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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/01/20 in tutte le aree

  1. Carissimi @giuseppe ballauri, @Litra68 e @ART, ho letto con coinvolgimento le storie che avete condiviso con noi. Certamente le vostre monete raccontano, ma voi sapete Ascoltarle (la A maiuscola e' voluta) e con i vostri scritti dare loro nuova vita. Le mie monete non hanno nulla di interessante da raccontare, ma leggendo le vostre parole appassionate, la voglia di raccontare è venuta a me. Questa e' la storia di Mino e oggi è il suo compleanno. Buon anno a tutti e buona lettura (spero!). Stilicho LA STORIA DI MINO Ciao, mi chiamo Centesimino, ma per chi mi conosce sono Mino. E questa è la mia storia. Ricordo bene quando nacqui, dopo una lunga ed estenuante attesa. La definisco tale perché per noi monete non vale la regola della gestazione di nove mesi come per gli esseri umani. Dunque, era il primo gennaio del 2002 e in Italia vi era un grande fermento. Sappiamo bene come vanno le cose qui da noi: tutte le novità sono accolte sempre con accese e snervanti discussioni. E questo fatto non fece eccezione. Io ero l’ultimo di otto fratelli, il più piccolo della coniata. Avevo una bella maglietta di colore ramato con un grosso “1” sul davanti e un bel castello turrito sul dietro. Ne andavo fiero: “Ma che bel castello marcondirondirondello! ”, cantavo felice. Ma poi scoprii che un altro mio fratello (il primogenito, quindi, giocoforza, il più autorevole) aveva un grande “1” sulla maglietta. E la sua era anche tutta bella luccicante, di colore oro e argento. Guardai meglio: sulla mia, rispetto alla sua, c’era scritto “cent”….. “Vuoi vedere che sono fake?”, come dicono i giovani d’oggi. Fortunatamente però scoprii che non era così. È che ero il più piccolo e dovevo pagarne lo scotto. E basta. Il mio primo giretto lo feci nel portafoglio di un giovane di belle speranze, un euroconvinto della prima ora. Costui decise di mettermi subito alla prova. Entrammo in un bar, l’unico aperto in quel paesone di provincia di 7000 anime, in quel giorno speciale di Capodanno. Ordinò un caffè. Lo bevve velocemente (già lo voleva ristretto, figuratevi…), neanche lo assaporò come faceva di solito, dopo averne aspirato l’aroma caldo e avvolgente. Infatti, già pregustava il momento in cui avrebbe dovuto pagare. Facevano 0.83 centesimi. Sentii lui che, con fare incerto, frugava nel taschino del portafogli mettendomi in agitazione. Con movimenti impacciati mi mise sul palmo della mano insieme ad altri miei fratelli e mi consegnò al barista che, dopo aver contato come fa un bambino che impara le operazioni, salutò con ampio e compiacente sorriso. “Benvenuto al mondo”, mi dissi. Cominciò così la mia avventura. Non fu facile. Passavo rapidamente da una mano ad un portafogli, da una cassa ad una tasca. Dopo un iniziale entusiasmo mi resi amaramente conto (a differenza dei miei fratelli più grandi) di non essere ben accetto. Gli italiani, abituati alle mie antenate Lire (tutte belle corpose e dai grandi tagli, ) cominciarono a guardarmi con sguardo sospettoso. Sentivo tutti dire che erano già stufi di questi piccolini che riempivano solo le tasche e i portafogli di inutile ferraglia. Con il tempo scoprii però che la mia famiglia era in realtà molto più grande di quanto pensassi. Infatti, avevo tanti cugini in giro per l’Europa. Avevano tutti la mia stessa maglietta (quella con l’”1”, per intenderci), ma con dietro un disegno diverso. Ma io andavo fiero del mio castello, solido, incrollabile, proprio come mi sentivo io. Era un po’ un paradosso: un castello enorme per un soldino piccolo. In Europa viaggiavo liberamente, non occorrevano controlli doganali o permessi di soggiorno. In Europa, anzi, le cose andavano meglio: mi maneggiavano con più disinvoltura, senza grossi impacci. In Germania erano tutti felici di avermi tra le mani. Nei loro portafogli, a differenza di quelli degli Italiani, scoprii che c’era anche il fior fiore della nobiltà, ovvero i pezzi grossi, tutti vestiti in livree eleganti e colorate. Una volta, nel mio viaggiare, finii in Grecia. Anche i greci erano un po' come gli italiani (forse addirittura peggio). Anzi, loro erano proprio arrabbiati (per usare un eufemismo). La nobiltà era decaduta, loro si erano impoveriti e minacciavano di uscire dall’euro. Che ne sarebbe stato di loro? Che ne sarebbe stato di noi? Poi fortunatamente (?) intervenne la Germania e tutto si risolse. Della Grecia, guarda caso, non si parlò più. Per ovvi motivi ho viaggiato spesso in Italia. È il mio paese, qui sono nato. Ma proprio qui per me la vita è diventata assai complicata. Ormai nessuno ci vuole più, noi piccolini. Non si tratta più di essere stufi. Ormai siamo considerati un vero e proprio impiccio. Anche in nostri fratelli “2” se la passano male, esattamente come noi. A stento vengono accettati i “5”, ma loro per ora sono ancora fortunati e la svangano. Tutti i prezzi vengono ormai arrotondati (ovviamente verso l’alto). Quando qualcuno ci presenta ad un commerciante per pagare qualcosa veniamo sistematicamente accolti con una smorfia di disgusto. Anche le banche non ci vogliono più: i cassieri hanno i capelli dritti quando ci vedono arrivare tutti insieme (hai voglia a contarci!). Talvolta facciamo bella vista in una boccia di vetro con su scritto “offerte per i poveri”. Ma cosa se ne faranno i poveri di noi piccolini….mah…. Ora si sa, la natalità in Europa è in calo e con le nuove disposizioni stabilite dai soloni della politica da oggi in poi non si conieranno più nuovi fratelli “1” e “2”. Noi siamo già troppi e di troppo. Piccoli e pure rompi-balle (altro eufemismo). Che ne sarà di noi? Inoltre, in Italia ci sono alcuni politici che ci vorrebbero addirittura cacciare fuori tutti: non solo noi piccoli, ma anche i più grandi e i nobili pezzi grossi. Come finirà? Mala tempora currunt… Ma torniamo alla mia storia. Ieri mi trovavo su una strada affollata del centro di una piccola cittadina, in una gelida e piovosa giornata di inverno, da solo. Volevo parlare con qualcuno, ma non potevo. Tutti mi calpestavano o mi ignoravano, nessuno mi raccoglieva. La mia maglietta ramata con il suo bell’1 davanti era tutta sporca, un po’ logora in alcuni punti. Mi ha preso la disperazione, avrei voluto piangere. Davvero valgo così poco? È passato il giorno ed è passata una lunga notte, durante la quale ho pensato e ripensato alla mia amara sorte. Che brutta fine mi si stava prospettando! Rischiavo di finire addirittura in un tombino o in una delle tante buche dell’asfalto causate dalla pioggia incessante o in un angolino sporco e buio. Per mia fortuna però oggi, su quella strada è passato un bambino. Quando io sono nato lui non esisteva ancora, pensate. Andava a scuola, spensierato come si può ancora fare a quella età, con passo svelto e deciso, ma con lo sguardo vivido e attento. Ad un tratto un flebile raggio di sole di quel livido mattino mi ha colpito. Il bambino mi ha visto, piccolo e solo sull’asfalto sporco e bagnato. Mi ha raccolto con le sue dita sottili e calde, mi ha girato e rigirato sul palmo della sua mano e poi, con un rapido e deciso movimento, mi ha messo in tasca. Ora ho smesso finalmente di girare; me ne sto al calduccio, in questa bella casetta di legno e velluto rosso, accanto ai miei cugini “1” d’Europa, i coscritti del 2002. Non sento più lamentele, imprecazioni, proteste. Non mi sento più solo. Ma soprattutto sento su di me lo guardo attento e amorevole del mio nuovo amico. È iniziata una nuova avventura, una nuova vita.
    7 punti
  2. Auguro che il 2020 porti a tutti i serenissimi una saccoccia di monete veneziane, scudi, zecchini, bagattini, quattrini, bianchi, giustine, quartaroli, torneselli, Bezzi, ducatelli, talleri, denari, gazzette, lirette, soldino, ecc... Se ne ho dimenticata qualcuna aggiungetela Voi. ? Felice Anno Nuovo a tutti!!! Arka Diligite iustitiam
    6 punti
  3. Ciao @Hirpini a te e a tutti gli amici lamonetiani invio i miei migliori auguri di Buon Anno. PizzaMargherita.
    4 punti
  4. Questa e’ una discussione che mi emoziona perché vedo qualcosa che ho cercato di trasmettere negli anni soprattutto qui su Lamoneta ma poi un po’ dovunque. Dal primo post ho pensato che la moneta fosse indubbiamente un aspetto tecnico, economico, storico ma che dietro alle monete ci fossero e ci sono degli uomini. E non può che essere così, le monete sono fatte da uomini, concepite da uomini, sono state utilizzate da uomini, sono studiate e collezionate da uomini e quindi l’uomo non può col suo io, con le sue emozioni, la sua passione, il suo partecipare e condividere, non essere considerato in numismatica ma anche su mezzi comunicativi come questo. E sempre parlai qui di emozioni, di fatti, di storie reali connesse al mondo Numismatico, uno spazio delle riflessioni, nel 2012 divenne una raccolta semplice di tutti i post fatti fino a quel periodo che trovate sul web, nella nostra biblioteca o nella mia pagina di Accademia.edu, furono stampate anche un po’ di copie in cartaceo da regalare come sempre ho fatto con tutto per divulgare, seguirono post più impegnativi e fortunati che furono poi pubblicati anche in un mio libro, poi abbandonai un po’ perché sono passati 11 anni e ho scritto tanto, veramente tanto, molto amici oggi non sono più sul forum e hanno abbandonato o vengono qui poco, alcuni non gradiscono questi spazi emozionali e interiori, credo che sbaglino, comunque vi seguo, vi leggo e apprezzo quanto scrivete, tenete alto quanto l’uomo sia importante in ogni ambito della vita, non può che essere così, quindi lasciate correre le emozioni e scrivete, sognate, estrinsecate divulgando questo mondo bellissimo qui o dove riterrete opportuno ! https://www.academia.edu/37481488/ONDE_NUMISMATICHE https://independent.academia.edu/MLimido Qui, per chi interessato al genere, trovate oltre Onde Numismatiche, altro tipo la “ la fine e’ il mio inizio “ o “ lupo solitario e stella nascente “ ...d’altronde chi e’ qui da pochi anni non può averli letti o seguiti ...Lamoneta ormai e’ uno scrigno dove puoi trovare di tutto e che e’ giusto non dimenticare e ogni tanto ricordare ...
    3 punti
  5. Non Vi sfugge nulla! ? Arka Diligite iustitiam e salvate il collezionismo!
    3 punti
  6. Vorrei condividere con voi l'ultima entrata in collezione in quest'anno che sta x finire. Arrivata stamattina.... Attendo vostri commenti e giudizi, e approfitto per rivogere a voi tutti i miei più sinceri auguri di Buon Anno ?
    2 punti
  7. Auguri di Buon 2020 all'Insegna della Pace, del Rispetto, della Serenità, della Condivisione e della Collaborazione a Me e a Te, ai Miei Cari e ai Tuoi Cari e a Tutti i Lamonetiani e a Tutta la Terra.
    2 punti
  8. Ciao @pizzamargherita, cari AUGURI a te, a @santone, a @gioal, a @tiziano.goffi e a tutti gli amici lamonetiani vicini e lontani !!! Arcangelo
    2 punti
  9. @Stilicho , il tuo racconto con la moneta "vivente" mi ricorda quelle scritte da me con protagoniste le banconote (qui ai post #1, #6 e #12, per chi volesse dare un'occhiata https://www.lamoneta.it/topic/166568-strane-banconote/ ), di cui il secondo è diventato il prologo di una storia più lunga che ho scritto, dove ci sono anche le monete... e dei centesimi che protestano per il disprezzo nei loro confronti da parte di molti. Comunque io li adoro, mi sono utilissimi per le macchinette del caffè a lavoro, che prendono anche gli 1 e i 2 P.S. Questo in realtà non se lo sognavano nemmeno perchè sapevano benissimo che fine avrebbero fatto tornando alla dracma in simili condizioni. Si tenevano stretti i loro centesimi ?
    2 punti
  10. A tal proposito può essere utile far riferimento alla pubblicazione in collegamento: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/le_monete_di_luni.pdf Dalla lettura e dal confronto degli esemplari rappresentati non può sfuggire il fatto che il rovescio di tutti gli esemplari presenti nel pdf è caratterizzato dall'abbreviazione della scritta BASILIANAE in nesso, in cui si possono riconoscere le lettere B A L I A N E. Nell'esemplare oggetto della discussione le lettere del verso sono nettamente separate e tratteggiate con stile e caratteri decisamente differenti (stesso discorso per stile forma della scritta del dritto). Per concludere, pur non conoscendo la monetazione di Luni, temo ci siano diversi indizi che portano a dubitare di questo esemplare. Ciao Mario
    2 punti
  11. Confidiamo allora pure nell’arrivo di grossi e mezzanini Buon 2020 carissimi!!!
    2 punti
  12. E sesini, possibilmente contromarcati!
    2 punti
  13. Il Centro Studi Storico Archeologici del Gargano e l’associazione culturale Paleotech organizzano la prima giornata di studi nel Museo Civico di Mattinata: “Monete dei santi, monete dei vivi, monete dei morti”. La moneta ha avuto da sempre molteplici funzioni, è stata presente in ogni momento della vita (e anche del dopo-vita) degli uomini come strumento di scambio, mezzo privilegiato per la trasmissione di messaggi propagandistici, politico-religiosi, oggetto funzionale o simbolico da portare con sé nella sepoltura. L'analisi di queste molteplici funzioni sarà effettuata mediante il contributo di studiosi di diverse Università italiane, che presenteranno diversi casi di studio, con un'attenzione particolare ad esempi propri dell'ambito garganico e sipontino in età medievale. Inizierà i lavori Gianluca Mandatori della Sapienza Università di Roma, che si soffermerà sull’evoluzione della Vittoria alata, offrendo un excursus sul tipo monetale e cercando di definire quale fu il punto di passaggio in cui la Vittoria, ormai affiancata dai simboli cristiani, iniziò a essere identificata con un Angelo. Domenico Luciano Moretti, del Centro Studi Storico Archeologici del Gargano, parlerà sulla circolazione monetaria in età medievale sul Gargano proprio grazie ai regesti dell’abbazia di San Leonardo in Lama Volara a Siponto, giunti sino a noi grazie all’edizione del 1913 del Camobreco. Infine, Giuseppe Sarcinelli dell’Università del Salento, ci farà conoscere l’esito degli studi su alcune sepolture, di probabili pellegrini, ritrovate proprio a San Leonardo di Siponto. La giornata verrà introdotta da Michele Coppolecchia, presidente dell’associazione culturale Paleotech, che attualmente ha la gestione del Museo Civico di Mattinata. L’evento è patrocinato dall’Università degli Studi del Salento, dall’Ente Parco Nazionale del Gargano, dal Comune di Mattinata e dalla Società Numismatica Italiana.
    2 punti
  14. Arrivo tardi x gli auguri di buon Natale ma sono ancora in tempo per augurare a tutti voi un super 2020. E vorrei anche cogliere l'occasione per ringraziarvi tutti di aver condiviso con me, nuovo del forum da quest'anno, la vostra passione e competenza. È stata una svolta per me essermi iscritto a questo forum, qui ho trovato quello che fino ad oggi mi era mancato: il confronto con altri appassionati. Grazie a voi collezionare per me non è più un'attività solitaria. Non posso quindi che augurare a tutti noi un nuovo anno pieno si di banconote ma anche, e soprattutto, di scoperte e discussioni interessanti. Grazie di cuore!
    2 punti
  15. CICCI' ED IL REGALO DI NATALE PREMESSA: Ciccì era cambiato. Quell'uomo elegante, con i baffetti da sparviero, i capelli neri ed impomatati con la Brillantina Linetti, era improvvisamente invecchiato e sembrava un clochard. Barba di una settimana, capelli arruffati e quel sentore di Acqua di Colonia sostituiti da effluvi di sudore non proprio gradevoli. Nel quartiere tutti sapevano il motivo e cercavano di aiutarlo perchè era veramente una brava persona: chi lo invitava a pranzo, chi gli lavava la biancheria, chi cercava di distogliere quegli occhi fissi e lontani con battute spiritose. La luce si era spenta qualche mese prima, quando aveva trovato l'anziana Netina, governante, nonna e mamma adottiva, riversa sul letto, con il rosario in mano e gli occhi cerulei e spenti rivolti al cielo. L'arrivo di Rosita, che aveva affittato l'alloggio della povera Netina, ebbe lo stesso effetto della mitica “Bocca di Rosa” nel paesino di Sant'Ilario. Era lo stereotipo della vera spagnola: capelli lunghi e scuri, formosa e piena di vita, dotata anche di una simpatia debordante. Naturalmente tutte le donne del vicinato diventarono sue nemiche irriducibili e le voci, dapprima sussurri, divennero un fiume in piena. L'attività ufficiale di Rosita era quella di cuoca in una trattoria della zona, quella a tempo perso sarta, quella notturna era avere un certo movimento di uomini nella sua abitazione... Fumava con eleganza e assiduamente sigarette americane “Astor” e quindi era sovente nella nostra Tabaccheria, allietando con la propria “verve” i vari clienti che, con la scusa di dover compilare la schedina del Totocalcio, erano ormai diventati stanziali e aspettavano sempre la sua apparizione. Mia mamma comprese che la Rosita si stava “allargando” perchè sovente portava dei piatti prelibati e chiamava mio padre “Baffetto”. Risultato: piatti prelibati nell'immondizia e mio padre relegato nel retrobottega non appena la Rosita usciva di casa. Per Ciccì, la Rosita fu il miglior ricostituente. Ritornò più vivo e splendente di prima. Si era innamorato pazzamente. Nonostante i vari tentativi di “farlo ragionare”, niente da fare, Ciccì era un caso disperato, in quanto aveva deciso di fidanzarsi con Rosita. Il periodo era favorevole, mancava poco al Natale...quindi era inevitabile una puntata nell'Orificeria di “Rotella” per comperare un anello. “Rotella” era un numismatico, chiamato così perchè se gli portavi un orologio da riparare, lo guardava con la lente, lo scuoteva e invariabilmente diceva: “ Si è rotta una rotella!” Mio padre gli aveva spiegato il “caso umano” e gli aveva riferito che Ciccì ultimamente collezionava marenghi e quindi...tutto era pronto. Primo vassoio con anelli con diamante, secondo vassoio anelli con zirconi. Ciccì era completamente nel pallone. Quelli con diamante troppo cari, quelli con zirconi troppo da poveracci. “Rotella” tirò su il sopracciglio e fece un cenno a mio padre: “Poca roba, qualche moneta, qualche MARENGO (alzando la voce)...vieni nel retro! “ Ciccì abboccò come una trota all'amo. Nel vassoio vi era un florilegio di marenghi, tra i quali uno molto bello di Carlo Felice. Nella mente di Ciccì qualcosa si sbloccò. Comperò il Carlo Felice e poi...essendo quasi in bolletta, l'anello con lo zircone! Rosita non prese molto bene il regalino, il fidanzamento andò a monte e Ciccì ritornò in depressione. EPILOGO: Poco tempo dopo Ciccì, che era molto scaramantico, disse a mio papà che la moneta gli portava sfortuna e che se la voleva, gliela la cedeva al prezzo di costo. Conservava i marenghi a mollo in un vasetto di ceramica con fiori di plastica. Era un'altarino con alle spalle l'effige della Madonna, talismano adatto ( diceva lui) a tenere alla larga i ladri. E' cosi che la moneta è finita nella raccolta di famiglia. La Rosita sparì improvvisamente nottetempo. Qualcuno disse che aveva fatto innamorare un imprenditore che la portò con lui in una villa sul Lago di Como, altri che aveva perso la testa per un saltimbanco del Circo che sostò qualche giorno nel nostro Paese. Sicuramente lasciò molti rimpianti in quelle persone che mai avevano pensato di trovare “il Paradiso al primo piano” e grandi sospiri di sollievo “delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso “. ( Grande Faber un modesto tributo nel ventennale della tua morte, da chi ti ha amato e ti considera il più grande poeta dei nostri giorni ) Questa è la moneta: Buon Anno a Tutti!
    2 punti
  16. LA CASSAFORTE INVIOLABILE PREMESSA: è una storia famigliare che mi ha insegnato molte cose. Che bisogna badare più agli affetti che alle cose e che siamo dei granelli di sabbia sulla spiaggia e non sai mai dove ti porterà il vento. Lo chiamavano “Bugher”, né lui né i famigliari hanno mai saputo il perchè, forse era un suono onomatopeico che ricordava il ringhio dei mastini. Alto, tutto nervi, occhi a spillo penetranti che qualche volta diventavano cattivi, naso a punta e un modo di atteggiarsi brusco fino al limite dell'arroganza. Era fratello di mia nonna Assunta e nella vita ne avevano passati di tutti i colori. Mezzadri in una grande cascina di proprietà di un Marchese, pativano la fame, anche perchè ad inizio Novecento si diffuse la Filossera, un insetto che distruggeva le viti. Bugher aveva appreso che l'innesto della vite americana poteva salvare le viti autoctone e quindi, raccolti i pochi risparmi, si imbarcò per l'America. Dopo un lungo peregrinare, arrivò in California, dove grazie al commercio dei vitigni americani ( refrattari a questa malattia ), divenne ricchissimo. Però era solo e sentiva la nostalgia delle sue colline. Ritornò accolto dalla Banda del Paese, sia perchè aveva salvato i vitigni delle Langhe, sia perchè, un uomo ricco deve essere sempre blandito... Le prime cose che fece fu comperare tutta la Tenuta del Marchese e chiedere al Sindaco quale fosse la più bella ragazza del posto. Naturalmente la sposò e l'unione fu allietata dalla nascita di due figli: Gepìn ( che ho già ricordato in una storia precedente ) e Gilda. Però i soldi non comprano tutto, soprattutto gli affetti. Bugher girava in Paese con una macchina americana con le pinne sul retro, cappello da Texano e continuava a fare affari come commerciante di vini...intanto i soldi davano alla testa ai figli. Aveva fatto installare in cantina una cassaforte enorme, perchè aveva sempre bisogno di liquidità per i suoi affari. Nel frattempo, in famiglia il clima era sempre più teso: i due figli erano in aperto conflitto su ogni minima cosa. Gepìn si sposò, lasciò la casa di famiglia e rilevò l'azienda dello suocero. Gilda invece continuò a lavorare con il padre nel campo dei vini, sempre acida ed in conflitto con il fratello. Bugher morì ad inizio anni '60. All'apertura del testamento si scoprì che il Padre aveva lasciato quasi tutto al figlio maschio. Cominciò un contenzioso legale durato decenni, con tutte le proprietà poste sotto sequestro e soprattutto la cassaforte con i sigilli. La moglie di Bugher diceva che era strapiena di soldi perchè dovevano fare un grande affare in quei giorni. Finalmente ad inizio anni '90 (!), ci fu un accordo e si aprì la cassaforte. Conteneva 66 milioni di Banconote ( inizio anni '60 erauna cifra notevole). Tutte inservibili perchè ormai "fuori corso". EPILOGO: Mio padre arrivò dal cugino Gepìn prima che, in un impeto di rabbia, desse inizio al grande falò delle Banconote ormai inutili. Cercò di “ragionarlo” in tutti i modi, dicendo che potevano avere qualche valore. Niente da fare. Prima che Gepìn andasse a prendere la benzina, arraffò qualche manciata di banconote e le mise in tasca. Poi cominciò lo scempio: si levarono delle alte fiamme e un fumo spesso che avvolse tutto e soprattutto l'egoismo e l'avidità degli attori di questa commedia umana. Ciao Beppe ( scusate la lunghezza ed un po' di poesia! ) P.S: non so quali sono le Banconote arraffate da mio padre e la collezione di Banconote di famiglia devo ancora catalogarla, quindi posto due tipologie che potrebbero essere coerenti. Chiedo aiuto agli esperti quale tipologia di taglio alto fosse usata fine anni '50 - inizio '60. Dal web ho scelto queste:
    2 punti
  17. Complimenti ART, mi ero perso i tuoi racconti ed adesso che hai postato il link, li ho letto tutti di un fiato! Bellissime storie. Mi piace quando qualcuno apre i cassetti della memoria o della fantasia e scrive di monete/banconote che non sono solo pezzi di metallo o carta bellissimi ed in FDC, ma hanno la loro storia e la raccontano. Ciao Beppe
    1 punto
  18. Le monete romane hanno spesso riferimenti cronologici che aiutano a datare con precisione: ad esempio il nome del magistrato monetario sulle repubblicane o i vari titoli, tribunicia potestas, consul, germanicus o britannicus durante l'impero. Nelle medievali aiutano il nome del regnante (anche se non sempre - vedi Genova) e le fonti scritte sempre più numerose man mano che procediamo nel tempo. Per la zecca di Venezia, ad esempio, disponiamo del''Capitolar delle brocche" fin dal medioevo con tutte le decisioni riguardanti l'emissione delle moneta. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  19. Dal post 247 @skubydu abbiamo un accenno al ritrovamento di 200 monete . Dal post 249 leggiamo in calce ad un articolo di stampa dell'epoca che "..A Lentini di recente tombaroli di Paternò hanno recuperato un tesoro di 2000 monete greche d'argento, raffiguranti il dio Apollo " La notizia a mezzo stampa, ha informato i lettori di allora del possibile arrivo sul mercato di 2000 monete, recuperate e dunque ragionevolmente originali . Se gli originali fossero i primi 200 ai quali, bravi copiatori lavorando alacremente, ne avessero aggiunti altri 1800, la contraddizione tra 200 e 2000, almeno aritmeticamente, sarebbe risolta . Buon anno numismatico a tutti
    1 punto
  20. Anche la T di FlorentiAE mi sembra particolare.........se capita me ne ricorderò. Ho due lettere dall'estero che sono ferme nelle poste internazionali da prima di Natale e finchè non l'avrò non stò tranquillo.
    1 punto
  21. Ciao Alberto, cominciato bene il 2020? Ne hai trovati di centesimi sulla strada! Attenzione a non camminare curvo con gli occhi rivolti all'asfalto! I piloni della luce sono bastardi...compaiono improvvisamente e il colpo di testa alla Ronaldo è inevitabile!!! ? Ciao Beppe
    1 punto
  22. Ringrazio tantissimo per i pareri, ho un perito proprio in zona anche se fa il regno ma probabilmente conosce anche la tipologia Buon anno nuovo a tutti voi Tiziano
    1 punto
  23. Buongiorno a tutti, piccolo brek tra una portata e l'altra, ne approfitto per rinnovare tanti auguri di buon Anno nuovo a tutti. @Stilicho, bellissimo racconto, complimenti, ti faccio vedere i resti e i ritrovamenti stradali.. ? Purtroppo ci vorrebbero centinaia di vassoi.. Saluti Alberto
    1 punto
  24. Ciao Nicola, un Buon Anno anche a Te...spero di rileggerti presto. Beppe
    1 punto
  25. Ciao Art, pensa che finalmente i british vanno fuori dalle scatole. Solo per questo il 2020 non può essere peggio del precedente. ? Arka Diligite iustitiam e salvate il collezionismo
    1 punto
  26. Grazie a te, persona tra l’altro a me vicina ?
    1 punto
  27. Buon giorno, a prima vista la moneta al diritto, ha un colpo a ore 11, al rovescio non presenta difetti importanti e, comunque un buon BB, senza ombra di dubbio anche autentica. Gian
    1 punto
  28. integrazione del 2 euro non commemorativo 2019 Art. 3 1. Ad integrazione di quanto autorizzato con Decreto Delegato 22 marzo 2019 n.48, a seguito variazione delle quantità programmate nel contingente monetario per l’anno 2019 ed in conformità a quanto stabilito dalla Convenzione Monetaria, è autorizzata la coniazione di un ulteriore quantitativo di n. 247.331 monete da 2 euro, fior di conio. Art. 4 1. L’articolo 4 del Decreto Delegato 22 marzo 2019 n.48 viene pertanto così modificato: Taglio da Quantità € 2,00 n.645.481. san_marino_2019_cicolazione_311219.pdf
    1 punto
  29. Cerco di farmi perdonare le mie intemperanze linguistiche con un piccolo contributo bibliografico... (resto però convinto che, se scriviamo in italiano, dovremmo usare i nomi in italiano o nella lingua della legenda: l'inglese proprio non c'entra!)
    1 punto
  30. Ciao e buon anno! Tipologia davvero rara questa madonnina per Pergola... Da una rapida ricerca su acsearch ho trovato solo questo esemplare, ex InAsta 80, classificato BB-SPL... Quindi mi sentirei di dire che alla tua si possa assegnare un qBB/BB. Per curiosità quanto pesa? In queste monete il peso è spesso molto variabile. L'esemplare di InAsta pesa 16.31 gr. Michele
    1 punto
  31. Bella e rara variante nipo' ? In questa Piastra il busto ha un maggior rilievo rispetto al tipo normale e l'usura maggiore si concentra nei capelli sopra l'orecchio.
    1 punto
  32. Colgo l'occasione per augurare a tutti gli utenti che frequentano la sezione un felice anno nuovo e chiedo un po di pazienza a @domenico.mura e @matteo95 perché sono i vacanza e non vorrei dare una classificazione errata, tra qualche giorno spero di poterli osservare con più attenzione e vediamo se nel frattempo qualcun altro si vuol cimentare. Di nuovo auguri a tutti voi.
    1 punto
  33. Buonasera e buon anno, visitando il museo archeologico di Firenze ho notato altri esempi del "canone" da me, probabilmente, individuato, quello del" leone prono". Si tratta di due sculture di epoca etrusca una delle quali piuttosto arcaica. Naturalmente non potevo esimermi dal postare anche un paio di foto della Chimera di Arezzo, insuperabile esempio di bronzistica etrusca, scattate da me medesimo...
    1 punto
  34. E ricordati l'accento sulla "e"!
    1 punto
  35. I miei propositi sono sicuramente continuare a frequentare il forum, conoscere nuovi collezionisti e naturalmente aggiungere nuovi tondelli alla mia collezione. Magari uno scudo della croce di Giovanni Pesaro!! Buon ultimo dell'anno a tutti e un augurio per un ottimo 2020 all'insegna della numismatica!!
    1 punto
  36. Anche io l'avrei liberata dalla bustina. Devi toccarla e rigirarla, annusarla.... Devi sentirla.
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  37. Ok, adesso è più chiaro. ci sono monete con quelle caratteristiche, sono le monete che sono state date come quota parte a ricompensa del ritrovamento a chi ha effettuato la scoperta casuale e denunciato tutto all autorità. Per quanto riguarda l’Italia la legge che regola tutto risale al 1909, in precedenza si gestiva il tutto sulla base di accordi del momento con le varie personalità incaricate della gestione dei beni. La quota parte può essere pagata , all avente diritto , in denaro o con parte del materiale( ed è così che sono nate tante collezioni ) quindi anche in monete. Oltre a queste ci sono quelle provenienti da paesi in cui la legislazione è, o era, più permissiva o mancante, che , di fatto, poi entravano sul mercato, e sono la maggioranza.
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  38. Buon Natale a tutti
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  39. In attesa dei vostri ricordi legati alle monete, mi permetto di annoiarvi ancora una volta con una riminiscenza di quando ero bambino. La intitolo: “ Il Conte ed il Re capellone” Il Conte e “Cesco” (mio padre) erano due omoni con voce baritonale, occhi profondi e sempre in movimento, il tutto condito da un carattere sbrigativo e deciso che non ammetteva repliche. Si conoscevano da anni perchè il Conte era una persona di spicco nella Numismatica e quando si incontravano erano scintille. Per aggravare la sua figura già severa, a quel tempo mio padre decise che i “baffetti alla Clark Gable” erano fuori moda, ed essendo un grande estimatore di Gino Cervi, si lasciò crescere dei baffoni simili a quelli di Peppone nei film con Don Camillo. Il Conte si presentò a casa nostra all'ora di pranzo, con il solito fare baldanzoso ed ironico e apostrofò mio padre: “ Ohilà Stalin! Sei passato ai Soviet? Quello lì non era mica un capitalista come te...che collezioni monete !“. Mio padre incassò e si rivolse con un accenno a mia madre, che significava “ Butta i Tajarin...porzione molto abbondante!”. Il Conte onorò il pranzo e l'ottimo Dolcetto di Dogliani – produzione di mio nonno -, poi trafficò nel panciotto dove, da una tasca nascosta, tirò fuori un pacchetto confezionato con fogli di giornale, lo dispiegò sul tavolo e uscirono delle monete meravigliose. Io ero impaurito dalla presenza del Conte e stavo in disparte, ma quando vidi quella moneta enorme con l'immagine di un Re, non mi trattenni e la presi in mano esclamando: “ Ma è un capellone! “. Avendo paura che la facessi cadere, mio padre mi redarguì: “ Non toccare!! Vai a giocare a pallone in cortile! Vai !! “. Dal cortile sentii che i toni si alzavano, anche perchè mio padre si era innamorato di un L.5 1914 e, non avendo molta disponibilità economica, proponeva soldi più qualche moneta che aveva doppia. La “caciara” aumentava, quindi salii a casa a vedere cosa succedesse. Il Conte e mio padre erano in piedi e volavano anche parole “grosse”. Per fortuna la mia presenza calmò un po' gli animi, perchè non mi trattenni e sbottai: “ Ma..ma.. i Conti non dicono le parolacce!!!” . Il Conte scoppiò in una risata fragorosa che fu contagiosa per tutti. Mi accarezzò i capelli, che portavo rigorosamente corti, e schiarendosi la voce, mi disse: “ E' vero Beppino, nessuno deve dire le parolacce e per scusarmi ti dico che ti dò il Re Capellone a prezzo di costo e tuo padre mi pagherà quando potrà. Quella con la Quadriglia non posso, sarà per la prossima volta!” e rivolto a mio padre con voce altisonante: “ E tu Stalin...tagliati i baffoni e ringrazia tuo figlio che ha più buon senso di Te!” La moneta era lo Scudo da 6 Lire 1763 e con la sua storia, più la guardo, più mi piace. Ciao a tutti Beppe
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  40. L'umanizzazione di una banconota mi mancava... Complimenti per la fantasia, ma inquietante il livello di personalizzazione raggiunto. Ora manca il capitolo della "banconota falsa"...
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  41. Una bella nuova, giovane e liscia è in un portafoglio con la sua amica della stessa lastra di stampa, entrambe appena prelevate dall'ATM. "Che bello, raga! Finalmente ci hanno avviate in circolazione, ero stufa di stare chiusa in mazzetta!" "Sì, finalmente si comincia! ^^ " "Ma chissà dove finiamo! Non vedo l'ora! Secondo te sarebbe meglio girare solo in eurozona o andare anche un po' fuori?" "Per me meglio vedere un po' il mondo... però a un certo punto vorrei tornare qui in UE e andare in pensione qui." "Ahahah, ma dai, pensi già alla fine della carriera? Lo sai che le banconote di alto taglio come noi durano un casino: ne abbiamo di gavetta davanti!" "Eeeh lo so, lo so! Ma a te piacerebbe essere tracciata?" "Tracciata? Cos'è?" "Eravamo ancora in deposito, ho sentito parlare di un sito su Internet in cui s'inserisce il tuo numero di serie e il codice di stampa, poi se ti trova qualcun altro che conosce quel sito e riscrive i tuoi dati... viene segnalato ad entrambi che percorso hai fatto e quanto ci hai messo a finire dall'altro!" "Che figata! Spero esista davvero, voglio entrarci, diventeremo famose!" "Famose? Ouh, non esageriamo adesso!" "Ahahaha, ma che, sei diventata timida prima ancora che ti tocchino?" "Noo, scema! Ma ti auguro di essere tracciata se è questo che vuoi." "Sarò tracciata, e anche tu!" "Speriamo... almeno lì nessuno ci separerà." "Mmh? Perchè dovremmo separarci?" "Come perchè?" "Siamo qui insieme, e ci resteremo!" Si rese conto con dispiacere che l'amica, nella sua giovane ingenuità, non aveva ancora capito: non sapeva che prima o poi il destino di tutte le banconote nuove, anche quelle delle stesse lastre e gli stessi fogli, è di separarsi per circolare. E di continuare a farlo con scarsa probabilità d'incontrarsi nuovamente, nei portafogli, nelle casse o nei caveau. L'incolpevole inconsapevolezza dell'adolescenza, la spensierata allegria di chi è all'inizio e ancora non si rende conto di quanti e quali ostacoli dovrà affrontare... "No, purtroppo non possiamo. Vorrei tanto, ma non possiamo..." "Ma dai, non scherziamo! Stiamo qui, siamo la stessa valuta, perchè mai dovrebbero separarci?" "Lo sai anche tu che esistono moltissimi pagamenti sotto i 50 €... secondo te che motivo c'è di eseguirli con entrambe?" "Ma..." "Non sto scherzando, è così. Siamo praticamente sorelle, veniamo dallo stesso foglio, ma siamo comunque costrette ad allontanarci..." "No... non è possibile... non voglio!" "Non devi prenderla così. Siamo fatte per circolare, esistiamo per questo, e vedrai che faremo tutt'e due carriere brilanti." L'amica era sconvolta. Non poteva accettare una cosa simile, una crudeltà del genere. Erano nate insieme. Insieme avevano visto la luce sui rulli di stampa, insieme erano state tagliate dai fogli e insieme erano state deposte nella mazzetta, una dietro l'altra. Quanti momenti felici, a chiacchierare con le altre banconote, a svelarsi segreti, ad ascoltare i racconti semi-leggendari sul mondo esterno che giravano in deposito. Era troppo, si sentiva sgorgare le lacrime. "Non voglio lasciare la mia sorellina..." "Non fare così, devi essere forte! Siamo tutte sorelle, siamo la stessa valuta, siamo miliardi!" "Ma tu sei diversa, sei la mia unica vera amica..." "E continuerò sempre ad esserlo. Ma non sarai sola, incontrerai un sacco di altre banconote e anche le monete! Non sei curiosa di vederle dal vero?" "Sì, ma io... non..." "Ripigliati, che fai star male anche me. Se siamo fortunate finiremo nelle collezioni di banconote e magari camperemo per secoli, o se ci troveranno quei tracciatori di cui si parla i nostri seriali rimarranno per sempre. In ogni caso ricorda che raramente sarai sola." "E' vero, ma è dura lo stesso." "Lo so, ma pensa a quanti bei posti vedrai, e..." Ad un tratto l'oscurità del portafoglio sparì e un getto di luce inondò la scena. "Che succede?? E' come quando siamo uscite dall'ATM!" "Hanno aperto il portafoglio!" "Ma che... NO!" Una mano afferrò l'amica e cominciò a sollevarla. Il primo utilizzo per pagare la spesa in un supermarket. "NOO! NON VOGLIO! LASCIAMI!" "NON FARE COSÌ! VAI, STAI INIZIANDO A CIRCOLARE!" "TI VOGLIO BENE!" "ANCH'IO! SAREMO AMICHE PER SEMPRE!" L'inizio di una nuova vita. Nell'eurozona e anche ben oltre circolano miliardi di banconote, usate ogni giorno per i più svariati pagamenti e spesso riunite per molto tempo in casseforti, cassette di sicurezza e caveau. Non è detto che le due protagoniste di questa storia non s'incontreranno mai più, o che magari non avranno notizie l'una dell'altra attraverso la registrazione dei rispettivi numeri di serie nel database di EuroBillTracker. Sì, lo so, in un mare simile sarà dura... però mai dire mai: "le vie del Signore Denaro sono infinite".
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  42. http://www.radiomontecarlo.net/news/news/185974/La-meravigliosa-storia-d-amore-nascosta.html La meravigliosa storia d'amore nascosta in una banconota Esistono ancora le favole? Si, sono favole 2.0, come la storia d’amore di Christy e Megan fatta rinascere da una banconota e Facebook. Ci credi alle favole, alle storie a lieto fine, quelle che raccontava la tua mamma prima di metterti a letto? A volte capita anche nella realtà di ascoltare o vivere delle storie che sembrano irreali, immaginarie. Storie in cui il destino o le coincidenze portano una piccola azione ad avere un significato enorme. Oggi ti raccontiamo una di queste storie, una sorta di favola reale. Una storia che però non si svolge nel passato, tra principi, madame e cavalieri. No. È una storia dei tempi moderni, con tanto di tecnologia e social network. Una favola 2.0. C’era una volta – qualche settimana fa – una donna irlandese di nome Denise O'Reilly. In un giorno come gli altri successe che Denise trovò nel suo portafoglio una banconota diversa dalle altre. Era molto più che una banconota. Quella che era capitata per caso tra le mani di Denise era un messaggio d’amore che una donna aveva scritto per l’uomo che amava nella speranza di raggiungerlo. Ma come? Denise non capiva. Sulla banconota c’era scritto: “Christy, it’s always been you! Come and find me. Megan". Per andare a fondo della storia Denise ebbe un’idea: fare una foto della banconota con il messaggio e postarla su Facebook. Il post divenne ben presto virale con più di 15.000 condivisioni in pochi giorni. Ma la cosa incredibile è che il messaggio arrivò anche al suo destinatario originale, Christy Leech. Fu Christy stesso a svelare i dettagli della sua storia durante un’intervista a Radio Today Fm: “Megan era il nome che usavo per chiamare la mia ex-fidanzata. Siamo usciti per un anno e mezzo. In realtà avevo semplicemente capito male il suo nome. Sono un musicista e ho deciso di scrivere una canzone su questa storia: ‘It’s always been you’ (‘Sei sempre stato tu’). Poi però ci siamo lasciati, pensavo che lei avesse incontrato qualche altra persona”. Christy raccontò che dopo aver visto la fotografia su Facebook si mise alla ricerca di Megan, proprio come lei gli aveva chiesto nel messaggio fortunato. Megan gli svelò che aveva scritto quelle parole 6 mesi prima su una banconota da 20 euro che stava utilizzando per pagare il biglietto a uno dei suoi concerti. Pensava che potesse arrivare direttamente nelle sue mani, ma non andò così e lei si convinse che Christy non aveva voglia di vederla. Così, dopo il ricongiungimento, Christy e Megan ripresero a sentirsi. Il resto deve ancora succedere, ma siamo convinti che questa storia avrà un happy end e che un giorno, raccontandola ancora come una vera fiaba che si rispetti, potremo dire: “E vissero tutti felici e contenti”. Galeotto fu Facebook e chi pubblicò il post.
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