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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/19 in tutte le aree
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Taglio: 2€ CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.226.631 Conservazione: BB Località: Sottomarina (VE) Taglio: 2€ CC Nazione: Spagna Anno: 2005 Tiratura: 7.892.077 Conservazione: BB Località: Padova ..che bofice di ritrovamenti, soprattutto la don chisciotte la aspettavo da almeno un decennio..4 punti
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Ciao a tutti, vi presento la mia prima bizantina: un XX Nummi di Costante II per Napoli. Prima un pò di storia ( fonte:: http://www.accademianuovaitalia.it) Lo storico tedesco Ralph-Johannes Lilie così riassume questo strano episodio nella sua importante opera «Bisanzio. La seconda Roma» (titolo originale: «Byzanz. Das zweite Rom», Berlin, Siedler Verlag, 2003; traduzione italiana di Giorgio Montinari, Roma, Newton & Compton Editori, 2005, pp. 97-99): "In questo periodo [cioè verso il 662] si ebbe una delle azioni più bizzarre dell'ormai trentenne Costante II. Nell'estate del 662 egli riunì l'esercito e, passando per Tessalonica, marciò su Atene,, dove fece una breve sosta, per procedere poi verso occidente e approdare infine in Italia. Qui assediò, senza successo, la longobarda Benevento e si diresse poi verso Roma, dove fece un ingresso trionfale in quanto primo imperatore d'Oriente a recarsi in visita nell'antica capitale, dopo la divisione dell'impero nel 395! Lo scalpore fu corrispondente all'entità del fatto. Ma l'imperatore si trattenne per poco anche nella Città Eterna. Dopo aver estorto un contributo consistente a Roma (si dice che abbia portato addirittura con sé i tetti di rame delle chiese), voltò le spalle alla città e al papa e si recò in Sicilia, dove dichiarò sua capotale Siracusa e dove, nel 668, fu assassinato da un membro della sua corte. La motivazione di tutto questo è sconosciuta. Ma cosa voleva Costante in Italia? Molti sono stati gli interrogativi sulla questione, ma non esiste ancora una risposta definitiva. Forse aveva intenzione di liberare dai Longobardi l'Italia? In realtà si impegnò appena contro di loro, . Già l'assedio di Benevento rese evidente la debolezza delle truppe bizantine e Benevento era soltanto un piccolo principato dell'Italia meridionale. Se l'esercito imperiale non aveva conseguito la vittoria in questo caso, come poteva pensare di prevalere sul re longobardo nel Nord Italia e di riconquistare i territori lì situati? Ma Costante non tentò neanche un'impresa del genere, ma si diresse velocemente verso la Sicilia, che pareva più sicura. Voleva, come si è supposto, predisporre un catenaccio contro la penetrazione araba nel Mediterraneo occidentale? Ma la forza di Bisanzio era concentrata in Oriente, le sue province occidentali (il Nord Africa, la Sicilia, la Sardegna e alcune altre isole) erano, al confronto, più piccole e deboli militarmente. Inoltre Costate non aveva alcun motivo per fornire il suo sostegno ai Visigoti e ai Franchi, per non parlare del fatto che questi due popoli non rientravano, già da lungo tempo, nella sfera d'interesse di Bisanzio. Forse le motivazioni dell'imperatore sono da ricercare piuttosto nell'ambito privato. Sembra che Costante godesse di scarsa popolarità a Costantinopoli. I suoi insuccessi contro gli Arabi, come la sua politica in campo religioso, gli garantirono la simpatia di pochi amici. Gli ortodossi avevano espresso tutto il loro odio per l'imperatore per la crudele punizione inflitta a massimo e ai suoi seguaci, con la loro conseguente morte , come per la morte di papa Martino I durante l'esilio in Crimea. L'uccisione, imputata al suo volere, dell'amato fratello minore Teodosio nel 660, incrementò ancor di più l'astio contro Costante. A Costantinopoli. Potrebbe essere quindi che egli vagheggiasse di ricominciare una nuova vita in Occidente e ritenesse, negando totalmente la realtà, di incontrare maggior favore in Sicilia che a Costantinopoli. Egli chiese alla mogie e ai figli di raggiungerlo, ma questi furono fermati dall'opposizione dei governatori della capotale. Così Costante fu tagliato fuori in modo definitivo. Non si ostinò a fare ritorno a Costantinopoli, ma continuò il suo soggiorno in Sicilia. Anche se fosse vissuto più a lungo non avrebbe più potuto esercitare alcuna influenza sul corso politico dell'impero. Il temporaneo spostamento della residenza imperiale in Occidente rimase un episodio senza conseguenze.»3 punti
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Condivido anche la 1834 con la contromarca BOMBA. Impressa come sfregio sul collo del Re "come un collarino."3 punti
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In tutto questo; io 25 enne appassionato da quando avevo 10 anni sarò presente per la mia prima volta a Verona, facendo oltre 1100 km di strada per arrivarci! Motivazione alta e tanta voglia di vedere e continuare ad imparare ??☺️ Ci vediamo lì a Verona il 23 susu3 punti
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ottima e riuscita IV giornata di studi Longobardi, mia prima assoluta. Ho potuto reincontrare e discutere con Ermanno Arslan, conoscere la Dott. Lusuardi Siena, un portento e Fabio Carminati di cui apprezzo le ricerche sull Isola Comacina e Capiate. Devo ringraziare per la compagnia durante il pranzo @ambidestro e @vwgolf. un saluto a @giancarlone, @Testone68 @parpagliola sempre attivi nel partecipare a questi eventi straordinari. Ho apprezzato gli interventi di : Matteo Dolci "Strade e castelli sul lago di Como tra tarda antichita' e medioevo". Anna Ceresa Mori e Leonardo de Vanna " Lo scavo del palazzo imperiale di via Gorani a Milano". Alexandra Chavarria Arnau " Gli scavi di Torba". Tutti i relatori per la disponibilita' nel discutere dei propri lavori. e devo ringraziare la Dott. Valeria Mariotti che ci ha accompag ato nella visita del monastero di Cairate, spiegandoci alcuni dettagli svolti nella preparazione e gli aneddoti sulla NON ancora avvenuta apertura dal 2017.... @Adelchi66 penso di averti intravisto, io sono rimasto sempre in prima fila a Dx ( nella foto di parpagliola si intavede un "lucido" ?) , ci si incontrera' la prossima volta. Roberto alla V giornata, allora...3 punti
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È bello essere nuovamente qui e ritrovare tanti cari amici. Grazie Mario, adesso diciamo di sì, tutto ok.2 punti
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Buonasera @Scudo1901 questa in effetti è la "sintesi" dei miglior Utente della nostra sezione, Rocco C. che io condivido totalmente. E aggiungerei, con una collezione di monete degna di far parte di un museo.2 punti
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Ieri ho visitato il monastero di Santa Maria Assunta di Cairate, sede di un percorso archeologico veramente notevole. Al suo interno si può spaziare dall'epoca romana fino al basso medioevo. Veramente strepitose sono alcune tombe monumentali di epoca longobarda, soprattutto una che riutilizzare una stele romana come elemento strutturale della stessa. I curatori sostengono che fu scelta in base al fatto che essa sia appunto romana nel tentativo di riallacciarsi a tale cultura prestigiosa C'e da notare che tale manufatto reca, come decorazione," un sole delle alpi", quindi mi stupisce che nessuno abbia fatto il collegamento, stella a sei punte - tremissi stellati- simbolo della regalità longobarda ( tesi sostenuta dalla Pardi). Molto probabilmente la stele non fu scelta per un ipotetico collegamento con il passato ma più semplicemente per un più probabile richiamo ai regnanti longobardi. Possibile che gli sia sfuggito il nesso?2 punti
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Ciao Rocco e Litra68, mi inserisco nella discussione postando uno dei miei due 120 Grana 1834 che ho in raccolta. Questo ha la particolarità che i capelli sembrano "bulinati" e nella nuca c'è uno strano "ciuffetto" che non ho mai visto. Premetto che questa anomalia si nota solo con luce radente ( come le foto che ho fatto). La moneta pesa 27,33 g Se è importante fotograferò anche il contorno. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Ciao e Buona Domenica.2 punti
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In famiglia abbiamo l'abitudine di svuotare le tasche dagli spiccioli e metterli in un sacchetto. Stimolato da questa discussione, ho pensato di controllare e... sorpresa, ho trovato un 20 L. Fascetto di Vitt.Em.III. !! Peccato che è in una lega a base di rame e l'autore ha pure sottolineato il fatto che non era originale inserendo "copia". Sapete qualcosa in proposito ? Si tratta delle copie della Parmalat MisterDay ? Posto la foto accoppiata con un 5 Cent.di Euro che ha lo stesso diametro e quindi è facilmente confondibile. Ciao e grazie2 punti
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Sono stato chiamato in causa, quindi intervengo.. 1795, l'anno successivo Vittorio Amedeo III morì a Moncalieri. Le mutte hanno un bel carico di storia da raccontare... venivano chiamate mutte le monete da 20 soldi perché erano "Mute" rispetto al suono cristallino che aveva una moneta d'argento buttata su di un tavolo, ovvio, il loro valore intrinseco era di 2/5 quello dichiarato, 8 denari e non 20! Le ultime lire di Carlo Emanuele III avevano una bontà di 11 denari mentre queste 3.12 ed un peso minore. Tanta storia e tante mani, queste monete circolarono per 7 decenni quando già l'Italia era regno! Voglio portarvi ad immaginare queste monete coniate in soldi che circolano assieme ai centesimi di Vittorio Emanuele II, dopo che sono passate già monete dei tre figli Carlo Emanuele IV, Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, il potere è passato al ramo cadetto con Carlo Alberto e poi il primo Re d'Italia Sabaudo... sono monete comuni, ma la loro storia non è per niente comune, la data di coniazione è 1795, ma questa moneta è legata a più di mezzo secolo di fatti e di avvenimenti che hanno rivoluzionato il vecchio mondo.. e come ci ha raccontato @Litra68 anche il nuovo mondo...2 punti
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Taglio: 2€ CC Nazione: Francia Anno: 2018 B Tiratura: 15.000.000 Conservazione: BB Località: Amsterdam (Olanda) Taglio: 2€ CC Nazione: Irlanda Anno: 2016 Tiratura: 4.500.000 Conservazione: BB Località: Amsterdam (Olanda)2 punti
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Ciao a tutti..mesi fa avevo acquistato questa moneta ma non sono mai riuscito a classificarla con precisione..ho cercato in rete ma uguale non lho trovata..dovrebbe essere un denaro piano imperiale di Milano o grosso..?presenta 2 cunei nei quarti inferiori della croce..in rete le ho trovate con i cunei nei quarti superiori..le foto non sono un granché..le macchie nere che presenta sembrano incrostazioni alcune e altre mancanza di metallo.. Mi piacerebbe avere una classificazione precisa dagli esperti di questa monetazione se possibile Grazie in anticipo 2,00gr 20mm1 punto
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Un reperto interessante, peccato che non mi intenda affatto di medaglie antiche, come direi sia questa. Ho provato a schiarirla, emerge un volto maschile ritratto di profilo che non riesco ad identificare. Spero che qualcuno possa aiutarti ad identificarla : ciao Robin.1 punto
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Saprai sicuramente che la produzione di Piastre del 1834 fu enorme, la preparazione dei nuovi conii del Dritto e del Rovescio in zecca non dovette fermarsi mai. E nelle Piastre del 1834 che si trovano le maggiori varianti: REGN GRTIA GRAITA RES 10, 11 e 13 torrette nello stemma del Portogallo. Pallini a forma di torrette. Aquilette rovesciate. I numeri della data variano per distanze e altezze ma non vengono classificate come "varianti"1 punto
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Grandissimo! Hai fatto benissimo a cedere alla tentazione ? Mi raccomando, quando ti arrivano (dopo averle giustamente coccolate a dovere), mostracele anche a noi ?1 punto
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Beh, impressionante l'espressività di questo volto, stupefacente !1 punto
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Aggiorno presto la discussione.. ma probabilmente da Lanzo riusciamo a venire in due...1 punto
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Buonasera, Questa Piastra del 34 è stata la prima per questo millesimo ad entrare in Collezione.1 punto
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Devo sentire mia nonna meglio, ma mi sembra di no, lui era un cultore di storia aveva un po di tutto, io quando lo sfoglio sogno. Saluti1 punto
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e se l'anno dopo ne vale 70 cosa saresti? se una moneta mi piace, la desidero e posso permettermela la prendo e amen.1 punto
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Questo e’ un bel post che incute entusiasmo e passione, ci sarò anch’io a Verona e spero di esserci con una sorpresa per tutti ... Certo le iniziative sono tante ormai come potete vedere e ormai bisogna scegliere a meno di non fare tutti week end numismatici ?1 punto
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Giuseppe, non saprei dirti se il ripasso con il bulino sia coevo o moderno. Ricordo Piastre del 1791 Soli Reduci con il rilievo sul parruccone di Ferdinando IV ritoccato, lì lo facevano per far aumentare conservazione e prezzo. Nella tua Piastra del 1834 lo hanno fatto per lo stesso motivo. Essendo una Piastra comune il suo valore, in questo stato è solo quello dell'argento. Mentre Il valore storico non ha prezzo. Cordiali saluti, Rocco1 punto
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Buongiorno a tutti @sandrocoin ti ringrazio per il "mi piace" ma (date a Cesare quel che è di Cesare) dovresti premiare @okt, senza la sua individuazione non sarei riuscito a darti presto la risposta giusta. Buona domenica HIRPINI1 punto
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Io attendo ancora il I tipo.. e per ora mi accontento degli altri due, ma se trovo qualche moneta di VA I, che non sua un 3 denari, se riesco la prendo...1 punto
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Ciao Gianni bella moneta le monete di Vittorio Amedeo I sono un po toste da trovare in conservazione super io l'ho già cambiata quattro volte e penso di non cambiarla più. Blaise1 punto
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Assolutamente vero e sono pienamente d'accordo, ma come accade per il ritrovamento della Grace Kelly (Comunque emessa su cofanetto), potrebbe paradossalmente accadere la stessa cosa con le versioni proof. Infatti anni fa vidi tramite un gruppo Facebook un ritrovamento di una 2€ Italiana datata 2003 in versione visibilmente proof (ma con segni deturpanti da usura dovuti alla circolazione). Conservava ancora l'aspetto dei fondi molto lucidi e i rilievi satinati bianchi. Oltretutto la moneta presentava una miriade di impronte digitali ormai "stampate" nel metallo e non removibili tramite pulizia con panno. Sicuramente la moneta proveniva da una serie proof aperta e poi tranquillamente spesa. A mio parere sicuramente dopo tot passaggi di mano in circolazione, una moneta proof, assumerebbe le stesse caratteristiche e usura di una moneta fdc. Un grande saluto a tutti!1 punto
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In particolare il problema che affligge questo tipo di monete (quindi con metallo di tipo ferroso all'intero) era già ben noto alla germania prima dell'avvento dell'euro. Ma si è voluto comunque procedere in questa maniera, molto probabilmente per un fattore di costi e per poter utilizzare metalli di probabile provenienza dal riciclo. Un grande saluto a tutti1 punto
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Una anfora elaboratamente zavorrata affinchè calata nel mare vi mantenga una posizione verticale, potrebbe essere un antico strumento di pesca secondo l'ipotesi del compilatore del catalogo d'asta Roma Numismatics n. 10 del 27-09-2015 . Il polipo che fuoriesce a tentacoli spalancati dall'imboccatura dell'anfora, potrebbe avvalorare questa ipotesi . La particolare raffigurazione illustra il diritto di una estremamente rara moneta Etrusca da 20 unità, del V sec. A.C. : forse battuta in Populonia o Pisa, per F. Catalli (Monete Etrusche-1998) appartenente a "Serie argentee di incerta zecca" , capitolo nel quale la moneta è censita al n. 96 . L'esemplare in Roma Numismatics risulta unico in mani private, di totali 5 ad oggi noti . In una pubblicazione non più a mie mani e che non saprei citare, si notava che la cosiddetta zavorra o supporto dell'anfora, ha la forma di un elmo di tipo corinzio aperto ai due lati dell'anfora stessa .1 punto
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E' interessante notare come anche in Giappone si adottasse (o si adotta ancora?) la stessa tecnica di pesca al polipo descritta sopra. Si chiama "tako-tsubo": "tako" dovrebbe voler dire polipo e "tsubo" qualcosa come cestello, anfora per l'appunto. Quindi trappola per polipi: Ancora più interessante e' il fatto che questa "tako-tsubo" ha dato il nome ad una sindrome chiamata appunto "Sindrome di tako-tsubo", frequentemente correlata a stress psico-fisico acuto, nella quale in ventricolo sinistro del cuore assume proprio la forma della "trappola per polipi": Ciao a tutti. Stilicho1 punto
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Grazie savoiardo. E' un piacere acquisire parte della tua sapienza numismatica ! Ciao1 punto
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Altra immagine dalla conferenza del Dott. Arslan La pubblicazione contenente i lavori della giornata.1 punto
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Mi ha molto impressionato la notizia del ritrovamento, durante l'ultima campagna di scavo a Castelseprio, di divisionale ostrogoto, praticamente un fulmine a ciel sereno nella vexata quaestio della fondazione del sito notoriamente avaro di ritrovamenti monetali.1 punto
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Ciao Alain, grazie per il tuo apprezzamento, penso che le due crepe siano rotture in fase di coniazione... peccato che una divide la testa, ma intanto mi accontento, in attesa se ne trovo una migliore.1 punto
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Anche se le varie campagne politicizzate contro l'euro hanno fomentato un'ingiustificata grande nostalgia per la "cara vecchia lira", una parte consistente della popolazione ne ha comunque parecchi ricordi legati soprattutto all'infanzia: uno dei miei più belli sono le monete da 100 lire che ogni sabato mi regalavano un pomeriggio di felicità nella sala giochi di fronte a casa mia. La mia collezione non è partita con le lire ma da una scatoletta con alcune monete di ogni paese ed epoca, mentre quella di banconote è partita da una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi frutto di qualche resto delle commissioni che mia nonna mi mandava ogni tanto a fare nel negozietto di alimentari vicino alla sala giochi.1 punto
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Alla ripresa dei lavori la conferenza del Dott. Arslan su Le monete dai Goti a Carlo Magno dal Po all'area alpina. Della compagnia presenti @Testone68 @ciosky68 @giancarlone mi spiace molto non aver potuto incontrare @Adelchi661 punto
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Qualche altra immagine da Capua che ho avuto1 punto
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Grande @okt! E' lei: Moushmov 6433 Pella, Macedonia, AE20. 187-31 BC. Helmeted head of Roma (?) right / ΠEΛΛHΣ, monograms above and below, all within oak wreath. SNG Cop 261. Bene, Giustizia è fatta. Buonanotte HIRPINI1 punto
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Queste monete in MB hanno un fascino che nessun MS70 del novecento mai avrà.... P.S. La foto del millesimo 1717 manca pure al nostro catalogo; se vuoi contribuire... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MORI/101 punto
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Ciao Alex, qualche giorno fa ho contattato l'Ufn San Marino per farmi dare il codice della raccomandata per ricevere il 2€ Lippi. La signora al telefono me lo ha gentilmente fornito e ha detto che mi verrà spedito probabilmente fra una settimana / 15 giorni1 punto
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Ciao, sicuramente non viene utilizzato in primis per una questione di costi, dato che l'acciaio inox è molto più costoso del normale acciaio al carbonio1 punto
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Taglio: 2€ CC Nazione: Italia Anno: 2019 Tiratura: 3.000.000 Condizioni: SPL Località: Sonnino (LT)1 punto
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Caro Caio Ottavio ho evitato intenzionalmente di entrare nel merito della questione che presupporrebbe ( per chi volesse entrarci) ben altri approfondimenti come hai fatto giustamente rilevare tu. non è una questione di metodo in quanto quello da te - scientificamente - seguito e’ stato ineccepibile Il mio era piu’ che altro un invito alla prudenza, che mi e’ venuto spontaneo leggendo lo scambio della discussione Ogni questione - pur scientificamente affrontata - si basa su una serie di presupposti e di deduzioni che formano il sistema di riferimento per una tesi. Questa è valida fintantoché non sopraggiunga una nuova evidenza che ne rimetta in discussione l’attribuzione. Ti faccio un piccolo esempio: c’e Un denaro carolingio - di suprema rarità - molto simile nei coni e nelle lettere a quello da te presentato con la legenda LEUTBRA.. (E con legatura). L’attribuzione degli studiosi è Carlo Martello e come tale è stato considerato dal Longperier, Morrison e dal sommo ( penso che concorderai) Grierson. Questo non significa che se un domani venisse fuori un’evidenza archeologica o documentale che il denaro ( sto ragionando per assurdo) che porti ad attribuirlo ad un Liutprando altro nome di Leutbrannus , rivoluzionando l’attribuzione originaria , questi eminenti studiosi si offendano e si straccino le vesti. E’ semplicemente un’evoluzione scientifica basata su nuova evidenza e nuove intuizioni. Tutto qui, il mio era solo un suggerimento a non considerare verità assolute ma sempre relative ad un sistema di riferimento valido fintantoche non sopraggiunga un sistema piu’ coerente che mini la logica e/o le desuzioni del precedente. il progresso scientifico funziona cosi. Nessuna ‘diminutio’ quindi del tuo egregio lavoro come detto in apertura e nel precedente intervento e anzi grazie per condividere il frutto del tuo studio su queste pagine come fanno tanti altri studiosi. Il doppio referaggio è una garanzia della qualità e serietà del metodo applicato ma non puo’ garantire - ad vitam - e gli accademici autori del referaggio penso concorderanno su questo punto - la bontà delle conclusioni di uno studio che possono essere rimesse in discussione da nuova evidenza o intuizione. Diversamente non avremmo progresso scientifico ma solo una serie di enunciazioni apodittiche non piu’ contestabili una volta pubblicate. Ci si diverte di piu’ se le cose possono anche essere rimesse in discussione ? ovviamente con il medesimo rigore e metodo scientifico...1 punto
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Siamo tutti curiosi a questo punto di sapere quali siano gli onesti commercianti che vendono quelle FDC non circolate ai prezzi che hai menzionato1 punto
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Anche io mi ricordo che, quando ancora c'era la lira, a mio padre diedero di resto un 10 franchi francesi al posto di un 500 o 1000 lire,non ricordo, sta di fatto che allora il valore di 10 franchi era nettamente superiore a quello che doveva essere il resto giusto, poi altre volte ho avuto il classico resto delle 200 lire al posto degli eurocent1 punto
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La prossima banconota Capranesi che andrò a descrivere sarà il 50 lire "Buoi", per me la vera opera d'arte della cartamoneta italiana del Regno d'Italia. La postai tempo addietro, ma oltre ad essere saltate le immagini, mi piace riproporla in un contesto di approfondimento come questo. Il tripudio di decorazioni ed i dettagli incredibilmente minuti, rendono questo biglietto un autentico quadro da ammirare ripetutamente. La scena agreste rappresentata nel rovescio del biglietto, nella sua semplicità grafica, risulta al tempo stesso ricercata e realistica a tal punto da far quasi materializzare davanti a noi questa scena, percependo perfino i profumi contadini della buona terra agricola, prevalente attività lavorativa di quegli anni che videro anche il nostro paese sconvolto dalle brutalità della prima grande guerra. L'aquila araldica, con scudo sabaudo crociato in petto compare nei due angoli inferiori del biglietto, sormontato dai prodotti agricoli, simboli di sussistenza per intere famiglie che non condividevano altro che il duro lavoro agricolo, sin dalla più giovane età (e chi ha ancora nonni o padri che hanno vissuto quei tempi, può avere la fortuna di ascoltare direttamente da loro storie di vita al riguardo...) Al dritto troviamo la raffigurazione della dea Atena Pallade, simbolo si assennatezza e ponderatezza, con elmo e corazza, scudo nella mano sinistra e una pianta di ulivo nella sinistra, simbolo di pace e serenità... peccato sia rimasta solo una bellissima illustrazione e non anche un'intenzione, che c'avrebbe (a noi, ed a tanti altri) evitato indicibili sofferenze. Bellissima la trasparenza dei buoi raffigurati nel retro (e qui domando: era qualcosa di voluto tecnicamente? oppure si riscontra a seconda della quantità di inchiostri usati nella stampa?) Il biglietto riporta la firma del console italiano negli States: qualcuno ha ulteriori notizie in merito? Qualitativamente è un biglietto dai grandi colori, aspetto ostico da reperire su questa tipologia. Ho avuto la gran fortuna di incontrare ed acquistare (in questo preciso ordine) quasi "per caso" questo biglietto, ma ho colto al volo l'attimo fuggente (non me lo sarei mai perdonato, nonostante "il salasso" inaspettato e non indifferente che ho affrontato). La carta è croccante, con delle leggere grinze nella parte superiore destra del biglietto, che vengono enfatizzate dalla scansione. Benchè frusciante, la carta è molto sottile. E' dovuta ad un diverso processo produttivo della tipologia Barbetti, che invece l'aveva molto più pesante e corposa? Vi lascio con la stringata scheda riepilogativa, sperando in un vostro contributo a 360 gradi su questa banconota e/o anche sulla precedente. @petronius arbiter cortesemente, ti chiedo se avresti la pazienza di correggere il titolo della discussione eliminando le parole ripetute. Grazie!1 punto
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Eracle lotta con Ippolita, la regina delle Amazzoni, per toglierle il cinturone che la rendeva fortissima. ROMAN AND BYZANTINE COINS Elagabalus. 218-222. Perinthus, Thrace. Oktassarion (Bronze, 41mm, 37.11 g 7). AUT K M AUR CEUH ANTWNEINOC AUG Laureate and cuirassed bust of Elagabalus to right, with head of the Medusa on his cuirass and aegis over his left shoulder. Rev. PERINQIWN DIC NEWKORWN Herakles striding right, club in his upraised right hand, about to strike the Amazon queen Hippolyta, whom he grasps with his left hand as she falls from her collapsing horse to right; she tries to ward off his left hand with her right and holds her shield in her left; in exergue her fallen double ax, or labrys. Schönert, Perinthos, 721 ( same dies ). Very rare. A wonderful example, well struck and with a fine green patina. Extremely fine. From the M Collection, ex Gorny & Mosch 151, 9 October 2006, 264 and Gorny & Mosch 133, 11 October 2004, 309. Herakles’ ninth labor was the acquisition of the belt of Hippolyta, Queen of the Amazons’s. When he arrived Hippolyta agreed to let him have it, since it was rather old fashioned and out of style. However, Hera, who hated Herakles and wanted him dead, changed herself into an Amazon and convinced the other Amazons to attack. As a result, Heraklkes killed Hippolyta and went off with the belt.1 punto
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RIPRENDO UN TOPIC SU QUESTA MONETAZIONE DI: FEDAFA Il “Saluto” napoletano e la scena dell’Annunciazione Questa bellissima moneta voluta proprio da Carlo I d’Angiò, riporta su un lato la scena dell’annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, accompagnata dalla legenda AVE GRACIA PLENA DOMINUS TECUM (SALVE, PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE (E’) CON TE, vangelo , Luca, 1,28), mentre dall’altro lato riporta lo stemma ripartito di Gerusalemme e di Francia con la legenda riportante il nome del sovrano. Carlo I d'Angiò - Saluto d’oro o Carlino d’oro Da asta NAC 53 lotto 104 – Rif. CNI XIX n°1 pag. 13, P/R n°1 – MEC n°675 - D’Andrea/Andreani N°1 – MIR n°18 Come è stato detto questa moneta è stata voluta proprio da Carlo I d’Angiò che si affidò a Giovanni Fortino da Brindisi per la sua realizzazione. La prima prova di questa moneta mostrata al sovrano fu “bocciata” in quanto il re pretese che le due facce della moneta, ruotando la stessa su un asse verticale, risultassero sempre “dritte” e non ruotate (Volumus et mandaìnus ut Karolenses ipsos secundum istum modum et formam cudi de cetero faciatis ut uniforme reddantur, ita quod capita ymaginum predictis capitis predicti scuti, et pedes earumdem ymaginum punte seu pedes eiusdem scuti respondeant… Registri Cancelleria Angioini XIX, p. 217, n°263). Dagli stessi registri possiamo leggere “Quod caput ipsius scuti capitibus ymaginum Beate Virginis et Angeli parte alteris positis et punta semper eiusdem scutis pedibus eorundem ymaginum eguali ordine responderent” da cui si può dedurre che era volontà del re indicare come Dritto della moneta il lato con la scena dell’Annunciazione e come Rovescio il lato con lo stemma ed il suo nome; questo probabilmente per anteporre “l’autorità religiosa” all’autorità regale (ciò nella descrizione di questa moneta in cataloghi e listini spesso non è rispettato in quanto si segue il criterio generale di indicare come Dritto il lato riportante il nome del sovrano regnante). Assieme al Saluto d’oro, con le stesse impronte, fu coniato anche il Saluto d’argento e le relative loro metà (1/2 Saluto d’oro e ½ Saluto d’Argento), ma per evitare falsificazioni negli esemplari d’argento (oltre ad essere di diametro maggiore) non sono presenti le decorazioni attorno allo stemma ed il vaso che si trova tra l’Arcangelo e la Vergine è con i manici. Fu coniata anche sotto il regno di Carlo II d'Angiò.1 punto
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