno di nota, che personalizza questo conio del rovescio è la posizione alta di questo giglio.
    2 punti
  8. taglio 2 euro cc 3 pz paese slovenia anno 2018 tiratura 1.000.000 condizioni spl città trieste taglio 2 euro cc paese francia anno 2010 tiratura 1.600.000 condizioni bb+ città trieste
    2 punti
  9. The New York Sale, Auction XXVII, lot 452, 4/01/2012 The Prospero Collection of Ancient Greek Coins. MYSIA. Kyzikos (c.450-400 B.C.), Electrum Stater, 16.03g. The Earth (Gaia) rising-up out of the ground, wearing a chiton, and holding-out the infant Erichthonios, a tunny below. Rev. Quadripartite incuse square of mill-sail pattern (W. Greenwell, ‘The Electrum Coinage of Cyzicus’, NC 1887, 31, pl. II, 8; Von Fritze, Nomisma VII, 157, pl. V, 5; BMC 65, pl. VI, 11; Boston 1500). Good very fine, very rare and a fascinating mythological type. Purchased from Athena, Munich, 19 September 1988 The myth depicted on this fascinating coin is that of the handing-over of Erichthonius by Gaia to Athena. Erichthonius was born of Gaia and, after being entrusted to Athena, was given to Agraulos, Herse and Pondrosos, the daughters of Kekrops, the first king of Athens. When they saw Erichthonius, his anguipedic appearance shocked them to such an extent that they hurled themselves from the Acropolis. This left him to become king of Athens after the death of Kekrops and to found a new dynasty. Greenwell (p. 63) assumes that the representation is probably taken from an original in marble. US$ 22,000 ILLUSTRAZIONE: GEA PARTORISCE ERITTONIO E LO CONSEGNA NELLE MANI DI ATENA Poseidone, ancora arrabbiato perchè la città di Atene aveva scelto come patrono Atena e non lui, aveva convinto Efesto che Atena sarebbe andata per amoreggiare con lui usando la scusa di cercare un'armatura nuova. Atena si recò effettivamente da Efesto desiderosa di farsi fabbricare delle armi ma questi, da poco abbandonato da Afrodite e preso dal desiderio di possederla, iniziò a inseguirla. Atena fuggì e, quando Efesto riuscì a raggiungerla, non si lasciò possedere. Il dio sparse sulle gambe di Atena il proprio seme che la dea scagliò a terra con ribrezzo, dopo essersi ripulita con un panno di lana. A causa di questo gesto Gea (la Terra) divenne gravida e da questa gravidanza nacque Erittonio che fu affidato ad Atena e divenne re della città di Atene.
    2 punti
  10. Ciao, ecco il link di un mio video. Spero funzioni: Un saluto e grazie per il sostegno ?
    2 punti
  11. One of the many occasions—great and small—that coins get linked with are birth-years. I got to thinking about Buffalo nickels and birth-years while I was thinking about the “nickel-squeezer” and his son, the WWII infantryman. (https://www.lamoneta.it/topic/171691-until-the-buffaloscreams/ ) That, and something I’d read, got me to thinking about 1923 nickels like this one… American nickels were kid’s coins through and through, and 1923 nickels like this one worked hard during the ‘20s and ‘30s helping to entertain the kids born that particular year. But 1923 was an unlucky birth-year for a lot of young men—not only for Americans, but around the world. Buffalo nickels, though, were the coins that American boys were spending when Pearl Harbor was attacked in December, 1941. By New Year’s Day, 1942, the American boys born in 1923 were all 18-year-olds. It’s a great age, 18. Well, usually. But in wartime? For folks caught up in the shitty arithmetic of total war, 18 can be pretty tough. Author Phil Nordyke wrote a 2006 book about the paratroopers of the 82nd Airborne called The All Americans in World War II. Something he wrote really stuck in my mind. Right after the close of the war in Europe, in the Spring of 1945, while the troops were still in place, and still unsure whether they would be going to the Pacific to fight more, came this, from an interview— “Staff sergeant Ross Carter, with Company C, 504th [Parachute Infantry], was one of the very lucky men who served in a rifle company in the 82nd Airborne Division from North Africa to Germany. ‘My friends call me a refugee from the law of averages. My regiment still exists as a name, but the regiment in which I trained, fought, and almost died, now lies buried in obscure army cemeteries in ten countries.’” The boys born in 1923? The 18-year-olds of 1942? For too many of them, by 1945 it was something like “Now…buried in obscure army cemeteries in ten countries.” The lucky ones got home, and probably had reason to put a nickel into a payphone to call ahead to their wives, or their folks, or maybe to phone a taxi from the airport, dock, or train station…. But the unlucky ones? The paratroopers of the 82nd who lay “buried in obscure army cemeteries in ten countries,” what had been in their pockets? What coins of theirs went to Kansas City? (During WWII Kansas City, Missouri, was the collection point for the personal effects of the American soldiers, sailors and airmen who were killed or missing. Into the middle of the country would come the train-cars, in from the coasts, in from the war in the Pacific, in from the war in Europe.) The ten countries spoken of by Staff-sergeant Ross Carter of Charlie Company? The possibilities, I think, are these: the U.S., Morocco, Algeria, Tunisia, Italy (Sicily), Italy (mainland), U.K., France, Netherlands, Belgium, Luxembourg, Germany. So here’s one candidate for the trip through Kansa City, and then home to a family with a Gold Star in their window. An aluminum-bronze 5-franc piece coined in Paris in 1939 for use in Algeria, found in the U.S. and hardly touched. But touched, nevertheless. v.
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  12. Nel paesino di Acquasanta Terme , che si trova a circa 20 chilometri prima di arrivare ad Ascoli Piceno percorrendo la via Salaria nell' alta valle del fiume Tronto , esistono anche oggi delle Terme di acqua calda curativa , da qui deriva il nome di Acquasanta , che sono note fin dall' antichita' ; queste terme furono conosciute anche dagli Ostrogoti che per vari motivi qui morirono e furono sepolti ; e' infatti noto che la Via Salaria in epoca tra il VI e VII secolo fu particolarmente percorsa da Ostrogoti e Longobardi . "I primi insediamenti ad Acquasanta si fanno risalire alla preistoria , come testimoniano ritrovamenti di resti umani presso la frazione di Umito , nelle caverne della zona di Rio Secco ed in località Carpineto , con reperti anche di vasellame in ferro e bronzo , purtroppo non conservati . All' epoca romana invece , risalgono le prime notizie sulle Terme , quando la città era un mansio , cioe' una stazione di riposo lungo la Via Salaria : secondo Tito Livio , nel 50 a.C. il Console Lucio Munazio Planco guarì con le acque di Acquasanta dopo aver inutilmente provato cure analoghe in Tuscia . Sulla Tavola Peutingeriana inoltre , la città figura con il nome di Vicus ad Aquas o Pagus ad Acquas in riferimento alle Terme . Ruderi delle Terme romane si trovano nella frazione Santa Maria del Tronto , con una cisterna e resti delle piscine . Queste Terme vennero distrutte in epoca barbarica e successivamente ricostruita nell' attuale sede di Acquasanta Terme . Nel Medioevo , secondo lo storico Francesco Antonio Marcucci , anche Carlo Magno visitò le terme nell' 800 durante il suo viaggio verso Roma per l' incoronazione al Sacro Romano Impero . Attorno all'anno 1000 Acquasanta passo' sotto l' influenza dell' Abbazia di Farfa prima , successivamente dei Vescovi-Conti di Ascoli Piceno" Nei pressi di Acquasanta esiste la localita' di Cagnano , un piccolo borgo in cui furono scoperte tombe di epoca ostrogotica : http://www.iluoghidelsilenzio.it/borgo-di-cagnano-acquasanta-terme-ap/
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  13. Un vero basso rilievo! Diametro 57 mm, spessore max 8 mm, peso 84,50 g. Più delle parole lascio parlare le immagini!
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  14. Per il bronzetto di Valente, mi pare che in esergo si possa leggere DOT SISC la lettera in campo penso possa essere una R in quanto la base della lettera potrebbe essere una concrezione ….. se cosi' fosse, corrisponde a: Siscia RIC 14b, type x(b) Valens AE3. 367-375 AD. DN VALENS PF AVG, pearl-diademed, draped, cuirassed bust right / GLORIA ROMANORVM, emperor walking right, head left, holding labarum, and grasping bound captive at the top of the head, R in right field. Mintmark dot ΓSISC. RIC 14b, type x(b); Cohen 11. Text
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  15. la mia impressione è che corrisponda al RIC VIII 97 Siscia Gamma SIS dot in crescent - CONSTANTI - US PF AUG Siscia RIC VIII 97, Γ Constantius II, AE3, Siscia. 337-341 AD. CONSTANTI-VS PF AVG, rosette-diademed, draped, cuirassed bust right / GLOR-IA EXERC-ITVS, two soldiers holding spears and shields with one standard between them, chi-rho on banner. Mintmark Γ SIS dot in crescent. RIC VIII Siscia 97; Sear 17990. Text
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  16. Buonasera @francesco77, superfluo commentare tali Meraviglie, specialmente la medaglia, per me, è Eccezionale. Ma il dritto della medaglia ha gli stessi busti accollati di quella del 1848 del soggiorno a Gaeta opus Catenacci o sbaglio? Saluti, Sergio. P.S. appena ritornano ti meriti un bel "mi piace".
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  17. Mmm... vi porto all'attenzione un dettaglio per l'identificazione del primo bronzetto. GLORIA EXERCITVS, Siscia, ok. Ma se fosse CONSTANS cosa ci fanno quel VS prima di P F AVG nella legenda al diritto? Ciao Illyricum
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  18. premetto che non entro nel merito dell'autenticità o meno, non avendo il dato ponderale o vedendola "de visu". Manca il peso, ma in relazione al diametro segnato potrebbe essere un obolo (peso del Norico di norma 0,70-0,90 gr) per quanto riguarda il Norico con il Gurina ipotizzato nel primo post non ha nulla che vedere, mi sembrava avere attinenze con il tipo kugel...ho cercato sul Gobl "assomiglia" in effetti al tipo kugel reiter B (vedi nro 1 ) di cui però nel catalogo non viene riportato il peso. Ho detto "assomiglia" perché mentre il dritto "potrebbe" anche starci, il rovescio e la corona di "palle" (che di norma sono 3) nella moneta postata assume l'aspetto di un sole o di un fiore ed anche la parte posteriore del cavallo è abbastanza diversa. Per queste caratteristiche non calzanti e per la rarità della moneta del tipo kugelreiter mi sentirei di escludere il Norico. Allego cnq la foto del catalogo in modo che tu possa fare le dovute considerazioni.
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  19. Nei primi anni della mia collezione (avevo 10/11 anni) pulivo le monete circolate da 2€ e di altri tagli (persino quelle da 1-2-5 cent) con vari prodotti di lucidatura dei metalli e lo spazzolino da denti addirittura...il risultato è che le monete che ho trovato nei primi anni sono oggi graffiate o opache per via di questi metodi incauti usati in passato..col tempo ho imparato a rispettare maggiormente le monete circolate. Per la pulizia delle monete circolate utilizzo solo il sapone liquido per le mani e dell'acqua..a mio avviso è davvero una procedura molto poco invasiva, mai avuto problemi con questo sistema di pulizia né di graffi né tantomeno di anomalie estetiche anche se ovviamente è un metodo di pulizia che riservo a monete circolate..
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  20. In giro non se ne trovane tante: io sono riuscito a trovare solo questo esemplare. Auktionen Meister & Sonntag, Quick Auction 2008, lot 32, 5/04/2008 Griechische Münzen Kilikia Seleukeia am Kalykadnos. AE-23 mm 200-10 v. Chr. Kopf der Pallas Athena mit korinthischem Helm n.r. / Nike n.l. schreitend, in der vorgehaltenen Rechten ein bebänderter Kranz. BMC 2. 9,00 g feine braune Patina, sehr schön-vorzüglich Estimate: 75 EUR
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  21. OBryzum … oro raffinato e purificato dalle scorie… - come dire ORO PURO per quanto fosse possibile al tempo, quindi a grandi linee circa 98%
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  22. Una moneta piegata perde parecchio del suo valore.
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  23. http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1128212&partId=1 ne esistono diversi.. personalmente ne ho visti almeno una decina anche con immagini imperiali (epoca onorio arcadio)
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  24. Caratteristica di certo no, ci sono alcune monete che hanno il segno di piegatura, capita anche per altre monete, alcuni segnalano a volte no, la foto direbbe proprio di sì, di solito il valore commerciale si abbassa
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  25. credo sia comunque importante non fare confusione…. il problema della riscossione di monete da fondere per ricavarne lingotti che avessero una purezza alta e definita si pone nel IV secolo - siamo all'epoca di Valentiniano I dopo con i solidi marcati OB la purezza si stabilizza su libelli alti, forse anche in conseguenza della succitata legge del periodo di Valentiniano (sul IV secolo però dovrei rileggere alcune cose) qua siamo almeno al periodo di Libio Severo, quindi parecchio oltre… sul vantaggio svantaggio di avere oro coniato al posto di lingotti, non va dimenticato che la moneta in oro da zecca ufficiale diventa garanzia di peso e purezza, quindi facilmente scambiabile o utilizzabile, molto più dell'oro in lingotto, sulla cui purezza si apre per chi lo riceve la necessità di verificare e magari fondere, con conseguente perdita di materiale, tempo etc...
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  26. Ciao Rocco, Fine settimana ritiro le mie e le condividiamo. Saluti Michele
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  27. yes There is no coinage process. In blue circles, numerous subcortical shells are formed, formed during the casting process of this product.
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  28. DE GREGE EPICURI @PoemeniusGrazie mille per le notizie, sono dati ignoti a chi non è un cultore specifico del mondo bizantino. Comunque, come ci insegna il recente ritrovamento di Como, si possono avere sorprese anche in relazione ad emissioni rare o molto rare, chissà... Intanto la conferenza è ormai imminente, ci vediamo al CCNM martedì prossimo 18 settembre alle 20.45. Arrivederci!
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  29. Un ottimo testo sui Longobardi , scritto da un "Longobardo" inglese , e' : I Longobardi , Storia e Archeologia di un Popolo .
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  30. Si ho notato anche io il ritrovamento. Qui un video ANSA dove si parla anche della particolarità del vaso:
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  31. Arrivata, ecco le foto
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  32. A occhio... prova stateri del norico.
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  33. Ti ringrazio : ma l' equazione lingotti + solidi + vaso = presenza ufficiale , mi lascia un po ' perplesso , una mia lacuna sicuramente...
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  34. Forse perchè lo vissi tanto, forse perche l'amai tanto, forse perchè lo dipinsi tanto.. Lo considero un'altro simbolo della città di Milano, alloggiato nella Pinacoteca di Brera, (da studente dell'Accademia fu uno dei modelli che mi fecero copiare maggiormente), Il Cristo morto del Mantegna, è un capolavoro che compone il patrimonio della città.. Ricordo che tutti i visitatori si soffermavano a contemplarlo più di ogni altra opera. Comunque per me era e resterà nel mio cuore per sempre... Andrea Mantegna – Il Cristo Morto Andrea Mantegna era uno dei pittori più importanti in ambito Veneto del ‘400, si forma a bottega dal padovano Squarcione per poi intraprendere la sua carriera indipendente tra Padova, Ferrara, Verona e Mantova (celebre la sua decorazione della Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio) qui diventerà pittore di corte dei Gonzaga e morirà nel 1506 all’età di 75 anni. Il Cristo Morto viene eseguito negli anni 1475-78; i toni sono freddi, i contorni nettamente distinti, lo spazio interamente occupato dalla figura di Gesù, il suo corpo nudo avvolto dal sudario giace su una fredda pietra, è la pietra dell’unzione, l’ampolla degli unguenti è in alto a destra, è il momento in cui il suo corpo viene cosparso di oli profumati prima di essere deposto nel sepolcro. I cari sono relegati al margine dell’opera; questo è l’ultimo saluto a loro concesso, è l’ultimo saluto di una Maria addolorata, il dolore sul suo viso è straziante, si asciuga le lacrime con un fazzoletto, non è il dolore della Vergine Maria che perde Gesù, ma di una madre che perde suo figlio. Al suo fianco troviamo S. Giovanni con le mani unite in preghiera, più che una preghiera sembra una supplica, quasi a voler esortare il suo Maestro a vincere la morte e tornare tra di loro e, ancora più defilata, all’estremità, troviamo la Maddalena di cui si intravede la bocca aperta in un grido lacerante. Guardando queste figure non possiamo che non essere mossi a pietà e commozione. Il Cristo è rappresentato con uno degli scorci prospettici più celebri di tutta la storia dell’arte, innalzando Mantegna all’olimpo degli artisti che meglio avevano studiato e saputo realizzare la prospettiva. Ci offre così un’intima visione, non c’è distanza tra noi e il Cristo, Mantegna sta offrendo anche a noi la possibilità di un ultimo saluto, di essere partecipi a questo compianto. I piedi vengono ostentati, ci vengono quasi “sbattuti” in faccia, non possiamo distogliere lo sguardo, ci costringono a soffermarci sui dettagli più impressionanti: le piaghe, dipinte come fori senza alcuna retorica, a ricordarci il sacrificio che ha compiuto per la nostra salvezza. Il drappeggio del sudario si adagia al corpo svelandone le forme, sembra essere “scolpito con la pittura”. In quel corpo rigido ed emaciato c’è tutto il realismo del Mantegna e la sua severità, il tratto duro che lo contraddistingue è accentuato dai colori privi di brillantezza, tecnica che il maestro sceglie appositamente applicando una tempera non verniciata. E’ uno dei capolavori più celebri nella Storia dell’Arte, tanto da essere citato dal grande Pasolini nel film Mamma Roma (1962) dove una ineguagliabile Anna Magnani piange suo figlio Ettore che muore legato a un letto del carcere (Pasolini oserà lo stesso scorcio prospettico memore della lezione del pittore padovano). La grandezza di quest’opera è nella sua umanità e nel suo realismo, non c’è niente di più umano e terreno di quel Cristo Morto che giace sulla pietra dell’unzione come fosse su un tavolo di obitorio, guardandolo viene persino da chiedersi se da li sia davvero possibile la Resurrezione.
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  35. 1 punto
  36. Scusate Amici se vi ho fatto aspettare, Piastra 1859 Come scrive @motoreavapore..... "modello?base" Lettere sottili al dritto e al rovescio. Taglio inciso al dritto.
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  37. Inserisco un altro ricordo dell'infanzia, una serie televisiva che tanto mi ha appassionato.
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  38. Proprio ora ci è giunta notizia che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) ha concesso il patrocinio a Langobardorvm Nvmmorvm Doctrina. Il patrocinio del MIBAC viene concesso solo alle attività in ambito nazionale ed internazionale e di alto rilievo artistico, culturale, scientifico, artistico e storico. Un altro motivo in più per venire a Monte Sant'Angelo!
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  39. Ciao a tutti! Con quella luce anche uno zucchino sembrerebbe rosso ? Servus, NJK
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  40. Ciao Foto molto cattive. Svizzera, Ginevra . Desana.
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  41. Quando la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde faceva grandi libri, grandissimi libri ... Era il 1978 ... Gli Sforza ed inevitabilmente lui ...il Moro
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  42. Costano 25 euro l’uno e ne porterò una scatola a Verona.. anzi, se mi dite in anticipo chi lo vuole porto quelli prenotati e una scatola per eventuali acquirenti ulteriori.
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  43. Dal momento della scoperta del tesoro di S. Mamiliano ho atteso con ansia la pubblicazione relativa della sovrintendenza , con calma il catalogo fu dato alla stampa, risultato : buon testo ,purtroppo in bianco e nero , con le foto di sole due o tre monete , corredato di CD con le foto di tutto il tesoretto , tralasciamo la qualita' della carta,il tutto per il modico prezzo di 75 euri . Fortunatamente ultimamente una coppia di ,ripeto ,benemeriti ha colmato la lacuna pubblicando un bel volumetto con tutte le foto a colori delle quasi 500 monete ,al veramente modico prezzo di 25 euro creando cosi un indispensabile compendio,per chi fosse interessato alla numinsmatica a cavallo tra tardoantico e altomedioevo, al testo di riferimento. Quindi non posso che raccomandare l'acquisto di questo testo sia per la qualita' del prodotto sia per incentivare iniziative del genere purtroppo non cosi frequenti. Quindi appassionati : forza ! Facciamo sentire il nostro appoggio a chi , sicuramente per passione , ha investito in cultura .
    1 punto
  44. Sarebbe bello ,bellissimo ,se del catalogo illustrato si occupassero I promotori del catalogo del tesoro di S. Mamiliano a Sovana ,mi pare che I benemeriti rispondessero ai nomi @Alberto Varesi e @Tinia Numismatica ,se non ricordo male...?
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  45. Argomento Concorsi e' un tema lamonetiano, ne abbiamo visti dai giovani in primis, ai Concorsi formidabili sulle monete più belle, a questo sui messaggi nelle Monete, ma ci sono anche ora come quello proposto dal circolo bergamasco sui giovani, per me e' un invito a nozze, la domanda è' i lamonetiani hanno voglia ancora di mettersi in gioco anche con leggerezza, anche per divertimento e condivisone nel nome della sola divulgazione perché qui di premi materiali non se ne può offrire, sta a voi, se si, ci si mette poco, quante ne abbiamo fatte in questi formidabili anni da incorniciare ....e quindi tutto e' fattibilissimo basta volerlo e partecipare poi ...
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  46. si, è una cinquina di Carlo V , Napoli, il simbolo tra le colonne non mi è mai capitato di vederlo, sembra quasi una contromarca, i simboli noti sono fiore,trifoglio, e lettere IBR in monogramma
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  47. Secondo me è RIC VII (Cizico) n° 24. Coniata tra il 324 ed il 325 d.C. AE3 D\ CONSTAN-TINVS AVG, testa laureata a destra R\ PROVIDEN-TIAE AVGG, porta di accampameno con due torrette, senza battenti ed una stella in alto. SMKA in esergo (Prima officina di Cizico) Non comune Luigi
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