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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/15/19 in tutte le aree

  1. E siccome so che vi piacciono tanto..... Aggiungo questa "comune" Piastra 1818 testa grande. Invitandovi a condividere le vostre belle.
    6 punti
  2. quel che mi stupisce, in questa discussione, è che la parola "ricercatore" non venga scritta con caratteri dorati, vista l'enfasi con cui è usata. (la settimana scorsa ero in montagna, ed ho visto un paio di ricercatori con un cesto pieno di chiodini). PS. perchè non si pensi che io voglia offendere la categoria: io, da giovane, fui ricercatore. Mio figlio, ora, fa il ricercatore a Princeton ( mi sono sempre chiesto che accidenti di funghi crescano a Princeton)
    5 punti
  3. Come promesso, invio una fotografia del mio nuovo (e finalmente funzionante) set fotografico. Come si vede, con un po' di buona volontà e un po' di fantasia si riesce ad ovviare alla scomparsa dello ianus. Coraggio, datevi da fare. A breve pubblicherò i risultati dei primi esperimenti, ora però ho fame, vado a mettere la pentola sul fuoco!
    5 punti
  4. Fate conto che invece di "pizzeria" ci sia scritto "Progresso numismatico" e che invece del cane ci siamo noi zoticoni di questo forum...
    5 punti
  5. 5 Tornesi 1797 - 3 Tornesi (Pubblica) 1770 e 1778 - Grano da 12 Cavalli 1770 e 1786 - 9 Cavalli 1778 - Tornese da 6 Cavalli 1770 e 1778 e 1786 - 4 Cavalli 1770 e 1786 - 3 Cavalli 1770 e 1786. Sono tutte monete delle quali potete osservare per la prima volta a colori nel manuale è che ognuno di Noi un giorno spera di trovare.
    4 punti
  6. Buongiorno , ho pescato un'altra bella carta dal mazzo e... Poker.. ? finalmente aggiungo al mio tris un altro bel libro.DE SOPO G., LE MONETE DI NAPOLI. L'evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859. Napoli 1971.
    4 punti
  7. Buongiorno a tutti, Oggi condivido la mia Piastra 1841.....
    4 punti
  8. Buonasera a tutti. La ricorrenza della sua morte è stata il 13 Ottobre. Fucilato nel castello di Pizzo il 13 di Ottobre 1815. Di seguito la lettera che fece consegnare all'amata moglie: " L'ora fatale sta per suonare: fra qualche ora non avrai più sposo e i miei figli non avranno più padre. Ricordatevi di me, non maledite la mia memoria. Muoio innocente: la mia vita non saprebbe essere insudiciata da un giudizio ingiusto. Addio Achille mio, addio Letizia mia, addio Luciano mio, addio Luisa mia; mostratevi sempre degni di me. Vi lascio su una terra straniera, in mezzo a numerosi nemici; siate sempre uniti, mostratevi superiori all'avversita', siate virtuosi, ricordatevi di ciò che siete piuttosto che di ciò che siete stati; non maledite la mia memoria e date qualche lacrima al mio ricordo. Il più grande dolore che provo al mio ultimo momento è di morire lontano dai miei figli, lontano dalla mia amica e di non aver alcun amico per chiudermi gli occhi. Addio mia Carolina, addio figli miei, ricevete la mia benedizione paterna, i miei più teneri abbracci. Addio, addio; non dimenticate mai il vostro sventurato padre. " Dal Pizzo il 13 Ottobre 1815 GIOACCHINO M. P. S. Spero che il mio corpo vi sarà spedito: è la preghiera che farò e che ho già fatta. Purtroppo questo suo ultimo desiderio non venne esaudito, il suo corpo senza nessuna pietà, fu dai soldati chiuso in una cassa di legno e gettato nella fossa comune sotto la Chiesa parrocchiale.... Non fu mai ritrovato. Vorrei ricordarlo e Onorarlo con le sue monete. E se vi fa piacere... condividete anche le vostre monete di Re Gioacchino.
    3 punti
  9. Scusate non ho capito bene il titolo della rivista... Regresso Numismatico..? Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  10. Vorrei innanzitutto complimentarmi con @Cinna74 per aver ideato questa interessantissima ed affascinante discussione che ha permesso a molti di noi (me compreso) di scoprire e apprezzare dei pezzi di una rarità assoluta. Saluto anche l’amico @Rocco68 che, come sogni nel cassetto, ha citato ben due esemplari di Murat. Anch’io sogno di possedere un particolare tondello dell’impetuoso cognato del sommo Bonaparte. Si tratta della celebre medaglia in oro coniata per commemorare il ritorno a Napoli del Re dalla disastrosa campagna di Russia. Questa medaglia venne coniata in oro, argento e bronzo e si narra che fu Canova stesso a rappresentare la fisionomia del volto. Sinceramente non stenterei a crederci, considerando sia il legame dell’illustre scultore con la famiglia Bonaparte, sia la magnificenza del ritratto in questione (sicuramente tra le migliori raffigurazioni del volto augusteo di Murat). Si vocifera che esistano due esemplari in oro anche se, ad oggi, soltanto uno ha fatto la sua comparsa in pubblico. A dire il vero anche gli esemplari in argento sono praticamente introvabili. Gli unici a comparire ogni tanto in asta sono gli esemplari in bronzo, purtroppo afflitti da una terribile frattura di conio che sfregia brutalmente proprio l’affascinante volto del Re. Di seguito vi riporto sia lo “sfortunato” esemplare in bronzo che l’unico esemplare in oro ad oggi noto, esitato lo scorso anno da Editions V. Gadoury ed aggiudicato per 120.000 euro più diritti d’asta.
    3 punti
  11. Caro @margheludo non c'è bisogno affatto di scusarsi...ci mancherebbe altro! Grazie a voi piuttosto di fare uso del mio studio e di evidenziare eventuali imprecisioni di stampa o altro di poco chiaro, che spero di correggere se tra qualche tempo riuscirò mai a far uscirne una edizione rivista e aggiornata (dopo la "benedetta" monografia sulla Seconda Repubblica, però, per la quale tra poco aprirò un canale di crowfounding gestito personalmente da me e non dall'editore ...).
    3 punti
  12. Buonasera, tempo fa parlando con il mio amico Fratello Lamonetiano @Rocco68, a proposito di ex libris, gli dissi che desideravo farmene uno personalizzato, per sommi capi gli descrissi come mi sarebbe piaciuto, e oggi ho ricevuto a casa una graditissima sorpresa in verità più di una, vi mostro qui qualcosa che ho molto apprezzato e userò e custodiro' con affetto per sempre.. ? Grazie Rocco Saluti Alberto
    3 punti
  13. Lo abbiamo sempre sostenuto... che collezionisti e accademici sono complementari e non separerei questi 2 mondi... anzi, i collezionisti del passato, sono stati poi colori che hanno gettato le basi per la numismatica accademica di oggi, e su questo non si può dire nulla. trovo invece che oggi è un certo mondo a voler escludere L altro è ciò lo trovo ridicolo oltre che inutile.... vedo più invidia in certi accademici ( che vengono indottrinati a guardar male chi colleziona, soprattutto antiche) verso i collezionisti, che il contrario... anche perché , a certi collezionisti (quelli che comprano monete con svariati zeri) sapete che gli importa del mondo accademico??? Niente.... pertanto, se qualcuno vuole chiudersi a riccio lo faccia pure.... si andrà avanti per altre strade, libere e senza pregiudizi.... skuby
    2 punti
  14. Dott. Pugliese ma lei, in quanto ricercatore, in che monetazione è ferrato? Non l'ho mai letta aiutare il prossimo. Al contrario ho letto di archeologi che hanno chiesto lumi agli utenti del forum. Poi, sinceramente, se non arriva a capire quello che le stanno dicendo in tutte le salse non è che può dar la colpa alla sua carriera accademica. Può bastare anche essere ministro delle infrastrutture a volte. Lo dico senza la minima invidia della sua posizione altolocata; meno male anzi che essa le permette di non doversi mischiare col prossimo. Vai a capire poi se ne sarebbe capace. Buona serata.
    2 punti
  15. L'intervento di @demonetis tutto è tranne che pieno di invidia e di rabbia. Cerchiamo di mantenere un minimo di obiettività.
    2 punti
  16. Altra segnalazione, a quanto pare altra medaglia nella stessa asta, così mi è stato riferito. Purtroppo la medaglia qui postata altro non è che una coniazione francese postuma di basso valore commerciale. Per comprendere l'importanza delle medaglie del Real Ordine (meritocratico) di Francesco I vanno letti gli statuti. In generale, per decretare l'ufficialità di una medaglia vanno sempre letti statuti e decreti di emissione laddove vi sono dubbi sull'iconografia e sul metallo utilizzato. La medaglia in oggetto è in bronzo. Male... molto male! E questo perchè la quarta e quinta classe dell'ordine prevedeva conferimenti in "medaglia d'oro" e "medaglia d'argento"; il bronzo non è mai stato citato. Nel mio studio pubblicato sempre su Cronaca Numismatica anni fa http://ilportaledelsud.org/real_ordine.htm ho riportato una serie di immagini di medaglie simili e grazie ad alcuni confronti fatti tra conii, punzoni, e punzonature dei vari argentieri dopo il 1870 è emerso che tra il 1829 (anno di fondazione dell'ordine) e il 1860 (anno in cui l'ultimo dei Borbone lasciò la capitale, abbiamo medaglie in oro e in argento note con due diversi conii ma con gli stessi punzoni dell'effigie (questo perchè anche se il conio si usurò e lesionò dopo alcuni anni venne costruito un secondo conio utilizzando sempre gli stessi punzoni dell'effigie e dei caratteri). La medaglia poi coniata a Roma tra il 1861 e 1870 è riconoscibile per alcuni particolari tra cui il tipo di appiccagnolo e la barra per nastrino uguali alle medaglie di Castelfidardo del 1867. Abbiamo poi le coniazioni francesi post 1870 (dopo la presa di Porta Pia e conseguente fuga del re all'estero) che vennero coniate principalmente in Francia e riportano sugli esemplari in argento il punzone proprio della famigerata testina di cinghiale sul pallino come già presente sull'esemplare qui riportato nel mio commento successivo, il conio francese post 1870 si differenzia da quelli napoletani del 1829-1860 per l'appiccagnolo a forma di pallino e l'effigie del re completamente differente, in particolar modo il naso più lungo e aquilino. L'esemplare sub judice è proprio il conio francese, sarebbe bastato dare un'occhiata agli studi che ho condiviso sul mio sito www.ilportaledelsud.org per capire. La classe bronzo non esiste perchè lo statuto prevede solo le classi oro e argento (a Roma, durante il soggiorno forzato del re tra il 1861 e 1870, causa mancanza di fondi vennero coniate le medaglie classe oro su tondelli in bronzo dorato) e se questa dovesse essere nel suddetto metallo è da considerarsi una medaglia senza alcuna ufficialità e quindi del valore commerciale molto modesto. Ricordo bene che quando affrontai la pubblicazione dello studio mi affidai all'esperienza e alla collaborazione di Alessandro Brambilla, autore dell'omonimo testo sulle medaglie dell'ottocento, lo stesso ha provveduto poi a riportare nel suo testo proprio alcuni passi del mio articolo.
    2 punti
  17. Buonasera, come già scritto sui social segnalo alcune medaglie di coniazione francese (quindi non di conio napoletano ufficiale) che verranno proposte a breve (mi hanno riferito) in una prossima asta. Si tratta della coppia di medaglie versione mignon dell'assedio di Gaeta 1860-1861 che un utente mi ha gentilmente segnalato. le medaglie allegate in foto non sono state assolutamente coniate a Roma o a Napoli ma in Francia, la testina di cinghiale è un simbolo posto dagli argentieri francesi su medaglie in argento 800/1000 dal 10 maggio 1838 in poi. Di conseguenza questa versione mignon è stata coniata dopo l’esilio di Francesco II e precisamente dopo la presa di Porta Pia del 1870 e la conseguente fuga da Roma dato che nella città capitolina disponeva tra il 1861 e il 1870 dei conii dello Zaccagnini e non di conii di versioni mignon non firmati. Noterete sull’appiccagnolo a forma di pallino la testina di cinghiale, la stessa qui riportata ed abbondantemente citata in un mio vecchio articolo sulle medaglie del Real ordine di Francesco I dove ho riportato le differenze di conio tra le medaglie coniate a Napoli tra il 1829 e il 1860; a Roma tra il 1861 e 1870; in Francia dopo il 1870. Qui di seguito alcune foto dei miei studi disponibili in rete e consultabili gratuitamente da anni. http://ilportaledelsud.org/real_ordine.htm
    2 punti
  18. Diciamo semplicemente che la linea editoriale scelta cozza a livello ideologico con i principi che animano un discreto numero di utenti di questo forum.
    2 punti
  19. no, no.. diciamo che, seppure con una grave lacuna, la nostra vita scorre ugualmente...
    2 punti
  20. Si può avere anche un sogno di rame? Volendo rimanere in UK mi piacerebbe tantissimo possedere un Cartwheel da 2 pence del 1797 di Giorgio III°, con i suoi 57 grammi di peso sarà imponente e fantastica!
    2 punti
  21. A questo riguardo, propongo di tenere in considerazione un altro fattore, scarsamente indagato. Durante la Repubblica, l'unica zecca ufficiale rimase Roma; man mano che il dominio dell'Urbs si espanse, le necessità di moneta furono sostenute in parte con l'emissione di moneta locale, a tutti gli effetti una monetazione provinciale (sebbene questa locuzione venga usata solo per il periodo post augusteo). Il fenomeno invero è già evidente in Italia, ma esplode con l'annessione della prima provincia, la Sicilia. Ora, le emissioni provinciali repubblicane in argento sono poche, anche se esistono (una su tutte, i cistofori della provincia d'Asia); le emissioni provinciali repubblicane enee invece sono molto numerose, centinaia di tipi. Questo perché, immagino, non aveva senso trasportare il bronzo da Roma all'Iberia, all'Africa o all'Asia: l'elevato rapporto peso/valore di queste monete avrebbe fatto sì che il loro trasporto sarebbe risultato più oneroso che utile. Molto meglio, con sano pragmatismo romano, servirsi (anche) di monete locali. Per questa ragione, secondo me, all'espansione territoriale e demografica non trova diretto riscontro un'emissione di monete in bronzo
    2 punti
  22. Ho insegnato Storia per 35 anni e devo dire che riuscivo a farla piacere ai ragazzi. La Storia non è una elencazione di di nomi e date altrimenti sarebbe davvero "barbosa" ma cercare di capire i fatti, le cause, gli effetti. Anche la numismatica non può esistere senza la Storia. Negli ultimi anni di insegnamento portai avanti un progetto: la Storia attraverso le monete e devo dire che ebbe molto seguito tra i ragazzi. Per rispondere al quesito, prediligo il Medioevo, sia perché, contrariamente a ciò che si pensa, sappiamo di più del mondo romano che di quello più prossimo del Medioevo; ma anche perché, sfatando i luoghi comuni che ne fanno un "periodo di barbarie" il Medioevo ci ha dato cose molto rilevanti: le cattedrali gotiche, le Repubbliche marinare, le abbazie, ecc.ecc. Ovviamente lo studio della Storia esige anche delle regole per non cadere in errori come viene sottolineato in M.I. Finley, Uso e abuso della Storia, 1981.
    2 punti
  23. Panama, quarto de balboa 2016, celebrativa del centenario del Canale.
    2 punti
  24. Se iniziamo anche a selezionare le riviste per censo...stiamo freschi!
    2 punti
  25. Ma siamo sicuri che una rivista così elitaria può essere anche solo nominata su questo grezzo forum?
    2 punti
  26. Buonasera a tutti, non resisto alla tentazione, posto la mia piastra 1818 testa piccola.. ? Saluti Alberto
    1 punto
  27. Ho finito la scorta giornaliera anche io, molti interventi meriterebbe un bel cuoricino. Ad ogni modo, nessuno qui censurerà nulla, nessuno eliminerà le segnalazioni relative a questa rivista, perché qui si da spazio anche a chi la pensa in modo differente. Neofiti ed utenti più o meno esperti si confrontano quotidianamente ma nessun membro di questa comunità viene isolato anzi, qui l'impegno di tutti è quello di unire, non di dividere. @Arka con una sola ironica frase ha riassunto perfettamente il mio pensiero e credo non solo il mio.
    1 punto
  28. La tua foto è molto bella. Ho fatto molte prove ma il rame è veramente difficile! Ho dei problemi con il bilanciamento dei colori e anche con un software, la moneta risulta di quel " color arancio" che è veramente brutto a vedersi. Noto che anche le Aste hanno dei problemi a rendere "originale" una moneta di rame. Ciao
    1 punto
  29. Personalmente in questa sezione segnalo sempre riviste o libri numismatici che possiedo e ho letto . Trovo curiosa la segnalazione di una pubblicazione per interposta persona senza averla letta.
    1 punto
  30. Salve a tutti. Oggi sono contento di mostrarvi due monetine di Bonifacio, con croce e castello corso genovesi, senza contromarca. Per la prima, a senestro, non posso dire quale è la moneta primitiva, e, per la seconda, misembra essere uno quartaro III tipo, con la crocetta a la nove sul rovescio. Ma, come sempre , è meglio d'avero altri pareri. Grazie in anticipo. Alain.
    1 punto
  31. A fronte dei tanti " che moneta è?" e basta, leggere questa risposta fa veramente piacere. Grazie a mia volta!
    1 punto
  32. mi sembra che sono abbastanza simili direi bb+
    1 punto
  33. In questa discussione abbiamo avuto modo di ammirare quanto di meglio la numismatica mondiale ci propone attraverso i tondelli più desiderati, anche se difficilmente raggiungibili, dagli utenti del forum. Ebbene, prossimamente conferita in asta giapponese, volevo aggiungere una nuova moneta "da sogno". Sicuramente non sono il solo a pensarla così visti i realizzi nelle precedenti aste. Ve la mostro attraverso le foto dei cataloghi degli ultimi 3 passaggi più recenti. Ex.Sothebys Douglas-Morris 26-11-1974 Lot208 (Non noto prima). GRAN BRETAGNA Victoria Victoria (1837 ~ 1901) / Pattern Sovereign 1870 / WR313 (catalogo R7 originale) KM-Pn116 Young Head. Non in perfette condizioni (PR 61) ma unico esemplare conosciuto; non presente in alcun istituto pubblico. Il nuovo Marsh lo classifica al 54b come R7. Buona giornata e sempre sogni d'oro (o d'argento se preferite).
    1 punto
  34. Questo è Giovenale (III, 249-250)... in quel periodo l'elargizione in moneta (i famosi 25 assi, o i 3 denari citati da Marziale) erano la prassi, ma non mancano casi in cui i clientes avevano a che fare con "elargizioni fumanti" e si portavano al seguito il necessario per non far freddare "il pollo".
    1 punto
  35. Durante il III secolo si assiste a un generale impoverimento del contenuto di fino nell'antoniniano via via sempre più evidente fino quasi a sparire del tutto nella composizione della lega metallica. Parimenti si assiste anche a un impoverimento tecnico nella fabbricazione delle monete. Il punto più alto di questo fenomeno, nell'impero centrale, sembra posizionarsi verso la fine del regno di Gallieno dove, nella zecca Romana, accanto a tondelli di buona fattura, inizia una produzione di tondelli realizzati coi medesimi conii dei "fratelli più belli" ma su dischetti di minor peso e diametro. Questo fenomeno è stato notato da Bland dopo aver studiato i due principali ripostigli del periodo: Cunetio e Normanby. Il fenomeno prosegue anche durante il regno di Claudio II dove è frequente trovare una produzione affiancata di tondelli di buon peso e diametro a tondelli, delle medesime serie, di peso e diametro inferiori. Il tutto degenera poi verso la fine del regno di Claudio II e l'inizio del regno del fratello Quintillo, in particolar modo con la serie di divinizzazione DIVO CLAVDIO quando è evidente che alla zecca di Roma la produzione aveva perduto ormai quasi del tutto gli standard qualitativi del passato. Il tutto va messo in relazione con la cosiddetta rivolta di Felicissimo e degli operatori della zecca della capitale, rivolta repressa nel sangue da Aureliano che ha poi intrapreso una serie di operazioni volte a riformare sia la produzione che la metrologia delle emissioni. Ergo, tondelli sottopeso, approntati frettolosamente e con assi orientati in maniera casuale sono all'ordine del giorno per le coniazioni di Gallieno (fine regno), Claudio II e Quintillo. Un discorso completamente diverso invece riguarda le emissioni coeve dell'impero gallico. Spero di averti chiarito un po' di dubbi @CoinLover, il III secolo è un periodo affascinante, di turbolenze, di guerre interne e di accadimenti politici di varia natura. Dal punto di vista numismatico offre un sacco di possibilità di studio e di collezione ed è ancora tutto sommato accessibile economicamente senza grossi svenamenti!
    1 punto
  36. Quando fu fatta la riforma del valore del denario, sappiamo che per i legionari la moneta in argento "continuò" per un certo periodo a valere X assi. Dando per scontato che questa clausola fosse a favore dei militari e non contro di loro, significa che "dando dieci assi" potevano ottenere un denario, e non il contrario. Spendendo poi il denario, avrebbero ottenuto un "resto" per complessivi 16 assi. In verità, questa informazione mi ha sempre suscitato qualche perplessità, cercando di immaginare come venisse applicata. Non può essere presa alla lettera, perché significherebbe che un soldato poteva cambiare un denario con 16 assi, poi 10 di quegli assi con un altro denario e così via all'infinito. Sono arrivato alla conclusione che possa significare una cosa sola: il salario era computato in assi ma corrisposto in denarii; fu, in altri termini, uno stratagemma per aumentare il salario del 60% nel momento stesso in cui si procedeva a una svalutazione della moneta argentea
    1 punto
  37. Credo he data la patina sia un bronzo coevo dell aes rude e non è detto che fosse usato come moneta di scambio, comunque io non sono un grande esperto sarebbe meglio attendere il parere dei veri maestri che frequentano questo forum, saluti Rambel
    1 punto
  38. Il prossimo progetto saranno i cartellini personalizzati della Collezione Litra68 ☺️
    1 punto
  39. Ti ringrazio Paolino67 , è sicuramente quella, le scritte combaciano, ed anche la grafica. Tenendo anche in considerazione che sono in Val di Fiemme e qui eravamo annessi all'impero austro-ungarico fino alla 1918. ...spero non mi venga in mente di scavare lungo tutta la casa... ;-) Buona giornata Gabriele
    1 punto
  40. Perdonate, ma è corretto definire "moneta" questa coniazione? Generalmente, viene riportata dai cataloghi come "non emessa", ed in particolare come una prova di conio.
    1 punto
  41. Proviamo a riassumere sommariamente il contesto sociale nel quale il nostro legionario viveva. Abbiamo la classe aristocratica, che non potendo contare in linea teorica sul commercio per trarre profitti, approfittò della situazione venutasi a creare nei precedenti decenni di scontri. Complici le ricchezze giunte dalle campagne espansionistiche, rappresentate anche dal grande numero di schiavi ora disponibili, prese vita un sistema agrario basato sul latifondo e sul profitto di quanto prodotto. Le ville, nelle mani degli aristocratici, divennero delle entità in grado di produrre svariate categorie di prodotti, anche non strettamente legati all’agricoltura. Quanto prodotto confluiva sul mercato, gestito principalmente da esponenti dell’ordine equestre, i soli che potevano contare sul necessario censo e che li differenziava dal resto della plebe. Questa è la Repubblica dell’aristocrazia e dei ceti più agiati, è la Repubblica del denario, ove un commercio in costante espansione richiedeva un idoneo volume di monetizzazione. Ma Roma non era solo questo. Parallelamente esistevano ceti inferiori, i cui esponenti dei livelli più alti dipendevano da un dominus, così come un liberto dipendeva dal proprio patronus, via via fino a far giungere questi legami ai ceti più bassi della società. Anche ai livelli più alti di questi rapporti clientelari gli scambi tra le figure coinvolte riguardavano non solo denaro ma anche generi di altra natura, alimentari soprattutto. La sportula non era necessariamente una somma di denaro ma rappresentava infatti un rifornimento di vettovaglie. È facile immaginare che le elargizioni in un legame clienterale (obsequium) proprio dei ceti più bassi prevedesse non certo gruzzoli di monete ma beni ben più modesti. Questa era la Repubblica di Roma ed il nostro caro legionario forse non andava a comprare una pagnotta perché una volta rientrato nella società civile doveva necessariamente inserirsi in un idoneo sistema clientelare ed a seguito di tale inserimento con tutta probabilità il pane non andava a comprarlo come facciamo noi oggi, pagandolo in moneta. Ecco perché a mio parere è sbagliato pensare alla moneta di età repubblicana quale unico ed esclusivo mezzo economico. Il contesto sociale era profondamente diverso, il modo di concepire il sostentamento proprio e del proprio nucleo familiare era profondamente diverso, la moneta era un mezzo sicuramente fondamentale e diffuso, ma non tutto si comprava a suon di assi, anzi.
    1 punto
  42. solo per amore di bastiancontrarietà (mi perdonerà @apollonia per la creazione di questo neologismo, stante la mia condivisione della sua difesa dell'uso rispettoso della lingua) e per rinvigorire con un po' di riguardosa polemica la discussione, esprimo la mia opinione: mai spenderei 45.000 euro per una moneta che porti da una parte la faccia di un individuo che non ammiro nè rispetto, e dall'altra non una maestosa aquila, ma un pollastro spiaccicato. Scritto questo voglio anche precisare che mai spenderei 45.000 Euro per una moneta, qualunque immagine questa riporti sulle sue facce. Troppe altre belle (migliori) cose potrei fare con quella cifra. Ora invece cerco (con sforzo) di tornare serio: è una gran bella moneta, su questo non ci piove, ma per me è più simile a una lapide, che per di più ricorda qualcosa mai nato; io, nel mio piccolo mondo numismatico, considero interessanti solo le monete che sono state create per assolvere il loro compito, che è quello di "pagare". Ho, lo ammetto, alcune 500 lire d'argento commemorative, belle e lucenti (non sono mai state toccate da alcuno, esclusi gli operatori dell'IPZS, essendo stato io quello che le ha estratte dalla confezione della zecca), ma non reggono il confronto con le Caravelle. Mi spiace.
    1 punto
  43. @Corsodinazione sisi , intendevo dire che sono sul lato del castello
    1 punto
  44. Buonasera, il 25 grani 1796 è riportato come prova dal CNI quindi come tale saranno stati prodotti pochissimi esemplari... Oltre l'esemplare conservato presso il medagliere del Museo Nazionale Romano un'altro esemplare è passato in asta Santamaria il 9 Maggio 1961...
    1 punto
  45. gran buongiorno a tutti lamonetani,vengo versu voi per classificare al piu giusto una di queste belle monetine che son i bolognini,e mal cognato,al meno che il tondino fu troppo stretto per l'impronta. mi incuriosisceno quelli signi,soppratuto la stella,che e stata in ottima preservazione... ma non riesco capire di qui e. ringraziamenti anticipati.?
    1 punto
  46. Grazie Francesco, I Carlini di Ferdinando IV iniziarono ad essere approntati proprio nel 1788, forse il conio del rovescio con le aste sottili della Croce fu una "prova" iniziale...... Ritenuta forse poco accentuata e visibile sulla moneta, successivamente modificata, rendendola più spessa. Non sono riuscito ancora a trovarne un altro esemplare purtroppo.
    1 punto
  47. DE GREGE EPICURI Interessante, penso sia una moneta piuttosto rara (mai vista, comunque). Nella prima foto si legge in basso chiaramente un SC, quindi non dovrebbe essere provinciale. Tuttavia, sotto le figure principali sembra di veder "nuotare" un dio fluviale (o più di uno), che è comune nelle provinciali. Al D si dovrebbe riuscire a leggere qualcosa: forse CEA o CEM a h.12, e AN a h.15, che può portare ad ANTONINUS ma anche ad ALEXANDER. Al rovescio, la legenda inizia probabilmente con: ANT.. Manca fra i sesterzi della Friedrich Collection. Consiglio una accurata ricerca nel Cohen, e magari anche nel Banti. Come ritratto, a parte Eliogabalo si può ipotizzare Alessandro Severo, ma forse anche Caracalla giovane. P.S. Non si trova nella sezione romana imperiale di Wildwinds, per nessuno dei tre imperatori citati.
    1 punto
  48. Questo un esemplare senza problemi di coniazione.
    1 punto
  49. Ci sono notizie di questo studio?
    1 punto
  50. Buonasera @Rex Neap, non vorrei sbagliare, ma il Diodati rimase in carica fino al mese di luglio del 1824 come Direttore e il Rega come Incisore sotto di lui. Quindi se le Piastre del 1818 furono coniate fino al 1824 compreso, secondo me ci troviamo.
    1 punto
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