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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/07/19 in tutte le aree
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Completata anche la sezione relativa all'Italia, con l'inserimento delle monete del Regno, altro argomento piuttosto complesso e con possibilità di qualche inevitabile errore.... Sperando di averne commessi pochi, sono gradite segnalazioni, penso che sia una delle monetazioni più collezionate... Monete in Lire del Regno d'Italia3 punti
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Complimenti @britannia, hai messo un bel pezzo raro in collezione. Non sono in tanti che possono dire di avere questa variante. Ti auguro di mettere altri pezzi belli e rari come questo in collezione. Saluti Angelo2 punti
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Salve a tutti. La zecca è Lugdunum: SLVGD (non riesco a distinguere bene la prima lettera, potrebbe anche essere P e quindi sarebbe RIC VIII, n. 239 - Scarce). Coniata tra il 360 ed il 363 d.C.2 punti
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AE 3 di Giuliano II con al rovescio VOT X MVLT XX. Non riesco a capire la zecca... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Gli scarti di zecca entravano lo stesso in circolazione, anche i pezzi in argento come il tuo.... Basta che fossero del peso corretto. Ti faccio vedere il mio Grano Cavalli del 1793, anche questo ritenuto uno scarto di zecca. Peso 3,10 grammi.2 punti
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Ciao @talpa, sicuramente come dici le due biblioteche, quella cartacea e quella digitale, ormai devono coesistere ed andare di pari passo, se uno vuole accrescere la propria cultura. Sono curiosissimo di leggere la seconda parte del tuo articolo sul nuovo umero del Gazzettino, spero esca presto. Complimneti.2 punti
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Salve a tutti. Volevo segnalare all'attenzione degli eventuali interessati il programma di questa Giornata di studi organizzata per il prossimo 4 ottobre all'Archivio di Stato di Salerno. L'analisi che verrà presentata in questa occasione non sarà limitata al solo aspetto numismatico ed anche quest'ultimo verrà affrontato con una nuova consapevolezza, grazie alle importanti tematiche storiche che verranno discusse in questa sede e che permetteranno una migliore comprensione della moneta in quanto testimonianza materiale di una cultura che ha forgiato la storia, la società e la politica altomedievale dell'intera Italia meridionale. Sperando che l'iniziativa riscontri il vostro favore, vi lascio alla lettura del programma.1 punto
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Buongiorno a tutti, volevo rendervi partecipi di questo mio ritrovamento che penso sia uno dei più particolari mai fatti da quando colleziono monete euro. Infatti, ho trovato in circolazione (nel resto dopo aver fatto compere) un due euro della Slovacchia dell'anno 2010, coniato in soli 65.000 esemplari che, oltretutto, dovrebbero far parte di divisionali. Allego sotto le immagini, fatemi sapere cosa ne pensate. Gabriele 1 punto
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Scusami Rocco per il ritardo,ero fuori sede.Comunque le allego una foto della moneta in cui non sono riuscito a decifrare l'ultimo numero(sembra uno zero),potrebbe essere anche un6,un 8.Un grazie sincero.1 punto
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Buonasera Legionario, grazie per la sua gentilissima risposta e da quanto ho capito per il procedere all'inserimento della foto, metta pure il mio nikname, saluti F.P.1 punto
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DE GREGE EPICURI La coniazione dei "coccodrilli" è stata davvero enorme, e con immagini abbastanza varie. Vi mostro un coccodrillo dalle fauci molto esili (sembra un caimano!) e un altro invece di tipo tradizionale. Quest'ultimo fra un po': ho superato i KB.1 punto
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Infatti, la conservazione non è certo delle migliori e la valutazione spesso è un parametro che ha anche del personale. Da una prima ricerca sembrerebbe difficile trovare questi bronzi in buona conservazione. Questo dato sembra confermato anche dal catalogo Seaby che ho citato prima, il quale la riporta solo in conservazione F, mentre per altre contempla anche gradi più elevati. Ad esempio, in internet mi sono imbattuto in quest'altro esemplare (probabilmente appartenente ad una collezione privata perché non ho trovato riscontri sull'eventuale passaggio di mercato) che, secondo me, è molto vicino a quello presentato in questa discussione, se non messo anche leggermente peggio.1 punto
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Nulla da aggiungere all'ottimo intervento di Caio Ottavio. Moneta estremamente rara: mancante anche nella famosa collezione RBW. Un grazie per il voler postare la foto nel catalogo online. Per l'inserimento nella scheda: si vuole inserire le immagini in forma anonima oppure con un nome (o nickname)?1 punto
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Ho scoperto questo tuo sito un anno fa.. e mi è parso fin da subito ben fatto! Scoprendo ora che il suo autore è qui sul forum colgo l'occasione per complimentarmi "di persona"?Complimenti davvero un lavoro ben fatto! Ottima iniziativa anche l'inserimento di un catalogo sul Regno d'Italia1 punto
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buon pomeriggio Solo 4 monete? non fermarti alla prima osteria e vai al post 10 della discussione che hai allegato, vedrai che ce ne sono ben piu' di 4; ora puoi divertirti a cercarne una uguale alla tua.... Saluti Luciano1 punto
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Ciao, ti segnalo questo link relativo ai pesi dei follis nel periodo da te indicato. http://manuali.lamoneta.it/Follis.html#follis2 assolutamente sì, ho letto anche la definizione "1/5 di follis" ... Ciao Illyricum1 punto
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Buonasera Giuseppe e grazie per gli apprezzamenti al mio "scarto di zecca", l'ho riportato in Italia dal lontano Canada. Chissà quante ne avrà viste. ? I Grani Cavalli furono prodotti dal 1788 al 1793 per poi riprendere le Coniazioni dal 1797 al 1798 fino ai pochi pezzi del 1800. La loro produzione dal 1788 al 1793 per il piccolo commercio fu enorme. Molti pezzi ( anche di altri nominali in rame) presentano ribattiture, decentrature, facce in incuso e variazioni di peso notevoli..... Sia in calo che in sovrappeso. Nonostante questi difetti.... Il popolo le accettava comunque, molte presentano segni di circolazione e molte sono giunte a noi quasi intatte attraverso i collezionisti. Dato lo scarso valore d'acquisto di un Grano Cavalli.... Non penso proprio che facessero cose del genere. Con un peso di 3,10 grammi forse veniva accettata per un nominale da 6 Cavalli il cui peso è circa la metà. Buona domenica anche a te... Vado a controllare i pezzi della Nomisma 60.... ... Ma solo a vederli1 punto
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Salve @Enki Si tratta di questa: Bronzo AE 16 coniato a Dyrrhachium (Illyria) intorno alla prima metà del I sec. a.C. Il nome del magistrato al rovescio è Chairillos. Al D/ testa laureata e barbuta di Eracle a destra. Al R/ XAIΡIΛ-ΛOY ai lati del tripode centrale. In esergo, ΔYΡ (indicazione della zecca). Rif.: BMC n. 169.1 punto
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Salve a tutti. Confermo la lettura di Stilicho: è un antoniniano di Claudio II Gotico coniato a Cyzicus con la R/ FORTVNA REDVX e in esergo SPQR. Rif.: RIC V/1, n. 234. Non mi sembra quello della zecca di Roma, perché altrimenti nel campo destro del R/ avremmo trovato una Z.1 punto
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Sono d'accordo, una pagina storica vergognosa per il nostro Paese. Purtroppo qualcuno ha svolto bene il proprio compito, penso si trovino ben pochi documenti ormai e quindi anche gli Storici ( con la S maiuscola ) non potranno mai approfondire la questione. Umberto II ha dimostrato un grande senso civile impedendo una nuova guerra fratricida senza che nessuno della Repubblica gliene abbia reso merito. Il Risorgimento ha avuto i suoi meriti ( come hai scritto ) e molti dei suoi uomini erano grandi uomini. Sulla metodologia usata per arrivare all'Unità sono critico, forse era l'unica via percorribile, forse dipendeva dal fatto che non è mai esistita una Nazione Italiana e quindi le realtà erano variegate. Certamente sono stati commessi moltissimi soprusi che stiamo scontando ancora adesso. Ciao grazie per l'apprezzamento sulle Langhe !1 punto
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2 euro della Slovacchia anno 2010, emesso in 65.000 esemplari appartenenti esclusivamente a serie divisionali.1 punto
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Mentre questa ci sta come anteprima del convegno in quanto è lo scavo fatto dall'archeologa Caterina Giostra su una chiesa vicino allo svincolo autostradale di trezzo, individuata da una lunga ricerca bibliografica. Peccato che qualche anno prima il proprietario del terreno (per motivi agricoli) abbia distrutto gli avanzi di mura che erano ancora esistenti e spianato l'unica tomba importante alla interno della chiesa lasciandone solo il fondo che si vede anche nella mia foto. Si ignora che fine abbia fatto l'eventuale corredo e la lapide che sicuramente recava una qualche iscrizione. Se infatti si usano dei programmi di foto aeree come quelli di Atlante italiano e si guardano le foto storiche si vedono bene i muri della chiesa con le ombre sul terreno. Sicuramente di questo scavo si parlerà nel convegno. Posso solo anticipare che l'importanza di questa chiesa era quella di essere l'unica a cui facevano riferimento vari nuclei abitativi ininterrotti dal 500 al 1500 (mille anni documentati di insediamento). Trovare una chiesa utilizzata dai longobardi non è fondamentale...lo sarebbero stati trovare e scavare in uno di questi nuclei abitativi in quanto sono rarissimi gli scavi di questo tipo come quelli di Castelseprio (presenti anche loro nel convegno). Be' a fine scavo in una mezza dozzina di voli di ricognizione ne ho individuati 4...tutti intorno alla chiesa...ma purtroppo l'esperienza di scavo si era chiusa e non si e' deciso ad ampliare l'area di scavo1 punto
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La moneta è quasi illeggibile, ma il fatto che il carattere Tong (che è sempre il terzo carattere) si trova in basso ci dice che questa moneta appartiene alla dinastia cinese Song settentrionale. Infatti questa fu l'unica dinastia ad emettere monete da leggersi in senso orario, anziché nell'ordine alto-basso-destra-sinistra. La forma dei caratteri (o di ciò che ne rimane) fa supporre che la moneta sia una Xiang Fu Tong Bao, prodotta mille anni fa, dal 1008 al 1016 dall'imperatore Zhenzong (regnante dal 997 al 1022). Peso e diametro ci dicono che il valore nominale è di 1 cash. Per confronto allego un disegno con caratteri leggibili.1 punto
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E' così. Il trasferimento da uno Stato a un altro dove c'è richiesta (il cosiddetto "pooling") è una prassi comune per le banconote, che in questo caso è stata adottata anche per le monete.1 punto
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Sul fatto che la Storia sia scritta dai vincitori non vi è ombra di dubbio: per rimanere in tema Savoia, basta leggere quanta bolsa retorica farcisce gli scritti sul Referendum Istituzionale del 1946. Pur essendo svoltosi in un clima tutto fuorché tranquillo, senza gli opportuni e necessari controlli e presidi, con un esito contestato e che senza la saggezza del Re avrebbe scatenato un'altra guerra civile, è diventato "la festa degli Italiani"... Sul Risorgimento è indubbio che taluni abbiano "calcato la mano" dando i tratti della pomposità a fatti e personaggi che però "epici" lo sono stati davvero. Credo sia indiscutibile che il Risorgimento - iniziato se vogliamo con il Congresso di Vienna del 1815 - sia stato quanto di meglio gli Italiani (o meglio le elité italiane) hanno saputo fare, debellando i potentati stranieri (vedi tutti i regnanti di Casa Asburgo che governavano in Italia) e le oligarchie esauste (vedi Genova e Stato Pontificio) che impedivano agli Italiani di avere uno Stato Unitario come inglesi e francesi avevano già da 300 anni. Da milanese, peraltro, non posso dimenticare che senza il Risorgimento la mia città mai avrebbe potuto diventare la capitale industriale d'Italia, con tutto quello che ne è conseguito in termini di sviluppo e benessere... PS: le Langhe sono eccezionali...1 punto
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Sarebbe ora che Lamoneta. It cominciasse a "coniare" magliette, felpe e cappellini, così ai convegni ci si potrebbe riconoscere...1 punto
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Parole interessanti quelle del direttore della banca. In effetti solitamente viene data poca importanza alle monete svizzere in quanto ritenute da molte persone pezzi "comuni" o comunque molto facili da reperire. Se solamente più persone avessero la possibilità di scoprire cosa si cela dietro di esse magari i pensieri e le intuizioni del direttore si trasformerebbero in pura realtà. Ora che ci penso, un po' di tempo fa un caro amico con la nostra stessa passione è entrato in possesso di 5 rappen del 1896, anch'essi coniati in soli 16 esemplari. Nel caso riuscissi a contattarlo ti avviserò e magari ti manderò qualche foto della moneta (a patto che non l'abbia venduta). Gabriele1 punto
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v: DNMAGNENTIVSPFAVG - Bare-headed, draped and cuirassed bust right; A behind head. Rev: VICTORIAEDDNNAVGETCAE - Two Victories standing, facing each other, together holding wreath reading VOT/V/MVL/X with Chi-Rho above peccato che non si capisce la zecca....... a mio parere potrebbe essere Arles - ma è una opinione...1 punto
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Spero di poter dare il mio piccolo contributo con questo mio grosso di Giovanni Soranzo del tipo 1, di cui evidenzio alcune particolarità (non vi annoieró con la scheda di catalogazione, giuro ). Al D/ - stendardo con Leone in moeca (dritta del buon @fabry61); - legenda al contorno quasi senza interpunzione, difatti, per quanto sia un tondello abbastanza vissuto, leggo IOSUPANTIO [P “barrata]; • S M VENETI - su San Marco, Croce del braccio destro composta da barrette perpendicolari fra loro mentre Croce sul braccio sinistro composto da 4 globetti; Al R/ non ci facciamo mancare una bella ribattitura verso destra, come si può notare dal raddoppio della porzione sinistra dell’aureola del Cristo e della ripetizione, per metà, dei globetti della gamba destra del trono, della veste e della gamba destra del Cristo, e di conseguenza alla mancanza di parte della parte esterna della gamba sinistra del trono e di uno dei tre globetti del bracciolo sinistro.1 punto
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Buonasera a tutti, Questa Piastra del 1834 con la linea orizzontale sopra il 2 di 120 al rovescio la si conosce da tempo. Ma non penso si tratti di una rottura di conio, sarà stata una "svirgolata di bulino"? Voi che dite.... Cosa ne pensate?1 punto
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Leggo: "... ipotizza la possibilità che, anche prima dell'anno 1000, varie monete auree bizantine col volto di Cristo siano state strofinate con la Sindone" se qualche studioso mi spiega come possa una moneta "strofinata" su un telo di lino, lasciare un'impronta leggibile, oltretutto a distanza di 1000 anni, con tutto quello che la Sindone ha subito...è veramente un fenomeno ! Oltretutto, anni fa, un'eminente studioso di Torino ( ahimè mio professore di Medicina Legale !) avanzò l'ipotesi di impronte di monete romane poste in corrispondenza della regione orbitaria ( come era prassi a quel tempo nelle sepolture). Ma non penso si sia scoperto qualcosa. Saluti1 punto
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Voglio aggiungere ancora una cosa.. Guardiamo le discussioni aperte sul forum in questi 15 anni Romane imperiali circa 94000 Medioevali italiane più di 40000 Regno d'Italia 205372 Repubblica più di 45000 Napoli (due sicilie) 78000 Savoia antichi più di 33000 Anche se calcoliamo che molte discussioni sono futili ed inutili per il nostro discorso si può notare come il regno è nettamente in vantaggio rispetto alle altre categorie!! Per me può essere un termine di paragone accettabile che rende l'idea della situazione..1 punto
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Ciao.. per quanto riguarda il disallineamento dell'asse del conio, è irrilevante ai fini dell'autenticità di una moneta. Quando venivano coniate le monete (a mano) non vi era alcun riguardo al fatto che diritto e rovescio dovessero trovarsi in linea e ciò è comune a tutta la monetazione antico romana.. per quel che ne so io. Il fatto che ci siano quei bitorzoli, come li chiami tu, anche questo secondo me non rileva; in epoca repubblicana il tondello d'argento del denario, all'atto della battitura, subiva una compressione che lo deformava creando delle anse e delle tacche sul contorno, anche a causa delle caratteristiche fisiche dell'argento! Aggiungi pure che il tondello non era troppo rifinito nemmeno prima di essere battuto.. quando gli operai della zecca magari dovevano sbrigarsi a produrre grandi quantità di pezzi e non badavano troppo alla forma. L'importante era che il denario avesse quel peso stabilito, fosse d'argento e fosse sufficientemente leggibile.. anche se fuori centro o con i bitorzoli!! Nemmeno a farlo apposta ho anche io la stessa moneta... che è certamente autentica.. te ne posto la foto così potrai riscontare anche sulla mia le irregolarità del contorno (anche se meno accentuate della tua). Per completezza ti suggerisco di comunicare anche il peso della tua moneta. Detto questo, propenderei per la sua autenticità. Naturalmente tutto ciò secondo la mia modesta esperienza. Ciao Flaminius.1 punto
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Salve @fapetri2001 Non sembra essere una moneta appartenente alla serie anonima, perché al di sopra della prua vi è il monogramma AV, come hai ben letto anche tu. Ipotizzo, quindi, possa trattarsi di qualcosa di simile: Semisse in bronzo coniato a Roma tra il 194 ed il 190 a.C., gens Aurelia. D/ Testa laureata di Saturno a destra. Dietro, S (indicazione del valore). R/ Prua di nave a destra. Sopra: AV in nesso; davanti: S (indicazione del valore) e in esergo: ROMA. Rif.: Crawford, p. 212, n. 136/3; Babelon, Aurelia, p. 236, n. 3. Si tratterebbe di una moneta molto rara: il Crawford ne elenca solo 3 esemplari conservati a Parigi, mentre sui cataloghi del Forum è data R5, con un diametro di 26 mm ed un peso di 13,8 g. (è indicata la stessa foto riportata dal Crawford II, tav. XXIV). Il Crawford a p. 51 dice che la serie bronzea della gens Aurelia si basa su uno standard ponderale avente un asse dal peso di 36 - 31,5 g., il che significa che un semisse peserebbe tra i 18 ed i 15,75 g. Il tuo esemplare rientrerebbe benissimo in questo range di peso. Inoltre, lo stile della prua sembra coincidere con questa rara emissione, in particolare da quella sorta di "triangolo" che si vede sotto la lettera A del monogramma. In attesa di ricevere anche altri pareri, ti indico di seguito il disegno pubblicato in Babelon ed il link alla scheda dei nostri cataloghi: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G16/131 punto
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In queste prime "battute" ho scritto spesso...."Direttore del Gabinetto d'Incisione" ma chi era questa persona e che ruolo aveva ? E' questo il periodo della Riforma dell'Amministrazione Generale delle Monete...partita sotto Ferdinando I di Borbone e conclusasi (con Decreti) sotto Francesco I di Borbone [.....] ai Maestri di Zecca (l'ultimo il Diodati) e di Prova vennero sostituiti i Direttori e tra questi quello che più ci interessa fu il Direttore del Gabinetto d'Incisione.....aveva il compito di eseguire i bozzi dei disegni, distribuiva, con diligenza, i lavori agli Incisori dirigendone l'esecuzione e soprattutto vigilava sull'esattezza e costruzione dei lavori stessi; assisteva alle impressioni delle matrici, dei punzoni e dei coni di tutte le monete e le medaglie che si facevano nei torchi, tenendo un apposito registro che poi, successivamente, consegnava agli incaricati del Tesoro; oltretutto era pure responsabile di tutti gli utensili (appositamente inventariati) che venivano usati nei locali del Gabinetto stesso. Il primo personaggio che assunse tale carica fu Filippo Rega. Un saluto Pietro1 punto
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:blush: Adesso cercherò di rispondere a "gallo" per la sua ottima e giusta osservazione....per quel che ne so, poi magari Francesco che ne sa più di me potrà essere "chiarificatorio". Non si tratta sicuramente di "competizione", con l'Istituzione del Gabinetto d'Incisione vi furono anche delle regole ben precise da osservare, non più come nel passato ed il Direttore oltre ad esserne responsabile, vigilava e ne osservava l'esecuzione dei lavori....quindi non credo sia stato questo il motivo; per il Carlino l'anno 1832 fu la sua prima annata e qualcosa sarà sicuramente successo, purtroppo, come orami diciamo spesso, mancano documenti e di conseguenza si può solo presupporre....una cosa è certa, che in quell'anno, sempre e solo se parliamo dei dritti ci furono più di due incisori e forse qualche conio è stato inciso da un altro. Di più per adesso non conosco.1 punto
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Cavolo....Francè, questo è un chiarimentiSSimo molto dettagliato, anche se hai anticipato l'uscita del tuo lavoro :good: bene ....aspetto con ansia. P.S. Francè ti sei accorto che per la medaglia che ho riportato e per un' altra incisa dal Vernucci (D'Auria 201) si è sempre e solo riportato R. Vernucci senza mai scrivere cosa stesse ad indicare quella R...........in un documento ho letto che si trattava di Raffaele ed io ho riportato "opus Raffaele Vernucci".1 punto
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.........a seguire, perché si fece strada in Zecca, in quegli anni, parliamo di Scipione, figlio di Vincenzo Catenacci, forse e sicuramente, oltre che per le sue doti, per la presenza del padre, che come detto divenne il Direttore Generale (come si dice da padre a figlio); trovò un po' la strada sbarrata per i grandi "mostri" che aveva davanti, il D'Andrea, l'Arnaud (Achille) e il già predetto Cariello.........ma era giovanissimo, per anni fu "aiutante incisore" (carica da non denigrare, a volte e spesso l'aiutante, come nel caso di Scipione per la continua assenza del D'Andrea e dell'Arnaud suppliva egregiamente gli stessi), e quindi poteva aspettare almeno fino a quando non usci di scena Francesco D'Andrea, siamo intorno al 1844, quando divenne Secondo Incisore, infatti la sua prima uscita Ufficiale fu la medaglia per l'esilio di Pio IX a Gaeta nel 1848........nei primi anni però, forse, come detto prima aiutato dalla presenza del padre riuscì a farsi valere con un suo primo lavoretto, non da poco, direi e cioè la medaglia coniata per il Premio per le Allieve dei Reali Educandanti di Napoli nel 1832..........e alla faccia del "ragazzino"....osservate che ritratti !! Le foto sono tratte da: Asta Nac 47 del 3 giungo 2008 lotto 497 – Ricciardi 243 - D’Auria 177 Asta Nac 47 del 3 giungo 2008 lotto 524 – Ricciardi 190 - D’Auria 2171 punto
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[.....] proseguiamo: in quegli anni, 1831/1832 un giovanissimo Ragazzo, anch'egli come il D'Andrea, tra gli allievi prediletti del Rega, già sgambettava e sgomitava nei locali del Gabinetto d'Incisione; a 15 anni era già alla scuola del Maestro (Istituto delle Belle Arti) istituito nel 1822 e si fece subito apprezzare per la sua capacità d'incidere su pietre dure; aveva delle doti eccelse tanto che fu l'unico da "Alunno" ad avere l'autorizzazione dal Rega e dal De Rosa ad incidere una medaglia e firmarla con il suo cognome, anche se come è riportato in questo articolo di Francesco di Rausohttp://www.ilportaledelsud.org/cariello.htm il cognome fu scritto Carriello; a proposito dell'articolo, invito tutti (per chi non ha avuto ancora occasione di leggerlo) di dargli una letta, e molto interessante, e meno male che qualcuno scrive....la medaglia è riportata in Fig. 5 dell'Art. Ritornando a noi, dicevo ......In Zecca, nel giro di pochi mesi passò ad essere da "Alunno" (1830) a "Aiutante Incisore" (1831) e da Aiutante a Secondo Incisore (1832), questo, oltre alle sue capacità, anche perché gli eventi gli furono favorevoli: il Catenacci (Vincenzo), morto il Rega, passò alla Direzione, liberando così un posto nel Gabinetto d'Incisione, il D'Andrea passò come Primo Incisore ed il Cariello, come detto prima, divenne Secondo e sapete chi fu nominato Aiutante ? (posizione da ricoprire) il figlio di Vincenzo, Scipione Catenacci, molto ma molto giovane (tanto che nel 1832, Scipione già era operativo)...........e queste non sono storielle inventate. Del Cariello ...che posso altro dire se non farvi osservare i suoi primi lavori, (siamo nel 1832) nel Gabinetto d'Incisione, logicamente dopo quello dell'articolo di Francesco, nel 1830,........ guardate i ritratti di Ferdinando II, non vi è certezza e documenti che lo comprovano, tranne che per la scoperta delle sigle A.C. sul 10 Tornesi, ma secondo un mio parere ha coniato tutta la serie in rame di questo Re.1 punto
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Visto che ho aperto io la discussione, è giusto e doverso che inizi io....stasera poi, sono in vena di scrivere......partiamo dalle Piastre. Ormai è noto che molti documenti sono andati smarriti, chi mi ha preceduto ha fatto il possibile per richercare quante più notizie possibili su queste persone, ma molti buchi sono stati lasciati nel comporre il mosaico.......ma qualcosa c'è, con un pò di buona volontà, pazienza e ricerca stò cercando di ricostruire l'ordine cronologico di queste persone che tanto hanno dato per rendere prestigiosa la zecca napoletana......dove i documenti mancano, c'è da lavorare sodo; spero anche in un vostro aiuto e qui si può dialogare. Grazie Come già detto da Francesco nella discussione della medaglia per la Basilica di San Francesco di Paola, esiste ed è riportato un documento nel quale è riferito che i coni del rovescio delle Piastre, a partire dal 1831, sono opera di Achille Arnaud...persona incontrastata ed abilissima nell'incisione dei rovesci, più altri particolari. La cosa si complica per i dritti, dove almeno fino al 1832/1833 il primo incisore fu Vincenzo Catenacci, (la conferma sono anche la serie degli Uomini Illustri) quindi si può presupporre che egli abbia iniziato la coniazione dei dritti delle Piastre giovanili del Re Ferdinando II di Borbone.....non và però dimenticato che un abilissimo secondo incisore, di nome Francesco D'Andrea, alunno preferito del Rega, si faceva avanti a tutto spiano, si ricordano di lui le incisioni di numerosisime Medaglie, tutte di pregevolissima fattura; e non va dimenticato che a volte/spesso il secondo incisore poteva, alla pari, sostituire il primo. Nel 1833 il Rega muore ed il Catenacci (Vincenzo) passa alla Direzione del Gabinetto d'Incisione, mentre il D'Andrea diventa primo incisore dei dritti. Ecco adesso mi fermo...un pò alla volta altrimenti arriviamo prestissimo al 1860. Un saluto1 punto
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