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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/17/18 in tutte le aree
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Una cosa fa piacere, indipendentemente da tutto e tutti, che a una settimana dall’evento siamo qui a parlarne ancora. Evidentemente il tema era ed e’ sentito ed e’ stato un bene quanto meno proporlo nel reale, si lancia il sasso, si apre una nuova ulteriore strada che può essere percorsa ora con le monete in mano e con tutti realmente, e’ un po' il mio destino, il mio piacere di incuriosire, consigliare e proporre, di trovare e intercettare il sentiment, l’ho sempre fatto da 10 anni ormai, tutto sembrava difficile, impossibile, eppure dai giovani, alla divulgazione, alle esposizioni museali per tutti, a un giornale per tutti, a nuove forme aggregative, le idee sono tante ancora da esplorare e poi però da fare, l’ultimo dei problemi e’ con chi e come realizzarle, direi con tutti potenzialmente quelli che vorranno, che sembra una banalità ma banalità non lo e’ mai stata e non lo e’, avere idee e farle, realizzarle, magari anche bene costa fatica, energie, impegno, organizzazione, serietà e ovviamente presuppone un volere comune che non e’ detto che ci sia o ci debba essere ...alla prossima avventura spero ...2 punti
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Mi riferivo a questa discussione. https://www.lamoneta.it/topic/169399-la-grande-arte-riprodotta-sulle-banconote/2 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2017 Tiratura: 600.000 Conservazione: SPL Località: Biella2 punti
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Dove saranno tutte quelle magnifiche monete Napoletane della CIVITAS Neapolis, quali collezioni hanno arricchito. Alcune ho il piacere di averle con me2 punti
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taglio 2 euro cc paese Germania F anno 2010 tiratura 7.200.000 condizioni FDC città Milano2 punti
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In effetti da vari punti di vista la numismatica non ha mai vissuto periodo migliore di questo, quella per le monete, per secoli fino alla metà del novecento almeno, è stata una passione quasi esclusiva di nobili e benestanti, una ristrettissima elite quindi, oggi, complice la rivoluzione tecnologica e digitale, le distanze si sono accorciate in ogni ambito e le possibilità di contatto, commercio e trasmissione di conoscenze e informazioni si sono accresciute in maniera impensabile, di conseguenza sono accessibili mercati e oggetti che prima rimanevano chiusi e limitati al loro ambito locale, la facilità di creare associazioni, forum e siti sia scientifici che divulgativi fa risparmiare tempo e soldi e rende l'interscambio decisamente più agevole, la disponibilità di testi digitalizzati, anche antichi (testi di difficilissimo accesso fino a qualche decade fa adesso a portata di click) permette un'acculturazione molto più ampia e diversificata in tempi assai più rapidi, io stesso sto sperimentando queste possibilità in prima persona nel mio progetto di biblioteca/bibliografia numismatica digitale, quando osservo le centinaia di testi digitali, di ambiti e argomenti molto particolari e provenienti da fonti assai diverse e sparse, tutte comodamente riunite nel mio tablet e a disposizione immediata, ho la sensazione che fino agli anni 2000 ho vissuto nella preistoria ?2 punti
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Cari tutti per come si ritiene una produzione dei Tipi H5a-b-c? sostenuta per 35 anni circa (1181-1216) si potrebbe ipotizzare (per difetto, a mio avviso) un numero di denari pari a 2-300.000 mila per anno che moltiplicato per 35 equivale a 10.000.000 circa di pezzi. Calcolando 15.000 monete per ogni conio occorrevano 666 incisioni per ogni dritto e rovescio. Quanti incisori (ognuno con proprie particolarità considerando la tolleranza iconografica riscontrata anche in epoche precedenti nella preparazione dei conii) si sono alternati nella lavorazione? Mah......insomma una bella macedonia in cui inzuppare il cucchiaino. Sto dando i numeri. Ve lo avevo detto....... ciaoooo2 punti
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Salve a tutt* scusate se non mi sono fatta più viva ma le ultime settimane sono state piuttosto impegnative. Vedrò di rispondere nel we alle ultime cose che mi aveva chiesto @avgvstvs Plaudo pure io per il ritorno di @adolfos (al quale risponderò su altre cose in altra sede quanto prima ;)). Per questi denari, più occhi si hanno e meglio è (ma quanti - e di quanti conii diversi ... - ce ne sono in giro....?). Un caro saluto a tutt* MB2 punti
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Il Price elenca 44 emissioni contraddistinte dalla lettera B prima del numero, dove B sta per ‘barbarous’ nell’accezione di ‘illetterato’ in quanto l’incisore non aveva dimestichezza col greco dell’iscrizione della varietà nota. L’area dei Celti del Danubio è particolarmente ricca di queste emissioni. I prototipi modello sono distinti in base alla zecca di provenienza: Macedonia, Lampsaco, Colofone, Magnesia, Mileto, Chio, Miriandro, Arado, Biblo, Marato, Fenicia/Siria, Babilonia, zecca incerta. Inoltre il Price elenca 112 falsi contraddistinti dalla lettera F prima del numero. Si tratta di una selezione dei falsi pubblicati da J. N. Svoronos in Synopsis de Mille Coins Faux du Faussaire C. Christodoulos, Atene, 1922, da G. F. Hill in Becker the counterfeiter, Londra, 1924, sul Bulletin on Counterfetis e sul sito di forgerynetwork. Descriverò qui le imitazioni e i falsi in mio possesso, compresi i suberati, come pure le monete di questa categoria che si incontrano nelle aste.1 punto
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All' alba del Rinascimento fu compilato questo libro di autore e lingua sconosciuta , trovato casualmente nella biblioteca di Villa Mondragone a Frascati (Roma) da un mercante di libri che in seguito dette il "nome" al libro . http://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/il-mistero-del-manoscritto-di-voynich-linguaggio-in-codice-e-strane-enigmatiche-illustrazioni/ss-BBPvLNo?li=BBqg6Qc&ocid=BHEA000 Per informazioni complete su questo strano libro : https://it.wikipedia.org/wiki/Manoscritto_Voynich1 punto
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…e tutti tutti sono arrivati. Con Dio per il Re e la Patria. Ciao forum! Ho comprato due monete (che come dicevo in un'altra discussione “mi piacevano e mi potevo permettere”): due e tre marchi del 1913, “Centenario delle guerre di liberazione contro la Francia” e che vorrei condividere con voi tutti, tutti! le monete - a parte le dimensioni, il peso ed il bordo della 3 marchi: GOTT MIT UNS, "Dio è con noi", meno criptico del nostrano FERT! - sono identiche, vedi sotto. Si rifanno al proclama AN MEIN VOLK - “Alla mia gente" del 17 marzo 1813, la chiamata del re di Prussia Federico Guglielmo III al suo popolo per chiedere sostegno per la lotta contro l'imperatore Napoleone I. Lo stesso giorno, la Prussia dichiarò guerra alla Francia. (Apro parentesi: Tanto per dare una nota polemica al post, invito tutti quelli che ce l’hanno con la BCE e l’Europa di riflettere sul fatto che forse è meglio arrivare a fatica a fine mese, che a fine mese non arrivarci proprio… si sa cosa è successo dal 1813 in poi, fino al 1945!) Ho trovato da subito molto piacevole il motivo sia del dritto sia del rovescio, che credo essere frutto di una tradizione millenaria. Intanto inizio con la scena principale: il re circondato dalla folla. Non ho potuto non pensare ad alcuni sesterzi come quelli per es. di Caligola o Nerone - e su quello di Postumo c'é anche un cavallo: e pure al famoso dipinto francese della Libertà: la figura centrale e la folla sono ricorrenti. L’altro lato – un’aquila che combatte un serpente – qui carico di dinamica, lo troviamo su molte monete sia moderne sia antiche, dalle Americhe all’Europa, la prima che cronologicamente ho trovato è uno statere greco per Olimpia: Per terminare: credo che questa sia una delle monete tedesche più riuscite, più complete, certamente più interessanti dei soliti aquilotti e dei profili dei monarchi che ci accompagnano fino ad oggi. Un buon pacifico proseguimento a tutti, tutti voi! Servus, Njk Per l'archivio: Materiale: Argento (900) Diametro 33 / 28 mm Peso: 16,67 /11,11 g1 punto
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Finalmente una tipologia mancante inserita in collezione Mezza Lira 1718 Vittorio Amedeo II1 punto
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MEDAGLIA ANNUALE "APERTURA ARCHIVIO SEGRETO VATICANO" Pontefice: Leone XIII (Vincenzo Goacchino Pecci, 1810 - 1903) Artista: Francesco Bianchi Metallo: Argento 986/1000 Diametro: 43,5 Grammi: variabile Note: La medaglia in questione venne emessa nel 1885 per ricordare l'apertura dell' Archivio Segreto Vaticano agli studiosi. L'apertura leonina avvenne nel 1881. molto bella la scritta in pergamena: HISTORIA LUX VERITATIS (La storia è luce della verità)1 punto
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Splendide monete ricche di piccoli e minuziosi particolari, praticamente il dritto è paragonabile ad un pregevole bassorilievo. Non scherza neanche il rovescio, sul tre marchi aquila e serpente, grazie alla profondità dei rilievi, sembrano fuoriuscire dalla moneta.1 punto
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Bravo, sono bellissime foto. Devi cercare di aumentare leggermente l'esposizione. Il segmento interno di nickel-ottone è molto scuro e quello esterno è praticamente nero. Dovresti ottenere un risultato migliore solo aumentando di poco l'esposizione, come l'esempio modificato che ti allego1 punto
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Buona sera, certo che ..."questi nonni" le combinano grosse, fortunatamente io al mio nipotino sto cercando di spiegarle queste cose... nel frattempo ho fatto sparire tutte le patacche che avevo in giro.1 punto
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Italia Anno: 2017 B Tiratura: 1.483.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Monete tra le prime coniate che ritengo tra le più importanti per rarità, bellezza dell’incuso, per l’elettro, la storia della moneta parte da questi esempi, ed e’ bello poterle ammirare, ragazzi osservatele bene che siamo nel top qui ...1 punto
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Italia Anno: 2018 A Tiratura: 3.966.000 Condizioni: SPL e BB Città: Milano Note: 2 pezzi1 punto
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Ciao Baylon, ti consiglio di leggerle tutte... Sono una fonte inesauribile di notizie su questa meravigliosa monetazione. Saluti, Rocco.1 punto
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Hai detto bene, hai detto giusto e dillo sempre forte ?... per piacere mi indichereste una discussione qui all'interno del forum dove si parli della storia di questa monetazione in riferimento alle motivazioni sul perché esistano così tante varianti, le discussioni poste in evidenza ad inizio sezione sono appropriate a soddisfare le mie curiosità?1 punto
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Non solo... ma anche la 2016 e le 2 del 2017 presenti nel cofanetto delle 5 monete commemorative hanno i simboli diversi da quelle uscite all'epoca. Per chi colleziona le varianti, deve prendere il cofanetto dei 5 x 2 euro commemorativi: sono 5 monete diverse da quelle che ha in versione non PROOF. Per chi colleziona le varianti di tutti i tagli (anche 1c-2€ normali) deve prendere SIA la PROOF 10 monete 2018, sia il cofanetto delle commemorative, che contengono pezzi unici non disponibili in altri modi. Una cosa abbastanza allucinante a mio modesto parere...1 punto
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Io penso che l’autore si farebbe delle gran risate pensando a quanti antichi apprendisti stregoni e quanti moderni studiosi hanno perso il loro tempo a cercar di decifrare la scrittura ed interpretare le immagini di quel libro.1 punto
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Classical Numismatic Group, Triton VII, lot 249, 12/01/2004 KINGS of LYDIA. Uncertain King. Before 561 BC. EL Trite (4.71 gm). Estimate $1000 KINGS of LYDIA. Uncertain King. Before 561 BC. EL Trite (4.71 gm). Head of boar with prominent tusk right / Double incuse punch with rough stellate pattern. Weidauer 55; BMC Lydia -; Spier 2; Boston MFA 1760. Good VF. ($1000) The Spier coin proves the obverse die shows two boar heads confronted; the small flan causes the right handed boar to be lacking. Conceivably, there existed a full stater with the complete type present. Prima illustrazione: guerriero miceneo, placchetta in avorio del 1300 a.C. (Museo Archeologico di Delos) Seconda e terza illustrazione: elmo miceneo ricoperto di zanne di cinghiale (Museo Archeologico di Candia)1 punto
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altra idea :-) http://www.friziodesign.it/coins/Vittorio-Emanuele-4.png http://www.friziodesign.it/coins23.html1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Italia Anno: 2017 Tiratura: 2.000.000 Conservazione: MB Località: Biella Note: prima volta che trovo questa moneta del 2017.1 punto
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Ciao, guardando la foto sul manuale non riscontro anomalie... Ad ogni modo è una cosa un po' strana ... Più un difetto che una variante...1 punto
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Bello questo....caro @gennydbmoney...è tuo ? uno dei pochissimi dove si scorge data al dritto.1 punto
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Per me sono uguali, è solo questione di differenza nel bordo (questo perlinato).1 punto
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a 500 anni dalla sua morte è risultato dagli esami effettuati sui suoi resti mummificati che fu avvelenato con l'arsenico. una mente come la sua chissà cosa avrebbe potuto ancora regalare al mondo. articolo dell'ANSA Pico della Mirandola fu avvelenato con l'arsenico. A chiarire la causa della morte del grande umanista e filosofo scomparso a soli 32 anni e avvenuta in circostanze misteriose nel 1494 a Firenze, arriva ora lo studio pubblicato sul Journal of Forensic and Legal Medicine e nato dalla collaborazione fra le università italiane di Pisa, Bologna e del Salento con quella spagnola di Valencia, la britannica di York e il tedesco Max Planck Institute e con gli esperti del Ris di Parma. Ossa, unghie, tessuti molli mummificati, vestiti, legno della cassa trovati nella sepoltura e conservati in un chiostro vicino alla basilica fiorentina di San Marco, sono stati sottoposti a una serie di analisi di carattere biologico e chimico-fisico sia per confermare l'identificazione dei resti, sia per rilevare l'eventuale presenza del veleno.1 punto
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Grazie Baylon, Variante su un Tornese e mezzo del 1836, che non avevo mai visto: Il bordo perlinato al dritto. Infatti, tutti i '36 visionati... Riportano il cerchio lineare. .... E come si fa ad annoiarsi ? Saluti, Rocco.1 punto
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Licinio I Iovicon-servatori Siscia RIC VII 8,E Licinius AE Follis. AD 313-315. IMP LIC LICINIVS PF AVG, laureate head right / IOVI CON-SERVATORI, Jupiter standing left, holding victory and sceptre, eagle at foot with wreath in its beak, e to right. Mintmark SIS.1 punto
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La battitura delle monete veniva fatta a mano e, per questo, la centratura è molto rara. La tua moneta è sicuramente autentica e - permettimi una voce fuori dal coro - a me piace. Fa parte della serie legionaria, ha una sua storia.1 punto
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Una volta ti avrei detto i 2 euro vaticani, ammesso di poterne avere un certo numero al prezzo di emissione o poco più, ma oggi non vale più la pena nemmeno con quelli. I commercianti ormai li comprano dai privati a 1-2 euro in più del prezzo di emissione, anche in quantità, e a venderli singolarmente ad altri collezionisti non è che ci si fa molto di più. Quindi compra quello che ti piace (benissimo i 2 euro FDC) e divertiti, ma, come ti hanno già detto, non sperare di poter un giorno guadagnare rivendendo la collezione. L'unico modo per recuperare almeno una parte dei soldi spesi è metterli in circolazione, finché non vanno fuori corso sono pur sempre 2 euro petronius1 punto
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Leggo concetti molto strani in questa discussione, in qualche modo anche imbarazzanti. Non è certo dall'Euro che si coniano monete con ampia serialità, forse che le artisticissime monete di VEIII erano coniate a martello? O non scaturivano invece ad altissima tiratura da presse coniatrici con una lavorazione pienamente industriale? Non capisco quindi il riferimento alla manualità umana, i modelli iniziali da cui vengono poi ricavati i conii vengono disegnati da artisti che forse non sarebbero molto contenti di come viene disprezzato il loro lavoro. Che nel loro lavoro si aiutino pure con l'ausilio del computer non mi sembra disdicevole, ma poi mi risulta che i modelli iniziali in gesso vengano tutt'oggi eseguiti a mano. Per il resto il presente non esiste, esiste solo il passato. Questo messaggio che scrivo è già passato nel momento stesso in cui ho cliccato il tasto invia. Il fatto che un oggetto sia o meno in corso è francamente una cosa con poco senso visto che il corso legale di una moneta è deciso dall'autorità emittente con criteri che nulla hanno a che vedere con la storia; in Svizzera circolano ancora le medesime monete emesse nel XIX secolo, così come negli USA circolano ancora i centesimi coniati nei primi decenni del novecento! Con questi presupposti non sarebbero monete storiche o storicizzate? Imbarazzante poi il confronto con le schede telefoniche, che sono a tutti gli effetti oggetti del passato visto che non si usano più. Quindi con questo concetto sono oggetti storicizzati! Insomma, questo discorso fa acqua da tutte le parti... sarebbe stato molto più dignitoso scrivere che l'Euro non piace e basta, invece di voler giustificare una idiosincrasia con motivazioni storico/artistiche che lasciano il tempo che trovano.1 punto
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Ciao @gennydbmoney, si...avevo trascritto la moneta perchè mi venne segnalata, ma non la ho mai visionata dal vivo; di conseguenza, rimanendo un pò nel dubbio, se ci fai caso, non ho attribuito a questo esemplare una lettera di "variante"...... (esempio: 243b). Ho ritenuto opportuno, in questo caso, come in alcuni altri, fare la sola segnalazione. Rimanendo nel dubbio ho solo fatto una nota. Ovviamente se avrò occasione di vederla dal vivo, analizzerò il dettaglio con accuratezza; è inteso che, comunque sia, non si tratterebbe di una variante voluta, ma di un errore/difetto in fase di coniazione che ha dato origine al cerchio (?) in più....ma considerato che non l'avevo mai visto prima ho ritenuto corretto inserire una nota. Grazie.1 punto
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Grazie... ...a Mario @dabbene, e all'A.C. Quelli del Cordusio, per avermi invitato e concesso l'opportunità di partecipare a questa straordinaria giornata numismatica, ...a Marco Ottolini per avermi regalato la possibilità di vedere e toccare splendide monete medievali e avermi arricchito con le sue spiegazioni, ...a chi ha ascoltato e apprezzato il mio intervento sui quattrini dei Reali Presidi (cito per tutti il sempre prodigo di complimenti @4mori) ...ai colleghi relatori @King John e @demonetis per la qualità delle loro conferenze e la loro bravura, ...alla gentilissima e simpaticissima Annalisa Garretto, ...a tutti coloro che ho conosciuto, con cui ho avuto il piacere di scambiare due parole, di farci una foto, di scambiarci i contatti, ...al Circolo Numismatico Romano Laziale, alla sua Presidentessa e agli amici soci, per il loro incondizionato incoraggiamento e supporto, ...all'amico e maestro Pietro @Rex Neap, per i suoi preziosi e fondamentali insegnamenti. Grazie, grazie, grazie! Ad maiora, semper!1 punto
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E uno ad Alessandro Giaccardi che deve aver fatto uno studio da fonti di archivio veramente importante1 punto
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Mi sembra di capire che voi vi riferiate ad ogni moneta di ogni stato di ogni anno? Se sì, vi faccio i miei complimenti: io colleziono "per disegno", ma ammiro moltissimo la vostra costanza! Già ora vorrei mettere le mani in ogni cassa di ogni attività commerciale (mi trattengono dal farlo le ovvie conseguenze legali), non immagino come debba essere la vostra "caccia"1 punto
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Ciao, di solito la spiegazione comunemente riportata è questa Constantine and his sons issued a few different types of commemoratives from 330-346. These were issued to mark the foundation of Constantinople and to also re-affirm Rome as the traditional center of the Empire. Thirteen mints produced these types: Trier, Lugdunum (Lyons), Arelate (Arles), Aquileia, Rome, Siscia, Thessalonica, Heraclea, Constantinople, Nicomedia, Cyzicus, Antioch and Alexandria. The two most common are the CONSTANTINOPOLIS (Victory on a prow) and VRBS ROMA (wolf and twins) types. The female figure on the obverse is the personification of Constantinople or Rome. The wolf and twins type depict Romulus and Remus (the founders of Rome) being suckled by the she-wolf. The two stars on the reverse represent the dioscuri ( the twins Castor and Pollux). Tratto da http://www.constantinethegreatcoins.com/comm/ per cui l'affermazione che Costantinopoli è la nuova capitale che perpetua la tradizione di Roma, riconosciuto come centro "storico" dell'Impero. Sembra che Costantino non avesse mai subito il fascino millenario di Roma, le sue permanenze nell'Urbe furono brevi: non so se ciò fosse imputabile solo alle sue frequenti campagne militari. Ho letto che alcuni studiosi affermano che anzi avesse in astio la Città Eterna e che proprio questo fosse il motivo per cui fondò una nuova capitale. La mia sensazione è che più che la città e la tradizione che emanava lui, cresciuto nell'area medioorientale e permeato dalle culture orientali dove i sovrani avevano attribuiti divini (o quasi) pressochè insindacabili, abbia sofferto la presenza di un Senato che poteva almeno in parte limitarne il potere. A ben guardare le cronache nell'ultimo periodo del regno Costantino importano l'imposizione di alcuni costumi di tradizione orientale relativi alla venerazione del sovrano che avvallerebbe questa considerazione. Poi che al fatto che nell'agiografia tardoimperiale e cristiana sia stato vestito dell'abito del "Primo Imperatore Cristiano" è un altro paio di maniche. IMHO Costantino è stato abile, fortunato e un buono, ottimo politico... si è sempre mosso molto bene. Creare una nuova Capitale ex novo, pur riportando l'importanza della tradizione di Roma, era in fin dei conti uno smacco ad una Città Eterna in decadenza che continuerà a vivere (e a decadere progressivamente) comunque fino alla fine del millennio sulla gloria dei fasti passati (anche grazie alla presenza pontificia). Ciao Illyricum1 punto
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Riprendo questa discussione, seppur a distanza di tempo (chiedo venia), per segnalare alcune omissioni - a mio parere non lievi – rilevate nel corso della lettura del volume. Sospendo il giudizio sulla già lamentata carenza dell’impianto illustrativo in quanto ascrivibile, con ipotetica plausibilità, a ragioni connesse a diritti di copyright che hanno fatto slittare la pubblicazione, pur annunciata (v. p. 20), delle tavole a corredo del volume. Vorrei piuttosto focalizzare l’attenzione su alcune carenze nel dossier bibliografico presentato nella sezione “Note ai dati di rinvenimento” (p. 241 e ss.) Ripostiglio di S. Nicola di Amendolara (CH VII, 9). La prima pubblicazione, come riportato a p. 253 (n. 3) è sicuramente quella di Guzzo, ma ad essa è seguita, in anni recenti, l’edizione del gruzzolo a firma di A. Polosa, Ripostiglio di S. Nicola di Amendolara, in Ead., Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. Il Medagliere, Paestum 2009, pp. 13-23, che peraltro viene citata nella bibiografia finale (p. 296). Ripostiglio rinvenuto a Monasterace Marina, presso Casa Quaranta, noto come “Caulonia 1915” (IGCH 1909) Ll’Autrice afferma (p. 255) che “I materiali sono dispersi. L’incuso di Sibari non è classificabile.....”. L’informazione, forse a causa di una svista, è inesatta e quei materiali, tutt’altro che dispersi, si trovano presso il Medagliere del Museo di Reggio Calabria. Ed oltre ad essere state miracolosamente sottratte alla dispersione, grazie all’encomiabile zelo che sempre accompagnò la pioneristica attività di Paolo Orsi, quelle monete sono state anche pubblicate e peraltro nel 2010, ben tre anni prima l’edizione del volume su Sibari (v. G. Gargano, Il ripostiglio di Casa Quaranta, Monasterace Marina (IGCH 1909) in F. Finotti - B. Maurina (a c. di), Orsi, Halbherr, Gerola. L'Archeologia italiana nel Mediterraneo, Rovereto 2010, pp. 137-144, disponibile anche online). L’incuso di Sibari, pertanto, riprodotto a p. 139 (tav. I.162) è ben classificabile (nonostante fosse ridotto in 5 frammenti è stato poi ricomposto), ed appartiene alla Fase B (VM al D/ in esergo). Ripostiglio di Cittanuova 1879 (IGCH 1889), discusso a p. 255 (n. 26). Mi risulta che il primo a darne notizia fu F. Von Duhn, Münzfund von Cittanuova, in Zeitschrift für Numismatik, VII, 1880, pp. 308-311. Comprendo che si tratta di un contributo datato ma addirittura ometterlo........ Ripostiglio di Curinga 1916 (IGCH 1881). Venne pubblicato dall’A. nel 2004 (v. Ripostigli dalla piana lametina, Soveria Mannelli 2004). Mi risulta tuttavia che l’anno precedente lo stesso accumulo era stato edito da G. Perri (Nuovi dati per una riedizione del ripostiglio de Curinga, in RIN, CIV, 2003, pp. 57-116), di cui però non trovo traccia nel volume. Sarebbe inoltre stato opportuno prendere in considerazione ( ma non lo trovo citato) anche l' interessante contributo di D. Chatr Aryamontri, Insediamenti, vie di comunicazione e circolazione monetale in Peucezia, in AIIN, 48, 2001, pp. 13-72 che pure offre interessanti spunti di riflessione e informazioni utili su alcuni rinvenimenti inediti e/o noti in misura parziale (v. ad es. a p. 44 le notizie sul ripostiglio di Gioia del Colle/Monte Sannace; CH IX, 604). E non vado avanti per non annoiarvi anche se ci sarebbero delle considerazioni in merito alla cronologia e alla metrologia. Mi preme tuttavia una considerazione di ordine metodologico. Nel volume viene fatto riferimento, più di una volta, ad una tesi di dottorato sulla monetazione di Crotone in età tardo-arcaica (p. 221, 233 nt. 158, 291, 321 fig. 17,....) e, in particolare, ad una seriazione in gruppi (A1, A2, A3 ecc.) che evidentemente l’Autore di quella tesi operò. Peccato che la tesi sia a) inedita, b) non consultabile online, e pertanto nessun lettore saprà mai quali caratteristiche abbiano A1, A2.... E mi chiedo se l’Autore di quella tesi ne sarebbe entusiasta.1 punto
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