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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/11/20 in tutte le aree
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Buonasera gruppo, posto anche il mio 20 grana 1798 per confronto...3 punti
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Scusami, mi pare sia la terza volta che gli altri utenti ti scrivono di leggere attentamente le norme riguardanti il possesso illecito di monete. E a questo punto non credo proprio tu lo abbia fatto. Sono l'ultimo degli utenti che può fare la morale o, peggio ancora, la ramanzina, ma visto che "Quando qualcuno di noi, attraverso un intervento, viola anche involontariamente la legge, non crea problemi solo a se stesso ma anche a chi ha la responsabilità del forum, cioè al suo (ai suoi) amministratore/ri." Mi sento coinvolto dato che ci tengo alla salute del forum. Ti prego dunque di non postare monete palesemente trovate in seguito ad uno scavo. O comunque di esplicitare la regolarità del procedimento. Ripeto che sono l'ultimo degli utenti. Magari sbaglio, ma credo sia giusto così in base al regolamento.3 punti
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Buongiorno a tutta la sezione. Ripropongo il rovescio della mia mezza piastra del 1856 : Croci su gigli?3 punti
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Claudio era una delle migliori persone che abbia mai conosciuto..la notizia ricevuta poche ore fa mi ha raggelato il sangue. Lui era un grande appassionato..di storia romana e medievale...di numismatica tardo imperiale...di tattiche e strategie dell'impero romano. Si era occupato della stesura dei testi dei pannelli sulle città romane del Piemonte e quelli delle battaglie romane combattute in Piemonte per la mostra "Il volto del potere" che avevamo organizzato a Vinovo anni fa...il primo esperimento "live" del Forum Amava alla follia i suoi figli...la sua Torino..la sua Aquileia...il suo Torino che tanto lo faceva soffrire. Mi mancherà in un modo incredibile. Mi mancheranno le cene del giovedì sera al circolo anche se da 4 o 5 anni avevamo smesso di frequentarlo tutti e due. Mi mancheranno i momenti di confronto...non smettevo mai di imparare da lui sui segreti del nostro Piemonte...soprattutto su Pollenzo, Industria , Susa e Torino. Mi mancherai Claudio, mi mancherai amico mio3 punti
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Perfetto Enki. Confesso di amare le sei serie del "Ritorno del Tempo Felice" o "dei Tempi Felici" e in particolare proprio quella del soldato che trafigge il cavaliere barbaro disarcionato. Questi bronzetti, più spesso biglioni, sono una grande novità nella monetazione romana, perché dopo la monotona staticità delle immagini del passato, ci offrono su un dischetto grande appena quanto l'unghia di un pollice, la rappresentazione dinamica di una scena drammatica, il barbaro che mentre cade dal suo cavallo ferito implora pietà al soldato romano pronto a infilzarlo. Una grande "campagna pubblicitaria" per l'Impero, attraverso questi minuscoli "manifesti" diffusi ovunque in quantità esuberanti per rassicurare le popolazioni, esaltando la forza delle Legioni e la grandezza di Roma, in un tempo in cui si trovava a dover affrontare le continue incursioni dei popoli barbari lungo i confini germanici e danubiani. Gli artisti che così abilmente incisero i coni di questa serie che è la più comune tra le tipologie monetarie costantiniane e post-costantiniane, senza volere forse, crearono una notevolissima quantità di tipi che variano non tanto al diritto col classico busto dell'imperatore, quanto al rovescio. In questo caso spero di avere messo insieme i cocci di questa moneta poco visibile ma molto molto interessante. Che sono, oltre al (dot) S (dot) nel campo sinistro del rovescio, altri due particolari che non dovrebbero sfuggire a chi la osservi con attenzione: un dietro il busto dell'imperatore e una sotto la gamba destra del barbaro e la pancia del cavallo. Almeno dalle fotografie, l'esergo non mi risulta leggibile, però potremmo compararlo con quello della moneta che contiene finalmente tutti e tre gli elementi [(dot) S (dot), delta, A]: Sirmium RIC VIII 44 Constantius II AE3 324-361 AD. DN CONSTAN-TIVS PF AVG, pearl diademed, draped, cuirassed bust right, Δ behind head / FEL TEMP RE-PARATIO, soldier standing left, knee raised, spearing a fallen horseman who is bare-headed. Dot S dot in left field. A beneath horse. Mintmark ASIRM. RIC VIII Sirmium 44. In "Late Roman Bronze Coinage" gli autori Carson-Hill-Kent distinsero quattro posizioni tipologiche per questa serie del Fel Temp Reparatio. E' la posizione del barbaro che fa la differenza, ma i tipi intermedi sono davvero molti perché la scena si sviluppa come in una serie di fotogrammi successivi. La moneta di Enki mi sembra che rientri nel tipo E: Il cavaliere barbaro disarcionato, senza elmo, sta ormai cadendo al suolo e cerca di reggersi poggiando il braccio destro al collo del cavallo morente, mentre con la mano sinistra tenta di allontanare la punta della lancia che sta per trafiggerlo. Oppure, come credo, implora pietà. Resta da confrontare l'esergo, ma al di là di Sirmium con ASIRM, non vedo, per quello che ho saputo fare, altre possibilità. Circa il modulo e il peso che mi riferisci, devo dire che il RIC VIII 44 definisce questa moneta come "Reduced AE2" (diametro tra i 21 e i 25 mm) la qual cosa sembra confermata da Sear, che presenta la moneta come "Billon heavy maiorina" (n. 18132, Sirmium, 352-353, grammi 5,60 nelle prime emissioni). Evidentemente un po' di peso e un po' di mm. mancano per l'usura ma anche per la progressiva svalutazione. Quindi neppure immaginando di mettere in discussione il RIC, direi che la tua moneta è un AE2. O anche, se vuoi riferiti a una più incerta classificazione basata sul peso, una "maiorina". Saluti a tutti. HIRPINI3 punti
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Certe storie realmente accadute sembrano talmente romanzate che, talvolta, diventano esse stesse fonte di ispirazione per famosi romanzi. E' quello che è successo in questa occasione per i romanzi di Salgari del ciclo di Sandokan, ma anche per il "Lord Jim" di Conrad e per la novella "L'Uomo che volle farsi Re" di Rudyard Kipling. Racconteremo pertanto la storia di un avventuriero inglese che seppe diventare Rajah (e quindi Re) di un vasto regno indipendente nella grande isola del Borneo e dei suoi successori che consolidarono la dinastia dei Brooke. Come sempre il nostro racconto si dipanerà attraverso le monete emesse da questo stato ormai dimenticato nelle brume della storia. Per cominciare, però, vorrei mostrarvi quello che era lo stemma del Sarawak indipendente; da notare il famoso motto ciceroniano "Dum spiro, spero" corrispondente all'incirca al nostro "finchè c'è vita c'è speranza", motto scelto dalla consorte del secondo Rajah bianco, Charles Brooke.2 punti
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Buonasera a tutti, volevo un vostro parere sulla mia Piastra del 1855 Ferdinando II. Taglio inciso al Diritto, si presenta in parte rigato. Mi farebbe piacere confrontarla con le vostre. Saluti Alberto2 punti
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Fidati, è un evidente falso, se fosse stato postato nella sezione giusta (euro) l'avrebbero sgamato immediatamente. Non è solo un giochetto fatto al tornio, ma è proprio stato fabbricato al tornio, come buona parte dei falsi conosciuti. Poi basti vedere il bordo decentrato e discontinuo, nonché il colore del tondello centrale che sborda sulla corona esterna...2 punti
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Buonasera a tutti, @eliodoro, ritornando a Federico IlI, vi presento il mio primo Cavallo che lo ritrae , ho aspettato a postarlo perché volevo fare delle foto che lo valorizzassero a pieno. Non sono il massimo ma danno abbastanza l'idea di quello che io vedo tenendola in mano. Il ritratto somiglia a quello dei Sestini della stessa epoca. Poi una bella L sotto al Cavallo. Che potrebbe essere la sigla del Cambrario. Cosa ne pensate cari Fratelli Lamonetiani? ? Saluti Alberto2 punti
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Dato che il nostro hobby risale quanto meno al 1400, molte cose sono già state pensate e realizzate. Ad esempio nel 1907 Francesco Gnecchi pubblicò il volumetto I tipi monetari di Roma imperiale (si trova online a pochi euro) che contiene tra l'altro delle tabelle come quelle che ti proponi di realizzare. Quando ero un neofita l'ho trovata una lettura interessante.2 punti
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Buonasera a tutti gli utenti del forum vorrei condividere il mio 60 grana del 1838, anno comune ma sempre stupende le mezze piastre.2 punti
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Vero. Bisognerebbe, però, anche dire che nessun negoziante vende monete di borsa alla quotazione dell'oro giornaliera ma ad almeno un paio di euro in più (al grammo). Ecco, quindi, che se la quotazione è di 46 euro al grammo, il commerciante acquista la moneta a 42-43 e la rivende a 48-49 euro al grammo. Perciò, alla fine, fare i conti basandosi sulla quotazione giornaliera dell'oro è sì sbagliato ma, tutto sommato, può essere abbastanza indicativo. Restano, ovviamente, conti "grossolani", non precisissimi ma neanche fuori dal mondo...2 punti
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Francia, Camera di Commercio, Bon pour 50 centimes 1922 Belgio, buono per 1 franco 19222 punti
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Ancor più impressionante se si pensa alle temperature in certe aree di quei territori. In merito ai clibanarii, il nome clibanus veniva utilizzato non solo per indicare la loro particolare armatura, ma anche un tipo di forno portatile... facile immaginare che sotto a tutto quel metallo non vi fosse un comfort termico ottimale. Si pone l'accento sempre sui cavalieri, ma degni di nota sono anche i cavalli utilizzati, animali ben più imponenti rispetto a quelli europei.2 punti
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Chiudiamo con ben 96 espositori complessivi. Chi di voi sarà presente sabato 15 e domenica 16?2 punti
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Come si nota dalla cartina il territorio di Taiwan (che ufficialmente si chiama "Repubblica di Cina") non comprende solo l'isola di Formosa ma anche Kinmen (Quemoy), Matsu e altre isole minori al largo della costa della Cina (che ufficialmente è la "Repubblica Popolare Cinese"). Alcune sono abitate: Quemoy ha cira 85000 abitanti, l'arcipelago di Matsu circa 9700. Vista la nota scarsa simpatia fra "le due cine", i cui governi si ritengono ognuno quello legittimo di tutto il complesso Cina continentale - Formosa, fino a tempi relativamente recenti le isole minori erano sotto completa amministrazione militare e il movimento dei civili da quelle al resto di Taiwan e viceversa era sottoposto a molte limitazioni. Ciò era dovuto allo stato di tensione permanente fra Cina e Taiwan, che negli anni '50 e '90 sfociò anche in confronti militari che coinvolsero gli USA, denominati prima, seconda e terza crisi dello stretto di Taiwan. Questa situazione ebbe ripercussioni anche sulla valuta, il nuovo dollaro taiwanese, emesso dal 1949 dalla Banca di Taiwan, oggi Banca Centrale della Repubblica di Cina. Per questione definita "di sicurezza nazionale" nelle isole minori circolavano banconote speciali identiche a quelle del resto del paese ma con marchi rossi riportanti i loro nomi. Potevano circolare solo in loco, obbligatoriamente: chi veniva da Formosa o ci andava doveva cambiare in banca fra i due tipi. Nel 1989, con l'aumento dei rapporti commerciali e turistici, questo sistema fu abolito e le banconote speciali ritirate gradualmente. Oggi i rapporti fra la Cina e quella che considera la sua "provincia ribelle" di Taiwan sono un po' più distesi, ma è pur sempre una distensione armata. L'apparato militare taiwanese continua ad essere ben curato e interamente rivolto alla difesa da eventuali attacchi di qualcuno ad ovest, mentre diverse centinaia di SRBM (missili balistici a corto raggio) ed IRBM (missili balistici a medio raggio) cinesi continuano ad essere puntati su qualcuno ad est. Ecco un esempio delle tre denominazioni emesse: 100 yuan ordinario del 1972 versione per Quemoy versione per Matsu versione per Tachen del 10 yuan anni '50 (il nome dell'isola è sul verso, mentre le scritte verticali sul recto dicono "per la circolazione solo a Tachen")1 punto
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Buonasera amici lamonetiani amanti degli animali! Quest’oggi vorrei aprire una discussione riguardante gli animali presenti sulle monete. Inizialmente avrei voluto creare una discussione riguardante unicamente gli animali domestici (come cani e gatti) ma ben presto mi sono reso conto che si sarebbe parlato di ben poche monete, purtroppo... Sono, tuttavia, riuscito a trovare una bella moneta con un gatto, con la quale ho deciso di aprire le danze. Si tratta di una corona coniata nel 1970 dall’Isola di Man, una micro-nazione alle dirette dipendenze dell’Inghilterra. Il gatto raffigurato dovrebbe appartenere ad una razza autoctona, nota come gatto dell’Isola di Man (che fantasia...)1 punto
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La moneta non è più visibile, chiudo la discussione, ormai senza senso, invitando ancora una volta @Mtp85 al rispetto della legge e delle regole del forum.1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti per la nuova arrivata, Rocco Amico mio, gli spiccioli del popolo, i più piccoli, quelli che noi oggi buttiamo di qua e di là (mi riferisco ai centesimi) chissà se era lo stesso per i 3 cavalli all'epoca, chissà se qualcuno faceva come me e li tesaurizzava, proviamo ad immaginare se un giorno dovessero saltare fuori dei vasi di terracotta pieni.. ? Io sinceramente mi ci tufferei sopra. E poiché (non ne faccio un segreto) sono un tuo fans ti dico: Sei veramente contagioso con il tuo amare queste monetine, e il tuo amore è un qualcosa che traspare da tutti i tuoi post. Saluti Alberto1 punto
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Buonasera come richiesto dal nostro amico Litra68 condivido per confronto le mie piastre del 1855. E questa la seconda.1 punto
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In alcune scatole nelle spazio delle lamelle sono presenti anche questi pesi pomelli (2-3) . Mentre in altre scatole come quella di Zavattoni pag.565 e' prevista una apposita sede1 punto
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LUCREZIA Lucrezia, eri il mio dolce verginale fiore del male... ti ricordi occhioni miei di luce? Eri giovane e bella e innamorata eri il mio solo pasto e sei caduta in un gurgite vasto e volevi morire e poi tornare a vivere e a sperare amori disperati amori appena nati... e son scappato via fra braccia consumate di noia e di parole già parlate e ti sogno la notte nuda con il pigiama delle fate.1 punto
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@Lucreziamaria col suo amabile savoir faire ha ispirato un nuovo argomento, che a scapito di Ulisse e Athena, inserisco brevemente tra una sirena e l'altra (dopo Ligea, si dovrà dire qualcosa delle sorelle Leucosia e Partenope). Tra le varie tribù di lingua osca che solo in tempo di guerra si stringevano nella "Lega Sannitica", quella degli Hirpini fu la più bellicosa nel condurre una guerra assai cruenta e durata in tre fasi, contro Roma (343-293 a. C.). Gli Irpini infatti furono gli ultimi a essere sottomessi, dopo l'annientamento del corpo d'élite sannitico, la Legio Linteata dalla tunica bianca; dopo la sconfitta nella battaglia finale del 293 a. C. a RAINNURUKA, da leggersi da destra a sinistra quindi AKURRUNIAR, da pronunziarsi invece AKUDUNNIAD. Quella fu l'ultima roccaforte sannita, vicino Aquilonia (Avellino); e infine dopo la cattura e l'uccisione di Gavio Ponzio, di Abellinum, che era stato comandante supremo dell'armata sannitica. Ma non di questo specifico aspetto militare della storia sannitica vorrei parlare, che può non interessare tutti e forse pochi, bensì della monetazione di quella gente osca, per un aspetto sensazionale dei loro coni: proprio sulle monete i Sanniti scrissero per la prima volta nella storia, una parola quanto mai piena di fascino e destinata a segnare il nostro futuro: ITALIA. BELLUM SOCIALE E NASCITA DELL'ITALIA "Sociale Bellum vocetur licet, ut extenuemus invidiam; si verum tamen volumus, illud civile bellum fuit" - Può essere chiamata "guerra sociale" per sminuirne l'odiosità; se vogliamo la verità, quella fu una guerra civile (Floro, 75-125 d. C.) Quando il senato di Roma intorno al V secolo a. C. negò agli alleati delle popolazioni italiche ("soci") il consenso alla concessione della cittadinanza romana, si sollevò una loro cruenta insurrezione: le bellicose tribù sannitiche, in testa i Pentri, i Carricini, i Frentani, i più irriducibili Irpini, i Caudini e altre, ma anche Lucani e Apuli, presero le armi e scoppiò quella che gli storici chiamano "Bellum Sociale". Eppure quei "soci" avevano combattuto al fianco dei legionari romani contro Annibale prima e Perseo re di Macedonia più tardi. Ma non avevano avuto i benefici promessi. Ma ecco il sensazionale: le popolazioni ribelli costituirono un loro stato "italiano", con capitale Corfinium (nell'attuale provincia di L'Aquila) che fu subito ribattezzata ITALIA. La loro lingua comune era l'osco, e su questa identità così estesa di idioma, si pensa che i romani abbiano immaginato che si trattasse di un unico popolo. E poiché nella loro politica espansionistica le legioni avevano conosciuto per primi gli abitanti del Samnium, i Sanniti, estesero il nome a tutte le popolazioni limitrofe. Sull'ineccepibile modello romano, il nuovo stato repubblicano elesse subito un senato di 500 membri, 2 consoli - il marso Quinto Poppedio Silone e il sannita Caio Papio Mutilo - e 12 pretori. Intanto la nuova capitale ITALIA - che occupava una posizione strategica sulla Via Valeria, prosecuzione della Tiburtina, che collegava Roma all'Adriatico - cominciò a battere moneta per contrastare quella romana che intanto gestiva un monopolio assoluto su quasi tutto il meridione d'Italia. Queste alcune delle monete sannite del Bellum Sociale: Chi di noi fosse interessato a leggere qualcosa della storia dei Sanniti (popolo, territorio, lingua, religione, monetazione, Legio Linteata, meddix tuticus, ecc.), potrebbe aprire questo link, c'è da restare stupiti. http://www.sanniti.info/ e poi Tito Livio, Ab Urbe condita, Libro IX, anche qui: http://www.sanniti.info/livio9.html Ora mi scuso per avere forse tirato un po' d'acqua al mulino della mia tribù, non me ne vogliano gli Antichi Romani, i Nuovi, i Romanisti e anche i Laziali. Sono trascorsi tanti anni da quella guerra e tranquilli, siamo ormai tutti Legionari Romani. Alla prossima con le Sirene, spero. HIRPINI1 punto
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@checco70 @gpittini @Rapax Buongiorno, perdonatemi se insisto per Costantino Magno, di cui prima ho postato un pessimo esemplare, ora ne aggiungo qualcuno più chiaro, che metto a confronto col FOLLIS di @Checco70 col MARTI CONSERVATORI, sul quale al diritto si vede meglio il busto elmato di Costantino e non quello radiato degli antoniniani Per la grande varietà di questi folles non trovo anche un rovescio che sia simile a quello di @checco70, credo però che la SPES potrebbe confondersi fino a un certo punto, senonché indossa ovviamente la tunica mentre Marte è in tenuta militare con le gambe scoperte. Non so se sarete d'accordo o sbaglio, intanto cordiali saluti Hirpini1 punto
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Classical Numismatic Group > Electronic Auction 460 Auction date: 29 January 2020 Lot number: 28 Price realized: 1,000 USD (Approx. 908 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CALABRIA, Tarentum. Circa 344-340 BC. AR Nomos (20mm, 7.89 g, 3h). Warrior, nude but for helmet, holding shield and spear, riding horse galloping right; |- below / Phalanthos, nude, holding one handled jug, riding dolphin left; below, Π above waves. Fischer-Bossert Group 48, 674d (V257/R523 – this coin, illustrated); Vlasto 448; HN Italy 890. Deep old iridescent tone, overstruck on uncertain type. Good VF. From the Matthew Curtis Collection. Estimate: 500 USD1 punto
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Consiglio della notte: favi T api àn a e = fa vita piana e L'aggettivo nel significato poet. di "tranquilla".1 punto
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Penso che sul soggetto al rovescio @gpittini ci abbia preso...e' la Spes... la pareidolia è una brutta bestia, io ci vedevo una figura con due fruste! Ed è tutto il giorno che cercavo Soli vari! Il dritto è anche in questo caso differente, ma il conio di rovescio è analogo a questo:1 punto
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Buonasera a tutti. @Litra68, inizio a condividere la mia prima Piastra di Ferdinando II che ho avuto il piacere di mettere in Collezione tanti anni fa..... Proprio una 1855. Anche questa nel taglio con leggere rigature.1 punto
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Salve Pablos, vuole essere una spintria ma credo che sia una fusione. D'altra parte quelle tessere erotiche sono molto rare quindi è facile che vengano falsificate. Però, com'è ovvio, aspettiamo altri pareri. Ti saluto Hirpini PS: catalogarla? non credo che esista un catalogo anche se certamente qualcuno ci ha provato.1 punto
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Leu Numismatik AG > Auction 5 Auction date: 27 October 2019 Lot number: 372 Price realized: 60,000 CHF (Approx. 60,478 USD / 54,466 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Hadrian, 117-138. Sestertius (Orichalcum, 32 mm, 30.88 g, 6 h), Rome, 134-138. HADRIANVS• AVG COS III P P Laureate and draped bust of Hadrian to left. Rev. DACIA / S - C Dacia, wearing tunic and cloak, seated left on rock, legs crossed and placing her right foot on globe, holding aquila in her right hand and curved sword in her left. BMC 1740. Cohen 530. RIC 849. Very rare. A stunningly beautiful coin, perfectly centered on a broad and heavy flan and with an absolutely delightful untouched green patina. With a superb left-facing portrait of the finest style and undoubtedly among the finest, if the not the finest known. A few very light and deliberately uncleaned deposits, otherwise, good extremely fine. From a German collection, formed in the 1990s. This most wonderful sestertius forms part of the famous 'travel series' struck late in Hadrian's reign. Dating to 134-138, the four-part emission shows a) personifications of provinces, b) Hadrian addressing the various provincial armies (adlocutio), c) Hadran arriving in provinces (adventus) and d) Hadrian lifting up provinces (restitutor). The extensive series commemorated Hadrian's far-reaching travels and measures throughout the empire, representing perhaps - given Hadrian's deep literary and historical interests - a deliberate numismatic imitatio of Augustus' famous res gestae, in which the first emperor had given a written account on his life and accomplishments. Much in contrast to his later successor Antoninus Pius, who famously never left Italy during his reign, Hadrian enjoyed travelling and spent considerable parts of his long reign visiting and reorganizing the various provinces of the imperium. While these travels undoubtedly reflected Hadrian's personal interests, historically they also marked a consolidation stage in the development of the Roman Empire, ending, by and large, its last great expansion phase, which had seen the annexation of Britain, Dacia, Armenia and parts of Arabia and Mesopotamia. After the impetuous offensives of Trajan, Hadrian gave up some of the more remote and endangered acquisitions of his predecessor, most notable the largest part of his conquests in the East, where increasing Parthian resistance and a large-scale revolt by Jewish communities in Kyrenaika, Egypt, Cyprus and Mesopotamia drained Roman power. The Roman army, which had reached the Persian Gulf in 116, withdrew to the Euphrates the next year and Hadrian set the tone for his future reign when he spent the first year after his accession to power reorganizing the East before moving to the Danube provinces. Here Trajan's legacy would be more long lasting, as the newly conquered transdanubian province of Dacia was rich in natural resources and paid for the considerable number of troops required to protect its exposed strategic location. Furthermore, the utter destruction of the political organization of the native population in the course of Trajan's Dacian Wars brought about the danger of an intrusion of more remote and even wilder barbaric tribes in the case of a hasty Roman retreat - a hazard the Roman administration had faced before and was thus undoubtedly aware of. Fortunately, Hadrian knew the region from personal experience, as he had served both as legate of the Legio I Minerva in Trajan's second Dacian War in 105-106 and as governor of the province of Pannonia Inferioris in 106-108. His thought-out reorganization included the retreat from Roxolanian territory at the lower Danube to free up forces and the expansion and new construction of a network of strongpoints as well as civic settlements throughout the province of Dacia. That these measures were quite successful is proven by a fifty-year period of stability that followed, a remarkable achievement in a region which would later become the single most endangered frontier of the empire. Hadrian visited the Danubian provinces a second time in the early 120s, before he set out to Britain, where his most famous legacy would become the eponymous 117.5 km-stone wall erected to protect the northern border of the province. Dacia, on the other hand, remained a Roman province for well over a century, but was gradually weakened due to its remote strategic position and increased barbaric pressure at the height of the Crisis of the Third Century, and eventually abandoned by Aurelian in the 270s. The personification of Trajan's newly acquired province that we find on the reverse of this magnificent coin is, perhaps, the most beautiful and detailed rendering of Dacia on any surviving Roman coin. As with all personifications, her attributes relate to her characteristics: the aquila stands for her recent conquest by the Roman army, while her curved sword or falx was the characteristic weapon of the Dacian tribes – a cutting weapon used to hack over shields and penetrate the armor of opponents, feared to such an extent that it lead to the strengthening of Roman legionary helmets with additional transverse iron straps in the course of Trajan's Dacian Wars. The rock on which Dacia is seated, on the other hand, is clearly a reference to the Carpathian Mountains and their richness in natural resources such as salt, iron, copper, silver, and most important of all, gold. Estimate: 30000 CHF ILLUSTRAZIONE: PERSONIFICAZIONE DELLA DACIA, BASSORILIEVO DEL TEMPIO DI ADRIANO AL CAMPO MARZIO1 punto
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Lei mi viene vicino..... Annusa le monete nei vassoi.... E non trovando nulla di suo gusto, va via schifata.1 punto
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Anche io propendo per la H di Heraclea. Sulla quarta lettera non saprei dire. Comunque mi sembra che siamo riusciti a classificarla grazie ad un bel lavoro di collaborazione. Un saluti a tutti. Stilicho1 punto
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Il problema è sempre il solito, la legge pretende di legiferare su materiali di cui non ha ancora contezza della loro esistenza è questo crea il mostro giuridico suddetto. Finche si tratta di legiferare su beni e oggetti di cui si ha contezza, non ci sono problemi, io legislatore so che quell’oggetto arriva dal tal posto e quindi posso chiaramente discernere se lo ha fatto in modo lecito o no basandomi sull’esistenza o meno di denunce e notizie di reato relative. Quando , però, si tratta di legiferare su oggetti di cui non ho contezza se non successivamente alla loro apparizione , la macchina si inceppa.... perché è apparso solo adesso? Perché è stato scavato ora? Questo è un reato semplice da definire Perche chi lo aveva in possesso , pur avendolo da tempi non sanzionabili, non si è curato di comunicarne l’esistenza al momento dell’uscita delle leggi relative? E questo è teorico resto più difficile da dimostrare o confutare. Perché chi lo aveva lo ha avuto come quota parte o per altri canali leciti,( ereditato, acquistato ab antiquo, donato ...) ma il nostro solerte stato si è dimenticato di registrarlo o ha perduto il protocollo o altro? E anche qui dimostrare il reato, ma anche la sua non sussistenza è più problematico , del resto le fatture e le ricevute sono una conquista recente rispetto alla legge. Poi ci sono i reperti mai stati sottoterra ma passati da una famiglia( nobile) all’altra . Questo è un altro caso ancora. tutti questi casi hanno in comune la mancanza di contezza dell’esistenza di quell’oggetto in particolare da Parte del legislatore fino al momento della sua epifania. Questo è il bug di fondo della legge sui bbcc così come borbonicamente concepita E applicata... E non se ne esce.....1 punto
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Buon giorno a tutti.Lo stato si intestardisce su posizioni oramai polverose su argomenti e sui problemi ad essi legati che altre nazioni hanno oramai elaborato e risolto da tempo, pensate al marciume che sta dietro al racket della prostituzione e delle droghe leggere e quanto questo costi a noi cittadini in termini di sicurezza pubblica e di denaro, in riguardo all uso del metal mi chiedo cosa ci sia di così complicato nell' istituire un registro e nel fornire patentini, gli affiliati vanno in cerca, trovano ed annotano luogo oggetto data ora profondità temperatura umidità relativa ed assoluta e tutto quello che gli verrà chiesto e a fine giornata inviano una mail con tanto di foto e "referto" e l'oggetto entra in collezione con tanto di certificato di nascita, bisogna ora capire se questa stagnazione mentale da parte di chi ci governa sia figlia dell'incompetenza o della convenienza. Risolvere il problema dei ritrovamenti fortuiti credo che sia invece un po più complicato ma egualmente risolvibile con un po di buon senso da parte di tutti.1 punto
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Buongiorno, si è detto che sebbene la legge non parli di ritrovamenti in solaio, in casa o in strada, il rischio seppure remoto di incappare nelle maglie della cd. "giustizia" c'è. In mancanza di una qualsiasi documentazione "di accompagnamento", in via puramente precauzionale ma essenzialmente a futura memoria, mi farei firmare una dichiarazione, con timbro, della impresa che ha eseguito i lavori di demolizione (se c'è) circa l'avvenuto ritrovamento, con descrizione delle monete e allegate fotografie. Valida o non valida, meglio che niente. Anche in caso di lascito, donazione o alienazione, si offrirebbe a terzi un minimo di garanzie e in ogni caso darebbe alle monete un pregio "legale" che diversamente non avrebbero. L'introduzione del metal detector nella ricerca ha portato la situazione ad una gravità assoluta. Quotidianamente si sta portando alla luce un patrimonio sommerso che sotto terra e nel mare sarebbe rimasto ben custodito e riservato ai posteri. Ora, credo che una minima (o nessuna)percentuale dei ritrovamenti venga denunciata alle autorità competenti per cui, da un lato si perde per sempre un significato profondo del "reperto" in relazione al luogo, alla profondità, alla eventuale vicinanza di siti archeologici ecc., riducendolo nella sua storia ad un anonimato che non va oltre la classificazione (se c'è); dall'altro, alla faccia della "legge" si alimenta un bel mercato clandestino. Sarebbe invece più che necessario, tanto più oggi, che il ritrovamento fosse semplicemente denunziato alle sovrintendenze, quindi fotografato, periziato, catalogato e affidato a chi l'ha ritrovato. Resterebbe traccia dell'oggetto ad ogni fine di ricerca numismatica, archeologica e storica. Come per le armi, una moneta come ogni altro reperto purché credo di interesse per l'appunto archeologico, avrebbe un suo libretto su cui annotare, a cura delle Sovrintendenze, ogni passaggio di proprietà della moneta, anche per una vendita, che sarebbe in tal modo legalizzata. Nel nostro paese credo che in molte case vengano tenuti nascosti reperti di ogni genere di cui l'archeologia e nel nostro caso anche la numismatica, non verrà mai a conoscenza. Mi chiedo: ma non si può fare proprio nulla per sensibilizzare chi o che cosa se non la politica che in Italia è regina assoluta, per far comprendere a qualcuno degli ottusi che ci governano, che uno sdoganamento della ricerca e del possesso non produrrebbe alcun danno a nessuno, anzi al contrario porterebbe solo incommensurabili benefici alla collettività? Per dare il giusto tono ad una iniziativa, non si potrebbe concordare con una più soprintendenze un contatto "politico" per sollecitare la presentazione in parlamento di un disegno di legge ad hoc? Porteremmo alla ribalta una problematica forse sconosciuta a chi potrebbe porvi rimedio. Hirpini1 punto
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Le sembianze sono di Ercole non di Mercurio. La moneta è un quadrante di P. Licinius Nerva https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G247/161 punto
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Per favore. Sempre felice di aiutare. Il guerriero è ora più richiesto. Situazione politica.1 punto
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Trattandosi di Milano forse interessa più questa sezione con quello che ho ritenuto essere interessante per Milano, gli estratti però in cassetto ....1 punto
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Vi segnalo un interessantissimo manuale per la conservazione dei materiali provenienti da ambienti subacquei in cui sono trattati alcuni metodi di intervento manutentivo, indicati per ciascun materiale tra cui anche i metalli. Methods of Conserving Archaeological Material from Underwater Sites by Donny L. Hamilton (link: http://nautarch.tamu.edu/class/anth605/File0.htm) L'intero file è scaricabile in formato PDF.1 punto
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