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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/16/20 in tutte le aree

  1. @Litra68 Ma tutte tu le trovi! ? I 10 Tornesi 1819 con la stellina a 6 punte sembrano essere stati più curati nell' incisione dei conii. Condivido il mio per confronto.
    4 punti
  2. La frontiera estrema del kitsch. O un esempio icastico del declino dell'Occidente, non so. Fortunatamente non colleziono euro, perché monete simili mi creerebbero seri dissidi interiori (e pure intestinali).
    3 punti
  3. Buonasera, ultima arrivata e seconda moneta del 2020 in Collezione Litra68. 10 Tornesi 1819 Variante Stella a 6 punte Collo a punta. Magliocca 450a. Pagani 91b.D'in.83b. Scusatemi per le foto, non rendono bene, dal vivo è molto meglio. Aspetto vostri pareri e Vostre monete per confronto. Saluti Alberto
    3 punti
  4. MA chi era Manfredi..riprendo quanto riportato dalla Treccani: "Manfredi Re di Sicilia (n. 1232-m. Benevento 1266). Figlio naturale dell’imperatore Federico II e di Bianca Lancia, poi legittimato. Alla morte del padre (1250) fu reggente per il fratellastro Corrado IV allora in Germania, osteggiato da papa Innocenzo IV e da una parte della feudalità del regno, e specialmente da Pietro Ruffo, vicario in Calabria e Sicilia. Morto Corrado IV (1254) lasciando la tutela del fanciullo Corradino al tedesco Bertoldo di Hohenburg, M. tentò di ottenere il riconoscimento di Corradino, e con ciò della propria posizione, da parte del papa. Di fronte all’ostilità di quest’ultimo, si piegò dapprima ad accordi, accettando, con riserva dei diritti di Corradino, l’ufficio di vicario per la Chiesa in Basilicata e in Puglia. Ma poi, riparato a Lucera (1254), dove poté disporre del tesoro degli svevi e ottenere il sostegno delle truppe saracene che vi erano state stanziate da Federico II, in una guerra di tre anni riacquistò contro il legato pontificio tutto il regno, e, diffusa ad arte la voce della morte di Corradino, si fece incoronare re a Palermo (1258). Riprendendo la politica degli svevi in Italia, si procurò dovunque aderenti inserendosi nelle lotte delle fazioni cittadine; la vittoria di Montaperti sui guelfi toscani (1260) segnò il culmine della sua fortuna. Ma la vasta trama tessuta contro di lui dalla Chiesa si concretò con l’offerta del regno a Carlo d’Angiò (1263); il quale, ottenuti finalmente gli aiuti dei banchieri toscani, poté entrare in Roma, invano sollecitata nel suo orgoglio imperiale da M. (1265). Questi, abbandonato via via dai suoi alleati, affrontò l’Angioino a Benevento (1266); sconfitto, morì sul campo. Il cadavere fu sepolto presso un ponte, poi fatto disseppellire e disperdere dall’arcivescovo di Cosenza." La battaglia e la sconfitta di Manfredi hanno ispirato anche pittori: La prima foto riguarda la battaglia di Benevento come riportata in una miniatura tratta da la Nuova Cronica di GIovanni Villani: la seconda è l'opera intitolata Il ritrovamento del corpo di Manfredi, di Giuseppe Bezzuoli del 1838.. Dopo la vittoria Carlo I D'Angià è il nuovo Re del Reno di Sicilia ed elegge Napoli a sua capitale, intanto è anche primo Senatore di Roma, e, numismaticamente, inzia a a coniare in argento. Introduce una nuova moneta il Saluto che dà allora sarà chiamato Carlino.
    3 punti
  5. I see that my posts have been so conveniently deleted from the other forum. So in a nutshell, let the Germans first return the thousands of Greek artifacts they looted from the Greek museums during WWII, pay the billions of war reparations they still owe and then they can claim this coin which is worth peanuts. How did the coin end up in Berlin anyway? Did the syracusans colonise the Goths? Or was it coming from the excavations the Germans archeologists did between 1800-1900? And they took the artifacts to "protect" and "save" them from the illiterate modern greeks? The only achievement of the original poster is that he may get a reward and that is his interest all about. The coin is now condemned, the Leu auction house does not exist anymore, and one unaware collector got screwed big time
    3 punti
  6. Parte uno. COMINCIÒ COSÌ. 31 dicembre 1965, mattina. Sono in corso i preparativi per la notte di San Silvestro. Sul letto ci stanno due paia di pantaloni, tre camicie, tre cravatte, due pullover con collo a V e un gilé con i bottoni. Ai piedi del letto un paio di scarpe in cuoio con le stringhe e un paio mocassini scuri, vedendomi già vestito con l’accoppiamento più appetibile, immaginando le ragazze guardarmi affascinate per la scelta fatta. ..... Lo squillo del campanello della porta d’ingresso, un poco prolungato, infranse il gioco. Di fronte un giovane carabiniere, nell’impeccabile divisa con la maestosa riga rossa sui pantaloni neri e lo sguardo autoritario. “Lei è il signor Giorgio Cicardini?” chiese portanto la mano alla visiera in segno di saluto. “ Sì” risposi. Con un sorriso tra il serio e il faceto e un ghigno beffardo mi porse ‘la cartolina’. “Firmi qui”. Guardai la cartolina rosa rigirandola tra le mani, fronte e retro. “Ehi Giorgio il prossimo anno sarà veramente un anno diverso” . “À LA NOUVELLE ANNÉE!!!” ..... Saronno, venerdì 14 gennaio 1966, ore nove. Ferrovie Nord Milano sulla banchina binario 2, direzione Como. In attesa del treno siamo in quattro ragazzi della stessa età, impacciati e smarriti con nella mente l’eco delle ultime raccomandazioni dei genitori e i consigli degli amici già vecchi della “naja”. Li salutai con un leggero movimento di labbra . Non ci conoscevamo, non c'eravamo mai visti, mai incontrati, provenivamo da punti diversi della città. Sapevamo che per i prossimi quindici mesi la nostra famiglia sarebbe stata l’Esercito Italiano, con tanta nostalgia, dolci pensieri e ricordi di casa nostra. Contrariamente alle statistiche meteorologiche che per la nostra zona questi sono i giorni più freddi dell’anno, quel dì era una giornata luminosa e primaverile. Un sole splendente, a modo suo, salutava la mia partenza con un abbraccio caldo e carezzevole. ..... Eravamo in quattordici per la stessa destinazione e tutti d’accordo: avevamo finito la scuola, lavoravamo, eravamo giovani, qualcosa della vita ci sfuggiva. Il servizio militare era un cambio di passo. Saremmo tornati con le idee chiare e il futuro tutto nelle nostre mani. ..... Milano. Stazione Centrale. Il treno partirà alle ore 21. Da un bar sulla via Pisani, telefonammo a casa comunicando la nostra destinazione. Ingannammo l’attesa ascoltando musica dal juke-box. Con un panino, una pizza, una coca, un bianchino e un caffè, con poca convinzione brindammo alla nostra nuova realtà. ..... Salimmo lentamente i gradini della grande scalinata raggiungendo l’area binari. Il nostro treno, con tutti gli scompartimenti illuminati, stava al centro dell’arcata centrale, alta e luminosa. Nessuno nei pressi delle carrozze. Calmo e tranquillo il lungo convoglio pareva stesse aspettando solo noi. ...... Vestita di scuro con guanti e cappello di lana camminava a passi brevi appoggiandosi con una mano alla parete della vettura per non perdere l’equilibrio. Sotto il cappotto slacciato aveva una gonna in lana scozzese a pieghe e una maglietta in lana pasante, attillata, che le esaltava il seno. Quando tolse il cappello una gran chioma scura a riccioli espolse davanti ai nostri quattordici paia d’occhi che la stavano guardando con venerazione. Lei curiosa, rispose fissandoci uno a uno. Fermò lo sguardo sul più vicino, chiedendo cosa ci facevamo così tanti ragazzi della stessa età, privi di bagaglio e dove eravamo diretti. “A Lecce” qualcuno rispose, “e quando scenderemo dal treno saremo dei soldati”. ...... Ora il sole stava sorgendo e dal finestrino entrava il nuovo giorno. Il treno correva veloce veloce verso sud lungo la costa del basso Adriatico. Sembrava avesse sempre più fretta di scaricarci. Con il naso schiacciato contro vetro guardavo il paesaggio, Vedevo cose che avevo visto nei libri e in certe cartoline d’epoca. Campi incolti, case bianche e basse con il tetto piatto, vigne, grandi appezzamenti di terreno con piante di ulivo e fichi d’india. Mi sentivo in terra straniera. Avvertivo qualcosa di antico, colto, primitivo, calmo, vivo, caldo, passionale che da noi, al nord, non esisteva. Quando il treno si fermò in una piccola stazione abbassai il finestrino per dare aria e luce allo scompartimento sentendomi rigenerato. La temperatura era mite, piacevole e rinfrescante. Dopo una notte passata in un piccolo spazio, accucciati sui sedili, dormendo male, era quello che ci voleva. SEGUE >>>>> Per cortesia, diteti che tutto va bene e bramate dalla voglia di leggere la parte successsiva.
    2 punti
  7. Certo, va bene mettere di tutto sulle monete, però Pulcinella con la pizza napoletana e sotto Repubblica Italiana, potevano evitarlo.....è il peggior stereotipo dell'italianità.
    2 punti
  8. Il sergente sta bene. Mi ha inviato, da pubblicare, la cartolina che le reclute compilavano e inviavano alla famiglia comunicando la loro nuova casa. Mio padre dice che nel 66/67 non si usava. L'indirizzo è incompleto. Manca la caserma e il battaglione. Di caserme, l'89° ne aveva ben 8 stese sulla riviera ligure di ponente. GB Revelli ad Arma di Taggia, Crespi (caserma comando) e Siffredi a Imperia Manfredi a Pieve di Teco Camandone a Diano Castello Piave e Turinetto a Albenga Bligny a Savona Compilate la cartolina: scegliete tra la 13^, 14^ 15^ compagnia, Plotone da 1 a 4 . Il 5° plotone solo per la 13^ compagnia. Squadra, Boh, mio padre non ricorda più il numero totale delle squadre che componevano la compagnia. (nel primo periodo comandò la 20^ squadra). Se scrivete 13^ compagna, 5° plotone sappiate da 20 novembre novembre '66 al 22 marzo '67 il vostro comandante era mio padre e il vostro indirizzo completo era: 89° reggimento di fanteria CAR - IV battaglione - 13^ compagnia - V° Plotone. Caserma Bligny, via Cadorna. Savona - Legino,
    2 punti
  9. Se poi andiamo sul vicereale... Ciao...
    2 punti
  10. Sta arrivando ...e il Cordusio incominciamo a dire che ci sarà ...
    2 punti
  11. Dante dedica a Manfredi i versi 103 - 145 del Canto III del Purgatorio: E un di loro incominciò: «Chiunque tu se', così andando, volgi 'l viso: pon mente se di là mi vedesti unque». Io mi volsi ver lui e guardail fiso: biondo era e bello e di gentile aspetto, ma l'un de' cigli un colpo avea diviso. Quand'io mi fui umilmente disdetto d'averlo visto mai, el disse: «Or vedi»; e mostrommi una piaga a sommo 'l petto. Poi sorridendo disse: «Io son Manfredi, nepote di Costanza imperadrice; ond'io ti priego che, quando tu riedi, vadi a mia bella figlia, genitrice de l'onor di Cicilia e d'Aragona, e dichi 'l vero a lei, s'altro si dice. Poscia ch'io ebbi rotta la persona di due punte mortali, io mi rendei, piangendo, a quei che volontier perdona. Orribil furon li peccati miei; ma la bontà infinita ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei. Se 'l pastor di Cosenza, che a la caccia di me fu messo per Clemente allora, avesse in Dio ben letta questa faccia, l'ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, sotto la guardia de la grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde, dov'e' le trasmutò a lume spento. Per lor maladizion sì non si perde, che non possa tornar, l'etterno amore, mentre che la speranza ha fior del verde. Vero è che quale in contumacia more di Santa Chiesa, ancor ch'al fin si penta, star li convien da questa ripa in fore, per ognun tempo ch'elli è stato, trenta, in sua presunzion, se tal decreto più corto per buon prieghi non diventa. Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, revelando a la mia buona Costanza come m'hai visto, e anco esto divieto; ché qui per quei di là molto s'avanza». In questi versi, descrive il luogo di sepoltura : ssa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, sotto la guardia de la grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde, dov'e' le trasmutò a lume spento. La sepoltura di Manfredi potrebbe essere questa? Vabbè continuo stasera..
    2 punti
  12. La serie delle Piastre di Ferdinando II per tipologia non è difficile completarla, le più difficili sarebbero : 1840 Busto diverso, 1841 testa grossa, 1849 Ma personalmente non riuscirei a escludere le varie GRTIA, GRAITA, REGN, le 10, 11, 13 torrette, le reimpresse del 1832, 1847 e 1848, le aquilette rovesciate del 1834, 1856, 1857 1858 e 1859.... Aggiungerei qualche Contromarcata BOMBA e qualche bel falso d'epoca. ? Perdonatemi Ho esagerato....
    2 punti
  13. GIUANIN CìT (*) E LA MONETA ALLARGATA (*) Il termine “Cìt” in piemontese si può tradurre con “piccolo” sia in senso anagrafico, sia per descrivere un uomo piccolo di statura. PREMESSA: In realtà “Giuanin Cìt” era un vero e proprio gigante, lo chiamavano così per distinguerlo da uno dei tanti fratelli maggiori che si chiamava anche lui, guarda caso, “Giuanin”. Probabilmente aveva sofferto di un disturbo ormonale della crescita ed a vederlo era veramente impressionante: alto sui 2 metri con delle mani più grosse di un badile, piedi smisurati che calzavano scarpe fatte su misura ed un viso grottesco che assomigliava a quello di Frankenstein. Ma era il tipico bonaccione che non avrebbe fatto paura a nessuno. Adorava i bambini e nei giorni di festa, sul sagrato della Chiesa, tutti si accalcavano attorno, tirandogli gli enormi pantaloni e gridando: “Capalocia! Capalocia!”. La “Capalocia” consisteva nel fare un giro sulle spalle del gigante per vedere il mondo dall'alto: Giuanin, imitando l'incedere dinoccolato di un cammello, cercava di accontentare quella marmaglia incontenibile. Quando tutti avevano finito il giro, metteva una manona nel pastrano e distribuiva delle caramelle di zucchero di vari colori, che erano apprezzate moltissimo da quella ciurma di piccole pesti. --------- Con la sua prestanza fisica, Giuanin Cit poteva solo fare il fabbro ed il meccanico. Era una persona intelligente ed infatti la sua Officina artigianale era apprezzata da tutti: aveva diversi forni a carbone, un maglio gigantesco e, pur con le sue mani smisurate, era in grado di replicare qualsiasi pezzo meccanico o fare qualsiasi riparazione. Lui e mio nonno “Pinotu” erano amici di infanzia e quando camminavano affiancati sembravano l'articolo “il”, perchè il nonno non arrivava neanche ai suoi gomiti. Questo comportava delle scenette sempre ripetute, ma esilaranti. Un classico era quando mio nonno entrava nell'officina e, sovrastato dai rumori gridava: “Giuanin!”. Il gigante smetteva di lavorare e guardando dritto davanti a sè: “Chi è che grida ??, chi è che mi vuole??“. Poi rivolgendo gli occhi in basso verso il nonno: “E tirati su... non sono mica come Sua Santità...che devi stare in ginocchio!” . Quel giorno era capitato qualcosa di insolito nell'officina. Giuanin, imitando goffamente un passo di valzer, e cercando di fare una vocina con la “R” arrotata, si rivolse a mio nonno: “E' venuta la Madama e mi ha portato il - TRRRattoRe - dice se posso “RipaRRaRglielo - e lei mi paga con quelle vecchie monete di aRRgento!”. La Madama era una anziana Nobildonna che aveva passato giorni migliori ed attualmente si trovava in angustie economiche, pur non rinunciando alle sue prerogative di casta ed alla protervia di una persona ex Dama di Corte. Mio nonno immerse le mani nella scatola e cominciò a scuotere la testa: “Giuanin...sono tutte Due Lire e Una lira di Re Baffone...valgono poco! Perchè vedi, ma...è inutile che ti spieghi, tanto tu sei ignorante...Cavolo, ce ne fosse stata almeno una da 5 lire...sai quelle grosse il doppio, ne potevamo parlare!”. Giuanin, colpito nell'orgoglio, si avvicinò minaccioso, prese una moneta e disse: “Grossa il doppio neh? Stai lì e non ti muovere!”. Andò nell'altro locale dove aveva tutti gli attrezzi e cominciò ad azionare il maglio. Ritornò con il Due lire pressato che adesso era grande il doppio. “Caro Pinotu, il carburatore del trattore mi costa 7000 lire, per te che sei un amico e sei anche un po' stronzo, mi dai 8000 e ti prendi le monete e anche quella grossa!”. Invano mio nonno cercò di svicolare, l'atteggiamento di Giuanin Cìt era irremovibile: “Vuoi mica che mi faccia una figura con la Madama!” ed iniziò di nuovo a scimiottare la Madama: “Caro Giovannino sono CentotRREntatRRRe monete d'argento, se le faccia BastaRRRe!!” EPILOGO: mio nonno Pinotu ritornò a casa con il portafoglio alleggerito ed una scatola di monete comuni. Non so se fu un grande affare. So solo che per evitare la presenza di mia nonna “Sunta”, in vigile attesa davanti alla Panetteria, dopo un lungo tragitto diversivo, entrò in casa come un ladro da una finestra sul retro e nascose in cantina la scatola di monete di Re Baffone...con quella allargata! PS: non so dove sia finita la "moneta allargata", forse in qualche scatola in cantina. Posto quindi un L 2 di Re Baffone. Ciao a Tutti, Beppe
    2 punti
  14. Vi segnalo questo libro appena pubblicato: Copertina cartonata rigida 22X30 Carta patinata da gr.100 Foto a colori Pagine 212 € 16+ 6 raccomandata tracciata per acquisti: [email protected]
    1 punto
  15. Buonasera. Mi sto appassionando alla monetazione romana, specialmente dopo il mio primo acquisto. Colgo l'occasione per aprire un argomento sui denari imperiali più belli, secondo il vostro parere ovviamente. Quelle che maggiormente mi hanno colpito sono: Ottaviano Augusto (14 a.C. - 27 d.C.) : 30 - 29 a.C. , emessa dopo la Battaglia di Azio.
    1 punto
  16. https://www.cronacanumismatica.com/il-rovescio-dei-5-centesimi-spiga-e-di-benedetto-pistrucci/
    1 punto
  17. 1 punto
  18. Citerà il nome se la collezione è di buon pregio, non è che mettono ex collezione pincopallino anche per la collezione di monetine mondiali da ciotola.
    1 punto
  19. Non ti preoccupare Alberto, non tutti hanno pezzi come @Rocco68
    1 punto
  20. A mio parere è una moneta abilmente cesellata, probabilmente con una piccola fresa, tentando un tooling poco invasivo. L’effetto complessivo salta però subito all’occhio, dando quella sensazione di artefatto e di maneggiato. Monete così si vedono spesso e, devo dire, spesso riscuotono un certo successo, dando ai meno attenti l’impressione si tratti invece di un elevata conservazione. Non è solo il naso ad essere stato lisciato, ma tutta la moneta al dritto e al rovescio.
    1 punto
  21. Se permetti, ricordiamo quindi il primo anno delle emissioni monetarie del Vaticano: Ciao Beppe
    1 punto
  22. Chiedo scusa se mi intrometto, e non vorrei sviare la discussione, ma volevo partecipare e contribuire con quello che posso.. ?
    1 punto
  23. E meno male che la moneta sulle eccellenze enogastronomiche non l'abbiano profumata... altrimenti vi volevo vedere quando toccava alla Bagna Cauda
    1 punto
  24. Si, io lo desidero davvero, mi sono sempre piaciuti i racconti della " naja " ( ho apprezzato molto la discussione " fondine " ) anche se il sottoscritto non ha potuto prestare il servizio militare... Con cordialità, Pasquale
    1 punto
  25. Posso supporre che sia l effetto nefasto di una pulizia troppo aggressiva, evidentemente per eliminare delle concrezioni che, mi sembra, in qualche punto siano saltate lasciando qualche piccolo foro. Cmq nel complesso, è una moneta, per quel po' che ho visto, superiore alla media.
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  26. E' ribattuta anche questa.... però sgombriamo il campo dagli equivoci: '18 e '19 sono quasi tutte ribattute, mi pare di ricordare che tempo fa qualcuno trovò un 1919 coniato su tondello sicuramente vergine e si trattava di qualcosa di parecchio raro.
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  27. Finalmente ho potuto rileggere il passo del Crawford in questione. Se ho ben capito, l’autore parte dalla considerazione che le serie di denari immediatamente precedenti a quelle che formerebbero le sequenze descritte da @Rapax erano caratterizzate da volumi di emissione cospicui, probabilmente troppo onerosi per una sola officina, per cui egli ritiene che venne scelta la soluzione di suddividere il lavoro fra due officine. Tale esperimento ( da cui la produzione in sequenze alternate) ebbe breve vita perchè comportava sprechi (wasteful) e non fu più riproposto, come si desume dalle emissioni successive, prive di sequenze. Concordo con Rapax sulla fumosità della ricostruzione, che ignora l’aspetto stilistico-qualitativo delle immagini. Tanto più che Crawford ritiene tale ipotesi suffragata dal patto fra Focea e Mitilene agli inizi del IV sec a.C. che prevedeva che le due rispettive zecche dovessero produrre per una sola città ad anni alterni. Tale episodio non vedo come avrebbe potuto ispirare magistrati romani di 300 anni dopo.
    1 punto
  28. Appuntamento per chi vorrà ritirare il nuovo Gazzettino, per una stretta di mano e perché no per un aperitivo Numismatico insieme sabato 25 gennaio circa alle ore 11, anche un po’ prima, anche un po’ dopo, davanti al banco di Fabio Perrone.
    1 punto
  29. ti metto una delle mie, qualcuno la conosce bene (è presente anche in qualche libro). Di monete ribattute ho sempre preso 1918 e 1919, del 1920 non ne ho mai viste e credo che non ci siano mai state. La percentuale è difficile a dirsi, comunque se in perfette condizioni hanno raggiunto prezzi interessanti. Ciao
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  30. Buonasera , Rocco Amico mio , grazie, si confermo, ho appena visionato dal vivo (sono due giorni che la porto in giro con me in tasca).. ? Stesso esubero di metallo e stellina con foro centrale.. Saluti Alberto
    1 punto
  31. Buonasera scusa il ritardo Rocco68 allora come da te richiesto. Diametro=26 mm Peso=11,2 g Taglio=treccia Costo=14+spedizione No non presenta rottura di conio
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  32. Non ho capito quale sia il tuo dubbio... al dritto si vede benissimo il fantasmino del nichelino di Umberto I, basta ruotare la foto di 45° verso sx e appare nitida la scritta 20 centesimi, e al centro il numero 20.
    1 punto
  33. Non seguo questa monetazione, ma credo che errori di legenda siano piuttosto frequenti negli antoniniani di epoca tarda, soprattutto se coniati in zecche orientali. Su Forum Ancient Coins c'è un topic dedicato che va avanti da molti anni.
    1 punto
  34. Heritage Auctions, Auction 3071, lot 32228, 6/01/2019 Ancients Probus (AD 276-282). AV aureus (21mm, 5.97 gm, 12h). NGC MS★ 5/5 - 4/5, Fine Style, marks. Siscia, 5th emission, AD 278. IMP C M AVR P-ROBVS P F AVG, laureate bust of Probus left, wearing imperial mantle, scepter surmounted by eagle in right hand / HERCVLI ERY-MANTHIO, Hercules standing right, carrying the Erymanthian boar over his shoulder. RIC V.II -, cf. 587 (P instead of PF obverse legend, bust type with Probus also holding a branch). Calicó 5146. CNG, Triton III, (1999), lot 1168 (this obverse die). NAC 39, (2007), lot 169 (this obverse die). From the Morris Collection. Ex Numismatica Ars Classica, Auction 27 (12 May 2004), lot 485. A choice depiction for the fourth labor of Hercules, the live capture of the Erymanthian boar. The aggressive boar lived on the Erymanthus mountain and each day it would come down and attack everything in its path. Heracles awoke early and found the boar still on the mountain and after chasing it around the mountain several times, he drove the exhausted boar into a snow patch where it became hopelessly stuck. He then trapped the boar in a net and carried it all the way to Mycenae; his arrival depicted on this aureus. ILLUSTRAZIONE: SCULTURA IN BRONZO CHE RAFFIGURA ERACLE CHE CATTURA IL CINGHIALE CHE VIVEVA SUL MONTE ERIMANTO E TERRORIZZAVA TUTTA LA REGIONE. ERACLE LO CATTURA VIVO PER POTERLO CONSEGNARE AD EURISTEO E COMPIE COSI' LA SUA QUARTA FATICA.
    1 punto
  35. Se poi ti interessa solo un parere non sufficientemente valido in base le foto che proponi, direi meglio di mb.
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  36. Buongiorno a tutti, @giovanni0770, è difficile decidere, la mia attenzione è catturata spesso, a volte desisto a volte non riesco proprio a farne a meno, ovviamente faccio molta attenzione a non sperperare.. ? Riguardo al darsi un limite o scegliere cosa seguire è un bel dilemma, sono un Donnaiolo Numismatico. Non ti dico quando incontro i ramini Napoletani, mi saltano tutti freni.. @gennydbmoney, anche il vicereame è una tentazione forte e ogni tanto faccio piacevoli incursioni. @Rocco68 che dire, ho la sensazione che tu non finirai mai, sei un catalizzatore di varianti. Chiedo a voi e anche agli altri Fratelli Lamonetiani di tenermi d'occhio, se vi accorgete che sto esagerando, fatemi rinchiudere nei sotterranei di qualche museo, possibilmente dove sono ammassate casse di monete da catalogare.. ? Saluti Alberto
    1 punto
  37. Questo è vero. Però penso che i tondelli fino all'inizio '800 avessero un "range di peso" fisiologico, perchè i laminatoi erano poco precisi. Mi spiego meglio se un tondello perfetto doveva pesare g 6,45, penso fosse accettabile ( dico a caso ) sia un 6,35, sia 6,55 e non impegnare un operaio a pesare i tondelli, mettere da parte quelli "eccedenti" e poi limarli grossolanamente ( di solito sia al D/ che al R/ ) per recuperare pochi decimi di grammo di argento. E' vero che a quel tempo il "costo lavoro" era molto basso, ma non sarebbe stato più semplice rifondere questi tondelli? Concordo, in quanto i pezzi coniati erano limitati, i controlli maggiori, gli esemplari erano "il biglietto da visita" dello Stato e soprattutto, parlando di oro pochi decimi di grammo x tot pezzi avevano un notevole valore. Aspettiamo altri pareri in proposito e consoliamoci con un bel pezzo: il Mezzo Scudo 1792 di Vitt.Amedeo III, che nonostante le striature (sia al D/ che al R/), è un gran bel vedere. Ciao Beppe
    1 punto
  38. Sembrerebbe autentica, è piuttosto comune. https://en.numista.com/catalogue/pieces8472.html
    1 punto
  39. La prima potrebbe essere un pentanummo, per capirci: https://www.lamoneta.it/topic/149196-vandalica Per la terza, prova a fare foto mettendo in evidenzia i dettagli.
    1 punto
  40. Direi quindi, se ho ben capito (e giusto per sorridere e rilassarci un po') "Any colour you like" Contenuta proprio nell'album: The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd (che l'immagine di @giuseppe ballauri mi ha subito ricordato) Ciao e buona serata a tutti da Stilicho. P. S. Quanto mi piacerebbe saper fotografare le mie monete!
    1 punto
  41. 1918 Ucraina - 1.000 Karbovanets (1 karbovanec era equivalente ad 1 rublo russo)
    1 punto
  42. 2 euro Vigili del Fuoco: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=27508
    1 punto
  43. ... francamente mi sono perso... Fotografare le monete ha un obiettivo finale, specialmente se si ricerca un buon risultato: prima di essere bella, la fotografia deve essere il più fedele possibile. Per tale scopo, specie se non si hanno esigenze professionali legate alla stampa, non servono apparecchiature costose. Bisogna imparare a “conoscere” la luce, questo si. La luce è il fattore in fotografia, sempre ed in ogni caso. è consigliabile usare luce bianca, perché neutra. Attenzione a qualsiasi riflesso Io ho iniziato con una semplicissima (e già vetusta) compatta digitale, usando una scatola di scarpe e due forchettoni da insalata come set fotografico. Questi i primissimi scatti dignitosi
    1 punto
  44. si hai ragione papillon, ho ricontrollato e l'anno scorso sono uscite ai primi di marzo insieme alla coincard, a febbraio i francobolli, mi confondo sempre
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  45. Buonasera, posto mezzo Penny Giorgio V 1929 Collezione Litra68. Il 1929 è da tutti ricordato per la grande depressione del 1929 con il crollo della Borsa di Wall Street, ma sul Web ho trovato anche altre interessanti notizie e avvenimenti di quell'anno, molte sono sicuro spunto per ulteriori ricerche e approfondimenti. Ne riepilogo qualcuna.. La Grande depressione, detta anche Crisi del 1929, Grande crisi o Crollo di Wall Street, fu una grave crisi economica e finanziaria che sconvolse l'economia mondiale alla fine degli anni venti, con forti ripercussioni anche durante i primi anni del decennio successivo. Elezioni generali nel Regno Unito del 1929 Le elezioni generali nel Regno Unito svoltesi giovedì 30 maggio 1929 portarono a un hung parliament; fu la seconda di quattro elezioni tenutesi a suffragio segreto e la prima di tre elezioni con il suffragio universale in cui un partito perse nel voto popolare (cioè ottenne meno voti di un altro partito), ma conquistò il maggior numero dei seggi parlamentari; le altre quattro elezioni furono quella del 1874, del 1951 e del febbraio 1974. Nel 1929 il partito vincitore del maggior numero di seggi fu il Partito Laburista di Ramsay MacDonald, che arrivò primo come numero di deputati alla Camera dei comuni per la prima volta, ma non riuscì ad ottenere una maggioranza assoluta. Il Partito Liberale guidato da David Lloyd George riconquistò parte dei voti che aveva perso alle elezioni del 1924, e rappresentò l'ago della bilancia. Quelle del 1929 furono spesso definite "le elezioni Flapper", perché furono le prime in cui le donne tra 21 e 29 anni poterono voltare secondo il Representation of the People Act 1928. Le donne oltre i 30 anni potevano votare sin dalle elezioni generali del 1918. Le elezioni furono disputate sulla scia di una crescente disoccupazione, con il ricordo dello sciopero generale del 1926 ancora fresco nella mente degli elettori. Nel 1929 il governo Baldwin veniva descritto da molti come "Vecchio ed esausto".[1] I liberali intrapresero una campagna su un programma di lavori pubblici dal titolo "Possiamo battere la disoccupazione"; il Partito Conservatore in carica utilizzò il tema "La sicurezza prima di tutto", mentre i laburisti seguirono il tema "Laburisti e la nazione A Strasburgo sono fondati gli Annales da Lucien Febvre e Marc Bloch. Tecnologia Stati Uniti: scoperta della Legge di Hubble (e dell'espansione dell'universo). Zworykin dimostra il funzionamento del cinescopio, il primo tubo televisivo moderno. Herbert E. Ives, dei Bell Laboratories, dimostra la possibilità di un sistema televisivo a colori. A. Aftel e Lloyd Espenschied realizzano il primo cavo schermato, coassiale. 6 gennaio – Iugoslavia: con un colpo di Stato, re Alessandro I abroga la Costituzione. 10 gennaio: Tintin, un personaggio dei fumetti creato da Hergé, fa il suo debutto. Sarà pubblicato in oltre 200 milioni di copie in 40 lingue. 17 gennaio: Popeye ovvero Braccio di Ferro, un personaggio dei fumetti creato da Elzie Crisler Segar, appare per la prima volta con una striscia su un quotidiano. 18 gennaio: Stalin propone di cacciare Trotsky dal Politburo. 11 febbraio: il cardinale Pietro Gasparri, rappresentante di papa Pio XI, e Benito Mussolini firmano i Patti Lateranensi, accordo bilaterale tra l'Italia e la Santa Sede. 13 febbraio: Alexander Fleming presenta i risultati sulla penicillina al Medical Research Club. 14 febbraio – Stati Uniti: Strage di San Valentino, Al Capone stermina la banda rivale di Bugsy Moran. 3 giugno – Ha inizio l'eruzione del Vesuvio del 1929 7 luglio - Roma: la Divisione Nazionale cessa di esistere, con la finale dell'edizione 1928-29 vinta dal Bologna. 23 agosto – Palestina: dopo centinaia d'anni di convivenza pacifica, gli arabi massacrano la comunità ebraica di Hebron. 26 agosto – Palestina: gli inglesi, che governano la regione su mandato della Società delle Nazioni, decidono di evacuare i sopravvissuti. 6 ottobre – Italia: in 9 città (Alessandria, Busto Arsizio, Livorno, Milano, Padova, Roma, Torino, Trieste, Vercelli) si gioca la 1ª giornata della moderna Serie A (nata in estate). 24 ottobre – Stati Uniti: inizia il crollo della Borsa valori di Wall Street, con il cosiddetto "giovedì nero" di New York, cui segue il 29 ottobre ("martedì nero"). È l'inizio della grave crisi economica mondiale. 3 novembre - Sollevazione studentesca anti-giapponese a Gwangju. 7 novembre – Stati Uniti: inaugurazione del MOMA a New York. 29 novembre – Antartide: l'esploratore statunitense Richard Byrd, partendo dalla barriera di Ross, sorvola per primo il Polo sud insieme a tre membri dell'equipaggio. 30 dicembre – India: a Lahore il Congresso nazionale chiede l'indipendenza del Paese dalla Gran Bretagna. Saluti Alberto
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  46. Qui @eliodoro suppongo mi abbia lanciato un amo con una prelibata esca alla quale faccio fatica a resistere. Lui lo sapeva benissimo nel farlo ed io “abbocco” con piacere. Il luogo di sepoltura di re Manfredi è ignoto ma molti in passato hanno cercato di trovarne il locus mentre poco nota però è la vicenda del ritrovamento di un’urna funebre nel rifacimento del ponte che permette l’accesso alla città di Ceprano. Un passo alla volta cercando di riassumere il tutto: Manfredi muore in battaglia e viene sepolto nei pressi di un ponte a Benevento. Successivamente il suo corpo viene rimosso (uno scomunicato sepolto in un territorio della Chiesa!!!) e le sue spoglie seppellite lungo il Verde. Il Verde è assodato che si tratti del fiume Liri come dimostrato da documenti antichi in cui il fiume Liri vene chiamato Viride. Da dove nasce quindi l’ipotesi che l’urna rinvenuta contenesse le spoglie del re Svevo? La colpa, se così la vogliamo definire, è di un autore locale, Antonio Vitagliano, che nel suo “Il Ceprano ravvivato”, opera del 1653, racconta un fatto certamente avvenuto e documentato. “Erano le parole precise dell’Epitaffio, le seguenti; che furno genuinamente registrate nel libro del ponte di Ceprano fatto à mano dall’Arciprete Don Pasquale Honorati nostro Cittadino di bell’intelletto, all’hora, che nell’anno 1614. à 17 d’Aprile fù discauata interiamente questa cassa, quasi appresso le muraglie dell’antico Ponte, che si disguastaua per la nuova fabrica nel fiume Liri, il cui coverchio marmoreo, che era alla detta cassa piombato, con la seguente iscrittione, fù per un tempo esposto al publico spettacolo à vista di tutti, & sendosi alla fine casualmente rotto in più pezzi, ne conseruai un rottame con tre sole parole, che ancora ritengo per memoria nel giardino, & ciò perché leggendo apresso Leandro Albeti nella quinta Regione d’Italia, al fol. 167 trouai ad verbum registrato l’istesso Epitaffio, che diede certezza maggiore del fatto; mentre disse di esser stato posto nella di lui sepoltura in Beneuento, & che poscia dal Cardinale Ottaviano Ubaldino Arciuescovo di Cosenza, & Apostolico Legato à quell’atto, fatta discauare la cassa dello scommunicato cadauero, & fattale porre foura di un carro, la fè cacciare fuori del Regno & condurre in questi confini di Ceperano doue lo trasmutò à lume spento, cioè doue hebbe le ferite, che furon causa della di lui morte in Beneuento". Hic iacet Caroli Monphredus morte subactus, Caesaris heredi non fuit urbe locus. Sum Patris ex odijs, ausus confligere Petro, Mars dedit hic mortem, Mors mihi cuncta tulit. Se le parole del Vitagliano corrispondono al vero e prima di lui risulta vera la vicenda dell'epitaffio scritto sull'urna credo non vi debbano essere dubbi sulla certezza che essa sia veramente stata destinata a contenere le spoglie del sovrano ma, come tutte le belle storie c’è un ma… Molti infatti sono i dubbi sollevati, in particolare quelli riportati nell'articolo del link seguente: https://www.academia.edu/38191611/la_sepoltura_di_manfredi.pdf Il mio parere? Da studioso, in assenza di prove certe e con la probabile errata interpretazione delle fonti non si può assolutamente essere certi che quell'urna sia la tomba di re Manfredi… da appassionato di storia locale e, con ovvie parzialità campanilistiche, mi piace pensare che sia tutto vero. Osservazioni in merito?
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  47. RIC 130) Augusto. Denario, 18-17 / 6 a.C. Zecca spagnola (Colonia Patricia?). Testa nuda l .; anepigraphic. Rv. Capricorno r., Una cornucopia sul dorso, con in mano un globo attaccato a un timone; AVGVSTVS di seguito. RIC 130 (R2). Piacevole argento pallido. Ben centrato su uno sformato pieno con un meraviglioso ritratto aquilino di Augusto. F.D.C., un superbo esempio
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  48. Un denario che io trovo molto bello:
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  49. Ciao Denario69 , combinazione : proprio oggi tra gli spiccioli mi sono trovato una monetina di rame bosniaca ! Mi scuso per l'orrenda qualità dell'immagine.
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