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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/11/19 in tutte le aree
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Un saluto a tutti, Le foto dei 3 Cavalli che ho condiviso erano state fatte dal mio Amico @dareios it, Oggi ho ricevuto le minuscole monetine e confermo l'asse spostato nel pezzo del 1791.... Come mi accennava Lorenzo..... E particolare che mi era sfuggito prima: La C al rovescio incisa con un carattere più grosso rispetto alla normale.5 punti
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Buonasera, ho l'abitudine quotidiana di spulciare tra le varie discussioni del forum, a volte mi capita digitando un quesito sul web che vengo indirizzato in discussioni del Forum stesso. Ci sono discussioni di approfondimento, tecniche, di curiosità, tutte piacevoli, si parla di rarità, di pezzi costosi, di varianti, di errori, di tipologiche, di belle, di doppioni, di consigli per la pulizia e chi più ne ha più ne metta. Premesso che non ho ancora la preparazione e la conoscenza adeguata per poter dispensare consigli, oppure di andare troppo nello specifico, a dire il vero non sono ancora in grado di stabilire il giusto stato di conservazione di una moneta, cerco di essere presente nel Forum anche solo con discussioni semplici, e soprattutto disposto ad imparare da chi ne sa di più. Ritengo sia giusto proporre questa discussione in cui ognuno possa postare le sue monete meno belle (nel caso ci fossero già discussioni con questo oggetto vi prego ignorare la mia) quelle che non hanno il primo posto nelle nostre collezioni ma delle quali comunque non riusciamo o vogliamo separarci. Anche loro hanno diritto ad un giro di Walzer in questa Piazzetta, inizio io con un 5 Tornesi Ferdinando II 1833 molto rovinato, che ho provato a pulire con scarsi risultati, moneta dalla quale non riesco a separarmi. Saluti Alberto4 punti
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@Litra68, ripensando alla lista delle Piastre di Ferdinando IV che ho postato ieri.... Alcune delle "introvabili" le ho riviste proposte ultimamente su fb : Una INPANS e una FECUNDITAS con data dritta. Quelle che non ho più rivisto in tanti anni sono la 1805 HSIP e la 1793 gigli invertiti di cui ho il piacere di possedere un esemplare.4 punti
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publico anche il mio 3cavalli per ora l'unico che ho sono monete meravigliose2 punti
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Il sedere rotondo e la zampa anteriore sinistra poggiata a terra non costituiscono parametri significativi per un giudizio. In ogni caso da fotografia l'aspetto generale del metallo non mi esalta e non la prenderei. Tuttavia non posso escludere che sia autentica. Non sono dello stesso conioma lo stile del toro è coerente. Dal British Museum:2 punti
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Ma pure le misterday fanno la patina iridescente adesso? e pure le incrostazioni verdi di cloruro d’argento?2 punti
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Piatto?? In questo caso si direbbe Giunone con una patera, quindi RIC 1143 : "Draped bust right / Juno standing left, holding patera and long scepter. RIC III 1143 (Pius)" Guarda con luce radente se si scorge qualche lettera di I V N O2 punti
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Buongiorno, a dire la verità non mi convince del tutto la RIC 295, vedrei piuttosto la RIC 296 con ...PARTH MAX al rovescio. Cordiali saluti2 punti
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Ho riletto la discussione questa mattina e, detta chiara, questa frase mi fa girare i cosidetti a mille ed è l'ennesima riprova di quanto meritiamo di avere musei che lasciano le monete in cantina, enti che non rispondono alle domande dei cittadini, dipendenti infedeli che trafugano materiale dalla Zecca ecc. ecc. Speriamo nelle generazioni a venire...2 punti
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Tutta questa verve polemica nei confronti di questo convegno mi ricorda tanrto un utente che, proprio per le sue polemiche sui convegni bolognesi, era stato bannato... controlleremo.2 punti
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Buongiorno @TIBERIVS, guarda che in genere leggo i quesiti e in questo caso ho espresso un parere. Infatti, ho usato un bel condizionale proprio per non sparare sentenze! E poi penso che dire "negozio numismatico" se uno ti chiede un aiuto, e vuoi aiutarlo, non significhi molto. Ho conosciuto privati cittadini che vendevano monete dicendo di avere un negozio (a casa loro). Per questo ho detto "consiglierebbe". Comunque @Palio999 ha capito e mi ha comunicato per MP il nome del negozio, così credo di esserci tranquillizzati tutti e due. Solo vorrei che tra di noi ci fosse impegno a risolvere un caso e non sterili polemiche. Cordiali saluti HIRPINI2 punti
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non posso fornire l'elenco per la privacy ma eravamo 25 operatori comunque, uno è libero di dire quello che vuole anche che gli asini volano, ed è libero di partecipare o meno, l'entrata è libera, penso che a distruggere qualcosa siamo capaci tutti, costruire è un altra cosa, sicuramente apprezzo chi è propositivo, e per fortuna non siamo tutti uguali. Le auguro una buona giornata.2 punti
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Carissimi tutti Con piacere vi posto l'ultimo pezzo entrato in collezione : come da titolo si tratta di un soldino del 1577. Moneta comune ma difficile da trovare in buona conservazione2 punti
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Mi piace contribuire con una mia personale visione, sapendo che puó essere immediatamente smentita, solo al fine di stimolare ulteriori contributi dei tanti esperti che leggono il forum. La storia millenaria di Roma la vede sempre acquisire il meglio (o il nuovo) degli usi e costumi dei popoli che incontra e sottomette: dalla spada corta dei celtiberi alla filosofia dei greci al culto di Mitra dei persiani. I romani all’inizio non commerciano, prendono. Le donne dai Sabini, le navi dai greci della campania, i territori dei veienti, degli etruschi e dei latini. Probabilmente la moneta non serve loro, interessati solo ad ager e pecudes, e se bisogna pagare una multa all’erario o comprare schiavi utilizzano barre di bronzo. Poichè italici, greci e etruschi (e le stesse colonie romane: Alba Fucens, Cosa) hanno questo mezzo di scambio che semplifica i commerci con gli altri popoli lo adottano, coniano (o fanno coniare) e fondono (ricordate tresviri AAA flando feriundo? Insieme!) moneta con l’etnico in genitivo plurale arcaico ROMANO, come i greci. Coniano un gran numero di monete su più tipologie, idonee allo scambio sia con popoli avvezzi all’uso di moneta fiduciaria che a quelli che prediligono il valore in base al peso. Il conio dell’argento prima è limitato (poche miniere) poi si incrementa con la conquista della Spagna, ed anche lì si conia su metriche diverse, come il gladio ispanico si affianca alla formazione a testudo. Si avvia la produzione massiccia dei quadrigati e mezzi quadrigati (dracme) in base a un piede greco ridotto, dei denari (e quinari e sesterzi) e dei vittoriati che probabilmente sono il trait d’union. La logica dei romani era innanzitutto pratica, non ideologica: se é utile si fa. Ovviamente tutto questo sproloquio non avvicina di un millimetro alla risposta alla domanda “cosa si comprava con una semuncia”, ma puó contribuire a confutare la necessità di un approccio dogmatico.2 punti
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Infatti: tutti i vicini di Roma, greci ed etruschi, erano avvezzi all’uso della moneta e per di più al sistema bi/tri metallico. Roma, secondo le teorie prevalenti, non usa moneta fino al III sec aC poi in un tempo relativamente breve produce bronzi fusi che pesano chili tipo decussis (mah) e la cd mezza litra Roma/Cane da un grammo. Peraltro non si saprebbe bene cosa si comprava con una semuncia, sicuramente legata all’asse. Tutto ció in un contesto dove in realtà l’inflazione era davvero bassa, se consideriamo come evolve poco la paga di un legionario (argento) fra le guerre puniche e il I sec. d.C. e che con un asse (bronzo) nel I sec dC ci compravi ancora qualcosa (dopo più di 300 anni dalla data presunta di introduzione) Allora o i Romani erano totalmente irrazionali (e la monetazione sarebbe l’unico campo) o c’è qualcosa che non torna in come viene ricostruita la cronologia della monetazione repubblicana. E magari ci sfuggono avvenimenti quali ritiro e sostituzione del circolante eneo.2 punti
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taglio 2 euro cc paese Portogallo anno 2016 tiratura 500.000 condizioni bb città Bologna2 punti
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Io penso che il problema sia strutturalmente connaturato alla collezione della Repubblica. Le monete 1946-2001 sono, con 10 eccezioni, tutte comunissime. Di queste 10 eccezioni, 6 (serie 1946, 5 lire 1956 e 2 lire 1958) sono comunque reperibili senza grossi sforzi economici: l'unica rarità vera rimane dunque la serie del 1947. Posto questo - e considerata anche la monotonia dei tipi - per il collezionista della repubblica diventa inevitabile cercare la "rarità" nelle uniche tre direzioni possibili: 1. l'ultraconservazione (con il paradosso di monete che decuplicano il loro valore sulla base di un paio di punti di differenza sulla scala Sheldon (quindi per differenze nemmeno riscontrabili a occhio nudo!); 2. le emissioni di prova (con tutti i problemi legali e morali ad esse legati nel caso di esperimenti e monete campione, come nei casi di cui parli tu); 3. le cd. "varianti", come la spiga lunga del 10 lire, la testa piccola del 500, o gli "errori" (o per meglio dire difetti), come il 100 lire 1972/, il 200 lire testa pelata o mezzaluna sotto il collo... e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente interesse numismatico della cosa equivalente a zero, come ribadisce non l'ultimo arrivato ma uno che di valutazione delle monete qualcosina sa come Fabio Gigante. Sempre in questo gruppo si inseriscono tutti gli artefatti possibili e immaginabili, solitamente prodotti in maniera fraudolenta da qualche fantasioso impiegato della zecca in cerca di un modo per arrotondare lo stipendio.2 punti
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Ho la stessa, ma senza anello, in bronzo dorato, se ne era parlato qui: Vediamo se qualcuno può aggiungere qualcosa a quanto scritto allora, e alle informazioni del catalogo. petronius1 punto
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DE GREGE EPICURI Visto che sono stato citato, dò un modestissimo contributo a questa bella discussione. Credo che in letteratura si trovi un sacco di materiale in proposito, che ovviamente esprime pareri anche molto contrastanti, come già è stato detto. Sicuramente sono stati studiati più l'oro e l'argento anche perchè il bronzo, avendo circolazione fiduciaria, è molto più difficile da "ricostruire" a livello quantitativo. Crawford (e non solo lui) sosteneva che lo Stato romano quando emetteva moneta non si curava quasi per nulla delle esigenze dei cittadini, ma solo delle proprie: pagare le spese pubbliche (soprattutto l'esercito) e riscuotere le tasse. Forse questo può essere vero per il periodo repubblicano, mentre già da Augusto il principe, che aveva bisogno di essere popolare e di avere un vasto appoggio, si è occupato maggiormente anche della moneta spicciola. Se mancavano i quadranti, come si faceva a pagare l'ingresso alle terme? Il fatto che noi oggi ne troviamo abbastanza pochi dipende da varie ragioni, che sono state già citate: andavano persi, nel terreno si ossidavano molto e si disintegravano, probabilmente venivano anche rifusi (come gli altri bronzi, specie se consunti), ecc. Quanto alla semuncia, faccio notare però che, finchè è stata prodotta, non era una moneta proprio piccolissima, visto che prima di scomparire pesava comunque circa 1,2 g., cioè come gli AE4 di Teodosio e Arcadio, che sono abbondantissimi.1 punto
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Dopo aver visto la moneta postata da @dux-sab se dovessi acquistare quella presentata da Palio999 passerei la notte insonne. I 400 euro mi fanno stare in guardia, la porosità mi disturba. Le zampe posteriori, per un toro di quella stazza, pronto a infilzare i nemici di Augusto, mi paiono molle molli, La zampa anteriore sinistra non la vedo bene. È persino grassoccio con una bella pancetta. Presentata priva dei dati ponderali e un minimo di identificazione mi lascia perplessa. Forse è stata presentata ai lamonetiani con troppa fretta. Le risposte molto caute la dicono tutta. Invito @Palio999 a fornire ulteriori dati, con il ragionevole supporto del venditore. Non bastano nuove foto.1 punto
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Anche io con due amici siamo stati il sabato. Abbiamo parcheggiato in quello stradone di fronte l'ingresso della fiera. Non abbiamo trovato abusivi. Soddisfatti per quello che abbiamo trovato ma soprattutto per il ristorante dove abbiamo pranzato. Carbonara di pesce (mai mangiata prima), buonissima, per secondo una fetta di filetto di tonno rosso proveniente da Sciacca fatta solo scottare sulla piastra con granella di pistacchio, ottimissima. Dessert di ricotta e pera. Acqua minerale e una bottiglia di bianco Passerina. Quiz.... quanto abbiamo pagato?1 punto
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Buongiorno a tutti, @gennydbmoney, conosco la discussione '' Esuberi, doppioni e scarti di collezioni'' che avevi aperto nella sezione Regno di Napoli e delle due Sicilie, che ho trovato molto interessante ed apprezzato, mi ero già scusato in anticipo nell'eventualità che ci fossero già discussioni simili nel Forum, ho volutamente aprire la discussione in piazzetta perché, tutti potessero liberamente postare le meno belle, al di là della tematica, periodo di appartenenza etc. Non dandole una specifica collocazione storico/geografica. Ho iniziato con una Napoletana perché era quella che al momento stavo studiando. Ho grandissima stima di te e leggo con piacere tutti i tuoi interventi, e discussioni, ho molto apprezzato anche i tuoi suggerimenti riguardo allo stato di conservazione delle monete che sarebbe preferibile ricercare per una futura ricollocazione. Se ritieni che la mia discussione sia doppia, invito già da adesso, in maniera tranquilla e senza alcun risentimento da parte mia, i curatori a chiudere la presente discussione. Un affettuoso e Fraterno saluto. Alberto1 punto
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Purtroppo far crescere un convegno nato da poco non e' per nulla semplice, e' ovvio che non possono esserci le presenze di convegni maggiori , sia in termini di operatori sia di presenze di collezionisti.....ci vuole tempo ovviamente Non so numero esatto di operatori presenti la volta scorsa, ma 12 mi pare molto riduttivo..... Per quel che concerne nostra opinione si tratta di un iniziativa su basi giuste.....all'interno di un hotel, quindi con maggior sicurezza sia per noi operatori , sia per i collezionisti che vengono a fare un giro (sento sempre lamentarsi della sicurezza di capannoni o zone fieristiche ...ed ora non van bene neanche posti sicuri come hotel?????) Numismatica Scaligera sara' presente Roberto1 punto
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I was in a lock-box a couple of days ago and met up with this old friend for the first time in a dozen years. As a coin to be collected, it has major problems. As a personal memento, however, it bats a thousand. ------------------------------------------------------------------------------------- x: The large silver piece—repeatedly polished—from the free city of Frankfurt am Main, where Dad spent a portion of his early manhood as a paratrooper of the 82nd Airborne’s 508th Parachute Infantry. The experience loomed too large for him to ever part with this coin, which was the undisputed star of the group of coins he showed me that very first night in ‘64. (It was more than a hundred years old!) Pop told me what he knew of it, about the Czech DP (“Displaced Person”) who had given it to him in ‘46, of its having been dropped by a college friend and dinged about 1951 (the memory retained the power to upset him), and on occasion down through the years Dad would trot out this big coin to taunt me. He always enjoyed my wanting it. And I had wanted it, at first. But it soon dawned on me that I would own this coin only on a day that my father was dead. So I stopped wanting it most profoundly, although to please Pop I pretended otherwise for nearly thirty years. There isn’t much more to add, except to say that I now own this 1861 double-thaler, and have, since February, 1997. (97) v.1 punto
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A volte mi viene il dubbio se prima di rispondere con sentenza, si abbia letto BENE il quesito. Ma ha detto che acquisterebbe in un negozio di numismatica! Saluti TIBERIVS1 punto
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denario di Settimio Severo 193-211 D. C. , al rovescio VICTORIA PART MAX, RIC 2951 punto
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purtroppo le mie competenze si fermano alle monete Longobarde di Carlo Magno, sul denario so proprio il minimo sindacale... leggo MEC 730 ... che dice: Unspecified mint .... le italiane sono dalla 732 in poi scusa se non so di più1 punto
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Prese anch'io a via Principe Umberto. Carina la Maccari! Le colorate continuano a non piacermi. Auspico che la monetazione 2020 ne sia priva!1 punto
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Forse qualcosa ho trovato... riporto uno stralcio di un contributo di Maria Cristina Molinari: Resta più difficile comprendere come funzionasse il sistema monetario nel suo complesso e per quali ragioni di volta in volta venisse emessa la moneta. A questo proposito diverse interpretazioni sono state avanzate dagli studiosi nel tentativo di ricostruire l'economia romana, il sistema degli scambi, la funzione della moneta e la sua circolazione. In generale due sono state le posizioni storiografiche predominanti nel corso dell'ultimo secolo: la "visione modernista", sostenuta a partire da M. Rostovzev (1926), e quella "primitivista" che ha avuto nella seconda metà del Novecento il più accanito sostenitore in M. Finley (1977) e proseliti nella scuola anglosassone. Nel primo caso si propone un'immagine dell'economia romana, in particolare di quella imperiale, di tipo espansionistico con un forte sviluppo dei commerci e della manifattura; nel secondo si ipotizza una visione statica della produzione dei beni, ridimensionando il diffondersi delle relazioni mercantili-monetarie in un'economia che comunque rimane "duale" dove persistono, accanto ad un settore monetarizzato e commercializzato, prevalenti forme di autoconsumo. Comunque i due modelli ricostruttivi implicano anche un diverso modo di spiegare le motivazioni della produzione di metallo coniato, attribuendone il merito ora ad una sorta di "empirica politica monetaria" dell'autorità imperiale, ora ad una semplice esigenza di procurarsi i mezzi adeguati per far fronte alle proprie spese. Parimenti si verifica una diversa interpretazione delle riforme monetarie o ancor più delle manipolazioni del metallo coniato praticate a partire dal I sec. d.C., nonché dei modelli di circolazione e di diffusione della moneta nei territori dell'Impero (significativo in questo senso il contributo sostanziale, ma molto discusso di K. Hopkins [1980] sulle tax-producing regions, ovvero i territori provinciali dove venivano prodotti i beni, e le tax-consuming regions, le aree dove stazionavano le forze militari che costituivano la più consistente e significativa spesa pubblica). Se comunque si è ipotizzata un'economia duale in età imperiale direi che anche in ambito repubblicano varrebbe la pena approfondire.1 punto
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Il 60 Grana con le croci al posto dei gigli borbonici...a me puzza di "Garibaldi".... o meglio di Governo Savoiardo.1 punto
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Mi piacerebbe capire come i meriti vengano distribuiti sul forum. Non è la prima volta che dopo aver identificato una moneta vengo poi saltato in tronco a favore di un secondo utente intervento successivamente. Senza nulla togliere a @Poemenius che ha postato la foto della moneta che ho identificato quando tutti navigavano nel buio. @giollo2 La moneta postata da Jagd ha tutte le caratteristiche di questa emissione. Arka Diligite iustitiam1 punto
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grazie Questo nominale è stato coniato a lungo ed in grandi quantità ..i conii venivano usati fino a quando erano frusti ..è per questo che si vedono spesso piccoli difetti. Per di più questo esemplare presenta un leggero scivolo di conio al dritto: la palmetta staccata per esempio è dovuta a questo1 punto
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due dettagli di tondelli all'incanto: sicuri che queste ditate (il negativo dei dermatoglifi, o impronte digitali, direi che è inequivocabile...) non suscita in ognuno di noi un minimo di perplessità? Sulla 10 lire possono dare molto fastidio, o no? E NON sono tra le ditate peggiori che abbia visto ultimamente . io penso che ciascuno di noi con le proprie monete è sacrosanto che faccia quello che vuole. magari se usiamo i guanti e la presa è giocoforza meno salda, buon senso suggerisce che è meglio sistemarsi ben appoggiati ad un tavolino con tovaglia morbida e, ok, il tappeto "ultima risorsa". Io per scelta, a scanso di equivoci, le ho quasi tutte chiuse. mi mancherà quel 10% di godimento della moneta nella sua splendida nudità ma...sa mai che in un raptus dopo aver maneggiato una quattro formaggi mi venga voglia di prendere in mano il 20 lire quadriga con mano lucida... ergo: i guanti in cotone o seta (ottima idea @rickkk ) li vorrei vedere SEMPRE indossati dai periti quando maneggiano o chiudono le monete nei negozi o ai congressi. è una questione di forma, ma soprattutto professionalità e rispetto. se ti cade e sei un professionista allora è il momento di cambiare postura o di considerare una visita neurologica. sarò drastico ma non si può pagare una moneta da 2000 euro (ma nemmeno da 15 euro...), prima perfetta , poi comunque, che dir si voglia, deturpata a causa di un atteggiamento superficiale. Come minimo mi aspetto che le mani siano passate con una salvietta o gel lavamani e poi accuratamente asciugate. Mi è capitato, l ho già detto in un altro post, di farmi chiudere una moneta dalle stesse mani che due secondi prima tenevano la fatidica pizzetta (4 stagioni, la ricordo con orrore a distanza di mesi) PS: @PerUnaLira su ebay o amazon pacco da 40 paia guanti in cotone made in china per una decina di euro, nulla di raffinato, ma pratici e ne hai per i prossimi 5 anni1 punto
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1904 German East Africa (DEUTSCH OSTAFRIKA) - Guglielmo II° - 1/4 di Rupia in argento .9171 punto
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Ma infatti non me ne frega nulla: la mia l'ho pagata i consueti 4€, e solo dopo mi sono accorto che aveva la F. CHe poi ci sia che se ne approfitta beh, non è certo una novità né un'esclusiva della numismatica1 punto
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Buonasera a tutti, la nostra domenica è sul finire, voglio salutarvi postando una meraviglia Napoletana, parlo di 1/2 Piastra da 6 Carlini. Anno 1799 Repubblica Napoletana, la moneta mi è stata prestata dal nostro Fratello @Rocco68, una vera miniera di opere d'arte su tondello, non finirò mai di ringraziarlo per la sua immensa disponibilità e pazienza. Le note storiche che riporto sono fonte Web. Parto con gli avvenimenti storici che hanno interessato proprio Napoli ne 1799 e l'epilogo della messa a morte di tante figure storiche, e poiché la figura femminile sulla moneta rappresenta la allegoria della libertà, approfondiamo con alcuni passaggi un altra figura femminile.. La Pimentel.. E un breve cenno a Cuneo che ha il primato degli assedi subiti, tra questi anche uno nel 1799. Nel 1799, nel Regno di Napoli, governano Ferdinando IV di Borbone e sua moglie Maria Carolina, l’uno con superficialità, l’altra con cattiveria. Non a caso si dirà che “il vero re è la regina”. Il popolo, specialmente nella città capitale del Regno, è morbosamente legato al re e accoglie, pertanto, con diffidenza le prime esperienze giacobine nate anche sull’onda della rivoluzione francese. Poi, con l’arrivo del generale francese Championnet prende forma l’idea della repubblica e si dà vita ad un governo, che dura in carica solo sei mesi. Presto, infatti, l’idea repubblicana affoga nel sangue della repressione e nell’odio covato dalla regina Maria Carolina contro ogni anelito di libertà. La Repubblica napoletana del 1799 è il racconto di uno spaccato di storia tra riformismo e utopia, tra passioni e speranze, tra cronaca e documentazione. E del racconto di sei mesi epici sono protagonisti lazzari ed intellettuali, preti e nobili, popolane e castellane. Insieme al Vesuvio, a San Gennaro e a Sant’Antonio, testimoni o protettori di tutti gli eventi. Fino al tragico epilogo di Piazza Mercato, luogo in cui Ferdinando IV, consuma la sua vendetta, mandando al patibolo Eleonora Pimentel Fonseca, Mario Pagano, Vincenzo Russo, Gennaro Serra di Cassano, Michele Marino insieme ad altri innumerevoli martiri, provocando “un’ecatombe, un macello di carne umana, che ha stupito il mondo civile e reso attonita e dolente tutta l'Italia. La Pimentel. Scarse sono le notizie sulla vita e, soprattutto, sulla conversione delle ideologie, tra il 1789 ed il 1793 si sa, tuttavia, che all'arrivo della flotta francese a Napoli, nel dicembre 1792 per il riconoscimento della neonata Repubblica francese, Eleonora è tra gli ospiti dell'ammiraglio Latouche Treville unitamente, tra gli altri, a Carlo Lauberg, Emanuele De Deo, Antonio Jerocades è probabile che l'attenzione poliziesca sulla De Fonseca si sia appuntata proprio a seguito di tale frequentazione, ma di certo già nel 1794 il suo nome risulta iscritto tra i "rei di Stato" per aver parteggiato per un tentativo di rivolta giacobina interrotta con la condanna a morte dei colpevoli (tra cui il sopra citato Emanuele De Deo). Già bibliotecaria della regina Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, con lei aveva tuttavia frequentato i salotti degli illuministi napoletani, in un primo tempo sostenuti dalla stessa sovrana. Forte fu il legame tra le due donne, ma si interruppe drasticamente con il sopraggiungere, dalla Francia, delle notizie che facevano conoscere i drammatici sviluppi della Rivoluzione e, segnatamente, la morte della sorella Maria Antonietta. La regina, che sosteneva il dispotismo illuminato, si sentì tradita da quei circoli che con lei avevano lavorato per una monarchia moderna e che ora propugnavano l'avvento della repubblica, e li combatté inflessibilmente, spinta anche dall'odio verso i giacobini responsabili della morte della sorella. Nel 1797 venne sospeso alla Fonseca il sussidio mensile di dodici ducati concessole nel 1785. Ancora scarse sono le notizie biografiche nell'anno 1797 ed il suo nome ricompare, nell'ottobre del 1798, quando Eleonora fu incarcerata con l'accusa di giacobinismo. Nel gennaio 1799, conseguentemente ad un armistizio firmato a Sparanise tra il rappresentante del Regno ed i francesi, che si stavano avvicinando a Napoli, fu liberata dai "lazzari", che, facendo evadere alcuni delinquenti comuni, liberarono anche detenuti politici. Annotata, in abiti maschili, tra coloro che il 19 gennaio si impossessarono di Castel Sant'Elmo per preparare l'arrivo alle truppe francesi, il 22 gennaio del 1799 era tra coloro che proclamarono la Repubblica Napoletana ed il 2 febbraio usciva il primo numero del "Monitore Napoletano", periodico bisettimanale, di cui era diventata direttore il 25 gennaio. Pur essendo ovviamente giacobina non esitò a scontrarsi con i francesi in occasione di comportamenti men che corretti e, conscia della responsabilità che gli intellettuali si erano assunti con l'istituzione della Repubblica, non esitò anche a sottolineare tale condizione: "La plebe diffida dei patrioti perché non gl'intende..." Condannata a morte, venne impiccata, a 47 anni, insieme al principe Giuliano Colonna, all'avvocato Vincenzo Lupo, al vescovo Michele Natale, al sacerdote Nicola Pacifico, ai banchieri Antonio e Domenico Piatti. Oltre i predetti venne giustiziato il 20 agosto 1799, per decapitazione a soli 27 anni, Gennaro Serra di Cassano, nella storica Piazza Mercato. Salì al patibolo, per ultima dopo aver assistito all'esecuzione dei suoi compagni, con coraggio. Le sue ultime parole furono una citazione virgiliana: "Forsan et haec olim meminisse iuvabit" A testimonianza dello spirito plebeo, fedele alla monarchia, che si contrapponeva all'esperienza della Repubblica napoletana del 1799, si diffuse dopo la morte della Fonseca una satira anonima che così recitava: «A signora 'onna Lionora che cantava 'ncopp' 'o triato mo abballa mmiez' 'o Mercato Viva 'o papa santo ch'ha mannato 'e cannuncine pe' caccià li giacubine Viva 'a forca 'e Mastu Donato! Sant'Antonio sia priato» 1799: Cuneo assedio da parte delle truppe austro-russe comandate dal generale Melas. La città è già occupata dai francesi; proprio questi ultimi sono costretti alla resa e lasciano Cuneo il 4 dicembre per rientrarvi dopo la battaglia di Marengo (1800). Saluti Alberto1 punto
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Confrontando i due mezzi Tornesi del 1833 da vicino ho constatato che le lettere sono uguali, varia la distanza dal bordo del perlinato.1 punto
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