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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/04/19 in tutte le aree

  1. Non è che sono sconfortato, ne sono proprio terrorizzato dalla sua prossima uscita ... E' solo e solamente colpa vostra se, dopo averli letti tutti e 4, mi ritrovo a girovagare presso i vari siti delle case d'asta anche solo per il gusto di poter ammirare più monete possibili e se vado avanti di questo passo dovrò dare l'assalto a Fort Knox perché me le voglio comprare tutte ! A parte la mia leggera ironia queste perle divulgative, facili da leggere anche per un neofita come me, hanno smosso l'interesse verso mondi di cui neppure ne conoscevo l'esistenza oppure non destavano il mio interesse. Quanto si ha ragione quando si dice che prima di dire che una cosa non piace, bisogna almeno assaggiarla... Tutto quello che è stato pubblicato deve essere considerato un " dono " ( la copia cartacea che mi è stata omaggiata, la conservo gelosamente come fosse una reliquia ) e come tale va preservato, io sono dalla parte della cultura, sia che provenga da ambienti accademici che dalla passione di chi si diverte a farlo per diletto. Ve lo dico chiaro e tondo: con me avete fatto " centro " E quali parole dovrei usare per ringraziarvi ? No, questa volta niente parole, lascio il compito a uno dei " miei " tondelli ...
    5 punti
  2. Buongiorno cari amici dei denari di Lucca! Che voi ci crediate o no sono anni che seguo questa interessantissima (è dire poco) discussione! morale della favola? continuo a non capirci un'H ? ci vuole occhio e allenamento che io, purtroppo, non ho Però la voglia di intervenire per confrontarmi con voi è sempre stata tanta e allora cosa mancava se non il mio primo denaro di Lucca? Allora eccolo qua, proveniente fresco fresco da un noto commerciante germanico. Non vedo l'ora di leggere i vostri aiuti, grazie mille in anticipo
    4 punti
  3. Oggi ero a Genova con degli amici.. noto un paio di banchetti dell'antiquariato con ciotole e non ho potuto trattenermi da fare qualche acquisto... Tutte le monete venivano 50 cent l'una...ed ecco il risultato della breve pescata: 1) sx: 4 Centesimos 1870 Paraguay ...monetone rovinato ma di 35 mm dx: 50 centu Lituania 1925
    3 punti
  4. Faccio inoltre presente che la conoscenza del tipo, invero neache così infrequente, è stata divulgata grazie al contributo fondamentale di Monica Baldassarri, senza la quale questa discussione non sarebbe diventata quella che è. A proposito, ma è stata fatta una nuova classificazione dei denari? Se ne sente il bisogno, alla luce di quanto abbiamo visto in questi anni.
    3 punti
  5. Oppure un gran c... . Bravo Davide . A parte gli scherzi ma se l'ipotesi di Avgvstvs è giusta, e io mi fido questa è l'ennesima dimostrazione di quello che il Forum è in grado di fare. Senza questa discussione probabilmente la moneta non sarebbe stata comprata oppure acquistata e miseramente riposta in una bustina di plastica e li dimenticata. La particolarità in questione non sarebbe forse mai emersa; in più è stata divulgata al servizio di tutti. Che poi tanti non recepiscono è tutto un altro discorso. Alla faccia di chi ci reputa numismatici di Serie C Ciaooooooo
    3 punti
  6. La classificazione corretta non la saprei dare (giuro, non ho mai imparato...), tuttavia questo potrebbe essere un esemplare con la C iniziale in legenda.
    3 punti
  7. Ciao. Comunico che i lavori pervenuti entro le ore 24 del 30 aprile scorso sono stati in tutto 16 (3 sono arrivati in ...."zona Cesarini"). 1 contributo è stato presentato da una donna ( così anche il "gentil sesso" è rappresentato). Per dovere di cronaca devo dare atto di una mail inviata da un partecipante alla Segreteria, con la quale è stata criticata fortemente la decisione di prorogare di un mese la scadenza per la presentazione delle opere in concorso. Tale decisione, a dire del concorrente, dava adito a pensare che si volessero favorire ritardatari "raccomandati". Gli abbiamo già risposto che l'unica ragione della proroga era quella di ottenere una maggiore partecipazione di Autori al Concorso (e ci sembra che ciò sia effettivamente avvenuto) a tutto vantaggio della competizione. Per quanto riguarda la considerazione che la proroga fosse funzionale ad avvantaggiare qualche ritardatario "raccomandato", vorrei ricordare che la Giuria che giudicherà i lavori è composta da fior di Numismatici che non si farebbero mai non dico influenzare ma neanche tirare per la giacchetta dalla Segreteria o dal CD per favorire qualcuno dei concorrenti. Fra l'altro, per dirla tutta, se si fossero voluti favorire dei ritardatari "raccomandati", non ci sarebbe stato bisogno di ufficializzare alcuna proroga, visto che nessuno dei concorrenti può controllare quando sono pervenuti i lavori alla Segreteria. La mail del concorrente si concludeva invitandoci a revocare la proroga per il bene della numismatica e per il rispetto delle regole, cosa che, ovviamente, non abbiamo fatto. Resta chiaro che se il concorrente avesse dubbi sulla onestà intellettuale del Premio e di chi lo ha organizzato, può chiedere di ritirare il proprio contributo dal Concorso in qualunque momento. Grazie e saluti. Michele
    3 punti
  8. Bisogna prendere atto che diverse sono le ragioni di partecipazione al forum. Si va dalla semplice curiosità, alla passione e poi all'approfondimento. E' una sorta di palestra dove qualcuno può entrare per sgranchirsi un po' le gambe ma, già qualche mese dopo, potrebbe cominciare a fare i pesi tutti i giorni. Immaginate una lampada che illumina molto bene chi le sta più vicino ma che favorisce pure chi resta in penombra ma non è al buio e che un giorno potrebbe avvicinarsi alla fonte luminosa. Ma questo qualcuno potrebbe essere contento anche di vivere perennemente in penombra perchè maggiormente interessato ad altre cose o per le ragioni più varie. E poi diciamoci la verità: nonostante i più non si conoscano, a forza di leggere gli interventi ciascuno di noi si fa un'idea (quanto meno approssimativa) del valore dell'altro e del peso specifico delle sue argomentazioni e spiegazioni. Si tratta di una autorevolezza (che io non ho) che si conquista sul campo e che nessuno dovrebbe sentire il bisogno di rimarcare perché sono gli altri che l'attribuiscono. Io che scrivo in questo forum sono ben consapevole dei miei limiti e sono anche sicuro delle maggiori e migliori capacità di molti e molti altri rispetto a me. Io vorrei solo continuare a scrivere (e soprattutto a domandare) ogni tanto qualcosa e sarei contento se qualcuno mi dicesse: "Guarda che non è così perché ...". Senza contare che c'è anche il "divertimento". E allora non ci massacriamo perché già ci pensa la vita che sa essere più cattiva dei più cattivi tra noi. E' solo una opinione. Polemarco
    3 punti
  9. Da appassionato e collezionista di medaglie papali (le colleziono dal 1800 ad oggi), la cosa che mi colpisce più di tutte; quindi oltre alla storia in sé di una singola medaglia e del perché venne emessa, è la loro allegoria. Presente non in tutte, ma in quelle dove è presente io trovo sia meravigliosa. Si evince nella storia della Chiesa un contatto con le allegorie che ricordano le antichità pagane, come Cerere. Quando non sono messe in chiara luce le divinità con un nome proprio, l'allegoria che appare ha sempre caratteri classici della romanità pagana (forse perché la Chiesa nacque in quella Roma Imperiale, in quell'epoca classica ed in tutto e per tutto fece parte della sua storia). Ci sono anche medaglie con più figure allegoriche. Come il XVII anno di Pio VII, 1816, per la “Restituzione allo Stato della Chiesa delle sue Province”, le sei figure allegoriche sono in abiti classici, e non conformi a quelli ottocenteschi. Un'altra medaglia, secondo me stupenda , è quella dell'anno XX di Pio VII, 1819. Qua il soggetto di quell'anno era “la costituzione del Consiglio dell'Arte”. Il Passamonti ha abilmente unito tre allegorie della romanità con un Tempio classico con sei colonne di ordine corinzio. Le tre figure sono l'Architettura, il dio Tevere e la Viabilità. Con Leone XII la medaglia papale sembra essere scevra dalle allegorie classiche, ma viene ripresa però dal breve pontificato di Pio VIII, specialmente con la sua seconda medaglia del 1830 che raffigurava “I principi ispiratori della politica di Pio VIII”. La più bella, secondo la mia opinione e gusto personale, è quella del II anno di Gregorio XVI, 1832, incisore Cerbara. Qua la medaglia è pregna di allegorie di chiaro sentore classico e quindi pagano: qua l'allegoria raffigura la città di Roma con sfondo la Basilica di San Pietro. Roma è armata di scudo con dentro i simboli del potere ecclesiastico. Imperante è anche il Tevere. L'attaccamento della Chiesa alle sue origini, ai sui natali capitolini sembra essere stabile e immutabile. Gli accostamenti fra immagini cristiane e pagane si sposano egregiamente e con un gusto squisito. La grandezza dei suoi incisori (Girometti, Cerbara, Bianchi, Mercandetti, Brandt ecc) rende vive le immagini di quelle divinità e usanze allegoriche oramai scomparse da secoli; come se le stesse fossero lì, imperanti fra l'Aniene o nel porto di Civitavecchia prima, o su di una vetusta locomotiva poi (Pio IX – 1857, Anno XII). Non importa all'arte della medaglia, così come ai meravigliosi affreschi che le raffigurazioni allegoriche abbiano sembianze di personalità pagane: che l'arte non ha religione alcuna, se non quella che esalti se stessa grazie ai più grandi artisti che con essa sanno parlare.
    2 punti
  10. Ciao a tutti, nonostante io sia tifoso della " sponda rivale " ( calcisticamente parlando s'intende ) i tifosi Juventini più anziani e saggi mi spiegarono, quando ero un pischello, che non andava bene vessare la squadra concittadina rivale ( certo gli sfottò erano permessi, ci mancherebbe ), non perché il Toro sia nato da una " costola " della Juventus, ma perché essa è parte dell'anima di questa città al pari della rivale. Sarà per questo motivo che amo in maniera così profonda Torino e che ( e qui i tifosi più sfegatati aberreranno ) quando mi chiedono di quale squadra io sia tifoso, rispondo sempre: Io sono della Juve, ma guai a chi mi tocca il Toro. Quante volte ho visto il derby in curva torinista invitato da amici " rivali " ( le volte che segnava il Toro mi facevano volare come un pupazzo per la curva " Maratona " ), non posso dimenticare mai la pelle d'oca nell'entrare nel campo del mitico stadio " Filadelfia " quando era in stato di abbandono, sapendo che era stato calcato dagli " Invincibili ". Oggi ricorre il 70° Anniversario della loro scomparsa e colgo l'occasione per invitarvi a vedere una puntata in loro onore di un programma a carattere storico di cui non ne racconta solo il mito ma anche del " contesto " sociale-economico-politico in cui nacquero, crebbero e divennero invincibili. https://www.raiplay.it/video/2019/04/Passato-e-Presente-Superga-la-fine-del-Grande-Torino-d76674f2-583a-4df5-8e28-b36739afce8f.html Buona notte a tutti e fate bei sogni
    2 punti
  11. Però sai che rivedendola bene potrebbe essere... Che il nostro caro amico Davide abbia un sesto senso nel scegliere ?
    2 punti
  12. Scusate il ritardo nel condividere il falso del Tarì 1794 SICLIAR Due lamine sottili d'argento con impresse le facce della moneta originale, applicate su un tondello di ottone. Può essere come suppone @doppiopunto che all'epoca in cui fu falsificato non fosse poi tanto raro..... Ma oggi mi piace pensare e sperare che sia un pezzo unico? Che ve ne pare?
    2 punti
  13. Non posso che essere felice nell'apprendere che la passione vera sia entrata nei cuori di coloro che credono in una numismatica di tutti. Vorrei che il messaggio arrivasse alla vita stessa.. Eros
    2 punti
  14. Non tutti i venditori sanno quello che vendono, ma anche non tutti i compratori sanno dove comprano... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  15. Grazie per la bella discussione e i numerosi esempi, mi inserisco anche io nella discussione per segnalare qualche pezzo interessante. Il primo è un interessantissimo rilievo raffigurante la scena di Ulisse che viene legato all'albero della nave per ascoltare il canto delle Sirene; il pezzo, attualmente al museo archeologico delle Marche, è purtroppo di provenienza ignota http://www.culturaitalia.it/opencms/museid/viewItem.jsp?id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-coll_889 Ampio uso di porfido (con ampio usato in senso relativo, vista la rarità e pregevolezza del materiale) era fatto per i trapezofori, ossia i sostegni di tavole (e talvolta di bacini lustrali come quelli visti in precedenza). Esempio: https://www.alamy.com/stock-image-porphyry-support-for-a-water-basin-2nd-century-ad-162537043.html?pv=1&stamp=2&imageid=C8271198-7E80-4CC5-BDF5-872C3EF0 (in questa pagina si trovano anche numerose altre immagini di statuaria in porfido, per chi volesse approfondire). Assai interessante dal punto di vista archeologico è anche l'uso della policromia come mezzo sostitutivo del porfido rosso, verosimilmente per questioni di denaro e tempo; un esempio carino è quello di un frammento di rilievo dipinto di rosso raffigurante una scena di adventus imperiale di epoca tetrarchica, trovato nella capitale imperiale di Nicomedia non molto tempo fa: https://www.antiquity.ac.uk/projgall/sare346 Infine, per rimanere in tema di porfidi imperiali, segnalo l'uso del porfido per le rotae, i cerchi che segnalavano la posizione dell'imperatore nella chiesa al momento dell'incoronazione. A Costantinopoli in Santa Sofia (la rota è formata da diversi cerchi realizzati con vari materiali policromi: https://hagiasophiaturkey.com/omphalion/) e in Vaticano (usata secondo alcuni per la famosa incoronazione di Carlo Magno: https://www.exurbe.com/a-passion-for-porphyry/, si trova quasi in fondo alla pagina). Infine, sebbene assai più tardo, segnalo anche il sarcofago in porfido rosso di un altro imperatore "neoclassico" ante litteram, Federico II di Svevia: http://www.stupormundi.it/it/sopralluogo-nel-sarcofago-di-federico-ii Da ultimo, segnalo anche l'interessante articolo di P. Liverani sul significato del colore nelle pietre tardoantiche (si può leggere qui: https://www.academia.edu/32999522/Il_significato_del_colore_nei_marmi_in_età_tardoantica)
    2 punti
  16. sembrerebbe Julia Paula
    2 punti
  17. La richiesta di aiuto dei nobili milanesi a Carlo Alberto.
    2 punti
  18. Buongiorno a tutti, Vorrei ringraziare per questo post, mi avete fatto innamorare di questa moneta così carica di significato per la storia del nostro paese... É bello pensare che un oggetto umile come una moneta possa suscitare emozioni e riportare la testimonianza di fatti storici ormai troppo spesso dimenticati. Cercando un esemplare per la mia collezione pensavo di unirlo a questa documentazione inerente trovata in rete... Lo scritto con cui Cattaneo incitava i cittadini a forzare l'assedio austriaco che soffocava la città..
    2 punti
  19. Buongiorno, mi scuso per il ritardo. Credo che il follis primitivo debba necessariamente essere questo di Leo VI (886-912): Leo VI, AE follis Constantinople. , crowned bust facing with short beard, wearing chlamys, holding akakia / legend in four lines. SB 1729. Il nuovo, quest'altro di Romanus I (920-944) classificato secondo molti autori sotto Constantinus VII: Romanus I. AE Follis. 913-959 AD. Constantinople. , crowned, bearded, facing bust of Romanus, wearing chlamys, holding labarum and cross on globe / , legend in four lines. SB 1760, DOC 25. Saluti
    2 punti
  20. Vorrei un forum sereno, amichevole, altruista, felice, aggregativo, coinvolgente, il nostro forum, il forum di tutti, quello dei più umili, quello del popolo numismatico, e quello di chi vuole esprimere gioia e benessere lo possa fare, in ogni sezione in ogni momento, il forum che guarda al futuro, che costruisce, che racconta anche con semplici aneddoti di vita quotidiana numismatica, dove ogni riflessione possa portare serenità...e amicizia... Vorrei una bacchetta magica, per far tornare tutti in se... Viva l'amicizia fra appassionati, viva il forum, viva la redenzione... Eros
    2 punti
  21. Se hai la possibilità di seguire le emissioni di tuo interesse, ti piacciono e non lo fai sperando di ricavarci un utile, secondo me fai bene a continuare nel tuo percorso, indipendentemente dalle politiche più o meno speculative delle varie zecche. Per quanto mi riguarda, da neofita e curioso della moneta, preferisco limitare gli acquisti solo a ciò che mi piace anche se questo non farà mai di me un collezionista. E' una decisione che dipende sia dalla mia capacità economica (e alcuni prezzi per me sono ingiustificati), sia dal fatto che, guardando altre mie collezioni del passato, mi sono trovato a pentirmi di certi acquisti fatti solo per "completezza". Quindi il mio motto è diventato: viva la bellezza, al diavolo la completezza!
    2 punti
  22. Quest'anno si può dire tranquillamente che i temi delle emissioni sono più validi che in altre occasioni, sulle speculazioni sono state versate valanghe di parole ( e credo che molti concordino sul fatto che stiano tirando troppo la corda ). Specializzarsi? Per evitare di trovarsi con il cerino in mano? Non colleziono metalli preziosi ( tranne che per alcune eccezioni ) solo metallo vile e per pura passione, non me ne importa del valore economico, se mai ne avrà sicuramente non potrò goderne e compro quello che mi piace e se posso permettermelo. Venendo incontro al tuo ragionamento, credo che la nostra Zecca sia " sondando " il mercato. Essendo anche collezionista filatelico guarda cosa si sono inventati per la modica cifra di 60 Euro ( alla faccia del bicarbonato di sodio ), ma si dai buttiamo benzina sul fuoco... Questo folder è dedicato alla Costituzione Italiana ( ma non l'abbiamo festeggiata 15 mesi fa ? ), contenente delle carte valori per un controvalore si e no di 5 Euro ( ci sono francobolli anche in Lire ) e dulcis in fundo, la card FDC del 2 Euro Commemorativo dello scorso anno. Operazione speculativa o test per eventuali future emissioni filatelico-numismatiche ?
    2 punti
  23. rovescio : + RwMA/ N Eh QEw bA/ SILEUS Rw/ MAiwN. . follis di Romano I 920-944 ribattuto su follis di Leone VI 886-912 , infatti si legge al dritto: + LEON/ EN QEO/ BA/ SILEVS R/OMEON. Almeno credo, aspetta i contributi degli esperti
    2 punti
  24. Come sempre da assiduo lettore sono sempre lieto del fatto che vengano pubblicati nuovi interventi riguardanti la numismatica, sono lieto che il Gazzettino sia disponibile per tutti e che tutti possano leggerlo. Il mio pensiero è quello che non ci si puo dissociare tra accademici e semplici appassionati, infondo sono due lati della stessa medaglia, uno è il faro delle scoperte e del rigore, dove si deve dimostrare e si dimostra in maniera scentifica una teoria su una Zecca, piuttosto che su un tondello, l'altro è quello dell'apprendere e capire, poter leggere poter studiare e un giorno anche poter magari esprimere un parere in maniare scritta su un argomento, senza bisogno di sottostare a regole troppo rigide, tutti comunque con l'obbiettivo di far crescere la numismatica, che infodo dovrebbe unirci tutti, daltronde anche chi è accademico sicuramente nutre una forte passione per questa materia e chi non lo è sicuramente ha nella passione il suo più grande motore che lo spinge a studiare e scoprire, tutto a propie spese, facendo anche sacrifici per poterla coltivare. Da modesto autore di un articolo presente su questo numero sarei felicissimo se qualcuno lo recensisse, anche scoprendo errori o imperfezioni, perchè se ci fossero degli errori avrei l'occasione di capirli e anche di poterli correggere. Ricordo ancora le parole della Prof.ssa Travaini che disse che nessun testo è perfetto o si può esimere da errori, la cosa importante è correggerli. Tornando al tema sono lieto che anche questo numero sia visibile da tutti e che possa essere letto da tante persono, infondo lo scopo primario del Gazzettino è propio quello di essere letto, anche da chi non ha la possibiltà di avere il cartaceo. I miei complimenti vanno naturalmrnte a tutti coloro che hanno speso del tempo per realizzare questo scritto, con la speranza di poter leggere presto il numero 5.
    2 punti
  25. Formalmente per tutte quelle con più di 70 anni....effettivamente diciamo per qualunque sia abbastanza antica da poter ipotizzare un ritrovamento recente.
    2 punti
  26. Io vorrei un forum il più possibile inclusivo ed aperto a tutti, non sopporto il sentire parlare di barriere all’ingresso, di fare maggior selettività, tutte queste cose mi hanno sempre fatto sorridere, mi danno l’idea del vecchio che vuole a tutti i costi resistere al nuovo... Credo che lo scopo principale del forum debba essere quello divulgativo, quindi bisogna aprirsi, farsi conoscere ai giovani, cercare di creare nuove generazioni di appassionati, insomma essere il più possibile inclusivi e non chiudersi a riccio a coltivare ciascuno i propri orticelli.
    2 punti
  27. Certamente, un'esemplare fuori da ogni logica conservativa per la tipologia con fondi a specchio che mi rubo l'animo... E invece un'altro esemplare emblematico del 5 Lire del 48, di cui scrissi un'articolo e del quale esposi lo stesso in una conferenza sulla zecca di Milano, che mi rubò il cuore... Sai caro Luca in tanti anni di vita numismatica, ho avuto il privilegio e la fortuna di essere cresciuto forse nella più grande città numismatica della penisola Milano, e fortunato per essere cresciuto nel mercatino del Cordusio, anche questo forse la più grande scuola di numismatica mai esistita, dove tutti i più grandi sono passati e l'hanno frequentato, dove il livello era altissimo, parlo degli anni 60 e 70, dove e gli esemplari che passavano fecero invidia ai musei...e non solo..., Erano anni in cui la cultura e l'economia erano all'apice, e Milano era il centro di tutto, e tutto passava da li. La vita mi ha tolto tutti gli affetti più cari, non è stata particolarmente clemente, però mi ha donato un'eredità inestimabile, solo per quello che ho visto e imparato in quegli anni irripetibili, al mitico Cordusio... Ringrazio gli eventi, e ringrazio la passione... Eros
    2 punti
  28. Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 1991
    1 punto
  29. Ciao a tutti, come condiviso con @Matteo91, propongo in questa discussione una mia sintesi dei contenuti dell’articolo “The value of Electron in Greece and Asia”, John R. Melville Jones, contenuto nell’antologia “Studies in Greek Numismatics in Memory of Martin J Price” edited by R. Ashton and S. Hunter, Spink 1998. Spero che queste righe che seguono siano da spunto per una discussione interessante. Il tema è complesso e affascinante, in quanto non solo numismatico in senso stretto, ma anche aperto ad aspetti di storia economica. Il tema del rapporto di valore tra i tre metalli monetati, oro (AU) - elettro (EL) - argento (AR), è discusso nell’articolo sulla base delle ipotesi prevalentemente accettate dagli studiosi, e sembra che non vi siano ancora dei punti fermi assoluti. Aggiungo che, a mio modo di vedere, non è neppure detto che delle certezze assolute possano mai esserci, per tanti motivi accennati nell’articolo: l’EL utilizzato per le monete conteneva % variabili di AU (si stima fino al 50% max) e AR, e spesso anche rame (CU). Va da se’ che ragionare su una lega ternaria pone delle difficoltà per esercizi di gravità specifica che cercano di determinare le composizioni % l’AU e l’EL si trovavano in natura, mentre l’AR andava “estratto” tramite tecnologie che si sono perfezionate nel tempo, con l’effetto che l’AR aveva probabilmente un valore intrinseco maggiore in epoca arcaica, e decrescente nel tempo (oltre che per la tecnologia estrattiva, anche per le importanti miniere del Laurion e di Siphnos sfruttate da un certo punto in avanti) le tecniche di stima della composizione dell’EL degli stateri arcaici di Ionia / Lidia attraverso analisi non distruttive incontrano il limite del c.d. “surface enrichment”, che se ricordo bene riguarda un po’ tutte le leghe di metalli più e meno nobili, e che conosciamo ad esempio nelle monete di AR (e CU in % minore) più volgarmente come cristallizzazione. La superficie della moneta quindi non è rappresentativa per analisi della % composizione sembrerebbe che le città che coniavano moneta in EL tendessero a sopravvalutare, per gli scambi interni, il contenuto di AU delle proprie monete (le autorità monetarie lucravano sulla opacità intrisceca del EL, e in qualche misura, aggiungo io, introducevano una piccola dose di moneta fiduciaria), mentre l’EL di una città era spesso scambiato a sconto rispetto al suo contenuto di fino con AU di altre città. Questo poteva essere permesso dai rischi del trasporto dei metalli in antichità, oltre che dai costi di separazione di AR ed AU dall’EL monetato un ulteriore fattore di complessità è immaginare un rapporto di cambio che possa facilitare le conversioni dei numerosi nominali in EL, basati su sistema duodecimale, dallo statere a 1/96... Insomma, la questione appare complessa, variabile nel tempo e nelle geografie di Asia Minore e Grecia... Ma veniamo ora alle ipotesi sui valori relativi attribuiti ai 3 metalli monetati. Ricordiamo che le prime monete coniate sono plausibilmente gli stateri di elettro attribuiti a Lidia / Ionia nella seconda metà del VII sec a.C., pesanti 14.1 g (il tipo “di Phanes” è famoso). Si suole attribuire a Creso, intorno al 550 a.C., l’introduzione di stateri (con toro Leone di fronte) di AR e AU del peso di 10.9 g. Perché 10.9 g? Tradizionalmente si attribuisce questa scelta ad un rapporto di conversione AU : EL = 4 : 3. Per cui uno statere d’oro da 10.9 g era equivalente ad uno statere arcaico il EL da 14.1 g. Da ciò deriva, come accennato sopra, che con un contenuto di AU nelle monete di EL inferiore al 50% e con un contenuto di CU superiore a quanto normalmente presente nell’EL in natura (sic!), le monete in EL fossero in qualche modo sopravvalutate per gli scambi nella propria area di emissione. Per quanto riguarda la conversione dell’AR, c’è l’ipotesi di un rapporto fisso con gli altri due metalli monetati, ma anche la possibilità che le monete in AR non fossero direttamente convertibili (ipotesi che a me personalmente non convince). Nella prima ipotesi, l’autore presenta due rapporti di conversione successivi cronologicamente: inizialmente AU : AR = 13 : 1 in modo da rendere equivalenti 20 AR siglos da 5,35 g ad 1 AU statere leggero da 8,17 g in una seconda fase, AU : AR = 13 e 1/3 : 1 in modo da rendere equivalenti 20 AR siglos da 5,55 g ad 1 AU statere leggero da 8,40, e che comporta che EL : AR = 10 : 1 In ogni caso, la conversione AU : AR appare non agevole. Un’ulteriore ipotesi discussa è quella presentata da M J Price, che sosteneva come plausibile un rapporto EL : AR = 7 : 1, in ragione dell’elevato valore dell’AR in periodo arcaico, per i costi di estrazione, e che riteneva la riduzione del peso dello statere creseide in AU da 10.9 g a 8.17 g dovuto proprio al decrescente valore del AR. Si giunge pertanto ad una ulteriore proposta ipotetica di rapporti di conversione fra metalli che renderebbe un po’ più facile la conversione dell’AR: inizialmente, fermo restando un rapporto AU : EL = 12 : 9 (ovvero 4 : 3) si ipotizza che AR sia sopravvalutato a EL : AR = 9 : 1 in una seconda fase, sempre fermo il rapporto AU : EL = 4 : 3 si ipotizza che AR si sia assestato a EL : AR = 10 : 1 e che quindi si giunga al rapporto classico AU : AR = 13 e 1/3 : 1 Il rapporto AU : AR = 13 : 1 è peraltro citato da Erodoto, per conversioni all’interno del sistema tributario persiano. In Sicilia, a Siracusa, vigeva indicativamente il AU : AR = 15 : 1, e ad Atene AU : AR = 14 : 1 (poi scende a 13). Un ultimo spunto porta alla considerazione esposta sopra, ovvero che le monete in EL fossero sopravvalutate nella propria area di circolazione rispetto a quanto fossero scambiate al di fuori della stessa. Le monete in EL di Lampsaco e Cizico sembra che fossero scambiate con Atene ad un rapporto AU : EL = 2 : 1, anziché con il rapporto convenzionale creseide AU : EL = 4 : 3 In conclusione, sembra realistico affermare che EL monetato fosse sopravvalutato rispetto al contenuto di fino nelle aree in cui era coniato (Asia Minore e colonie greche del Mar Nero), mentre era valutato meno negli scambi con la Grecia. Un’ulteriore (mia personale, e spero ragionevole) osservazione è relativa al fatto che la nascita della moneta sia stata probabilmente stimolata, fra gli altri fattori, anche dall’opacità del contenuto di AU e AR dell’elettro. Ciò permetteva alle autorità monetarie di lucrare sull’emissione, introducendo nella lega utilizzata, a quanto pare, anche del CU in % superiore a quanto presente nell’EL in natura. Il tasso di conversione AU : EL = 4 : 3, che tendeva a sopravvalutare l’EL, infatti era oggetto di enforcement nell’area sotto il controllo dell'autorità emittente, ma subiva sconto negli scambi con altre aree. ES
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  30. 5) 10 lepta Regno di Grecia 1857 (da quanto ho letto in giro non di facile reperibilità..)
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  31. 4) sx: 2 lepta 1819 Isole Ionie (è visibile praticamente solo il 9 finale..) un rudere ma una moneta delle isole ionie non potevo lasciarla lì dx: 1 lepton 1862 Isole Ionie (questa era in un altro banchetto...un po' una cattedrale del deserto in una ciotola di penny e half penny inglesi anni '40)
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  32. 3) sx: 5 franchi 1964 Francia (moneta da 12 grammi in argento 835) dx: 10 cent Impero 1936 (mi spiaceva lasciarla lì...)
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  33. @Luca Napolitano tieni presente che le primissime monete datate anno domini sono del XIII secolo....
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  34. È questo l'intento quello di aggregare e far nascere gli amori per le tipologie come queste ricche di storie emblematiche. E di avvicinare gli appassionati come te alla vita numismatica di tutti i giorni.. Allegare il documento è un'atto dovuto... Sono felice quando leggo testimonianze come la tua... Eros
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  35. Tra i miei acquisti da ciotola, ricordo con piacere una moneta acquistata nel 2002 per la mirabolante somma di un euro. Ero stato attirato dal monogramma VOC, si tratta di un duit emesso dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali/Vereenigde Oostindische Compagnie per la circolazione nei suoi possedimenti asiatici. Saluti Federico
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  36. Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2017 Tiratura: 500.000 Conservazione: BB Località: Tradate (VA)
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  37. si è Caracalla - RIC 489 Caracalla, AE As. Rome. 211 AD. ANTONINVS PIVS AVG BRIT, laureate head right / FORT RED TR P XIIII COS III P P S C, Fortuna seated left, holding rudder and cornucopiae, wheel beneath seat. RIC 489; Cohen -. Text
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  38. Il collare è quello dell'Ordine Imperiale dell'Aquila Messicana.
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  39. Straordinario! Io invece oggi ho trovato in circolazione la mia prima moneta del 2019: trattasi di 2 euro ordinari tedeschi serie "D"
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  40. https://www.ma-shops.com/ trattasi di un sito utilizzato da un elevato numero di negozianti numismatici, soprattutto tedeschi, visto che il sito è tedesco, per illustrare la propria merce. Attualmente vi sono 11 "Maximilian 1 peso" in vendita, da 105 a 695 euro. Io ci ho fatto parecchi acquisti, sempre con soddisfazione. PS: visto che MA-shops è solo una vetrina, immagino che averlo citato sia lecito; se qualche moderatore ritiene la citazione illegittima, mi perdoni e cancelli senza scrupoli il mio intervento.
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  41. La moneta è bella, ma non FDC; la sabbiatura sembra indubbiamente integra e originale. L'esemplare qui presentato mostra, al di là di qualche minimo segnetto di trascurabile significato, una lieve alterazione sul contorno del D/ ad ore 11 (subito sopra l'attaccatura dei capelli del re: vedi zona evidenziata in rosso nella foto sottostante), che fa pensare ad un colpetto ripreso (va ovviamente valutata con esame diretto accurato) ed un altro minimo colpettino sul bordo del R/ ad ore 10, di minore rilievo. Se questi difetti fossero confermati potrebbe essere stata pagata al di sopra del suo valore di mercato. Si tratta di tipologia che in FDC vero può essere aggiudicata anche a 10-13.000 € (+ diritti). Purtroppo bisogna saper leggere le descrizioni di Bolaffi. Al di là della definizione "sui generis" del grading, quando la moneta non viene commentata (di buona, molto buona qualità, ecc.) o quando viene indicato "da esaminare" vi è sempre da tenere alta la guardia perché l'esemplare potrebbe avere dei problemi non dichiarati (a seconda dell'ambito: appiccagnolo rimosso, da montatura, riparata, fondi ripassati o abbassati, colpetti, ...) quando anche non presentasse dubbi di autenticità: l'onere finale viene sempre riversato sull'acquirente. P.S. dal fatto che si tratta di moneta di asta di 2 anni or sono arguisco che i chiarimenti chiesti da @calzaretta si riferiscano al fatto di aver acquistato tale esemplare, che comunque rimane una buona moneta
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  42. A me piacciono, e non vedo l'ora di toccarle con mano. Sono dell'idea che le 20 e 50 euro attuali siano migliori di quelli precedenti e penso che abbiano migliorato anche 100 e 200. Parlavo del mio biglietto da 200 euro in questo post, qualche tempo fa ... Purtroppo il trend attuale è questo: banconote colorate e astratte, bruttine da guardare. Andate a vedere le ultime emissioni di Norvegia, Svizzera e Israele, giusto per restare in Europa. Mi sto chiedendo ancora chi abbia progettato il biglietto da 200 corone norvegesi, forse l'associazione dei pescatori di merluzzo ? I risultati migliori, a questo punto, mi sembrano quelli ottenuti da Polonia e Ungheria: si sono "limitati" a modernizzare le serie in corso da metà degli anni '90, ottenendo biglietti colorati e sicuri ma gradavoli da vedere. Ad agosto tornerò negli USA e vi assicuro che, come al solito, maneggiare i dollari mi farà rimpiangere gli euro
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  43. di che casa è l’asta citata? Sarei curioso di conoscere la base ed il prezzo finale  L’asta è la CNG 61 come indicato fra parentesi. Più precisamente si tratta dell’Electronic Auction 61 della Classical Numismatic Group, Inc., lotto 132, 26.03.2003. La stima del denario era $150 e il prezzo di aggiudicazione $132.
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  44. Ciao, vi segnalo questa recente pubblicazione che riguarda il popolamento umano dell'Asia: https://www.galileonet.it/denisoviani-ominidi-tibet-nature/ Ne accennammo qui: Ciao Illyricum
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  45. Roma Numismatics Limited, Auction 12, lot 668, 29/09/2016 Nero Æ Sestertius. Rome, AD 65. NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P, laureate bust right, slight drapery / Roma, helmeted and draped, seated left on cuirass, right foot on helmet, holding Victory in outstretched right hand and resting left hand on parazonium; to right, shields set on ground, S-C across field, ROMA in exergue. RIC 275 var. (wearing aegis); WCN 137 var. (same); BMCRE 180 var. (same); BN 364 var. (same). 27.90g, 35mm, 6h. Extremely Fine. Engraved in fine style; superbly detailed reverse. Ex MoneyMuseum Zurich Collection; Ex Kurt P. Wyprächtiger Collection, Leu 7, 9 May 1973, lot 346. The reverse of this magnificent sestertius displays a finely detailed depiction of Roma. Conceived of by Romans as ‘Amazonian’, militaristic by nature, holding Victory in her palm and gripping the parazonium (a leaf-shaped blade that was a ceremonial mark of rank and used to rally troops), she is the embodiment of the city of Rome, and more broadly the Roman state. Unexpectedly, the cult of dea Roma had emerged not at Rome, but in the Greek East. The earliest appearances of Roma are most likely found in the helmeted figure appearing on Roman cast bronze coins dating from 280-276 BC, however the identification is contestable. Other early Roman coinage displays a similarly warlike ‘Amazon’ type, who is also possibly Roma, but more likely a genius (defined as the individual instance of a general divine nature that is present in every individual person, place, or thing) of Rome than a distinct goddess. Certainly, Roma was in the time of the Republic not the subject of cult worship at Rome itself. The earliest attested temple dedicated specifically to Roma appears in Smyrna around 195, and around the same time the cult of Roma appeared at Rhodes and other cities nearby. Such democratic city-states accepted Roma as analogous to their traditional cult personifications of the demos (the people). The cult of Roma spread relatively quickly within the provinces, and is accepted as having been the precursor for the later principate era state-sanctioned worship of living emperors as gods. When in 30/29 BC the koina of Asia and Bithynia requested permission to honour Augustus as a living god, a cautious solution was devised; republican values held monarchy and Hellenic honours in contempt (the courting of both had proved fatal for Caesar), but refusal might offend loyal allies. Thus it was determined that non-Romans could only offer worship to Augustus as divus jointly with dea Roma. This dual worship of the State together with the head of state was a political and religious expedient, but while Augustus, Tiberius and Claudius were careful to refuse divine honours within Rome itself, subsequent rulers of arguably less stern moral fibre allowed or actively promoted worship of their own person. Indeed, Nero had in AD 64, the year before this coin was struck, instituted his depiction on the Roman coinage with the radiate crown previously reserved for deified (and deceased) emperors. ILLUSTRAZIONE: LA DEA ROMA
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  46. Non ho il RIC sottomano e, detta tra noi, per Carausio ho anche smesso di classificare usando il RIC perché confido nell'attesa revisione delle emissioni di Carausio a opera di Sam Moorhead, quindi al momento non sono in grado di aiutarti con la corretta classificazione. Circa il significato delle lettere nei campi, è argomento dibattuto e su cui non ci sono molte certezze... di sicuro avevano un senso, quanto meno per le emissioni ufficiali, e una loro logica (le ritroviamo poi utilizzate anche dagli altri imperatori che utilizzarono la zecca di Londra) probabilmente legata alle officine e/o al ciclo produttivo del numerario. Per una ricerca e, conseguentemente, una corretta classificazione anche dei pezzi imitativi, vi consiglio anche una scorsa alla galleria sul forumancientcoins di Mauseus che offre una grande varietà di esemplari (ufficiali e non): http://www.forumancientcoins.com/gallery/index.php?cat=11521
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  47. Ricordiamo la concomitanza: con il weekend dei Rolli http://www.visitgenoa.it/rolli-days-maggio-2019 con la fiera filatelico numismatica di venerdì è sabato sempre a Genova E con l'inizio della bella stagione
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  48. sotto l'aspetto tecnico, è una speculazione del Vaticano, poiché il Papa era morto prima della tradizionale festività dei santi Pietro e Paolo, quindi non avrebbe dovuto essere coniata. Resta una bella testimonianza della successione temporale dei papi, e della capacità tecnica di Celestino Giampaoli, fratello del più noto Pietro.
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  49. Stessa domanda che farei all'Italia, che non è certo seconda a nesun paese al mondo per patrimonio artistico....
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