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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/20 in tutte le aree

  1. Buonasera Ero il primo ad entrare non appena il nastro è stato tagliato. Questa esposizione mi è piaciuta, un plauso agli organizzatori. Alcune cose sono da migliorare ovviamente ma nessuno è perfetto, tantomeno La primo convegno. In tutta la fiera c'erano zone con poca luce, consiglio per il prossimo evento di attrezzare i banchi con faretti da poter accendere o spegnere a discrezione degli espositori. Altro consiglio è quello di mettere. Cestini per immondizia fra un espositore e un altro. Sono piccoli consigli che mi sento di dare, perché credo che si possa migliorare un qualcosa che avete fatto nascere di bello. Bravi Bel posto. Parcheggio a 2 euro al giorno, banchi larghi con possibilità di passarci bene in mezzo. Sono soddisfatto. Forza così, la strada è giusta
    4 punti
  2. Aggiungo alla bellissima carrellata di emissioni di Gregorio XIII di questa discussione, una tipologia assai rara del testone per la zecca di Roma col presepe al rovescio, con uno splendido ritratto del pontefice al diritto: Muntoni 35, CNI 1, Ser. 83 Tutti gli esemplari presentati da queste pubblicazioni sono forati, come quello in foto. Personalmente è il secondo che vedo, dopo uno passato in asta da Varesi nel 2009, che di fori ne aveva due ! Approfitto per chiedere se foste a conoscenza di altri esemplari, o passaggi d’asta. Ciao, RCAMIL.
    3 punti
  3. Ho il piacere di conoscere personalmente alcuni degli accademici che fanno parte del CoIN e devo dire che sono tutto meno che arroganti o presuntuosi. Un'associazione di accademici può sembrare, e forse lo è, elitaria come un circolo di soli generali. Ma se uno è diventato generale avrà avuto i suoi meriti, no? Io credo e spero che sapranno fare per il bene della numismatica, ovvero per il bene comune.
    3 punti
  4. Il mio banco ben attrezzato cartellonistica, Gazzettini, monete per i giovani, tanti incontri, tanti amici, tanti confronti, positivissimo ...e veramente bello poi !
    3 punti
  5. Augusta Treverorum viene fondata verso il 16 A.C. , nelle vicinanze di un sito militare preesistente . Rapidamente sviluppatasi, la città diventa capoluogo della Gallia Belgica per poi essere tra il 293 ed il 395 una delle capitali dell'Impero d'Occidente . Danneggiata seriamente dalle incursioni degli Alemanni, viene restaurata ed ampliata da Costantino I : caduta una prima volta in mano ai Franchi nel 411, dopo ulteriori distruzioni diverrà stabilmente dei Franchi a partire dal 457 . Sarà sede di zecca a partire dal 291 fino alla sua chiusura nel 430, battendo moneta per buona parte degli Imperatori da Diocleziano a Valentiniano III .
    2 punti
  6. Secondo me a 40 euro l'affare l'ha fatto chi te li ha venduto, è una moneta MB, ... Ciao
    2 punti
  7. Buonasera a tutta la sezione e tutti del Forum, pomeriggio passato piacevolmente in compagnia del Fratello @motoreavapore, e delle nostre rispettive consorti che per l'occasione sono diventate nostre sostenitrici. Interessante la visita guidata al ponte Borbonico accompagnata da un preparatissimo oratore, che fa parte del comitato Luigi Giura. Ma chi era Luigi Giura? Riporto note prese dal Web che in parte riassumono quanto spiegato dal l'oratore. Luigi Giura (Maschito, 14 ottobre 1795 – Napoli, 1º ottobre 1864) è stato un ingegnere e architetto italiano. Ispettore del Corpo Ponti e Strade del Regno delle Due Sicilie, è noto per la progettazione e realizzazione del ponte Real Ferdinando, secondo ponte sospeso d'Europa (1832), nonché primo ponte sospeso nell'Europa continentale. Il ponte Real Ferdinando (detto anche Ferdinandeo) è un ponte sospeso sul fiume Garigliano situato nei pressi dell'area archeologica di Minturnae (Minturno), sul confine fluviale che dal 1927 separa la regione Lazio dalla Campania. È dedicato al re di Napoli Ferdinando II. Fu il primo ponte sospeso a catenaria di ferro realizzato in Italia, e secondo ponte in Europa, dato che il primato assoluto europeo spetta alla Gran Bretagna (1824). La realizzazione del ponte seguì di poco il fallimentare tentativo in Francia di realizzare un ponte sospeso sulla Senna (1824), progettato da Claude-Louis Navier. Fu esempio di architettura industriale del Regno delle Due Sicilie che dal punto di vista tecnico costruttivo era per quei tempi all'avanguardia in Europa. Il progetto e la realizzazione. Su incarico di Francesco I di Borbone, padre di Ferdinando II, la progettazione fu affidata all'ingegner Luigi Giura, che ne diresse anche l'esecuzione. Sostituì la fragile scafa risolvendo, almeno per un secolo, l'attraversamento del fiume. Il ponte ha una luce netta di 80,40 metri misurata tra gli assi dei piloni. Tenendo conto anche della lunghezza delle due rampe di avvicinamento che collegano i blocchi di ancoraggio delle catene con i piloni (ciascuna di circa 24 metri), il ponte ha una lunghezza complessiva di 128 metri. Il sistema di sospensione è costituito da due coppie di catene distanziate tra di loro 5,80 metri. I lavori furono iniziati nel 1828 e terminati il 30 aprile 1832: l'inaugurazione alla presenza del re avvenne dieci giorni dopo, il 10 maggio 1832: il sovrano si pose al centro della campata e ordinò che sul ponte passassero due squadroni di lancieri al trotto e ben sedici traini d'artiglieria. I componenti costruttivi metallici erano stati prodotti nelle ferriere calabresi di Mongiana, di proprietà del generale Carlo Filangieri, principe di Satriano e duca di Cardinale. La spesa fu di 75 000 ducati, a carico del regno. La distruzione e il restauroModifica Il 14 ottobre 1943 la campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall'esercito tedesco, attestato lungo la linea Gustav e in ritirata verso Roma dopo l'armistizio. Tuttavia i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili. Il ponte è stato restaurato con un progetto di archeologia industriale finanziato dalla Comunità Europea per l'interessamento dell'europarlamentare Franco Compasso. Nonostante il restauro sia terminato nel 1998, è stato inaugurato provocatoriamente e simbolicamente dal presidente dell'eureka club Giuseppe Fellone e dal gruppo Borboni di terra Aurunca il 10 settembre 2001. Il ponte è, finalmente, aperto alle visite del pubblico (gruppi di max 25 persone) in concomitanza con gli orari del vicino Comprensorio archeologico di Minturnae.
    2 punti
  8. Grazie da parte di tutti i commercianti con regolare licenza da anni e magari associati alle varie associazioni di categoria che hai voluto equiparare ai venditori dilettanti e improvvisati di ebay.... quando leggo commenti come questi, penso con rimpianto ai collezionisti dei miei tempi che mai avrebbero avuto la cialtronaggine di scrivere una cosa del genere....
    2 punti
  9. Ecco a voi la francese e la tedesca da poco emesse... scusate per le foto bruttine...
    2 punti
  10. Ciao Emilio. Come ti avevo annunciato prima, non è tutto oro quel che luccica. Su questo tetradramma di Katanaion, cerca , cerca,. alla fine son venuti fuori le famose sferette da fusione. Cosa che se battuta dal conio genuino, non si possono MAI verificare. Il dritto è ben rappresentato con la bellissima quadriga "scatenata". Se osserviamo ad ore 3 , il perlinato sembrerebbe regolare, ma per più di una decina di perline, ad ognuna vi è inglobata una minuscola sferetta , tipica da fusione.Ho ingrandito i due dettagli , al fine di poter evidenziare bene queste sferette. Sul rovescio, con (A), il bordo in questa posizione e affilato, stranamente in tutto il resto è consunto e qui no. Con (B) evidenti bolle sui bordi, tipiche da una fusione. Con (C) anche se la moneta sembrerebbe vissuta , non c'è tracce di stacco dal piano con il modellato, ovvero niente lucidi o traccia di coniatura. Non mi soffermo sul saggio ad ore 8 sul bordo, poiché sembrerebbe che sia stato fatto sul modello in cera persa.
    2 punti
  11. Salve! Sembrerebbe essere un quattrino di Guidobaldo I da Montefeltro (Urbino) Foto per confrontare: Saluti.
    2 punti
  12. Ciao, confrontala con questa del link che inserisco di seguito: https://en.numista.com/catalogue/pieces53989.html
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti e buona domenica, ultimo appuntamento oggi, ore 15,30 Visita guidata Gratuita al Ponte Borbonico sul Garigliano a Minturno LT. Io ci sarò, si fa ancora in tempo ad esserci. Poi dalle 16,00 alle 19, 00 Torre di Mola Formia LT mostra di Medaglie. Saluti Alberto
    2 punti
  14. Direi che sembra fuor di luogo anche parlare di antico
    2 punti
  15. Dopo la presentazione del Dott. Ganganelli su C.N. sulla "possibile" estinzione degli insegnamenti degli studi numismatici per l'età degli insegnanti prossimi al pensionamento, credo che la nascita di Co.I.N. possa essere uno stimolo affinchè si muova qualcosa a livello istituzionale per accrescere il personale accademico. Comunque, nel mio piccolo (di non studioso, di non accademico), esprimo il pensiero che vicino alla teoria e alle grandi menti accademiche, ci voglia anche il piccolo/grande collezionista che magari con tanti anni di passione e di studio da autodidatta, ha raggiunto alti livelli di conoscenza.
    2 punti
  16. Tra le prime Banche ad emetterli fu il Credito Italiano, uno dei maggiori Istituti di Credito di allora. In un momento di grande rarefazione delle monete metalliche, questi "miniassegni"andarono letteralmente a ruba presso i commercianti : ne giravano tantissimi e nessuno li rifiutava. Poi ci furono anche tante banche locali che si misero a produrli e ad distribuirli, e immediatamente si sviluppò anche un interesse collezionistico nei confronti di questi "assegnini", a volte graficamente molto interessanti. Ci furono anche dei falsi, ma non erano tantissimi quelli in circolazione. Ne fu stampato anche qualcuno di banche "di fantasia" , cioè inesistenti ma la penuria di spiccioli era tale che nell'insieme ne circolavano quotidianamente tantissimi. Fu proprio l'intensa circolazione e la carta di modesta qualità sui quali venivano stampati a logorarne molti rapidamente e non c'era giorno che molti, soprattutto quelli più malmessi, venissero versati presso le casse delle banche dai commercianti che ne avevano incassati parecchi (Bar, Edicole, Alimentari, ecc.). Poi l'Istituto di Emissione provvide a mettere di nuovo in circolazione le monete metalliche sufficienti per le esigenze del commercio, e rapidamente le banche provvidero a toglierli dalla circolazione ; il "fenomeno" terminò e con esso anche il collezionismo che si era sviluppato e che - come per le schede telefoniche - aveva dato origine anche ad emissioni predisposte proprio per i collezionisti, colorate e attraenti ma assolutamente speculative. A mio avviso vale la pena di conservarli : furono un mezzo sostitutivo della moneta che interessò l'intera nazione, una testimonianza di un passato che un giorno sarà guardata con curiosità e, magari, susciterà in alcuni anche un interesse collezionistico (come è avvenuto per i gettoni, verso i quali negli ultimi anni l'interesse è in costante aumento). Saluti.
    2 punti
  17. Aggiungo almeno ancora un giovane, questi ragazzi danno forza, fiducia, speranza, entusiasmo, spontaneità, sincerità , dobbiamo imparare anche da loro amici miei , buona domenica !
    2 punti
  18. Dalla conferenza che ho fatto sui 10 anni di attività del Gruppo Numismatico di Quelli del Cordusio ...
    2 punti
  19. Per compravendita di monete, c'è la sezione mercatino del forum, è fatta apposta... Ma, non so perché, ho come la sensazione che le monete rare in questione siano dei normali 2€ cc italiani, tedeschi o spagnoli circolati e che si tratti dell'ennesimo utente meteora che cambia nick ogni 2x3.....
    2 punti
  20. Buongiorno a tutti, è appena passato dal listino numero 7 di Numismatica Scaligera questo interessante errore di conio su di un grano da 12 cavalli, tra l'altro anche in altissima conservazione...
    2 punti
  21. Che bel convegno, mi è piaciuto davvero tanto, ottima organizzazione. Complimenti
    2 punti
  22. Buonasera cari amici!! Acquisto da mercatino....20 groschen della Repubblica Austriaca anno 1951, zecca di Vienna. Credo si tratti di bronzo alluminio. 1 euro.
    2 punti
  23. Da Poseidonia, uno statere incuso del primo, attraente stile arcaico nella tipologia non comune con cornice del diritto a semplice perlinatura e clamide del dio senza nappine finali : il peso di g. 6,45 è piuttosto calante rispetto al peso teorico di questa tipologia = g. 7,56 (Gorini) . Passerà il prossimo mese in asta Kunker 333 al lotto 663 . Un esemplare di questa tipologia è stato osservato a suo tempo in "Poseidonia statere incuso -- 25 Ottobre 2018"
    2 punti
  24. Io penso che l'umiltà sia uno strumento indispensabile per la ricerca. Non per niente si chiama "umiltà accademica". L'essere sicuri delle proprie argomentazioni è buona cosa, ma diventa pericoloso quando fa liquidare con disinvolta, rapida e acritica altezzosità qualsiasi opinione discordante. Il verificare sempre e comunque le proprie sicurezze, il confrontarsi con altri, il sapersi meravigliare: questo è ricerca, sviluppo e crescita. Ma questa è solo una opinione. Polemarco
    2 punti
  25. con i grandi studiosi nulla, con i presuntuosi arroganti abbastanza. Che poi gli studiosi siano grandi, è tutta da vedere (scrivo per esperienza diretta, anche se non in ambito numismatico) Ve ne racconto una, giusto per alleggerire l'atmosfera di questa discussione: negli anni 80 ero un giovane ricercatore in un istituto di ricerca privato, che lavorava su commessa. Il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) aveva con noi un contratto a tempo indeterminato su un tema di ricerca e la squadra addetta a tale lavoro inviava mensilmente al CNR un rapporto sull'attività del mese precedente. Un giorno è arrivata una lettera dal CNR che si complimentava per il lavoro svolto nell'ultimo mese: il resposabile del gruppo si è stupito, perchè nell'ultimo mese non avevano fatto niente di trascendentale rispetto a prima, ed è andato a riguardarsi il rapporto inviato. Ha notato, con stupore, che era molto più voluminoso (molte più pagine) dei rapporti che lo avevano preceduto e, sfogliandolo, ha visto che ogni pagina era seguita da un foglio bianco: la fotocopiatrice guasta aveva prodotto due pagine per ogni originale, di cui una bianca, e il CNR si era complimentato !
    2 punti
  26. Ai contendenti sfugge un elemento fondamentale: stanno confrontando le mele con le pere, e le rispettive posizioni dipendono dall'ambito di appartenenza. Non ha senso paragonare accademici tout court con autori che hanno sviluppato le proprie competenze a partire dall'ambito del collezionismo. La formazione di un accademico, nonché la sua attività, si fonda su basi del tutto differenti da quelle collezionistiche: spesso i numismatici accademici non sono neppure collezionisti, e osservano la moneta da un punto di vista radicalmente diverso, che esclude il concetto di possesso e che non considera significativi rarità, valore e conservazione. Viceversa, il collezionista avrà un approccio alla materia molto meno scientifico: a partire dal modo di scrivere meno rigoroso (anche dal punto di vista linguistico) e dalle finalità, che saranno del tutto diverse, come pubblico e come obiettivi, da quelle di un ricercatore. E' chiaro che se sono un collezionista sarò interessato PRIMA ai testi degli autori che muovono nel mio stesso ambito e solo DOPO - e solo eventualmente - agli studi accademici, che sono ai fini collezionistici di fatto meno UTILI, assai meno ACCESSIBILI e che non a caso non riguardano tutti gli ambiti della numismatica ma principalmente quella antica, che più si presta alla ricerca scientifica. Viceversa, un accademico difficilmente prenderà in considerazione opere non accademiche - quantomeno contemporanee - per la propria disciplina, vuoi per il modo in cui sono scritte, vuoi per la non sistematicità dei riferimenti alle fonti, vuoi per il taglio spesso soggettivo. Non voglio fare nomi, ma ai miei occhi tale distinzione risulta evidentissima: io sono nato collezionista, ho avuto una formazione accademica, ho per qualche tempo collaborato con alcuni nomi del COIN, e ora, abbandonato quel mondo, sono esclusivamente collezionista, ovviamente non dimentico del proprio passato. Mi risulta ovvia l'impossibilità di paragonare i nomi del gruppo A a quelli del gruppo B: ai fini collezionistici, è chiaro che mi tornano ben più utili le opere degli autori citati da eliodoro, ma a volte leggendoli son consapevole del fatto che i miei colleghi e maestri di una volta ne avrebbero immediatamente sottolineato la mancanza di rigore. Insomma, alla fine è il solito vecchio discorso: conosce meglio le monete un commerciante o un accademico? Chi ne ha viste tante o chi le ha studiate sui libri? La risposta è sempre la medesima: DIPENDE, dal nostro scopo anzitutto.
    2 punti
  27. Cari Amici del Forum, Posto questa moneta: il Mezzo Scudo di Vitt.Am.III 1793 che ho in collezione da decenni, non ho cartellini, nè una valutazione di conservazione. E'una moneta poco circolata, gravata però dal "conio stanco" e da imperfezioni sulla legenda ( qualche lettera sembra ribattuta ). Inoltre presenta un evidente "pallino" sulla fronte del Re ( anche qui conio/punzone usurato ? ). Sarei grato a chi volesse esprimere la propria opinione sia sulla conservazione, sia sull'anomalia del "pallino" Grazie a tutti Ciao Beppe
    1 punto
  28. Wow! Sinceramente non me lo aspettavo, adesso mi viene voglia di "allungare" il periodo della collezione fino ad Aureliano.
    1 punto
  29. Argentina - 25 Pesos 1967 Francia - 25 Centesimi 1905
    1 punto
  30. Belgio - 1 Franco 1939 Belgio - 1 Franco 1940
    1 punto
  31. "Presùmere" dalla Treccani: presùmere (ant. presùmmere, proṡùmere) v. tr. [dal lat. praesumĕre «supporre, congetturare», comp. di prae- «pre-» e sumĕre «prendere»] (coniug. come assumere). – 1. Ritenere in base ad argomentazioni logiche o a congetture; supporre, congetturare. Dal mio punto di vista non si intravedono minime probabilità che sia una vera moneta, si pone l'interlocutore di fronte all'evidenza (pesi e misure) che le sue congetture (derivanti da logiche sconosciute) siano del tutto errate. Comunque voglio dirti che, oltre ad essere una persona divertente, sei uguale a me: non ne fai passare una!!! Alla prossima, amico @TIBERIVS Buona serata!
    1 punto
  32. Per il MIR, sempre che uscirà, temo ci vorrà molto tempo. Intanto ad occhio non basterà un solo volume, come successo per altri MIR dedicati a zecche importanti e longeve, e dato che esistono già molte pubblicazioni su Venezia, come detto, che coprono ogni aspetto numismatico ad ogni livello di specializzazione desiderato, non so quanto possa essere editorialmente vantaggiosa l'uscita di un MIR. Ad ogni modo credo che se scrivi in mp ad @Alberto Varesi lui ti possa dare qualche informazione. Non dimentichiamo inoltre che, prima o poi, dovranno per forza uscire i volumi dei quaderni del BdN online sulla collezione reale, che molti di noi attendono con grandissimo interesse... Solo l'idea di poter finalmente vedere le immagini della smisurata raccolta fa venire l'acquolina in bocca! Riguardo al libriccino di @Arka (e Luciani), credo sia stata un'ottima intuizione: non credo di essere affatto l'unico che se lo porta dietro ai vari convegni come mancolista, è leggerissimo ed essenziale, insomma è qualcosa che mancava: difficilmente uno se ne andrebbe in giro per le bancherelle con un Montenegro Credo che una buona biblioteca dedicata a Venezia debba insomma avere più titoli che si possano completare a vicenda a seconda dell'uso. Se poi si affrontano tematiche specifiche, come dice tra gli altri @fabry61, è necessario integrare la biblioteca con i vari titoli, per esempio per il medioevo, per le anonime, per le oselle, per le medaglie, per le levantine e via dicendo (senza parlare dell'innumerevole massa di articoli scritti nel corso dei tempi). All'inizio sembra di annegare senza speranza in una mole di carta, ma poi con un po' di razionalità uno impara subito a sapere dove cercare la tal informazione.
    1 punto
  33. http://wildwinds.com/coins/byz/constantine_X/sb1847var2.jpg grazie per l'indicazione alla fine le ho guardate tutte sul Sears da Costantino X a Alessio I pre riforma e la più simile sembrerebbe lei. sembra un argento con patina d'oro. Alla fine abbiamo deciso di prenderla vista la spesa contenuta in due (sola? ?). Numismatici a Milano per una identificazione? Alla peggio ci servirà da lezione. ? grazie Alfredo
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  34. buonasera, invito raccolto, ci vediamo al Ponte alle 15,30. Non mancate! Buona domenica a tutti.
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  35. Direi che come classificazione ci siamo: CNI manca - Muntoni 55 . Nella mia scheda è giusta la tua attribuzione W-GIII/8-18, nota 16 .- Si tratta di una delle tante varianti che ho trovato in questa monetazione ed in particolare per quanto riguarda la legenda. Il flash sulle foto inganna un pochino le immagini. Ma globalmente direi un BB anche se il D/ mi sembra leggermente migliore del R/. Complimenti comunque. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GIIIIA/8
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  36. Repubblica di San Marino - 500 Lire 1988 - 1 euro
    1 punto
  37. Era una Mini l'auto che non frenava più, non fu abbandonata nel bosco da Anita che la guidò per l'ultima volta verso la sua casa in montagna. La parcheggiò davanti alla casa, monito ai ladri, ma anche rifugio improvviso di una volpe attirata dalle monete dimenticate nel cassetto del cruscotto che riproducevano due sue cugine lontane.
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  38. Nulla contro la nuova Associazione e tanto meno contro gli Accademici, alcuni dei quali conosco e stimo molto, ma sono allibito dall'arroganza e dai contenuti dei post di Pugliese. Se questo è reciproco rispetto e collaborazione !
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  39. Edimburgo... Che bella! E che bello il museo! Ci sono stato la scorsa primavera. Città magnifica e magica. E il museo è bello ricco di reperti interessanti! Grazie per aver riportato in alto questa discussione interessante... Se si parla di hoard... Io arrivo sempre come in falco!
    1 punto
  40. L'AUTO ADDORMENTATA NEL BOSCO C'era una volta, in un Paese lontano lontano, una pulzella di nome Anita che possedeva una vecchia auto diesel, verde come la speranza ma diesel come l'inquinamento. La borgomastra della città aveva deciso di condannare a morte l'auto della pulzella, ma lei non ci stava, non aveva il cuore di farla rottamare. L'avrebbero sventrata, privata dei sedili e ridotta ad una schiacciata di lamiera. No, non poteva permetterlo. Quella vecchia scatola le aveva tenuto compagnia e qualche volta aveva accolto un amore, un affetto, un ricordo. Così aveva deciso di abbandonarla in un bosco. Avrebbe lasciato un finestrino aperto. Per un passerotto sarebbe stato un nido già pronto, per uno scoiattolo un rifugio, per una marmotta un posto nuovo da annusare. E se si fosse messo a piovere forte forte un gatto selvatico lì dentro non si sarebbe bagnato. Però, pensandoci bene, quel gatto avrebbe fatto un sol boccone del passerotto e della sua famiglia...già...ma si è mai visto un pennuto che fa il nido sul sedile di un'auto? E come potrebbero i piccoli spiccare il volo? No, niente volatili, sarà la tana di qualche gatto o di qualche volpe. Anita non ha ancora abbandonato la sua auto e già muore dalla voglia di scoprire chi andrà a curiosare fra il volante e il cruscotto, fra i sedili e i tappetini. Curiosare, appunto. Si sa, le donne sono curiose. Così, in una notte di fine maggio, la nostra dolce pulzella abbandona finalmente la sua auto nel bosco. Quanto tempo passa prima che Anita torni nel bosco a curiosare? Un mese? Una settimana? No, ventiquattr'ore o poco più. Eccola, adesso ha parcheggiato la sua nuova ibrida al limitare del bosco. L'aria è tiepida, dolce e senza vento. La luna rischiara gli alberi e accarezza il riposo dei fiori. A tante carezze una margheritina si è destata e schiude appena i suoi petali al bacio di quel pallido sole. Anita si è portata una torcia. Una torcia e un bastone, non si sa mai, anche se lei ha più paura degli umani che delle bestioline e delle bestiolone. Ecco, il verde della sua vecchia bagnarola...no, aspetta, non puntare la torcia, avvicinati...guarda. Non c'è nessuno nell'auto...hai visto? E' troppo presto. Poi un rumore improvviso, come di chi si fa strada fra i cespugli. Subito! Nasconditi e zitta, non fiatare. La pulzella si mette la mano sulla bocca. Il cuore batte forte, ma il respiro e la paura sono coperti dal bubolare di un gufo, di vedetta sulla quercia di fronte. Un'ombra...ma è in basso...ma chi è? Un bambino? Ma è grigio? Non è un bambino..che bello! E' un lupo! Che bestia terribile...che bestia meravigliosa! Il lupo balza sul cofano e poi sul tetto dell'auto. Non gli importa niente di Anita, ha una cosa da fare. Adesso ha alzato il muso, sì, sembra...è come dentro la luna. Piano? No, adesso più forte, sempre più forte. Sta ululando alla luna. Cos'è questo, adesso? Non voltarti. E' solo il gufo che ha portato via le ali. Sono spaventati gli animaletti del bosco? Macché, hanno aperto gli occhi e li hanno subito richiusi, conoscono bene quel lupo solitario. Sai, lui non fa paura neanche al leprottino nato ieri, che rimette la testolina piena di sonno fra le zampe della mamma. Anita, è tempo di tornare a casa. La luna piena ti guida fra i rami del sentiero. La torcia è spenta, l'auto nuova lucida la notte. Sogni d'oro, dolce pulzella. La tua vecchia auto ora appartiene al bosco.
    1 punto
  41. Di nulla. Ti ho dato del "lei" nella risposta (può) ma senza volerlo. Leggasi "puoi". apollonia
    1 punto
  42. Condivido volentieri anche la mia... Al momento questa particolarità è presente solo su questo millesimo (ma parliamo di napoletane, quindi mai dire mai...) Particolarità già segnalata dal D'Incerti, quindi conosciuta dal 1959.
    1 punto
  43. Interessante. È il primo statere attribuito agli Orreskioi che vedo con questo diritto. La classica raffigurazione dei loro stateri è il centauro che tiene una ninfa fra le braccia, come negli esemplari che ho descritto nelle discussioni https://www.lamoneta.it/topic/135627-le-monete-del-regno-di-macedonia/page/4/?tab=comments#comment-1554166 https://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-più-attraenti-di-alessandro-magno/page/19/?tab=comments#comment-1011787 Questi stateri sono stati coniati in Macedonia ca 150 anni prima di Alessandro Magno, durante il regno di Alessandro I (498-454 a. C.) o anche del sovrano della dinastia argeade che l’ha preceduto, Aminta I (540-498 a. C.). Si tratta di stateri d’argento di ca 10 g di peso denominati Orescii (o Orrescii o anche Orreskioi) dal nome delle popolazioni della Macedonia o della Tracia che li avevano prodotti. Probabilmente queste erano tribù tracio-macedoni che lavoravano nelle miniere d’argento del monte Pangeo, così poco conosciute da non essere menzionate da nessun autore antico e che sono a noi note attraverso queste loro coniazioni. Da notare che Omero chiama il centauro “Orescoos”, l’abitante delle montagne (Iliade I, 268), ed è questa la ragione della scelta del soggetto raffigurato sulle monete coniate dalla tribù degli Orreskioi.
    1 punto
  44. Attendendo il proseguo di quella che sarà un'interessante discussione, contribuisco con questa mia banconota single face. Vi è raffigurato Charles Vyner Brooke, terzo e ultimo Rajah bianco di Sarawak
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  45. Infatti, solo proof e rotoli! Comunque penso che la Montessori non raggiungerà le quotazioni dei vigili del fuoco, cioè si venderà come le precedenti a poco più del prezzo Iniziale... Secondo me se si è esaurita in un lampo è perché gli utenti d'istinto non trovando più disponibile l'altra si sono riversati sulla Montessori...
    1 punto
  46. E che si dovrebbe dire di chi ha avuto l'infame idea di pulire aggressivamente monete papali di ottima qualità e molto rare lasciandole piene di graffi e rovinando un' ottima collezione fatta con grande gusto e profondi sacrifici ?? Almeno qui hanno fatto scempio di una moneta relativamente recente .... Naturalmente non vanno giustificati o scusati in nessun caso.
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  47. IL MARESCIALLO E LE MONETE RUBATE Il nuovo Maresciallo, Comandante della Stazione dei Carabinieri del mio paese C***, si presentò alla popolazione il 4 Novembre, Festa della Vittoria, giorno molto importante e sentito dalla popolazione e che richiamava sempre Autorità, ex Alpini, Carabinieri in congedo, ed una folta rappresentanza della Curia. Quando l'Alfetta si fermò sulla piazza, centinaia di occhi curiosi scrutarono per vedere come fosse il nuovo Rappresentante dell'Ordine. Non fu un bel vedere, perché il Maresciallo Vitaliano Lapaglia era un omone obeso e ansimante che fu estratto a stento dall'abitacolo, grazie alla prestanza dell'Appuntato e del Brigadiere. Durante la cerimonia, strozzato dalla divisa, con i bottoni gementi per lo sforzo, fu preso di mira dai piccioni, che dal campanile planavano invariabilmente sul suo cappello e sulle mostrine, cosa che creò una crisi isterica al malcapitato, che sempre più paonazzo ed incavolato, continuava a sbracciarsi ed a urlare contro i volatili. Dopo questa figura ridicola, le prime decisioni che prese per salvaguardare l'Ordine Pubblico, furono: portare l'Alfetta in carrozzeria per allungare i “binari” dei sedili anteriori, così da poter entrare, ed in seguito, cominciare una lunga diatriba con il vecchio Parroco, perchè non faceva il possibile per evitare la piaga dei piccioni. Il Paese era tranquillo, a memoria d'uomo non si era mai verificato un omicidio, i furti erano pochi, tutto si riduceva a qualche diatriba familiare ed alle liti tra vicini. Quindi Vitaliano si poteva dedicare alla sua passione viscerale (in tutti i sensi): mangiare, mangiare, meglio ancora se a “scrocco”. In paese ormai, lo chiamavano “Sergente Garcia”, tutti erano al corrente di queste sue abitudini goderecce, ma essendo un'Autorità, erano mezze parole, qualche epiteto, qualche battuta salace. Con il tempo diventammo amici, perchè in fondo era un bonaccione che chiedeva alla vita soltanto di non avere dei “casini” e dedicarsi a soddisfare le sue insaziabili papille gustative. A tutte le questioni cercava di applicare il “Metodo Lapaglia” che consisteva nell'appianare ogni lite o piccolo reato, evitando denunce, querele e cercando di comporre le diatribe con blandizie, minacce velate, mezze parole, accompagnate da una mimica faciale inconfondibile: stringere le labbra grassoccie a forma di “culo di gallina” (il cosiddetto “aumma aumma” alla maniera di Totò) . Il metodo funzionava e, naturalmente, il Maresciallo aveva il suo tornaconto alimentare: salami, salcicce, forme di formaggio ed in periodo di Festività anche capponi e porchette! §§§§ Ebbi modo di toccare con mano il “Metodo Lapaglia” poco tempo dopo. Avevo preso nella mia cassetta di sicurezza in Banca, un album contenente Marenghi e Sterline ed avevo aggiunto delle monete Sabaude e del Regno, in vista di uno scambio con un mio amico Numismatico Professionista, che avrei ospitato per un paio di giorni a casa mia. L'appuntamento saltò per motivi di salute del Professionista. Avevo prenotato una cena in un noto Ristorante della zona e non volendo disdire, andai con mia moglie, scusandomi per l'assenza del mio ospite. Al ritorno, in tarda notte, trovai la casa svaligiata e... naturalmente le monete erano sparite! Telefonai alla Stazione dei Carabinieri e poco dopo si presentarono a casa mia il Maresciallo e l'Appuntato, assonnati e incavolati, per procedere ai "rilievi" ( cioè dare un occhiata sommaria al disastro ). Il Maresciallo con fare grave, tra uno sbadiglio e l'altro, sentenziò lapidario: “ E' un furto! “. Consegnai le fotografie delle monete e non dormii per qualche notte, pensando di aver perso gli amati tondelli per sempre. Dopo qualche mese invece... fui convocato alla Stazione dei Carabinieri! Ero impaziente, passavano i minuti, quando finalmente l'imponente figura del Maresciallo si stagliò sul vano della porta: “ Era “La Stampa” Dottò... abbiamo svolto un grande lavoro... preso il delinquente, recuperata la refurtiva, ehh.. adesso anche i giornali sanno chi è il Maresciallo Lapaglia! Vieni a vedere le tue monete!”. Le monete erano poste in una scatola di cartone ed erano una meraviglia, Scudi di Genova e di Venezia d'argento, molte monete d'oro che non avevo mai toccato con mano. Ero come rapito, ma mi svegliò la voce del Maresciallo: “ Dottò, metti 'na firma qui, ti prendi le monete e Noi, Dico NOOOI ci troviamo una sera in quel Ristorante che tu BEN conosci !”. Lo guardai sconcertato, aveva un sorriso a 32 denti ed azzardai timidamente: “Il problema, caro Vitaliano è che le monete non sono mie e quindi non le posso prendere!” . Oddio, La..paglia prese fuoco! Il viso del Maresciallo avvampò, passando a varie tonalità di Rosso; quando arrivò al fantozziano Rosso Pompeiano, cominciò a gridare fissandomi intensamente con i suoi occhi porcini: “Io che ho risolto il caso trovando il delinquente e recuperando il maltolto...Io che il Colonnello mi ha proposto per un Encomio...Io che sono stato intervistato dai giornalisti! Cosa dico a Tutti? Che mi sono sbagliato? Ma vattenne!!! “ E lasciò ricadere la sua pesante mole sulla poltrona che emise dei gemiti sinistri. Feci per andare via, quando Vitaliano mi apostrofò: “Dottò chi nasce fesso...muore fesso!”. Mi tolse il saluto, nei mesi seguenti cercai invano di avvicinarlo, ma lui era “ 'na capa tosta ” e svicolava. Usai l'unica arma che poteva avere successo: un invito in quel famoso Ristorante della zona. Tra una portata e l'altra, buttai l'amo: “E le monete ?” Mi guardò di traverso :“ Non ti dico niente perchè chi nasce...” “ Eh no, adesso basta! Chi nasce cesso... muore cesso! Ti sei guardato? Non sei il sosia di Paul Newman!!”. L'amicizia era rinata ed è forse la cosa più importante di tutta la storia. Posto la tipologia di una moneta che era parte della refurtiva: Scudo Largo – Rep. Di Genova ( immagine dal web: Ex Asta Varesi N.60 ) Ciao a Tutti cari Amici, e Grazie a chi avrà la pazienza di leggere questa storia. Beppe
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  48. Il merito è solo loro, delle monete che passano in asta....
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  49. Mi sembra che a qualcuno sia sfuggito questo messaggio. Per ora mi sono limitato a nascondere due post... Ma potrei avere la mano piú pesante in seguito.
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  50. Ti rispondo solo ora perché ho il computer rotto. È evidente come già dal suo messaggio vi sia una cattiva interpretazione del mio messaggio. Io con non accedemici non escludo i semplici studiosi che non appartengono alla cerchia universitaria, come invece lo statuto di questa società mette in evidenza. Fra l' altro vorrei segnalare come lo statuto vada ad escludere figure chiave per la numismatica come quelli appartenenti al ramo economico... Senza Storia Economica la Numismatica è fine a sé stessa. Esempi di figure Numismatiche di prim ordine non accademiche sono molteplici e costituiscono la quasi totalità degli autori di testi ancora oggi usati come riferimento: Maurice Cammarano per i luigini, Giovanni Dattari per le romane alessandrine, Giovanni Pesce e Giuseppe Lunardi per la monetazione genovese e delle sue colonia , J.J North, Lord Stewartby per la monetazione inglese , Bellesia autore di numerosi studi e pubblicazioni su diverse zecche, Toffanin, il nostro Esposito autore fra l' altro dei Bollettini di Numismatica sulle monete della zecca di Massa della collezione di V.E. III che forse rappresenta l' esempio più importante di questa categoria a cui andrebbe portato maggior rispetto.
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