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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/16/19 in tutte le aree
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taglio 0,10 euro paese Vaticano anno 2015 tiratura Solo in divisionale condizioni FDC (anche meglio della mia nelle sua confezione divisionale, e non scherzo ) città Roma Note: NEWS! p.s. Ogni tanto una botta di ciapet anche per me, grazie alla pizzeria di Pasquale5 punti
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Dissi anch'io cosi.. poi ci ricascai.. Certi tondelli ti annebbiano la vista, l'adrenalina sale e non capisci più nulla...3 punti
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La mia "malattia"... banconote italiane in genere ed estere datate + quello che mi piace. Ed a proposito di malattia: Il collezionismo di banconote nuoce alla salute e causa dipendenza patologica. Si osservano perdite di peso (portafogli più leggeri), allucinazioni (visioni del 1.000 lire Barbetti matrice in FDS dovunque), nonchè bruxismo (digrignare i denti quando si perde un'occasione irripetibile), insonnia (pensando all'Irraggiungibile 25 lire V.Ema.III° del 1902), nausea e vomito (odorando certe banconote trattate). Posologia: Due Leuchtturm 500 la mattina a digiuno Un cucchiaio di Amaro medicinale Giulianini dopo i pasti3 punti
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Ciao, hoard inglese da poco presentato al grande pubblico: Sleaford oggi è un piccolo paesino della verde campagna inglese, nel Lincolnshire, lontano dai principali centri urbani, ma durante l’occupazione romana della Britannia era un crocevia di rilevante importanza geografica, forse anche sede di un mercato. Nei pressi del villaggio è stato recentemente scoperto un tesoro di monete del IV secolo d.C., che testimoniano la centralità e la ricchezza dei cittadini romani di questa provincia. La scoperta è avvenuta dopo anni di ricerche da parte di due cercatori di tesori con il metal detector, Rob Jones, un ingegnere e professore universitario di Lincoln, e Craig Paul, manager di un’azienda locale. Il tesoro, che consiste di oltre 3.000 monete in lega di rame, molte delle quali storicamente uniche, è oggi sotto esame dagli esperti del British Museum La scoperta è avvenuta nel luglio 2017, ma è soltanto negli ultimi giorni, per la precisione giovedì 9 maggio, che il gruzzolo di monete è stato dichiarato protetto dal Treasure Act del 1996, diventando di patrimonio nazionale. Tratto da https://www.vanillamagazine.it/scoperto-un-tesoro-di-monete-romane-in-inghilterra/ Si tratta di un deposito monetale che copre il periodo 284-306 d.C.: La dottoressa Eleanor Ghey, curatrice del British Museum per l’epoca dell’età del ferro e Roman Coin Hoards al British Museum, ha aggiunto: “Al tempo della sepoltura del tesoro, intorno al 307 d.C., l’impero romano era sempre più decentralizzato, e la Britannia era sotto i riflettori di Roma dopo la morte dell’imperatore Costanzo a Eboracum, l’odierna York. Per la prima volta le monete romane avevano iniziato a essere coniate a Londra, e la scoperta di questo tesoro riveste una grande importanza per lo studio dell’archeologia del Lincolnshire“. Per curiosità, recentemente in zona era stato scoperto anche un hoard della Guerra Civile Inglese: https://www.sleafordstandard.co.uk/news/monumental-hoard-of-over-1-000-coins-from-the-civil-war-found-in-field-near-sleaford-1-7682735 Ciao Illyricum2 punti
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https://www.moruzzi.it/chiara_peguiron.html Non ho visto la trasmissione, ma forse (dal nome) poteva essere questa signora, gentile e professionale, incontrata da Moruzzi Numismatica.2 punti
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O meglio qui ? http://heurtoirslanguedociens.over-blog.com/article-le-graphisme-du-denier-melgorien-108029926.html2 punti
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In attesa di foto un pò più nitide ecco cosa potrebbe esserci sotto considerando che un altro tipo di illuminazione potrebbe smentire tutto. Fenomeno gia' studiato per Genova ed Asti PS. in rosso ciò che vedo e in bianco ciò che intravedo e suppongo dovrebbe esserci.2 punti
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Ciao @Cato_maior , certamente , se di Augusto si tratta , il ritrattista dell' epoca di Claudio , forse provinciale , e' stato pesantemente influenzato dall' aspetto di Claudio nello scolpire un Augusto divinizzato , la fronte e la fisionomia generale del volto hanno molto del successore . D' altra parte occorre sempre ricordare che Augusto era di nascita un Ottavio e quindi aveva poco a che fare con i Giulii e nulla con i Claudii .2 punti
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Salve e grazie a tutti gli intervenuti ; ho posto la domanda come titolo : Chi e' ? proprio per il motivo che la foto della testa in apertura discussione non ha alcuna identificazione , probabilmente perche' non sicura , infatti nel monumentale libro : "Moenibus et portu celeberrima , Aquileia : storia di una Citta'" , e' definita semplicemente "Testa virile" , eta' supposta III secolo . Purtroppo della vita di Treboniano Gallo sappiamo poco , non essendo sopravvissuta la parte della Storia Augusta inerente a lui , cioe' da Filippo a Valeriano ; per quello che se ne sa Treboniano , tornato a Roma opero' nei due anni del suo principato principalmente in questa Citta' .2 punti
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Alzi la mano chi non ha mai strapagato una moneta per l'impeto della passione...2 punti
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Nerva non è frequente, questo è vero, e piace molto anche a me come personaggio. Ma che brutte foto, Alessandro. In generale, non mi riferisco a questa particolare moneta, indugerei molto a comprare monete con foto poco chiare, salvo da validissime provenienze (che di solito non mettono foto poco chiare). Per cui temo che la provenienza non sia di per sé una garanzia. Nello specifico, con immagini decenti, potrebbe non essere tanto male...2 punti
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Salve a tutti, vorrei per cortesia una mano con la classificazione (in generale con le banconote mi si intrecciano tutti i decreti e non ci capisco niente, poi il non avere un catalogo non mi aiuta). La banconota risulta ancora "croccante" (non so se si dice così?), purtroppo ha un buco puntiforme proprio nel mezzo e ha diverse macchie penso di ruggine , però venendo da nonno, non posso pretendere oltre... Vi ringrazio per l'attenzione1 punto
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Buona serata In non poche discussioni presenti in questa sezione, si è spesso scritto sull'esistenza di monete veneziane che riportano il ritratto del doge regnante; per alcune c'è la certezza conclamata, per alcune c'è più che una fondata certezza e per altre si può solo parlare di ipotesi più o meno realistiche. Riguardo a quelle monete che riportano sicuramente il ritratto del doge, ne avevo scritto nella relazione che pubblicai a seguito di un intervento fatto al CCNM su questo argomento e che riporto di seguito: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-signori-tiranni-si-mettono-in-medalia-e-non-i-cavi-de-repubblica In particolare, riguardo alle monete coniate sotto il dogato di Cristoforo Moro, potei inserire nel testo solo i disegni del Kunz e la foto di un esemplare presente nel volume del Castellani, dove viene riportata la collezione Papadopoli, donata al Museo Correr. Taluni considerano le monete coniate sotto il dogato del Moro delle prove che non circolarono mai, stante il fato che non se ne vedono in vendita ..... eppure alcune di quelle presenti nel Museo Correr hanno chiaramente tracce di consunzione da circolazione, tracce che smentiscono la surriferita ipotesi. Certamente alcune di queste monete circolarono; forse ne vennero emesse poche prima di cambiare idea e bloccare la coniazione; sta di fatto che un esemplare del bagattino è stato posto in vendita nell'asta NAC 108 del maggio 2018, giudicato in conservazione migliore di BB e quindi ascrivibile a quei pochi esemplari che rircolarono. Segue scansione. saluti luciano1 punto
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Io sinceramente mi sono immaginato qualcosa di un po diverso come antefatto , diciamo che mi è venuto da controllare porte e finestre e sono andato a caricare la Gatling ?1 punto
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Praticamente il terzo ignoto di questa sera di lavoro stima le monete antiche. Di solito la RAI dopo qualche giorno carica sul suo sito le puntate vecchie...1 punto
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Cerchiamo di riassumere. In epoca antica i coni delle medaglie papali commissionate dalla Santa Sede rimanevano nella disponibilità degli incisori camerali. Gli Hamerani cercarono di raccogliere anche quelli degli incisori che li avevano preceduti e ne fecero uso nel 1600-1700 per soddisfare varie richieste (riconi Hamerani). Nel 1775, e quindi durante il papato di Pio VI, si pensò di raccogliere nella Zecca pontificia tutto il materiale recuperabile e, dopo ricerche e stime, nel 1796 fu acquistata la raccolta dei 748 coni di proprietà degli Hamerani; si stabilì anche che per l'avvenire i nuovi coni delle medaglie ufficiali dovevano essere consegnati alla Zecca. L'operazione di acquisto dei coni di proprietà Hamerani fu integrata con l'acquisto di 193 coni rinvenuti nella Biblioteca Barberini. Seguì l'acquisto di 11 coni di proprietà degli eredi Mercandetti, il quale, oltre alle medaglie ufficiali, aveva anche curato privatamente la emissione di alcune medaglie (per questo motivo detti coni erano rimasti nella proprietà della famiglia Mercandetti). Tutto questo materiale fu utilizzato per i riconi Mazio, proposti con un catalogo (sopra riprodotto) e con un successivo supplemento. Non so dire con precisione quando sia cessata la vendita dei riconi Mazio (nella sostanza si può pensare che l'operazione si sia conclusa con la presa di Roma e il passaggio della Zecca pontificia allo Stato Italiano, ma può essere che non vi fosse un divieto rigido e piuttosto un venir meno di interesse, essendosi ripristinata una adeguata disponibilità di materiale per le transazioni collezionistiche. Sfuggirono alle ricerche degli antichi coni da parte dello Stato pontificio i coni cinquecenteschi del De Rossi, acquistati da La Monnaie de Paris, da questa riconiati dal XIX secolo con i suoi criteri, che ne rendono facilmente riconoscibili le datazioni. La Monnaie de Paris ha anche riconiato medaglie napoleoniche, che riguardano marginalmente la medaglistica papale di Pio VII. Questi (e questi soli) sono i riconi antichi fino al XX secolo che conosciamo. Riconi novecenteschi e moderni di apprezzabile quantità e con una storia precisa non sono conosciuti. Qualche medaglia riconiata è apparsa sul mercato, probabilmente per particolari eventi e con specifiche autorizzazioni. Forse non ce ne saremmo neanche accorti, se queste emissioni non fossero rese immediatamente riconoscibili con qualche incisione aggiuntiva, che opportunamente le contraddistingue.1 punto
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Ciao Luciano, la NAC 108 ha portato alla luce veri e propri gioiellini. Sicuramente il bagattino del Moro non è una prova essendoci più monete in circolazione. (Correr, Nac) Ma come definire una così limitata coniazione? Sono convinto che tra i privati ci siano altri esemplari non censiti. Ciao e buona serata1 punto
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Carissimi, volevo qui proporvi un'interessante e recente identificazione di un ritratto imperiale per avere un vostro riscontro, positivo o eventualmente negativo, rispetto all'attribuzione finale dell'opera. Nel Museo di Navarra, in Spagna, nelle cui collezioni si trovava un anonimo ritratto romano in marmo bianco, di età giulio-claudia, trovato nel 1974 negli scavi dell’antica città romana di Cara, l’odierna Santacara, in Navarra, Luis Romero, un dottorando della Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università della Navarra, da sempre affascinato da questo ritratto di anonimo che si trovava in una vetrina della sala II del museo, decise di farne oggetto della sua tesi, sotto la direzione del professore di storia antica Javier Andreu. Al termine dei suoi studi, Luis Romero ha identificato il pezzo conservato nel Museo come uno dei pochi ritratti di Augusto divinizzato conservati nel nord della penisola iberica. Inoltre, le sue indagini hanno accertato che la scultura risalirebbe al tempo di Claudio. "La testa aveva una corona fatta di materiale metallico, probabilmente bronzo, di cui si sono conservate due tracce di ancoraggio e la rientranza per l’inserimento nella parte centrale del cranio “, ha detto Romero. Inoltre, ha spiegato che “non conosciamo il tipo di corona che la statua indossava, ma molto probabilmente si trattava di una corona di bronzo, con foglie di quercia (corona civica) o di alloro (corona trionfale). Esistono 17 esemplari di ritratti di Augusto in Spagna, e finora solo due di questi portavano una corona di bronzo: uno trovato nella Bética, a Torreparedones (Córdoba), e un altro a Tarraco (l’odierna Tarragona). Il ritratto di Cara sarebbe quindi il terzo a indossare una corona di bronzo. “La sua provenienza dalla città di Cara, rende questo ritratto di Augusto il più settentrionale tra quelli ritrovati in Spagna”, ha aggiunto Romero. Luis Romero ha spiegato che il ritratto è stato identificato dalla capigliatura. La disposizione delle ciocche di capelli sulla testa consente infatti di identificare il ritratto inequivocabilmente come quello dell’imperatore Augusto. Inoltre, i lineamenti del viso, in particolare le rughe della fronte, permettono di datare il frammento di statua all’età Claudia. Si trattava quindi di un ritratto postumo, il cui intento era di mostrare l’imperatore divinizzato. Servirà l’analisi del marmo per sapere da quale cava proviene la pietra, anche se il professor Andreu ritiene che probabilmente il blocco di marmo importato sia stato lavorato in una officina locale. I ricercatori hanno sottolineato che non si esclude la possibilità di trovare altri frammenti della scultura negli scavi di Cara, che è stata riportata alla luce solo per il 10% della sua estensione, e che verranno controllati anche i depositi del museo per verificare la presenza di altri frammenti dimenticati. Secondo Andreu, la statua doveva trovarsi in un piccolo tempio, un “sacellum”, dedicato al culto imperiale nella città romana di Cara, una città di dimensioni medio-piccole, che era sulla strada che collega Caesaraugusta (Saragozza) con Pompaelo (l’odierna Pamplona), e che raggiunse lo status di civitas romana solo in epoca flavia. Personalmente, credo che i tratti somatici di Augusto non siano così evidenti in questo frammento, ma probabilmente l'identificazione dei ricercatori spagnoli è da considerare corretta se teniamo conto della probabile influenza esercitata nella scultura dalla figura e dalla ritrattistica di Claudio, regnante nel periodo nel quale il pezzo è storicamente collocato. Anche se quelle rughe/solchi sulla fronte me lo ricordano molto... https://www.lavanguardia.com/cultura/20190325/461229863266/retrato-mperador-augusto-museo-navarra.html1 punto
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Sembra proprio che la stella non ci sia. Posso darti un consiglio per fare una buona foto? Prendi un bicchiere o simili, vi appoggi il tefono sopra, la moneta la pozizioni in modo tale che venga ripresa dalla camera, avvicini centri e scatti.1 punto
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Certo con i "se" è i "ma"del caso ma parrebbe così. Cerchi un po piccoli ma anche Melgueil ha una miriade di conii diversi e poi conoscendo poco la monetazione lascio a voi le considerazioni metrologiche cronologiche e quant'altro possa avvalorare o affossare questa ipotesi.1 punto
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Ciao @Tiberius , condivido in pieno , anzi proporrei alla Direzione che al momento dell' iscrizione si chiedessero i motivi o il motivo dell' iscrizione e in base alla risposta accettare o meno l' iscrizione ; per determinate domande , come la presente , esistono gli orafi a cui rivolgersi .1 punto
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Ultimamente va cosi, non ho fatto certo una statistica, ma penso il 99% di chi si affaccia per una volta al forum, è per chiedere delucidazioni, su oggetti di natura la più disparata, poi ottenuta la risposta si eclissano, ci sono casi persino che non si prendono la briga di ritornare e vedere le risposte. Senza contare come al solito, di dimenticarsi che qui si fa tutto per piacere.....senza un grazie ed un buongiorno. saluti TIBERIVS1 punto
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Probabilmente, i prodotti meno richiesti li rimettono (ad es. a me hanno riproposto il 10 Euro Au depennato l’anno scorso). Invece se depenni un prodotto più richiesto, l’anno dopo lo assegnano a qualcun altro1 punto
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Ciao. Se devi fare un investimento come bene rifugio allora sicuramente convengono le monete di borsa. Molto più facili da piazzare in caso di bisogno. Per quanto riguarda comprare monete da collezione come investimento, mah diciamo che devi farlo per passione più che altro. Poi potresti avere anche un guadagno sicuramente. Però devi farlo più per passione che per guadagnare. Saluti.1 punto
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buongiorno, quella ve la posso dare io, sono di Perugia e la storia carrarmati - monete la conosco bene l'ho vissuta da ragazzino, posso comunque dire che il carrarmato era eccezzionale, molto meglio dei regali, comunque3 simpati all'epoca e perchè no istruttivi, portavano a conoscenza dei bambini delle storiche monete, anche se negli anni tanti ritrovatori hanno pensato di avere ritrovato un tesoretto..... sarebbe bastato scriverci (fax simile)1 punto
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Il dominio di Carlo Emanuele III sul ducato di Parma e Piacenza fu solo una breve parentesi fra la dominazione austriaca e quella dei Borbone di quel territorio usato come merce di scambio dopo la scomparsa della dinastia Farnese. Attiva solo la zecca di Piacenza che ha coniato solo moneta piccola in rame, i sesini, il periodo sabaudo ci crea come sempre qualche problema. Le differenze di conio fra i sesini del I e del II tipo che ci fanno faticare nelle esatte classificazioni, il sesino del IV tipo, praticamente impossibile da vedere, ed il III tipo, come quello che posto ora, non chiaro se un falso d'epoca oppure una tipologia a parte. In arrivo nella collezione grazie ad un omaggio francese, cosa ci facesse in Francia non lo scoprirò mai, anche se in brutta conservazione si merita un posto con le altre mie savoiarde, visto che l'unico esemplare che mi era capitato di vedere era quello di @incuso inserito sul catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE3P/31 punto
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Sicuramente verrà trattata meglio adesso, poi mi sono fatta spiegare bene dove la ha trovata: una specie di sottopassaggio poco raccomandabile, incredibile trovare una cose del genere li.... Sarei curiosa a sapere come diamine ha fatto ad arrivare li ma rimarrà un piccolo mistero ?1 punto
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Vabbè dai!! È capitato a tutti soprattutto all'inizio di pagare più del dovuto qualche moneta. E qualche volta capita ancora?? Saluti.1 punto
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E qui non vale mi posti le statuette di Thiva dove sono nato... Resti della Rocca Cadmea1 punto
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E pensare che c'e chi aspetto il Veronese per affrescare...i palazzi, o Giotto le chiese... Dopo questi affreschi...del I° Secolo a.c., il resto è solo antico... Ovviamente per il medaglione bastano anch'esse le immagini..1 punto
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@fabio22 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME7B1B/17 Peso mio esemplare gr. 47,721 punto
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@karnescim ho imparato da un nostro grande numismatico che saluto se ci sta leggendo, che Wildwinds tanto utile a dire la verità, è un sito "volenteroso" che non sempre riesce a riportare notizie con esattezza, quindi va valutato con un po' di attenzione. Prima ho scritto "spero di avere detto troppe sciocchezze" purtroppo l'ho modificato Ciao e grazie Hirpini1 punto
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Roma Numismatics Limited, E-Sale 2, lot 523, 2/11/2013 Augustan Silver medallion. 1st century AD. Augustan Silver medallion. Early 1st century AD. Scene depicting maenad, holding thyrsus and wearing scanty dress, and satyr playing pipes and wearing cape, opposite each other in a frenetic orgiastic dance. Everything within double dotted border. Unknown to standard references. 4.67g (Silver), 27mm. Unique and highly interesting. Edge chipped of, restored, fascinating scene, pierced, Good Very Fine. Acquired from Harlan J. Berk. This Medallion was believed by the previous owner, to be a token for aristocrats. Its purpose was to get admission to the secular games in Rome. Basically a VIP Token. However it is more likely that this 'Token' was a piece of jewellery linked to the Cult of Dionysos. The Cult of Dionysus is strongly associated with satyrs, centaurs, and sileni, maenads and its characteristic symbols are the bull, the serpent, the ivy, and the wine. The Dionysia and Lenaia festivals in Athens were dedicated to Dionysus, as well as the Phallic processions. Initiates worshipped him in the Dionysian Mysteries, which were comparable to and linked with the Orphic Mysteries, and may have influenced Gnosticism. Orpheus was said to have invented the Mysteries of Dionysus. ILLUSTRAZIONE: Menade che danza con un Satiro, affresco dalla Casa dei Dioscuri a Pompei (Museo Archeologico di Napoli)1 punto
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Un grazie a te che ci hai dato lo spunto divulgativo... Perchè va ricordato, "senza dialogo non c'è crescita, senza coesione non c'è futuro, senza divulgazione non si aggrega". Eros1 punto
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Il fatto che siano leggibili è una cosa, bisogna guardare quanto sono leggibili, per determinare la conservazione si guarda l'iconografia nel suo insieme: i rilievi (capelli, baffi, orecchio), le scritte, i colpi al bordo, ammaccature varie; come puoi ben capire, sono tanti i parametri che determinano la conservazione di una moneta.1 punto
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Salve, allego immagini di un interessante e rarissimo cavallo aquilano di Carlo VIII, con la legenda del rovescio invertita , D.A. - ; MIR 1101 punto
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Nella medaglia papale gli studiosi distinguono le ufficiali, le semi-ufficiali, le private. Le medaglie ufficiali (le annuali e quasi tutte le straordinarie antiche) sono state emesse con un procedimento amministrativo, avviato con la scelta dell'incisore e del progetto e concluso con un atto della Autorità statale , che ne stabilisce anche la tiratura. Peraltro fino al 1800 i coni non venivano acquisiti dallo Stato pontificio, ma rimanevano nella disponibilità dell'incisore, che ne faceva anche un uso commerciale (noti sono i coni postumi seicenteschi e settecenteschi degli Hamerani ). La operazione Mazio, molto criticabile per certi aspetti speculativi, ebbe il pregio di riunire nella proprietà dello Stato Pontificio tutti i coni esistenti, che sono rimasti depositati dopo il 1870 presso la Regia Zecca(ora Zecca Italiana). Mazio sostenne un costo per acquistare i coni e lo recuperò con l'operazione di vendita dei riconi: oggi tutto il materiale produttivo della medaglistica papale è raccolto, archiviato, a disposizione degli studiosi. Le medaglie semiufficiali sono medaglie autorizzate dallo Stato pontificio; sono state emesse nei secoli da Istituzioni legate allo Stato pontificio e forse anche da privati; si dovrebbero ricercare la autorizzazione per vedere quali vincoli sono stati posti. Le medaglie private, che sono una produzione avviata a fine 1800 e sviluppata in epoca moderna, ovviamente non hanno vincoli e controlli; ma solo queste oggi rientrano nel dubbio proposto da Giov. L'utilizzo dei coni delle medaglie ufficiali per nuove tirature esigerebbe atti autorizzativi ufficiali, alla stessa maniera del riconio di una moneta. Dirò ora una cosa cattiva sul mercato. Le medaglie papali ante 1800,nate da conio originale (per l'uso i coni deteriorati furono dagli Hamerani e poi dal Mazio riparati o rifatti e sono con lo studio riconoscibili su base oggettiva) sono molto rare . Nei tempi in cui l'acquisto si faceva prevalentemente presso i commercianti, non esistevano stock a disposizione (a differenza di tante monetazioni). L'acquisto delle medaglie papali veniva sconsigliato e le incertezze delle riconiazioni Mazio (non c'era il bellissimo CORPUS del Modesti) erano una buona motivazione. Così la medaglistica papale è stata lasciata allo studio e alla passione di pochi . Per nostra fortuna non ci sono stati picchi speculativi e si può ancora comperare a prezzi che non tengono conto della rarità, ma solo della antichità….e della bellezza estetica. Sulla medaglia moderna non mi farei illusione. Trenta anni fa c'era la ricerca della medaglia d'arte e vi erano molte imprese che vivevano con questa produzione (penso a Johnson, Pagani, Lorioli……..); queste hanno cessato. l'attività perché è una forma di collezionismo crollata. Nella medaglistica papale solo recentemente le tirature sono state ridotte; con Papa Francesco le emissioni annuali in bronzo ed in argento degli ultimi anni sono diminuite da 6.000 pezzi a 1.500/2000pezzi . Ciò significa minori donazioni di questo oggetto e minore collezionismo. Papa Francesco ha eliminato il ritratto dalla medaglia annuale e evidentemente non intende utilizzarla come messaggio pubblicitario (penso al contrario al tanto collezionismo internazionale - e particolarmente polacco- per papa Giovanni Paolo II). Io penso che la medaglia moderna nella collezione ci sta bene, perché continua e completa una storia. Avverso le speculazioni e i prezzi elevati (di emissioni private), che hanno danneggiato il collezionismo e deluso nuovi collezionisti. Le medaglie dal 1800 all'anteguerra si trovano ancora a prezzi molto interessanti in rapporto alla bellezza estetica e all'interesse storico. Se ci fosse un aumento di collezionismo, anche modesto, non sarebbe facile fare una collezione completa (e già non lo è perché i primi anni di Pio VII in argento si trovano con grandissima fatica). Le medaglie ante 1800 (da differenziare nella valutazione tra i coni d'epoca e i riconi) sono una collezione affascinante, che richiede anche lo studio del numismatico, proseguendo l'insegnamento di Adolfo Modesti.1 punto
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Grazie @Francesco1984 ma sai.......x qualcuno molto + competente di me è BB, al massimo BB+ Sono contento che tu la pensi come me, non è affatto BB ? e con queste nuove foto spero di aver dato "giustizia" a questa moneta. @Rocco68 anche il tuo esemplare è privo di punteggiatura accanto alla data?1 punto
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Buonasera a tutti. Approfitto di quella bellissima discussione aperta dall'amico @Rocco68 per pubblicare una delle mie monete che mi da maggiori soddisfazioni. Amo moltissimo il rame napoletano, più dell'argento. Si tratta di un 8 tornesi 1817 con scritta SICILIARUN al D. e rombo dopo la parola tornesi. Rif. Magliocca 451a Sono graditi i vostri commenti e pareri, grazie Buon fine settimana a tutti1 punto
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A questo vorrei aggiungere anche di pensare ai centinaia e probabilmente migliaia di testi perduti, non giunti agli amanuensi o "scartati" da questi nel lavoro di copiatura a causa del loro contenuto non ritenuto consono da tramandare, perché probabilmente presentavano impostazioni scientifico-religiose non in linea con il mondo cristiano.1 punto
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vorrei intervenire in questa discussione che sicuramente ha una portata vastissima in merito alle fonti che possiamo criticare. intanto, i testi antichi che oggi possiamo consultare in storiche biblioteche o comprandone una copia in libreria non sono fonti primarie, ma secondarie. Possono avere avuto sia manipolazioni da parte degli amanuensi medievali che falsificazioni storiche da parte degli antichi che come è noto tendevano a dare raramente un giudizio imparziale. Perciò diventano primarie quelle fonti che derivano certamente dai secoli passati, inalterate (epigrafi, MONETE, cippi funerari…). Degli archetipi originali (il testo originale, primigenio, la versione scritta da Cesare, Seneca…) non rimane praticamente nulla (pochissimi sono gli antichi papiri che contengono passi/frammenti dei testi, conservati fino ad oggi in luoghi molto asciutti e poi è probabile che sin dalla loro messa in circolo questi testi abbiano subito delle naturali modifiche) ma questi possiamo ricostruirli comparando le varie copie strascritte a mano fra alto e basso medioevo e pervenute fino a noi di uno stesso volume. Il lavoro filologico principale di chi oggi vuole studiare questi testi è quello di una attenta e costante comparazione.1 punto
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Salve, apparsa in asta Artemide XXXVI nel 2012: Lot 40 Mondo Greco. Italia Greca. Bruttium (?), zecca incerta. Emiobolo (?), ca. 340-320 a.C. D/ TPAEΣ. Protome di toro androcefalo a destra. R/ BPEIΓ. Spiga di grano; sopra la foglia, delfino a sinistra. HN (Italy) 2678. AE. g. 4.42 mm. 15.50 RRR. BB. Emissione interessante, della più grande rarità. Greek. Italy. Bruttium (?), uncertain mint. Hemiobol (?), circa 340-320 B.C. Obv.: TPAEΣ. Forepart of man-headed bull right. Rev.: BPEIΓ. Grain ear, leaf to right. Dolphin to left. HN (Italy) 2678. AE. g. 4.42 mm. 15.50 RRR. VF. Interesting and rare issue.1 punto
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Buona domenica amanti delle napoletane, oggi vi faccio vedere la mia Piastra del 1788. Il nostro @Rex Neap la trovera' " molto interessante".?1 punto
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L'argento non si ossida, la patina nera che vedi e' solfuro d'argento (Ag2S). Non mi e' ben chiaro cosa sia la patina verde, perche nell' argento 835 non c'e' abbastanza rame per formare ossido di rame (beh, sono sicuro che nell' argento 900 non si forma. a naso direi neanche nell' 835). Il modo migliore per toglierela patina e' il metodo con il pezzo di alluminio (o anche zinco). Attenzione pero che un sacco di numismatici ti diranno che la moneta perde valore (a mio modesto parere invece diventa semplicemente una moneta meglio conservata). I classici pulitori chimici (es. tiurea acidificata) rendono il solfuro d'argento solubile io acqua e quindi lo rimuovono lasciando inattaccato l'argento metallico della moneta. Pero quell' argento che a reagito per formare il solfuro e' perso. Il metodo che vado a descrivere invece separa zolfo ed argento e, se lo strato di solfuro e' abbastanza sottile (come e' spesso il caso) rideposita l'argento sulla moneta. ingredienti: bacinella di ceramica o plastica. acqua bollente bicarbonato di sodio idealmente un pezzo solido di allumino o zinco. In mancanza il domopak funziona non c'e' male. se usi alluminio (specialmente il pezzo solido) raschia la superficie con un coltello per rimuovere l'ossido di alluminio. Il domopak puoi provare ad "accarezzarlo" con la carta vetra fina fina. metti l'allumino sulla bacinella metti la moneta sull' allumino spargi abbondante bicarbonato versa l'acqua bollente. vedrai una schiuma bianca mentre il bicarbonato si scioglie in acqua. agita la bacinella, movimento tipo "cercatore d'oro", non so se mi spiego. Non occorre rivoltare la moneta in modo da porre l'altra faccia a contatto dell' alluminio, ma neanche guasta se lo fai. vedrai l'argento risplendere come per magia quasi subito. Tira fuori la moneta (attento scotta) e lavala sotto abbondate getto d'acqua. Si puo usare sapone. asciga con panno morbido.1 punto
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