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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/09/19 in tutte le aree
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Uno dei più importanti monumenti arcaici di Poseidonia-Paestum, ritrovato poco più di 60 anni or sono, integro con all'interno il corredo originario : al centro una mensa con 5 spiedi in ferro, ai lati 8 vasi in bronzo di pregevole fattura (6 hydrie e 2 anfore) contenenti del miele, ed 1 anfora in ceramica a figure nere . Probabilmente un heroon, come spesso le città greche dedicavano alla figura, spesso mitica, del loro ecista-fondatore : personaggio che in questo caso, anche per l'assenza di nomi nel complesso, resta tuttora di incerta identificazione . Dalla numismatica abbiamo 2 tipi di monete di Poseidonia chiamate a concorrere al tentativo di identificazione . Il primo tipo, una estremamente rara dracma arcaica incusa, riporta la scritta F I I S o per alcuni W I I S, parola che ricorderebbe I S, l'ecista-fondatore di Sibari città da cui provenivano i coloni di stirpe trezena nucleo iniziale di Poseidonia . Il secondo tipo, una rara didracma a doppio rilievo, riporta la scritta S E I L U che alcuni leggono M E G I L vedendovi un richiamo a MEGILLOS, possibile ecista della fondazione di Poseidonia . Quasi tutti, comunque, concordano sul fatto che i 2 nomi (se tali sono) dovevano essere di grande importanza per la città di Poseidonia se li ha onorati riportandoli sulle proprie monete : personaggi dunque ai quali verosimilmente poteva essere dedicato un heroon .4 punti
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Salve E’ frequente la formazione di chiazze verdine sulle monete d’argento del Regno d’Italia negli album come questa Lira del 1899 di Umberto I. Per dimostrarne la causa ho fatto ricorso alla microscopia elettronica a scansione con spettroscopia a dispersione di energia (SEM-EDS) e i risultati hanno dimostrato che nelle zone colorate il rapporto rame/argento è ca.1/4, mentre nelle zone circostanti di colore argenteo tale rapporto è ca.1/40. Si tratta quindi di zone di arricchimento superficiale del rame che viene trasformato in prodotti di ossidazione dai componenti della plastica e dagli agenti atmosferici.4 punti
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buongiorno a tutti vorrei cercare di approfondire questa interessante m edaglia a nome di Pio IX realizzata con il piombo del feretro papale appena entrata nella mia collezione. Un po' di storia relativa alle esequie di Pio IX che ha portato alla coniazione di questa medaglia. Pio IX, nel suo testamento, aveva dato specifiche disposizioni per la sua sepoltura “… Il mio corpo divenuto cadavere sarà sepolto nella Chiesa di S. Lorenzo fuori le mura". Dopo la messa esequiale solenne, la triplice bara di papa Mastai, coperta da una coltre funebre, viene issata nel loculo delle sepolture provvisorie dei papi, che fino al 1920 circa si trovava da secoli sopra la porta dei cantori, alla sinistra della Cappella del Coro in San Pietro. Qui i papi giacevano fino alla morte del successore o finchè non fosse stato ultimato il monumento funebre destinato ad accolgierne definitivamente il feretro. Il loculo dei “provvisori” sarà tappato dalla statua marmorea di papa Pio X, e spostato quindi a lato della vicina Cappella dell'Annunciazione: li fu deposto, ultimo papa, Leone XIII, in attesa di partire per il Laterano, sua ultima dimora. Negli anni '60, anche questo secondo loculo sarà tappato: dall'enorme altorilievo bronzeo di Manzù, raffigurante papa Giovanni XXIII. I lavori della tomba di Pio IX, situata accanto a quelle di papa Zosimo, Ilaro e di Sisto III, durarono tre anni: il 13 luglio 1881 fu deciso di trasferire nella basilica presso il Verano. Su richiesta del Prefetto di Roma, per evitare incidenti, il tutto avvenne di notte. Alle 23, il feretro papale fu estratto dalla sua tomba provvisoria nelle Grotte Vaticane e deposto sul carro funebre. A mezzanotte, il carro, parato di rosso e trascinato da quattro cavalli, comparve in Piazza San Pietro, seguito da pletora di carrozze piene di cardinali. Ovviamente, passare inosservati era una pia illusione.Appena arrivata alla spina del Borgo, il carro si trovo circondato da migliaia di romano con torce accese che avevano improvvisato un corteo funebre. Una folla di persone, un’altra folla, cominciò a dirigersi verso il feretro, al grido ” Il Papa nel Tevere”; non dimentichiamo che Pio IX è stato l'ultimo Papa re, durante il suo "regno" è terminato lo stato pontificio nel 1870 con la breccia di porta pia e la presa di Roma da parte dello stato italiano (solo nel 1929 con i patti lateranensi e la fondazione città del vaticano il pontefice tornerà ad esercitare una sorta di potere temporale su un territorio) quindi è comprensibile come alcuni avversari volessero liberarsi della sua salma. I cappuccini di San Lorenzo, temendo il ripetersi degli incidenti: nel 1883 presero Pio IX dalla tomba, e lo seppellirono in un punto anonimo della cappella funeraria, una decina di metri sottoterra. Precauzione esagerata: pochi giorni e, come succede sempre a Roma, le acque si calmarono. Però, o per pigrizia o per il fatto che la prudenza non sia mai troppa, i cappuccini non tirano mai fuori la salma dal suo nascondiglio. Da chiacchiere che girano per San Lorenzo, sembra che negli anni Trenta, la bara del Papa fosse tirata fuori e portata in processione nel quartiere, sino alla Basilica dell’Immacolata. Nel 1956, fu deciso di provvedere finalmente al trasloco nella tomba vera. Nel 2000, in occasione della beatificazione, il corpo di Pio IX fu di nuovo tirato fuori ed esposto provvisoriamente in una sala sopra al chiosco. Al momento della morte di Pio IX, i canonici addetti erano incerti sull'opportuità di seppellire il papa con la preziosa pianeta usata per l'esposizione della salma, e si vagliò l'eventualità di sostituirla con una più semplice. I danni che si notano e sulla salma e sui paramenti sono anche dovuti a infiltrazioni di umidità provenienti dal terreno in cui era sepolta la bara nell'apposita cappelle della basilica di S.Lorenzo al Verano. Infatti (la cosa è inedita), il corpo del papa non era collocato nel sarcofago soprelevato che per anni ci è stato detto essere la “tomba” del papa: era uno specchietto per le allodole. Infatti, per evitare atti sacrileghi e profanazioni da parte dei liberali (che poco prima avevano, durante la traslazione, tentato di gettarne il feretro nel Tevere), si decise di seppellire il papa in un punto segreto e anonimo del pavimento della stessa cappella. Da qui le infiltrazioni d'umidità che hanno danneggiato.i resti. Ricomposizione e nuova vestizione in abiti da coro della salma di Pio IX, dopo la ricognizione canonica per il processo di beatificazione. La salma, trattata con notevole imperizia, è vistosamente danneggiata, il nuovo feretro composto da una anziché tre casse si rivelerà del tutto inadeguato. Gli abiti da coro, anche questi fuori dall'ordinario, furono rimediati dal papa regnante Pio XII, ma non corrispondevano a quelli previsti per l'esposizione di un papa in tenuta da “coro”. Ennesima riesumazione dei resti di Pio IX nel 2000. La mummia è ancora peggiorata. Si notino le zone degli abiti di colore azzurro: si tratta di ossidazioni dei mediocri materiali dorati di cui era stata nel 1956 fregiata la salma per la nuova tumulazione: è' evidente che il feretro era stato collocato in un luogo non riparato dall'umidità. quindi facendo una piccola supposizione la medaglia fu coniata intorno al 1956 quando dopo la riesumazione la triplice cassa (tra cui quella in piombo da cui è stato preso il materiale per la medaglia) venne sostituita da un'unica bara. adesso mi piacerebbe capire quale potrebbe essere stata la tiratura, ho letto che è classificata rara (e in effetti su internet compare in pochi esemplari) ma più per ora non ho trovato4 punti
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Buonasera a tutti gli amici del forum... non sono d accordo con alcuni utenti che definiscono questa piastra solo reduci del “1conio” con P. Sotto il collo, semplicemente N.C. È stato fatto uno studio come precedentemente postato da @jonnymatrix dove spiega molto bene le differenze evidenti tra i due conii e le rarissime apparizioni in aste pubbliche (6 su 100)... non condivido il fattore economico elevatissimo e con enormi speculazioni su questo tipo di moneta, ma l indice di rarità riportato dallo studio di Pietro Paolo Testa, credo sia più che giusto... detto questo posto il mio esemplare in conservazione BB+ periziata dal Sign. Emilio Tevere.. saluti a tutti..!3 punti
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Il problema caro Pietro è che sono pochi gli utenti che amano condividere le proprie monete. E pochissimi I Collezionisti di questi piccoli nominali in rame, che raramente si trovano in alte conservazioni.... Non tutti poi collezionano per varianti... Ma solo per tipologia. Come si fa a stabilirne la rarità? Noi pochi, continuiamo a ricercare e studiare, spinti dalla sete di conoscenza e appagati da queste visioni che ci portano indietro nel tempo.3 punti
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Piastra 1798, 9 torrette, arco chiuso e sottocorona con zighirinatura daall'alto verso il basso3 punti
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Arrivata oggi, ultimo acquisto fatto sulla recente asta di Inasta questo 4 grossi del II tipo di Carlo II del 1552. Variante con AVGUSTE nella legenda del rovescio non segnalata sul MIR, segnalata solo con data 1553 ma presente sul CNI al 139. Coniati ad Aosta da Nicolò Vialard al taglio di 43.3 pezzi al Marco con una bontà di denari 4.2 è una moneta molto più rara da trovarsi rispetto il 4 grossi di Emanuele Filiberto, vengono segnalati 320 marchi battuti fino al 1554 che porta ad una coniazione complessiva di meno di 14000 pezzi. Si conoscono solo due date, il 1552 ed il 1553 più un tipo senza data. Dal vivo è più bella di quello che sembrava dalle immagini dell'asta, spero piaccia anche a voi come è gradita a me.2 punti
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Buongiorno amici del forum!! Vi presento una moneta da 5 franchi della Repubblica Subalpina coniata dalla zecca di Torino nell'anno 10 (1801) e che da qualche anno è nella mia collezione. Cosa ne pensate riguardo alla conservazione? Attendo i vostri autorevoli pareri e vi ringrazio!! Auriate2 punti
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La vita di Publio Cornelio Scipione vissuto in un momento critico della storia di Roma , fu costellata di successi militari e non furono successi da nulla perche' ottenuti contro fortissimi e temibili nemici quali erano i Cartaginesi , i loro alleati Ispanici , i Galli e infine alcuni popoli italici ; ma nonostante le continue vittorie ottenute prima in Spagna e seguita poi da quella decisiva per Roma , a Zama , Scipione non ebbe in patria il giusto e doveroso riconoscimento per avere salvato la Repubblica romana da Annibale ; la Repubblica e i suoi Senatori vedevano profeticamente in lui i futuri pericolosi germi del comandante militare amato e seguito fedelmente dai soldati , molti ex congedati che avevano militato sotto Scipione chiesero di partire con lui in Africa per snidare Annibale dall' Italia e combatterlo sul suolo patrio ; inoltre fattori extra militari che riguardavano il sospetto di appropriazione indebita del tributo di guerra pagato dal Re Antioco a Roma , da parte del fratello Lucio , del quale Publio ne difese veementemente l' onesta' , ne inquinarono , pur non essendo mai definitivamente provata , la reputazione dell' Africano , tanto che infine volontariamente si ritiro' a trascorrere gi ultimi anni della sua vita a Literno dove in punto di morte dette ordine di essere qui sepolto , pronunciando la famosa frase : “ingrata patria non avrai le mie ossa” , mori' lo stesso anno in cui mori' il grande avversario Annibale . Bello e possibile immaginarli , sebbene nemici implacabili , stimarsi e rispettarsi in vita l' uno dell' altro , alcuni passi di Polibio e Tito Livio sembrano attestare questa possibilita' . Lucio Anneo Seneca nelle "Lettere a Lucilio" cita in alcuni passi la Villa di Scipione a Literno : "Ti scrivo mentre me ne sto in riposo proprio nella villa di Scipione l’ Africano , dopo aver reso onore al suo spirito e all’ ara che , immagino , essere il sepolcro di un cosi' grande uomo . Sono convinto che la sua anima e' ritornata in cielo , non perche' comando' grandi eserciti , ma per la sua straordinaria moderazione e per il suo amor di Patria” "Vidi la Villa costruita in blocchi squadrati , i muri nascosti dal bosco e le torri erette a difesa sui due lati della Villa ; una cisterna celata da edifici e da piante che avrebbe potuto bastare anche a un intero esercito ; un bagno angusto e buio secondo l’ antico costume" Successivamente la Villa di Scipione sarebbe appartenuta ad un liberto , un certo Vetuleno Egialo , che Plinio il Vecchio ricorda come uno dei più famosi viticultori della Campania . Purtroppo , l' ubicazione della Villa di Scipione a Literno non è nota , dato che nessuna delle fonti archeologiche attualmente disponibili offre il minimo indizio . L’ iscrizione tramandata dagli autori antichi , che Scipione fece incidere sulla sua tomba , così recitava : INGRATA PATRIA , NE OSSA QUIDEM MEA HABEAS . Il monumento funebre , oltre l' Ara , era completato da una statua poi distrutta in seguito ad una tempesta al tempo di Augusto . Ma quale era l' aspetto di questo grande uomo Scipione l' Africano ? Ad oggi una certezza assoluta circa le fattezze di Scipione e' forse riposta nel ritratto piu' probabile che lo rappresenta , e' un busto in bronzo della prima meta' del I secolo a. C. conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli , fu trovato ad Ercolano nella Villa dei Papiri . Altre due probabili rappresentazioni dell' Africano sono riposte la prima in una moneta d' Argento della Gens Cornelia emessa a nome di Gneo Cornelio Blasio nel 112/111 a. C. che al dritto forse rappresenta l' Africano con volto giovanile e l' altra in un secondo busto in marmo conservato ai Musei Capitolini di Roma ; se questi tre reperti rappresentassero realmente le fattezze di Publio Cornelio Scipione , le potremmo mettere in ordine di eta' perche' ben rappresentano il personaggio : moneta , busto in marmo e busto in bronzo , i tre reperti nell' ordine descritto bene evidenziano il trascorrere del tempo tramite i lineamenti via via appesantiti del volto dell' Africano . Quello che unisce le tre opere oltre alla evidente somiglianza pur nelle diverse eta' raffigurate , e' la presenza della calvizia , parzialmente visibile o immaginabile anche nel ritratto della moneta . In foto la cosi' detta Ara di Scipione a Literno , il parco archeologico di Literno , il Denario di Cornelio Blasio con al dritto il probabile volto giovanile dell' Africano , il busto dei Musei Capitolini in eta' di mezzo , ed infine quello del Museo di Napoli che dovrebbe rappresentare Scipione in eta' anziana .2 punti
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Rispolvero questa discussione perché volevo aggiungere un altro esemplare (già noto) col medesimo busto. L'antoniniano in questione è stato pubblicato in uno dei prontuari di Gallieno opera di Cédric Wolkow, con tanto di immagine (assieme al mio pezzo) ma ora ve lo voglio mostrare a miglior definizione: D\ GALLIENVS AVG, busto nudo radiato dell'imperatore a destra coperto da aegis. R\ VIRTVS AVGVSTI, X|_, la Virtù stante a sinistra con ramo in mano destra e lancia nella sinistra. Ex Berk BBS 114 (maggio 2000, lot. n. 431). Analogo busto appare in due rarissimi (e splendidi) medaglioni di Gallieno (di uno già avevo riportato l'immagine, ma lo ripropongo nuovamente): E la ripresa iconografica di Gallieno attinge a piene mani da un piccolo gruppo di medaglioni del secondo secolo di Traiano, Adriano e Commodo: E' indubbio il tentativo di Gallieno di riallacciarsi all'età d'oro degli Antonini con un preciso programma iconografico che mirava a rappresentarlo agli occhi dei suoi sudditi alla pari di questi illustri predecessori, considerati dai romani come i regnanti dell'ultima vera età dell'oro nonché fautori di un periodo di grande prosperità per l'intero Impero. Prosperità che Gallieno si riproponeva quindi di ripristinare ribaltando quella che era invece la difficile situazione con cui doveva confrontarsi: un impero minacciato da un lato dall'insorto Postumo fautore di un regno secessionista e dall'altro dal sovrano dei Sasanidi Shapour I che aveva catturato il padre - nonché imperatore - Valeriano I. A questo quadro politicamente difficile, instabile e militarmente complesso si sommava la morte dei figli Valeriano II e Salonino che di fatto poneva fine alla dinastia Valeriana precludendo quella visione di futuro di pace e stabilità per l'impero che auspicava il capostipite Valeriano I con l'ascesa alla porpora imperiale nel 253. ...tutto questo per ribadire per l'ennesima volta come un piccolo e apparentemente umile tondello radiato, nemmeno in grandi condizioni, sia in realtà intriso di storia e di messaggi... ah! per me è (anche) questo il bello della numismatica! PS Le immagini dei medaglioni le ho riprese da una presentazione in power point di Doyen disponibile nel suo profilo pubblico di academia.edu2 punti
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Beh diamogli un po di compagnia.. Posto anche il mi 5 Francs sempre dell'AN 102 punti
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Piastra 1798 sottocorona zighirinato (particolare la foglia in più sul lato sinistro di G.120) Piastra 1798 arco chiuso2 punti
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Partecipo a questa bella discussione postando le mie piastre 1798. Piastra 1798 normale2 punti
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DE GREGE EPICURI L'iconogafia dei due prigionieri seduti sotto un trofeo è antichissima (non ricordo a chi si deve la prima emissione, forse a Cesare): indica semplicemente "due nemici vinti". Quanto alla mirabolante vendita di questa moneta, avanzerei 3 iptesi: 1.L'articolo del giornale è del 5.4, ma potrebbe riferirsi ad un "evento" dell' 1.4, con tutto quel che ne consegue... 2.Il BM ha forti dubbi sull'autenticità della moneta. 3. La signora Teresa May, essendo ormai in braghe di tela, ha dato ordini tassativi di non comperare più niente.2 punti
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Taglio: 2€ CC Nazione: Germania D Anno: 2014 Tiratura: 6.300.000 Conservazione: BB Località: Padova Taglio: 2€ CC Nazione: Germania J Anno: 2013 A Tiratura: 2.310.000 Conservazione: BB Località: Padova2 punti
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Si tratterebbe del secondo esemplare conosciuto, il primo e unico finora è al British Museum. Abbastanza incredibile per noi che dopo averlo trovato con un metal detector in un campo inglese ora possa anche venderlo e che andrà all'asta a Giugno presso DNW a Londra. Magie della legislazione britannica... https://news.artnet.com/art-world/metal-detector-discovers-golden-roman-coin-1509847/amp-page1 punto
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Buonasera segnalo questo evento: 6° Convegno numismatico filatelico campano - 26 e 27 aprile 2019 - Capua (Caserta) Il Circolo Numismatico Partenopeo é lieto di annunciare, oltre al tradizionale appuntamento di settembre, il sesto evento Numismatico Filatelico e Antiquario che avrà luogo (contrariamente a quanto annunciato precedentemente, a causa della vicinanza con un analogo evento a Castellammare di Stabia a Napoli) nei giorni venerdì 26 e sabato 27 aprile 2019 all'uscita del casello autostradale di Capua (CE) in una struttura spaziosa e comoda da raggiungere. I problemi logistici legati alla viabilità, spazio e parcheggio sono molto sentiti nell'ambito dei convegni in Italia, questa location è strategicamente eccezionale, ampi spazi luminosi, circa cinquanta espositori, posizionata a 50 mt dall'uscita del casello autostradale di Capua sulla Roma - Napoli, l'Hotel Ristorante Del Sole dispone di comode camere e ristorante in grado di soddisfare i suoi clienti con un ottimo rapporto qualità prezzo. Dove: Uscita A1 Capua - 81050 - Pastorano (Caserta) Sito: www.hotelristorantedelsole.com Email: [email protected] - [email protected] Area sorvegliata e grande professionalità. Il convegno commerciale aprirà al pubblico all'Hotel Ristorante Del Sole venerdì 26 e sabato 27 aprile 2019 alle ore 10,00 e terminerà alle 18,00. Come per la precedente edizione in aggiunta saranno presenti espositori alcuni professionisti nel campo della militaria, dell'oggettistica e dell'antiquariato. Vi aspettiamo numerosi e carichi di entusiasmo. L'evento è in collaborazione con la ditta Neacoins - aste ACM di Napoli e della'Angolo dell'Antico di Sparanise (Caserta). Di seguito la locandina. Per ulteriori informazioni: Email : [email protected] Telefono: 335-1438404 Francesco Di Rauso Telefono: 389-9484414 Gianfranco Merola (titolare della ditta L'Angolo dell'Antico - Sparanise - CE) Telefono: 349-8901963 Antonio Cava (titolare della ditta Neacoins di Napoli e della casa d'aste ACM).1 punto
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La monetazione di Napoli è stupefacente, geniale e intrigante proprio grazie all’inventiva dei suoi Ufficiali di Zecca, mastri Incisori in primis; l’anno 1790 fu un anno unico nella storia della zecca, da dove uscirono (fabbricate) monete contrassegnate da 3 (tre) diverse gruppi di lettere che identificavano certamente a quale periodo di quell’anno (mese e giorno) e a quale Ufficiale /Regia Corte (compresa) in carica apparteneva la moneta che si coniò. La monetazione aurea sospesa nel 1785 non è ovviamente interessata a questa mia osservazione, ma di argento e di rame ne venne coniata in grandi quantità. Bene……. Tutti i Nominali fino al Grano da 12 Cavalli vennero ben identificati dalle vicissitudini del periodo che vi riferisco, 1790 (Vi prego di leggere con attenzione gli accadimenti a pag. 134 del Manuale), e le lettere vennero sostituite man mano che gli avvenimenti accaddero; ma mentre, come era di consuetudine, inserire dette lettere fino al 12 Cavalli, nei Nominali inferiori questo non era permesso (anche per questione di spazio nei campi al rovescio di queste piccolissime monetine) … di conseguenza il mastro incisore dell’epoca (un fenomeno di quell’epoca… fidatevi), Domenico Perger….si inventò un qualcosa di “diverso” per distinguere a pari maniera, anche se senza le sigle che erano ben evidenti sui Nominali di cui ho riferito (quelli maggiori), coni (anonimi/diversi) che potessero ben identificare in egual maniera le stesse persone le cui iniziali comparivano senza alcun dubbio. Sono nate grazie al sottoscritto (ma non me ne vanto per i meriti), i coni dei 9 cavalli a lati curvi e a lati dritti, i 4 ed i 3 cavalli (di cui discutevamo) con SICI e con SICIL….l’unico “neo” che mi rimase, fu quello del 6 cavalli, ma prima o poi anche qui scoprirò la varietà nel 1790….ci deve essere per forza. La monetazione di Napoli è FDC "eccezionale" quando la si studia......1 punto
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Sarà che sono in un'altra regione ma di tondelli così manco l'ombra... Complimenti per l'acquisto quello scudo ha sempre il suo fascino.1 punto
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Gettone ovale in ottone (5,5 g, diametro 20 mm) da 2 Peso dell’azienda agricola Miramar in Guatemala in attività dal 1876. Il gettone era una forma di pagamento dei raccoglitori di caffè della fattoria ed era spendibile nelle struttura interne.1 punto
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potevi sposare il patron di Amazon e poi chiedere il divorzio con 35 miliardi qualche monetina te la compravi senza remore1 punto
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Stai facendo un polverone per niente, la sterlina, moneta d'oro da gr 7.98 a 916 mill, aveva ( nota l'imperfetto) il valore di UNA sterlina, fino al 1914, e valeva per l'oro che conteveva, all'epoca vigeva il Gold Standar, successivamente alla I guerra mondiale, conseguenza la svalutazione di tutte ( o quasi) le monete, il valore dell'intrinseco fu più elevato del nominale, ma questo vale anche per il nostro marengo, che valeva 20 lire. La sterlina ( moneta d'oro) fu sporadicamente coniata, per la circolazione ancora prima della II guerra mondiale. La svalutazione pesò ulteriormente su tutte le monete dopo la II G.M., non ci fu nessun stato che coniò moneta d'oro per la normale circolazione, la Gran Bretagna, riiniziò a riconiare la sterlina, con i vecchi valori ponderali, si continuò a chiamarla sterlina, però era ed è completamente slegata dalla circolazione, e solo collagata alla quotazione dell'oro. Ti consiglierei di leggerti uno dei tanti testi economici, esempio quelli di Carlo Maria Cipolla, ti toglieresti tanti dubbi e perplessità saluti TIBERIVS1 punto
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Complimenti per l' acquisto . Domenica ho trattato il 1553 con un un francese ma non volendo ridurre il prezzo gli e' rimasta in mano ! Sicuramente il 4 grossi di Emanule Filiberto e' piu' comune . Basta osservare il numero di esemplari presenti nel catalogo rispetto a questo1 punto
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Complimenti, è un superbo esemplare, fantastico. Un grazie a nome di tutti, per averci mostrato questa chicca.1 punto
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Oggi vi presento questo nuovo hoard che esula dal mio usuale range temporale della seconda metà del III secolo (antoniniani gallici & c.), ma a essere sinceri esula fino a un certo punto visto che oramai la mia passione per i ripostigli sta creando una vera e propria "collezione nella collezione" con una estensione temporale che va ben oltre alle "colonne d'ercole" del mio usuale campo d'azione. THE HOLME HOARD (detto anche Bottesford II) rif. https://finds.org.uk/database/hoards/record/id/1241 Report pubblicato in Numismatic Chronicle n.166/2006 Il ripostiglio è stato rinvenuto in un'area che già aveva restituito nel 1996 (https://finds.org.uk/database/hoards/record/id/1238) un altro tesoretto di 169 denari d'argento denominato appunto Bottesford I. Il ritrovamento in questione è opera dei detectoristi J. Robinson e J. Sparks che l'hanno portato alla luce il 25 novembre 2003 a Holme, nel Lincolnshire. Composto da 408 denari d'argento è stato rinvenuto assieme a parte del contenitore: un piccolo vaso in argilla grigia il cui fondo aveva in diametro di 58 mm. Di tutto il ripostiglio, 115 pezzi sono stati acquisiti dall'associazione British Museum Friends che ne ha donati 15 al museo: https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/search.aspx?searchText=holme+hoard La parte rimanente è stata restituita agli scopritori che hanno poi provveduto a venderla in un'unica occasione tramite la casa d'aste DNW (Dix Noonan Webb Ltd) con la vendita pubblica del 16/03/2005 (https://www.dnw.co.uk/auction-archive/special-collections/foreword.php?specialcollection_id=316). Questo infine è l'esemplare che è entrato nella mia collezione: D\ ANTONINVS AVGVSTVS, busto laureato e drappeggiato a destra di Caracalla. R\ PONTIF TR P III, Caracalla nudo con mantello sulle spalle stante a sinistra, con un globo nella mano sinistra e una asta a punta in giù nella destra. RIC 30/b Ex D. Taylor collection; Ex DNW auction 16/03/2005; from Holme Hoard 2003. Per concludere, si tratta di un ripostiglio rientrante nel cosiddetto "denarius period" britannico e a proposito degli hoard rientranti in questo arco temporale, Roger Bland dice: A voi la parola per eventuali commenti o integrazioni!1 punto
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Buongiorno Angelo, dei veri e propri Capolavori! Bellissime, complimenti sinceri. @Ledzeppelin811 punto
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Ci si scherza, ma in accordo con le tradizionali ripartizioni della storia le monete antiche sono quelle coniate all'incirca fino al V secolo, le medievali quelle prodotte fino al XV secolo, le moderne arrivano al XVIII secolo, e poi è tutto contemporaneo. Capisci che monete coniate a fine XX secolo sono numismaticamente coniate... ieri.1 punto
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Per dindirindina.... Nella sua semplicità un ritratto di grande impatto, grazie per averlo condiviso, è sempre un piacere vedere e conoscere certi nummi..1 punto
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Piastra 1798, 9 torrette, arco chiuso e sottocorona con zighirinatura dal basso verso l'alto1 punto
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La tua ipotesi Philippvs è estremamente suggestiva. Avvalora ancora di più la teoria che si tratti di una moneta attribuibile a Filippo III (peraltro esiste un decreto di coniazione risalente al 1620, come citato anche nell'articolo in cui è stata pubblicata). Non sarebbe male fare questo studio microscopico (io purtroppo non ne sono capace). È anche possibile che il conio del 10 reali non si sia impresso correttamente sul tondello, come spesso accadeva, e che la scritta sardiniae sia rimasta tagliata a metà. Personalmente, ma magari sbaglio, sono più portato a pensare che la moneta originaria fosse un 8 reales di Filippo III perché sotto il segno di zecca (Segovia) sembra di vedere una A sormontata da croce, corrispondente allo zecchiere Esteban de Pedrera, che dovrebbe aver operato tra il 1616 e il 1621. Se abbiano poi a Cagliari aggiunto la legenda di Filippo III, non saprei dirlo. La mia personale teoria è che sia possibile che alcuni dei 10 reali che attribuiamo a Filippo II siano stati coniati sotto Filippo III ma questo esemplare è l'unico al momento in cui questo è dimostrabile poiché per pura casualità assieme a vecchi maltagliati rozzi e consunti in Sardegna è stato inviato anche un 8 reales coniato a Segovia e per ancor più improbabile casualità, il tondello riscaldato ha mantenuto, seppur deformandosi, le sue principali caratteristiche. Probabilmente non siamo arrivati ancora a risolvere l'enigma.1 punto
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Ciao Pietro, mi permetto di darti un consiglio da collezionista di lunga data (colleziono monete da 25 anni). In numismatica è FONDAMENTALE la pazienza. Non è possibile avere fretta: se si vuole correre in numismatica ci si schianta e basta, è una certezza matematica. A cosa mi riferisco? Alle monete che vai cercando. Non so da quanto tempo tu collezioni, ma dal fatto che tu non ci venga a chiedere dell'autenticità di patacche riconoscibili a tre metri di distanza è evidente che ti serve ancora un po' di allenamento. E allora perché vuoi andare a cacciarti nei guai con monete rare e pericolose, che traggono in inganno anche i più esperti? Il Regno è pieno di monete interessanti e meno impegnative, le hai già tutte? Parti da quelle, credimi, e quando arriverai a puntare ai pezzi importanti sarai pronto, non avrai bisogno di chiedere consigli a nessuno e sarai felice e consapevole del traguardo a cui sarai arrivato. Un saluto1 punto
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Buonasera @Rocco68, bella pure questa........ Io direi, (oltre alle 9 torri, oltre il sotto corona rigato, oltre i rombetti al posto dei "pipistrelli"), scudo chiuso con appendice.1 punto
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Si si lo avevo capito che era un affermazione...anzi ti ringrazio per essere intervenuto...grazie mille1 punto
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Ciao, ho visto che esiste un rebus molto simile: ? Coniare strane monete coni A R - est R - anemone TE Aurilio N.1 punto
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Vedo con piacere che siamo già in clima pre Verona, buon segno, la Pizzeria Ristorante Grotta Azzurra e’ il luogo dove da sempre al sabato alle 13 c’e’ il pranzo raduno dei lamonetiani, quindi luogo direi quasi storico ?1 punto
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Dopo 2 anni di assoluto "silenzio" ritorno a scrivere sul forum, anche se non ho mai smesso di leggervi. Posto questa brutta moneta (in quanto a conservazione) e chiedo a voi se il punto mancante dopo la parola tornesi costituisce un ulteriore variante e rarità, oppure è dato dall'usura in quel punto. Mi scuso per la bruttezza delle foto, fatte in fretta con il cellulare. Faccio i complimenti a @Rex Neap per il suo bellissimo e validissimo lavoro. Un manuale davvero eccezionale. Saluto l'amico @Francesco1984 e voi tutti. Dritto1 punto
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Infine un ritrovamento fortuito all'aeroporto di Fiumicino la settimana scorsa: Taglio: 2€ commemorativi Paese: Austria Anno: 2018 Tiratura: 12600000 condizioni: qFDC Città: Fiumicino (RM)1 punto
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Taglio: 2€ commemorativi Paese: Italia Anno: 2013 Tiratura: 9975180 condizioni: SPL- Città: Siena La posto a confronto con un'altra della mia collezione, perchè ho notato un particolare sulla fronte dei Verdi che non riesco a capire se è un difetto di conio o cosa. Taglio: 50 c Paese: Italia Anno: 2007 Tiratura: 5000000 condizioni: SPL- Città: Siena1 punto
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Sai... non sono così sicuro di aver fatto buona cosa a consigliarti di rivolgere la tua attenzione alle monete modenesi del periodo estense. Ora proponi tante belle monete e io mi trovo costretto a riprendere in mano libri e documenti per soddisfare le curiosità che spesso queste monete mi fanno affiorare. E alcune curiosità vanno messe in evidenza. I giorgini con il ritratto vòlto a destra sono suddivisibili in due diverse tipologie; con santo inginocchiato e con santo in piedi. La tipologia con santo inginocchiato presenta due tipi di ritratti: un tipo con testa grande (priva del busto) e piccola porzione del drappeggio che orna il collo; il tipo con testa piccola, busto e armatura...che corrisponde al Il tuo giorgino. Questo tipo di ritratto corrisponde al ritratto presente anche nei giorgini della tipologia con santo in piedi e corrisponde a tal punto da farmi pensare che ne condivida il punzone e che ne sia contemporaneo o immediatamente successivo. Da notare che questo tipo di giorgino (il tuo) presenta un ritratto con busto proprio per mettere in evidenza un particolare interessante e non trascurabile: il busto ornato del collare con il toson d'oro. Cesare d'Este ricevette notizia di essere stato insignito di questa onorificenza dopo la metà del 1604. Ferrante II Gonzaga, signore di Guastalla e già appartenente all'ordine del Toson d'oro, venne incarico di consegnarlo a Cesare e la cerimonia di consegna ebbe luogo il 18 ottobre del 1604. Il tutto per affermare che questa è sicuramente la data post quem questa tipologia può aver visto la luce. E qui mi fermo... complimentandomi per l'ottimo acquisto... ciao Mario1 punto
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Le monete Kushan sono eccezionali sotto ogni punto di vista, stilisticamente le trovo curatissime specialmente quelle coniate in oro, storicamente significative data la posizione dell'impero tra occidente e oriente estremo che permette di ammirare le contaminazioni tra greco-romani, persiani e indiani sia a livello stilistico che di un sincretismo religioso. Peccato sia una monetazione così lontana e anche abbastanza dispendiosa per quanto riguarda le monete d'oro.1 punto
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