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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/15/18 in tutte le aree
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buonasera a tutti mi sono fatto il regalo di natale anticipato. Cosa ne pensate? tipologia con testa a sx e santo benedicente in piedi. grazie a tutti in anticipo.3 punti
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taglio 2 euro cc TDR paese Slovenia anno 2007 tiratura 399.010 condizioni spl città Milano3 punti
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Dynasts of Lycia, Kherei AR Stater. Uncertain mint, circa 410-390 BC. Helmeted head of Athena right, wearing crested Attic helmet decorated with three olive leaves and spiral / Forepart of Lamassu to right; ẼERẼI (sic, in Lycian) before; all within incuse square. Mørkholm & Zahle II -; Falghera -; Traité -; BMC Lycia -; SNG Copenhagen Suppl. 453 (same dies); SNG von Aulock2 punti
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Sono monete utilizzate tantissimo! difficili da trovare in ottima conservazione come puoi vedere anche dal catalogo. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE2REG/15 la moneta è comunque perfettamente identificabile e quindi perfettamente collezionabile! ovvio ... a chi non piace una moneta “bella e fresca” ma questa ha eseguito il suo compito per molti anni e non va quindi disprezzata!2 punti
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Segnalo che oggi è in uscita l’ultimo dei 3 volumi.2 punti
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Una moneta talmente carica di storia e sospetto fortemente che non sia stata nemmeno coniata a Roma, ma a Palestrina (antica Praeneste). Il monetario, Mamilius Limetanus, faceva parte di un collegio monetario che comprendeva anche C. Censorinus (RRC 363) e P. Crepusius (RRC 361), che però hanno coniato denari con bordo normale e non dentellato. Personalmente non ritengo corretta la datazione proposta per questo collegio dal Crawford, 82 a.C., ma va datata all'anno prima, 83 a.C., in vista del grande arruolamento (circa 100,000 soldati) per l'esercito mariano. Il tipo di Ulisse sembra essere collegato al fatto che la gens Mamilia si riteneva originaria di Praeneste, che si tramandava fosse fondata da Telegono, figlio di Ulisse... La serratura indicherebbe che la monetazione fu curata da peril nuovo cnsonale non cittadino romano e quindi con ulteriore controllo. Nel successivo anno, 82 a.C., a Praeneste si asserragliò il nuovo giovane console C. Mario, figlio di C. Mario che fu a lungo grande avversario di Silla, dove avrebbe curato la sua emissione, anch'essa serrata. Il Crawford (RRC 378) la ritiene addirittura una emissione sillaba dell'81 a.C. (e Mario si era suicidato sul finire dell'anno 82 a.C.), immaginando uno sconosciuto C. Mario Capito. Resta il fatto che la moneta riporta la leggenda C. Mari(us) C. f(ilius), quindi un Caio Mario figlio di Caio... Il nome (o meglio cognomen) Capito non risulta attestato per la gens Maria e colpisce una simile omonimia in campo totalmente avverso. Probabilmente Capit sta a indicare una attinenza al Capitolino (Campidoglio) e non dimentichiamo che C. Mario divenne console a soli 28 anni, senza avere i requisiti di età, e non aveva nemmeno rivestito cariche precedenti del cursus honorem... Quindi una sorta di legittimazione, evidenziata anche dalla presenza di S.C al rovescio (Senatus Consulto, ossia per decreto del Senato)... Un'altra interessantissima pagina da approfondire.... (molto interessante anche la serie dei segni di controllo, con simboli e numerali (che arrivano a 152, uno in più di quello citato da Crawford).2 punti
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... un'altro luogo così tranquillo ove poter applicarsi nell'esercizio pratico di far volare la propria passione nel raccontar di monete. E' un bene che il Gazzettino percorra la sua via per diventare un giorno "grande", poiché tutti dovremmo sapere che la mente umana non è progettata per "ingrandirsi", ma bensì per "ampliarsi". Con stima, il Soldo di Cacio2 punti
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Natale, parte la corsa ai regali, tutti nei centri commerciali, nelle vie dello shopping, alla fine un regalino va fatto a tutti, non c'è niente da fare, ma anche il regalo può essere calibrato sulla persona, basta riflettere, basta trovare e capire le persone con il loro io, a volte anche un gesto che rappresenti il mondo del volontariato con una offerta a nome di un altro per un ente benefico, a volte una rivista, a volte un libro, ma anche a volte cultura, identità, storia, perché non regalare per esempio una moneta, una moneta dell'identità, per incuriosire, per motivare, per divulgare, certo non tutti capiscono, non tutti apprezzeranno, ma se può covare la fiammella e lo capisci, perché non farlo ? Regalero' a Natale tre monete, a tre persone amiche che si sono avvicinate, che mi hanno ascoltato, che mi stanno seguendo, sara' la loro " prima" , tre prime milanesi per tre possibili nuovi virgulti, divulgare e' poi nel nostro piccolo anche questo, raccontare quello che sai, quello che hai fatto e stai facendo, ma anche mostrare e dare in mano il pezzo di storia a un amico che ha propensione, uno dei tre mi ha detto che emozione deve essere tenere in mano una moneta del 1300, del 1400, in quante mani sarà passata....funzionerà ne sono sicuro...e se sarà avremo uomini più consapevoli delle loro radici, della loro identità, a volte tanti piccoli gesti possono aiutare ad avere nuovi amici, nuove passioni che forse non aspettano altro che di essere incoraggiate ...!1 punto
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taglio 50 cent paese San Marino anno 2006 tiratura 193.880 condizioni bb+ città Milano1 punto
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Per me è... MS65 , io lo traduco in FDC E, by the way, la migliore censita da NGC (che per una moneta comunissima per me si traduce in !!!!!!) https://www.ngccoin.com/certlookup/3827269-030/65/ Il colore dipende dalla luce con cui è scattata la foto, coi neon faccio fatica a illuminare perchè la scatoletta riflette, ho quidi usato lampade alogene puntiformi, risaltano il rosso del rame e le sfumature più scure. @ilnumismatico che ne pensi? Questo è un altro scatto del R/ con inclinazione leggermente diversa Ciao1 punto
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Da Focea di Ionia, una frazione di statere in elettro con al diritto bella testa elmata di oplita .1 punto
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Savoiardo ha ragione le monete sono nate per la circolazione e non certo per i collezionisti . Naturalmente in collezione si vorrebbe inserire le monete belle. La tua moneta è identificabile quindi degna di essere inserita in collezzione. Blaise1 punto
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Mi sembra il tipico profilo di Tito da Augusto, probabilmente RIC 230 (PAX AVGVST).1 punto
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Non facciamo confusione tra padre e figlio. Il Caio Mario padre, sette volte console, morì nel 13 gennaio 86 a.C. e non c'entra nulla con il suicidio e con questa moneta. Morì di morte naturale a 71 anni. Il Caio Mario figlio, talvolta chiamato Caio Mario il Giovane per distinguerlo dall'omonimo padre, nacque nel 110 (e sua madre era Giulia, zia di Giulio Cesare) e morì invece suicida a Palestrina verso la fine dell'82 a.C., verso il termine del suo consolato. Ecco un breve cenno della sua biografia nel suo ultimo anno di vita. Il giovane Mario fu eletto al consolato per l'82 a.C. Questa fu una mossa politica di Carbo, il suo collega consolare, per riscuotere il sostegno popolare e l'entusiasmo per la guerra contro Silla (che era sbarcato a Brindisi dalla Grecia in aprile dell'anno prima, 83 a.C.). Mario era troppo giovane per essere un console legalmente eletto. Molti dei vecchi veterani delle precedenti armate di Mario padre uscirono dalla pensione e affluirono nell'esercito di Mario il giovane. Nella battaglia del Sacriportus (vicino Colleferro), dove Mario il Giovane subì una disfatta dalle truppe sillane, nell'aprile 82 a.C., il suo esercito contava 85 coorti. Dopo la disfatta nella battaglia del Sacriportus, Mario il giovane si ritirò con circa 7000 soldati superstiti nella città fortezza di Praeneste (Palestrina), dove aveva già trasportato il tesoro del tempio Capitolino, distrutto da un grave incendio nel 6 luglio 83 a.C. (incendio che dovette danneggiare gravemente pure la zecca di Roma, anch'essa sul Campidoglio e quasi attaccata al tempio di Giunone Moneta). Il prefetto di Silla, Quinto Lucrezio Ofella, condusse l'assedio di Praeneste, soffocando la città con un anello di barricate di terra e tufo in rapida costruzione. Mario si dimostrò persona molto crudele e diede ordine a Lucio Giunio Bruto Damasippo, il Pretore Urbano, di uccidere a Roma tutti coloro che avrebbero potuto sostenere il ritorno di Silla, incluso suo suocero, Mucio Scevola, che era Pontifex Maximus, l'ex console Lucio Domizio, Publio Antisio e altri senatori. Sebbene sia Gneo Papirio Carbo che Damasippo fossero intervenuti per cercare di rompere l'assedio di Praeneste, non ebbero successo. Verso la fine dell'anno, Mario fece un ultimo tentativo di fuga, scavando un tunnel sotto le mura, ma il tentativo fu scoperto. Mario il Giovane, per non cadere nelle mani nemiche, si suicidò. Silla fu spietato con gli abitanti di Praeneste. La città apparentemente non ebbe gravi danni (a differenza ad esempio di Norba, altra città mariana, che fu totalmente rasa al suolo fino ad essere disabitata per secoli), ma tutti i cittadini maschi furono trucidati e la città, con suo territorio, ceduta ai veterani di Silla. Le stesse epigrafi raccolte nella zona dimostrano per quel periodo un improvviso cambio di nomi, per la presenza appunto di nuovi cittadini di provata fede sillana. Crawford, sulla base dei ripostigli a lui noti, ha pensato di collocare l'emissione di serrati a nome di C. Marius C. f. nell'anno successivo alla morte di Mario il Giovane, nell'81 a.C. Tuttavia adesso si conosce un ben maggiore numero di ripostigli monetari e non ci son elementi ostativi per collocare questa emissione all'anno precedente e quindi in concomitanza con il consolato di C. Mario il Giovane. Per giustificare la discrepanza temporale, il Crawford ha ipotizzato che il monetario fosse un Caio Mario Capitone (a sua volta figlio di Caio), che resta comunque totalmente sconosciuto alle fonti storiche... Ovviamente resta da capire l'epiteto CAPIT presente su questi denari serrati, un epiteto che non risulta mai stato assegnato nelle fonti note a C. Mario il Giovane. Una possibile soluzione è che tale epiteto stesse a indicare non CAPIT(o), ma CAPIT(olinus), ossia una connessione con il Campidoglio. Guarda caso i materiali in metallo pregiato, fusi durante il violento incendio del Campidoglio, sembra che siano stati trasportati da Mario a Praeneste e il giovane console abbia voluto ricordare il Campidoglio... Il cognomen Capito (tradotto in italiano con Capitone) è noto in alcune gentes, come ad esempio Ateius Capito, noto giureconsulto, ed Herennius Capito, procuratoore in Giudea al tempo augusteo, ma non risulta attestato nella gens Maria. Ovviamente sia tratta solo di una ipotesi, che va sviluppata più a fondo e col supporto di una maggiore evidenza dei ripostigli monetari. Ho avuto la fortuna di poter studiare, proprio in questi giorni, l'importante ripostiglio trovato nel 1963 sulla via Provinciale di San Martino a Palestrina, ancora inedito, con 65 denari fino a RRC 380/1 (5 esemplari in condizione FDC) e quindi il ripostiglio dovrebbe essere stato sepolto nell'80 a.C. e immesso integro nel 1967 nel deposito del Museo Nazionale Romano. Un aspetto molto interessante è che nel tesoretto, posto dentro un vasetto in ceramica (che non fu più ricuperato), c'era anche una barra di buon argento fuso (lunga poco più di una decina di centimetri), del peso di 308 grammi.... Spero di poter pubblicare entro il prossimo anno tale ripostiglio in un numero online di "Materiali" del Portale Numismatico dello Stato. Dovrebbe essere il primo dedicato alla monetazione romana repubblicana e non nascondo la speranza di poter studiare altri ripostigli integri depositati nel Museo. Trattandosi di pubblicazioni online, dovrebbero essere pienamente e gratuitamente fruibili per la lettura senza problemi.1 punto
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Ciao, sono incerto fra Federico II di Svevia, mezzo denaro con Costanza ed un denaro aragonese Federico IV il semplice. Saluti Eliodoro1 punto
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Grazie! In questa, almeno, chi ha fatto il buco ha avuto l'accortezza di non deturpare il leone ... l'ha fatto appena sopra.1 punto
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Mi pare che abbia qualche colpetto ma inserita nella custodia non riesco bene a comprendere. La custodia ha lo stemma sopra? Questa l'ho acquistata all'ultima Asta di Numismatica Picena.1 punto
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Questa mattina ho trovato ben 5 monete da aggiungere alla mia collezione, di cui 4 commemorativi, posto qui solo quelle meno nominate: sx) Taglio: 2 euro cc - Rheinland-Pfalz - Porta Nigra di Treviri Nazione: Germania Anno: 2017 Tiratura: 30.000.000 Conservazione: SPL (a mio parere) Località: Tradate (VA) dx) Taglio: 1 euro Filippo VI Nazione: Spagna Anno: 2018 Tiratura: ? (non riesco a reperire il dato) Conservazione: SPL+ Località: Tradate (VA) Note: per conoscenza, aggiungo che le altre trovate sono: 2 euro cc 2014 Carabinieri - Italia; 2 euro cc 2013 Giuseppe Verdi - 2 euro cc 2012 comune "10 anni dell'euro" Austria]1 punto
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Acquistato oggi in edicola il terzo volume.1 punto
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Oggi un carissimo Amico mi ha chiesto come i falsari facessero ad imprimere le lettere nei tagli delle Piastre di Ferdinando II. Secondo me, venivano punzonati una ad una. Ho in Collezione un pezzo in lega di ottone del 1856 con questo taglio, in cui il falsario si è dimenticato di imprimere una lettera! ? Cosa ne pensate?1 punto
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Ciao, bel cavalluzzo, non vedo sigle dei maestri di zecca. proporrei MIr 84/5 Saluti Eliodoro1 punto
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la seconda è un sesterzio di Iulia Mamaea RIC 708 (Severus Alexander), C 83 Sestertius Obv: IVLIAMAMAEAAVG - Diademed, draped bust right. Rev: VESTA - Vesta standing left, holding Palladium and scepter; S C across fields. $66 11/12/03.1 punto
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Gran bel ritrovamento! Mai avuto la fortuna di trovarne una in circolazione. Complimenti anche a @zafir per il ritrovamento di una delle monete più ambite dai collezionisti euro ?1 punto
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E bravo @ak72 che mi spodesta sulle levantine ? Anche sul forum se ne parla qua e la, cerca tornesi per candia.1 punto
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Questo si che è una soddisfazione per chi la trova. e si facile tenerci sulla corda. posta sta foto che sono curioso.1 punto
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Taglio: 5 cent Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: 2.880.000 (solo serie divisionali) Condizioni: BB Città: Argenta (FE)1 punto
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Caro @dabbene… nelle tue parole e nei progetti che porti avanti insieme a compagni appassionati e volontari rivedo il sacro fuoco che animava il maestro a cui devo il radicarsi e l'espandersi dentro di me della passione numismatica, l'indimenticato e indimenticabile Mario Traina, credo di poter dire a nome di tanti che lui continua a ispirarci con il suo insegnamento e i suoi testi nella missione della divulgazione ad alto livello, il Gazzettino di Quelli del Cordusio è un po' come la mitica Cronaca numismatica dei primordi che sfogliavo da ragazzino con occhi frementi, sempre entusiasta di poter esplorare questo piccolo e al contempo sconfinato mondo delle monete, ed è importante mantenere questo fuoco sempre acceso, piantare semi, innaffiare, coltivare… l'idea del caffè letterario è fantastica, unire il piacere e l'arricchimento dei libri di storia locale e numismatica con la cultura del convivio, la magia di rallentare il tempo per gustarsi il pensiero e il dialogo sia tra sodali che con nuovi e giovani appassionati, è qualcosa di antico e allo stesso tempo nuovissimo in questi tempi troppo protesi all'utilitarismo, all'efficienza meccanica, ma noi siamo umani e dobbiamo preservare valori umani, la numismatica e la storia tutta nel loro piccolo possono fare molto a questo fine… conta anche me tra i futuri collaboratori della rivista, oltre che la voglia di monete sarebbe d'uopo inoculare anche la voglia di libro ?1 punto
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Procedi con la pulizia meccanica come di consueto e poi inizi i diversi trattamenti di eliminazione e protezione zone di corrosione. Il mio consiglio è di instillare, come quando si mettono le gocce nel nasino dei bimbi (con delicatezza...), una soluzione al 20% di BTZ per effettuare un trattamento d'urto solo nelle zone di conclamata corrosione (usa un capillare di vetro...se possibile oppure fai scivolare una goccia da uno stuzzicadenti) e procedere, dopo evaporazione dell'alcool (alcuni minuti) al bagno preventivo e finale di BTZ al 3/5 %. Il trattamento al 20% di BTZ può provocare alterazioni di patina e di quindi devi localizzarlo solo nelle zone ove necessario, è però molto efficace. Se con il trattamento "gocce bimbo" si formano zone callose di composti chimici tra BTZ e sali corrosivi di rame potrai rimuoverli e ridurre l'effetto antiestetico. Per esperienza se la concentrazione del BTZ è al 5% devi mantenerla nel bagno per molte ore se non giorni. Se la moneta è unta o sporca...l'alcool con il BTZ non diffonde efficacemente, lascia la moneta in bagno di alcool puro e poi immergila in quello con BTZ al 3/5 % per il bagnetto. Il trattamento con la cera deve essere fatto solo dopo un bel po di tempo di osservazione, anche due settimane o un mese. Se applichi la cera MA non hai eliminato i "pit" di corrosione non avrai una sorpresina..ma una sorpresona perchè se il processo di corrosione dovesse continuare te ne accorgerai con un ritardo critico e le reazioni chimiche avranno "polverizzato" l'interno della moneta. Che cera intendi usare per la protezione finale ? Buon lavoro...1 punto
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Le vicende del papiro di Artemidoro hanno tenuto in vita uno dei più agguerriti dibattiti della storia (e filologia) antica dell'ultimo decennio, che ha visto contrapposti alcuni tra i più illustri studiosi italiani. Per chi volesse approfondire le vicende del papiro consiglio "Il viaggio di Artemidoro" di Luciano Canfora, che illustra sia quanto noto dell'autore antico, il geografo Artemidoro di Efeso, della cui opera sopravvivono pochi frammenti traditi da fonti posteriori, sia le modalità con cui è stato realizzato il papiro dal celebre falsario Simonidis. A differenza di altri volumi in merito, questo libriccino ha il vantaggio di essere chiaro e accessibile anche a chi non ha una preparazione specifica in pal(e)ografia o filologia.1 punto
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Vicky, io sarei incerto sul fatto di catalogarla tout court "riproduzione moderna per fusione". Le immagini non sono ottimali per qualità. Potrebbe benissimo essere un denario-limes o un denario fuso. Mia ignorante opinione, chiaramente. Ciao Illyricum1 punto
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Biglietto monofacciale della Bradbury Wilkinson and Company, azienda inglese nata a metà '800 specializzata nella stampa di banconote, francobolli e valori in genere. Il biglietto pubblicizzava le potenzialità delle proprie officine di stampa, venivano inviati alle varie banche per mostrare l'abilità degli incisori che vi lavoravano nella speranza di accaparrarsi delle commesse. Dal 1870 in poi in Italia andarono a segno più volte, vari istituti bancari pre Banca d'Italia usufruirono dei loro servizi. Questa dicitura fa pensare che a fine '800 ci provarono anche con il nostro principale istituto di emissione? Esempio di banconota italiana stampata dalla Bradbury Wilkinson di Londra, si notano bene le similitudini con il biglietto sopra menzionato.1 punto
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E poi leggi l'articolo di Debernardi, Campana ( @acraf), Lippi e Passehl e realizzi come ormai la Numismatica stia diventando sempre più una scienza esatta...1 punto
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Mi spiace deluderti, ma tu la discussione l'hai aperta un'ora fa, e dopo 20 minuti il risultato è quello linkato, stai tranquillo che nessuno la compra, ma il problema è l'opposto, orde di furbi che pensano di diventare ricchi con 2 euro, e non la prima volta che succede purtroppo.1 punto
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Perché fa uso di sostanze stupefacenti , e anche in grandi quantitativi ..... esiste una variante di questa moneta, con il bordo inciso diverso, ma il suo valore è sotto i 100 euro a tenermi alto1 punto
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Affermazione discutibile, visto che si tratta comunque di una delle più importanti valute apparse nel mondo e che di strada ne ha già fatta parecchia oggi anche solo per la dimensione del suo bacino di collezionismo. Nella storia della numismatica rischia di non farci strada più niente se la moneta elettronica prenderà il sopravvento.1 punto
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Sembra lontano quel maggio del 2002 quando la passione per questa disciplina sbocciò con le ruvide sembianze di un operaio della locale azienda distributrice di gas che bussando alla porta della mia abitazione mi offrì l'acquisto di un esemplare di 10 centesimi di rame coniato sotto Vittorio Emanuele II Re d'Italia. L'esemplare era stato da pochi minuti rinvenuto sotto terra durante i lavori di scavo per la posa di alcuni tubi. Il lettore può facilmente immaginare le condizioni di conservazione di quel "palancone" di cui si leggeva a stento la data; ma poco importava; ai miei occhi appariva un gioiello, il più prezioso oggetto che avessi mai avuto tra le mani. Da quel giorno tutto ebbe inizio, la frequentazione dei primi mercatini, gli acquisti sui portali di commercio elettronico (allora in forte espansione) e poi via via i convegni, i negozi e le grandi case d'asta, sempre alla spasmodica ricerca del pezzo mancante nella qualità migliore. In questo peregrinare ho incontrato tanti amici, veri compagni di viaggio, profondi conoscitori di questa straordinaria disciplina che mi hanno trasmesso il loro sapere e la loro grande passione. La presente raccolta numismatica si prefigge l'obiettivo, benché arduo, di riunire le monete più significative, almeno per tipologia, coniate nelle diverse aree geografiche della penisola italica, dalla metà del XV secolo all'Unità d'Italia avvenuta nel 1861. Ben lungi da velleitarie pretese di organicità e completezza si è posta maggior attenzione alla qualità degli esemplari raccolti tentandone il difficile connubio con l'impegno economico. A tale riguardo piace ricordare le parole di Memmo Cagiati ne "il decalogo del raccoglitore"del 1926, ove egli acutamente osserva: "Non vi ha al mondo collezione completa, né tra le private né tra le pubbliche, e non vi ha piccola collezione che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni". Ed ancora: "Tra le varie collezioni, quella delle monete è la più solida, quella che meno deperisce, quella che maggiormente acquista pregio col tempo [...]. Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi rimarrà sempre questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere del raccoglitore". La raccolta considera come maggiori direttrici di sviluppo le vicende delle due principali dinastie regnanti in Italia ossia i Borbone per il meridione ed i Savoia per il settentrione i quali più di tutti ebbero influenza nella penisola sino alla sua unificazione nel Regno d'Italia sotto la corona Sabauda. Circa la monetazione meridionale si osserva come la stessa sia stata pesantemente influenzata dal lungo regno di Ferdinando IV di Borbone (1759-1816) come re di Napoli e di Sicilia prima, con il nome di Ferdinando III, e come re del Regno Delle Due Sicilie ( a seguito del Congresso di Vienna che stabilì unificazione del reame d Napoli e di quello di Sicilia) con il nome di Ferdinando I, poi. Particolare attenzione è dedicata alle alterne vicende storiche legate alla dominazione napoleonica (dal 1798 al 1814) ed ai riflessi di questa nel frammentato scenario geo-politico antecedente la campagna d'Italia; non è ovviamente trascurato il periodo successivo al Congresso di Vienna con la conseguente Restaurazione delle monarchie. Merita un excursus nella monetazione rinascimentale la figura di Emanuele Filiberto Duca di Savoia (1559-1580) il quale ebbe l'abilità e la tenacia necessarie a conservare lo Stato Sabaudo ed a risollevarne le sorti quando ormai esso sembrava destinato a scomparire a causa della guerra tra la corona di Francia e quella di Spagna che quei luoghi avevano scelto come teatro di battaglia e che entrambe rivendicavano come propri. Non trascurabile è la riforma monetaria approntata dal Duca nell'ambito del riordinamento degli affari dello Stato nel 1562. Occorre infine precisare che l'assenza di esemplari di talune monetazioni e la presenza, apparentemente incoerente, di altre, ancorché tra esse analoghe per tipologia, non è dovuto a dimenticanza o distrazione bensì al mero gusto del raccoglitore, da cui nessuna collezione può prescindere. Parimenti non deve stupire l'inserimento di alcune monete, una per tutte la serie di quattro monete coniate nel 1911, sotto Vittorio Emanuele III Re d'Italia, commemorativa del 50° anniversario della proclamazione del Regno, universalmente riconosciute quali sommo esempio di pregio e raffinatezza benché aliene alla finalità della raccolta. Buona visione! Stefano1 punto
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Buonasera a tutti voi! Ho casualmente scovato in casa, qualche tempo fa, questa bel Pubblica del 1622 coniato a nome di Filippo IV. Dopo un recente esame ho notato che è presente una P dietro la testa, sotto le sigle dell'incisore MC. Da quanto ho riscontrato, tale piccola variante conferisce alla moneta in questione un alto grado di rarità (R3, se non sbaglio...), ed è proprio a tutti voi che chiedo una conferma di tale ipotesi, se ci troviamo davanti ad un esemplare del genere, e soprattutto cosa significhi... Chiedo inoltre un parere di valutazione economica, così per farmi un' idea del calibro della moneta in oggetto (ed, ovviamente, un giudizio di conservazione, che per la tipologia non mi pare male...). Ringrazio anticipatamente chi interverrà! :good:1 punto
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