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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/18 in tutte le aree

  1. Buonasera, contribuisco alla discussione con le mie due piastre 1857. I vostri parere sono ben accetti. Saluti Angelo
    5 punti
  2. Buona domenica a tutto il forum dopo la piastra 1857 postata da Rocco68 vorrei condividere con voi anche la mia piastra del 57 cosa ne pensate.Grazie a chi mi risponde
    4 punti
  3. In linea di principio e se sostenuta da una predisposizione personale, una collezione monotematica ha un certo interesse anche scientifico. Però non vedo una reale importanza cercare di raccogliere più esemplari di una stessa moneta, variando solo la conservazione e la patina. A me sembra più interessante semmai cercare di cogliere diversi conii o varianti della monetazione rivoluzionaria-napoleonica. Quindi appare forse più stimolante cercare monete non uguali, ma con differenze, anche piccole. Una tipica collezione monotematica, relativamente diffusa fra i collezionisti, è la serie delle piastre borboniche dell'800, dove anche in uno stesso anno di coniazione è possibile trovare varietà nella disposizione delle lettere e dello stile.
    4 punti
  4. Taglio: 2 cent Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 1'395'000 Conservazione: qSPL Città: Rimini Note: pur non essendo particolarmente rara è letteralmente il mio primo ramino sammarinese PS: spero che la foto renda, l'ho scattata di fretta PPS: potrei aver pasticciato nel citare qualcuno, chiedo scusa
    3 punti
  5. Dunque : si tratta di una "applique " per elmo tipo "Negau ", attribuito a officine vulcenti ,prima meta' V sec a.C. . Praticamente si tratta degli elementi bronzei posti sulla cima dell'elmo atti a fissare il "lophos " o cresta . L'iconografia po' variare dai semplici "accompagnatori di cavalli " fino a putti che trattengono Pegaso ma anche ridursi a semplici decori a palmette . Per un confronto puntuale : necropoli dell' osteria , tomba "del guerriero " , Vulci .
    3 punti
  6. E per l'ultimo vi lascio a due delle opere più affascinanti del museo, dopo ovviamente la stanza delle cartine geografiche e la cappella sistina. .
    3 punti
  7. Quarto di Casale con Santa Caterina per Vincenzo I Gonzaga? https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-VI1/4 Dovrebbe/potrebbe essere lei... ciao Mario
    2 punti
  8. Ricordo questa bella discussione a cui si può ancora contribuire. Buona domenica
    2 punti
  9. nov. 2018 Oggi non è andata male, 3 monete 4 euro (media 1,33 cadauna), ho però superato la soglia dell'euro! dalla più piccola alla più grande: Regno Unito - 3 pence 1886 Monaco - 2 franchi s.d. (1943) Svezia - 5 corone 1972
    2 punti
  10. Parlavo del mezzo provisino, con tono ironico, perchè in realtà non abbiamo prove bastevoli per poter affermare la sua esistenza (anche se qualche commerciante sembra averne). Probabilmente è un normale provisino seconda emissione, molto consunto e con qualche minima carenza di metallo quà e là.
    2 punti
  11. In tutta sincerità, per quanto ci piaccia sentirci inferiori alle altre popolazioni mondiali, non mi sembra una questione irrisolvibile. Basterebbe copiare la legislazione di uno degli stati che il dilemma lo hanno risolto. Il problema, come in molti altri casi, è che non si vuole progredire. Lo status quo evidentemente per qualcuno è comodo e lotterà adducendo qualsiasi pretesto pur di mantenerlo. Io sono semplice e penso che se un archeologo non cercherà mai reperti in un pascolo non vedo nessun motivo perché si debba impedirlo ad altri. Nessuno mi convincerà che una moneta sia più al sicuro interrata altri mille anni piuttosto che in un museo o anche in una collezione privata. Si la stratigrafia, tutti gli studi accessori sono importantissimi quando si ritrova un reperto; è ancora più evidente che, se non si cerca, il reperto non si trova. Fin quando non si andrà oltre al principio: "se non la ritrovo io, eletto e competente archeologo, meglio resti interrata o persino sul ciglio della strada" , qualunque parola o pensiero in merito a questo argomento resterà completamente inutile. Buona domenica.
    2 punti
  12. Buonasera! Spero di fare cosa gradita inserendo le immagini del falso d'epoca, emulante la variante Muntoni 66a con stella 6 punte, di cui sono entrato or ora in possesso. Pezzo che presenta un conio un pochino debole, ma con un argentatura quasi del tutto integra. Cosa che sottolinea l'ottima conservazione dello stesso. La moneta in questione ha un peso di 8,89gr e presenta un contorno grezzo, a sottolineare un lavoro poco accurato rispetto da parte dei falsari rispetto al falso 1796 con firma G.H mostrato precedentemente.
    2 punti
  13. Ciao a tutti, io non colleziono banconote, ma anch'io gioco da un po' con l'idea di incorniciare una "100mila" ma pensavo ad una Caravaggio, che quelle le ho vissute in prima persona. La pieghetta su questo biglietto mi perseguiterebbe ovunque come un fantasma, dato che la banconota è ben conservata, questo dettaglio negativo risalta ancora di più... E sull'altro lato è ancora peggio: A più di 15/20 Euro non la prenderei, per "non sfigurarare" penso che 25€ siano corretti. Servus, Njk PS: certo però che in un quadretto con una cornicetta classica un bel Manzoni farebbe anche le sua figura... ma con 20 Euro non ci compro neanche la cornice!
    2 punti
  14. Lo scorso sabato al Convegno di Roma Colleziona mi è stata commissionata la pulizia ed il recupero di tre monete dell’Impero Romano. Oggi vi propongo il recupero di un sesterzio di Filippo II (247-249 d.C.), moneta con molte concrezioni calcaree cristallizzate e concrezioni terrose solidificate, che si estendevano su buona parte del tondello. Dopo il consueto bagno in acqua demineralizzata, si è proceduto alla rimozione meccanica delle concrezioni sotto forte ingrandimento che coprivano gran parte di una bellissima patina verde oliva. Ed ecco il risultato finale.
    1 punto
  15. Salve a tutti, più volte si è discusso nel nostro forum dei denari del "limes"... vorrei mostrarvene uno che mi sembra interessante. E' un ibrido cioè con dritto e rovescio appartenenti a due tipi diversi. Il dritto è quello di un denario, tra l'altro molto raro, con il busto giovanile di Caracalla e legenda ANTONINVS AVG PON TRP III (Cohen, Caracalla et Geta, 5, fr.60) che, al rovescio, ha il busto di Geta, non ancora nominato augusto e la legenda P SEPT GETA CAES PONT, coniato a Roma nel 200 AD. Nel "limes" postato, al rovescio, il busto di Geta è sostituito da quello della madre Giulia Domna con la tradizionale legenda IVLIA AVGVSTA. Solo un "normale" ibrido con uno scambio di conii o una testimonianza diretta della "damnatio memoriae" di Geta voluta da Caracalla dopo l'assassinio del fratello? E' un'ipotesi, a mio avviso, abbastanza plausibile,; in tal caso questo denario del limes sarebbe stato coniato dopo il febbraio del 212... che ne pensate?
    1 punto
  16. A giorni in asta Bertolami 52 al lotto 51 un piuttosto raro tetradramma di Siracusa, dei primi tipi con al rovescio la piccola testa di Aretusa in quadrato incuso . Unisco dalla rete alcuni esemplari di questa rara tipologia .
    1 punto
  17. Ciao a tutti amici. Oggi ho acquistato al mercatino questa banconota da 1 lira 1917. C’è stato uno scambio di vedute tra me e il venditore. Il venditore sosteneva che la banconota, complice anche la carta molto consistente fosse in condizioni SPL. Io che sostenevo fosse un BB. Alla fine l’ho acquistata perché è sceso con le pretese economiche da 30 euro fino a 15 euro. Voi che ne dite che conservazione è secondo voi ? Ps. Credo che anche 15 sia ben pagata per lui ma alla fine anche che ci rimetto qualche euro quando si tratta di piccole cifre mi cambia poco. Voi che dite ?
    1 punto
  18. Potresti contattare @claudioc47 e vedi che ne pensa. ___________________
    1 punto
  19. Cerca di togliere lo sfondo dalle foto per dare risalto alla moneta, "sembrerebbe" un mb, ma è giusto che senti altri pareri.
    1 punto
  20. Si tratta del 3 kreuzer di Massimiliano IV di Bavaria. Qui due proposte di vendita su ebay.com in bassa conservazione, non sembrerebbe così rara: https://www.ebay.it/itm/190674527989 https://www.ebay.it/itm/123362783892
    1 punto
  21. Buonasera, bellissima piastra aquilette rovesciate e" V" nella legenda al posto delle"A". consev.SPL+ Saluti Michele
    1 punto
  22. @matteo95 ragionamento per induzione. Bella scoperta! Mi riferisco all'articolo sul minuto genovese...
    1 punto
  23. Salve borbonik che hai qualche dubbio sull'autenticità.
    1 punto
  24. Buonasera a tutti, nonostante gli ottimi rilievi c'è qualcosa che non mi convince nel colore del metallo.
    1 punto
  25. Ma che senso ha scrivere adesso sta cosa???nel senso che era utile appena fosse uscita l'asta ma ora come ora dopo che lo hanno pure ritirato...bah
    1 punto
  26. Quante belle monete, difficilmente le vedresti o dovresti cercare molto, qui siamo alle prime monete con un cavallo che ricorda anche cavalli rappresentati nelle monete rinascimentali, un modello direi e poi quel formidabile incuso con l’elmo, un gioiello!
    1 punto
  27. Ciao a tutti,mi sono permesso di fare una ricerca...potrebbe essere Maurizio Tiberio (582-602)? ☺
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  28. Perché cercano di vendere tutto il contingente nel più breve tempo possibile. E' pura tecnica commerciale.
    1 punto
  29. Bene, vi divertirò ad andare a caccia
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  30. Intanto molte grazie a entrambi per le delucidazioni! Il chiodo è un ritrovamento che risale al periodo della mia infanzia (una quarantina di anni fa) e da allora rimasto nella "scatola dei tesori" che custodivo gelosamente, recentemente riscoperta in soffitta. Il ritrovamento ebbe luogo in un campo limitrofo all'abitazione natale di mio padre e, senza dubbio, si trovava in superficie. All'epoca i campi della zona non erano coltivati e da allora sono rimasti in totale abbandono al punto che ora sono ricoperti da alberi e sterpaglie. Prima di pubblicare questo post mi sono domandato anch'io se non si potesse trattare di un oggetto relativamente recente, magari un frammento degradato di un oggetto più grande e complesso. Ciò che ha stimolato la mia curiosità è il fatto che i campi si trovano a poca distanza da un corso d'acqua, ora un torrente di scarsa importanza ma in passato con una portata più importante. Mi sono chiesto quindi se non potesse essere stata sede di un antico insediamento trovandosi alla periferia della città. Ipotesi fantasiose, ma è bello sognare! Desidero chiarire che, in anni recenti, mi sono ritrovato proprietario di uno di questi terreni (agricolo con interesse naturalistico) ma che non ho nessuna intenzione di dedicarmi a ricerche "personali" di carattere archeologico o simile. Mi farebbe piacere invece, qualora ce ne fosse motivo, metterlo a disposizione dell'autorità competente per eventuali indagini.
    1 punto
  31. Io posso dire solo una cosa: che tutte le vostre piastre sono veramente fantastiche... ogni giorno ne spunta qualcuna con una particolarità a se... davvero complimenti a tutti.
    1 punto
  32. un "coraggioso" ha fatto l'offerta di apertura di 12.000,00 sterline ....
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  33. Salve , come giustamente hai annotato e' una richiesta che , essendo di identificazione , esula dagli argomenti della Sezione , pur essendo , forse , un oggetto antico quindi archeologico . La forma sembrerebbe essere di un chiodo ma la testa pare in proporzione troppo grande rispetto al fusto , anche se questo potrebbe essersi consumato e "accorciato" nel tempo . Quindi non essendo sicuramente identificabile , puo' essere ascritto genericamente ad un "chiodo" ; inoltre non conoscendo in quale circostanza questo oggetto sia stato trovato , ti consiglierei di leggere i regolamenti legati ai ritrovamenti occasionali nel Sezione : https://www.lamoneta.it/forum/36-questioni-legali-sulla-numismatica/
    1 punto
  34. è un sigillo in piombo
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  35. Crediamo ancora alle favole? Ma avete presente che nazione siamo? .. ognuno (popolazione ed istituzioni) che pensa solo al proprio interesse, in media semplicemente egoisti, quando non profondamente corrotti.. ognuno piu furbo del prossimo suo.. ..viviamo in un paese che in percentuale troppo elevata ritiene che la regola sia che se non ti "beccano" sei a posto, come se nulla fosse successo.. Non ho dubbi quindi che maggiore tolleranza verso i metal detectors possa principalmente favorire tombaroli e consimili, almeno qui da noi.. purtroppo.. non la ricerca. Per la parte archeologica.. ..ma scusate, secondo voi il privato che usa il metal detector sarebbe in grado di comprendere e giudicare adeguatamente se uno scavo possa o meno arrecare danno al contesto, alla stratigrafia ?????!!!!! Il problema non sono le soprintendenze o le leggi.. siamo Noi..
    1 punto
  36. Giusto per farvi capire quanto è importante, in un sistema "a catena di montaggio" come è la cassa di un supermercato, ottimizzare i tempi (ad esempio la velocità con cui vengono effettuati i pagamenti) ed i profitti, basti dire che esistono strategie volte ad individuare -tramite studi statistici- e far sparire dagli scaffali i prodotti che nei supermercati tendono ad essere venduti singolarmente (e non in abbinamento con un gran numero di altri prodotti). Si cerca di togliere dall'assortimento del supermercato i prodotti che hanno questa caratteristica perché rallentano enormemente tutte le altre attività. Faccio un esempio: negli anni '90, quando fu lanciato il Kinder Pinguì, nei supermercati lo si poteva comprare anche singolarmente, mentre da molti anni nella GDO lo si può comprare solo all'interno di confezioni da 4 ( o talvolta addirittura 8 ) pezzi. Questo "cambio di rotta", con ogni probabilità, fu imposto anche dal fatto che i ragazzini entravano nei supermercati magari solo per comprarsi un Kinder Pinguì, facevano perdere tempo alle cassiere per acquistare un prodotto che ha un prezzo irrisorio, facevano magari stare in coda persone che avevano nel carrello 50 prodotti (e che magari, alla terza o quarta volta che gli capitava di dover stare in coda mentre la cassiera stava a contare gli spiccioli del ragazzino, pensavano "La prossima volta vado a comprare in un altro supermercato"), impedivano alle cassiere di avere i ritagli di tempo che sono necessari per andare a "rifornire" gli scaffali e insomma facevano "ingolfare" tutto il sistema. Questi, come dicevo, sono problemi tipici dei supermercati. L'introduzione dei sacchetti a pagamento pone dei problemi analoghi anche in tutti gli altri tipi di negozi (quelli in cui, fino all'anno scorso, c'era l'abitudine di arrotondare).
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  37. Ciao a tutti, se ne era parlato anche tempo addietro sul forum del 25 baiocchi di Pio VI 1796 a firma di Gioacchino Hamerani (GH), moneta che talvolta compare in asta senza che si sottolinei a dovere che si possa trattare di un falso d'epoca, tra l'altro più comune della moneta originale. Ora, nulla di meglio del confronto diretto tra una moneta originale, in mistura, e quello che spesso viene descritta come emissione del periodo di transizione tra la fine della Repubblica Romana ed il restaurato governo pontificio, che comunque sempre falso d'epoca rimarrebbe. Del periodo travagliato che vivevano le finanze e la monetazione pontificia negli anni a cavallo della discesa napoleonica verso Roma abbiamo già trattato in passato (è un invito a rileggerli ) per comprendere che il contesto storico fosse favorevole alla proliferazione di falsi di ogni genere. La moneta in esame, il 25 baiocchi è un nuovo taglio che viene introdotto con chirografo del dicembre 1794 e le coniazioni iniziano con millesimo 1795 e anno di pontificato XX; è una moneta in mistura 458/1000 (5 once e mezza di argento fino per libbra), del peso legale di 9,41 grammi, ma subirà a breve ben due riforme: I riforma (18 aprile 1795): Il peso legale resta di 9,41 grammi ma il titolo della lega viene diminuito a 416,67/1000 (5 once di argento fino per libbra). II riforma (9 aprile 1796): Il peso legale viene portato a 7,06 grammi ed il titolo della lega ulteriormente diminuito a 333,33/1000 (4 once di argento fino per libbra). Veniamo all'analisi delle due monete: L'ORIGINALE La moneta in foto purtroppo presenta una certa porosità frutto probabilmente di coni ormai logori ed ossidati; appartiene alle emissioni seguenti la II riforma, testimone di ciò il peso di 6,35 grammi, anche al di sotto del peso legale. Il diametro è di 32 mm, il taglio presenta un ornatino a volute, purtroppo non molto visibile nella foto sottostante per via dell'usura: E' opera di Gioacchino Hamerani, erede ultimo assieme al fratello Giovanni della dinastia di incisori che partorì i migliori coni pontifici. Al rovescio compaiono le sue iniziali assieme all'1 rovesciato della data, vezzo tipico delle sue emissioni (a lui stesso vanno con tutta probabilità attribuiti i coni postumi dello scudo con millesimo 1780) Risulta mancante sul Muntoni, che delle tre tipologie di 25 baiocchi a firma Hamerani ad oggi note classifica unicamente (M.69) quella datata 1795, priva del segno di zecca, tra l'altro con un errore di datazione nel testo che riporta erroneamente la data 1796 mentre sulle tavole è riprodotta correttamente con il rovescio 1795. Anche sul CNI questa moneta non è citata, mentre il Serafini ne elenca quattro esemplari (314-317), di peso oscillante tra 7,55 e 6,20 grammi e diametro variabile tra 31 e 32 mm; almeno quello riprodotto nelle tavole è ascrivibile per caratteristiche alle emissioni postume che vedremo di seguito. IL FALSO D'EPOCA Già dalle immagini si nota una differenza di stile notevole rispetto all'esemplare precedente, e si nota che non si tratta di mistura bensì di bronzo, all'apparenza coniato e non fuso, successivamente argentato per la circolazione, rimangono tracce di argentatura vicino ai rilievi. Il diametro è di 31,4 mm per un peso di 7,4 grammi (peso che sarebbe al di sopra del peso legale di un originale), questo per lo spessore che risulta essere maggiore (1,4 mm contro 1,1 mm) rispetto all'originale in mistura. Il contorno è lavorato con una serie di cerchietti attraversati da un "filetto" orizzontale. A differenza di molti falsi d'epoca, con il contorno lavorato a mano, per questo pare sia stato usato un macchinario simile a quelli usati per le monete originali, il tondello presenta infatti delle ondulazioni compatibili con l'utilizzo delle matrici per la lavorazione del contorno post-coniazione: Per quanto sia riprodotto con attenzione si nota come al diritto la tiara sia povera di particolari, così come le impugnature a rosetta e le iscrizioni, molto semplici se non grossolane, stilisticamente lontane dai caratteri usati dall'Hamerani. Anche al rovescio, complessivamente ben riproposto compreso l'1 rovesciato della data, compare una differenza abbastanza evidente, sono nove per lato i fiordalisi (più simili in questo caso a mazzetti di foglie trinate) dei due festoni scendenti ai lati della cartella, mentre sulla moneta originale sono solamente otto. Curiosamente, come accennato in precedenza, sia il Serafini che il Bruni (Le monete della Repubblica Romana e dei Governi Provvisori) riproducono un esemplare di questo tipo piuttosto che un originale in mistura. Il Bruni in particolare (la classifica al n°68, come molto rara) inserisce questa emissione tra quelle del periodo di restaurazione del governo pontificio seguente la Repubblica Romana del 1799. Tra l'altro viene indicato che le attribuzioni per le emissioni di questo capitolo sono ipotetiche, e viene indicato come incisore Giovanni Hamerani piuttosto che il fratello Gioacchino, Giovanni che però risulta nominato incisore della zecca romana solo nel 1801. Per una panoramica generale delle tipologie del 25 baiocchi di Pio VI, falsi d'epoca inclusi, questo il link al nostro catalogo on-line: http://numismatica-i...eta/W-PIOVIR/14 Un saluto a tutti e Buon 2011, numismatico e non !! Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  38. Secondo me è un denaro provisino seconda emissione https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/2 Certo che con questi dati ponderali sembrerebbe quasi il leggendario mezzo denaro provisino @adolfos
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  39. Effettuando diverse ricerche in rete mi sono imbattuto in questo interessante articolo di Michele Sarfatti sulle carte d'identità false per gli ebrei di Firenze. Guarda caso, la carta in questione è proprio delle vicinanze. Nella prima parte si parla molto dettagliatamente della fabbricazione di queste carte false, poi l'articolo entra nel vivo della storia ed è molto interessante leggerlo fino alla fine. L'ho postato qui per completezza della discussione e per rendere partecipe chi è interessato all'argomento: http://www.michelesarfatti.it/documenti-e-commenti/gino-bartali-e-la-fabbricazione-di-carte-di-identita-gli-ebrei-nascosti-firenze
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  40. Per me niente pranzo, perchè, mentre voi vi divertite, a me tocca lavorare allo Stand 224 in fila F... Arka
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  41. Sta di fatto che le poste si scaricano sempre da ogni responsabilità, poi con i tempi che corrono se il postino lo assumi di tre mesi alla volta, cosa vuoi che gli importi della posta. Allora perchè l'azienda non è responsabile del comportamento malevolo del propio dipendente, se non fanno nulla per attenuare questi comportamenti, loro sono i primi responsabili del srvizio, io come dicevo mi affido alla ditta Poste e non al postino pinco pallino, potrebbero aggiungere alla tracciatura un codice identificativo del postino o di chi ha preso la posta all'ufficio smistamento, in questo modo sai quanti pacchi in meno sparirebbero! Io sono comunque convinto che il primo deterrente sia quello che una azienda mette in atto perchè queste situazioni non capitino, altrimenti la ditta è responsabile, in questo caso la Posta, che è il soggetto al quale io mi rivolgo per avere un servizio profumatamente pagato.
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  42. Riprendo a condividere Piastre di Ferdinando II 1858, Lettere sottili al dritto Lettere grosse al rovescio.
    1 punto
  43. Ti faccio tutti i miei auguri che tu possa ritrovare un poco di tempo per completare la tua interessante ricerca sugli accoppiamenti dei conii di Gela. Purtroppo pure io ho un poco diradato le mie incursioni nel forum per carenza di tempo libero...
    1 punto
  44. Io la classificherei con un bel qSPL.... in questa conservazione non darei oltre 20 euro
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  45. Presenti con Stand file E, numero Stand non ancora comunicato. Appena ce lo comunicano, lo posto. Giovedì, Venerdì e Sabato!
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  46. Mi sembra di capire che voi vi riferiate ad ogni moneta di ogni stato di ogni anno? Se sì, vi faccio i miei complimenti: io colleziono "per disegno", ma ammiro moltissimo la vostra costanza! Già ora vorrei mettere le mani in ogni cassa di ogni attività commerciale (mi trattengono dal farlo le ovvie conseguenze legali), non immagino come debba essere la vostra "caccia"
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  47. Caro Jagd, vedo che questi grossi vengono fuori sempre di più anche in Corsica, come succede anche in Sardegna e a Genova stessa (sia in scavo che nei ripostigli). Bene: tutto si tiene con il quadro che si sta delineando su certi aspetti della monetazione genovese nel Duecento ;). Come già dimostrato dal buon Lopez, i calcoli di equivalenza con i denari, oltre che le datazioni dei grossi genovesi, pubblicate da Desimoni per quanto riguarda soprattutto il primo periodo della loro produzione non sono veritieri, nel senso che Desimoni aveva usato impropriamente un documento del 1172, da scartare sia per la cronologia, sia per definire i grossi come "da 4 denari" (era una corrispondenza non data dai documenti ma calcolata in base al peso della libbra genovese del 1172, appunto). Ogni volta che ho trovato qualche corrispondenza documentale tra grossi genovesi e denari di conto genovesi dal 1217 fino agli anni Cinquanta del Duecento si vede che era di 6 denari genovesi, come scritto anche nell'articolo del 2013 dedicato a questo argomento. L'equivalenza a 6 denari sia con un peso di 1,70/75 g teorico nel primo periodo di emissione (ante 1216-1230 circa), che con un peso teorico di 1,40/45 g nel secondo periodo di emissione (1230-1252 circa), insieme con piccoli aggiustamenti nel fino in argento, si può ben spiegare con il processo di forte svalutazione della lira di denari genovesi in quel periodo. Dopo il 1252 per un poco di tempo si avrà sempre un grosso da 6 anche se di peso ancora un poco calante (1,30/1,35 di media, con tanti esemplari circolati che arrivano a poco più di un grammo come nel ripostiglio di Oschiri: e anche l'esemplare che ha trovato Jagd appartiene a queste serie) fino a quando non si batterà un grosso del peso doppio 2,70 g circa, e del valore di 12 denari piccoli genovesi. D'accordo sul denaro tosato, invece. Un caro saluto MB P.S. per @@bavastro: c'è anche una serie di denari di Genova che presenta il punto tra la I e la A, ed è molto interessante perchè spesso è ribattuta sui denari di Asti, fornendo un interessante appiglio cronologico per queste produzioni: anche su questo c'è una rapida annotazione nell'articolo sui grossi del 2013, ma presto potrò dirne di più sia perchè ho in programma un lavoro sulle ribattiture bassomedievali, sia perché ne ho molti e molto chiari nel ripostiglio di Padru di prossima edizione.
    1 punto
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