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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/19 in tutte le aree
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Buonasera a tutti cari amici, immerso nei miei pensieri durante la pausa digestiva prima di rimettermi al lavoro sulle mie carte, mi sono soffermato a meditare su una vicenda che mi è capitata qualche tempo fa, e che non mi è mai risultata del tutto chiara. Al di là dei risvolti incomprensibili della questione, protagonista ne è indubbiamente la numismatica e una moneta in particolare, così, sperando di non annoiarvi, ho deciso di raccontarvi la storia e proporvi magari di intervenire a vostra volta raccontando di un vostro rimorso o rimpianto. Indubbiamente a tutti noi è capitato, anche ai più avveduti, di pentirsi di un acquisto effettuato; allo stesso modo, sarà capitato anche di pentirsi a posteriori per non aver colto un'occasione, magari perché ci ha presi alla sprovvista. La storia qui di seguito narra di uno dei miei rimpianti. Non sono un grande frequentatore di convegni, ma un appuntamento irrinunciabile è da molti anni VeronaFil. Ogni volta, puntualmente, riesco a spendere tutto quello che mi sono portato dietro, fino all'ultimo centesimo; per questo motivo, mi sono imposto di non pagare mai con carta di credito, così da evitare possibili catastrofi e limitare i danni al contante La vicenda che vi sto raccontando è avvenuta cinque anni fa. La mia fidanzata viveva a Venezia, mentre io abito in Lombardia: avevamo pensato di incontrarci a metà strada in occasione del fine settimana del VeronaFil. Io avevo intenzione di visitare la fiera al pomeriggio, poi sarei andata a prenderla e avremmo dormito lì a Verona, per poi fare un giro per la città il giorno successivo. Insomma, in quell'occasione sarebbe stato opportuno, per una volta, non spendere tutto fino all'ultimo centesimo, così da mantenere un minimo di liquidità per il weekend romantico. Venuto il gran giorno parto con una buona scorta di contanti e comincio il consueto saccheggio. Giunto quasi alla fine del mio giro ero particolarmente fiero di me: avevo ancora 160 euro nel portafogli. Io insegno al liceo, e all'epoca ero ancora supplente: 160 euro erano dunque una bella somma, pari più o meno alla metà del budget totale che avevo portato con me. Stavo dunque ripensando con orgoglio a tutte le volte che la mia fidanzata mi aveva preso in giro per la mia compulsività, a fronte delle straordinaria parsimonia messa invece in campo in questa occasione. Se non che, proprio a uno degli ultimi tavoli, trovo un magnifico 5 lire 1832 di Maria Luigia: io sono appassionato di scudi, e di Parma non avevo nessuno dei due, né il '15 né il '32. Qui mi trovo di fronte proprio l'anno più raro, in conservazione ottimale per i miei standard (era un bel BB+, gradevolissimo, con pure una bella patina). Prezzo: 200 euro. Due chiacchiere con il venditore, un signore anziano molto gentile, che è disposto a scendere a 180, e poi, con un po' d'altra opera di convincimento, fino ai fatidici 160, "visto che sei giovane"! Rimarrei pulito pulito senza un centesimo, ma porterei a casa una moneta fantastica a un prezzo straordinario. Apro il portafoglio e guardo i miei 160 euro... Rimanere senza un euro non sarebbe neppure un problema, alla fine potrei sempre prelevare qualcosa in serata... però a rodermi era il pensiero di ciò di cui mi ero vantato tra me e me fino a poco prima: "sono perfettamente in grado di uscire da Verona senza aver speso tutto fino all'ultimo centesimo"! Insomma, pensa che ti ripensa, medita e rimugina cambiando e ricambiando idea più volte, alla fine ringrazio il gentile signore e me ne vado, senza comprare la moneta. La storia potrebbe finire qui, semplicemente con il rimorso di aver perso un'ottima moneta (che non ho più messo in collezione) a un prezzo strepitoso (che infatti non ho più ritrovato per monete che neppure si avvicinassero a quella conservazione)... Ma c'è di peggio. Uscito dalla fiera mi incontro con la fidanzata, e andiamo a scaricare i bagagli in albergo. Una volta in camera apro il portafogli e... i 160 euro non ci sono più. Vuoto. Le tre banconote da 50 euro e quella da 10 sono scomparse. Tutto il resto è a posto, ma dei soldi nessuna traccia. Mi metto a frugare in ogni tasca, magari li ho spostati, magari senza pensarci li ho infilati nella carta d'identità, magari nella patente, magari li ho messi in tasca, magari nello zainetto: controllo, ma nulla nemmeno lì. Butto in aria ogni cosa, rovescio ogni tasca, ogni anfratto, tutto. E' tutto assolutamente al suo posto, comprese le altre monetine acquistate, ma dei fatidici 160 euro nessuna traccia. Ripeto, erano (e sono tuttora) una bella cifra per me, ma a farmi impazzire non era tanto la perdita della somma in sé, quanto il fatto che avessi rinunciato a quella bellissima moneta per non spenderli, e ora li avevo smarriti! Ho chiesto alla reception dell'albergo (magari mi erano caduti mentre consegnavo i documenti per il check-in), ma al di là di uno sguardo compassionevole dell'addetto non ci ho cavato un ragno dal buco. Sono passati cinque anni, ma come vedete ci rosico ancora: non sono mai riuscito a capire come diavolo abbiano fatto a volatilizzarsi quelle quattro banconote. Un furto mi pare impossibile (chi diavolo riesce a sfilare i soldi da un portafoglio senza toccare il resto?), una pardita accidentale incredibile (io sono sempre molto attento, e li avevo visti l'ultima volta meno di un'ora prima)... forse è il demone del collezionismo che ha voluto punirmi per la mia morigeratezza. Nel dubbio, da allora non sono più tornato dal VeronaFil con un solo euro superstite nel portafoglio.9 punti
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Titolo Evento: COME SI FANNO I SOLDI: la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione. Categoria: Eventi culturali Data Evento: 04/10/2019 09:00 a04/10/2019 18:00 Mostra: COME SI FANNO I SOLDI: la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione presso Luogo Grattacielo Pirelli Via Filzi, 22 Milano L'esposizione intende far conoscere al pubblico la storia e le tecniche di produzione delle cartevalori: dal bozzetto alle prove stampa, dalle matrici alla stampa di banconote e documenti. Il percorso espositivo parte da una tavoletta sumera del 3200 a. c., passa alle prime banconote cinesi e, attraverso le prime cartemonete italiane del Regno d’Italia, arriva ai nuovi euro dei giorni nostri. Nella sezione dedicata ai francobolli, espone il primo francobollo al mondo, il “Penny Black”, i francobolli italiani prima dell’Unità d’Italia e i primi francobolli della Repubblica Italiana. Il giorno dell’inaugurazione e ogni martedì verranno effettuate dimostrazioni di stampa calcografica e tipografica, utilizzando le stesse tecniche con cui si stampavano in origine banconote e francobolli. La mostra può essere visitata gratuitamente dal 4 al 31 ottobre 2019, dal lunedì al venerdì, con orario continuato dalle 9.00 alle 18.00. a cura di Luigi Lanfossi Link al calendario: COME SI FANNO I SOLDI: la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione.3 punti
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La tua ragazza ti vuole bene e ha voluto crederti, ma noi queste storie le conosciamo bene: facci vedere questa moneta... [emoji16][emoji16]3 punti
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Direi che questa discussione ha ormai esaurito il suo scopo (leggetela come volete ?). Chiudo3 punti
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All'interessante conferenza, tenutasi questo pomeriggio nella sede della società archeologica friulana, in cui la relatrice Gaia Mazzolo ha ben presentato il suo lavoro riguardante le monete presenti nella collezione del museo Bottacin, create nei secoli passati dall'ingegno fraudolento dei noti falsari Cigoi e Meneghetti. https://www.cronacanumismatica.com/monete-vere-e-false-conferenza-sulla-raccolta-del-museo-bottacin/3 punti
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Rispondo da modesto collezionista Veneto con alcuni anni numismatici sulle spalle.... Noti commercianti del Triveneto ? Numismatica Scaligera di Verona seppur commercialmente presente sul mercato da pochi anni mi sembra che nell'ambiente regionale e soprattutto nazionale si sia fatta ben conoscere e apprezzare. ARKA Numis di Padova posso assicurare che nel collezionismo veneto e non solo sia stimata e conosciuta. Lo stesso si può dire per i sig.ri Palma, Anoe' e Giraldi che credo a ragione e in tutta onestà godano di buona stima e conoscenza nel Triveneto e non solo. Mancano è vero alcuni altri nomi conosciuti in particolare di Padova, della provincia di Treviso e della città di Trieste. Ma francamente mi pare essendo il convegno in questione in fase di crescita con una rappresentanza per la numismatica " locale " di buon livello e più.3 punti
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Che ne pensi? PISIDIA. Antiochia. Septimius Severus (193-211). Ae. Obv: IMP C SEV PERT AVG IIII. Laureate head right. Rev: FORTVNA COLONIA ANTIOCH. Tyche standing left, holding branch and cornucopia. SNG France 1115 var. (rev. legend). Condition: Good very fine. Weight: 6.31 g. Diameter: 22 mm.2 punti
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... scusate... solo per completezza... ora l'ho trovata con tutto lo scettro!! Ancients Hadrian (AD 117-138). AE sestertius (31mm, 24.87 gm, 1h). About VF. Rome, AD 134-138. HADRIANVS-AVG COS III P P, laureate, draped bust of Hadrian right, seen from behind / RESTIVITORI ASIAE, Hadrian standing right holding roll and extending left hand to raise kneeling figure of Asia, who holds scepter; S C in exergue. RIC II 945. Confermate?? Un caro saluto2 punti
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https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/carlo-vi-dasburgo-e-le-monete-propago-imperii-del-1716/ Buona ulteriore lettura.2 punti
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Buonasera, potrebbe essere RESTITVTORI ASIAE, mancante in Wildwinds e di cui non trovo fotografie, ma ne leggo su SEAR II 3630: Spero che si possa trovare un riscontro fotografico. Il sesterzio comunque è molto molto bello e carico di storia. HIRPINI PS: la C all'inizio della descrizione sta per "HADRIANVS AVG COS III P P"; la h per "Bare headed and draped bust of Hadrian r."2 punti
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Buonasera, possibile, questo AE29 di Commodo è molto molto simile anche al rovescio e può essere un altro buon input: Lo trovi su Commodus-Wildwinds: zecca di Verbe, Pisidia - Aulock 1404 - Potresti anche tu continuare a cercare tra le romane provinciali (mare magnum) in cui credo per l'assenza della S-C HIRPINI2 punti
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Ciao a tutti, bella domanda. Premesso che non lo so, posso comunque fare un'ipotesi (perché no?). I biglietti fiduciari circolarono largamente per un breve periodo nella seconda metà del XIX secolo per fare fronte alla scarsità di moneta metallica e per aggirare lo sconveniente aggio applicato dalle banche autorizzate all'emissione di biglietti (Banca Nazionale, Banco di Sicilia e Banco di Napoli) quando di questi veniva richiesta la conversione in moneta metallica. In mancanza di una legislazione univoca che regolamentasse l'emissione e la convertibilità di questi biglietti fiduciari, diverse entità giuridiche si dedicarono (talvolta in maniera indiscriminata e truffaldina) all'emissione di titoli di vario genere che funsero a tutti gli effetti da cartamoneta. (riporto due post del sempre optimus Petronius:) Detto questo, faccio l'ipotesi che "marca" stia per: "Scontrino o gettone che viene consegnato come ricevuta di oggetti affidati in deposito... Carta valore di piccola dimensione... la cui applicazione attesta l'avvenuto pagamento di un diritto, di una tassa, di un contributo." (dal dizionario online di Google) Secondo questa interpretazione, "marca di riconoscimento" potrebbe significare "scontrino, emesso a seguito di un contributo versato alla società in questione, che funge da riconoscimento di un credito (non necessariamente convertibile...) al portatore". In pratica: i soci versavano una quota e ricevevano questi buoni spendibili come cartamoneta presso gli esercizi che li accettavano "sulla fiducia" che la società emittente, forte del capitale ricevuto in deposito, si facesse carico della loro convertibilità (se non in moneta metallica, quanto meno in cartamoneta "ufficiale" del Banca Nazionale nel Regno..). Ma... qui lo dico e qui lo nego! ?2 punti
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Mi sembra una bella squadra sia per la parte culturale e anche per la parte commerciale, commercianti che conosco e tutti apprezzati e che richiameranno attenzione. Mi permetto una riflessione personale, il fatto che i commercianti non siano come a Verona moltitudini, per me, per l’appassionato, il collezionista può essere invece un valore aggiunto, il poter girare senza assembramenti attorno non sempre graditi, la possibilità di vedere monete e chiedere qualche info con la dovuta calma, l’avere più il salottino cordiale può essere un valore in più, tanto l’offerta non mancherà e sarà già difficile scegliere sui 13 presenti. Mi sento contrariamente a quanto si fa di norma di fare i complimenti prima dell’evento agli organizzatori in particolare a Stefano Palma per la sua passione e la costanza nel tentare di fare e proporre eventi numismatici a 360 gradi che possano incoraggiare la passione. Mi sento molto vicino a lui e a voi in tutto questo, la vecchia massima più fatti e meno parole vale sempre, facile parlare, molto ma molto più difficile, ne so qualcosa, fare con idee, proposte e progetti ! Auguri e a domani !2 punti
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Con una modesta sommetta ci si toglie lo sfizio e si puó parlare a ragion veduta...2 punti
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Buongiorno a tutti, Nel 12 Carlini 1810 la raffigurazione più bella della testa di Gioacchino Murat. Molti dei pezzi da 12 Carlini rimasti dopo la fine del suo Regno furono reimpressi con le nuove impronte di Ferdinando IV e successivamente da Francesco I e Ferdinando II.2 punti
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Good eye, @Meleto ! Bravo! Here, from my coin-notebook, written some years ago... x: The dies for this 1942 Colombian 2‑centavos were cut in the U.S. and were the principals in a low‑grade wartime scandal. During its WWII search for alternatives to the copper cent, the mint struck experimental pieces of several materials (glass, plastic, manganese, etc.) pairing this Colombian obverse with a wreathed reverse. The project ran into trouble on at least two fronts: there was little or no accountability of the pieces, which showed up seemingly all over the place; and they were struck in direct violation of our laws prohibiting the use of officially‑adopted designs on experimental pieces. (xx) Okay. It's 3:30AM. My wife is not going to be happy with me. v.2 punti
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Buongiorno a tutti, Complimenti Luca, ottimi rilievi per questo 10 Tornesi 1798. Appena ti è possibile rifai le foto? Quel colore "marziano" non mi sembra il suo.2 punti
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Sottolineo ancora, se le cose funzioneranno, arriveranno, statene certi. Ed anche gli esteri. Si è citato Verona..., non abbiamo la pretesa di diventare come Verona, questa manifestazione è presente da decadi, ero ancora bambino ed abitavo a Verona, quando andavo al Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra dove si faceva. L’intenzione, sicuramente, è quella di percorrere una strada nuova; il mio personale obbiettivo è, con l’occasione di questa manifestazione, di intercettare nuovi collezionisti, rinnovato interesse, linfa nuova. Di questo ne abbiamo assoluto bisogno. Ribadisco che la parte culturale parallela è un primo passo. Poi alcuni commercianti della zona verranno comunque a fare una ricognizione, lo so. E va bene così, leggete quello che ho scritto precedentemente. Chiosa finale: sono comunque soddisfatto della partenza mediatica, anche l’articolo di Cronaca Numismatica, beh..., c’è di che compiacersi e ripaga tanto. Adesso vediamo di dare soddisfazione anche a chi vi partecipa; discorso materialistico, ripetitivo, ma purtroppo necessario nella contabilità del commerciante. Io, comunque, mi ripeto, sono già soddisfatto.2 punti
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Mi intrometto sottovoce in questa discussione che per quanto a mio avviso comica (da tutte le parti), e per quanto non conosca le due fazioni... o forse le millemila fazioni, non sono accademico e non sono nemmeno semplice osservatore, mi piace scribacchiare come forse pochi di voi sanno. Solo per dire che la soluzione c'è e dipende solo dalla perserveranza e dall'amore per la numismatica. Non mi fidavo delle conventicole di numismatici, come mi pare sia questa, ma di coinvolgimento anche editoriale di realtà non necessariamente numismatiche. Pochissimi anni fa ho avuto la fortuna di partecipare insieme ad altri amici (lamonetiani e no) ad un progetto apparentemente simile ma in realtà assolutamente opposto. Ovvero, una stampa di alcuni articoli di ambito veneziano da parte della famigerata "Deputazione di Storia Patria di Venezia", che solo a sentirne il nome io mi divertivo a descriverla tra amici come una specie di setta intoccabile. Ebbene non lo era più, e credo e spero non lo sarà più, grazie soprattutto alla lungimiranza di una persona (chissà se mi legge). Se ne è parlato qui sul forum, è stata presentata a Verona ufficialmente (MeS), e molte copie sono state distribuite gratuitamente, un volumetto davvero ben fatto. E tra i contributi, ce ne erano di semplici studiosi come me e di altri, ma anche di nomi importanti che non cito volontariamente. Per cui, con tutto il rispetto, non capisco davvero la limited edition di questa rivista. (Non sopporto i R4 o R5 )2 punti
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Complimenti @Scudo1901 magnifico 5 Lire! Ci aggiungo anche il mio "povero" esemplare per fargli compagnia ☺️ Variante senza punto dopo NAPOLEONE2 punti
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Buonasera a tutti. La ricorrenza della sua morte è stata il 13 Ottobre. Fucilato nel castello di Pizzo il 13 di Ottobre 1815. Di seguito la lettera che fece consegnare all'amata moglie: " L'ora fatale sta per suonare: fra qualche ora non avrai più sposo e i miei figli non avranno più padre. Ricordatevi di me, non maledite la mia memoria. Muoio innocente: la mia vita non saprebbe essere insudiciata da un giudizio ingiusto. Addio Achille mio, addio Letizia mia, addio Luciano mio, addio Luisa mia; mostratevi sempre degni di me. Vi lascio su una terra straniera, in mezzo a numerosi nemici; siate sempre uniti, mostratevi superiori all'avversita', siate virtuosi, ricordatevi di ciò che siete piuttosto che di ciò che siete stati; non maledite la mia memoria e date qualche lacrima al mio ricordo. Il più grande dolore che provo al mio ultimo momento è di morire lontano dai miei figli, lontano dalla mia amica e di non aver alcun amico per chiudermi gli occhi. Addio mia Carolina, addio figli miei, ricevete la mia benedizione paterna, i miei più teneri abbracci. Addio, addio; non dimenticate mai il vostro sventurato padre. " Dal Pizzo il 13 Ottobre 1815 GIOACCHINO M. P. S. Spero che il mio corpo vi sarà spedito: è la preghiera che farò e che ho già fatta. Purtroppo questo suo ultimo desiderio non venne esaudito, il suo corpo senza nessuna pietà, fu dai soldati chiuso in una cassa di legno e gettato nella fossa comune sotto la Chiesa parrocchiale.... Non fu mai ritrovato. Vorrei ricordarlo e Onorarlo con le sue monete. E se vi fa piacere... condividete anche le vostre monete di Re Gioacchino.1 punto
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Buon giorno. Volevo segnalare il prossimo IV^ convegno filatelico-numismatico di Venezia-Mestre nel giorno 19 ottobre p.v. dalle ore 9.00 alle 18.00 nella consueta collocazione del Novotel di Mestre, immediatamente adiacente all'uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Rispetto alle scorse edizioni io, con gli altri organizzatori (Circolo Numismatico di Padova e Circolo Filatelico Numismatico di Noale), abbiamo voluto abbinare una sessione culturale-divulgativa, incentrata sulla numismatica e sulla cartamoneta, per quest'anno, e che vede la partecipazione anche di cattedratici universitari, oltre che di appassionati (tra cui l'amico Alessio Busseni) e commercianti. Non nascondo la mia soddisfazione nel vedere che tante persone hanno dato l'adesione a questa sessione. Io ci sto mettendo tanta passione, impegno, risorse, pur se nelle difficoltà, oggettive, di questo tipo di manifestazioni, che non sto qui ad evidenziare. La rinnovata speranza è che il pubblico, Voi tutti, diate incentivo alla manifestazione, con la vostra partecipata presenza. Io, al di là di qualsiasi commento che c'è stato, anche su questo forum, ho la ferma intenzione ad andare avanti, convinto che la numismatica, il collezionismo in generale sia soprattutto questo, condivisa partecipazione personale, conoscenza, contatti, frequentazione, scambi di opinioni. E, perché no, anche piacevole convivialità attorno ad una tavola. Allego a tal proposito locandina dell'evento. Buona giornata. Stefano Palma (alias Sivis) 4^ConvVE_LocandinaWEB72_190924R0.pdf1 punto
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Ciao a tutti, potete aiutarmi ad identificare questi due gettoni? Ne avete mai visti con questo simbolo? Quello con il valore da 10 misura 21 mm e pesa 1,74 g Quello con il valore da 5 misura 19 mm e pesa 1,54 g Saluti Simone1 punto
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Complimenti, un vero colpo di fortuna! Le lire del '36 varranno ognuna il quadruplo di quanto hai speso per tutto quanto insieme, e son cinque pezzi... quindi un 200 euro te li sei guadagnati di sicuro.1 punto
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Carissimi tutti, Quest'oggi volevo mostrarvi una delle ultime monete entrate in collezione e della sua storia. Premetto fin da subito che non vuole essere una sotra di autocelebrazione bensì la dimostrazione che uno studio approfondito paga anche quando meno te lo aspetti... Tutto parte dalla consuenta analisi dei vari cataloghi delle recenti e numerose aste: partendo dal lotto numero 1 fino all' ultimo. Ad un certo punto mi soffermo sul seguente lotto Descrizione: Zecche Italiane VARIE - Ferrara, L'Aquila, Firenze, Genova, Gorizia, Venezia, Roma (2) Lotto di 8 monete La descrizione risulta piuttosto basica così come l'immagine permette solamente di vedere un lato delle monete proposte ... basta per farmi notare quel tondello sulla destra di ridotte dimensioni su cui compare una raffigurazione della Madonna col Bambino di chiara origine genovese. Ad una prima occhiata la moneta sembrerebbe un classico e comunissimo 8 denari delle prime tipologia ( per un' idea https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/40 ) tuttavia dopo uno sguardo più attento noto la presenza di due stelle e di una lettera E a destra del Bambino: una caratteristica che stona con le varie tipologie da 8 denari, ma che invece potrebbe ben sposarsi con la legenda di un altro e ben più raro nominale genovese: il denaro minuto del I tipo con la Madonna. Decido così di rischiare e fare un' offerta per questo lotto e ( dato che la sorte aiuta gli audaci ) riesco ad aggiudicarmelo alla base . Quest'oggi tornato dalle vacanze vado in posta a ritirare il pacco nel frattempo arrivato ed una volta aperto noto con grande piacere che le mie supposizioni erano corrette eccola: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/43 Denaro Minuto del I tipo coniato probabilmente nei primi anni dopo la nomina delle Vergine a regina di Genova e conseguente introduzione della monetazione con la Madonna al dritto (1637) Si tratta di una tipologia molto rara , a mio avviso R3/R4 , tanto da mancare nella quasi totalità delle collezione specializzate come quella della fondazione Carige o delle varie passate in asta ( Fasciolo, NAC 117, Rinaldo, Gadoury 2013, Varesi 42 etc... ) Personalmente oltre a quello raffigurato sul catalogo online del forum sono riuscito a censirne solamente altri 2 esemplari.1 punto
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Pensavo che spiegassero come arricchirsi, poi ho capito....1 punto
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Certo... naturalmente... un po' per volta!! Grazie mille (sono pure diventato nobile!!!) Una buona serata!!1 punto
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@Flaminius ora ci hai incuriositi, aspettiamo di vedere le altre, ma apri per ognuna una discussione e non farcele vedere tutte in una volta! HIRPINI1 punto
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@Stilicho ci siamo accavallati, scusami. Però diciamo che … repetita iuvant ! Ciao HIRPINI1 punto
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Buonasera, guarda che nella tua moneta la figura inginocchiata porta nella sinistra uno scettro, come in RESTITVTORI ASIAE Sear 3630 che ho indicato, in quella che hai individuato tu, la mano è vuota o quasi.1 punto
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Per prima cosa mettiamo la banconota nel verso giusto, qui c'è gente di una certa età e la cervicale si fa sentire... se poi la vede la banda del C.R.U.D.I.N.O. sono dolori... vero @littleEvil ? Così va meglio. Poi, per avere una valutazione di massima, è necessaria una foto dell'altro lato della banconota, magari un po' più a fuoco. Per fare un buon lavoro, ci schiaffi anche un bel grazie e a quel punto il gioco è fatto. Dai che ce la puoi fare...1 punto
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@Teus I ho aggiornato la scheda con la variante e la bibliografia del volume di Giuliani /Fabrizi , inserisci le immagini : https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LADAQ/41 punto
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Dai...un troll che da tempo provoca. Magari iscritto pure con altro Nick. Contento lui...1 punto
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Avendo auspicato nel post precedente l’intervento di Filippo Bianchi per conoscere la sua interpretazione di un rebus di un autore che certamente conosce, ne approfitto per chiedergli anche un parere sul mio tentativo di valutazione di questo rebus seguendo le sue indicazioni, con la preghiera di correggermi dove trova errori o imprecisioni. Nella prima vignetta l’allenatore del ciclista in allenamento cancella l’eritropoietina dalla dieta lasciando gli integratori vitaminici e proteici; nella seconda, preso atto del conseguente risultato negativo sulla prestazione sportiva in una gara regionale, aggiunge nuovamente l’eritropoietina alle vitamine e alle proteine e nella terza si vede il risultato positivo in una gara nazionale. Per arrivare alla soluzione si parte dai grafemi esposti che vanno letti alfabeticamente e non foneticamente, come si può dedurre dal fatto che in prima lettura non c’è nessuna parola di una lettera. Il primo sarà quindi ‘esse’ corrispondente alle quattro lettere iniziali e il secondo sarà ‘ti’ da collocare in una delle due parole tra il punto esclamativo e il segno di uguale. La parola di otto lettere in prima lettura dev’essere il verbo che sarà al passato in quanto si riferisce all’azione svolta in precedenza da S che ha reinserito l’eritropoietina (comunemente abbreviata Epo, come sanno gli appassionati di ciclismo) nella lista. In tal modo si deduce anche il virgolettato di tre lettere e si trova la frase interrogativa della prima lettura: “esse reinserì epo?”. La risposta è “sì!” seguita da “Ti” che, come il disegno rende bene l’azione del ciclista rispetto a quella delle vignette precedenti, “va”. Quindi la chiave risulta: “essere in serie positiva”. Dal mio punto di vista il rebus è pregevole in quanto: -vi sono solo due grafemi, da leggersi entrambi (come vuole la regola) alfabeticamente; -la frammentazione (o cesura) del verbo (re/in/serì) e del sostantivo (e/po) è ottima; -la frase risolutiva ha un senso facilmente comprensibile; -l’illustrazione mette in evidenza gli elementi iconografici utili alla soluzione del rebus.1 punto
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Che poi sono parole già più volte usate da altri che praticano lo stesso lavoro.. sarà un caso? la cosa che mi fa pensare é che siano sempre loro a cercarci.... skuby1 punto
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Bella moneta, sembrerebbe argentata, non è per nulla inconsueto per le monete della Romania degli anni '40, puoi confermare? Sembrerebbe di si, ma forse @villa66 ne sa molto di più sull'argomento, chiediamo a lui, conosce tutte le monete circolanti o non più circolanti dei vari paesi del mondo coniate in US.1 punto
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Cito parola per parola. E soprattutto Nome per Nome. Sono davvero felice per partecipare per la mia prima volta al convegno di Mestre. Magari non ci saranno tutti (anche se molti di c.d. buon nome) ma non capisco come mai qualcuno ancora vuole denigrare un appuntamento simile. Io sarò un visitatore, ma avrò molte persone conosciute con cui interloquire, tra espositori, visitatori e relatori. E questo è tanto. Non credo che Mestre sia l'ouverture di Verona, ma poco ci manca. E in bocca al lupo a tutti!1 punto
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Me l’ha portata come souvenir mia cugina, direttamente da Bucarest! (Romania). Meglio questa che la solita calamita. 100 lei 1943. Mi ha detto di averla pagata 2 euro1 punto
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Complimenti Gasp, Grazie per il tuo magnifico contributo alla discussione. Continuo condividendo un 3 Grana 1810. Conio molto comune.1 punto
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Speriamo in un pubblico numeroso. Sarà interessante la parte sui gioielli e le gemme.1 punto
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Onore a questo grande personaggio! Precursore del concetto di unita' italiana Anche io nel mio piccolo possiedo qualche pezzetto della sua storia1 punto
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mi sembra si stia andando fuori dal topic... ma garbatamente mi sento di dire 2 cose 1 - il concetto di "divulgazione numismatica" ha sul forum almeno un paio di punti di vista differenti, dei quali uno è fatto di persone che scrivono tanto e che lo ribadiscono continuamente, l'altro non è meno presente tra gli utenti solo perché non sbandierato in continuazione... farne oggetto di discussione è poco significativo perché si parla di punti di vista, quindi non se ne esce.... 2 - l'idea che esista un mondo accademico (al quale chiarisco non appartengo) arroccato e irraggiungibile, fatto di tromboni boriosi, mi pare poco veritiera, e molto frutto di un trito topos da forum .... poi è chiaro che se da appassionato che regola il carburatore della Vespa speri di insegnare al capomeccanico della Ferrari F1, magari fai fatica a mantenere un livello di discussione che non lo annoi... ma anche qua è soggettivo come si vivano e raccontino le cose... insomma.. calma e pazienza e rispetto per le altrui idee... anche se non condivise... personalmente non condivido una valanga di idee espresse su questo forum, questa discussione a parte... ma se mi metto a attaccare tutti per ciò che pensano è la fine1 punto
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Ciao Rocco, continuo a mettere "Mi piace" perchè hai delle monete fantastiche! Complimenti! Posto un Carlino da 10 grana di Carlo II che ho comperato per pochi euro, la figura del Re è "piallata" ( non si capisce se sia senza sigla - Magliocca 39a oppure Magliocca 39 ) però al R/ la legenda è " V-TRIVS°SI° " invece di " VTRIVS°SIC° ". Non ho trovato la variante nel libro citato. A questo punto, caro Rocco ( non penso di avere una variante incredibile ? ) cosa ne pensi ?1 punto
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La seconda: 3 Grana (da 6 Tornesi) del 1810 catalogata al 410a del Magliocca.1 punto
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E' un errore artefatto (ossia prodotto fraudolentemente in zecca) ne più ne meno come tutti quelli che ogni tanto appaiono nelle aste, quasi sempre accompagnati da sbrodolamenti vari ("che bello" , "che raro", "magnifico", e così via). Come un pò tutti questi artefatti qualche esemplare è stato fatto entrare in circolazione per giustificarne in un certo qual modo l'esistenza, quindi non c'è nulla di particolarmente strano nella storia raccontata da @Markello. Per quanto pure io giudichi obbrobri vergognosi questi artefatti, non posso chiudere gli occhi e non vedere che hanno un gran bel mercato; in un'asta pubblica potrebbe spuntare una cifra piuttosto interessante.1 punto
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