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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/12/20 in tutte le aree
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DE GREGE EPICURI A BG ho comprato una bella moneta,che vi mostro. E' spagnola, di Ercavica, città della Tarraconensis in posizione centrale, presso il Tago. Pesa 13,03 g. Al D il ritratto di Caligola a sinistra, con la scritta: (C CAESAR) AUG GERMANICUS IMP. Al rovescio, un toro verso destra e numerose scritte: MUN (=municipium) ERCAVICA, e nel giro: II VIR C TER SURA (L LC GRACILE). Heiss 173, 8 e Cohen 242, 48; c'è anche nel Sear, ed è la n. 375. Non ho mai capito se questi magistrati riportati sulle monete ispaniche (duoviri, in questo caso) siano specificamente "monetari", un po' come a Roma, o abbiano funzioni più complesse. Altro quesito ricorrente è quello dei municipi; che cos'erano esattamente in questo periodo, e quali diritti comportavano per gli abitanti? Aulo Gellio sostiene che nel 1° secolo nessuno sapeva più dire quale fosse lo statuto dei municipi nell'età repubblicana. In Italia, molto spesso agli antichi municipi era riconosciuta la cittadinanza latina; però ai magistrati e senatori locali era concessa di solito quella romana. Sicuramente il termine MUNICIPIUM indicava che in parte venivano mantenute le più antiche norme e consuetudini locali; ma probabilmente le cose erano molto varie, da luogo a luogo. La Spagna poi ha conosciuto un insediamento romano molto lento e combattuto, con resistenze e rivolte e guerre molteplici, spesso represse con grande durezza e crudeltà, anche prima della guerra di Sertorio.3 punti
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Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno partecipato, così numerosi. Sinceramente non credevo che un tema come quello presentato, un pò "defilato " dalla numismatica, potesse destare tanto interesse. Grazie Enrico3 punti
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Buona giornata Complimenti ad Enrico, che ci ha affabulato con il racconto della biscia viscontea e la sua genesi; la cronistoria della casata e gli elementi salienti dei numerosi personaggi che hanno saputo "traghettarla" da piccola nobiltà rurale a signoria dello Stato di Milano. Complimenti anche al CCNM per l'organizzazione ed ai (non pochi) Soci intervenuti ..... segno che Milano cattura l'attenzione. saluti luciano3 punti
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Ciao ragazzi, forse per gioco o forse per soliarieta'...no dai, mi interressa davvero, vi posto il mio, per ora unico esemplare Veneziano. Sono gradite considerazioni su rarita' e atoeiografia del Doge. Di cui ho letto solo qualche notizia. Repubblica Serenissima di Venezia Doge XCII - Giovanni Bembo (1615-1618) Scudo della croce da 140 soldi o 7 lire (1615) LV Venezia Argento gr 31,50, dm. 42 mm D/❀ IOANNES ° BEMBO ° DVX° VEN ❀, nel campo croce fogliata con rosa al centro e accantonata da quattro foglie di vite; in esergo L°V (Leonardo Vendramin, Massaro nel 1615). Rv: ⋆ SANCTVS⋆ MARCVS⋆VENET•, leone in soldo sopra scudo ornato di fogliame; In esergo ⋆140⋆3 punti
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Ciao a tutti, avrei trovato questa: http://www.ric.mom.fr/en/coin/715?q=claudius+spes&page=11&mod=result&hpp=5&from=quick Che dite? Ciao da Stilicho3 punti
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Posto la mia piastra del 1855 non perché sia particolarmente bella - anzi, mi pare particolarmente brutta - ma perché ha una storia interessante. Nell'estate del 2014 sono stato a fare il coast to coast a piedi dell'Inghilterra lungo il tracciato del Vallo di Adriano, un'esperienza meravigliosa che consiglio a tutti: circa 140 km che io ho percorso in 6 giorni, in mezzo a prati, greggi, villaggi minuscoli e paesaggi magnifici. Una notte in cui non ho trovato ospitalità nella locanda del villaggio ho perfino dormito in una fattoria. Bene, alla fine del viaggio, di ritorno a Newcastle, in una specie di mercato delle pulci locale, in mezzo a cianfrusaglia assortita, mentre frugavo alla ricerca di qualche chincaglieria bizzarra da portare a casa come souvenir, all'improvviso mi son trovato di fronte il faccione del Bomba. Non credevo ai miei occhi! Sapete quando vi trovate di fronte qualcosa di totalmente fuori posto e quindi ci mettete un po' a mettere a fuoco la cosa? Ecco. Mi son capitate esperienze analoghe incontrando miei ex alunni nei luoghi più disparati (al mare a 800 km da casa, all'ospedale con la divisa da infermiere, sui manifesti elettorali)... Insomma, me la sono portata a casa per 20 sterline, ed è un bel ricordo del viaggio. Chissà come ci era finita su quel banchetto a Newcastle in mezzo a vecchi oggetti d'arredamento ammuffiti...3 punti
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Per quello che riesco a vedere anche io sono d'accordo con la tesi della SPES. Mi sembra molto chiaro il gesto di tenere la veste sollevata e del resto sembra proprio un fiore (in punta si divide in tre) quello tenuto nella mano destra. L'informazione di @checco70 poi sul fatto che si legge IMP CLA conferma l'ipotesi di Claudio II. Tuttavia sono d'accordo con @Hirpini che ci sia un elmo sulla testa dell'imperatore. Ora sul RIC una testa elmata di Claudio no l'ho trovata. Ma c'è un'emissione per Siscia (RIC V, part I. pag. 227, n. 191) che abbina ben tre busti alla lancia e allo scudo. Potrebbero essere quattro, compreso quello di checco70. Un altro particolare è che questa emissione ha nel campo I oppure II e sulla sinistra della Spes si vede chiaramente II a conferma di quanto detto sopra. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Salve, segnalo : https://www.cronacanumismatica.com/simboli-su-monete-aragonesi-un-particolare-coronato-di-ferdinando-i/2 punti
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Sei un cacciatore di chicche di prim'ordine! Sul fatto della complessità di inquadramento dei municipia hai pienamente ragione, sinceramente ho provato più volte a leggere qualcosa in merito ma non ci ho mai capito più di tanto, vi è infatti la differenziazione tra municipi di diritto latino e romano, così come la questione dello status di colonia, ritenuto superiore a quello di municipio. Il punto di partenza potrebbe essere quello di definire il municipium come una comunità locale che ha un'amministrazione civica autonoma e che la conserva, sia che essa venga integrata completamente nella cittadinanza romana sia che goda solo della civitas sine suffragio. (Humbert, Municipium et civitas sine suffragio,1978). Questa è una definizione generica e risalente ai primi municipia, come ben sappiamo ciascuna annessione fu trattata in modo diverso e mon fu lasciato a tutte le entità locali il medesimo grado di autonomia. Da quanto ho letto il duumvirato era la magistratura suprema del municipio, a livello più basso vi era poi l'ediltà e prima ancora la questura. In certe località non si hanno duoviri ma quattuorviri, ogni cinque anni procedevano alla revisione dell'ordine dei decurioni e su quest'ultimo ricadeva l'onere di tutti i servizi municipali. Sostanzialmente i duoviri non avevano la sola funzione di monetari ma erano molto di più.2 punti
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Questa discussione, mi perdonerà l'autore, nonostante il tema mi ha strappato un sorriso, e nel contempo mi ha ricordato un curioso dialogo a distanza che ho trovato in un registro parrocchiale durante mie ricerche.... come a dire, il tempo scorre e la vita, nonostante tutto, va avanti.2 punti
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DE GREGE EPICURI Io non vedo nessun elemento che sia segno di fusione, anzi ci sono delle strie radiali di battitura.2 punti
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Strano davvero; è lo stesso simbolo dei denari tornesi. Non so se Genova al tempo del Manin lo usava ... il castello genovese è differente Di seguito due tornesi2 punti
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Ciao a tutti, se vi può servire per rilevare qualche lieve differenza o quant'altro, posto la mia piastra del 1855, purtroppo immagine da scansione, non ho una fotocamera adeguata.2 punti
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Ciao carissimo Alberto, colgo l'invito, ma è una moneta normale ( dai Rocco trovami una variante!!! ). Eccola Ciao a Tutti,2 punti
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@Eldorado Prossima edizione i giorni 29/2-1/3 Dal volantino, le successive saranno 6-7/6, 3-4/10, 12-13/122 punti
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Mi hai preceduto @Stilicho e hai fatto centro! Complimenti per l'occhio! L'avevo beccata ieri al cellulare ma non avevo fatto in tempo a postarla... perché ero a vedere la mostra degli impressionisti a Padova (consigliata se vi capita l'occasione! ...scusate l'off topic). E' il RIC online 715 un'emissione assai rara della zecca di Siscia, davvero complimenti per il ritrovamento! La conservazione è modesta, ma la rarità del pezzo è elevata! Nei vari hoard del periodo è presente unicamente nel La trouvaille de Çanakkale e complessivamente è nota in tre esemplari (compreso il tuo).2 punti
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Prima cosa da fare: decidere cosa collezionare, poi acquistare un bel librone sulle monete di tuo interesse e studiare fino a che conoscerai la teoria alla perfezione. Intanto, cominciare a guardare (senza comprare) tante, tante, tante monete, così da cominciare a capire le conservazioni e i valori reali di mercato. Per il resto, c'è questo bellissimo forum. Benvenuto.2 punti
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Dico che ho finito i like altrimenti te ne avrei messi una dozzina... idem per il post di Arka che ha aperto la via. Ecco l'altra foto presente su quel sito:2 punti
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Una bella serata all' insegna di Milano e della sua biscia. Bravo Enrico a saper raccontarci, in questa serata, tanti aneddoti storici, molti dei quali a me sconosciuti. un caro saluto a tutti gli intervenuti ed al circolo Milanese. Ho apprezzato moltissimo la parte cartacea portata dal "Conte di Angera" (cit). ahahah Roberto2 punti
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Numismatica Scaligera sara' presente con le novita' del Listino n.7 appena pubblicato Roberto2 punti
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UN MIO SOGNO Mi trovo in una vecchia casa di campagna, un rudere che sa di antichi splendori, di un superbo passato. Una ragazza (un angelo femmina? La mia Fata Verde?) gira intorno a quel palazzotto, ma non ha bisogno di entrare. Non ha bisogno di suonare. Di bussare. Di tirar fuori dalla borsetta un fischietto. Di gridare. Di parlare. Neppure di sussurrare. Le basta volare intorno a quella vecchia porta. Consumata da mani giovani, da vecchi artigli, da spintoni di ragazzi, da chiacchiericci di pulzelle, da manate di bimbi, dal gelo degli inverni e dal sudore dell'estate. Le basta muovere appena le ali e ripercorrere con le dita dell'anima quella quercia tinta di olio e di noce. Come sono le noci chiuse nel loro mallo, le ghiande e le castagne del viale, quel viale che si chiude agli umani prima del roccolo? Perché quella vipera non si scalda più al sole di maggio, perché quella panca di pietra è piena solo di foglie morte e di fiori secchi? Ma soprattutto, perché la casa è vuota? Sta morendo, la casa. Senza i bagagli delle femmine, pronte a svuotarli di frasi inutili, di parole rabberciate e rammendate. Ghiacciato il ferro da stiro. Vuoti la dispensa e il frigorifero. Nessun bimbo a rincorrere le stanze, nessun uomo a leggere il giornale. Solo freddo, tanto freddo. Ci vorrebbe qualcuno, per scaldare il freddo. Magari un cagnolino, un gatto, un criceto. Niente, neppure il fantasma di qualche scarpa che aveva pestato quei pavimenti di graniglia. Letti senza amore, soggiorno senza odio, sala da pranzo senza pane da condividere, grissini da sgranocchiare, vino da bere, bollicine da festeggiare. E poi quell'odore di chiuso, quella cantina piena di bottiglie vuote. Vuole andarsene, la pulzella. Poi, dallo studio, ecco un fruscìo, il planare di un foglio verso il cestino. Un uomo, un poeta. Può avere cent'anni e il cuore di venti. Mescolate a tante gocce meravigliose, ha scritto cascate di sciocchezze, ma non ha cuore ad appallottolare quelle righe inutili. Così le ha fatte scendere giù, come un aereo che drizza troppo il muso verso l'alto e va in stallo e precipita. Però quelle righe hanno il tempo di pregare o magari di maledire o di tacere. Sono ancora vive. Forse una donna raccoglie quel foglio e ci scrive la lista della spesa. Vino rosso, olio per friggere, sale grosso, riso, spaghetti, dentifricio. Vorrebbe scrivere amore, ma la biro ha finito l'inchiostro.2 punti
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Ci fermiamo ufficialmente a 98 espositori (+ istituzionali) Chi sono, lo potete vedere da questo elenco .pdf che vi allego. Pistoia vi aspetta sabato e domenica! Num.espos.città 2020.02.11.pdf2 punti
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E' il caso che si dia un po' da fare allora, visto che ha fatto 1000 morti in un mese e mezzo. Contando che la popolazione mondiale AUMENTA di oltre 200mila persone al giorno, per fermare l'aumento di popolazione (non dico per farla calare, eh) questo povero virus dovrebbe essere qualcosa come mille volte più potente. Insomma, l'umanità prima o poi finirà, ma non sarà certo per il coronavirus: si sta andando verso la catastrofe per l'aumento di popolazione, non per il suo calo. La fantascienza di serie B lasciamola alla televisione e a facebook; per quanto ci riguarda, possiamo continuare a collezionare monete con una certa tranquillità, consapevoli del fatto che è molto più probabile morire colpiti da un fulmine che per il coronavirus. E se vogliamo dare ai nostri nipoti qualce speranza in più magari proviamo a utilizzare meno plastica... a partire dalle bustine delle perizie2 punti
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Questo è lo stemma della famiglia Candida (ramo dei napoletani Filangieri), un cui esponente fu nel XIX secolo un famoso araldista. Di stemmi con la sirena (indifferentemente a una o due code) ce ne sono diversi. Compreso quello della famiglia marchigiana Antonelli, legato a un fenomeno singolare e curioso: un suo esponente, vissuto fra XVIII e XIX secolo, portò con sé quando divenne cardinale. E, per evitare che una figura pagana troneggiasse in uno stemma religioso, la sirena fu "mutata" in un sireno... ? ...scusate l'off topic.2 punti
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Grazie @nikita_ per aver contribuito con la tua Piastra, come direbbe il mio Amico @motoreavapore.... È un gran bel "modello base"! ?1 punto
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Moneta molto gradevole, a mio parere BB con colpetto a h 7 del D/. Bel pezzo, complimenti.1 punto
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Sul dritto (quello in basso nel primo post) c'è una testa laureata a sinistra e quelle che sembrano lettere sono i boccoli che scendono. Sul rovescio parrebbe effettivamente un animale alato, però sempre ipotesi è... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Effettivamente anche sul CNI gli scudi con LV hanno i cunei (o triangolini) tra le scritte del dritto. C'è invece qualche esemplare con i globetti tra i mezzi scudi. Variante quindi che potrebbe essere inedita. Arka Diligite iustitiam1 punto
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A maggior ragione se intendi dedicarti a un campo impegnativo come quello delle monete antiche la preparazione è essenziale. Ti attendiamo nella sezione dedicata alle romane imperiali allora, per qualsiasi informazione.1 punto
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1922 Belgio - 1 Franco (scritta in francese) 1 Franco (scritta in fiammingo)1 punto
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Grazie della risposta... e del benvenuto! Ho scelto di collezionare monete imperiali romane e mi sto trattenendo dal comprare, come dici tu non si può fare senza conoscere!1 punto
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Caro Gallienus, molto bella la tua storia. Mi piacerebbe molto che la mettessi in forma di racconto. Dai, un giorno che sei da solo e non sai cosa fare, la prendi in mano e vedrai che "La moneta racconta" ! Ti ringrazio per l'apprezzamento, Ciao Beppe1 punto
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Direi che sei un grande!!! Sembra proprio lei la variante segnalata da @Arka Grazie a tutti, grande lavoro di squadra direi1 punto
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Probabilmente le nostre convinzioni......non ti convincono, allora, semplicemente falla periziare da un Numismatico e non da un orefice..... Saluti TIBERIVS1 punto
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Avevo pensato di raccontarla, agghindandola un po', nella discussione creata dal nostro grande narratore di storie numismatiche @giuseppe ballauri: nel corso di quell'esperienza ho fatto alcuni incontri interessanti che meriterebbero di essere ricordati, ma alla fine non erano inerenti la numismatica - ad eccezione dell'incontro con questa piastra - per cui ho lasciato perdere.1 punto
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In un mondo globalizzato come il nostro, se il virus fosse un pericolo serio si sarebbe diffuso già ovunque, visti i controlli a macchia di leopardo attivati dai vari paesi. Fossero anche dati sottostimati di 100 volte, non costituirebbero comunque una minaccia di alcun genere per l'umanità, anzitutto per il tasso di mortalità bassissimo del virus. Io trovo più normale pensare che la Cina, che tiene molto alla reputazione che si sta costruendo a livello globale come alternativa (assai credibile) alla potenza americana voglia dimostrare di essere in grado di fronteggiare seriamente un'emergenza (o pseudo tale): quando la storia della presunta pandemia si sarà sgonfiata, la Cina potrà gonfiare il petto e dire "Visto come siamo stati bravi?".1 punto
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La spedizione mi sembra il minore dei problemi D'altro canto se il mercato del collezionismo spinge forsennatamente alla ricerca dell'errore - non importa se artefatto o meno - mi sembra anche logico che cominci a circolare questa roba. Mettiamoci a collezionare monete serie invece che euro coniati sul tondello dei centesimi, spostamenti di assi di conio, stelle mancanti e brufoli sotto l'ascella del re, e certi bidoni scompariranno da soli.1 punto
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Il mio intervento tutto voleva essere fuorché una critica o una correzione, semplicemente era un'indicazione perché so bene che muovere i primi passi, soprattutto con le domande che tu giustamente ti poni, non è facile. Ci vorrà semplicemente del tempo, qualche lettura azzeccata, un'infarinatura... che via via crescerà sempre di più. Fermo restando che più cose si imparano e più le domande aumentano, fino a che si diventa magari super specialisti in un qualcosa talmente di nicchia che non interesserà praticamente a nessuno ?? ..ma a te stesso si ?1 punto
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@Lucreziamaria col suo amabile savoir faire ha ispirato un nuovo argomento, che a scapito di Ulisse e Athena, inserisco brevemente tra una sirena e l'altra (dopo Ligea, si dovrà dire qualcosa delle sorelle Leucosia e Partenope). Tra le varie tribù di lingua osca che solo in tempo di guerra si stringevano nella "Lega Sannitica", quella degli Hirpini fu la più bellicosa nel condurre una guerra assai cruenta e durata in tre fasi, contro Roma (343-293 a. C.). Gli Irpini infatti furono gli ultimi a essere sottomessi, dopo l'annientamento del corpo d'élite sannitico, la Legio Linteata dalla tunica bianca; dopo la sconfitta nella battaglia finale del 293 a. C. a RAINNURUKA, da leggersi da destra a sinistra quindi AKURRUNIAR, da pronunziarsi invece AKUDUNNIAD. Quella fu l'ultima roccaforte sannita, vicino Aquilonia (Avellino); e infine dopo la cattura e l'uccisione di Gavio Ponzio, di Abellinum, che era stato comandante supremo dell'armata sannitica. Ma non di questo specifico aspetto militare della storia sannitica vorrei parlare, che può non interessare tutti e forse pochi, bensì della monetazione di quella gente osca, per un aspetto sensazionale dei loro coni: proprio sulle monete i Sanniti scrissero per la prima volta nella storia, una parola quanto mai piena di fascino e destinata a segnare il nostro futuro: ITALIA. BELLUM SOCIALE E NASCITA DELL'ITALIA "Sociale Bellum vocetur licet, ut extenuemus invidiam; si verum tamen volumus, illud civile bellum fuit" - Può essere chiamata "guerra sociale" per sminuirne l'odiosità; se vogliamo la verità, quella fu una guerra civile (Floro, 75-125 d. C.) Quando il senato di Roma intorno al V secolo a. C. negò agli alleati delle popolazioni italiche ("soci") il consenso alla concessione della cittadinanza romana, si sollevò una loro cruenta insurrezione: le bellicose tribù sannitiche, in testa i Pentri, i Carricini, i Frentani, i più irriducibili Irpini, i Caudini e altre, ma anche Lucani e Apuli, presero le armi e scoppiò quella che gli storici chiamano "Bellum Sociale". Eppure quei "soci" avevano combattuto al fianco dei legionari romani contro Annibale prima e Perseo re di Macedonia più tardi. Ma non avevano avuto i benefici promessi. Ma ecco il sensazionale: le popolazioni ribelli costituirono un loro stato "italiano", con capitale Corfinium (nell'attuale provincia di L'Aquila) che fu subito ribattezzata ITALIA. La loro lingua comune era l'osco, e su questa identità così estesa di idioma, si pensa che i romani abbiano immaginato che si trattasse di un unico popolo. E poiché nella loro politica espansionistica le legioni avevano conosciuto per primi gli abitanti del Samnium, i Sanniti, estesero il nome a tutte le popolazioni limitrofe. Sull'ineccepibile modello romano, il nuovo stato repubblicano elesse subito un senato di 500 membri, 2 consoli - il marso Quinto Poppedio Silone e il sannita Caio Papio Mutilo - e 12 pretori. Intanto la nuova capitale ITALIA - che occupava una posizione strategica sulla Via Valeria, prosecuzione della Tiburtina, che collegava Roma all'Adriatico - cominciò a battere moneta per contrastare quella romana che intanto gestiva un monopolio assoluto su quasi tutto il meridione d'Italia. Queste alcune delle monete sannite del Bellum Sociale: Chi di noi fosse interessato a leggere qualcosa della storia dei Sanniti (popolo, territorio, lingua, religione, monetazione, Legio Linteata, meddix tuticus, ecc.), potrebbe aprire questo link, c'è da restare stupiti. http://www.sanniti.info/ e poi Tito Livio, Ab Urbe condita, Libro IX, anche qui: http://www.sanniti.info/livio9.html Ora mi scuso per avere forse tirato un po' d'acqua al mulino della mia tribù, non me ne vogliano gli Antichi Romani, i Nuovi, i Romanisti e anche i Laziali. Sono trascorsi tanti anni da quella guerra e tranquilli, siamo ormai tutti Legionari Romani. Alla prossima con le Sirene, spero. HIRPINI1 punto
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Niente a che vedere con le simbologie religiose delle medaglie devozionali tradizionali, più probabile il riferimento a simbologie massoniche -esoteriche o misteriche di qualche setta?- Ciao Borgho1 punto
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Il caro amico @sandokan è sempre molto gentile, ed ancor più fiducioso sulle capacità di Corbiniano... il quale qualcosa mastica di araldica ma, purtroppo, non ha le doti dell'indovino (tanto per copiare una frase cara al compianto Mario Traina)! In questo sigillo, l'unica cosa che si avvicina all'araldica è lo scudetto che la sirena regge sulla mano destra (se intuisco che l'incisione sia speculare). In sé, il contenuto dello scudetto potrebbe anche essere uno stemma "vero", ma il contesto in cui si trova mi fa fortemente dubitare che non lo sia per niente. La sirena a due code è figura non insolita in araldica, ma di solito viene realizzata senza "corona" e in altre pose. Idem per il triangolo con l'occhio radioso, sebbene sia più raro negli stemmi. I due serpi che si allacciano tenendosi per le code, infine, mi sembrano un'erronea imitazione dell'uroburo, serpente solitario che forma un cerchio mordendo la propria coda; e per tacer del fatto che entrambi sono ridotti alla fame, o alle rispettive radiografie...! ? Il manico del sigillo ha una forma che potrebbe risalire allo stile liberty, o poco oltre. E la composizione incisa nell'impronta mischia liberamente tutta una serie di segni e di simboli apparentemente privi di legami reciproci. Da tutto ciò posso azzardare che l'intero manufatto possa essere frutto della fantasia tipica di quel periodo.1 punto
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Il mese scorso è stato rilasciato il catalogo ufficiale della banca nazionale per le emissioni 2020 (trovi il link più indietro in questa discussione): le emissioni ivi indicate sono due, ma solo della prima è indicato il motivo della commemorazione (anniversario di nascita di uno dei tanti principi lussemburghesi passati), per la seconda non è indicato nulla1 punto
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Il problema è che ci sono molti ultimamente che considerano la numismatica come un investimento e non come una passione da coltivare innanzitutto con lo studio. Tali individui hanno spesso molti soldi a disposizione ma poco sale in zucca e perciò si basano esclusivamente su quanto scrive la casa d’aste (o sul fantomatico numerino dello slab). Non hanno, quindi, un giudizio critico in quanto ignoranti in materia1 punto
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peso del testone di Galeazzo Sforza, i graffi sembrano d'epoca, forse era antipatico a qualcuno.1 punto
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