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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/10/19 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti. Volevo informarvi che stamattina si è svolta un'interessantisima manifestazione al Parco archeologico di Velia, nell'attuale comune di Ascea (SA). La manifestazione rientrava nelle celebrazioni per Giornata internazionale della Donna e la nuova direttrice del Parco archeologico di Velia, Dottoressa Giovanna Scarano, ha svolto un'interessantissima relazione in cui ha illustrato alcuni reperti archeologici attinenti alla sfera femminile. Ha così parlato in primo luogo di un frammento in avorio di importazione etrusca del VI secolo a. C. che raffigura delle fanciulle danzanti e che probabilmente decorava un contenitore di profumi.4 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, non posso fare a meno di complimentarmi con Te @Francesco1984per la singolare e ben conservata moneta. Veramente un ottimo acquisto che darà pregio alla Tua Collezione. Non saprei dare un giudizio di rarità ma ho notato che la scritta sul taglio *PROVIDENTIA**OPTIMI*PRINCIPIS con 4 stelle così disposte è cosa comune su tutte le Piastre Reimpresse del 1817, ma non su una 1818. Naturalmente su questa monetazione abbiamo capito tutti che certezze non esistono, potrebbe darsi che con passar del tempo ne usciranno altre.3 punti
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Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 19912 punti
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Mi accodo in ritardo ai complimenti fatti all'amico Darectasapere per il suo ultimo faticoso e importante acquisto. È bello vedere l'entusiasmo di chi riesce dopo anni a chiudere un " buco " così particolare. Tanto di cappello a chi pur collezionando settorialmente una parte della monetazione papale di nicchia apprezza ed ama monete vissute, con foro o altre manomissioni assai frequenti in tali settore. Contro il vento impetuoso del mercato commerciale che premia di molto conservazioni ottimali impossibili o quasi da reperire su tutta la monetazione papale del 500' e prima metà del 600'.2 punti
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Vi ringrazio moltissimo infatti le altre monete sono quelle che sono nell'articolo, che dire non sarò mai ricco senza contare che anche se fossero vere non so se le avrei vendute... l'affetto supera non ha valore. grazie davvero. nicola2 punti
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Taglio : 2 € CC Nazione : Spagna Anno :2013 A Tiratura : 7.929.200 Conservazione : BB- Citta : Capaccio - Paestum (SA)2 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Olanda Anno: 2005 Tiratura: 200.000 Conservazione: MB Località: Torino2 punti
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sono stato troppo precipitoso nel guardare il libro di Zavattoni, mi scuso ma a pag.662 al n.118 con MR e il 121 che viene descritto come MAR, di cui allego foto di pag.2 punti
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Ciao, la moneta è questa del link, anche se il peso non mi torna: https://en.numista.com/catalogue/pieces4684.html2 punti
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Guardate cosa ho estrapolato da un bel fascio di banconote ad un euro a scelta! Era l'unica "interessante" tra centinaia (le solite), la darò questa estate a mio cognato per convertirla in euro in Germania, chiederò in cambio un bel 5 marchi in nickel degli anni '80 che mi manca, possibilmente con 5 euro gliene vengono due anche circolati andranno bene.2 punti
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La monetazione napoletana ducale avrebbe bisogno di una radicale rivisitazione.2 punti
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Giustissimo il parallelismo tra Napoli e Roma, entrambe enclavi bizantine. Napoli soprattutto era stretta dai Normanni che, sconfitti i Principi Longobardi, dominavano sull'intera Campania.in generale, ritengo dubbie le attribuzioni a Napoli del follaro di Guglielmo I con la testa di cavallo, mai visto, nonche le monete bizantine attribuite dubitativamente di Costantino V,Teofilo e niceforo.2 punti
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C'è poco da fare, una banconota di grandi dimensioni, se in alta conservazione, va acquistata dal vivo solo dopo un'accurata analisi. Photoshop e similari fanno miracoli, come il buon @nikita_ ha validamente dimostrato Come sottolinea @ilnumismatico, la grande dimensione è un problema. Le banconote d'epoca (dalla 50 lire "Barbetti" in su, diciamo) andavano necessariamente piegate. Quando vedo un biglietto in alta conservazione offerto su internet... diffido istintivamente. Queste banconote vanno toccate, guardate e odorate, non si possono spendere centinaia di euro solo in base ad una foto, per poi scroprire che è stata stirata / candeggiata / inamidata (neanche fosse una camicia)2 punti
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Trovo molto utili i consigli dati da @Poemenius per chi vuole scrivere un articolo o comunque cimentarsi nella stesura di saggi o libri a carattere numismatico ma non solo, consigli utili sopratutto per coloro che sono alle prime armi e che hanno intenzione di cimentarsi nel campo della scrittura. Premesso quindi che i punti snocciolati nel post iniziale hanno un carattere di guida pratica assolutamente condivisibile, sono convinto che non si è tenuto conto di una cosa, e lo inserirei come punto N° 10 - Il lettore. Chi scrive si deve anche porre nei panni di chi in teoria leggerà lo scritto, infatti nei precedenti punti non si è tenuto conto del parere soggettivo che può avere ogni persona, quindi anche del fatto che il lettore, che è colui al quale lo scritto viene fatto, può avere delle diverse opinioni, come fare ad intrigare il lettore o comunque come riuscire ad avere la sua attenzione? - Fare in modo che non si annoi o comunque non volti subito la pagina? Sicuramente il principio di tutto è il Titolo, questo già di suo può aiutare un lettore a farsi un'idea e quindi ad approcciarsi all'articolo o al saggio con maggiore o minore interesse, poi con il proseguo del testo si deve sempre cercare di dare al lettore del materiale di interesse, con note ben curate e immaggini che diano aiuto al lettore nel far comprendere meglio ciò che si è scritto. Per quanto riguarda i punti 1 e 2 scritti nel post iniziale sono molto correlati, infatti il dove scrivere implica anche il perchè scrivere, teniamo presente che si scrive in una rivista specializzata come la "RIN" ed altre non si puo sicuramente scrivere per dare un sunto generale di opere già edite in precedenza, ma bisogna scrivere per accrescere un tema specifico con basi documentali e ben dimostrate anche in termini molto scientifici, se invece si scrive su "Panorama Numismatico" o altro ancora il sunto di precedenti scritti che dia una visione generale di una tipologia di monete senza nulla aggiungere all'argomento, va benissimo, teniamo conto che non sempre chi legge è esperto di un argomento numismatico, quindi quello che per me può essere ripetitivo e noioso per altri potrebbe essere sicuramente di interesse e far accrescere la propria cultura generale, la numismatica tratta una tempistica di oltre 2000 anni quindi un articolo sulla monetazio Romana potrebbe suscitare noia in un esperto del settore, ma incuriosire una persona che ignora il periodo storico in questione, questo vale per tutte le monete ed i periodi storici. Sui punti 3 e 4 sono d'accordo in pieno, bisogna scrivere in italiano corretto e vorrei aggiungere anche non complicato, ma essere il più semplici e chiari possibili, sempre per riprendere il fatto che chi scrive lo fa per farsi leggere, ed il lettore deve poter capire cosa si è scritto, altrimenti si rischia di raccontare storie incomprensibili ai più. Sul punto 5 invece vorrei un attimo dissentire, perchè il parere di scrive in fodo deve esserci; infondo chi scrive lo fa per lasciare un suo segno o comunque una sua opinione su un fatto o su una moneta, (anche chi scrive libri di storia ha molte volte difficoltà a raccontare la storia in maniera imparziale, visto che lo scrittore è comunque una persona con propie idee e non può esimersi dal lasciare traccia anche in ciò che scrive) teniamo presente che se uno scrivesse un testo lo fa non solo per far conoscere una moneta o meno, ma anche per esprimere delle opinioni, ci immagginiamo un articolo scritto dal Traina o dalla Travaini senza nessuna considerazione personale? impossibile tutti e due sono degli scrittori fantastici e tutti e due nei loro scritti hanno lasciato un loro segno e propri pareri o considerazioni, questo fa si di poterli distinguere da tutti gli altri, quindi a mio avviso il punto di vista personale va bene purchè non cada ovviamente nel ridicolo, lasciando sempre al lettore finale lo spazio per potersi fare una propia idea in merito a ciò che si è scritto. Sul punto 6, 7 e 8 si può dire solo che è assolutamente corretto, maggiore è la bibliografia consultata e migliore sarà l'articolo o il saggio, quindi prima di scrivere bisogna assolutamente leggere e rileggere di tutto e di più sull'argomento del quale si vuole scrivere, ovviamente non sempre è possibile trovare tutto o comunque riuscire a leggere tutto, ma comunque bisogna sempre cercare di arrivare ad avere una base di lettura che sia la più ampia possibile, infatti se si conosce bene l'argomento si eviterà di scrivere teorie che sono ormai obsolete e superate da altre nuove e ben confutate. Sulle immaggini è sempre meglio inserirle, con apposita fonte, in modo da dare un idea di ciò che si scrive. Sul punto 9, anche questo è giustissimo, la critica è sempre utile anche la peggiore, perchè se solo un lettore non è soddisfatto vuol dire che in qualche parte dello scritto si è peccato sicuramente e quindi la volta successiva si deve fare sicuramente meglio, non lasciarsi abbattere e rifarsi sempre ai punti 6 e 7, quindi ripartire dalla lettura con maggiori approfondimenti e poi scrivere con più attenzione. Detto ciò voglio fare i miei complimenti a @Poemenius per questo prezioso decalogo che ha scritto, che io da umile neofita della materia, spero di rispettare e seguire al meglio in futuro per evntuali scritti. Grazie2 punti
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Israele sta per fare atterrare una sonda sulla Luna per ricerche scientifiche e sara' la quarta nazione al mondo a raggiungere il nostro satellite , un grande traguardo per una piccola nazione di circa 8 milioni di cittadini che sta raggiungendo questo traguardo spaziale grazie ad un consorzio privato , e noi in Italia stiamo litigando se fare o non fare un tunnel sotto le Alpi , non aggiungo altro . https://video.virgilio.it/guarda-video/spazio-lanciata-la-prima-sonda-lunare-israeliana_bc60056620760011 punto
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Camerlengo Cardinale Vitellozzo Vitelli Sede Vacante 9 Dicembre 1565 - 7 Gennaio 1566 Figlio del capitano Alessandro Vitelli, signore di Amatrice, nacque a Firenze il 6 aprile 1532 , fu nominato vescovo della sua città natale nel 1554, ma ebbe bisogno di un permesso speciale per prendere possesso della diocesi poiché non aveva ancora raggiunto l'età canonica di 27 anni. Nel Concistoro del 15 marzo 1557, Papa Paolo IV lo creò Cardinale diacono. Tra i vari incarichi che ricoprì, fu Camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 1564 alla morte, Legato nella provincia di Campagna e Marittima, Prefetto del tribunale dell'Apostolica Segnatura di Grazia, membro della Congregazione del Sant'Uffizio, Protettore del Regno di Francia presso la Santa Sede. Morì a Roma il 19 Novembre 1568 e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria Durante questa brevissima e unica Sede Vacante del Camerlengo Vitelli sono stati coniati Testoni nelle Zecche di Ancona e Macerata, Giuli nella zecca di Roma, come tutte le monete dei Camerlenghi anche queste si distinguono per il particolarissimo stemma Araldico della famiglia con le 2 mezzelune inquartate. Personalmente ritengo queste monete le piu' rare in assoluto di tutte le emissioni dei Camerlenghi, l' assenza di questa Sede Vacante nelle piu' importanti raccolte del passato ne' e' una prova evidente. Testone di Macerata Ag. 8,09 g. SEDE· VA – CANTE· Stemma sormontato da padiglione, chiavi decussate con cordone e fiocchi e cappello cardinalizio. Rv. Segno di Mazzeo Mazzei S·PETRVS – APOSTOLVS S. Pietro, nimbato e con chiavi, seduto in trono di fronte e benedicente; all’esergo, ·MACER·/ ·. RIF: CNI 3, Muntoni 4. Berman 1089. Provenienza: Ex aste NAC 81del 2014, lotto 399 (coll.De Falco), Kunst und Munzen XXI del 1980, lotto286 (coll. Patrizi) e Santamaria del 29 maggio 1922, lotto 839 (coll. Ruchat). L' unico altro esemplare che ho censito e' quello dell'Asta Montenapoleone 4 del 1984, lotto 435 (coll. Muntoni). Testone di Ancona Ag. 9,37 g. SEDE· VA – CANTE· Stemma sormontato da padiglione, chiavi decussate con cordone e fiocchi e cappello cardinalizio. Rv. – APOSTOLVS. S·PETRVS. , Segno di Mazzeo Mazzei – S. Pietro nimbato e con chiavi, seduto in trono di fronte e benedicente; all’esergo, ·ANCO· RIF: CNI 2, Muntoni 2, Berman 1088. Provenienza: Collezione Privata L' unico altro esemplare che ho censito e' quello dell'Asta BANK LEU 36 del 1985, lotto 710 (coll. Cappelli). Perdonatemi le immagini, la fotografia non e' decisamente il mio forte..... Come sempre resto in attesa della Vs. conoscenza in merito ad altri esemplari noti di Testoni coniati da questo "introvabile" Camerlengo..... Buon fine settimana Daniele1 punto
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Dear @Joseph79, the coin on the right is undoubtedly a forgery, as you may realize by the following discussion (e.g. look at the broken halo of Christ). If you bougth them all from a same dealer (who? someone you know? from ebay?) you should be in suspect also for the coin on the left, that has not really been described as a fake, but that looks slightly underweight, has a strange waxy and unnatural tone and share the same thick stripings on the reverse (I'm not sure they are the result of die cleaning in the ancient Venice mint) of the former one. However, for what this second Ducate is concerned, I may be wrong ...1 punto
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Alcune, sempre con queste date, ma di nominali inferiori...hanno questi globetti/punti ... sulle lettere....scrivo SULLE.....e non li hanno messi per errore:1 punto
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... credo di si, ovviamente stiamo qui solo per fare ipotesi; però a pag. 440 del Manuale l'avevo scritto, e non ero a conoscenza di questa Mezza. Se ricordo bene, @Rocco68, avrebbe notato le rotelle anche su un Tar' del 58" , nel Manuale c'è solo 59.1 punto
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Alcuni Tarì....hanno le rotelle nelle palle de' Medici....e non ci sono capitate x errore !!1 punto
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Quindi in questa casistica potrebbero ricadere le piastre dei 56, 57,58 e 59 con le aquilette rovesciate... Se si trovano mezze piastre degli stessi anni con le croci ci si potrebbe lavorare...1 punto
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Bel 2 grani, certamente fuso, esemplare storicamente interessante e, se hai trovato l'articolo capirai anche perché "importante"1 punto
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Quando qualcuno ti chiede cosa vorresti che fosse inventato... io rispondo... il teletrasporto!!! Non è vero che oggi la distanza non è più un problema. Sigh.1 punto
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Non c'è bisogno di fare nessun copia/incolla. Rispondendo direttamente al msg. , in calce viene già riproposto il modulo che compili e modifichi se del caso.1 punto
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Tranquillamente! Anni fa ebbi lo stesso problema, ma siccome non volevo toglierla dalla perizia, presi un cotton fioc, lo inumidii in acqua distillata e mi intrufolai con pazienza nella perizia dall'unica apertura presente, pulii la moneta, poi con un asciugacapelli in modalità fredda gli togli l'umidità creatasi all'interno della perizia e risolsi il problema. (Metodo molto fai da te, (che sconsiglio se non si è certi di quello che si fa...) ma ha funzionato e non ho rovinato la perizia) Il modo migliore per patinare gli argenti in modo naturale è quello di riporre le monete in vassoi con velluto e ricordarsi di girarle ogni tanto.1 punto
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Grazie per gli aiuti @sicil_rex e @ggpp The Top, questo che condivido è un pezzo apparso sulla baia poco tempo fa. Sembrerebbe un 2 Grani fuso Purtroppo non ho ancora i dati ponderali.1 punto
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I reperti sono stati maneggiati per pochi secondi e con tutte le cautele.1 punto
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Che bel 2 si sono comunque dimenticati a ritagliare la L di LIRE... provvediamo subito, con la stessa maestria naturalmente1 punto
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Rispondi direttamente al messaggio, e nella risposta vai ad inserire le condizioni di pagamento o eventuali modifiche. Il modulo, in fase di risposta, lo consente.1 punto
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Medaglietta devozionale e celebrativa francescana, bronzo/ottone (esiste anche in argento), seconda metà del XVII sec., probabile produzione romana o francese?.- D/ S. Francesco d'Assisi a mezzo busto rivolto a dx.- R/ S. Antonio da Padova rivolto a dx verso Gesù Bambino stante e benedicente, classica iconografia francescana molto diffusa.- Ciao Borgho1 punto
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ti riferisci a questa? Ottaviano. 38 a.C. Sesterzio. D/ Testa laureata di Giulio Cesare verso destra DIVOS IVLIVS. R/ DIVI F CAESAR Testa di Ottaviano verso destra. CR.535/1. la legenda non mi torna, peso anche scarsino, mi sembra più un asse di Augusto da collocare fra 35-25 a.C.1 punto
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Ottima osservazione genny. Anche se devo smentirti riguardo allo scudo. È risaputo che i particolari delle araldiche nello scudo erano di competenza degli aiutanti1 punto
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Il mondo dei cavalli aragonesi lo trovo estremamente complesso..da una visione superficiale, se ne vedono tanti, soprattutto quelli aquilani. Questo fatto farebbe pensare al fatto che siano molto comuni, in parte è vero, quelli siglati da Tramontano si, il resto meno.. si vede raramente quello siglato dallo Spinelli..per il resto lì trovo molto rari. Il caso specifico, il ritratto richiama quello presente sui coronati giovanili. Riguardo la legenda, Eqvitas Rex regni sottolinea la giustizia del Re, per cui è possibile una loro emissione in occasione di un qualche perdono concesso dal sovrano aragonese?1 punto
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io la toglierei dalla bustina anche perchè si è formata ossidazione daPVC (quella verdina per intenderci).1 punto
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Intendevo proprio la trasmissione tramite entanglement ma non potevo mettermi a fare una lezione di fisica quantistica nel thread. Comunque l'entanglement (e in generale i fenomeni di non-località, perchè ce ne sono anche altri) sono una faccenda davvero interessante, che sottolinea quanto ancora ci sia da capire dell'esistente. Beh, almeno in Italia. Sì, me lo ricordo. Una visione affascinante di un futuro prossimo che ancora non esiste... ______________________________________________________________ Ma ecco un paio di chicche per gli amanti dell'automobilismo: le utilitarie del futuro degli anni '40 https://www.youtube.com/watch?v=Y_ZS_EfoYpA e l'auto del futuro anni '50 che già aveva gli schermi, come le più recenti di oggi1 punto
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La monetazione napoletana del periodo ducale è ancora ricca di enigmi e incertezze, in particolare le prime emissioni del ducato autonomo con l'effige di S. Gennaro, tra le primissime di un santo vescovo insieme a quella di S. Pietro sui denari antiquiores, sono anonime o siglate con iniziali ambigue che ne rendono ardua l'attribuzione e la precisa collocazione cronologica... ogni pubblicazione in merito è importante e l'augurio è che il tema sia approfondito maggiormente anche in futuro...1 punto
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@VALTERI è divertente, sono io che ho comprato questa moneta ! Foto di un confronto con un altro statere di un peso più "normale" :1 punto
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Altro esemplare di Pubblica 1790 Cesare Coppola, apparso in asta sulla baia e aggiudicato a 29,50 euro. ( spese spedizione comprese).1 punto
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Guardando attentamente le immagini del rovescio delle presunte mezze piastre con l'1 speculare noto che nella partizione dei Farnese potrebbero essere effettivamente delle croci ma sembrano state ribattute sui precedenti gigli, infatti sotto alcune di queste croci, nella parte bassa, si notano le cosiddette "codi di rondine" tipiche dei gigli, quindi si può ipotizzare che una parte di queste monete sia stata coniata effettivamente con le croci, mentre altre hanno subito la ribattitura con le croci dopo essere state coniate con i gigli... Quindi si può parlare tranquillamente di un caso intenzionale, per un motivo ancora sconosciuto sono stati creati appositamente dei punzoni con le croci per questa annata, e non si può parlare neanche di adattamento visto che se ben ricordo la croce non viene riportata su nessuna emissione di Ferdinando II.. Sicuramente un caso da attenzionare, anche perché il ritratto al dritto e lo stemma al rovescio erano di competenza dell'incisore, mentre le legende e la data, ritenute di secondaria importanza, venivano generalmente eseguiti dall'aiutante, ed è qui che troviamo le più disparate varianti di punteggiatura, di numeri della data grandi e piccoli, ribattiture eccetera.... Sicuramente casi non intenzionali... MANUALE DELLE MONETE Di NAPOLI di Pietro Magliocca, pagine 322 e 3231 punto
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Ludovico II marchese di Saluzzo e Margherita di Foix (1475-1504). Tallero 1503 Prova in piombo della riproduzione coniata dal Circolo Numismatico - Filatelico Bodoni di Saluzzo nel 19771 punto
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@Massenzio i miei complimenti per questa discussione! Un'ottima presentazione, sintetica ma completa e soprattutto accessibile a tutti. Sono questi i contributi che arricchiscono il forum e, lasciatemelo dire, era da tempo che non ne leggevo qualcuno di così interessante che non provenisse sempre dai soliti "animatori di sezione" (che guai non ci fossero!!!). mi auguro che questo breve saggio sia solo l'inizio di una prolifica successione di lavori oltre che uno stimolo per tutti!!!1 punto
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Vorrei ringraziare gli organizzatori di questo evento, in particolare il presidente del Circolo, @matteo95 e @principesax per aver reso possibile una così bella giornata all'insegna della numismatica. Il circolo Astengo sta facendo molto per la numismatica e so che in cantiere ci sono molte altre iniziative che si preannunciano interessanti. Continuate così!1 punto
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