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  1. Illyricum65

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/19 in tutte le aree

  1. Carissimi tutti, Con gran piacere vi comunico che Domenica 24 Febbraio 2019 a partire dalle ore 10:30 si svolgerà presso la sede dei Circolo Numismatico Ligure "Corrado Astengo" la presentazione del testo scritto da Andrea D. Mazarakis e curato dalla Dott.ssa Monica Baldassarri " Il Ducato di Venezia e le sue imitazioni nell'Oriente Latino tra l XIV e il XVI secolo". Ospite dell'evento sarà il professore Armanno Arslan (Accademico dei Lincei) che terrà un interessante intervento riguradante la monetazione oggetto del libro. Spero di potervi vedere numerosi
    4 punti
  2. mentre esploro l'affascinante mondo dei talleri tedeschi, sempre più ritengo che la figura più adatta per studiarli non sia il collezionista, nè il numismatico, ma ci voglia un naturalista: specie, genere, ordine, classe... sarebbero attributi che ben calzerebbero nell'inquadrare e catalogare tali monete. Il mio interesse collezionistico per ora verte solamente sull'ultima tipologia prodotta: il Vereinstaler, coniato dagli stati tedeschi solamente nel periodo 1857-1871. Ebbene, in soli 14 anni, quei fantasiosi di tedeschi (ossimoro) sono riusciti a crearne almeno 77 tipi diversi (ho compulsato pagina per pagina il Davenport, ma potrei anche averne inavvertitamente saltato qualcuno), e in questa congerie di talleri, che per definizione avrebbero dovuto essere unificanti, ho anche individuato 2 sottospecie e 1 anomalia. Se poi teniamo conto che, nel solo 19mo secolo, vi furono negli stati tedeschi 4 specifiche diverse per i talleri, e precisamernte: tallero di convenzione tallero della corona tallero basato sul marco di Colonia, vereinstaler e che i primi talleri videro la luce attorno al 1550, beh, forse anche Linneo si sarebbe un po' preoccupato! Torniamo al vereinstaler: ho già avuto occasione di scrivere riguardo ad una delle sue sottospecie, il siegestaler, coniato da vari stati per celebrare vittorie militari; oggi vorrei scrivere dell'Ausbeutetaler, e, nello specifico, dell'ausbeutevereinstaler (pensare che non conosco una sola parola di tedesco, eppure mi diverto a coniarne di nuove!). Che cosa significa ausbeutetaler? Ad una prima grossolana traduzione lo si potrebbe rendere in italiano con l'espressione "tallero di sfruttamento"; gli anglosassoni pragmaticamente lo definiscono "mining thaler" (tallero di miniera), ma, per capirne meglio origine e funzione, sarà bene che spenda qualche ulteriore riga. La tradizione dell'ausbeutemunze è di lunga data nei paesi germanici, qualche secolo almeno: si tratta di monete che venivano coniate col metallo prezioso estratto da una particolare miniera o da una regione circoscritta e facevano normalmente riferimento alla miniera o alla regione di origine tramite scritte su parte della legenda. Ci sono stati anche casi in cui, al posto di una specifica menzione, venivano utilizzate delle immagini simboliche, che comunque si riferivano inequivocabilmente alla miniera o alla regione di origine. La coniazione di monete di sfruttamento iniziò attorno al 15mo secolo, e la maggior parte di queste era di argento. All'epoca venivano comunemente chiamate "talerfuss", anche se, a seconda della zona, potevano essere note come groschen, guilders o mehrfachtaler (talleri multipli, detti anche lösern). I talleri di sfruttamento venivano prodotti solo col metallo che rappresentava il profitto delle miniere, una volta detratti i costi di estrazione e raffinazione; in pratica l'intera resa netta della miniera veniva immediatamente trasformata in moneta, senza alcuna transazione intermedia. E veniamo all'oggetto di questo intervento: la "sottospecie" degli ausbeutetaler coniati durante gli anni del vereinstaler, ossia nel periodo 1857-1871. Furono 3 gli stati che coniarono ausbeutetaler, e precisamente: Anhalt-Bernburg: duca Alexander Carl negli anni 1861-1862 Prussia: re Friedrich William IV negli anni 1857-1860, re William I negli anni 1861-1682 Sassonia: re Johann negli anni 1857-1867 La produzione complessiva fu di: 30.000 pezzi da parte di Alexander Carl 533.000 pezzi da parte di Friedrich William IV 215.000 pezzi da parte di William I 1.649.000 pezzi da parte di Johann Sono tutti vereinstaler, vale a dire monete basate sulla libbra metrica (500 grammi) e contenenti 1/30 di libbra di argento (da cui la scritta XXX EIN PFUND FEIN - 30 (monete) per una libbra di fino) di titolo .900, dal peso di 18.5 grammi (contenuto in argento 16.66) e diametro di 33 millimetri. Tutti questi talleri, in vario modo, portavano l'iscrizione: SEGEN DES BERGBAUES (benedizione delle miniere), vuoi a tutto campo, come la Prussia, vuoi come legenda (Sassonia). Non ho immagini del tallero sassone del periodo 57-58, che differiva da quello qui illustrato in quanto avente sul verso il solo stemma coronato, senza popolani a reggerlo. Credo d'indovinare che le due figure che reggono lo stemma, nel tallero qui illustrato, adottino i costumi caratteristici dell'area mineraria. Sono monete che, nonostante le basse tirature, si trovano facilmente in vendita, a costi più che accessibili e quasi sempre in ottimo stato di conservazione. Bene, spero di non avervi tediato: è così limitato l'apporto di commenti sulla monetazione extranazionale, che mi sono sentito quasi autorizzato a infastidirvi i gioielli di famiglia con questa mia tirata (prima di scrivere ho consultato l'archivio del forum: a fronte della parola chiave "ausbeute" ho trovato una sola discussione, del 2005: un po' poco, non vi pare?) Poscritto: qui in Italia li chiamiamo talleri ma, per amore della mia lingua, nella quale, spesso, invece di usare la giusta parola propendiamo per neologismi esterofili, vorrei suggerire una nuova dizione: valligiano. Perchè valligiano? Questo indovinello, etimologico, lo lascio risolvere a voi.
    2 punti
  3. Buonasera. Ebbene, sono al mio primo post (dopo l'ovvia presentazione nel relativo forum) e con questo volevo cortesemente avere un vs giudizio su una moneta: 100 lire 1978 con un macroscopico errore di conio. E', ovviamente, un FDC poichè non ha mai circolato. La qualità delle foto non è delle migliori, lo ammetto. Cercherò nel prossimo futuro di migliorare Potreste dirmi, per favore, se è valutabile e se esiste un mercato per queste monete. Grazie
    2 punti
  4. @Legio II Italica spero di fare cosa gradita arricchendo la Tua discussione con questi video abbastanza esplicativi sulle Legioni. E questo che assomiglia come contenuti ad uno dei precedenti ma include anche gli auxilia. Ciao Illyricum
    2 punti
  5. Sicuramente un bellissimo e pregevole lavoro, devo però dire che il prezzo influisce molto sulla possibilità di acquisto, se ci fosse anche la versione, per così dire economica, uno potrebbe anche pensare di comprarlo. Alle volte però mi domando se certi volumi sono fatti solo per le élite numismatica o gli autori li fanno per la divulgazione, si poteva dividere l’opera in più volumi per renderla accessibile a molte più persone, così credo che rimarrà una pubblicazione per pochi. Come una pubblicazione che ho cercato, edita dall’archivio di stato di Lucca, avrei voluto leggere, ma l’archivio di stato non spedisce a casa e da una copia solo a chi è meritevole (non so come poi giudichino i meritevoli da i non meritevoli) e l’editore non vende il libro perché tutte le copie stampate sono a disposizione dello stesso Archivio di Stato, allora anche in questo caso come in quello di Lucca, mi domando ma si pubblicano i libri per la divulgazione o per cosa? In tal modo si aiuta la numismatica a crescere o no?
    2 punti
  6. Buongiorno a tutti.... È un po che cercavo una aratrice che mi dicesse qualcosa di piu a livello di conservazione. Penso di averla trovata anche se i minimi contatti ci sono sempre,....
    1 punto
  7. Battagliata in sala all'asta aurora e riportata a casa sua. Giulio di Alfonso II (1559-1597) Aquila estense coronata al dritto e san Geminiano patrono che regge la città al rovescio. Era giudicata BB ma in mano è decisamente meglio con un bel metallo davvero. Ottavo regnante di casa d'Este inserito in collezione.. buona serata
    1 punto
  8. Salute questa moneta proviene dall'asta n°49 Nomisma,a sua volta fu venduta alla asta Numismatica Ars Classica 16 ed è stata posta in vendita dalla Numismatica Ars Classica nell'asta n°112 e presntata al lotto n°70 Tarì:Carlo II di Spagna( 1665-1700 ) I periodo: Carlo e sua madre Marianna d’Austria reggente, (1665-1674.) Zecca di ? 1674, AR 5,40 g. D/ CAROLVS II D G HISPANIAR ET NEAP ET C REX Busti accollati a d. di Carlo fanciullo, drappeggiato e corazzato, e di sua madre, velata; all’esergo, 1674 AH. R/ ET MARIAN EIVS MATER REGNI GVB Stemma coronato. Riferimenti: Pannuti-Riccio 3; MIR 288 (R5). Della più grande rarità. Il compilatore del catalogo dell'asta n°112 di Numismatica Ars Classica ha scritto questo ,nel presentae la moneta: "L’esemplare della collezione Sambon, n. 1224 del catalogo, dichiarato unico, raggiunse la ragguardevole cifra di 645 lire-oro e fu acquistato dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questi nominali, di grande perfezione tecnica, furono coniati nella zecca di Napoli con i conî dell’incisore Alberto Hamerani (cfr. Michele Pannuti, ”La sigla AH sulle monete di Carlo II di Spagna minorenne”, in Memorie dell’accademia Italiana di Studi Filatelici e Numismatici, vol. IV fasc. 2,1990). Chiarissime al rv. sono le partizioni dello stemma, inquartato e controinquartato: Castiglia e Leon, Aragona, Gerusalemme, Austria, Borgogna antica e moderna, Brabante, Aragona-Sicilia e Ungheria. Sul tutto: scudetto bipartito di Fiandre e Anversa. L’attribuzione alla zecca di Napoli di questo tarì e della piastra, unica, con la stessa data e le stesse impronte, è confermata dalle notizie che si ricavano da un inventario pubblicato da G. Bovi nel B.C.N.N. del 1957. L’inventario, redatto il 28 luglio 1730 dall’entrante Regio Maestro dei Conî Giovanni de Gennaro, elenca il materiale (metallo, matrici e punzoni) in esistenza a quella data nell’officina monetaria, tar cui «altra madre n. 1 di docato (piastra) di Carlo Secondo e Sua madre»." La moneta da una basa di € 12000 è stata aggiudicata ad € 15000 + diritti d'asta Mi risulta,leggendo il Bovi,che i macchinari al bilanciere giunsero a Napoli dopo il 1674,forse nel 1675 o 1676,questa moneta fu coniata al bilanciere ma,secondo me,non fu coniata a Napoli ed il fatto che nel 1730 si trovarono metallo,matrici e punzoni per il conio di monete da Ducato,mezzo Ducato e Tarì,non implica che le monete siano state emesse a Napoli. Voi che ne pensate?
    1 punto
  9. è il patrono di Modena San Geminiano che regge con la mano destra la città dove si scorge la Ghirlandina(la torre campanaria)
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  10. Buonasera a tutti gli utenti del forum. Magliocca 290 Ferdinando IV di Borbone Carlino da 10 Grana 1798 Taglio liscio Note: Segni di incussione al rovescio e ultima cifra della data ( 8 ) ribattuta. Comunissimo in bassa conservazione...... Raro da SPL in su. .... alla prossima condivisione.
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  11. La location e l'organizzazione sono perfetti, sarò presente salvo imprevisti, ho con me dei libri per @4morise qualcuno fosse interessato me lo segno per le prossime volte
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  12. Azz.... vero allora bisognerà aggiungere un'altro Il 21 ??
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  13. Se vai ad una Mostra/Mercato di Militaria, troverai sicuramente questi distintivi tra medaglie, decorazioni, mostrine, ecc. in quanto vengono collezionati dagli appassionati del settore. Il prezzo varia, si aggira dai 20 agli 80 Euro per la versione in Argento. Il Distintivo fu emesso dopo la prima guerra mondiale nella versione che allego, in basso figura lo stemma di Casa Savoia che dopo la fine della monarchia venne rimosso. Il tuo è nella versione successiva, con il monogramma della Repubblica Italiana. Saluti.
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  14. Tanto per dire, io ne ho una in garage del contadino che lavorava per nonno ?
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  15. E lato rovescio. Grazie, e complimenti ai Curatori per la loro precisione e competenza. @sandokan e @borghobaffo
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  16. Ciao Gianfranco, sinceramente non conosco nello specifico il caso maltese ma posso (possiamo) immaginare che proprio per la sua posizione centrale tra diverse vie commerciali marittime fosse - anche in periodo di pieno e tardo medioevo - "invasa" (termine ben poco generoso, ma rende bene l'idea) da numerario grosso e ben accreditato come ad esempio argenti e ori veneziani. In periodo moderno, dal terzo quarto del XVI secolo circa, iniziarono coniazioni imitative proprio dello zecchino veneziano; come del resto avveniva ormai in molte delle zone toccate commercialmente dai mercanti della Serenissima. Spero di essere presente a questo incontro assai intrigante!
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  17. Nella prossima Paolucci c'è un busto giovanile, anche se credo manchi la "qualità" https://www.deamoneta.com/auctions/view/588/61
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  18. Complimenti a tutti gli autori !!! E complimenti a tutti gli appassionati che curano l'uscita del Gazzettino! M.
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  19. 1 punto
  20. LEGIONE XXX ULPIA (Victrix) La Legio XXX Ulpia Victrix e' una Legione la cui data di formazione e' un po' controversa , chi la dice formata da Traiano nel 98 per essere inviata in Pannonia a Brigetio , attuale Szony in Ungheria dove risiedette fino al 122 mentre in un secondo tempo , dopo le due guerre daciche , la Legione fu inviata a Castra Vetere , attuale Xanten in Germania , dove rimase dal 122 fino all' anno 355 ; chi la dice invece formata da Traiano qualche anno dopo nel 100/101 in occasione dell' invasione della Dacia e nel corso di queste guerre ricevette il titolo di Victrix . Probabilmente la Legione o un suo distaccamento prese parte anche alle campagne di Traiano contro i Parti . Durante la guerra civile del 193 la Legione XXX Ulpia Victrix sostenne Settimio Severo che le concesse in aggiunta il titolo di Pia Fidelis . Nel 235 la legione venne poi impiegata dall' imperatore Alessandro Severo nella sua campagna contro i Sasanidi e al tempo di Gallieno la Legione venne contesa tra Gallieno stesso e Vittorino , ma rimanendo al primo . La storia di questa Legione , pur restando sempre attiva , termina quando la frontiera renana viene definitivamente oltrepassata e distrutta dalle invasioni barbariche all' inizio del V secolo. Gli emblemi della legione erano gli dei Nettuno , Giove , forse anche il capricorno . Due Antoniniani di Gallieno e Settimio Severo con la XXX Ulpia Victrix e Nettuno il primo , il secondo con le insegne .
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  21. Oltre alle argomentazioni di King John , anche per la presenza di varie escrescenze sia sotto l'elmo sia all'interno ella spiaga che potrebbero far pensare ad una fusione.
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  22. Sottoscrivo in toto quello che è stato detto in questo post, dal sacrificio per poter far crescere la passione, ad alcune rinuncie, al rispetto del lavoro altrui nel creare opere numismatiche, all'editore che pubblica, ogni persona è libera di gestire il propio tempo e denaro come crede e se si vogliono ottenere dei risultati bisogna lavorare duro e spesso rinunciare ad altre. Il mio non voleva essere ne un attacco a chi ha scritto o pubblicato quest'opera, che evidentemente in tutta liberta ha deciso di fare una pubblicazione prestigiosa su un argomento il quale sarà costato lungo e faticoso lavoro, il mio era solo un appunto al fatto che molto spesso si dimentica che se uno pubblica o scrive dei libri, credo che non lo faccia solo per uno scopo veniale, ossia "il giusto" guadagno per il propio lavoro, ma abbia anche lo scopo di far leggere la sua opera a tutti, almeno io penso che se scrivi è per far leggere, il prezzo purtroppo può generare un limite di fascia di lettura, circoscriverla a pochi, se poi si vuole che i giovani o comunque le persone si avvicinino alla numismatica, bisogna anche poter dare i mezzi per farlo, questo esula dall'opera in questione che è già un opera molto particolare e tratta di uno specifico argomento che potrebbe rientrare nell'interesse di chi si è già addentrato molto in numismatcia, infatti io ho anche detto che magari suddividerla in vari libri o pubblicare anche una versione più economica avrebbe potuto aiutare la diffusione di ciò che è stato scritto, poi la liberta di chi edita o scrive ha scelto questa strada, avranno avuto le loro motivazioni. Credo che coinvolgere più persone in questo mondo non sia una babele, ma un arricchimento, più siamo e più bella sarà la numismatica, più pubblicazioni si avranno e quindi più studi e più conoscenza, non bisogna considerare la numismatica un élite di persone dove solo pochi possono conoscere, studiare e sapere, ma bisogna allargare la platea, perchè la fuori nascosti ci sono di sicuro i futuri "Traina, Ganganelli, Travaini, Grierson" (e questi per citare solo quelli che nella mia ignoranza conosco io) e tanti altri che hanno fatto grande la numismatica. Questo è un mio parere personale naturalmente, poi ogniuno è libero di pensare ciò che crede, allo stesso modo auguro il meglio a chi ha scritto questo libro del quale sono convinto ha fatto un egregio lavoro.
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  23. Ottimo, libri e convivialità, cosa voler di più.............
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  24. Ma no dai... è un bel lavoro, impegnativo e di buon interesse. Io lo seguo, così come altri utenti ritengo. Non lascia molti spazi di intervento ma ti assicuro che è apprezzato. Ciao Illyricum
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  25. la mia del 1980 è priva, probabilmente l' avranno tolta, perciò, non posso esserti d' aiuto. Per quanto riguarda la tua frenesia di aver risposte, tutti hanno qualcosa da fare, e sul Forum, ci si và nei momenti liberi. Inoltre come il sottoscritto, visita altre sezioni semplicemente per imparare qualcosa di questa o quella monetazione, a volte senza intervenire. Non si può essere esperti di tutto però a molti piace incamerare nozioni. Non avere fretta, vedrai che qualcuno che colleziona Repubblica e specificatamente le Divisionali, risponderà.
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  26. concordo con principesax, le due monete sono state malamente pulite e quindi di conseguenza graffiate il che ne riduce sensibilmente il valore, poi una piccola divagazione visto che il nostro amico sembra dover ancora imparare a destreggiarsi nel forum gli vorrei dare un suggerimento bonario, per questo tipo di topic è più adeguata la sezione IDENTIFICAZIONI dove spesso si danno anche valutazioni oppure nella sezione dedicata del forum, difatti qui in piazzetta i temi che vengono trattati sarebbero questi: La piazzetta del numismatico Spunti di discussione sulla numismatica, sul collezionismo e sullo studio delle monete. Tutti gli argomenti privi di interesse numismatico verranno spostati nelle aree "FUORI TEMA". tutto ciò non venga preso come un rimprovero ma solo un suggerimento onde non far faticare troppo il nostro staff a spostare le discussioni, sai sono anzianotti come me ????
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  27. Bellissima, S.Francesco d'Assisi e S.Antonio da Padova, credo prima metà del XVIII secolo.....ma attendi borghobaffo.
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  28. Interessante poker a lavoro, soprattutto per la belga Taglio: 2€ CC Nazione: Belgio Anno: 2005 Tiratura: 6.00.000 Conservazione: BB Località: Pistoia Taglio: 2€ CC TdR Nazione: Spagna Anno: 2007 Tiratura: 7.938.434 Conservazione: MB Località: Pistoia Taglio: 2€ CC UEM Nazione: Spagna Anno: 2009 Tiratura: 7.900.500 Conservazione: MB Località: Pistoia Taglio: 2€ CC UEM Nazione: Irlanda Anno: 2009 Tiratura: 3.805.908 Conservazione: MB Località: Pistoia
    1 punto
  29. Il mio rebus preferito, comunque, rimane quello di P. Furius Crassipes...
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  30. Taglio: 2 euro Nazione: Austria Anno: 2018 Tiratura: 18.100.100 Conservazione: Spl Località: provincia di Piacenza
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  31. Gettone della Confederazione internazionale della Società di San Vincenzo de Paoli, una organizzazione di beneficenza creata a Parigi nel 1833. Ottone: 23 mm
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  32. Confermo il bravissimo Fausto!
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  33. In giro non c'è la data di emissione della moneta, quindi il tuo post è una news, una primizia. L'altra moneta del lussemburgo: "100° anniversario del suffragio universale in lussemburgo" indicativamente è data 4° trimestre 2019
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  34. LEGIONE I MINERVIA Questa Legione fu costituita da Domiziano forse nell' 82/83 in previsione della campagna militare contro la popolazione germanica dei Catti ; la sua sede legionaria fu a Bonna nella Germania Inferiore , attuale Bonn sul confine del Reno , dove risiedette ininterrottamente dall' 86 all' anno 359 ; il suo Comandante di Legione sotto Domiziano , fu Licinio Sura , che poi divenne amico e consigliere militare di Traiano nella campagna dacica , Sura compare anche al fianco di Traiano in alcuni pannelli della Colonna Traiana . Quando il Governatore della Germania Superiore , Antonio Saturnino , di ribello' a Domiziano , la Legione non partecipo' alla rivolta acquisendo poi da Domiziano l' appellativo di Pia Fidelis . Il successote Traiano porto' poi la Legione I Minervia nelle due guerre daciche al termine delle quali torno' nella sua sede di Bonna ; in questo periodo bellico un suo comandante di Legione sotto Traiano , fu Adriano , futuro Imperatore . Antonino Pio invio' la Legione , tra il 138 e il 145 , o un suo distaccamento , in Africa in operazioni belliche al confine della Mauritania ; fu poi con Lucio Vero e Marco Aurelio nelle guerre in Oriente e in Germania . Sotenne poi nel 193 la candidatura all' Impero di Settimio Severo , forse in questo periodo fu con sede momentanea a Lugdunum in Gallia . Fu inizialmente fedele a Gallieno ma poco dopo sostenne il governo gallico di Postumo , fatto che si ripete' al tempo di Diocleziano quando appoggio' Carausio , comandante della flotta della Manica . La Legione I Minervia sembra scomparire dalla storia alla meta' circa del IV secolo , anni 353/359 , quando Bonna venne distrutta dall' invasione dei Franchi . Emblemi di Legione furono Minerva , divinita' alla quale Domiziano era particolarmente devoto e l' Ariete . Interessante la lapide con iscrizione di Caio Giulio Materno , un veterano della Legione I Minervia . A SEGUIRE
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  35. Ciao per me è questa https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE2/4
    1 punto
  36. Non solo di una legione in particolare bensì di più legioni. Della Legio XVIII non pare se questo elenco è completo ma in assenza di una datazione di riferimento non escludo che alla metà del III secolo d.C. vi sia stata una Legio XVIII (o IIXX) con simbolo capricorno. E' però possibile che si tratti bensì della XXII. Il Capricorno era il simbolo di numerose legioni romane. Simbolo unico sul vessillo della Legio II Augusta, scritta Legio II Avgvsta secondo l'ortografia latina (Seconda Legione Augusta) e uno dei simboli delle: Legio I Adiutrix, scritta Legio I Adivtrix secondo l'ortografia latina (Prima Legione Cooperante) Legio II Adiutrix Pia Fidelis, scritta Legio II Adivtrix Pia Fidelis secondo l'ortografia latina (Seconda Legione Cooperante Leale e Fedele) Legio II Italica (Seconda Legione Italica) Legio III Augusta, scritta Legio III Avgvsta secondo l'ortografia latina (Terza Legione Augusta) Legio IIII Macedonica, scritta anche Legio IV Macedonica (Quarta Legione Macedone) Legio IIII Scythica, scritta anche Legio IV Scythica (Quarta Legione Scitica) Legio XIIII Gemina, scritta anche Legio XIV Gemina (Quattordicesima Legione Gemella) Legio XX Valeria Victrix (Ventesima Legione Valeria Vincitrice) Legio XXI Rapax (Ventunesima Legione Rapace) Legio XXII Primigenia (Ventiduesima Legione Originale o Primigenia) Legio XXX Ulpia Victrix, scritta Legio XXX Vlpia Victrix secondo l'ortografia latina (Trentesima Legione Ulpia Vincitrice). Col passare degli anni, la XXII ricevette diverse volte il titolo Pia Fidelis, senza che però ne sia restata traccia: tale evento può essere inferito dai titoli Pia VI Fidelis VI e Pia VII Fidelis VII ricevuti dall'imperatore Gallieno per il sostegno e la lealtà fornitigli durante il suo scontro con Postumo, l'imperatore dell'Impero delle Gallie: il fatto che Gallieno abbia dato il titolo Pia Fidelis per la sesta e la settima volta testimonia a favore della possibilità che altri imperatori, dopo Domiziano, abbiano conferito il titolo altre quattro volte. Nel 268 la Primigenia combatté probabilmente, agli ordini di Gallieno, nella battaglia di Naisso , conquistando la vittoria contro i Goti, ma l'anno seguente il comandante della XXII, Laeliano, divenne l'imperatore dell' Impero delle Gallie, conquistando brevemente Magonza con la sua legione. (da Wiki) Dopo una ulteriore ricerca ti confermo che non esiste una IIXX bensì una XXII a nome della Primigenia se ti affidi al sito https://www.beastcoins.com/RomanImperial/V-I/Gallienus/Gallienus.htm D'altra parte mi pare che l'esemplare proposto non consenta di stabilire con una certa sicurezza a quale legione si riferisca la moneta. Ciao Illyricum
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  37. Il mio esemplare sono riuscito ad acquistarlo tre anni fa ad una asta parigina .
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  38. Questa moneta come alcune altre le avevo notate tempo fa dall'amico Flavio , rivisto oggi a Borgo D'Ale
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  39. http://www.treccani.it/vocabolario/notte/ nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, la cui durata varia con la latitudine del luogo di osservazione e, in uno stesso luogo, con la declinazione del sole (cioè con la stagione);
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  40. Siamo fortunati noi collezzionisti ad aver modo grazie a forum come questo, di ricevere pareri da gente con cosi tanti anni di esperienza, e con cosi tanta passione.. Condividendo tutto il vostro sapere fate in modo che appasionate/i possano negli anni diventare a loro volta dei piccoli intenditori, e questo è magnifico a mio giudizio.. Complimentoni ancora una volta sia a lei che a tutti i suoi colleghi per il lavoro che svolgete.Un saluto MARIA
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  41. Il problema ? Mettiamola così, anni addietro in una conferenza, un ben noto "sapiente" dopo aver esaltato la collezione Farnese cominciò a lanciare "damnatio" sul collezionismo .... Spiegargli che i Farnesi erano collezionisti sarebbe stato troppo
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  42. La Tua analisi mi sembra corretta. E' indubbio che i pezzi da 20 Lire fossero più "pratici" rispetto a quelli da 100 o da 50 Lire ed è pertanto probabile che la zecca mantenesse pronta una scorta dei primi in modo da poter evadere eventuali richieste di oro monetato. Per chi aveva necessità di oro monetato, d'altro canto, non faceva molta differenza ricevere pezzi da 20 Lire anziché di valore facciale maggiore. La "sfumatura" dei pezzi di valore facciale maggiore la cogliamo noi collezionisti, in particolare per la rarità di questi nominali, ma difficilmente sarebbe stata colta dai richiedenti del tempo che anzi, per le ragioni "pratiche" già ricordate, avrebbero optato per i marenghi, piuttosto che per gli altri nominali maggiori. Fra l'altro, non è che in zecca ci dovessimo aspettare la fila di cittadini con i lingotti d'oro in mano e con una richiesta di oro monetato pronta da evadere. E' sempre bene ricordare che il Regno d'Italia era uno Stato i cui cittadini in condizione di richiedere alla zecca monete d'oro (e soprattutto,.... di farne uso...) erano veramente pochi, in proporzione alla popolazione complessiva. Nelle prime elezione del 1861, nelle quali il diritto di voto (elettorato attivo) era riconosciuto ai maschi che avessero compiuto almeno 25 anni, che sapessero leggere e scrivere e che pagassero un censo ai fini delle imposte dirette di almeno 40 lire annue (che poi sarebbero 2 marenghi!!) , il numero dei votanti fu di poco meno di 419.000 elettori, che in percentuale rappresentavano l'1,89% della popolazione! Dopo vent'anni (1880) gli elettori con le caratteristiche di censo e istruzione richieste per potere accedere alle urne, erano ancora soltanto 622.000, pari al 2,2% della popolazione totale. E nonostante la nuova legge elettorale del 1882 avesse abbassato l'età dell'elettore a 21 anni e il censo annuale ai fini delle imposte a 19,80 Lire (o, in alternativa, si richiedeva il superamento della seconda elementare!), l'ampliamento del Corpo Elettorale arrivò a poco più di 2 milioni di persone, pari al 6,9% della popolazione totale. Dovrebbero bastare questi pochi dati per far comprendere come l'accesso alla zecca per l'acquisto di monete auree fosse un fatto riservato a pochissimi privilegiati "persone fisiche" o a "persone giuridiche forti" e non fosse certamente una pratica comunemente diffusa fra la popolazione. Quanto meno per tutto il XIX secolo e per buona parte del XX. Diciamo che sono i collezionisti che hanno enfatizzato ed enfatizzano la monetazione aurea del Regno....in realtà la maggior parte dei "regnicoli" del tempo, le monete d'oro non solo non le richiesero mai alla zecca e non le usarono mai.... ma verosimilmente non le videro neppure mai! Saluti. M.
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  43. Le monetine in alluminio dal 1 al 10 pfennig del primo periodo della DDR, 50 pfennig in alluminio/bronzo compreso(foto), mi sono sempre piaciute, al contrario di quelle della DFR del primo periodo, che definirei piatte e piuttosto monotone. Ottimo Bei rilievi per i pfennig DDR (1-5-10) ed un po di fantasia per il nominale da 50 pf. Presa qualche anno fa per £. 200, forse più di qualche anno fa...
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  44. Buonasera a tutti! Oggi ho fatto un giro ad un mercatino per ovviare alla noia di un novembre freddo e brumoso e ho trovato la moneta che vi posto sotto. Si tratta di un 5 franchi in cupronichel coniato a nome di Carlotta del Lussemburgo nell'anno 1949 e la cui tiratura è di 2.000.000 di esemplari. L'ho avuto a 0,50 € e pur consapevole che non sia una moneta rara non ne avevo mai viste prima....
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  45. 8.) secondo me il pezzo migliore Una Corona Liechtenstein 1900 (argento) tiratura 50'000 pezzi
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  46. 6) 50 cent Spagna Alfonso XIII 1894 (argento)
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  47. Gettone per il pane di Colonia (Germania), XVIII sec. D/ Aquila a due teste coronata R/ BRODT PENNING Rame: 2,612 g ; 21 mm. apollonia
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