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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/05/19 in tutte le aree
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Generalmente, quando si pensa a un ripostiglio, subito la mente corre a immagini di repertorio di grandi depositi... vasi ceramici spaccati con migliaia di monete che fuoriescono e simili. Certo, molti sono i ripostigli di questa tipologia, ma non tutti sono così. Esistono anche dei depositi "small-size" composti da poche centinaia di pezzi o addirittura di qualche decina se non di meno! Ed ecco il caso, un piccolissimo deposito di soli 9 pezzi: 4 denari e 5 antoniniani (di buona lega) rinvenuti a Barlby, nel distretto di Selby nel North Yorkshire nel 2012. Il deposito è completamente censito nel sito del PAS e registrato con la sigla YORYM-70C2F3. Al termine dell'iter di dichiarazione di TREASURE CASE è stato dichiarato non di importanza nazionale e quindi di non interesse museale ed è stato restituito al ritrovatore che, l'ha poi immesso nel mercato numismatico come consentito dalla normativa inglese. La foto delle monete allo stato di ritrovamento è la seguente: E questo è il catalogo dei pezzi: 1. A base silver denarius of Elagabalus dating to the period AD 210 - 222 (Reece Period 10). VICTORIA AVG reverse type depicting Victory flying left holding wreath. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP ANTONINVS PIVS AVG Obverse Description: Laureate and draped bust right Reverse Inscription: VICTORIA AVG Reverse Description: Victory flying left holding wreath Mint Mark: - Die Axis: 12 Dimensions: Diameter: 18.5mm; Weight: 2.4g Reference: RIC IV, pt.2, p.38, no.161. 2. A base silver denarius of Severus Alexander dating to the period AD 222 (Reece Period 11). PM TR P COS PP reverse type depicting Mars standing left holding olive branch and reversed spear. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP C MAVR SEV ALEXAND AVG Obverse Description: Laureate and draped bust right Reverse Inscription: PM TR P COS PP Reverse Description: Mars standing left holding olive branch and reversed spear Mint Mark: - Die Axis: 6 Dimensions: Diameter: 19.1mm; Weight: 2.6g Reference: RIC IV, pt.2, p.71, no.7. 3. A base silver denarius of Severus Alexander dating to the period AD 231 - 235 (Reece Period 11). IOVI PROPVGNATORI reverse type depicting Jupiter left hurling thunderbolt. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP ALEXANDER PIVS AVG Obverse Description: Laureate, draped and cuirassed bust right Reverse Inscription: IOVI PROPVGNATORI Reverse Description: Jupiter left hurling thunderbolt Mint Mark: - Die Axis: 12 Dimensions: Diameter: 19.3mm; Weight: 1.9g Reference: RIC IV, pt.2, p.88, no.235. 4. A base silver denarius of Maximinus dating to the period AD 235 - 236 (Reece Period 11). FIDES MILITVM reverse type depicting Fides standing left with two standards. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP MAXIMINVS PIVS AVG Obverse Description: Laureate and draped bust right Reverse Inscription: FIDES MILITVM Reverse Description: Fides standing left with two standards Mint Mark: - Die Axis: 12 Dimensions: Diameter: 20.7mm; Weight: 2.1g Reference: RIC IV, pt.2, p.140, no.7a. 5. A base silver radiate of Gordian III dating to the period AD 241 - 243 (Reece Period 12). LAETITIA AVG N reverse type depicting Laetitia standing left holding wreath and anchor. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG Obverse Description: Radiate draped and cuirassed bust right Reverse Inscription: LAETITIA AVG N Reverse Description: Laetitia standing left holding wreath and anchor Mint Mark: - Die Axis: 6 Dimensions: Diameter: 23.3mm; Weight: 3.9g Reference: RIC IV, pt.3, p.25, no.86. 6. A base silver radiate of Trebonianus Gallus dating to the period AD 251 - 253 (Reece Period 12). Uncertain reverse type. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP CAE C VIB TREB GALLVS AVG Obverse Description: Radiate draped and cuirassed bust right as seen from behind Reverse Inscription: Illegible Reverse Description: Illegible Mint Mark: - Die Axis: - Dimensions: Diameter: 20.6mm; Weight: 2.6g Reference: 7. A base silver radiate of Gallienus dating to the period AD 253 - 260 (Reece Period 12). VICT GALLIENI AVG reverse type depicting Emperor advancing right with spear and shield trampling captive. Mint of Milan. Obverse Inscription: GALLIENVS PF AVG Obverse Description: Radiate draped and cuirassed bust right Reverse Inscription: VICT GALLIENI AVG Reverse Description: Emperor right with spear and shield trampling captive Mint Mark: - Die Axis: 6 Dimensions: Diameter: 21.2mm; Weight: 2.1g Reference: Cunetio, p.106, no.754. 8. A base silver radiate of Postumus dating to the period AD 260 - 269 (Reece Period 13). [F]IDES M[ILI]TVM reverse type depicting Fides standing left holding standards. Principal mint of Gaul. Obverse Inscription: IMP C P[OSTV]MVS PF AVG Obverse Description: Radiate and draped bust right Reverse Inscription: [F]IDES M[ILI]TVM Reverse Description: Fides standing left holding standards Mint Mark: - Die Axis: 12 Dimensions: Diameter: 20.3mm; Weight: 2.8g Reference: RIC V, pt.1, no.121; Cunetio, p.97, no.446. 9. A base silver radiate of Valerian I dating to the period AD 253 - 260 (Reece Period 12). SALVS AVGG reverse type depicting Salus standing left feeding snake at alter and holding vertical sceptre. Mint of Rome. Obverse Inscription: IMP C P LIC VALERIANVS AVG Obverse Description: Radiate draped and cuirassed bust right Reverse Inscription: SALVS AVGG Reverse Description: Salus left feeding snake at alter and holding vertical sceptre Mint Mark: - Die Axis: 12 Dimensions: Diameter: 22.6mm; Weight: 2.5g Reference: Cunetio, p.143, no.2386 Il termine di chiusura del ripostiglio è riconducibile al regno di Postumo, probabilmente attorno alla fine del 261 inizi del 262 in quanto il pezzo di Postumo, che chiude il ripostiglio, risale alla 1 serie, 3 fase (datata dall'inizio alla fine del 261). Il piccolo numero di pezzi fa pensare a un gruzzoletto trasportato dal proprietario e occultato in emergenza in maniera intenzionalmente temporanea. Poi abbandonato per qualche accadimento successo al proprietario medesimo (morte? trasferimento? ...?). Un'altra ipotesi potrebbe far pensare a un principio di deposito interrotto pressoché sul nascere sempre per qualche imprevisto capitato al proprietario. Nel 261 i denari erano pressoché spariti dal flusso circolante soppiantati ormai dai radiati e quei pochi che si trovavano venivano sottratti e tesaurizzati quindi ritengo sia difficile che si tratti di un gruzzoletto ottenuto a pagamento di qualcosa e poi perso. I pezzi di Postumo e Gallieno non presentano segni particolari di usura da circolazione ma unicamente la mancanza di due frammenti (Postumo) e un rovescio stanco (Gallieno) il che fa pensare a una ridotta permanenza in circolazione (il Postumo può essersi frammentato nel corso del tempo per cause meccaniche quali lavori agricoli del fondo). Mentre i denari risultano più consunti, segno di maggior permanenza in circolazione. Per un attimo ho accarezzato l'idea di acquistare tutto il ripostiglio, ma il venditore ha deciso di spezzare il tutto in tre distinti lotti, due pezzi singoli e un piccolo lotto di 7 esemplari e alla fine sono riuscito a inserire in collezione solamente due esemplari: - il numero 2 del catalogo: "denarius of Severus Alexander - RIC IV, pt.2, p.71, no.7." - il numero 4 del catalogo: "denarius of Maximinus - RIC IV, pt.2, p.140, no.7a." E alla fine non mi è andata neppure male perché in ogni caso... il ripostiglio "completo" non l'avrei mai avuto dato che il terzo lotto conteneva un intruso al posto dell'antoniniano di Gordiano III: In ogni caso è evidente e apprezzabile il lavoro di pulizia certosino fatto sui singoli pezzi! E ora, come al solito, a voi la parola!3 punti
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Io sono un po’ tradizionalista, e quindi metto ora un “ monumento “, da qui si può partire a capire, raccontare, spiegare le monete con motti, imprese, legende, grande opera di Mario Traina.3 punti
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sì... ma al di là di chi sia o chi non sia... semplicemente non appartiene al ripostiglio! e qui, ancora una volta, è sempre fondamentale il lavoro di ricerca da condurre prima di procedere con un acquisto di monete dichiarate "da hoard registrato": reperire cataloghi, report, immagini presenti in bibliografia, passaggi commerciali precedenti ecc ecc3 punti
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Assolutamente no. Il fascino di Ercole ha contaminato anche gli artisti del Rinascimento Parco di Bomarzo - Ercole squarta Caco. Alle influenze di Ercole nel Rinascimento hanno dedicato anche mostre. http://www.artsblog.it/post/6731/ercole-il-fondatore-dallantichita-al-rinascimento-a-brescia-un-percorso-nella-storia-dellarte Compositori di musica classica gli hanno dedicato brani E’ comparso su dollari USA del 1830 E pure vola nei cieli moderni Hercules Loockheed C 130 Lo vediamo anche al cinema come cartone animato Hercules, Walt Disney, 1997. O in TV/DVD: E anche in tempi moderni lo vediamo raffigurato su monete nelle sue Mitiche Fatiche Gibraltar, 2 Pounds, 1997 ELIZABETH II-GIBRALTAR 1997 Crowned youthful bust of Queen Elizabeth II right . THE LABOURS OF HERCULES . 2 / POUNDS Hercules strangling the Nemean Lion Reeded edge Brass outer ring, Copper-Nickel center, 12.00g, 29mm Mintage: Unlisted KM 755 https://www.beastcoins.com/Topical/Hercules/Hercules.htm Per cui dopo 2500 anni il fascino esercitato da Ercole continua a manifestarsi… Ciao Illyricum3 punti
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N° 7 PARMA. Repubblica. Autonome, 1248-1322. Denaro imperiale. Mi gr. 0,70 Dr. DE PARMA. Castello a tre torri. Rv. IMPERATOR. Croce patente. CNI 7/12; MIR 905. Bel BB Ex Asta Ranieri 13 del 10/11/2018 lotto 546 aggiudicato a 50€ N°8 MESSINA - Federico II (1197-1250) - Denaro - (1209-1213) - Aquila coronata - R/ Croce intersecante - (MI g. 0,44) R Spahr 86; MIR 82 Emessa per le nozze con Costanza d'Aragona; BB-SPL Ex Asta Bertolami del 24/02/2018 lotto 1125 aggiudicato a 25 € N°9 ENGLAND. Edward I (1272-1307). Penny. London. New coinage, class IIIg. Obv: ЄDWR ANGL DNS ҺУB. Crowned bust facing. Rev: CIVITAS LONDON. Long cross patté, with trefoil in each angle. SCBC 1393; North 1022. Condition: Very fine. Weight: 1.42 g. Diameter: 19 mm. Ex asta Naumann lotto 672 aggiudicato a 40€ N°10 RAVENNA - Archbishops, Anonymous issue AD 1200-1300. Ravenna Denaro BI 15mm., ,51g. good very fine Ex Asta Savoca del 30/11/2018 lotto 2283 aggiudicato a 16 €3 punti
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Cari amici, vi vogliamo comunicare la nascita di un nuovo strumento divulgativo realizzato dal Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio. Si tratta di una ulteriore proposta e opportunità che si trova su un nuovo canale youtube dal titolo " Monete e numismatica Quelli del Cordusio ". La spiegazione di cosa rappresenta la trovate nel sottotitolo dello stesso canale ed è : " Raccontiamo e vediamo insieme monete e medaglie, divulghiamo la loro storia, cosa rappresentano e cosa ricordano ". Quindi vedrete già 4 video di prova e di esempio che raccontano e fanno vedere monete dalle storie interessanti. Questo nuovo canale youtube affianca quello già esistente e che rimane per i video dei nostri eventi e conferenze denominato " Quelli del Cordusio Gruppo Numismatico ". Questo ulteriore mezzo divulgativo si unisce a quello della realizzazione dei Gazzettini di Quelli del Cordusio, sia in cartaceo che in digitale. Il quarto e nuovo numero del Gazzettino ha avuto apprezzamenti e consensi e si spera che tutte queste iniziative e idee possano portare nuovi entusiasmi, passioni, interesse per la nostra numismatica. Di certo la nostra azione è e sarà sempre in funzione degli altri, della collettività. Ci auguriamo che ci sia un vostro sostegno a questa ulteriore nuova iniziativa, non solo vedendo questi video, ma anche inviandone di vostri in modo che si possa valutarli e pubblicarli. Per chi volesse cimentarsi può contattarci alla solita mail [email protected] Alleghiamo il link del nuovo canale su youtube : https://www.youtube.com/channel/UCAKbdRcMho3IJwDgKcSwezQ?view_as=subscriber Magari più avanti entreremo più nel dettaglio del tutto....per il momento buona numismatica a tutti ! Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio2 punti
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Recentemente su questo forum ho letto diversi messaggi nei quali vi era scritto che la ragione principale per cui i giovani non si avvicinano alla numismatica è quella economica... personalmente ritengo che questo, suppur innegabile e palese sia la difficile situazione economica generale delle famiglie italiane, non sia vero. Ho deciso per questo di creare una discussione (era già da tempo che l'avevo in mente) rivolta ad un potenziale giovane neofita, ma non solo, nella quale presentare una potenziale ed ipotetica collezione di monete medievali ottenibile con un ridotto budget economico, col fine di dimostrare come medioevo non sia sempre sinonimo di costoso in ambito numismatico. Di seguito verrano presentate una serie di monete esitate all'asta nell'ultimo anno entro i confini europei, in buona conservazione, che sono state aggiudicate a meno di 50 € ( ovviamente coi diritti ed eventuali spese di spedizione questa cifra potrebbe essere leggermente superata). Sono tutti pezzi ricchi di storia, di arte, di spunti interessanti che aspettano solo di essere approfonditi .. Ovviamente queste sono solamente a titolo d'esempio, ci sono altre centinaia di possibili esemplari che possono rendere bene l'idea... N°1 GENOVA - Repubblica (1139-1339) - Denaro - Castello - R/ Croce patente - (MI g. 0,8) CNI 1/69; MIR 16 Ottimo argento; FDC Ex Asta Bertolami E-auction del 24/02/2018 lotto 1054 aggiudicato a 35 €. N°2 PAVIA - Ottone III (983 - 1002) - Denaro - Ar - 16 mm. 1,22 gr. Near Very Fine Ex Asta Savoca 9th Blue Auction del 25/08/2018 lotto 2103 aggiudicato a 22€. N°3 ANCONA -Repubblica, metà del XIII sec. - Denaro. - Æ. gr. 0,69 Dr. DE ANCONA, Croce patente. Rv. PP S QVI - RI - A, Lettere C V S disposte attorno a globetto. BB Ex Asta Ranieri Online del 15/10/2018 lotto 233 aggiudicato a 10€ N°4 MILANO - Seconda Repubblica (1447-1450) - Grosso - Croce - R/ Sant'Ambrogio - (AG g. 2,28) NC Crippa 2; MIR 167; bel BB Ex Asta Bertolami E-auction del 24/02/2018 lotto 1156 aggiudicato a 35 €. N°5 VENEZIA Giovanni Dolfin Doge LVII, 1356-1361. Soldino. Ag. gr. 0,52 Dr. IO DOLP - hYNO DVX. Il Doge inginocchiato verso s., tiene vessillo. Rv. S MARCVS VENETI. Leone vessillifero verso s.; a s., sigla del massaro. Paolucci 2. q. SPL Ex Asta Ranieri Online del 15/10/2018 lotto 549 aggiudicato a 30€ N°6 Aquileia Ludovico II di Teck (1412-1420) Denaro D/ + LODOVICVS. DVX. D. TECh R/ PAThA AQVILE. Ø 17 mm Biaggi 193. 0.55 g. A.Unc Ex Asta VL Nummus del 10/03/2018 lotto 1257 aggiudicato a 35€2 punti
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Buongiorno, dopo un po’ di tempo vi propongo un topic mirato su un personaggio mitologico del mondo greco-romano ed i suoi riflessi nella numismatica. Dal momento che la monetazione provinciale propone molti esemplari interessanti e dalle iconografie spettacolari mi permetto di uscire un po’ dai confini della Sezione e “invadere” il campo di competenza di @gpittini e di @AlfaOmega . Il protagonista è ERCOLE / ERACLE Ercole Farnese BREVE SCHEDA: Nome: Ercole / Eracle (italiano moderno), Hercules (latino), Ἡρακλῆς, Heraklês(greco antico), Hercle (etrusco) Sesso: maschile Geneologia: figlio di Alcmena (figlia di Elettrione re di Micene, discendente di Perseo) moglie di Anfitrione (re di Tirinto) e di Giove/Zeus (nelle forme di Anfitrione) Segni particolari: semidio dotato di forza sovrumana e coraggio smodato. Per contro manca talvolta di autocontrollo, tende al litigio, all’ubriacatura e alla dissolutezza. Nell'iconografia greca e romana Ercole o Eracle viene raffigurato con gli attributi della clava e della pelle leonina, talvolta anche con l'arco e la faretra. La muscolatura è sempre vigorosa, in alcuni tipi italici presenta anche la corazza mentre i due tipi barbato e imberbe coesistono sin dall'arcaismo. Numerose sono anche le sue raffigurazioni in azione nelle dodici Fatiche. Imprese: neonato “promettente”, nella culla afferra due serpenti velenosi inviati da Era adirata per il tradimento di Giove e li strangola a mani nude. Viene avviato allo studio della medicina e della chirurgia, al tiro con l’arco, all’uso della spada e delle armi, alla sopportazione dello sforzo fisico e allenato al pugilato. Non portato per la musica, uccide il maestro che lo rimprovera, colpendolo con la lira. Per questo omicidio viene punito da Anfitrione ed inviato in montagna tra i guardiani dei greggi, dove si ricongiunge con il maestro Chirone. Simbolo di virilità, ingravida le cinquanta figlie del re Tespio. Quindi decide di mettersi al servizio dei più deboli. Sconfigge ladri e banditi, uccide un leone che fa strage di pecore, partecipa alla spedizione degli Argonauti . E’ celebre per le sue dodici fatiche: uccidere l'invulnerabile leone di Nemea e portare la sua pelle come trofeo; uccidere l'immortale Idra di Lerna; catturare la cerva di Cerinea; catturare il cinghiale di Erimanto; ripulire in un giorno le stalle di Augia; disperdere gli uccelli del lago di Stinfalo; catturare il toro di Creta; rubare le cavalle di Diomede; impossessarsi della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni; rubare i buoi di Gerione; rubare i pomi d’oro del Giardino delle Esperidi senza sapere dove andare; portare vivo Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi, a Micene. Culto e diffusione: dal Peloponneso si diffonde dapprima in tutta la Grecia e quindi in Sicilia e in Magna Grecia per giungere poi nel Sannio, a Roma e in Gallia. Presso i latini assume anche funzione di protettore dei commerci, dei traffici, del guadagno e del combattere; assume caratteristiche “ctonie” ovvero collegate alle profondità terrestri. Fuori dall’Italia si collega e fonde con culti locali andando spesso a sostituirli.2 punti
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Grazie @acraf per questo interessante spunto di lettura, che apre a riflessioni che direi siciliane nell’oggetto - la moneta in elettro di Agatocle di Siracusa - ma anche per la commistione e confusione fra vero, verosimile e reale, che mi sa tanto di Camilleri, come suggerito sopra, ma forse ancor di più di Sciascia... Ebbene, la moneta sopra è evidentemente fuori dal range ragionevole di peso per il tipo. Ma come se non bastasse, ho avuto un sobbalzo quando ho visto un ulteriore esemplare, dal peso dichiarato di 5,64 g, alla prossima Gorny & Mosch 261, lotto 101: Il dritto ricalca fedelmente quello dell’esemplare falso bloccato all’ufficio esportazione MIBAC, è comunque molto poco credibile, e ho una certa difficoltà a credere che possa ritornare ragionevolmente in asta dopo due anni esatti dalla precedente vendita... Si tratta infatti proprio del lotto 104 della Gorny & Mosch 244 del marzo 2017, e condivide il conio del dritto con l’esemplare che la stessa Gorny aveva ritirato nell’asta 224, lotto 76, dal peso dichiarato 3,68 g: Ora, a voler anche credere che il vero talvolta è più incredibile del verosimile, possiamo credere che la moneta prossimamente alla G&M sia genuina, con quel evidente sovrappeso e con una provenienza da un conio incriminato? Direi proprio di no...2 punti
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No, questi titoli sono prescritti, e non è più possibile ottenerne il rimborso. Ma se anche non fossero prescritti, tale rimborso sarebbe limitato al capitale versato (100 lire) e agli interessi previsti nel titolo stesso, 5 lire l'anno...dal 1937 al 2019 fanno 410 lire Questo per sgombrare il campo dalle bufale, che spesso si leggono in internet, a proposito di ipotetiche rivalutazioni milionarie di simili titoli, e del fatto che lo Stato sarebbe tenuto a rimborsarli praticamente in eterno, anche dopo secoli. Così come per le monete e le banconote, il valore è dato in buona parte dalla conservazione, e quella del titolo in foto non è certo al massimo. Se a questo aggiungiamo che si tratta di un titolo comune, il valore è di pochi euro, da 5 a 10, ma direi più 5 che 10. E' un titolo del Secondo Prestito Nazionale per la conquista dell'Etiopia, emesso in base al Regio Decreto Legge 5 ottobre 1936-XIV n. 1743. Fu emesso per valorizzare i territori dell'Africa Orientale Italiana, e per procurare all'Erario i mezzi necessari a garantire la sicurezza nazionale. Si tratta di un prestito redimibile, che fruttava un interessa annuo del 5% e di cui, alla scadenza, veniva rimborsato il capitale inizialmente versato. Anche se non ha un particolare valore economico, resta comunque un interessante documento storico, da conservare con cura. petronius2 punti
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L' Italia dal 1801 al 1900 , raccontata giorno per giorno . Un mare di notizie economiche , storiche , politiche e anche numismatiche . COMANDINI A. - L'Italia nei cento anni del secolo XIX, descritta giorno per giorno con illustrazioni. Milano, 1900 - 1942. N° 5 volumi opera completa. Vol. I. 1801-1825, pp. lxx+1369 (7) Vol. II. 1826 - 1849, pp. xii + 1759(5). Vol. III. 1850 - 1860, pp. xvi + 1727. Vol IV. 1861 - 1870, pp. xxxi + 1340 (4). Vol. V. 1871 - 1900, pp. x + 1602.2 punti
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È un denario di Marco Aurelio, M ANTONINVS AVG TR P XXVIII, Rovescio: RELIG AVG IMP VII COS III,2 punti
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questo è un tema complesso e mi permetto di dissentire…. è il contesto che ci dice se il ripostiglio era intenzionale o meno, e d'altronde, come segnalato da molti numismatici, è poco logico ritenere che 50 nummi siano un "ripostiglio" intenzionale, e un solo solido, che di fatto era una moneta lingotto, solo perché "singola" sia uno smarrimento…. insomma… sarebbe come pensare che un portamonete con 50 pezzi da 10 cent di euro sia un "ripostiglio" e una banconota da 500 euro uno smarrimento…. ragionare troppo "nello schema" in questo non aiuta… il "complesso associato" può essere di per sé risparmiato, occultato, donato, perso etc... o lasciato volontariamente nella cintola di un morto di peste o lebbra...per non toccarlo... un solido d'oro può essere un ripostiglio di risparmio… e con molta difficoltà si tratta di uno smarrimento casuale...2 punti
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Secondo me si tratta di falsi d'epoca, di buona fattura, realizzati probabilmente da orefici, ma non da esperti di coniazione. L'inesperto infatti inizia a incidere il conio riproducendo la legenda così come la vede nel denaro originale. Solo dopo si accorge che per coniare una scritta oraria bisogna fare un conio antiorario. Allora incide correttamente il rex e il secondo conio. Naturalmente venivano coniate anche monete false con le lettere nel campo speculari (io conosco un denaro di Ancona così). Tuttavia questi falsi sono facilmente riconoscibili a colpo d'occhio e sopravvivono con maggiore difficoltà. In effetti se la patina d'argento non comincia a staccarsi, solo pochissimi esperti si accorgono dell'errore nella legenda, oggi come ottocento anni fa.2 punti
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Ciao. Non c'è dubbio che l'argomento oggetto della petizione desti oggi un grande all'allarme fra collezionisti e commercianti. A suo tempo (Convegno di Torino del 25 marzo 2017), nell'ambito dei rituali incontri/conferenze che si svolgono in occasione del Convegno, avevamo anche organizzato un confronto dal titolo "La riforma della tutela penale del Patrimonio Culturale", proprio all'indomani della presentazione del "famigerato" d.d.l.: tuttavia, vuoi forse perchè il d.d.l. Orlando/Franceschini in quel momento era stato appena presentato (e quindi la "minaccia" sembrava aleatoria) o forse perchè certi argomenti interessano solo quando si ha la percezione - sulla propria pelle - che ci possano realmente penalizzare, la partecipazione all'incontro fu (desolatamente) poco nutrita. Oggi, con la possibile approvazione dal parte del Senato del d.d.l., che in tal modo diverrebbe legge dello Stato, "l'allarme rosso" è decisamente più avvertito, anche se il problema principale che viene evidenziato nelle cd. "petizioni" e cioè, in buona sostanza, la definizione troppo opinabile di "bene culturale", (nozione che viene fornita attualmente dall'art. 10 del "Codice Urbani") è un aspetto critico della materia che ci trasciniamo da almeno 15 anni, e cioè dal momento in cui il "Codice Urbani" con il suo art. 10 divenne Legge dello Stato (D. Lgs.vo 22 gennaio 2004, n. 42). In realtà, quindi, la causa dell'allarme non dovrebbe essere tanto il d.d.l. in corso di approvazione quanto piuttosto la ridefinizione (e ri-perimetrazione) della nozione di "bene culturale". Detto questo e non entrando nel merito della serietà o meno delle piattaforme utilizzate per lanciare queste "petizioni" nè dell'efficacia, attendibilità e credibilità delle "firme" così ottenute, come N.I.A. abbiamo pensato di non creare un'ulteriore "petizione" e di lasciare la piena libertà di coscienza agli iscritti di appoggiare o meno le petizioni già in itinere. La nostra Associazione infatti non è un "ente di categoria" e annovera fra i propri iscritti collezionisti e commercianti così come esponenti delle Forze dell'Ordine appassionati di numismatica, studiosi e pubblici funzionari cultori della materia. Quindi, come è giusto che sia in un Associazione pluralista e di liberi pensatori, ciascuno deciderà in piena libertà di coscienza se appoggiare o non appoggiare le petizioni, a cui va comunque tutta la nostra attenzione e rispetto. Per quanto ci riguarda, stiamo riprogrammando per il Convegno di marzo prossimo un nuovo incontro sul tema, al quale abbiamo invitato (e ci terremo moltissimo che possano intervenire) Esponenti della Soprintendenza di Torino e del Nucleo CC. T.P.C. del Piemonte, che con i nostri associati della Guardia di Finanza (Col. Luppino) e dei CC. (Col. Fardella Mungivera) e l'eventuale pubblico in sala, potranno dare vita ad un incontro franco ed informale, per dimostrare in concreto (magari, perchè no, anche mediante esempi pratici di "vita numismatica vissuta"...) il grande disagio che ormai da tempo attraversa il collezionismo ed il mercato numismatico italiano. L'auspicio è sempre quello che il dialogo fra le varie Componenti possa far superare le incomprensioni normative, che non sono soltanto viste come ingiuste ed afflittive da una certa parte della "barricata", ma rappresentano spesso un problema anche per chi, in buona fede, le deve interpretare dall'altra parte. Saluti. M.2 punti
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Nell'asta 6 della Numismatica Picena di sabato 1 Dicembre e' stato esitato al lotto nr. 484 un esemplare dello scudo da 80 Bolognini ( o 4 Lire) della S. V. 1775 zecca Bologna di cui allego immagine. la moneta in questione, pur se non indicata nelle note come diversamente per altri esemplari, proviene dalla prestigiosa collezione Papale venduta nella KM XXI del 1980. Nella mia personale ricerca, di questo Rarissimo scudo ho censito i seguenti esemplari : 1) KM XXI - 1980 2) Montenapoleone 4 (muntoni) - 1984 3) Nomisma 2000 4) NAC 35 - 2006 5) Christie's - 2011 Tutti di bassa conservazione e caratterizzati da una debolezza "centrale" del conio, sono poi a conoscenza di altri 2 esemplari in collezioni private provenienti da aste antecedenti agli anni 60..... Chiedo agli amici del forum informazioni che possano arricchire le mie ricerche, buona serata Daniele1 punto
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FIRMA E DIFFONDI QUESTA PETIZIONE RIVOLTA AL SENATO DELLA REPUBBLICA Il collezionismo rischia di scomparire se un nuovo disegno di legge, già approvato alla Camera dei Deputati ed ora all'esame del Senato, venisse approvato così come è stato redatto. È il disegno di legge n. 882 “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale”, http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01077572.pdf, che in particolare integra il Codice Penale inasprendo le pene per i reati contro i Beni Culturali, al fine di bloccare i traffici illeciti di reperti archeologici e di oggetti di antichità. Il testo si compone di otto articoli che trattano reati nei confronti dei Beni Culturali, in materia di furto, ricettazione, riciclaggio, illecito possesso, falsificazione in scrittura privata relativa a Beni Culturali, violazioni in materia di alienazione, importazione ed esportazione illecite, nonché la distruzione e la devastazione dei Beni Culturali o Paesaggistici, la contraffazione di opere d’arte, il traffico illecito. Le pene sono molto severe e comprendono sanzioni penali e amministrative importanti, tra cui la confisca. E’ questa una buona notizia? Sì, se fosse più chiara la definizione di Bene Culturale e se la verifica del valore culturale da parte del Ministero fosse rapida, chiara e non discrezionale. Quindi su cosa si applicheranno queste norme? Con una tale genericità e discrezionalità qualsiasi cosa potrebbe essere considerata illegale: dalle cartoline ai francobolli, dal mobiletto di famiglia al quadretto dipinto dal nonno, passando attraverso una vecchia banconota, fino alle monetine della vecchia lira. Basta che tali oggetti abbiano almeno settant’anni per rientrare nella tutela prevista dalla norma, e allo scadere del successivo anno, la legge comprenderebbe un’ulteriore molteplicità di oggetti, magari detenuti da tempo immemore in famiglia o frutto di un’appassionante raccolta. Quest’anno ad esempio entreranno nella giurisdizione della legge gli oggetti del 1949, così come le monete di quell’anno! La proposta di legge andrebbe ad incidere anche su non trascurabili aspetti di natura economica. Le stime maggiormente accreditate indicano, infatti, un valore di circa 900 milioni di euro anno per il mercato delle aste, cui va aggiunto l'ammontare delle transazioni curate dai singoli commercianti professionisti, dove il mercato numismatico da solo rappresenta un terzo di questo totale. Garantire il funzionamento delle imprese numismatiche e, ancor più, del collezionismo di qualità, contribuisce pertanto alla ripresa economica del Paese e contrasta fenomeni di elusione ed evasione fiscale, obiettivi chiaramente esplicitati dal Contratto di Governo e sottovalutati, invece, dagli estensori del DDL, tanto che non se ne fa cenno neanche nella relazione introduttiva. Il disegno di legge deve però ancora essere approvato al Senato e dipende anche da noi mantenere alta l'attenzione. Per questo occorre meglio definire i Beni Culturali rispetto alle semplici cose, modificando in tal senso il testo definitivo, anche in relazione ad una parte della norma dove si fa riferimento al possesso illecito di Beni Culturali. Sono in gioco le migliaia di collezioni di ogni tipo, piccole e grandi, di ciascuno di noi. È in gioco anche la grande conoscenza culturale che nasce da questi oggetti che altrimenti andrebbero ignorati e a finire accatastati nei magazzini delle istituzioni, senza che possano essere fruibili e posti a conoscenza dei cittadini e del paese. Il personale impiegato nelle aziende del commercio numismatico andrebbe in tal modo a rischiare seriamente la propria occupazione. Il collezionismo, che nelle sue varie forme in Italia abbraccia una fetta particolarmente importante di cittadini pari al 20% della popolazione, non soltanto salvaguarda dalla distruzione e dall’oblio una grande quantità di oggetti che lo Stato non può né ha la possibilità di valorizzare, ma soprattutto accresce la conoscenza culturale di un’importante parte della popolazione italiana che conserva un’infinità di oggetti e li preserva dalla distruzione. E’ anche grazie al collezionismo che produce un’infinita quantità di pubblicazioni scientifiche e non, sia cartacee che digitali, che gli oggetti diventano fruibili al mondo intero. #collezionismoetico #salviamoilcollezionismo #salvalatuacollezione #savecollecting #saveyourcollection http://chng.it/78vXhSyr1 punto
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E' noto che gli antichi Romani , specialmente quelli di epoca repubblicana , erano quasi ossessionati verso la carriera politica , carriera che inizialmente era riservata al solo ambiente aristocratico , peculiarita' tenuta con gelosia delle antiche Gens romane ; con il trascorrere del tempo e grazie alle lotte sociali , la carriera politica si evolse aprendosi anche alle classi meno abbienti , cioe' ai plebei ; naturalmente la carriera politica nei vari gradi si associava inevitabilmente alla ricchezza , al benessere personale e della propria Gens o gruppo familiare . Con il benessere sociale aumentarono di conseguenza le esigenze terrene , ma anche quelle per cosi' spirituali o post mortem , che prevedevano un buon funerale , un sepolcro piu' o meno ricco ed anche una testimonianza dell' aspetto che si era avuto in vita , per cui nacque presto la ritrattistica romana : maschere funebri e statuaria intera o solo busti che potessero tramandare ai posteri le sembianze avute in vita . Nella serie praticamente infinita di statue , maschere e busti che furono prodotti nei secoli romani , ben pochi esemplari sono sopravvissuti quasi intatti al tempo e agli uomini , oggi questi reperti ci guardano da un passato remoto ma nella maggior parte dei casi nulla sappiamo di essi , ne' i nomi , ne' in che periodo storico vissero , rimangono solo dei volti anonimi , misteriosi , talvolta di eta' apparente avanzata , ma carichi di fascino che solo la storia sa presentare . Osservateli con un minimo di attenzione e forse vi parleranno sommessamente di loro ; qualcuno che li osservera' con occhio predisposto , potrebbe anche dire : “ma guarda , mi somiglia un po'” Una selezione breve e ridotta carrellata di busti anonimi di epoca repubblicana ed in ultimo un bel ritratto di un giovane Ottaviano1 punto
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E' la volta del profilo della Liberty degli Stati Uniti d'America in questo cent del 1845, sicuramente un forte simbolo, sinonimo di appartenenza. Anche in questo caso il foro sembrerebbe d'epoca, un piccolo nominale ma con un grande significato per chi aveva scelto di portarlo con se. Stati Uniti, un cent braider head (100% rame - gr. 11 ca. e 27,50 mm)1 punto
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Buonasera Rocco , appena posso ti invio le foto.(sabato/domenica prossima ) saluti Michele1 punto
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Ritengo indendi le monete commemorative come le CONSECRATIO. Come hai visto furono coniate. Ciao Illyricum1 punto
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@grigioviola questa è stata erroneamente classificata, si tratta in realtà di una VIRT GALLIENI AVG, purtroppo lo stile di questa tipologia induce molti in errore perché pensano di leggere una C al posto della R.1 punto
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Concordo, in generale cerco di valutare nel complesso tutta la moneta compresi segni e colpi. La tua è veramente difficile ( e spero ci siano più pareri) perchè il lustro e i rilievi sono da FDC ma al dritto ci sono segni che a mio umile parere la declassano. I bordi non hanno difetti. Ma alla fine di tutto la cosa più importante è il prezzo.. Credo che sia congruo quello che hai pagato, se sei soddisfatto, non hai rimpianti e di conseguenza non sei alla ricerca di un pezzo migliore, hai fatto più che bene!1 punto
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Passiamo a questa moneta da ciotola in rame (7,5 gr. 27 mm) del 1777 coniata per i Paesi bassi austriaci. Anche questo foro sembrerebbe realizzato all'epoca, magari quando la moneta non era più utilizzabile per la spendita (nel 1797, con il Trattato di Campoformio, l'Austria rinuncia al possedimento). Foro posizionato lateralmente, forse per non andare ad intaccare il busto di Maria Teresa, in teoria, se la moneta voleva essere indossata come pendente, il foro doveva essere fatto sopra la testa della regnante. 2 Liards oppure 2 Oorden, equivalente a 1/108 di Tallero di corona. La scritta non tanto visibile recita: AD USUM BELGII AUSTR e quel grosso punto dopo la data non è altro che la faccia di un angelo, identificativo della zecca di Bruxelles1 punto
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@Poemenius dissento pure io da quello che avevo scritto! in realtà sono stato sbrigativo nella risposta. In effetti lo stesso small hoard da me proposto potrebbe essere un "portamonete" smarrito e quindi non un vero e proprio deposito/ripostiglio! Nello specifico ne dubito perché credo che questi 10 pezzi non corrispondano all'effettiva situazione del circolante nel 262 d.C. in area britannica... un quasi 50% di denari è una percentuale troppo elevata per il periodo. Quindi si tratta di un accumulo in qualche modo selezionato. Da capire come, perché, a quale scopo e da chi... interrogativi non molto semplici da risolvere.1 punto
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Sedar dolori col laudano tra colleghi farmacisti/ctffini ci si capisce. Bello!1 punto
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Ciao, circa 2 anni fa postai anche io un 10 lire. Lo liberai e lo lasciai per un pò su un vassoio di velluto. Ora è così, penso che tra la mia e la tua a livello di rilievi siano monete notevoli. La mia ha diversi segnetti al rovescio (ma fino ad ora non ne ho mai viste monete di questo tipo che non ne abbiano). Anche il dritto non è esente da piccoli segnetti. Ma ad occhio nudo non se ne vedono. Che ne pensi? Devo dire che le foto sono molto meglio ora e per complezza ecco il post di due anni fa: https://www.lamoneta.it/topic/160233-pareri-10-lire-1936/1 punto
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PRO-MEMORIA Mancano solo tre giorni al convegno di Bergamo1 punto
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sì, solo che dovrebbero emergere altri dati concreti per classificare il ritrovamento come "deposito" perchè generalmente il singolo pezzo è una dispersione casuale e non voluta. Il ripostiglio o deposito è invece un qualcosa di intenzionale fatto per un determinato motivo (risparmio, donazione votiva, occultamento temporaneo...)1 punto
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Beh ! Un ripostiglio potrebbe essere considerata anche una moneta sola , considerando che se fosse un aureo varrebbe molto di piu di tanti accumuli documentati.1 punto
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Penso si riferisca a questo tipo di monete anglo-sassoni (l'immagine al dritto viene descritta come un "porcospino"): ANGLO-SAXON, Primary Sceattas. Circa 700-710. AR Sceatt (12.5mm, 1.15 g, 9h). Aethiliraed Series (E), type 105. Mint in east Kent. ‘Porcupine’ right; wavy line below / AThILI/RAD in runic in two lines around central line; all within double pelleted border. M&OdV 3545 = EMC 1999.0110 (this coin); Abramson 92.10; SCBI 63 (BM), 421–2; North 155; SCBC 780. Near EF, toned. Rare.1 punto
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per curiosità ho fatto un giro sul web.. nel cercare monete simili con eventuale perizia che ne certifichi lo stato di conservazione... e devo dire.. che ho visto monete inferiori a questa certificate spl/fdc o qfdc.. a volte sembra che le valutazioni al di fuori del forum seguano regole e logiche diverse.. anche se la verità alla fine è sempre qui sul nostro forum1 punto
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La vera domanda da porsi è "voglio continuare a collezionare o non me ne frega più niente"? Nella prima ipotesi il valore materiale della collezione è del tutto irrilevante, nella seconda è difficile che comuni monete in corso (europee o di qualunque altro paese) valgano molto più del facciale, se non in casi rari.1 punto
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concordo con @gpittini e con gli altri : molto difficile giudicare dalle foto molto sgranate. Gli elementi da attenzionare sempre da ciò che si " interpreta" : Rispetto agli esemplari del Pautasso il naso della dea è un po' anomalo sembra schiacciato , in tutti gli esemplari censiti ha la caratteristica di essere più allungato. Anche la testa dell'animale/leone è anomala rispetto agli esemplari suddetti, in particolare criniera molto scarna e stilizzata quasi inesistente , testa che è diventata una linea di contorno L'aspetto più caratteristico è la legenda che non mi sembra assomigli a quelle dei conii del Pautasso : vedi immagini allegate. Potrebbe assomigliare alla 525b, Ma in questo caso la legenda ha un aspetto più curvo tale che la " I " finale sembra "incontrare" la testa dell'animale (466), " i" che nella moneta postata non si vede o meglio sembra intravvedersi fuori conio. Detto ciò la moneta potrebbe essere sicuramente genuina , ma visto che le immagini non aiutano potrebbe essere interessante sapere il diametro e in particolare il peso che potrebbe aiutare, confrontando con i pesi degli esemplari catalogati.. Altra nota nei falsi di cui sono a conoscenza non è presente ne il dritto ne il rovescio della moneta postata. Alberto1 punto
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E' un bel dilemma, come giustamente dici questi "lavoretti" solitamente si fanno su delle banconote comuni, possibilmente anche usurate, ma mai su dei biglietti rari e di valore. A fatica posso capire se l'intento fraudolento aumenta di venti, cinquanta o cento volte il valore della banconota, ma portarlo solo al doppio od al triplo potrebbe rivelarsi rischioso e controproducente. Il 90% sono falsi? sono talmente tanti che possono benissimo passare inosservati e presi per buoni, il timbro sembra piuttosto semplice da falsificare, vengono tutte vendute con certificato di autenticità? non credo... e se qualche biglietto viene sgamato? dato il suo alto valore in fds anche senza timbro paradossalmente se ne dovrebbe accertare e certificare la falsità. Un timbro falso deturpa in ogni caso il biglietto abbassandone considerevolmente il valore, si possono trovare per pochi spiccioli o non le vuole più nessuno? boh... si è in presenza di un biglietto rovinato da una timbratura non ufficiale, a quel punto, che sia una B falsa, od uno smile, non importa, sarebbe la stessa cosa.1 punto
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Aggiungiamo un altro esemplare alla nostra collezione virtuale: (da http://www.ebay.it/itm/LANZ-Italien-Lucca-Denar-o-J-Heinrich-III-V-Italy-VZ2764/372575951182?hash=item56bf41d94e:g:OlUAAOSwtINcR2X- ). Che ve ne pare?1 punto
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@dabbene… un volume fantastico che possiedo anch'io, sono quelle tipologie di opere che prediligo, perfetto connubio tra numismatica e storia... @Liutprand… dopo Lopez ecco un altro grande maestro, Carlo M. Cipolla… i suoi testi, tra cui tutti quelli da te citati, sono esemplari per chiarezza, capacità divulgativa nonché rigore storico, il volume intitolato: Il governo della moneta a Firenze e a Milano nei secoli XIV-XVI è particolarmente prezioso in quanto contiene tre suoi precedenti studi dei quali due dedicati alla monetazione fiorentina del trecento e del cinquecento e uno riguardante la monetazione milanese del quattrocento, sono saggi deliziosi per la capacità dell'autore di entrare in una materia ardua come la storia monetaria con tutte le sue questioni metrologiche riuscendo ad esemplificare al meglio dei concetti non semplicissimi e al contempo a mantenere un tono narrativo decisamente gradevole, ai testi già citati mi piace aggiungerne due di cui ho un piacevole ricordo: Storia economica dell'Europa pre-industriale... un manuale di storia economica del periodo medievale e moderno fino al settecento di grande utilità ancora oggi, molto chiaro e preciso nell'organizzazione e spiegazione dei concetti e con un succoso capitolo dedicato al credito e alla moneta di notevole utilità didattica, a mio avviso da tenere in considerazione sia per chiunque voglia comprendere il funzionamento di base dei sistemi monetari in età medievale e nella prima età moderna sia per chi voglia intraprendere studi storico monetari e numismatici... Conquistadores, pirati e mercatanti… che io sappia è ancora l'unico testo in lingua italiana dedicato esclusivamente al famoso pezzo da otto reales, la più importante moneta internazionale dell'epoca moderna di cui l'autore narra con grande capacità di fascinazione la storia e le modalità di diffusione a livello globale, uno di quei testi consigliabilissimi per chi vuole apprezzare il potenziale della storia monetaria nel condurre ad una comprensione più approfondita sui risvolti della storia politica ed economica...1 punto
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Nella parte tarda del regno di Commodo questo imperatore si proclama la reincarnazione di Ercole. Dai Musei Capitolini a Roma. Commodo, 192 d.C. AR denarius. Diritto con testa di Ercole rivolta verso destra e calzante la testa di un leone (Commodo stesso?). A rovescio HERCVLI ROMANO AVG clava centrale tra arco e faretra. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=181044 Commodo, 192 d.C. AR denarius. Diritto con testa di Ercole rivolta verso destra e calzante la testa di un leone (Commodo stesso?). A rovescio HER-CVL/RO-MAN/AV-GV su tre linee e in centro la clava il tutto inscritto in una corona. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=260981 Stessa iconografia sull’asse omologo. Commodo, 192 d.C. AR denarius. A rovescio HERCVLI ROMANO AVG Ercole stante frontale, testa verso destra, reggente clava e pelle di leone nella mano sinistra e mentre la destra si rivolge a un trofeo. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=260982 Commodo, 191-192 d.C. AR denarius. A rovescio Commodo nelle vesti di Ercole stante a destra con un piede sulla prua di una nave reggente clava e fulmini tende la mano all’Africa che indossa la testa di elefante e regge un sistro; ai piedi un leone. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=113800 Stessa iconografia sull’omologo sesterzio. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=1650191 punto
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A volte si trovano i bottoni fatti in questo modo ma hanno il disegno solo da un lato mentre al rovescio hanno l'attacco. Vi posto questo sito per "lucidarvi" gli occhi. http://www.colchestertreasurehunting.co.uk/numbers/15thCtokens.htm1 punto
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Buonasera a voi, scrivo qui di seguito alcuni pensieri sparsi. Per @numa numa: é vero quanto scrivi, la zecca di Sens come luogo di emissione - o quantomeno di indicazione geografica - per questa tipologia di monete ancora oggi non è accettata da tutti. Per quel che può valere la mia opinione, io credo che il Lafaurie avesse ragione (per la verità l’attribuzione a questa città era gia stata proposta da Völcker alcuni anni prima). Alcuni anni fa sono venuti alla luce in territorio francese due monete di re Pipino il Breve con legenda ECL // SEN la prima e la scritta SEN sulla seconda. Le due monete per chi le ha pubblicate sarebbero senz’altro autentiche. Secondo me sono la “prova provata” che le lettere SEN si riferiscono a Senones e alla città di Sens piuttosto che a Sena Julia (Siena) o a Sena Gallica (Senigallia), com’era stato proposto in precedenza. Per quanto riguarda il numero di pezzi conosciuti di questa moneta, Depeyrot, nell’ultima edizione del suo testo Le numéraire Carolingien (corpus des monnaies), p. 391, n. 918, lo indica in sei esemplari. Io ne conosco solo quattro: uno/due al Museo di Berlino (purtroppo le loro foto non sono on-line!), visibili sulla tavola L del Karolingische Münzfunde der Frühzeit del Völcker (non sono sicuro che entrambi gli esemplari illustrati da Völcker appartengano alle raccolte berlinesi) , e quello della ex Collezione Reale, visibile a p. 15 del volume di Paolozzi Strozzi B., Toderi G., Vannel Toderi F., Le monete della Repubblica senese. Il quarto esemplare del quale ho le immagini è quello della vendita Pandolfini citato sopra. per @magdi: le striature o la loro mancanza nelle monete d’età carolingia non posso ritenersi dirimenti per capire se un esemplare è falso oppure no. Ci sono monete sicuramente autentiche che mancano di questi segni (basta fare una piccola ricerca su Acsearch per sincerarsene), mentre ce ne sono altre indubitabilmente false che li hanno: su molti denari antiquiores falsi prodotti dal Tardani, per esempio, queste striature fanno bella mostra di se (come @giollo2 ben c’insegna). Quindi, il fatto che sul pezzo di @gundeperga non siano presenti, a mio parere non è significativo. A proposito del denaro di Firenze, se vuoi, quando ci vedremo ne potremmo parlare. Ci sono molti, molti indizi che depongono per una sua falsità, ma fatti recenti, dei quali però non posso autorizzato a parlare, potrebbero anche far propendere per una sua autenticità... (i trattini mi servono solo per creare suspense). Autenticità: I due esemplari illustrati da Völcker, dei quali uno riproposto in Morrison and Grunthal, Carolingian Coinage, pl. X, n. 292, sono autentici (uno è quello del famoso ripostiglio di Sarzana) e provengono entrambi dallo stesso conio di dritto. L’esemplare di Pandolfini proviene da conii differenti dai primi due, ma “a pelle” mi sembra autentico anch’esso. Certo solo da immagini non se ne può essere certi, bisognerebbe vederlo dal vivo, averlo in mano, ecc., ecc... Ancora diverso quello posseduto da Vittorio Emanuele III. Secondo Grierson anche questo pezzo, acquistato dal commerciante Stettiner nel 1900, sarebbe però autentico. E veniamo a noi: Grierson nel saggio Some Modern Forgeries of Carolingian Coins, pubblica un conio di dritto appartenuto - e usato! - dal falsario italiano Tardani - attivo a Roma tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento - e l’immagine di una moneta sicuramente coniata con quel conio. Le foto non sono particolarmente belle, ma consentono un paragone con l’esemplare oggetto di questa discussione. Bene, io credo che anche la moneta di @gundeperga sia stata creata con gli stessi coni di quella illustrata dal Grierson e quindi con il conio di dritto del Tardani del quale lo studioso irlandese fornisce la foto. Inserisco di seguito le immagini tratte dal lavoro di Grierson. Saluti, Teo1 punto
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Condivido quanto da te scritto: pur avendo firmato ho infatti negato il consenso per qualsiasi cosa. Se notate, il numero dei firmatari cresce nel tempo che si sta sulla pagina e quando chiudo e riapro il conteggio ricomincia nel medesimo modo (personalmente non mi pare serio dato che sembra solo un espediente per catturare nuove firme)1 punto
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Probabilmente è un problema ancora irrisolto… nel succitato articolo si faceva riferimento a coniazioni degli Hamerani per varie zecche italiane tra cui Napoli, data l'estrema rarità dell'esemplare da te riportato potrebbe inserirsi in una serie di prove o coniazioni sperimentali in un periodo in cui si stava ancora vagliando la possibilità di passare alla coniazione meccanizzata nella zecca di Napoli, cosa che avverrà in via definitiva al tempo del marchese del Carpio… l'ultimo testo di riferimento concernente la monetazione di Carlo II a Napoli è il recente manuale di Pietro Magliocca, ma non possedendolo ancora non so se riporta gli esemplari in oggetto...1 punto
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Caro Legio II italica, anche a me piacerebbe vivere nel migliore dei mondi possibili dove il cielo è sempre blu ed il sole splende sempre alti nei cieli...poi apro gli occhi e mi sveglio. mi si accusa sempre di esprimere opinioni personali...allegherò quindi dei Link. Ci si scandalizza se si dice che alcuni carabinieri non fanno gli interessi dello stato? Come dimenticare che il GENERALE dei carabinieri (non un’appuntato) Giampaolo Ganzer è stato condannato a 14 anni di galera per aver organizzato un lucroso traffico di droga facendo accordi con i trafficanti colombiani con la clausola che ogni tanto gli facessero arrestare qualche pesce piccolo e qualche piccolo carico di droga. Avete presente le interviste televisive con il tavolo e pieno di sacchetti e dietro tutti sorridenti....era tutto falso e ben organizzato. ma quanti anni di carcere ha fatto questo “brav’uomo”? Neanche uno in quanto la Cassazione definirne do i traffici di droga come “reati di lieve entità “ ha fatto scattare la prescrizione...tutti a casa contenti ma con i conti in banca (magari svizzere) pieni per una pensione serena e soddisfacente. Provate voi a fare accordi con i colombiani, essere beccati condannati e non fare nessun giorno di carcere. Senza appoggi politici e di “personaggi che contano” non si va da nessuna parte. questo non vuol dire che tutti i carabinieri siano trafficanti di droga, massimo rispetto per chi rischia la propria vita ogni giorno per uno stipendio da metalmeccanico. Ma massima condanna a chi proteggendosi dietro quella divisa ...non fa gli interessi dello stato. Allego il tanto agognato link https://www.vice.com/it/article/pa9a89/caso-ganzer-carabinieri-traffico-prescrizione E come dire che nella chiesa vi sono preti pedofili e dire che TUTTI i preti sono pedofili. Per chi volesse approfondire questo argomento due link illuminanti https://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/16/news/_ecco_i_200_preti_pedofili_d_italia_lo_scandalo_che_imbarazza_la_curia-156114960/?refresh_ce https://www.cesnur.org/2007/mi_preti.htm Solo un breve commento in America sono stati denunciati 109.000 preti pedofili. Sapete quanti sono stati condannati da tribunali civili? Poco più di 100. Nessun commento Ma torniamo all’archeologia che è il tema di questa sezione. Ho spesso pensato che l’archeologia in Italia è mal gestita proprio a partire dalla struttura piramidale dove tutto il potere viene gestito da pochi individui. Il forte sospetto è che ciò non sia casuale. Non dividere il potere in più mani ma accentrarlo, consente di poterlo “gestire meglio”. la mancanza di rotazione dell’organico fa si che chi detiene il potere possa crearsi una sua struttura di relazioni che gli garantiscono appoggi ed impunità. va bene..va bene...è una mia opinione personale....I FATTI sono altri https://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/12/29/news/pompei-10673191/ dott Luigi Crimaco dirigente amministrativo della sopraintendenza per gli scavi a Pompei condannato per truffa e peculato con altri 265 dipendenti (diconsi..duecentosessantacinque)...sottraendo alle casse dello stato cifre dell’ordine di 700.000 euro (e poi si dice che l’archeologia non ha soldi....ci sono...ma non arrivano per terra). Vogliamo parlare della dott.ssa Paola Raffaella David condannata per aver distribuito una quindicina di appartamenti della reggia di Caserta a persone di sua fiducia (ovviamente a fronte del pagamento di un affitto) https://www.ilmattino.it/caserta/alloggi_abusivi_nella_reggia_di_caserta_condannata_l_ex_sovrintendente_david-4025721.html Vogliamo dimenticare la condanna al sopraintendente Miccio pluricondannato in più di un illecito? http://www.cronachesalerno.it/condanna-bis-per-miccio/ http://www.occhiodisalerno.it/master-truccato-condannati-ideologico-soprintendente-salerno-gennaro-miccio-funzionario-giovanni-villani/amp/ E si potrebbe andar avanti ...ma poi ci si addormenterebbe. Sappiate comunque che questa è solo la punta di Iceberg perché la situazione è molto più grave. molti archeologi vedono e sanno cosa succede ma non possono parlare perché la loro vita professionale è in mano alle sopraintendenze che danno gli incarichi solo a chi è “di loro fiducia”. Come diceva il buon andreotti ..il potere acceca solo chi non ce l’ha. Alla luce di quanto sopra non dovrebbe scandalizzare quindi che un sopraintendente possa aver architettato il furto di una statua greca in bronzo con la connivenza dei suoi appoggi politici e di una parte delle forze dei carabinieri. Nel libro citato si parla che in questa faccenda si sono attivati anche i servizi segreti e la cia in quanto il museo Paul Getty abbia venduto la statua a Bush padre che essendo un petroliere per pagarla abbia barattato la statua con una concessione di estrazione petrolifera all ‘Eni. Le autorizzazioni a procedere hanno interessato anche l’allora presidente della repubblica ed il trasporto fino in America sia stato organizzato dai nostri servizi segreti insieme alla cia con i loro ampi mezzi aerei. la cosa che stupisce non è che un illustre privato dica cose assurde verso le più alte cariche dello stato italiano...ma che le stesse persone che vengono diffamate per “cose non vere” in oltre ventianni non gli anni mai inviato neanche una raccomandata per calunnia....silenzio tombale. forse nessuno delle persone coinvolte aveva l’interesse che queste vicende finissero nelle aule di un tribunale. In ogni caso...ormai tutti quei reati (qualora fossero stati realmente commessi) sono ormai andati in prescrizione (grande e implacabile SPUGNA del nostro ordine giuridico..che rende tutti puri ed immacolati e sopratutto impunibili).1 punto
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Quando sono andato a prenderle mi sono trovato davanti la sorpresa. Aveva ritrovato quella che mancava e ancora un‘altra! Non ci ho pensato su e ho aggiunto altri 300 euro. Per 1800 mi sono portato a casa tutto il malloppo. Spero di non aver fatto una scelta avventata ma al momento sono felicissimo! Sentirle frusciare fra le dita fa veramente impressione ❤️1 punto
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A volte però l'affare si trova , tipo questa proposta ( ed ovviamente presa al volo ) a soli 30 € da un venditore straniero1 punto
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Ritrovamento a dir poco eccezionale! è vera, quantomeno da quello che posso rilevare da una foto. Per questa tipologia non è proprio parecchio rovinata, anche in queste condizioni può tranquillamente valere 200/250 euro, anche di più per chi è veramente interessato. Complimenti! ma a me mai ste cose?1 punto
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