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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/21/19 in tutte le aree
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Buonasera a tutta la Sezione Due Sicilie, ripropongo il mio 10 Tornesi, citato dall'Amico @Rocco68 perchè so che gli piace molto, ma che proprio splendido non è. Acquistato molti anni fa, in tempi non sospetti, quando il Catalogo Gigante lo dava come moneta comune.6 punti
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Grazie uzifox per il tuo intervento, La moneta è stata comperata nel 1970-71 ( transazione privata ) e da allora mai pulita ( come puoi evidenziare dalla sfumatura verdastra alla base del busto del Re ). Sicuramente è stata lucidata dal precedente proprietario ( da qui le righette che comunque sono molto più evidenti nelle mie foto con luce radente ). La moneta ha anche una bella storia: era di un barbiere siciliano, amico di mio padre, appassionato di monete. Conservava le monete "alla rinfusa" cioè in ogni cassetto di casa sua ne trovavi qualcuna. I monetieri di casa sua erano i cassetti dell'armadio dove conservava mutande, canottiere e chi più ne ha... più ne metta. Sia mio padre, sia il barbiere, avevano dei "baffetti da sparviero" , baffetti sottili con una leggera punta rivolta in sù. Tutti e due si chiamavano Francesco, detti "Cesco" mio padre e "Ciccì" il barbiere. "Ciccì" ogni tanto chiudeva bottega ed andava dalla famiglia in Sicilia. Ritornava sempre con un bel gruzzoletto e sparpagliava le monete nel suo monetiere "intimo". Era una persona umorale, quindi difficile per fari scambi o compravendite ed aveva quel lato del carattere tipico dei gatti, che devi sempre blandire e mai andare contropelo... Quando andavamo da "Ciccì" , io che conoscevo i ripostigli del barbiere, davo un occhiata al cassetto dove riponeva gli asciugamani, ed al fondo tra le varie monete, vidi lo Scudo del 1911. Fu una vera meraviglia. Alla fine mio padre riuscì a comperarlo, perchè "Ciccì", ormai anziano, era andato in pensione. La moneta, per molti anni, ha profumato di Lavanda, di Brillantina Linetti, di Acqua di Colonia. I profumi della mia giovinezza, che mi ricordano ancora Ciccì, mio padre e i "baffetti da sparviero". Ciao a Tutti6 punti
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Buonasera, Torno a postare qualcosa dopo un po di assenza... Sabato ho aggiunto questo mezzo scudo in collezione rif muntoni 26 dato come rarissimo. In mano ha una bella freschezza e devo dire che è anche un bel conio, grandi difetti non ce ne sono ed è tutto ben impresso. Cosa ne pensare? Grazie a tutti Marco4 punti
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Purtroppo immagini di Lucchelli non ne ho, e’ stato il momento in cui sono venuto in sala a vedere monete e parlare anche con qualche commerciante, ne ho però altre che magari con calma metterò .. Butti tanti input tutti da approfondimento, io parto sempre per analizzare un problema, parto dai numeri, dallo stato dell’arte e poi da eventuali proposte. Questo avvenne mi sembra tre anni fa al Convegno dei giovani fatto a Parma col Circolo Parmense e con Lamoneta. Feci una lunga relazione con dati e input, la trovate integrale scritta sui Quaderni di Lamoneta e le slides riassuntive sono sul mio profilo personale in academia. edu. Il coinvolgimento di giovani che potessero avere parola di esprimersi la ritengo tuttora una grande idea, peccato che seguendo il mio costume, la proposi a tutti e nessuno acconsenti’. Quindi ringrazio la lungimiranza di chi poi accetto’ ma questo denota che poi il bene comune, l’allargamento della base, il far conoscere a tanti il pezzo di storia che e’ la moneta non coinvolge tutti, grandi attori in primis. Lo stesso fu nel realizzare un Museo della moneta per tutti in una città come Milano, andai poi con chi ci credette. Io credo che ci siano tante resistenze oggi a cambiare, innovare, tentare nuove strade e si preferisce rimanere nello status attuale che non può portare altro, non fosse altro per un fatto anagrafico, alla fine o al declino. Quindi che fare ? Vogliamo fare qualcosa veramente ? In primis far scorrere le energie, gli entusiasmi che poi si concretizzano in azioni reali e non ostacolarle, fermarle o peggio boicottarle , se non ci sarà questo inutile parlarne ... So che qualche attore ideologo sparso nella penisola interessato solo a far conoscere la nostra storia, l’identita, la moneta che racchiude tanti ambiti c’e’ ma non sono molti, bisogna capire se su questo punto, e ci sono sul reale da dieci anni, se c’e’ interesse comune di uomini lungimiranti a far sì che la nicchia si apra verso la società, il mondo che c’e , però bisogna andarci incontro poi. Citi tanti punti che avevo analizzato in quella relazione che e’ direi abbastanza attuale anche oggi, credo che tutto vada ripensato e visto a oggi 2019, non siamo nell’800 e tutto e’ cambiato, se lo capiremo in fretta qualcosa e’ ancora possibile, a partire dai convegni, dai musei, dalla comunicazione, dall’apertura tu citi giustamente agli ordini professionali ma ovviamente non solo ... Come sempre sono gli uomini che saranno decisivi e oggi io sinceramente dopo dieci anni di iniziative reali che hanno lasciato il loro segno dico forse ci vorrà una fase due ma ripeto le idee contano, il lavoro pure, gli uomini ahimè molto ma molto di più ...3 punti
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Se posso fare anche io una serie di considerazioni su questo interessante focolaio che si è acceso. Perché dico che fare divulgazione ai giovani oggi è difficile: perché io l’ho fatto. Sono andato a presentare la numismatica in un liceo classico a Treviso; e sono andato all’università Cà Foscari a Venezia ed è lì dove ho approfondito la conoscenza con il Prof. Lucchelli ( @dabbene qualche foto anche di questo intervento la riesci a pubblicare? Ha fatto un interessante intervento sulle monete provinciali romane ed in particolare sulla zecca di Alessandria di Troade). Perché dico che non è facile: perché l’ho sperimentato sulla mia pelle. Al liceo classico, su tre lezioni, tre, non una, ho visto, ahimè, poco interesse. E stiamo parlando del Liceo Classico. Mentre ho visto già molto maggior interesse negli universitari. Era un’appendice al corso di numismatica antica, quindi nell’uditorio c’era un interesse intrinseco. Per carità le scuole, di ogni ordine e grado, vanno coinvolte; però è un lavoro lungo, faticoso e dai risultati assai incerti, per quello che ho potuto sperimentare io. Poi lo spunto di @dabbene sull’interesse creato dal Prof. Ricchebuono lo condivido al massimo. Del resto le trasmissioni di Alberto Angela su Rai Uno hanno più ascolti di Maria De Filippi!! Ho studiato la segmentazione del pubblico di Alberto Angela e c’è una logica. Quindi può voler dire che la strada potrebbe essere quella (Alberto Angela ha scritto un libro attorno ad una moneta di Traiano, per chi se lo ricorda). Ed io ne aggiungo un’altra: le associazioni di categoria: avvocati, notai, ingegneri, architetti, commercialisti, imprenditori, commercianti, giornalisti. Poi il coinvolgimento fattivo delle istituzioni locali, non un mero patrocinio, che non porta a nessun valore aggiunto, ma proprio la loro partecipazione attiva. Per la prossima edizione di Venezia provo a lavorarci. Per concludere: le strade ci sono, basta organizzarsi, anche se io, come imprenditore, commerciante, biecamente, punterei l’attenzione su ciò che ha maggiore possibilità di portare, a noi, risultati concreti. Non è semplice, sono il primo a dirlo (e, ribadisco, l’ho sperimentato sulla mia pelle), ma io ci sono. Solo che bisogna fare un progetto, una cosa seria, sono anni che stiamo assistendo al declino del collezionismo. Se ne parla, se ne parla, ma poi bisogna agire. Il singolo fa poco, un team, organizzato potrebbe funzionare, basta darsi obiettivi raggiungibili, stabilire incarichi, tempi, step di verifica. Insomma come qualsiasi progetto. E penso che più di qualcuno coinvolto nel progetto a Mestre possa essere della partita. Il Prof. Ricchebuono in particolare, ma non solo. Aspetto commenti....3 punti
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Piccolo contributo da parte mia di una moneta che ho ceduto con molto dispiacere. Rovescio3 punti
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Buon pomeriggio a tutti gli amici del forum, parto subito nel dire che sono davvero contento che la discussione sul 10 mon "Hōei Tsūhō" sia stata particolarmente apprezzata e vi ringrazio tantissimo per questo! Oggi invece parlerò di un'altra moneta giapponese, decisamente più caratteristica rispetto ai 10 mon e secondo me la storia che gli gira intorno rappresenta bene sia il tentativo di risollevare l'economia giapponese che la successiva crisi del governo militare dello shogun: i 4 mon "Kan'ei Tsūhō". Immagine 1: Mon (emblema) del clan Tokugawa. Nel 1768 il ciambellano e consulente dello shogun Tokugawa Ieharu, Tanuma Okitsugu, commissionò la creazione di una moneta Kan'ei Tsūhō dal valore nominale di 4 mon per cercare di risolvere i problemi economici dello Stato. La prima versione fu lanciata presso la zecca di Fukugawa o di Kameido (al giorno d'oggi sono quartieri di Tokyo) nella capitale Edo, caratterizzata da un design iconico con 21 onde (Nami) sul rovescio. Le monete erano fatte in ottone con rapporto 68:24:8 tra rame, zinco e stagno. Immagine 2: 4 mon "Kan'ei Tsūhō" del primo tipo a 21 onde (Nami) con patina arancione (fa parte della mia piccola collezione). Nel 1769 il design del rovescio fu variato con uno stile più semplice di 11 onde e che non cambierà più nelle emissioni successive. La moneta da 4 mon è solamente 2 -3 millimetri più grande (circa 27 mm) della moneta da 1 mon "Kan'ei Tsūhō" (circa 24 - 25 mm) ed era molto economica da produrre. A causa dell'esaurimento delle miniere di rame giapponesi le monete "Kan'ei Tsūhō" da 4 mon vennero prodotte in quantità elevate (per esempio la produzione alla zecca di Kameido cessò nel 1788, con un totale di ben 157.425.360 monete coniate) grazie anche alla loro relativa efficienza in termini di costi rispetto alle monete da 1 mon. Mentre l'economia era ancora in crescita, la popolazione giapponese accettò queste monete al loro valore nominale visto la forte emissione e circolazione. Immagine 3: 4 mon del secondo tipo a 11 onde (immagine presa online) Tra il 1821 e il 1825 il governo dello shogunato Tokugawa commissionò un gran numero di monete da 4 mon. Poiché la produzione rientra nel periodo Bunsei (1818 - 1830), le monete sono soprannominate proprio "mon Bunsei". Rispetto alle monete in ottone del periodo Meiwa (1764 - 1772) prodotte in precedenza, le monete da 4 mon "Bunsei" tendono ad avere un colore più rossastro a causa dei metalli diversi rispetto al rame. Immagine 4: un 4 mon "Bunsei" (immagine presa online). Nel 1860 il governo Tokugawa autorizzò la produzione di monete in ferro da 4 mon "Kan'ei Tsūhō" a causa delle difficoltà finanziarie estreme, ma il tentativo di coniare monete con questo metallo non riuscì visto che il ferro è incline all'ossidazione rendendole quindi difficili da usare. Alla popolazione giapponese non piaceva scambiare le monete contenente rame con quelle in ferro perché non apprezzavano questo tanto quanto il rame. La produzione economica delle monete da 4 mon comportò a molte contraffazioni che venivano prodotte da zecche illegali e da quelle gestite dai vari domini controllati dai daimyo. Nel 1866 il governo iniziò a dare ai domini il permesso ufficiale di emettere i 4 mon "Kan'ei Tsūhō" con le proprie finanze (queste monete hanno spesso dei segni di zecca sul retro che le rendono abbastanza facili da identificare), una scelta drastica che influenzerà le dimissioni dell'ultimo shogun Yoshinobu Tokugawa e la caduta del Bakufu (shogunato) nel 1867 da parte dei domini (il più importante fu quello di Satsuma) guidati dall'imperatore Mutsuhito, dando così inizio alla famosa "Restaurazione Meiji". Immagine 5: 4 mon in ferro, emissione ufficiale del Bakufu (immagine presa online). Immagine 6: 4 mon in ferro emesso dal dominio di Aizu. Il segno di zecca èノ (immagine presa online). Spero che anche questa discussione sia di vostro gradimento! Purtroppo il sito non mi fa postare la mia moneta da 4 mon con le 11 onde, quindi aggiungerò le immagini successivamente tramite un commento. Per quanto riguarda l'idea della piccola guida sulla monetazione bronzea (vale anche ottone e ferro) Tokugawa mi servirà molto tempo in quanto vorrei prendere più materiale possibile (principalmente monete) in maniera tale da renderla completa e decente. Buona giornata a tutti e alla prossima! Xenon972 punti
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taglio 2 euro TYE paese Cipro anno 2012 tiratura 975.000 condizioni bb città Milano2 punti
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Ho deciso di inserire un'ultima foto fatta aumentando al massimo il dettaglio sul cellulare e variando la luminosità per azzerare i riflessi e mettere in risalto ogni dettaglio. Grazie a tutti per i complimenti2 punti
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Ringrazio veramente tutti Voi che avete postato dei commenti. Al contrario della difficoltà che si riscontra nel trovare, non dico un commerciante onesto - sarei troppo cattivo - ma uno che si accontenti di un 30-40 % di guadagno... è veramente gratificante leggere i vostri post equilibrati e realistici. Questa discussione, nata da una mia esperienza negativa e comune a molti, si presta a numerose considerazioni: La prima è che di questi tempi, se sei un appassionato di numismatica e non sei ricco di famiglia, i casi sono due: o comperi, con il tuo modesto budget, una moneta all'anno in "FDC" magari definito ECZ ( ahimè ), oppure le tue 10 povere monete in BB-SPL, che hai acquisito con sacrificio e che ti gratificano molto di più della "gemma intonsa", saranno a "fondo perduto", cioè non avranno un futuro "commerciale". Non voglio addentrarmi nei meandri del "FDC a tutti i costi" ( tema più volte discusso ). Prendiamo semplicemente atto che, il presente ed il futuro, sarà sempre di queste asettiche monete, incapsulate con grading, cosa che oltretutto le Aste famose sono riuscite a far diventare un surplus per la stessa ( vedere l'ultima Asta Gaudory ). E' triste ma purtroppo è un dato assodato. La seconda è che, nonostante le Aste ed i Commercianti cavalchino l'onda del "FDC - moneta eccezionale", il 95% dei collezionisti/numismatici continuano a collezionare monete "normali", quindi si rivolgono ai Commercianti di "fiducia", ai Mercatini ed ai vari siti "online" (anche con un certo rischio ). E questo mi induce alla: Terza considerazione: Perchè i collezionisti sono spesso reticenti a scambiare le proprie monete con altri collezionisti ? Per malcelata gelosia? Per poca fiducia? Non riesco a capire. Eppure sono convinto che tutti noi abbiamo delle monete "doppie", oppure di una Tipologia di monete che non interessa più. L' unico modo per non essere considerati dei "questuanti" dai Commercianti , sarebbe un contatto diretto, una proposta di scambio tra Noi, senza passare attraverso i Professionisti( che naturalmente comperano per avere un guadagno, ma spesso danno una valutazione delle nostre monete "deprimente" rispetto al reale valore). E' quindi strano constatare che un sito come il nostro,con migliaia di Soci, abbia una sezione per "Scambi/ Vendita / Richiesta/Ricerca monete " poco frequentato e poco sfruttato. A mio parere sarebbe auspicabile un maggior coinvolgimento di tutti. Cosa ne pensate ? Ciao2 punti
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Intanto nell'attesa di reperire altri esemplari per la mia collezione mi godo quelli gia' presenti2 punti
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Buongiorno, solita storia, quando acquistiamo è tutto di conservazione eccelsa, tutto costoso, quando vendiamo escono fuori tutti difetti, è questo che fa scattare quella molla che ci porta a dire ma vaff..... ? ? Me la tengo io. Saluti Alberto2 punti
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A prescindere dal modo di porsi di taluni commercianti o presunti tali, ci si stupisce che una moneta "commercialmente" bruttina non la voglia quasi ormai più nessuno ? Boh. L'andazzo purtroppo ormai é chiaro da molto tempo. Se @principesax é disposto a darti 600€ come ha scritto, direi di non perdere l'occasione! PS: complimenti per le storie raccontate, sono sempre molto piacevoli da leggere.2 punti
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Senza andare a cercare grandi conservazioni la moneta non ha grossi difetti, certo, l' usura, ma questo vuol dire che ha circolato e fatto il suo lavoro.. Ciò che conta è non averla pagata troppo, e di questo sono certo, in collezione ancora mi manca il mezzo scudo, quindi posso dirti che ad un giusto prezzo l' avrei presa probabilmente anche io.. A trovarne di savoia a prezzi modici... solo rottami (e questo non è il caso) o piccole in mistura comunissime..2 punti
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Aggiungo uno spunto: graficamente il rovescio è similare ad una miriade di altri gettoni ma che riportano la dicitura VALE 1 LIRA invece che VALE 1 MINESTRA. Magari la ditta che li produceva era la stessa e poi li personalizzava secondo le esigenze del committente. Saluti Simone2 punti
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Giustissimo ...Simone che ho visto con piacere ieri e’ nato qui e me lo ricordo quando aveva i pantaloni corti ...e’ partito con noi con i nostri concorsi, iniziative, doni di libri ...ora molti non ricordano ma quante ne abbiamo fatte qui e non solo qui per i giovani, certo non sempre e’ andata bene con tutti però vi assicuro che di passioni sotto varie forme ne sono uscite e anche oggi con molti sono in contatto ... Ci vorrebbe un sentimento ideale comune e di iniziativa che una volta vedevo e oggi non so se c’e ancora anche qui e in altri ambiti ...2 punti
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Faccio un po’ di zapping tra qui e Mestre dove in fondo si fanno riflessioni non lontane da queste, ieri per esempio a Mestre c’e stato un coinvolgimento con conferenze divulgative e culturali, sicuramente questo ha portato un numero maggiore di persone presenti, di sicuro più persone hanno visto monete e qualche commerciante mi diceva che era soddisfatto. Se poi le conferenze sono come quelle di Alex Ricchebuono col titolo dalla prima moneta al bitcoin che io come format porterei nelle scuole allora può essere che qualcuno possa avvicinarsi. E’ solo un esempio ma potrei citarne tanti se fai a Milano un museo dove finalmente le scolaresche vanno a vedere monete coi loro insegnanti non può essere un altro punto di partenza ? Bisogna seminare e riseminare ...per la divulgazione comunicando numismatica, storia, a Verona ci proveremo ancora, certo più saremo e meglio sarà per una crescita culturale collettiva con ogni mezzo, si avvantaggeranno potenzialmente tutti, il commercio, l’editoria, le associazioni, la società ...dipende anche e sottilineo anche da noi che siamo dentro alla numismatica, e’ un circolo virtuoso che deve essere alimentato anche qui, sui social, con Giornali per tutti e dati a tutti come Gazzettino, con concorsi, premi... Certo sul tema si potrebbero fare libri ...2 punti
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Ciao, ecco le foto che sono riuscito a fare con il cellulare. Spero sia quello che volevi2 punti
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Buon fine settimana a tutti, Altra monetina di Ferdinando IV che al momento risulta rara e introvabile... È questo Tarì del 1794 con al dritto SICLIAR anziché SICILIAR Personalmente ne ho censiti solo due esemplari. Saluti, Rocco.2 punti
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concordo con le riflessioni di Petronius e volevo aggiungere che gli operatori l'anno scorso erano 25 noi compresi, e che oltre agli operatori presenti con il tavolo ci hanno fatto visita diversi altri operatori, questo ci ha fatto molto piacere. nel limite dello spazio che abbiamo, cercheremo di aumentare il numero degli espositori. ringrazio tutti, soprattutto chi ci da sostegno Emanuela2 punti
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Per proseguire con le rose dei Medici, come potevo farmi sfuggire questa? @dabbene @eracle62 @brios2 punti
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Buon giorno, grazie a un mio caro Amico... è entrato nella mia "modestissima" collezione questo mezzo scudo : volevo sentire i vostri pareri grazie a tutti.1 punto
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Buonasera, @angel, greche e romane che riconducono alla vite, all'uva e vino ce ne saranno sicuramente, purtroppo io non ne ho. Spero che chi le ha abbia voglia di condividerle.. ? Saluti Alberto1 punto
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Se in questo rebus dalla soluzione “la dracma greca” si sostituisce il primo grafema C con M, si ottiene come frase risolutiva “la dramma greca” che ha senso compiuto come la precedente. Da qui il problema lessicale in ambito numismatico che può presentarsi al collezionista riguardo al significato del nome che la moneta chiamata δραχμή in greco e drachma in latino viene ad assumere nell'italiano dramma e dracma. La nostra lingua distingue la dramma, definita come l’unità ponderale e monetaria degli antichi Greci, dalla dracma, definita come l’unità monetaria della Grecia moderna, che si divide in 100 leptà ed è stata in auge fino all’introduzione dell’euro. Tuttavia è ammesso l’uso reciproco dei due lemmi considerati equivalenti e quindi intercambiabili, cosicché si può dire benissimo “una dracma di Alessandro Magno” anche se la moneta non appartiene certamente alla Grecia moderna. Il punto difficile da recepire per molti numismatici, sia collezionisti sia commercianti, è che questa libertà di scelta non esiste più quando si passa ai multipli della dramma/dracma, in quanto per essi la nostra lingua ammette esclusivamente la forma con la doppia emme. Non solo, ma con il prefisso di-, tetra-, ecc., il genere passa dal femminile al maschile. Quindi diremo secondo regola il didramma, il tetradramma, ecc. senza alternative per la doppia emme, ma con l’alternativa concessa dalla nostra lingua di usare la desinenza o che non lascia dubbi sul genere maschile di didrammo, tetradrammo, ecc. In ogni caso, con la a o la o finale, il plurale sarà sempre in i (i didrammi, i tetradrammi, ecc.). Il motivo di questo cambio di genere nei multipli non mi è noto: lo posso interpretare come un segno di ‘rispettosa cavalleria’ nei confronti della dramma/dracma quando diventa più… pesante! Infatti, nel sottomultiplo di peso dimezzato emidramma, il genere rimane femminile, fermo restando l’uso esclusivo della forma con la doppia emme a scapito di quella con la ci e la emme. Questo è il motivo per cui la scrittura corretta con l’articolo indeterminativo è un’emidramma, con tanto di apostrofo. Non capisco come mai queste regole di cui uno può rendersi conto subito consultando un dizionario d’italiano cartaceo o in rete non siano recepite da tutti i collezionisti, per non parlare di quegli addetti ai lavori che continuano imperterriti con le loro didracme, tetradracme, ecc., giustificandosi con il fatto d’aver detto sempre così e che così hanno detto altri. Mi permetto di dare loro il consiglio di prendere visione dei testi di numismatici italiani di cui riconoscono la competenza per le monete greche (e non solo) come i vari Gnecchi, Ambrosoli, Ricci, ecc.: troveranno esclusivamente dramma, come pure nei multipli fino al dodecadramma e nel sottomultiplo emidramma. E naturalmente nel pieno rispetto del genere ‘mascolino/azzurro’ dei multipli e ‘leggiadro/rosa’ del sottomultiplo.1 punto
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la mostra è stata organizzata da Luigi Lanfossi con il patrocinio di vari enti e organizzazioni, io sapevo dell'evento in quanto abbiamo dato delle banconote per la mostra e vedendo che non se ne parla da nessuna parte, ho inserito l'evento nel calendario. è stato fatto un'articolo anche su Cronaca Numismatica e penso (non l'ho ancora visto) sul giornale dell'associazione della Cartamoneta Italiana1 punto
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La provenienza è da un venditore online austriaco che garantisce (dice lui) l'autenticità delle sue monete. Io non sarò un espertissimo ma non mi pare un falso da fusione. Poi ogni opinione è bene accetta.1 punto
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@giacutuli, vista la particolarità di questa moneta, se mi permetti di consigliarti, potresti aprire una bella discussione nella sezione monete contemporanee, così vediamo quante ne saltano fuori. Saluti Alberto1 punto
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Grazie, ho finito i mi piace... sarà per la prossima. infatti questo è il mio modo di collezionare, se il prezzo mi sembra congruo alla conservazione, è la moneta leggibile, perche non metterla insieme alle sorelle!1 punto
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Buongiorno, credo che ramsete41264 intenda questo come lupo dove la testa è in alto a sinistra e le zampe in basso a sinistra, credo sia un mezzo lupo.1 punto
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Buongiorno a tutti, sto progettando di andare, sarebbe bello fare una rimpatriata lì e anche una bella mangiata, e se lo permettono una bella spolverata alle monete.. ? Saluti Alberto1 punto
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Parliamone. Ribadisco, io ci sono. Bisogna fare un progetto. Ma io non sono così pessimista, anche di natura vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Di volitività ce n’è, basta canalizzarla, organizzarla, disciplinarla, motivarla e puntare ad obbiettivi di breve, medio e lungo termine. Con, come dicono i fighi, follow up periodici1 punto
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Non so esprimere un certo grado di ammirazione. Questo è un miracolo.1 punto
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Il World Coin... Sul serio? Secondo te è più attendibile un libro che parla di tutte le monete del mondo coniate in un secolo piuttosto che un volume pubblicato qualche mese fa e concentrato unicamente sulle monete napoletane? Capisco che tra te e il buon Magliocca non scorra buon sangue ma cerca di andare un po’ oltre...1 punto
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Considero più attendibili le rarità che assegna chi Colleziona e studia DA SEMPRE queste monete..... E non quelle assegnate da chi fa copia-incolla da sempre.1 punto
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Glielo abbiamo già consigliato in tutte le salse di comprarsi il Magliocca e di non affidarsi ai cataloghi online lamoneta dato che non sono aggiornati, ma puntualmente si finisce sempre a parlare delle stesse cose. Alcune volte mi sembra di vivere in un circolo vizioso...1 punto
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Ho pubblicato la presentazione sulla monetazione di Faustina II che ho esposto ieri su Academia.edu https://independent.academia.edu/ABusseni1 punto
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Di questo denario esistono numerose varianti stilistiche. In questo caso a mio parere siamo di fronte al Sydenham tipo C. Escluderei il tipo stilisticamente meno raffinato, ovvero il tipo E, perché non è un ritratto "testa grande" e non ci sono i due riccioli, che nel tipo E sono molto particolari. Abbiamo invece Apollo nella versione con capelli lunghi, tipica del tipo C.1 punto
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Come non essere d'accordo con te Paolo! Cosa ne pensi delle rarità assegnate a questi quattro millesimi.1 punto
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Ho letto parecchie imprecisioni nei post precedenti, oltre a dei punti di vista che ho stigmatizzato più volte in questo forum. E vorrei dare la mia lettura. Punto Primo, cioè la genesi di questo convegno: nasce, per chi se lo ricorda, da un’iniziativa comune di Andrea Cavicchi, di Walter Nasi, di Francesco Cavaliere e mia. Puntavamo, sulla scorta delle crescenti delusioni, soprattutto a livello di location e di carenze strutturali nell’ambito della sicurezza (chi non si ricorda i convegni al Palanord circondati dai campi dei nomadi evidentemente ha la memoria corta e quindi va aiutato). Sull’onda del primo convegno che organizzammo, operativamente, io (che scelsi la prima location), Andrea Cavicchi e Walter Nasi, seguirono gli altri convegni, la cui organizzazione venne portata avanti e continua ad essere portata avanti, egregiamente, da Walter Nasi, per ovvie motivazioni logistico-territoriali e di pertinenza. Punto secondo: con tutto il rispetto per il Bophilex (il circolo si sta adoperando tanto per migliorarsi e va apprezzato), le due ambientazioni sono completamente diverse. Ed onestamente io, da commerciante, prediligo nettamente quella di un hotel, più professionale, curata e seguita. Purtroppo certi ambienti si tirano attenzioni di malintenzionati come mosche (e quest’anno al Bophilex è successo l’ennesimo furto importante ad un collega). Vogliamo parlare di Verona, che nell’ultima edizione è stato peggio del Far West ed ha visto fare finalmente noi commercianti fronte comune, contro i sempre maggiori rischi di fronte al dilagare delle azioni criminose ed alla sfrontatezza di chi le esegue? Ma andiamo!!! A certi convegni ci dobbiamo andare, ma incrociamo le dita, per riuscire a tornare tutti interi!!! E non è una battuta. Punto terzo: io ho partecipato a tutti i convegni di Walter Nasi, essendone il padre putativo; ed ho visto l’escalation delle presenze. E le ho viste in crescita, altro che i 13 commercianti citati!! Nelle affermazioni bisogna essere precisi, non sparare ad alzo zero. Si getta anche discredito sul lavoro degli altri con disarmante pressappochismo. Punto quarto ( e qua ribadisco un concetto che ho già espresso in altre sedi): se volete i grandi convegni, andate a Verona!! Se poi vi succede qualcosa (perché lì ci vanno anche persone losche che niente hanno a che vedere con la numismatica, ma presenziano con il solo intento di fottere il primo malcapitato che gli capita sotto tiro; con il colpevole lassismo dell’organizzazione, che in questa prossima edizione ha promesso di porvi finalmente rimedio), non lamentatevi. E, fra di noi, non ce n’è uno che non sia stato toccato dalla cosa. Punto quinto che è figlio dei precedenti : mi sento molto più a mio agio in questi ambienti in cui mi sento anche maggiormente protetto. Sesto ed ultimo punto, anche questo figlio dei precedenti: se vogliamo fare una numismatica diversa, migliore, bisogna uscire da quelli che sono i binari fin qui tracciati da quello che è stato fatto fin ad oggi. Visto che gli altri non lo fanno, io, Walter ed altri lo stiamo facendo, partendo dal basso, con fatica, umiltà, lavoro. Rome wasn’t built in a day!1 punto
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Non è il primo follaro di Gaeta, ne ho un altro di Marino II sicuramente più raro1 punto
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Ho appena pubblicato questo articolo sul mio sito; spero sia di vostro interesse. Storia e monete dello stato di Chu: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=261191 punto
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