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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/12/19 in tutte le aree
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Buon pomeriggio a tutti gli utenti del forum... apro questa discussione postando un pezzo da 120 grana del 1805 “capelli lisci” davvero ostico a trovarsi in bella conservazione, gradite condivisioni e commenti...!5 punti
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Boooh... il diritto l'hanno un po' stuccato? Le aree di corrosione in certi punti (vedi dietro il collo sono ridotte). Contrariamente ad altri utenti del diritto salvo la legenda che era la parte meno difficile da riprendere, dovendo seguirne la traccia di quella preesistente originale. Il rovescio è quasi caricaturale, ritengo abbiano abbassato il piano per far emergere la figura (della quale vi era un vago profilo) e soprattutto per inventare ex-novo la S C nei campi. Qua e là un po' di stucco? Tutto ciò spiega un calo ponderale di nemmeno un grammo (0.90 circa)? Me lo sarei atteso maggiore con operazioni di rimozione di materiale più che di applicazione. Lavoro che trovo nell'insieme molto grossolano, che conferisce all'esemplare un aspetto quasi grottesco allo sguardo di chi ha un occhio un po' abituato allo stile imperiale autentico. Ciao Illyricum4 punti
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Taglio: 2 euro CC TDR Nazione: Grecia Anno: 2007 Tiratura: 3'978'549 Condizioni: qBB Città: Milano (MI) 3 punti
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Un Britannico tira l'altro... cerchi confronti e ne trovi per altri esemplari... http://numismaclub.com/unt/96374-britannicus_ae_sestertius__50___54_ad_.html E' lui o non è lui... è lui o non è lui... certo che è lui!!! Ciao Illyricum3 punti
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13 Aprile 2019 - Assemblea Ordinaria SNI 2019. Alle ore 10.00 presso la Sala Weil Weiss del Castello Sforzesco, Milano Come di consueto l'assemblea sarà aperta dalla relazione del Presidente; il bibliotecario Girola illustrerà l'attività della nostra Biblioteca. Il direttore della RIN, Prof. Saccocci, presenterà il volume 2019. Nel corso dell'assemblea la Prof.ssa Claudia Perassi presenterà l'Incontro di Studio "Monete frazionate. Aspetti economici, questioni cronologiche, quadri regionali" che si terrà a Milano il prossimo 16 e 17 settembre, la Dott.ssa Franca Maria Vanni ci parlerà della Giornata di Studio ''Napoleone e la sua famiglia: un'Europa da rivedere'' che si terrà a Castiglion Fiorentino il 18 maggio. Ricordiamo ai soci che quest'anno si provvederà al rinnovo delle cariche sociali.2 punti
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Guardate che splendore passerà presto in asta (Numismatica Ars Classica, Auction 114, lot 44, del 6 maggio 2019)... Avete mai visto un toro androprosopo più possente di questo? Gela. Tetradrachm circa 415-405, AR 16.48 g. ΓΕ – ΛΩ – [ΙΩ – Ν] Fast quadriga driven r. by Nike, holding kentron and reins; above eagle flying r. and, in exergue, large pellet. Rev. ΓΕΛΑΣ retrograde Forepart of man-headed bull (the river-god Gela) advancing l. through reeds; ibis and garlanded altar before his mid section. In l. field, fish swimming upwards and above, barley grain. Jenkins O 96 / reverse unlisted. Of the highest rarity, the finest of only two specimens known. A spectacular reverse composition, undoubtedly one of the most interesting of the mint of Gela. Perfectly struck on a full flan. Old cabinet tone and about extremely fine Ex SBV Zürich 1, 1977, 52 and NAC 9, 1996, 155 sales. From the A.D.M. and Harald Salvesen collections. In 689/8 BC, Gela was jointly founded by colonists from the Rhodian city of Lindos and a group of Cretans. Despite conflicts with the native Sicanian peoples, Gela prospered and by the early sixth century BC the city was extending its influence into western Sicily by founding Acragas. By the end of the century, however, political discord in the city had permitted Cleander, the son of Pantares, to overthrow the traditional oligarchic government and establish himself as tyrant in 505 BC. Although Cleander was later assassinated by the city's democratic faction, this did not prevent his son, Hippocrates, from becoming the new tyrant of Gela in 498 BC. Under Hippocrates the power of Gela expanded immensely as his mercenary armies conquered the Greek cities of Callipolis, Leontini, Naxos, and Zankle. Victory over Syracuse also resulted in the addition of Camarina to Hippocrates' Geloan empire. Although the Geloans still desired a return to constitutional government, after the death of Hippocrates in 491 BC, the tyranny was assumed by Gelon, a former bodyguard of Hippocrates. Gelon not only preserved previous gains but even captured Syracuse, where he became the founder of the city's Deinomenid dynasty of tyrants. Syracuse became Gelon's new capital and Gela was left to be administered by his brother, Hieron. When Gelon died in 485 BC, Hieron succeeded to the tyranny at Syracuse and Gela was ruled in turn by his brother, Polyzelos. However, by the mid-fifth century BC the tyranny was abolished and the old oligarchic government was restored at Gela. In the late fifth century BC, Gela was notable as one of the first Sicilian Greek cities to contribute military aid to Syracuse when it became the primary target of the Athenian Sicilian Expedition in 415–413 BC. When the Carthaginians besieged Gela's old colony, Acragas, in 406 BC, the Geloans also dispatched reinforcements and, after the city fell, provided refuge to the homeless Acragantines. The Geloans faced the same tidal wave of Carthaginian arms in 405 BC, but received little aid from Syracuse and its tyrant, Dionysios I. The city was overwhelmed and destroyed, but the Carthaginians permitted those who had fled to return on the condition that they would not rebuild the fortification walls and pay tribute to Carthage-cold comfort for a people who had once been the preeminent power in Sicily. The present tetradrachm, which is the better of just two known, was struck in the period between the Sicilian Expedition and the Carthaginian conquest probably to finance the numerous military campaigns in which Gela was engaged. The types of quadriga and man-faced bull are traditional at Gela, going back to the early fifth century BC and the age of the great tyrants; however, here they have been updated to keep pace with the artistic developments of Syracusan coinage. Whereas the old quadriga was of the slow variety and driven by a human charioteer crowned by Nike, here Nike drives the chariot herself at what seems to be breakneck speed. Likewise, while the man-faced bull reverse, representing the local river-god, Gela, was a commonplace image on previous Geloan coins, here he is placed in context. The man-faced bull advances out of his comfortable river-bed surrounded by reeds and bulrushes in the company of an ibis to receive the sacrifice made at a nearby altar. This type is remarkable not only for its artistry but also for the way it illustrates the depth of Greek belief in nature deities like river-gods. Gela was considered a real divine presence that, if a worshipper was fortunate, might actually come forth to accept the gifts offered to him. Estimate: 45000 CHF2 punti
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Buonasera a tutti, questa sera vorrei mostravi un'altra moneta di Asti che non si vede molto spesso. Si tratta di una Parpagliola di Ludovico XII re di Francia, di quelle con lo Scudo di Francia coronato e la croce accantonata dai gigli entro doppia cornice quadrilobata (MIR 83 - CNI 11/19). In questo caso però, nonostante la Nummus & Ars (1971) l'avesse classificata come CNI 18, non mi risulta corrispondere a nessuna delle varianti finora note! ? @teofrasto, @monbalda, @piergi00, @adamaney, @ambidestro, @dux-sab, @lucarosina, @eracle62, @adolfos2 punti
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taglio 2 euro cc paese Francia anno 2014 tiratura 3.000.000 condizioni bb città Milano Note 2 pezzi taglio 2 euro BNDR paese Italia anno 2015 tiratura 995.000 condizioni bb città Milano Note 2 pezzi2 punti
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Passato oggi in Vaticano a prendere le divisionali. Delle due da 8 valori (che avevo assegnate) ne ho presa solo una. Non noto ditate sulle FDC; solo il 5 euro sembra un po’ patinato (come mi capitò anche l’anno scorso), cioè non splende come le altre monete. Riguardo ai futuri cambiamenti in seno al Governatorato, mi è stato detto che da giugno l’UFN non esisterà più (almeno formalmente). Le monete saranno emesse dalla Zecca (nuovo organismo) mentre i francobolli saranno emessi dalle Poste. Un terzo organo ad hoc si occuperà della commercializzazione di filatelia e numismatica. Alla mia richiesta su che fine faranno le liste clienti (se e come saranno trasmesse al nuovo organo) mi hanno risposto che è probabile che le cose andranno per le lunghe e che quindi di fatto per un po’ di tempo la situazione resterà com’è adesso2 punti
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taglio 2 euro cc paese Italia anno 2018 tiratura 2.985.000 condizioni spl+ città Milano2 punti
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Lunedì 1 aprile ho avuto il piacere di assistere ad un interessante incontro nell'aula Celio dell'università di Bologna (via Zamboni 38, quinto piano) intitolato "Confini etnici e territoriali nella Cisalpina romana" tenuto dalla professoressa Elvira Migliario (ora insegnante universitaria a Trento), con presentazione della professoressa Francesca Cenerini, che ho avuto il piacere di conoscere ed avere come insegnante di storia romana. L'incontro, durato circa due ore, ha messo in luce molte problematiche legate alla precisa delimitazione territoriale ed etnica della Cisalpina, con l'analisi numerose fonti primarie e secondarie-letterarie in merito alla questione. In particolare sono rimasto incuriosito da delle particolari iscrizioni bronzee citate dalla prof.ssa Migliario e che qui desidero approfondire: i catasti veronesi, due frammenti (A e B) che richiedono una attenta lettura per essere compresi. Entrambi i frammenti sono stati rinvenuti nello scavo del criptoportico del complesso capitolino in corte Sgarzerie (Verona). “Il primo frammento bronzeo ritrovato, che oggi chiamiamo catasto A”, ricorda Giuliana Cavalieri Manasse, già responsabile a Verona della soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto, e maggior studioso dei catasti veronesi, “è stato rinvenuto nell’agosto 1996 da Simon Thompson, che aveva subito riconosciuto si trattasse di una lastra con la registrazione di celle di centuriazione. L’entusiasmo fu contagioso e le ricerche proseguirono subito sperando di trovare altri frammenti della stessa tavola catastale, ma solo tre anni dopo si recuperò il secondo frammento che, comunque, apparteneva a un altro catasto”. Il criptoportico di Verona, dove da un anno è attiva l’associazione Archeonaute con visite guidate, è un’imponente struttura sotterranea che sosteneva la terrazza su cui era posto il più importante tempio cittadino, dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva). Tale edificio, il più grande di Verona e tra i più vasti dell’Italia romana (35 metri di larghezza, 42 m di lunghezza e circa 26 di altezza) era inquadrato da un triportico a due navate, il cui impianto ricalcava quello del sottostante criptoportico. “Costruito nel corso della seconda metà del I secolo a.C.”, continua Cavalieri Manasse, “il grandioso complesso capitolino (esteso su un’area di circa 6000 mq) ripeteva uno schema architettonico (criptoportico, terrazza, triportico, tempio) assai comune nelle città romane a partire da quest’epoca”. Nel criptoportico, oltre ai due frammenti di tavole catastali, sono stati rinvenuti numerosi minuti pezzi di lastre inscritte, di vario genere e di diverse epoche, lavorate con grande accuratezza e spesso in marmi di pregio. “Leggendo i testi, si deduce che si trattava di atti ufficiali: decreti, liste di magistrati e di imperatori. Questi, insieme alle “formae” (tavole catastali), dovevano essere in origine esposti nel triportico soprastante il criptoportico, che svolgeva quindi funzione di archivio cittadino (tabularium)”. Dopo l’abbandono e il successivo spoglio del complesso, tra la seconda metà del IV e il V secolo d.C., di tali documenti pubblici, demoliti e asportati per riusi e rifusioni, rimasero solo piccoli residui, finiti nel criptoportico quando le sue volte collassarono. “Negli sconvolgimenti che accompagnarono la fine dell’impero romano”, sottolinea l’archeologa della soprintendenza, “gli atti fondiari vennero accuratamente distrutti per cancellare ogni traccia dell’antico regime proprietario. Da qui dipende l’eccezionale rarità dei reperti veronesi”. CATASTO A. Il Catasto A è un frammento di bronzo delle dimensioni di 24.1 x 16 cm e dello spessore di 0.4 cm, databile tra il 40 e il 30 a.C. “Osservando la lastra di bronzo”, spiega Cavalieri Manasse, “si capisce che costituiva l’angolo superiore sinistro di una tavola di bronzo, con terminazione superiore a doppio spiovente, che reca incisa una serie di righe orizzontali e verticali formanti un reticolo: sono le celle della centuriazione”. Nei riquadri sono segnate le coordinate relative al posizionamento dei fondi sul terreno centuriato (DD sta per “dextra decumanum”: a destra del decumano massimo; VK per “ultra kardinem”: al di là del cardine massimo), le loro misure in iugeri e sottomultipli dello iugero (l’unità di misura dei terreni agricoli in età romana pari a 2518 mq), i nomi dei proprietari. “Si tratta di un rarissimo esempio di catasto rurale inciso su bronzo (“forma”, in latino)”, continua l’archeologa. “Fu realizzato subito dopo un intervento di centuriazione dell’agro di pertinenza della città, ovvero dopo le operazioni di bonifica, generale riassetto e suddivisione dei terreni, in vista di assegnazioni anche ai veterani delle guerre augustee. In tali documenti che svolgevano al tempo stesso funzione amministrativo-fiscale, venivano registrate anche le proprietà già esistenti come è il caso per i personaggi menzionati nelle iscrizioni di tre delle sei caselle interamente conservate che non sono nuovi assegnatari, ma da tempo proprietari dei terreni”. Partendo da sinistra, nella prima cella è indicato Caio Cornelio Agatone padrone di un podere di poco più di 43 ettari; nella seconda invece compaiono due proprietari: Caio Minucio, figlio di Tito, e Marco Clodio Pulcro, rispettivamente con circa 35 e 9 ettari. Infine nella terza compaiono Marco Magio e Publio Valerio, che possiedono l’uno intorno a 28 ettari, l’altro poco più di 13. “I nomi di costoro, con l’eccezione del solo Minucius”, ricordano gli studiosi, “sono frequenti nelle iscrizioni veronesi e appartengono a famiglie attestate nella zona già dalla prima metà o dai decenni centrali del I sec. a.C.”. Nella parte superiore della tavola invece le caselle non recano iscrizioni: si potrebbe trattare di “subseciva”, cioè di terreni che per varie ragioni, tra cui la cattiva qualità dei suoli, non potevano essere assegnati o non lo erano ancora stati. Sul catasto A sono dunque registrate grosse porzioni di terreno appartenenti a personaggi del notabilariato veronese che, secondo Giuliana Cavalieri Manasse, si riferiscono alla centuriazione della Val d’Illasi. Come si è giunti a questa ipotesi? Il territorio veronese in età romana era molto più vasto dell’attuale provincia perché occupava aree oggi sotto Brescia e Mantova. Eppure sono giunti fino a noi solo poche zone che conservano indizi di antiche suddivisioni agrarie. Tracce di centuriazione sono state individuate in val d’Illasi, a nord e a sud della via Postumia, che forse ne costituisce il decumano massimo, e nelle Valli Grandi Veronesi, tra il Bastione di San Michele e il Naviglio Bussè e tra il Naviglio Bussè e il Tartaro. L’ipotesi che il frammento di catasto A sia riferibile alla centuriazione della val d’Illasi si basa sulla coincidenza cronologica tra l’epoca di realizzazione di tale intervento agrario e quella di redazione del documento e sul fatto che nel ricco patrimonio epigrafico del territorio tra Tregnago e Colognola ai Colli, in più casi, ricorrono gli stessi gentilizi (nomi di famiglia) presenti nel frammento bronzeo. In particolare a Colognola, presso Pontesello, era conservata almeno fino agli inizi del ‘900 un’epigrafe funeraria, incisa su roccia, menzionante Lucio Magio figlio di Marco. Costui doveva essere il fratello di Marco Magio, figlio di Marco, che figura nel catasto A. È probabile che i due fratelli possedessero terreni nella stessa area centuriata, che andrebbe quindi identificata con la zona della val d’Illasi. CATASTO B. Una situazione completamente diversa è quella rappresentata dal secondo frammento di bronzo, il catasto B, che misura 12 x 17.5 cm ed è spesso 0.2 cm. “È un inedito”, interviene Giovannella Cresci Marrone, docente di Storia romana all’università Ca’ Foscari di Venezia, che ha approfondito lo studio del frammento. “I due frammenti non appartengono alla stessa lastra. Quella del catasto B è meno spessa, quindi è un catasto diverso che censiva sempre delle proprietà terriere ma in questo caso i proprietari erano celti, e non cittadini romani. Rispetto al catasto A qui sono registrate proprietà terriere più piccole che non sono comprese all’interno di una centuriazione. E poi c’è un elemento anomalo: una linea discontinua che potrebbe rappresentare una strada o un confine”. Vediamo meglio il frammento. Fa parte di una lastra di bronzo, probabilmente una piccola porzione interna, suddivisa come il catasto A in caselle quadrangolari. Si conservano tracce di sette celle, quattro delle quali iscritte. Tra queste è ben leggibile la sola casella centrale, quasi integra. Vi figurano incolonnati a sinistra i nomi dei proprietari (sette in tutto, singoli o famiglie) e a destra le misure delle terre possedute. Lo stesso schema presentavano altre tre celle, a giudicare dai resti di testo superstiti. Anche questo frammento appartiene a una lastra identificabile come una “forma” del territorio veronese, ma diversa da quella di cui fa parte il catasto A. Differenti sono infatti le caratteristiche tecniche della tavola, di spessore molto più sottile, e quelle dell’incisione (reticolo tracciato con segno leggerissimo, grafia con caratteri molto più accurati). Le celle inoltre sono più ampie e non vi figura alcuna coordinata di localizzazione di centuriazione. “Lo schema a campi quadrangolari”, continua l’esperta, “qui è solo un espediente grafico per posizionare topograficamente le proprietà terriere che, a giudicare dai nomi, sembrano appartenere a vecchi proprietari indigeni. Si tratta senza dubbio di personaggi appartenenti al sostrato celtico della popolazione; tipicamente celtica è infatti l’onomastica (Bitunci, Vindilli, Segomari, ecc). Costoro, diversamente dai personaggi del catasto A, sono proprietari di appezzamenti di terreno di dimensioni piuttosto ridotte (da tre quarti di ettaro a circa 12 ettari)”. Infine, mentre nell’altro documento sono assenti indicazioni connesse alle caratteristiche fisiche del territorio, questo è caratterizzato da una notazione topografica: un solco fortemente inciso, dapprima rettilineo e poi piegato verso destra con andamento spezzato, in cui è forse da riconoscere –come si diceva- una strada”. Il pezzo, parte di una mappa censitaria, è rispetto al precedente di qualche decennio più antico o contemporaneo. “Per ora non abbiamo dati per chiarirlo”, ammette Giovannella Cresci. “Se fosse coevo al catasto A dimostrerebbe l’esistenza a Verona di una enclave di famiglie galliche prive della cittadinanza romana. Se fosse precedente, allora si potrebbe collocare dopo l’89 a.C. quando fu concesso il diritto latino ai transpadani. Comunque i due catasti fissano due momenti importanti della fase di romanizzazione del territorio veronese nel I sec. a.C.: l’estensione del diritto latino e la cittadinanza romana a Verona”.2 punti
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Berlusconi si è dimesso, dopo aver negato per tre anni che in Italia ci fosse la crisi (ricordi "i ristoranti sono tutti pieni" e "sugli aerei non si trova un posto", detto ancora poche settimane prima di dimettersi?), quando non ha più potuto continuare a negare, e anziché assumersi le sue responsabilità e prendere le ormai necessarie, impopolari misure, ha preferito "abdicare", lasciando la patata bollente nelle mani di Monti. Un governo, quello del professore, che Berlusconi ha appoggiato in tutto, poiché, come hai fatto giustamente notare, in quel parlamento il suo partito continuava ad avere la maggioranza, e senza il suo appoggio nessuna legge, dalla Fornero alla prescrizione anticipata delle lire, avrebbe potuto essere approvata. Ma le elezioni anticipate sarebbero state comunque possibili se a volerle fosse stato Bersani, che in quel momento, con la popolarità di Berlusconi ai minimi storici, e i 5 stelle non ancora pronti per una competizione nazionale, le avrebbe vinte a mani basse. Poi, però, sarebbe toccato a lui prendere le misure prese da Monti, e nemmeno lui se l'è sentita, e così entrambi, Berlusconi e Bersani, hanno spalancato la porta al governo tecnico, votandone poi tutti i provvedimenti. Sarebbbe possibile avere la fonte di questa notizia? Lo chiedo senza polemica, in effetti non ne so nulla, e mi piacerebbe approfondire la questione. petronius2 punti
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Considerando la forte usura direi che hanno circolato fino all'unità d'Italia, e che io sappia anche dopo...2 punti
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buongiorno a tutti vorrei cercare di approfondire questa interessante m edaglia a nome di Pio IX realizzata con il piombo del feretro papale appena entrata nella mia collezione. Un po' di storia relativa alle esequie di Pio IX che ha portato alla coniazione di questa medaglia. Pio IX, nel suo testamento, aveva dato specifiche disposizioni per la sua sepoltura “… Il mio corpo divenuto cadavere sarà sepolto nella Chiesa di S. Lorenzo fuori le mura". Dopo la messa esequiale solenne, la triplice bara di papa Mastai, coperta da una coltre funebre, viene issata nel loculo delle sepolture provvisorie dei papi, che fino al 1920 circa si trovava da secoli sopra la porta dei cantori, alla sinistra della Cappella del Coro in San Pietro. Qui i papi giacevano fino alla morte del successore o finchè non fosse stato ultimato il monumento funebre destinato ad accolgierne definitivamente il feretro. Il loculo dei “provvisori” sarà tappato dalla statua marmorea di papa Pio X, e spostato quindi a lato della vicina Cappella dell'Annunciazione: li fu deposto, ultimo papa, Leone XIII, in attesa di partire per il Laterano, sua ultima dimora. Negli anni '60, anche questo secondo loculo sarà tappato: dall'enorme altorilievo bronzeo di Manzù, raffigurante papa Giovanni XXIII. I lavori della tomba di Pio IX, situata accanto a quelle di papa Zosimo, Ilaro e di Sisto III, durarono tre anni: il 13 luglio 1881 fu deciso di trasferire nella basilica presso il Verano. Su richiesta del Prefetto di Roma, per evitare incidenti, il tutto avvenne di notte. Alle 23, il feretro papale fu estratto dalla sua tomba provvisoria nelle Grotte Vaticane e deposto sul carro funebre. A mezzanotte, il carro, parato di rosso e trascinato da quattro cavalli, comparve in Piazza San Pietro, seguito da pletora di carrozze piene di cardinali. Ovviamente, passare inosservati era una pia illusione.Appena arrivata alla spina del Borgo, il carro si trovo circondato da migliaia di romano con torce accese che avevano improvvisato un corteo funebre. Una folla di persone, un’altra folla, cominciò a dirigersi verso il feretro, al grido ” Il Papa nel Tevere”; non dimentichiamo che Pio IX è stato l'ultimo Papa re, durante il suo "regno" è terminato lo stato pontificio nel 1870 con la breccia di porta pia e la presa di Roma da parte dello stato italiano (solo nel 1929 con i patti lateranensi e la fondazione città del vaticano il pontefice tornerà ad esercitare una sorta di potere temporale su un territorio) quindi è comprensibile come alcuni avversari volessero liberarsi della sua salma. I cappuccini di San Lorenzo, temendo il ripetersi degli incidenti: nel 1883 presero Pio IX dalla tomba, e lo seppellirono in un punto anonimo della cappella funeraria, una decina di metri sottoterra. Precauzione esagerata: pochi giorni e, come succede sempre a Roma, le acque si calmarono. Però, o per pigrizia o per il fatto che la prudenza non sia mai troppa, i cappuccini non tirano mai fuori la salma dal suo nascondiglio. Da chiacchiere che girano per San Lorenzo, sembra che negli anni Trenta, la bara del Papa fosse tirata fuori e portata in processione nel quartiere, sino alla Basilica dell’Immacolata. Nel 1956, fu deciso di provvedere finalmente al trasloco nella tomba vera. Nel 2000, in occasione della beatificazione, il corpo di Pio IX fu di nuovo tirato fuori ed esposto provvisoriamente in una sala sopra al chiosco. Al momento della morte di Pio IX, i canonici addetti erano incerti sull'opportuità di seppellire il papa con la preziosa pianeta usata per l'esposizione della salma, e si vagliò l'eventualità di sostituirla con una più semplice. I danni che si notano e sulla salma e sui paramenti sono anche dovuti a infiltrazioni di umidità provenienti dal terreno in cui era sepolta la bara nell'apposita cappelle della basilica di S.Lorenzo al Verano. Infatti (la cosa è inedita), il corpo del papa non era collocato nel sarcofago soprelevato che per anni ci è stato detto essere la “tomba” del papa: era uno specchietto per le allodole. Infatti, per evitare atti sacrileghi e profanazioni da parte dei liberali (che poco prima avevano, durante la traslazione, tentato di gettarne il feretro nel Tevere), si decise di seppellire il papa in un punto segreto e anonimo del pavimento della stessa cappella. Da qui le infiltrazioni d'umidità che hanno danneggiato.i resti. Ricomposizione e nuova vestizione in abiti da coro della salma di Pio IX, dopo la ricognizione canonica per il processo di beatificazione. La salma, trattata con notevole imperizia, è vistosamente danneggiata, il nuovo feretro composto da una anziché tre casse si rivelerà del tutto inadeguato. Gli abiti da coro, anche questi fuori dall'ordinario, furono rimediati dal papa regnante Pio XII, ma non corrispondevano a quelli previsti per l'esposizione di un papa in tenuta da “coro”. Ennesima riesumazione dei resti di Pio IX nel 2000. La mummia è ancora peggiorata. Si notino le zone degli abiti di colore azzurro: si tratta di ossidazioni dei mediocri materiali dorati di cui era stata nel 1956 fregiata la salma per la nuova tumulazione: è' evidente che il feretro era stato collocato in un luogo non riparato dall'umidità. quindi facendo una piccola supposizione la medaglia fu coniata intorno al 1956 quando dopo la riesumazione la triplice cassa (tra cui quella in piombo da cui è stato preso il materiale per la medaglia) venne sostituita da un'unica bara. adesso mi piacerebbe capire quale potrebbe essere stata la tiratura, ho letto che è classificata rara (e in effetti su internet compare in pochi esemplari) ma più per ora non ho trovato1 punto
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Proprio quello che intendevo : prova a comprarle e vedi se te le fanno pagare cinque euro cad. Speculazione all'ennesima potenza.1 punto
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Mi sembrava la scena di blade runner in cui Leon kowalski era sottoposto ad un test : "c'e' una testuggine capovolta sulla spiaggia " "cos'e' una testuggine ?", " hai presente una tartaruga ? Uguale !", " mai vista una !". .1 punto
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Non ci fate caso, mi diverto un pò La più brutta serie di tutte le emissioni della Banca d'Italia, a parte gli elementi architettonici di dubbio gusto, fortunatamente il 50.000 ed il 100.000 lire sono stati impreziositi dai due bei volti. Pensare che la serie ha rimosso personaggi come Colombo, Michelangelo, Leonardo e Manzoni...1 punto
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in attesa del pubblico, che arriva alla spicciolata.1 punto
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La tua è certamente originale ma su valori e rarità di queste non sono forte, le mie migliori competenze stanno tra i secoli V e VIII... Questa è troppo moderna1 punto
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Caro @Zenzero, moneta fusa, conservazione quella che è, viste le cifre che ballano dato il pezzo io spenderei qualcosina e la farei periziare, in foto è tutto un tirare a indovinare (mia umile opinione)1 punto
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Lasciamo correre un po’ la passione, le emozioni se ci sono ancora ...la numismatica e’ questo almeno per me da sempre, condividere un bel tondello, raccontare agli altri quello che conoscete diventando voi stessi attori di questo forum, fate quello che vi piace e che vi appaga, fate volare la testa nella storia lasciando il quotidiano per un po’ fuori dai pensieri, sognate anche qualcosa da raggiungere o da soli o insieme ad altri, il collezionismo, la numismatica e’ anche questo, se lo racconterete poi qui sarà bello condividere con voi ...1 punto
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i dettagli che compongono il conio di questa moneta lasciano senza fiato, è strepitosa. skuby1 punto
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Ciao! Monete R4 .... difficilissime da trovare; ho guardato su internet e risulta una vendita di un 4T da Numismatica Fiorentina nel 2017: https://www.ebay.it/itm/CANDIA-9-10-1610-AE-SOLDINO-O-4-TORNESI-R4-/182340175748?nav=SEARCH Ci vuole occhio, considerato che spesso queste particolarità passano inosservate, soprattutto dai più che non le collezionano e forse anche da taluni commercianti che le offrono nei mercatini a pochi euro. Già le monete candiote non sono così comuni da trovarsi, figurarsi quelle rare. Monete che con la presa dell'isola da parte dei turchi, certamente, furono quasi tutte fuse .... Tienile strette saluti luciano1 punto
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il lavoro in sé mostra notevole abilità, il risultato non è dei migliori, perché i fondi e lo stile generale denunciano il ritocco e potrebbero far pensare a un falso … più che a un ritocco... il problema è che così certamente la vendono ad un prezzo significativo… tutto qua… se non ci fossero acquirenti, il gioco sarebbe finito... diceva mio nonno… per ogni truffatore, c'è sempre qualcuno che non vede l'ora di essere truffato….1 punto
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Già in fasce ho dovuto difendermi, che fatica queste fatiche... Tondello da impatto incredibile.. Il movimento vince sempre su tutto... Altro tondello che mi piacerebbe avere..1 punto
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Stilisticamente esagerato... A me non dispiace per niente la quadriga, il movimento come futurista è la mia passione..1 punto
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Ciao a tutti, un altro piccolo ingresso nella mia modesta raccolta tipologica. Non è proprio una moneta da presentare date le condizioni... ma quantomeno il rovescio è capibile. Ora finalmente posso andare alla ricerca del 5 grani, è l'unico nominale che non posseggo del periodo 1801-1804.1 punto
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Circolati anche dopo l'unità d'italia in quasi tutta la penisola, e i conii vennero utilizzati fino allo sfinimento, infatti può capitare di trovare tondelli con rilievi molto bassi ma con fondi pressochè integri e con lustro, come per i grani della serie antecedente sempre di Ferdinando III per Palermo, dove la conservazione delle aquile latita sempre, anzi è la regola... p.s. Stessa cosa per i nominali inferiori di Ferdinando IV per Napoli, conii sfruttati all'inverosimile, e tondelli tipo 4 cavalli e 3 cavalli, che sembrano in bassa conservazione ma non lo sono...1 punto
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Buona sera a tutti, @dabbene sembra oramai che non si tratti ne di errore ne di problemi di spazio per svariati motivi. Sembra invece una emissione distinta, sembra pure che quando è stata partorita l'idea di differenziare questa produzione (per chissà poi quali motivi), siano stati modificati i conii usati fino a quel momento proprio al fine di raddrizzare la "S". Vorrei però mostrarvi dei falsi dal web, queste monete sono intriganti forse più di quelle buone perché celano anch'esse misteri a non finire, l'interrogativo rimane aperto: perché tanti errori nell'incisione di questi conii? secondo me troppi per trattarsi di inesperienza. La prima con un "errore" classico sui falsi enriciani la "S" retrograda, la seconda con le "R" retrograde, la terza con legenda confusa (serie di N, H e I senza una logica) e la quarta illeggibile con (forse) un segno tra le "T" del monogramma.1 punto
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Buonasera, i convegni organizzati dal Circolo Numismatico Partenopeo, sono da sempre dei GRAN bei convegni. tanta la presenze di collezionisti , studiosi, ed e' ben rappresento da commercianti del settore. Vediamo come andrà con questa inedita programmazione primaverile.Unico neo a mio modesto parere la mancanza rappresentativa di importanti case d'asta, costantemente presenti nelle prime edizioni ma latitanti nelle ultime. Sarò presente entrambe le giornate con il mio gruppo di Amici storici. a presto ragazzi non mancate. Michele1 punto
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Io mi sono rimandato da solo ed essendo impegnato a settembre sono andato subito a studiare ?. Argomento poco noto al sottoscritto ma di indubbio interesse. "La libbra del volterrano delle stelle tiene oncie dieci e due terzi di ariento fine. La libbra dei piccioli volterrani casolesi tiene once una e un terzo di ariento fino" . Ed ecco la parte iniziale del documento in cui Ranuccio autorizza la coniazione di monete nei castelli del vescovado. Tratto da A. Lisini "Le monete e le zecche di Volterra, Montieri, Berignone e Casole", in RIN 1909, pag. 454.1 punto
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Io ho sempre pensato che ci voglia molta pazienza in particolare con chi inizia, in fondo si può poi tutto anche spostare 10 discussioni al giorno, l’importante e’ seminare e questo facciamo da sempre qui, questo e’ un luogo dove gli appassionati si incontrano e si scambiano opinioni, siamo tutti uguali chi sa, chi sa abbastanza, chi inizia, Lamoneta non e’ l’Universita’, la mission e’ fare avvicinare a questo mondo fantastico della storia e delle monete, se si riesce con qualcuno potremo dire di avere fatto quello che e’ nel Regolamento di Lamoneta, divulgare e coinvolgere, e’ il nostro impegno da volontari quali siamo e io sento di averlo fatto sia qui che nel mondo reale perché semplicemente credo in tutto questo. Spesso non è indubbiamente facile, ma quanti poi da qui sono partiti e oggi sono in vari ambiti della numismatica ? Tanti ...magari non ricordano, ma da qui e’ partito un gruppo importante. I nuovi ? E’ fondamentale in primis esserci alle presentazioni, e’ il biglietto da visita, c’e’ una ricchezza umana su cui lavorare poi effettivamente trovi lo sgarbato, chi non ringrazia, ma personalmente quello che non mi piace più che altro e’ quando utenti esperti e conosciuti non seguono il rispetto, il lavoro fatto, anche l’anzianita’ di chi ha contribuito nei fatti, questo e’ piu’ grave, certo anni fa il gruppo storico lamonetiano era un esempio di sincerità e di reciproca stima, di empatia e condivisione, oggi non e’ così ma in fondo siamo tutti appassionati e quindi un obiettivo in comune, un denominatore comune c’e e ci dovrebbe legare per sempre o sbaglio ?1 punto
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Ciao, con Carausius è spesso un bel quizzone... Ti segnalo alcune possibilità. 1) VIRTVS AVG da Colchester Mint (ovvero RIC 437) in questo caso variante senza la C o come in questo confronto la CXXI in essergo 2) VIRTVS AVG da Uncertain Mint (Londinium?) RIC 1038. Delle due, il ritratto della prima è più calzante come stile ma... Quindi il RIC 842: Sempre Londinium, nessun segno di zecca. Ciao Illyricum1 punto
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Siete tutti promossi https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-VALT3 Fino a una decina di anni fa se qualcuno nel Forum postava una moneta del genere e in questa conservazione scoppiava il finimondo. Ma ora? Che sia un segnale di qualcosa che sta accadendo? Misteri della vita Ciao, cari e grazie1 punto
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Buongiorno se pure le foto non rendono l'esatta situazione, lo stato di conservazione è buono, direi SPL, alcune ondulazioni la penalizzano ma vedo la carta ancora croccante e gradevole. Potrei dire, senza alcun dubbio, che vale sicuramente 50 euro Ti ringrazio per avermi dato l'occasione di poter rispondere Tennison1 punto
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Ciao a tutti, discussione interessante ed, a mio modo di vedere, educativa e rappresentativa delle molteplici anime che popolano e rendono godibile questo angolo di mondo. Trovo sia giusto avere pazienza per accogliere i neofiti ed educarli alle buone maniere e al giusto approccio alla storia ed alla numismatica, così come ci vuole fermezza nel disincentivare chi ritiene che tutto sia dovuto e manifesti apertamente solo il desiderio di una quotazione fine a se stessa. Siamo in tanti, anche silenziosi, ma ciò non vuole dire poco attenti o disinteressati alle dinamiche del forum. Purtroppo a volte impegni pressanti distolgono un poco l'attenzione da questo splendido hobby che fortunatamente per alcuni di noi riesce a riempire completamente la giornata mentre per altri ne illumina solo un piccolo scorcio, magari notturno come avviene per me ora. Personalme mi sono imbattuto in questo sito per caso, proprio alla ricerca di informazioni, anche di carattere pecuniario, per poi frequentarlo assiduamente, magari anche solo per pochi minuti, anche solo leggendo, ormai da quasi due anni. La passione è cresciuta,il tempo disponibile purtroppo non altrettanto, ma aver avuto la possibilità di leggere centinaia di interventi e spiegazioni mi ha insegnato tantissimo e spronato ad approfondire sempre più. Grazie e scusate se sono stato un po' prolisso!1 punto
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Buonasera. Continuo a non essere d'accordo. "Appropriazione indebita" la posso fare io, per esempio, se fossi un Suo dipendente e rubassi la macchina di servizio assegnatami... Cosa c'entra con la questione in discussione? Il Governo ha preso un provvedimento di emergenza che in quel dato momento era suo DOVERE prendere nell'interesse generale (che è superiore all'interesse particolare di uno o più singoli). Ma, a tutto voler concedere, appropriazione "di cosa"? Di soldi che chissà come stavano nelle tasche di gente che se ne è ricordata dopo dieci (!) anni? Suvvia... Monti ha avuto la fiducia di quasi tutto il Parlamento, i componenti del quale, forti delle loro competenze, non sapevano più neanche dove "andare a sbattere la testa". Come fa a dire che non c'erano i numeri per un Governo? Come poteva il Presidente indire nuove elezioni se il Parlamento esprimeva una maggioranza in grado di sostenere un Governo? "imposto dalla UE": no. Imposto da noi stessi che abbiamo mandato al Governo per vent'anni di fila gente che ha pensato solo a raccattar voti e ha costretto Monti a fare in pochi mesi quello che gli "scienziati" non hanno fatto in quasi quattro lustri. Quanto alla Grecia, credo che senza Monti avremmo fatto con molta probabilità la sua fine. Fine peraltro prevedibile in considerazione dell'apparato statale elefantiaco, dei privilegi fiscali diffusi (legga la storia del porto del Pireo...), del lavoro nero, della corruzione e di una giustizia lenta e poco efficiente. Oltre che dei numeri truccati per entrare subito nell'euro!!! Draghi prossimo Presidente del Consiglio a breve. Sarebbe una sconfitta per la Politica (ancora una volta incapace di governo) ma, premesso ciò, ne sarei felice per essere governato da qualcuno che in vita sua ha studiato, ha lavorato e non straparla.1 punto
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taglio 2 euro cc paese Germania J anno 2013 A tiratura 2.310.000 condizioni bb città Milano È la mia commemorativa n. 100 da quando ho cominciato a collezionarle (Ottobre 2018)1 punto
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Non sono d'accordo. A parte il fatto che le questioni di principio han sempre riempito solo i cimiteri, il vero problema è che in condizioni di emergenza non si poteva fare altrimenti e anche quei soldini facevano comodo. In caso contrario, sarebbero stati salvi i "principi" ma forse avremmo avuto qualche problema in più… Quanto ai paesi dove non c'è scadenza, non credo che questi abbiamo la malavita e il "nero" che abbiamo in Italia: dopodiché, vedi sopra, possiamo continuare a parlare di principi e rinviare "a domani" i conti con i nostri annosi problemi. Non capisco. Quale Governo è stato imposto? Se si riferisce a Monti, ricordo che è stato votato da quasi tutto il Parlamento. Lo stesso Parlamento composto dagli "scienziati" che in 20 anni di scarsa competenza hanno reso necessario alcuni interventi drastici (che peraltro hanno delegato a Monti in quanto incapaci da sé).1 punto
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Il nome Ignazio Bianchi (talvolta indicato per le medaglie di Pio IX) deriva da interpetrazione erronea della firma I.Bianchi. Gli incisori del periodo di Pio IX furono Giuseppe Bianchi (firma I.Bianchi) e il figlio Francesco, che lo coadiuvò negli ultimi anni della sua attività e che, dopo la morte, lo sostituì nell'incarico. La firma I. Bianchi nella medaglia de qua ha sempre fatto pensare ad una coniazione di epoca con adattamento di un conio di Giuseppe Bianchi. Il presupposto è una esumazione dell'epoca per la disponibilità del piombo. Si parla in studi su internet di una esumazione non ufficiale (riservata?) del 1883; la non ufficialità dell'evento mal si concilia con la emissione di una medaglia…... Peraltro l'elenco del Patrignani, redatto e pubblicato nel 1946/1947, è molto preciso e mi sembra impossibile che a questo grande studioso di medaglistica papale sia sfuggita questa medaglia, che non è comune, ma non introvabile.1 punto
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E' una discussione interessante. La medaglia è catalogata dal Bartolotti nella sua pubblicazione sulle medaglie di Pio IX tra quelle post mortem al n. 16. Seguono la medaglia post mortem 18, relativa alla traslazione della salma di papa Pio IX alla basilica di San Lorenzo (con data 13 luglio 1981), e la medaglia post mortem 19 relativa alla definitiva tumulazione, che riproduce il sarcofago con la iscrizione dettata dal pontefice nel suo testamento e con i nomi dei cardinali che ne curarono la esecuzione. Poichè le medaglie sono classificate da Bartolotti in ordine cronologico ho sempre pensato che vi sia stata una esumazione e cambio del feretro nel 1881 per il trasferimento della salma dalla collocazione provvisoria al sepolcro di San Lorenzo. Questa ipotesi è coerente anche con il riutilizzo di un conio, pur modificato, di Giuseppe Bianchi da parte del figlio Francesco, successore come incisore dello Stato Pontificio, con mantenimento della firma I. Bianchi Dopo le note pubblicate ho ricercato un vecchio elenco delle medaglie di Pio IX, redatto dal Patrignani e pubblicato nel 1947 nel Bollettino Studi Napoletani. Mi sembra che la medaglia "ex plumbo feretri" non sia riportata. Quindi qualche ulteriore ricerca per stabilirne la data pare necessaria.1 punto
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Sapevo che la serie Italia al lavoro era stata disegnata da Mezzana, non immaginavo di incontrare, sia pur virtualmente, il suo bisnipote A questo punto, mi sembra opportuno fornire qualche informazione in più su questi francobolli, che molti considerano la serie più bella della Repubblica http://www.ilpostalista.it/tesi/tesi04.htm petronius1 punto
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