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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/19 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti cari amici, immerso nei miei pensieri durante la pausa digestiva prima di rimettermi al lavoro sulle mie carte, mi sono soffermato a meditare su una vicenda che mi è capitata qualche tempo fa, e che non mi è mai risultata del tutto chiara. Al di là dei risvolti incomprensibili della questione, protagonista ne è indubbiamente la numismatica e una moneta in particolare, così, sperando di non annoiarvi, ho deciso di raccontarvi la storia e proporvi magari di intervenire a vostra volta raccontando di un vostro rimorso o rimpianto. Indubbiamente a tutti noi è capitato, anche ai più avveduti, di pentirsi di un acquisto effettuato; allo stesso modo, sarà capitato anche di pentirsi a posteriori per non aver colto un'occasione, magari perché ci ha presi alla sprovvista. La storia qui di seguito narra di uno dei miei rimpianti. Non sono un grande frequentatore di convegni, ma un appuntamento irrinunciabile è da molti anni VeronaFil. Ogni volta, puntualmente, riesco a spendere tutto quello che mi sono portato dietro, fino all'ultimo centesimo; per questo motivo, mi sono imposto di non pagare mai con carta di credito, così da evitare possibili catastrofi e limitare i danni al contante La vicenda che vi sto raccontando è avvenuta cinque anni fa. La mia fidanzata viveva a Venezia, mentre io abito in Lombardia: avevamo pensato di incontrarci a metà strada in occasione del fine settimana del VeronaFil. Io avevo intenzione di visitare la fiera al pomeriggio, poi sarei andata a prenderla e avremmo dormito lì a Verona, per poi fare un giro per la città il giorno successivo. Insomma, in quell'occasione sarebbe stato opportuno, per una volta, non spendere tutto fino all'ultimo centesimo, così da mantenere un minimo di liquidità per il weekend romantico. Venuto il gran giorno parto con una buona scorta di contanti e comincio il consueto saccheggio. Giunto quasi alla fine del mio giro ero particolarmente fiero di me: avevo ancora 160 euro nel portafogli. Io insegno al liceo, e all'epoca ero ancora supplente: 160 euro erano dunque una bella somma, pari più o meno alla metà del budget totale che avevo portato con me. Stavo dunque ripensando con orgoglio a tutte le volte che la mia fidanzata mi aveva preso in giro per la mia compulsività, a fronte delle straordinaria parsimonia messa invece in campo in questa occasione. Se non che, proprio a uno degli ultimi tavoli, trovo un magnifico 5 lire 1832 di Maria Luigia: io sono appassionato di scudi, e di Parma non avevo nessuno dei due, né il '15 né il '32. Qui mi trovo di fronte proprio l'anno più raro, in conservazione ottimale per i miei standard (era un bel BB+, gradevolissimo, con pure una bella patina). Prezzo: 200 euro. Due chiacchiere con il venditore, un signore anziano molto gentile, che è disposto a scendere a 180, e poi, con un po' d'altra opera di convincimento, fino ai fatidici 160, "visto che sei giovane"! Rimarrei pulito pulito senza un centesimo, ma porterei a casa una moneta fantastica a un prezzo straordinario. Apro il portafoglio e guardo i miei 160 euro... Rimanere senza un euro non sarebbe neppure un problema, alla fine potrei sempre prelevare qualcosa in serata... però a rodermi era il pensiero di ciò di cui mi ero vantato tra me e me fino a poco prima: "sono perfettamente in grado di uscire da Verona senza aver speso tutto fino all'ultimo centesimo"! Insomma, pensa che ti ripensa, medita e rimugina cambiando e ricambiando idea più volte, alla fine ringrazio il gentile signore e me ne vado, senza comprare la moneta. La storia potrebbe finire qui, semplicemente con il rimorso di aver perso un'ottima moneta (che non ho più messo in collezione) a un prezzo strepitoso (che infatti non ho più ritrovato per monete che neppure si avvicinassero a quella conservazione)... Ma c'è di peggio. Uscito dalla fiera mi incontro con la fidanzata, e andiamo a scaricare i bagagli in albergo. Una volta in camera apro il portafogli e... i 160 euro non ci sono più. Vuoto. Le tre banconote da 50 euro e quella da 10 sono scomparse. Tutto il resto è a posto, ma dei soldi nessuna traccia. Mi metto a frugare in ogni tasca, magari li ho spostati, magari senza pensarci li ho infilati nella carta d'identità, magari nella patente, magari li ho messi in tasca, magari nello zainetto: controllo, ma nulla nemmeno lì. Butto in aria ogni cosa, rovescio ogni tasca, ogni anfratto, tutto. E' tutto assolutamente al suo posto, comprese le altre monetine acquistate, ma dei fatidici 160 euro nessuna traccia. Ripeto, erano (e sono tuttora) una bella cifra per me, ma a farmi impazzire non era tanto la perdita della somma in sé, quanto il fatto che avessi rinunciato a quella bellissima moneta per non spenderli, e ora li avevo smarriti! Ho chiesto alla reception dell'albergo (magari mi erano caduti mentre consegnavo i documenti per il check-in), ma al di là di uno sguardo compassionevole dell'addetto non ci ho cavato un ragno dal buco. Sono passati cinque anni, ma come vedete ci rosico ancora: non sono mai riuscito a capire come diavolo abbiano fatto a volatilizzarsi quelle quattro banconote. Un furto mi pare impossibile (chi diavolo riesce a sfilare i soldi da un portafoglio senza toccare il resto?), una pardita accidentale incredibile (io sono sempre molto attento, e li avevo visti l'ultima volta meno di un'ora prima)... forse è il demone del collezionismo che ha voluto punirmi per la mia morigeratezza. Nel dubbio, da allora non sono più tornato dal VeronaFil con un solo euro superstite nel portafoglio.
    9 punti
  2. Titolo Evento: COME SI FANNO I SOLDI: la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione. Categoria: Eventi culturali Data Evento: 04/10/2019 09:00 a04/10/2019 18:00 Mostra: COME SI FANNO I SOLDI: la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione presso Luogo Grattacielo Pirelli Via Filzi, 22 Milano L'esposizione intende far conoscere al pubblico la storia e le tecniche di produzione delle cartevalori: dal bozzetto alle prove stampa, dalle matrici alla stampa di banconote e documenti. Il percorso espositivo parte da una tavoletta sumera del 3200 a. c., passa alle prime banconote cinesi e, attraverso le prime cartemonete italiane del Regno d’Italia, arriva ai nuovi euro dei giorni nostri. Nella sezione dedicata ai francobolli, espone il primo francobollo al mondo, il “Penny Black”, i francobolli italiani prima dell’Unità d’Italia e i primi francobolli della Repubblica Italiana. Il giorno dell’inaugurazione e ogni martedì verranno effettuate dimostrazioni di stampa calcografica e tipografica, utilizzando le stesse tecniche con cui si stampavano in origine banconote e francobolli. La mostra può essere visitata gratuitamente dal 4 al 31 ottobre 2019, dal lunedì al venerdì, con orario continuato dalle 9.00 alle 18.00. a cura di Luigi Lanfossi Link al calendario: COME SI FANNO I SOLDI: la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione.
    3 punti
  3. La tua ragazza ti vuole bene e ha voluto crederti, ma noi queste storie le conosciamo bene: facci vedere questa moneta... [emoji16][emoji16]
    3 punti
  4. Direi che questa discussione ha ormai esaurito il suo scopo (leggetela come volete ?). Chiudo
    3 punti
  5. All'interessante conferenza, tenutasi questo pomeriggio nella sede della società archeologica friulana, in cui la relatrice Gaia Mazzolo ha ben presentato il suo lavoro riguardante le monete presenti nella collezione del museo Bottacin, create nei secoli passati dall'ingegno fraudolento dei noti falsari Cigoi e Meneghetti. https://www.cronacanumismatica.com/monete-vere-e-false-conferenza-sulla-raccolta-del-museo-bottacin/
    3 punti
  6. Rispondo da modesto collezionista Veneto con alcuni anni numismatici sulle spalle.... Noti commercianti del Triveneto ? Numismatica Scaligera di Verona seppur commercialmente presente sul mercato da pochi anni mi sembra che nell'ambiente regionale e soprattutto nazionale si sia fatta ben conoscere e apprezzare. ARKA Numis di Padova posso assicurare che nel collezionismo veneto e non solo sia stimata e conosciuta. Lo stesso si può dire per i sig.ri Palma, Anoe' e Giraldi che credo a ragione e in tutta onestà godano di buona stima e conoscenza nel Triveneto e non solo. Mancano è vero alcuni altri nomi conosciuti in particolare di Padova, della provincia di Treviso e della città di Trieste. Ma francamente mi pare essendo il convegno in questione in fase di crescita con una rappresentanza per la numismatica " locale " di buon livello e più.
    3 punti
  7. Che ne pensi? PISIDIA. Antiochia. Septimius Severus (193-211). Ae. Obv: IMP C SEV PERT AVG IIII. Laureate head right. Rev: FORTVNA COLONIA ANTIOCH. Tyche standing left, holding branch and cornucopia. SNG France 1115 var. (rev. legend). Condition: Good very fine. Weight: 6.31 g. Diameter: 22 mm.
    2 punti
  8. ... scusate... solo per completezza... ora l'ho trovata con tutto lo scettro!! Ancients Hadrian (AD 117-138). AE sestertius (31mm, 24.87 gm, 1h). About VF. Rome, AD 134-138. HADRIANVS-AVG COS III P P, laureate, draped bust of Hadrian right, seen from behind / RESTIVITORI ASIAE, Hadrian standing right holding roll and extending left hand to raise kneeling figure of Asia, who holds scepter; S C in exergue. RIC II 945. Confermate?? Un caro saluto
    2 punti
  9. https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/carlo-vi-dasburgo-e-le-monete-propago-imperii-del-1716/ Buona ulteriore lettura.
    2 punti
  10. Buonasera, potrebbe essere RESTITVTORI ASIAE, mancante in Wildwinds e di cui non trovo fotografie, ma ne leggo su SEAR II 3630: Spero che si possa trovare un riscontro fotografico. Il sesterzio comunque è molto molto bello e carico di storia. HIRPINI PS: la C all'inizio della descrizione sta per "HADRIANVS AVG COS III P P"; la h per "Bare headed and draped bust of Hadrian r."
    2 punti
  11. Buonasera, possibile, questo AE29 di Commodo è molto molto simile anche al rovescio e può essere un altro buon input: Lo trovi su Commodus-Wildwinds: zecca di Verbe, Pisidia - Aulock 1404 - Potresti anche tu continuare a cercare tra le romane provinciali (mare magnum) in cui credo per l'assenza della S-C HIRPINI
    2 punti
  12. Potrebbe essere un asse di Commodo?
    2 punti
  13. Ciao a tutti, bella domanda. Premesso che non lo so, posso comunque fare un'ipotesi (perché no?). I biglietti fiduciari circolarono largamente per un breve periodo nella seconda metà del XIX secolo per fare fronte alla scarsità di moneta metallica e per aggirare lo sconveniente aggio applicato dalle banche autorizzate all'emissione di biglietti (Banca Nazionale, Banco di Sicilia e Banco di Napoli) quando di questi veniva richiesta la conversione in moneta metallica. In mancanza di una legislazione univoca che regolamentasse l'emissione e la convertibilità di questi biglietti fiduciari, diverse entità giuridiche si dedicarono (talvolta in maniera indiscriminata e truffaldina) all'emissione di titoli di vario genere che funsero a tutti gli effetti da cartamoneta. (riporto due post del sempre optimus Petronius:) Detto questo, faccio l'ipotesi che "marca" stia per: "Scontrino o gettone che viene consegnato come ricevuta di oggetti affidati in deposito... Carta valore di piccola dimensione... la cui applicazione attesta l'avvenuto pagamento di un diritto, di una tassa, di un contributo." (dal dizionario online di Google) Secondo questa interpretazione, "marca di riconoscimento" potrebbe significare "scontrino, emesso a seguito di un contributo versato alla società in questione, che funge da riconoscimento di un credito (non necessariamente convertibile...) al portatore". In pratica: i soci versavano una quota e ricevevano questi buoni spendibili come cartamoneta presso gli esercizi che li accettavano "sulla fiducia" che la società emittente, forte del capitale ricevuto in deposito, si facesse carico della loro convertibilità (se non in moneta metallica, quanto meno in cartamoneta "ufficiale" del Banca Nazionale nel Regno..). Ma... qui lo dico e qui lo nego! ?
    2 punti
  14. Mi sembra una bella squadra sia per la parte culturale e anche per la parte commerciale, commercianti che conosco e tutti apprezzati e che richiameranno attenzione. Mi permetto una riflessione personale, il fatto che i commercianti non siano come a Verona moltitudini, per me, per l’appassionato, il collezionista può essere invece un valore aggiunto, il poter girare senza assembramenti attorno non sempre graditi, la possibilità di vedere monete e chiedere qualche info con la dovuta calma, l’avere più il salottino cordiale può essere un valore in più, tanto l’offerta non mancherà e sarà già difficile scegliere sui 13 presenti. Mi sento contrariamente a quanto si fa di norma di fare i complimenti prima dell’evento agli organizzatori in particolare a Stefano Palma per la sua passione e la costanza nel tentare di fare e proporre eventi numismatici a 360 gradi che possano incoraggiare la passione. Mi sento molto vicino a lui e a voi in tutto questo, la vecchia massima più fatti e meno parole vale sempre, facile parlare, molto ma molto più difficile, ne so qualcosa, fare con idee, proposte e progetti ! Auguri e a domani !
    2 punti
  15. Con una modesta sommetta ci si toglie lo sfizio e si puó parlare a ragion veduta...
    2 punti
  16. Buongiorno a tutti, Nel 12 Carlini 1810 la raffigurazione più bella della testa di Gioacchino Murat. Molti dei pezzi da 12 Carlini rimasti dopo la fine del suo Regno furono reimpressi con le nuove impronte di Ferdinando IV e successivamente da Francesco I e Ferdinando II.
    2 punti
  17. Good eye, @Meleto ! Bravo! Here, from my coin-notebook, written some years ago... x: The dies for this 1942 Colombian 2‑centavos were cut in the U.S. and were the principals in a low‑grade wartime scandal. During its WWII search for alternatives to the copper cent, the mint struck experimental pieces of several materials (glass, plastic, manganese, etc.) pairing this Colombian obverse with a wreathed reverse. The project ran into trouble on at least two fronts: there was little or no accountability of the pieces, which showed up seemingly all over the place; and they were struck in direct violation of our laws prohibiting the use of officially‑adopted designs on experimental pieces. (xx) Okay. It's 3:30AM. My wife is not going to be happy with me. v.
    2 punti
  18. Buongiorno a tutti, Complimenti Luca, ottimi rilievi per questo 10 Tornesi 1798. Appena ti è possibile rifai le foto? Quel colore "marziano" non mi sembra il suo.
    2 punti
  19. Sottolineo ancora, se le cose funzioneranno, arriveranno, statene certi. Ed anche gli esteri. Si è citato Verona..., non abbiamo la pretesa di diventare come Verona, questa manifestazione è presente da decadi, ero ancora bambino ed abitavo a Verona, quando andavo al Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra dove si faceva. L’intenzione, sicuramente, è quella di percorrere una strada nuova; il mio personale obbiettivo è, con l’occasione di questa manifestazione, di intercettare nuovi collezionisti, rinnovato interesse, linfa nuova. Di questo ne abbiamo assoluto bisogno. Ribadisco che la parte culturale parallela è un primo passo. Poi alcuni commercianti della zona verranno comunque a fare una ricognizione, lo so. E va bene così, leggete quello che ho scritto precedentemente. Chiosa finale: sono comunque soddisfatto della partenza mediatica, anche l’articolo di Cronaca Numismatica, beh..., c’è di che compiacersi e ripaga tanto. Adesso vediamo di dare soddisfazione anche a chi vi partecipa; discorso materialistico, ripetitivo, ma purtroppo necessario nella contabilità del commerciante. Io, comunque, mi ripeto, sono già soddisfatto.
    2 punti
  20. Mi intrometto sottovoce in questa discussione che per quanto a mio avviso comica (da tutte le parti), e per quanto non conosca le due fazioni... o forse le millemila fazioni, non sono accademico e non sono nemmeno semplice osservatore, mi piace scribacchiare come forse pochi di voi sanno. Solo per dire che la soluzione c'è e dipende solo dalla perserveranza e dall'amore per la numismatica. Non mi fidavo delle conventicole di numismatici, come mi pare sia questa, ma di coinvolgimento anche editoriale di realtà non necessariamente numismatiche. Pochissimi anni fa ho avuto la fortuna di partecipare insieme ad altri amici (lamonetiani e no) ad un progetto apparentemente simile ma in realtà assolutamente opposto. Ovvero, una stampa di alcuni articoli di ambito veneziano da parte della famigerata "Deputazione di Storia Patria di Venezia", che solo a sentirne il nome io mi divertivo a descriverla tra amici come una specie di setta intoccabile. Ebbene non lo era più, e credo e spero non lo sarà più, grazie soprattutto alla lungimiranza di una persona (chissà se mi legge). Se ne è parlato qui sul forum, è stata presentata a Verona ufficialmente (MeS), e molte copie sono state distribuite gratuitamente, un volumetto davvero ben fatto. E tra i contributi, ce ne erano di semplici studiosi come me e di altri, ma anche di nomi importanti che non cito volontariamente. Per cui, con tutto il rispetto, non capisco davvero la limited edition di questa rivista. (Non sopporto i R4 o R5 )
    2 punti
  21. Complimenti @Scudo1901 magnifico 5 Lire! Ci aggiungo anche il mio "povero" esemplare per fargli compagnia ☺️ Variante senza punto dopo NAPOLEONE
    2 punti
  22. http://www.forgerynetwork.com/asset.aspx?id=FtlmPzqqWdE%3d
    2 punti
  23. Cari amici buonasera a tutti. Sono a chiedere il vostro parere su questa moneta..... di poco valore e pregio numismaticamente parlando.. ma importante per me dal punto di vista storico. Peso gr. 25; diametro 32 mm. E' un sesterzio di Adriano (?) .. solo che non riesco ad identificarne il rovescio... potreste aiutarmi? Grazie mille Flaminius
    1 punto
  24. Ecco a voi un altro 10 tornesi 1798 (unico nominale in rame che colleziono). Cosa ne pensate? Grazie a tutti voi.
    1 punto
  25. Queste monete hanno rilievi molto bassi. La tua e in ottime condizioni....Bella pescata, complimenti Saluti
    1 punto
  26. Povero latino latinorum I poveri Maestri si rivolteranno nella tomba .. ma come si fa ?
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  27. ... porca miseria.. avete ragione !! Scusate... fate finta che non ho detto nulla!! Continuo a cercare...
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  28. 1 punto
  29. Interessante, se riesco tanto e’ fino a fine ottobre ci vado ...
    1 punto
  30. Complimenti @Flaminius anche a mio parere un gran bel sesterzio, molto affascinante.
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  31. Il rovescio potrebbe essere del tipo RESTITVTORI: mi sembra di vedere RE a ore 8 e AE a ore 4. Che ne dite? Ciao da Stilicho PS: che bel colore ha la tua moneta, @Flaminius!
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  32. Occhio che non vede, moglie che non rompe! ?
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  33. Semplicemente sono amico di Ruotolo in quanto entrambi membri dell'Accademia e gentilmente me li spedisce. Tutto qui. Io amo solo la "casta diva"!? E poi anche altri amici mi spediscono delle "cose" in quanto sanno che aggiorno continuamente la mia Bibliografia numismatica.
    1 punto
  34. Caro Mario, sul concetto che hai espresso sfondi una porta non aperta bensì spalancata, sul tipo di ambiente, la vedo esattamente come te, altri sono i contesti in cui trovare la massa. Anche se il desiderio di far fiorire questa iniziativa l'ho espresso ripetutamente, ma vorrei sempre farlo con attenzione e cura, mi auguro. Estendo i tuoi complimenti alle persone che mi hanno aiutato e che mi auguro mi aiuteranno anche nel futuro e cioè: 1) Il Circolo Numismatico Patavino nella figura di Gianpietro Sanavia; 2) Il Circolo Filatelico Numismatico di Noale, nella figura del segretario Andrea Fusati; 3) I Sigg. ri Pannella Marco e Melchioretto Andrea per la collaborazione nella diffusione sul territorio. Mi sentivo in dover di fare questa importante estensione.
    1 punto
  35. Buongiorno a tutti, ho trovato interessante l'articolo di @francesco77, e la moneta di @elio1953, anche se è una vecchia discussione mi fa piacere postare la mia Propago Imperii 1716. Un po' spatinata ma mi piace molto. Purtroppo al momento non ho i dati ponderali. Cosa ne pensate ? Saluti Alberto
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  36. Si infatti certi acquisti bisogna farli come me da single. Ovviamente scherzo comunque complimenti per le monete
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  37. Tra l'altro da non molto la Francia ha adottato una legislazione piu' restrittiva, anche per loro ora il 100% del patrimonio archeologico appartiene allo stato, non so se se ne e' mai parlato in questo forum, sarebbe interessante approfondire nelle sezioni opportune.. https://www.sciencesetavenir.fr/archeo-paleo/patrimoine/le-patrimoine-archeologique-francais-appartient-desormais-a-100-a-l-etat_104271
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  38. Gigetto, se ce l'ha con me, non ho denigrato nessuno. Ho solo notato l'assenza dei più noti commercianti delle città appunto citate da sixtus78
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  39. Stavo girando su numista a curiosare tra i progetti delle monete americane... quando mi sono improvvisamente imbattuto in questo progetto per la moneta da 1 cent degli anni '40 https://en.numista.com/catalogue/pieces124038.html L'immagine di quella liberty allora e in generale la posizione della data e della scritta mi hanno immediatamente ricordato questa monetina colombiana che ricordavo effettivamente di aver letto in questo vecchio post, che ho riesumato per citarlo, che è stata coniata negli Stati Uniti dalla zecca di Philadelphia. Vista la somiglianza tra questo progetto con la moneta colombiana mi viene da pensare quasi che per il progetto sia stato utilizzato lo stesso disegno già preparato per la moneta colombiana da qualche (1918) e modificato giusto in pochi dettagli; che dite è un'ipotesi troppo avventata? Inizialmente avevo pensato esattamente l'opposto in realtà ma il disegno della moneta colombiana è presente fin dal 1918 quindi la cronologia remava contro la mia ipotesi che tuttavia penso forse altrettanto valida potenzialmente nel senso opposto ovvero che il disegno utilizzato per questo progetto della nuova moneta da 1 cent del 1942 venisse dalle monete decimali colombiane..
    1 punto
  40. E' una sorta di lancia 'venatoria' con puntale di spiedo e sottile asta in legno, anticamente usata appunto nella caccia . Ed alla caccia è dedicata la decorazione pavimentale della cosiddetta 'sala della piccola caccia' nella villa romana del casale di Piazza Armerina : villa attribuita al tardo IV sec., scoperta nel 1950 a 4 km. da Piazza Armerina, che ci ha trasmesso una importante documentazione dell'arte del mosaico di quel periodo . La sala della piccola caccia, forse una sala da pranzo invernale, ci restituisce una pavimentazione in mosaico con 12 scene di caccia su 4 ordini : tra queste scene quella di un cacciatore a cavallo in atto di colpire una lepre acquattata . L'arma impugnata dal cacciatore è il venabulum, qui di costruzione particolare avendo lo spiedo del puntale curiosamente di forma biforcuta .
    1 punto
  41. SPL mi sembra eccessivo non è male per il tipo ma per me non va oltre il BB+ le scritte in legenda sono usurate come il fascio e le tre X ed il Pileo i punti più alti. Il retro per la forte patina non riesco a capire bene. Comunque per questa moneta un BB+ VERO è ottimo, difficili da trovare in FDC o SPL pieni,inoltre il tipo di coniazione,fusione,non aiuta nel riconoscimento dell'usura che puoi considerare solo osservando i rilievi più alti. Qui trovi anche una coppia, di un utente storico,ancora uniti insieme che ti fa capire come nascevano. Gran bella e interessante moneta. Sembra che abbiano più valore quelle senza bronzo, che hanno spessore e peso minore
    1 punto
  42. Qualsiasi pubblicazione ha lo scopo di divulgare quanto scritto, mio parere ovviamente. In questo caso si è proceduto diversamente. Una pubblicazione per pochi (eletti). Non vedo dove sia il problema. E' una scelta condivisibile o meno. Io non la condivido e da quanto leggo, da chi qui tenta di giustificarla, ma forse sbaglio, il fine era proprio quello di non rendere "pubblico" il tutto. Ai giovani che intendono affrontare un percorso di studio che li porti un domani ad essere studiosi o ricercatori mi permetto di fare una richiesta, non siate così. Confrontarvi con chi non ha gli stessi vostri titoli vi darà comunque la soddisfazione di insegnare qualcosa e magari, in rari casi, anche di apprendere. Chiudo affermando che, per me, già se ne è parlato troppo.
    1 punto
  43. Grana 3 1810, simbolo asterisco a sette punte.
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  44. Questa banconota in mio possesso della Deutsch Ostafrika da 5 Rupie datata 1905 , era equivalente a 500 heller (la moneta del post precedente è da 1 heller), ed era eventualmente convertibile con ben 58 grammi d'argento.
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  45. Bellissima patina e moneta sulla quale si potrebbero scrivere pagine e pagine di approfondimenti al fine di provare a coglierne significati e valenza. La raffigurazione del Sol Indiges è stata comunque messa in discussione ed in qualsiasi caso, pur accettandola, va inquadrata nel giusto modo. Ti segnalo una vecchia discussione estremamente interessante: Purtroppo il link al disco fittile è andato a farsi benedire, eccolo: http://ermannoarslan.it/wp-content/uploads/2018/04/2002-EAA-DeaGioviaBiassono.pdf
    1 punto
  46. Mi unisco anche io nel ricordo di Re Gioacchino Murat postando i miei tre pezzi da tre grana .
    1 punto
  47. Grazie PriamoB. Io amo l'ironia, e vedo con piacere che anche tu non ne sei insensibile. Credo che l'ironia sia uno strumento "terribile" per appianare un mucchio di conflitti. Per esempio non credi che Erdogan, se avesse il senso dell'ironia, sarebbe incapace di fare le puttanate che sta facendo? (si , lo capisco, semplifico un po' troppo le cose, ma ritengo che se riuscissimo, tutti, a ridere di noi stessi, il mondo girerebbe meglio)
    1 punto
  48. A speculare con intenti truffaldini su queste emissioni, furono soprattutto privati commercianti, che mettevano in circolazione ingenti quantità di biglietti con la speranza che in buona parte non sarebbero stati presentati al rimborso (questo avveniva anche in Austria e Germania, dove molti addirittura scrivevano sui notgeld che erano sì disposti a rimborsarli, ma sarebbe stato meglio se non glielo avessero chiesto ). A volte, i commercianti sparivano dopo aver emesso grosse somme, o si "dimenticavano" di indicare sui biglietti la loro sede, o addirittura la città. Teniamo presente che gran parte della popolazione era analfabeta, erano in grado di riconoscere un numero stampato sui biglietti a indicarne il valore, ma poco altro, probabilmente non facevano caso (non erano capaci di farlo) alla mancanza di indicazioni precise per il rimborso. Ma anche enti istituzionali adottarono vari stratagemmi per evitare il rimborso. Il Comune di Broni, per esempio, a fronte di emissioni da 50 centesimi e 1 lira, rimborsava solo somme non inferiori alle 100 lire, una cifra importante per l'epoca, non facile per molti da mettere insieme con biglietti di piccolo taglio. La maggioranza delle banche rimborsava somme non inferiori alle 10 o 20 lire. Ma il danno maggiore per i possessori di biglietti fiduciari venne dal fallimento di numerosi emittenti, che avevano trovato nell'emissione fiduciaria un modo per autofinanziarsi, reperendo quei capitali che ben difficilmente avrebbero ottenuto senza garanzie e, perdipiù, senza il pagamento di interessi petronius
    1 punto
  49. Dal punto di vista pratico, nessuna. Anche in questo caso siamo in presenza di biglietti emessi dai soggetti più svariati, Comuni, Province, Camere di Commercio, società commerciali, banche, assicurazioni, associazioni operaie, albergatori, negozianti e perfino privati. L'unica differenza, semmai, sta nel fatto che in Italia tutti questi soggetti hanno emesso solamente buoni cartacei, e non anche metallici o nei più svariati materiali, come per i notgeld austro-tedeschi. Lo scopo, come per i notgeld, era quello di sopperire alla mancanza di moneta spicciola che si era venuta a creare pochi anni dopo l'Unità d'Italia, in particolare a partire dagli ultimi mesi del 1866. La moneta metallica veniva tesaurizzata, soprattutto quella in argento, ma anche in metalli poveri, e a causa della crescente sfiducia nella cartamoneta emessa dallo Stato (cioè dalle Banche autorizzate) si era arrivati ad applicare un aggio del 12%, a volte anche superiore, nel cambio con le banconote. A questo si aggiungeva l'incapacità tecnica delle banche di stampare biglietti di piccolo taglio con caratteristiche tali da renderli difficilmente falsificabili. All'epoca non esistevano in Italia aziende specializzate nella produzione di banconote, quelle in circolazione venivano stampate all'estero, ma farlo per biglietti di piccolo taglio sarebbe stato antieconomico. Così, sopperirono alla bisogna organizzazioni locali, che la popolazione conosceva e delle quali si fidava ben più che delle banconote emesse dall'autorità centrale....questo non li salvò dall'essere, molte volte, truffati Dopo un'iniziale tolleranza da parte del Governo, la circolazione fiduciaria assunse dimensioni imponenti, e lo Stato cercò di correre ai ripari con vari mezzi. Furono comunque necessari una decina d'anni, fino al 1876, perchè il fenomeno si easurisse, salvo ripresentarsi in forma minore nel 1893/94 e, in fondo, anche con i miniassegni degli anni '70 del secolo scorso. petronius
    1 punto
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