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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/19 in tutte le aree
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Salute a tutti Visto che siamo in tema di “chicche”, neologismo numismatico da interpretare come “monete che si vedono in nessuna occasione o quasi”, vi propongo in anteprima una mezzaglia enriciana della zecca di Lucca. In realtà, qualcheduno l’ha già esaminata avvalorando classificazione e originalità della moneta . Bruttina, diranno gli appassionati abituati a valutare i pochi oboli lucchesi noti confrontando i denari di tipo Enrico IV/V come descrive Matzke nel suo saggio. Ma è proprio il conio scomposto della moneta che offre, se possibile, una rarità all’interno della rarità. Infatti, la mezzaglia ha come prototipo un denaro enriciano di fase tarda. La prerogativa apre “nuovi” orizzonti di ricerca creando opportunità di ragionamento per tutti o almeno per noi appassionati meno esperti. Che ne pensate? Peso 0,25 g e diam. 10 mm (immagini pessime ma se non ho imparato finora non lo farò neanche all’inferno mia prossima tappa )5 punti
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Ho finalmente avuto l'occasione di aggiungere in collezione questa moneta, si tratta di un Grosso di Piemonte di Emanuele Filiberto Conte di Asti. Questo, oltre che parlare della moneta, mi permette di parlare di questo periodo in cui vengono battute delle monete sabaude a nome di Emanuele Filiberto mentre regnava ancora suo padre Carlo II. Alla giovane età di sei anni diventa erede del ducato e quattro anni dopo eredita dalla madre la contea di Asti. Nel 1542 viene appaltata la suddetta zecca a Ludovico de Mulazzi che inizia a battere moneta a nome di Emanuele Filiberto come Conte di Asti e Principe di Piemonte. Su queste prime monete si può vedere, nei rari testoni che riportano il ritratto del piccolo Conte, un Emanuele Filiberto molto giovane, nel primo tipo appena quindicenne e nel secondo tipo venticinquenne. La zecca di Asti entrò a far parte delle zecche sabaude solo nel 1559. Ora parlerei di questa tipologia... Il Grosso di Piemonte di Asti ha una catalogazione strana, le tre tipologie recanti appunto il titolo di Conte di Asti, sarebbero a mio parere (e non è solo il mio) da suddividere fra Filiberto Conte quelli con solo il titolo di Conte di Asti e Filiberto Duca quelle con anche il titolo di Duca Sabaudo, essendo due periodi differenti. La tipologia con le stesse legende al diritto ed al rovescio poi è una variante a parte del periodo comitale. Del tipo Conte di Asti, poi, risultano due impronte differenti di questa moneta, quella come questa con lo scudetto sabaudo in piano senza cartocci ed una seconda impronta con lo scudetto semi inclinato, incartocciato e con un leone diverso, questa seconda dovrebbe essere successiva perché verrà ripetuta sui Grossi del periodo ducale, il perché del cambio di impronta rimane per me un mistero.. Ora inserisco l'immagine della moneta altrimenti rischio di diventare noioso, se non lo sono già stato... Battuta da Giacomo Diano seguendo l'ordinanza dell' 11/12/1541 a 144 pezzi al Marco e una bontà di 2,8 denari, il suo peso è di 1,45 Gr.4 punti
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Sì devo ammettere che questa in asta Varesi l'avevo vista quando trovai il denaro con "S " non coricata (stessa asta lotto 438) tra l'altro una delle serie di lotti per Lucca più belli degli ultimi tempi, ma preso come ero dalla mia scoperta non gli ho prestato troppa attenzione, Riguardandola ora sembra avere il dritto e il rovescio che parlano due lingue leggermente diverse tra di loro, comunque temporalmente la metterei a metà strada tra quello di @adolfos e quello del catalogo di "lamoneta" (sul quale vorrei fare prima o poi con voi delle considerazioni da bar) .secondo voi?4 punti
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ho letto sul fatto quotidiano che, nella domus aurea, è venuta alla luce una stanza con volta a botte tutta affrescata.3 punti
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Taglio: 2 Euro Nazione: Grecia Anno: 2008 Tiratura: 1'032'522 Condizioni: BB Città: Bologna3 punti
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Giusto per comprendere meglio ciò di cui parlo, vi posto un regalo di qualche anno fa. L'amico @talpaapprezzerà sicuramente. Se non è divulgazione donare... anzi mettiamolo basso.. REGALARE ad un ragazzo estraneo uno studio di Carlo Prota del 1914 estratto dal Bollettino del Circolo numismatico Napoletano del medesimo anno, beh allora io non so proprio cosa sia la numismatica. Poi mi chiedono come mai ho tendenze particolari in numismatica ? Che poi se mi fermo a pensare un attimo a quante volte un libro o un articolo è stato occasione per conoscere nuovi collezionisti, che poi sono diventati veri amici, beh inizio a perdere il conto... e divago.. Penso a onde numismatiche, chissà se qualcuno le ricorda ancora, piuttosto che alle dediche sui frontespizi o quando ai concorsi si sperava di vincere la pila più alta di libri ? Che bella la parte sana della numismatica ?3 punti
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DE GREGE EPICURI Mi pare che le cose dette fin qui siano in sostanza esatte. E' solo da precisare che il peso non fu mai quello di 12 once romane, neppure er i primi assi fusi: se ben ricordo, gli assi fusi più pesanti non superarono mai i 270 g., per poi calare abbastanza rapidamente. Quanto all'asse postato all'inizio, non è anonimo: infatti, il segno di valore (bastoncino) è davanti alla prora, e non sopra. Sopra alla prora si intravvede un simbolo (sembra una grossa S, messa di traverso, ma non la distinguo bene e non sono in grado di identificarlo.) Attendiamo Legionario? PS Ci siamo sovrapposti!2 punti
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Buongiorno al Forum, chiedo aiuto per un attribuzione a questo Giano Bifronte, diametro 33 mm , peso gr, 44,90 grazie2 punti
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In questo caso la tesi più comune è che TF si riferisca a Temporum felicitas.2 punti
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Il pranzo si terrà al ristorante Grotta Azzurra di via Scuderlando alle ore 13.00. E possibile scegliere pizza o in alternativa un bis di primi e uno di secondi con acqua vino e caffè. Il prezzo è quindici euro a testa e il vitto è in linea con quello che si paga.2 punti
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Buonasera @grigioviola, Partirei da una una serie di considerazione. La prima che è che Jacquier è un commerciante e che quando gli è stata consegnata la moneta non ha avuto il tempo per studiarla se mai avesse voluto farlo. Quindi probabilmente Holmes che l’ha acquistata ha avuto l’opportunità di guardarla, visionarla e farla visionare arrivando appunto alla considerazione che si tratti di una fusione, tramite due conchiglie di terracotta come documentato per il periodo. Detto questo però dalle foto a me la moneta appare coniata, c’è uno schiacciamento tra le ore 11 e le 2 del diritto, ci sono quelle che mi sembrano linee di espansione ma soprattutto c’è una frattura evidente al rovescio a ore 9. L’asse di conio di 250 gradi (mi sembra vedendo i riferimenti sul tondello) potrebbe far pensare ai lavoratori della zecca che sottratti due conii usurati li utilizzano fraudolentemente per battere moneta con poco fino, quindi due conii liberi. Le conchiglie in terracotta di Rouen avevano un asse di conio che non si discostava molto dall’asse 12 (quindi oscillante tra 11 e 1) e asse 6 (quindi oscillante tra ore 5 e 7) quindi probabilmente erano attenti a questo dettaglio. Gli antoniniani di Salonino così come quelli di Postumo hanno una buona argentatura e come puoi vedere anche da questo esemplare in mio possesso da diversi anni anche un tondello coniato con conii ormai usurati e che non avrebbero superato un minimo controllo di qualità (pesa appena 1,6 grammi) ha comunque l’argentatura intatta e completa come emissione ufficiale per la tipologia dovrebbe avere. Sono conosciuti 29 conii di diritto per Salonino Augusto ma non ho associato bene il tuo, guarderò meglio con più attenzione. Ovviamente queste si limitano a essere mie considerazioni personali2 punti
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La civiltà araba (i tuoi filmati?) è morta da secoli, è statica come un cadavere, e per questo non è più in grado di evolversi ed adeguarsi ai cambiamenti esterni. Di qui la loro intolleranza e la loro ostilità verso l'integrazione. Ma quando vedo due famiglie che si preoccupano di insegnare ai loro bambini la lingua del luogo dove vivono, non mi spavento: sono famiglie vive, non cadaveri.2 punti
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@giovanni0770, @Motoretta è sempre un piacere ammirare le vostre monete. Grazie.2 punti
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Grazie a te. ? Sull'uso medievale del segno a forma di 4, trovi parecchie info in questo sito (discorsivo, ma ricco di esempi): https://www.richardjeanjacques.com/2009/07/4-de-chiffre-et-bagues-de-marchands.html2 punti
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Vero, peso maggiore, non in grande conservazione, ma qui bisogna accontentarsi molto, differenze per voi peso a parte ?2 punti
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Cosi mi fai commuovere.. Il nostro logo del Cordusio con la Scrofa Semilanuta simbolo della città di Milano.. Quanti ricordi, quando le iniziative che organizzavamo erano gioia per noi per voi e per l'intera numismatica.. Grazie.. Eros2 punti
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GRANDE @adolfos se è tua complimenti e sono pure sicuro che non avevi bisogno di conferme da parte di quel "qualcheduno", pensa che se non mi fossi "intrippato" con gli enriciani sarebbe il quarto o quinto che vedo e invece grazie a ciò che ho imparato con voi in tutti questi anni in realtà è solo il primo, mi spiego meglio, volevo dire che normalmente chi millanta il possesso di una mezzaglia, meschino non sa di essere in possesso solo di un malconcio denaro talmente consunto e ridotto nel peso e nel diametro da sembrare proprio una di queste rarità, mi è capitato ai convegni ed ho avuto l'impressione che i commercianti in questione ne fossero realmente convinti e quindi in buona fede. Effettivamente sembra di qualche decennio più tardo rispetto agli esemplari da catalogo ed è sicuramente per questo che può sembrare bruttino ma, per essere (forse)un H4, è pure fin troppo bello. Mettiamo anche questo nel mucchio degli elementi da inserire negli aggiornamenti ?2 punti
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taglio 50 cent paese San Marino anno 2018 tiratura 1.100.000 condizioni bb+ città Milano Note News2 punti
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Buongiorno, a destra denario con Cavaliere della Valle del Rodano, ci sono alcune varianti di legenda ma dallo stile dovrebbe appartenere a quelle con dicitura VRNACVS/DONNVS di cui ti allego la foto di un'esemplare. Mentre a sinistra abbiamo un denario con Cervo degli Allobrogi, come ti è già stato suggerito, classificabile come LT.2879, DT.3103, di cui ti allego anche qui una foto. Un caro saluto, Luca2 punti
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Da una piccola ricerca scopro che la casa Wurlitzer costruisce sin dalla seconda metà dell'ottocento strumenti a corda e strumenti a fiato, ma anche theatre organs e band organs (organi che potevano riprodurre ed imitare tutti i suoni di un'orchestra). Dal 1933 i jukebox, quest'ultimi richiestissimi negli anni '50/60. Tutt'ora costruisce vari modelli con le stesse caratteristiche estetiche di 40/50 anni fa, ma con tecnologia modernissima. _______________ Mi ritrovo questo gettone da tempo (peso, grandezza e materiale quasi-identico a quello telefonico ex-sip), non li colleziono, ma questo non significa che non li apprezzo... Comunque qualcosa mi fa pensare che non è per un jukebox, quasi sicuramente anche le macchine musicali (vedi organi) utilizzavano un gettone e/o moneta per farli suonare. Le fattezze del conio di questo gettone mi sembrano più datate rispetto il 1933 non vi sembra? E poi la dicitura "AUDIZIONE" stona enormemente con un jukebox :D1 punto
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Buongiorno, inserisco un secondo Giano, questo è circa la metà di peso gr.21,40 diam.30 Leggendo l'articolo di Hirpini su la monetazione Repubblicana, leggo che un Asse è 12 oncie ( in tempo reale 12 oncie sono circa 372 gr.) e che con il passare del tempo e l'inflazione ( se ho capito bene) diminuiva di peso, ho detto uno sfondone? grazie1 punto
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sulla porta del mio condominio due bambini, di 3-5 anni, discutevano seriamente tra loro. Uno era cinese, l'altra una bella nera africana. E discutevano in italiano, e lo parlavano molto meglio di tanti miei concittadini.1 punto
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Da profano, quindi, come avveniva a Napoli con i mezzi denari svevi, prima anche se con Federico II abbiamo anche un quarto, e poi con gli Angioini, anche a Lucca erano estremamente rari?1 punto
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Ciao @Motoretta complimenti anche a te per il tuo 8 tornesi, anche questo nominale mi manca in collezione.1 punto
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Buonasera, mi scuso per il ritardo: Circa le lettere nel campo, non esistono spiegazioni certe sul loro significato ma ipotesi, tra cui l'idea che possano essere identificative della serie del conio (più probabile) o proprie della officina che ha battuto la moneta. Le marche di officina venivano indicate all'esergo *, prima o dopo il segno di zecca, con lettere dell'alfabeto greco oppure latino. Le greche seguivano uno sviluppo alfa-numerico (, , , , ... = 1, 2, 3, 4, 5...), le latine erano indicate con la inziale del numero ordinale: in questo caso la P starebbe per "Prima". Ma è una ipotesi come un'altra. E' una bella moneta Saluti * o nel campo!1 punto
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Rispondo di nuovo, perché mi ero aggiunto al post precedente. Il rovescio mi sembra molto meglio del diritto (più usurato) per cui penso che sia coniata a martello( un caso analogo lo ritroviamo con la pubblica napoletana del 1622. Chiedo venia se ho sparato una fesseria)1 punto
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500 volte meglio l'intervento Che te ne avresti fatto di una 500 lire Barbetti matrice se non potevi vederla? Secondo te questa 500 lire matrice che ho postato ha un numero di serie basso?1 punto
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Ops dalla fretta non avevo capito! Comunque bionica ma fino ad un certo punto eh ahah a Parte che da un occhio non ho riacquisito la vista totale al 100%, comunque avevo due alternative. O farmi l’intervento o prendere una bella 500 lire barbetti matrice in MB/MB+. Alla fine tutto sommato ho fatto la scelta migliore ahah vederci poco è brutto assai1 punto
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Ciao, ora vi posto un articolo pubblicato sul Giornale della Numismatica del 1° settembre 2014: l'argomento è esposto in maniera scorrevole anche se rivolto a chi veramente volesse approfondire la storia della monetazione romana repubblicana. In ogni caso ti consiglierei di leggerlo anche per sola cultura numismatica o di lasciarlo comunque tra i tuoi preferiti, non si sa mai: https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/teche-gdn-la-cronologia-delle-prime-monete-roma-repubblicana/ Alla prossima Hirpini1 punto
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Ciao @principesax , domanda piu' che lecita quindi niente scuse , ci mancherebbe ; la tua moneta e' un Asse perche' il Dupondio repubblicano era un fuso di gran peso ed aveva al dritto la testa di Roma e al rovescio una ruota a sei raggi , fu emesso solo con queste iconografie e per un breve periodo , quindi e' molto raro .1 punto
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Antoniniano dell'Imperatore Valeriano IMP C P LIC VALERIANVS AVG, busto dell'imperatore a destra con corona radiata VICTORIA AVGG, la vittoria in piedi a sinistra1 punto
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La moneta mi è arrivata ieri... assieme al Leliano è il pezzo che più mi da emozione! Ho inserito qualche immagine presa al volo con la fotocamera del cellulare... condizioni di luminosità un po' limite e qualità non eccelsa, me ne rendo conto. Ma non riesco a stabilire con certezza se si tratta di un pezzo ricavato per coniazione o per fusione. Di sicuro è un pezzo realizzato in epoca coeva ai primi anni del regno di Postumo. Le teorie sono sostanzialmente due: (1) Secondo Jacquier (che ne ha curato il primo passaggio commerciale) si tratta di un pezzo coniato ibrido, ottenuto per accoppiamento di due conii originali dei due imperatori (Postumo e Salonino). (2) Secondo Holmes (il collezionista/esperto che ha acquistato il pezzo e che poi l'ha reimmesso nel mercato con l'asta CNG) si tratta di un pezzo ottenuto sempre in quel periodo ma per fusione utilizzando l'impronta di due differenti monete originali dell'epoca (una di Salonino e una di Postumo). Io l'ho analizzato visivamente, senza lente (ma mi riprometto di farlo con una lente professionale seria appena ne ho la possibilità) e mentre guardando il dritto la realizzazione per fusione ci potrebbe anche stare, osservando il rovescio son più per la coniazione. Butto là altre osservazioni in ordine sparso: (a) perché se fosse realizzato per fusione il dritto appare così evanescente, da conio stanco?!? è stata presa una moneta alquanto consunta? è venuto "male" il calco del dritto? (b) il conio che di solito risulta maggiormente stanco e usurato, nelle emissioni galliche (ma non solo! in genere un po' in tutti gli antoniniani del periodo) è quello del rovescio. Qui appare il contrario. Questo fatto si spiegherebbe bene con un riuso di un conio di un precedente sovrano che era quindi più usurato rispetto a quello dell'attuale regnante (più recente quanto a fabbricazione e quindi meno usurato). Il tutto si incastrerebbe bene con la teoria della coniazione con conii originali (da stabilire poi se sottratti illecitamente dalla zecca o se internamente alla zecca per mero errore, frode o altro). (c) il metallo appare alquanto povero di fino, l'argentatura superficiale è praticamente inesistente e sotto la patina bruna/grigiastra in alcuni punti si intravede il rame il che fa supporre una lega analoga alle emissioni locali (in linea con l'intento fraudolento) visto che all'inizio del regno di Postumo i quantitativi di fino era addirittura superiori a quelli dell'impero centrale e comunque la zecca operante in area gallica già con Gallieno (e Salonino) non emetteva moneta tanto svilita, ma anzi con un apprezzabile quantitativo di argento all'interno della lega. Questo depone a favore dell'emissione fraudolenta. Mi piacerebbe sentire il parere di altri utenti @Illyricum65 (che comunque si è espresso epistolarmente ieri! ), @Tinia Numismatica (per qualche indicazione tecnica sulle modalità possibili di fabbricazione di questo pezzo), @gpittini @Flavio_bo @eliodoro @Massenzio @Gallienus @vickydog per le loro conoscenze e competenze sul periodo storico/numismatico in questione... e comunque chiunque altro ha piacere di intervenire e suggerire ipotesi e piste di indagine! Grazie mille!1 punto
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talvolta viene da chiedersi come mai le intuizioni più semplici arrivino in ritardo, o non arrivino mai. E' il caso delle monete, da più di 2000 anni l'uomo le fa sempre tonde: perchè? Vi sono notevoli benefici nel farle quadrate, e ve ne illustro alcuni: A) si elimina lo sfrido che viene prodotto ritagliando dalla lastra dei tondelli invece che dei quadrelli: è una doverosa attenzione nei confronti dell'ambiente e delle risorse, sempre più scarse B) si aumenta la stabilità dei rotolini, non più in grado, una volta divenuti quadratini, di rotolare sul piano di appoggio C) si aumenta parimenti la capacità di stoccaggio degli stessi, essendo stati eliminati i vuoti tra l'uno e l'altro, e se ne facilita l'impilaggio D) si incrementa notevolmente l'attività dell'industria delle fodere per tasche, con sensibili vantaggi in termini di occupazione e di PIL E) Dal punto di vista numismatico, finirebbe l'eterna diatriba sullo stato di conservazione delle monete: rilievi alti o sfumati, fondi speculari o rigati ... Basterebbe, per classificare una moneta, considerare l'usura degli spigoli, punti particolarmente suscettibili di consunzione, e questo si otterrebbe semplicemente misurando la diagonale. F) Finalmente, se alloggiate in opportuni scomparti ricavati nei portamonete, le monete potranno essere disposte in modo che le teste dei regnanti siano in posizione onorevole, e non più irrispettosamente capovolte, cosa questa che purtoppo oggi accade ed è un chiaro segno di mancanza di rispetto per l'Autorità. G) avete mai visto una banconota rotonda? I creatori della cartamoneta sono stati più lungimiranti di quelli delle monete metalliche; riflettete gente: quanto più scomodo sarebbe riporre banconote rotonde nel portafogli? ..................................... Possibile che nessuno ci abbia mai pensato? @nikita_, è o non è una genialata? PS: l'algoritmo è da perfezionare, ci penserò stanotte1 punto
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Buona giornata A pensare male si fa peccato, però, spesso, ci si azzecca. saluti luciano1 punto
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Sarebbe da fargliela schizzare alle stelle... Come si faceva una volta con i furbetti del quartiere...1 punto
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mi è stato chiesto un feedback: bene, non può che essere positivo, le due ore sono volate , il tema era, come ho avuto modo di dire in sede, PURTROPPO molto interessante, anche se, nonostante tutto riesco a rimanere sempre deluso nell'apprendere del marcio che si trova in ambienti dove la cultura e la passione dovrebbero farla da padrone (e nello specifico intendo la Zecca e il museo) ma bisogna parlarne e ritengo che conferenze come questa possano solo fare del bene. Non posso che fare i complimenti agli organizzatori e al relatore, in futuro, se potrò tornerò ad ascoltarvi.1 punto
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in effetti mi pareva quantomeno "altina" come aggiudicazione. alquanto sospettosa. vediamo a quanto va adesso su ebay, fateci sapere.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, @talpa leggo con piacere le discussioni che hai iniziato e i post degli altri Amici Lamonetiani, oltre al piacere di averti conosciuto personalmente in occasione del convegno a Capua del 26 e 27 Aprile, trovo interessante anche questo tuo invito, io sono appassionato di monete romane e greche, ma ho iniziato e sto rispolverando con piacere la mia collezione di monete dei borboni e le letture sulla storia di Napoli, sto leggendo di pari passo con altri libri, questo in particolare 'Napoli fuori e dentro le mura' di Massimo Rosi, ci sono anche tanti riferimenti alle monete, al loro potere di acquisto. Posto copertina e pagina 142 che da una dettagliata analisi dell'aumento dei prezzi in un dato periodo storico.1 punto
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e poi chiamiamola la" Moneta del Fato" il cui valore cambia secodo come la si lancia!1 punto
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Concordo sul fatto che i riconi Mazio riguardano le medaglie papali dalle origini ai primi anni del 1800. Per le medaglie ufficiali successive al 1800 non sono noti riconi. Tutti i coni per le medaglie ufficiali sono ormai conservati presso la Zecca o dallo Stato del Vaticano e quindi c'è garanzia che eventuali autorizzazioni al riuso sarebbero sottoposte a procedure di evidenza pubblica e quindi note. Non concordo invece con questa pigrizia del collezionismo di confrontarsi con le riconiazioni Mazio. Si trascura la parte più interessante e più bella delle medaglie papali. Tanti collezionisti si perdono nel ricercare una piccola variante priva di senso e non hanno il piacere di studiare i riconi del Mazio, le loro differenze dalle medaglie originali o da quelle riconiate nel 1700 dagli Hamerani. Le differenze ci sono… I coni nel tempo si deteriorano (e così le medaglie nascono con piccoli difetti, fratture, escrescenze, bombatura) o addirittura sono sostituiti e non sono perfettamente uguali. Tipo di metallo, tecniche di produzione, patine non sono uguali nel tempo. All'inizio si può incorrere in qualche errore; ma qualche volta, con l'esperienza (o per buona sorte) , si compera al prezzo di un riconio una medaglia originale…. Io credo che il futuro della collezione delle medaglie papali sia affidato a questo gusto di studiare e riscoprire la passione per la medaglistica antica congiuntamente alla normale rarefazione della medaglistica ottocentesca e del primo noveceto, più che ai favorevoli destini di quella contemporanea.1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Andorra Anno: 2017 Tiratura: ? Conservazione: SPL+ Località: Ancona Note: come per Heisenberg, anche per me con questa sono ad almeno una moneta per ogni Stato! ?1 punto
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Agora Auctions > Numismatic Auction 82 Auction date: 12 February 2019 Lot number: 31 Price realized: Unsold Lot description: Seleukid Kingdom. Seleukos I Nikator. 312-281 B.C. AE 19. Antioch, ca. 280 B.C. Winged head of Medusa right / BAΣIΛEΩΣ ΣEΛEYKOY, bull butting right; Ξ in exergue. SC 21.2b; SNG Spaer 23. VF. Scarce. From the D. Thomas Collection. Estimate: 100 USD1 punto
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I gettoni per le audizioni servivano ad ascoltare i brani più famosi incisi su dischi nelle sale di audizione come il Pathé Salon inaugurato nel maggio del 1917 in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Il salone era aperto ogni mercoledì e si poteva ascoltare un brano musicale, riprodotto ovviamente su un disco Pathé, al costo di 20 centesimi, il controvalore del gettone. Naturalmente il gettone serviva anche per la pubblicità dei grammofoni che riproducevano i suoni senza puntina (LES DISQUES PATHE’ CHANTENT SANS AIGUILLE). I saloni di audizione Pathè erano di moda agli inizi del XX sec. e se ne trovavano a Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, ecc. In questa discussione che, per così dire, tiene a battesimo l'argomento si trovano varie notizie pertinenti http://www.lamoneta.it/topic/29267-gettone-25-milano/ apollonia1 punto
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Non ho mai usato la vasellina e neanche l'olio sulle monete ne su altro. Però spesso uso semplice olio di semi o d'oliva per ridare colore alle monete dopo la pulizia. Le lascio all'aria per qualche giorno e poi le tampono bene, il risultato è buono, ridà vitalità e patina al metallo e rende le monete più belle. Da ragazza, a casa dei miei genitori, usai del petrolio per ravvivare il colore dei pavimenti che erano in vecchio cotto rosso. Abitavo in un palazzo del 1500 quindi potete immaginare in che stato fossero, anche se non credo fossero originali dell'epoca erano sicuramente molto antichi. Tornarono bellissimi, di un bel rosso fuoco acceso ed anche un po' lucidi. Ho fatto questo esempio per far capire che spesso le sostanze "grasse", come possono essere gli oli e il petrolio, fanno del bene ridando vita a ciò che con loro viene "ingrassato"... :D , penso sia lo stesso per la vasellina. Ciao, Giò P.S.- su di me non passatela, son già abbastanza "ingrassata" di mio... :lol: :lol:1 punto
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