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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/27/20 in tutte le aree

  1. Cari amici, è con un certo orgoglio che vi presento un importantissimo nuovo arrivato nella mia collezione: l'Oncia da 30 Tarì del I tipo, datata 1785. La conservazione non è eccelsa - come sempre per le mie monete - in particolare per via dei graffi (non di conio) presenti al D/ davanti al volto di Ferdinando ma evidenti in particolare al R/. La mia priorità era che fossero buoni i rilievi dell'aquila e del busto del re; qualcosa, per salvare il portafogli, andava un po' sacrificato. Vi prego di voler contribuire con tutti i commenti e le osservazioni possibili e immaginabili. Grazie a tutti.
    8 punti
  2. Mi tirate dentro per i capelli... E' per questo che ne ho così pochi..!!! Allora, quando si scrive un catalogo ci si trova di fronte a molte problematiche. Una di queste è stabilire la rarità di ogni moneta. La prima cosa che si deve fare è studiare il pregresso, ovvero andare a cercare tutte le pubblicazioni in materia e guardare che grado di rarità è stato dato a ciascuna moneta. Per Venezia è d'obbligo iniziare da Papadopoli (ottima fonte ma un po' datata), per proseguire con Gamberini, Paolucci (grandissimo conoscitore delle monete veneziane) e Montenegro. Poi c'è tutta la letteratura che non segnala la rarità, ma dalla quale si possono ricavare delle ottime informazioni. Un esempio eccellente di questa categoria è il Corpus Nummorum Italicorum, più noto con la sigla CNI. Infine l'ultima cosa di cui tenere conto è l'esperienza. Chi si occupa di una monetazione da decenni accumula una dose massiccia di informazioni di cui può fare un ottimo uso. Devo dirvi che a distanza di otto anni dalla pubblicazione del catalogo ''Le monete di Venezia'' qualche piccola variazione nelle rarità la farei sicuramente. Spero di aver chiarito qualche dubbio. Arka Diligite iustitiam
    5 punti
  3. Questa medaglia non è un rebus, un milanese moolto, insisto moolto anziano saprebbe il significato. ( Te set un ratt, te set un pulaster ) A domani il seguito
    2 punti
  4. Ma certo! Hai proprio ragione. Facciamo come in Cina, quando il governo “ammonì” uno dei primi medici ad aver scoperto che la situazione non quadrava. Perché allarmare inutilmente la popolazione? Nascondiamo tutto il più a lungo possibile, no? Non possiamo mica mancare di rispetto al sacro Dio Denaro e anteporre (per una volta) la salute dei cittadini... Ma non vi preoccupate! La situazione è completamente sotto controllo. In una settimana, l’emergenza sanitaria è completamente finita. Evviva! ??? Le regioni hanno già detto di voler riaprire le scuole, i cinema, i teatri, ecc. Torniamo tranquillamente a messa, allo stadio, alla nostra vita normale. È tutto finito, anzi il coronavirus non è nemmeno mai esistito. Era un complotto dei giornalisti e delle aziende di mascherine e disinfettanti. Io, invece, mi vergogno di una nazione che non è in grado di mantenere una linea decisionale per più di una settimana. Almeno il governo cinese, pur avendo commesso una miriade di errori, ha avuto la spina dorsale per imporsi. Quando ha detto “quarantena e chiusura delle scuole”, ha rispettato la decisione fino alla fine. Loro non avranno avuto un danno enorme alla propria economia, vero? Solo noi italiani bruciamo decine miliardi di euro in pochi giorni... Ma dai! Siamo proprio la Repubblica delle banane!
    2 punti
  5. Credo che questo casino assurdo sia il frutto di un disastro amministrativo e mediatico che si è consumato soprattutto negli ultimi giorni e a cui solo oggi le autorità (sia centrale che regionali) stanno cominciando a porre tardivamente rimedio con un cambio totale di rotta nei comportamenti e nelle dichiarazioni. Adesso si revocano ordinanze e s'invita alla calma e alla regionevolezza, al non eccedere e al non essere disfattisti, dopo che soprattutto da parte dei presidenti delle principali regioni coinvolte era tutto un appello al preparasi all'imminenza di una catastrofe pandemica, manco fosse scoppiata la terza guerra mondiale combattuta a colpi di armi biologiche. Il tutto condito con una serie di ordinanze spesso del tutto assurde, con la chiusura di scuole, locali e cinema nonchè il fermo di eventi pubblici e sportivi anche in molti posti (addirittura regioni intere) dove non c'era nessun bisogno di farlo perchè non erano stati segnalati casi o ce n'erano pochissimi, comunque non tali da giustificare misure talmente drastiche. La gestione dell'emergenza dal punto di vista della comunicazione: questa si che è stata una vera catastrofe, e ha messo bene in evidenza soprattutto l'incompetenza di molte amministrazioni regionali. Vediamo un po' di fatti. - E' vero che questo virus è più potente dell'influenza, ma lo è "di stretta misura", cioè le sue vittime sono le stesse dell'influenza: anziani in età quasi sempre molto avanzata e persone che presentavano già patologie più o menio gravi di qualche tipo. Non c'è mai stato e non c'è il rischio di ecatombi con morti di massa in ogni strato della popolazione. - La rapidità di diffusione di questo virus pare anche molto elevata, ma questo non cambia praticamente nulla nel punto di cui sopra. Sostanzialmente secondo me ci siamo tirati da soli la zappa sui piedi, favorendo noi stessi una sovraesposizione mediatica di questa faccenda e non secondariamente essendo incapaci di coordinare adeguatamente stato e regioni. Il primo ha reagito tardivamente (bisognava svegliarsi prima con l'allerta ad ospedali e aeroporti) e le seconde per varie ragioni hanno aggiunto casino al casino muovendosi ognuno per conto suo e approfittando dei poteri di autonomia per attuare decisioni assurde e fare dichiarazioni altrettanto assurde. E' chiaro che in un contesto simile siamo diventati "la Cina d'Europa", trasmettendo inevitabilmente la nostra ansia al resto dell'UE: abbiamo rischiato sospensioni di Schengen, piovono disdette agli alberghi (ormai per quest'anno il settore turistico è quasi certamente fo***to), si rimandano saloni ed esposizioni per annullamento o mancanza di partecipanti, molte aziende faticano con le forniture, gli italiani che vogliono uscire dallo stato tendono ad essere trattati come appestati, con tanto di manager, imprenditori e addetti all'import-export che non possono più lavorare. Non siamo in presenza di un killer letale che rischia di ammazzarci tutti, ma solo di una sorta di variante un po' più cattiva dell'influenza. Abbiamo bloccato i voli diretti per la Cina (che potevano essere tutti contollati), favorendo i ritorni coi voli con gli scali (impossibile bloccare tutto, ovviamente) e non abbiamo fatto quarantene all'inizio... poi siamo cascati dal pero all'improvviso mettendoci a fare tamponi a tutto spiano, così da far inevitabilmente esplodere il "bubbone mediatico". Se è vero che nel resto dell'UE risultano meno casi solo perchè si fanno meno tamponi (lo ritenevo assurdo, ma pare che sia così) allora lì si è semplicemente gestito il Coronavirus come fosse un'influenza. Risultati: niente panico e, alla luce dei dati che ormai abbiamo senza dover sentire la Cina, niente morti a tutto spiano così come da noi. Ma niente isteria collettiva con scomparsa del disinfettante, niente mascherine vendute a 5 €, niente corsa all'accaparramento di carrelli interi d'acqua minerale e latte fresco (sanno solo gli psicologi perchè), niente supermarket presi d'assalto e svuotati e niente trattamenti da quarantena di massa dell'intero stato. Alla fine chi è stato il fesso? Non vorrei sollevare polemiche, ma ormai a parità sostanziale di risultati noi ci avviamo quasi certamente verso la recessione, gli altri no.
    2 punti
  6. Mi dispiace ma l'ho già fatta mettere in quarantena.
    2 punti
  7. Non avendo ricevuto le adesioni sperate all'annuncio (sempre valido) faccio un'altra proposta (della serie "I benefattori dell'umanità sono spesso ignorati") : Per soli 19,99 (contattatemi via MP , datemi il vostro indirizzo mail e vi fornisco l'Iban per l'accredito) aggiungo all'antivirus del vs. PC un potente Anticoronavirus che vi proteggerà quando scopriranno che il morbo si trasmette anche con le mail o con la frequentazione di siti pericolosi, per esempio, giornali online, buco dei fessi e altri dis-social , eccetera. Non perdetevi questa occasione, scade fra sei mesi, affrettatevi.
    2 punti
  8. Mi cito perchè nella mia prima risposta è ben specificato che i SESINI di Ranuccio I presentano Sant'Ilario; quelli per Ranuccio II presentano la scritta su tre righe. La moneta di cui chiedi con Sant'Ilario è un 10 soldi (non un sesino) ed è per Ranuccio II. Qui nessuno ha scritto che San'Ilario non compare mai nelle monete di Ranuccio II; non compare nei sesini di Ranuccio II e successivi... in altre monete è presente... Spero che ora sia chiaro ciao
    2 punti
  9. Già vero! Vuol dire che anch'esso non è estraibile. Coincard in astuccio è, per capirci, tipo il 2 euro FDC vigili fuoco. Quest'anno tra mille monete colorate e confezioni diverse hanno fatto a mio avviso troppo casotto.
    2 punti
  10. Le foto sono scarse, ma direi senza grossi dubbi: emissione imitativa, zecca locale di area gallica. Il modello ufficiale è la FIDES MILITVM Di Tetrico I. Dimensioni e peso fanno pensare a una coniazione tardiva post 270/280 d.C.
    2 punti
  11. Buonasera a tutti, non è un segreto il mio amore per il rame e ramini di Ferdinando IV, quello che posto è un nominale che non ho mai preso in considerazione, di cui ho sempre rimandato l'acquisto, perché distratto dai Cavalli (a proposito ne ho preso un altro di 9 cavalli, il 19°?) però ritorniamo alla moneta oggetto del post, ho fatto decine di foto con varie combinazioni per far risaltare quello che vedono i miei occhi, non sono molto soddisfatto delle foto ma di meglio non sono riuscito. 4 Tornesi Ferdinando IV 1799 Magliocca 386 Aspetto vostri pareri. Saluti Alberto
    2 punti
  12. Dopo anni anche il primo millesimo della serie di questa tipologia e' arrivato in collezione : 2 Denari II Tipo 1676 Vittorio Amedeo II Fortunatamente gran parte della legenda e' visibile.
    2 punti
  13. Buonasera a tutti. guardando tra vecchie scatole mi è ricapitata in mano questa medaglia. Non ho mai capito di cosa possa trattarsi e in rete non ho trovato niente a riguardo. Mi piacerebbe quindi conoscere la vostra opinione in merito (spero che qualcuno abbia già visto una medaglia simile [magari solo un'orribile patacca, chi può dirlo? ?] Spero che le foto siano visibili per via del peso, nel caso in cui siano troppo piccole provo a descriverla. Si tratta di una medaglia di metallo argenteo (non penso sia proprio argento, ma non posso escluderlo) ricca di smalti (lo sfondo è di smalto blu) riproducenti vari sei stemmi che mi sembrano appartenere a squadroni dell'areonautica statunitense. Cinque di questi sono disposti a stella attorno al sesto (di maggiori dimensioni) su cui campeggia un 16, contornato dal cartiglio sixteenth air force. Sul controno vi sono le scritte "4350 + HRS / 30 YRS", un piccolo stemma statunitense, le scritte (OAF / OEF / OIF" e tre stelle. Al rovescio (dritto?), anch'esso in smalto blu, vi è il sigillo statunitense (aquila ad ali spiegate caricata di stemma che stringe frecce tra le zampe. Al di sotto vi sono quelli che sembrano due caccia, la scritta "Presented to a good friend" e la bandiera americana. Sulcontorno vi è la scirtta 'Colonel "Eb" Eberhart', tre stelle, la scritta "FORTUNE FAVORS THE BOLD" e di nuovo un piccolo sigillo americano. Il contorno è liscio. Il diametro è di 5 centimetri e il peso corrisponde a 43 grammi. Spero che qualcuno sappia identificarla. Grazie a tutti per le eventuali risposte. Saluti Regium Ecco il rovescio
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  14. Quindi si tratta di una medaglia curiosa uniface di Renato Chiavacci. Vista la passione per le bocce dell’autore, il globetto vicino ai topolini può essere il boccino e il globo sotto il topo una boccia. Quanto all’insulto "allegorico", potrebbe essere in dialetto milanese “Ciaparàtt!”, letteralmente “Acchiapparatti”, ovvero “Buono a nulla”, oppure “Va a ciapà i ratt” ovvero “Vai a prendere i topi”, come invito a perder tempo altrove. E il riferimento va inteso non solo al gioco delle bocce ma anche a quello della scopa.
    1 punto
  15. Tratto da C. Crisafulli, 2008 "Economia monetaria in Italia alla vigilia del IV secolo d.C. Il ruolo dell'antoniniano e dei suoi omologhi gallici alla luce delle fonto numismatiche e stroico-letterarie", pag. 17. http://paduaresearch.cab.unipd.it/473/2/1._Testi.Tesi.pdf Ciao Illyricum
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  16. Questa è la vera coronapapus
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  17. 1 punto
  18. Il riferimento è all'art. 586 bis c.p. = l'ipotesi (ripeto ipotesi) di reato è l' Utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Con il coronavirus non centra niente. Polemarco
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  19. Due anni fa ho parlato con un medico di Milano. Ai rifugiati siriani sono state diagnosticate malattie: scabbia, lebbra, sifilide. E attraversarono l'Europa senza quarantena. Perché?
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  20. Concentrandomi solo sulle sigle e sul nome, non avevo preso in considerazione i numeri che compaiono al dritto, 4350 ore/30 anni. Penso si riferiscano al servizio svolto da Eberhart, 30 anni in aviazione, 4350 ore di volo. Le sigle e gli stemmi farebbero quindi riferimento agli scenari di guerra (Jugoslavia, Iraq, Afghanistan) e alle squadriglie in cui il colonnello ha prestato servizio. Quindi, questa dovrebbe essere la SUA medaglia, resta da capire se è un esemplare unico, cioè fatta fare apposta per lui, o se la stessa, naturalmente con nomi, numeri e sigle variabili, veniva, o viene consegnata, agli ufficiali che abbiano raggiunto un certo grado di servizio o, anche, al momento della loro messa a riposo. La frase al rovescio, Presented to a good friend, mi fa propendere per la prima ipotesi, mi sembra troppo personale per una medaglia genericamente destinata a tante persone diverse. E allora sparo l'ultima cazz.. ehm, ipotesi una medaglia fatta fare dagli aviatori del suo squadrone in occasione del suo congedo, o semplicemente per il raggiungimento di un traguardo che immagino non sia da tutti. Resta da capire come fai ad averla tu, se è quello che ipotizzo, io, fossi il colonnello, non l'avrei mai data via... ma chissà, magari gli eredi Proviamo a chiamare @villa66 forse ne ha viste di simili. petronius
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  21. Buonasera a tutti, premesso che amo molto questa discussione di Fratello Beppe, @giuseppe ballauri, osservavo le foto (è ancora in viaggio) del mio ultimo 9 cavalli di Ferdinando IV anno 1791, cercavo di ricostruire la sua storia, il perché di alcuni particolari così evidenti ad occhio nudo e altri ad occhi più esperti o solo più curiosi come i miei ed ecco che la moneta ha iniziato a raccontare la sua storia. Correva l'anno 1791, e più precisamente era il 17 Gennaio, festa grande per le vie di Napoli, si fremeva per i preparativi per il grande falò in onore di Sant Antuono protettore degli animali e non solo, festa molto sentita a Napoli e nei dintorni. Faccio una piccola premessa.. ? (O cippo ‘e Sant’Antuono. Fu Carlo III di Borbone ad ufficializzare i mestieri ad essa legati e a distanza di anni la festa del cippo di Sant'Antuono si ripete puntuale ogni anno. Le Origini Si narra che in tempi passati Sant'Antonio scese agli inferi con il suo maialino per rubare il fuoco e regalarlo agli uomini, la fiamma ha, infatti, potere purificatorio e scaccia via malattie e malocchi dell'anno appena iniziato. Ma il Santo non ricevette una buona accoglienza, i demoni riconoscendolo gli presero il bastone e non lo fecero entrare. Ma il maialino si infilò di corsa mettendo tutto a soqquadro e i diavoli ebbero un bel da fare a riordinare. Fu così che Sant'Antonio disse ai diavoli "se volete che lo faccia star buono, dovete ridarmi il mio bastone" . Una volta restituito il bastone al padrone, il maialino si tranquillizzò. Ma non si trattava di un bastone qualunque, si trattava del bastone di ferula dal midollo spugnoso e se una scintilla entra nel midollo il legno continua ad ardere ma da fuori non si vede nulla. Così diavoli ignari che Sant'Antonio avesse il fuoco nel bastone lo lasciarono andar via. Solo una volta fuori, il Santo alzò il bastone infuocato in segno di benedizione cantando: "Fuoco, fuoco, per ogni loco; per mondo fuoco giocondo!". Da quel momento, donò agli uomini il fuoco sulla Terra). Riprendiamo il racconto.. Tutto avveniva nel Buvero di Sant'Antuono, dove si trova la chiesa dedicata al Santo. Qui in questo quartiere popolare di Napoli, si svolgeva il 17 gennaio la processione in onore del Santo, al termine della quale venivano benedetti gli animali. A questo momento seguiva l'immancabile rito del "fuocarazzo", ovvero si preparavano grandi cataste di legno per darvi fuoco, un modo per simboleggiare la potenza del Santo in grado di spegnere le forze del Male ma anche un modo per disfarsi del vecchio. Infatti era usanza lanciare dai balconi tutti gli oggetti inutilizzati in legno per contribuire al cippo. Ecco il momento fatidico in cui entra in scena la nostra monetina, poverina era rimasta nel fondo di un vecchio cassetto malconcio , cassetto di cui il proprietario ne ignorava il contenuto, lo credeva o ricordava vuoto, eccolo prendere parte all'allegro fuocherello.. ? Sentiva le urla di gioia della folla, il fervore nel disfarsi del vecchio, dell'esorcizzare il passato, le grida dei ragazzini in festa, che si rincorrevano per la piazza e le viuzze vicine, ecco che uno di loro, Sasa'(Salvatore) un ragazzino di 11 anni con tanti riccioletti e una lunga camicia bianca solo nel nome, si ferma all'improvviso, rapito da un qualcosa che ha attirato la sua attenzione, ai suoi piedi, tra la cenere e i tizzoni ancora ardenti, eccolo un dischetto marrone, un viso familiare(riconosciuto tramite i racconti e i soprannomi sentiti in casa e per le viuzze fra queste ''Re Nasone''). ? Con fare disinvolto, e con abilità da gran maestro il piccolo Sasa' aiutandosi con un rametto scosta la moneta liberandola dal rogo, per fortuna era alla base del fuoco nel perimetro più esterno, dove la temperatura era più bassa e la cenere ormai tiepida. Ormai era fatta, la monetina annerita ma quasi intatta finisce nelle tacche di Sasa' che si allontana fischiettando e saltellando dalla gioia. Sasa' non si separò per tantissimo tempo da quella moneta, perché la riteneva magica, un dono di Sant Antuono, un dono ardente, un talismano un porta fortuna. Fino a quando la moneta ha ripreso il suo viaggio nel tempo e nella Storia fino ad arrivare nelle mie mani.. Spero che vi sia piaciuto il racconto. E mi raccomando, fate raccontare anche voi le vostre monete, non aspettano altro. Saluti Alberto
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  22. A parer mio nessuna delle due è cancro del bronzo..anzi la prima sembra avere addirittura ancora residui dell'argentatura originale
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  23. Buonasera, complimenti @Gallienus, un gran bel pezzo, direi che hai centrato la prima parte del tuo sogno Numismatico, moneta godibilissima, mi aspetto di vederla insieme alle altre in vassoio (vassoio rinforzato immagino.. ?). Saluti Alberto
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  24. https://it.wikipedia.org/wiki/Oncia_troy Saluti TIBERIVS
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  25. Ciao, segnalo questo esemplare nella prossima e-live di Nomisma : https://nomisma.bidinside.com/it/lot/581053/venezia-alvise-iv-mocenigo-1763-1778-/ Michele
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  26. Le tessere del domino sono tutte suddivise in due sezioni recanti dei punteggi segnati con dei pallini, da 0 (nessun pallino) a 6 (sei pallini), mentre qui c’è un solo valore come nelle carte da gioco. Potrebbe trattarsi di un gioco di carte in cui conta il settebello e la primiera e quindi ogni sette, che può far presa di un altro sette o di due carte la cui somma dà sette, è una carta importante. La presenza del sette ruotato a sinistra tra i topi è un mistero, come pure la presenza del globetto tra i due topolini a sinistra (carta di valore 2?) e del globo sotto il ratto a destra (carta di valore 5?). Naturalmente anche la presenza dei topi su una medaglia o un medaglione è insolita e rende difficoltosa l’interpretazione della scena. Per quanto concerne i due oggetti incrociati a h 12, chissà che non facciano riferimento a un'associazione dei lavoratori della pietra (cavatori e scalpellini) o qualcosa del genere.
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  27. Cosa non ti era chiaro in "utilizza la sezione "identificazioni e valutazioni"? Comunque: le monete 2 e 3 puoi metterle senza rimpianti nella pattumiera, in quanto il loro posto è quello: una è un gadget delle merendine e l'altra una patacca per nostalgici del Duce. La 4 non è una moneta ma un gettone. La 6, la 14 e la 18 sono centesimi americani ancora in corso, li puoi spendere al tuo prossimo viaggio. La 5, 7, 9, 11 e 12 sono spiccioli del regno d'Italia senza valore economico: puoi tenerli o regalarli ai bambini. La 1, la 8 e la 17 sono le più interessanti: la 1 e la 17 varranno una decina di euro, la 8 un paio di euro. Il resto è roba assortita senza valore.
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  28. ciao @numa numa rimango sempre colpito dalla tua cultura numismatica, intesa in senso ampio, anche come conoscenza di persone, storie etc... che invidia (in senso più che positivo)
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  29. Ciao! Ti racconto un anedotto ... prendilo, appunto, come tale senza pretese di veridicità (anche se ....) L'immagine in parola coniata sulla Lirazza (ma anche su altre monete), è risaputo, rappresenta la GIUSTIZIA; quasi sempre questa è identificata con la figura di una donna bendata che impugna in una mano la bilancia e nell'altra la spada, a simboleggiare che la giustizia è uguale per tutti, non deve avere occhi di riguardo verso alcuno, che deve essere equa e all'occorrenza severa castigatrice. A Venezia, invece, la GIUSTIZIA non era bendata, doveva vederci bene e sapere chi si trovava al suo cospetto. Una GIUSTIZIA cieca poteva fare molto male; applicare ciecamente una norma così astratta, poteva indurre un giudice a commettere una ingiustizia maggiore di quella che si voleva riparare. I giudici veneziani applicavano (erano obbligati) per questo l'"arbitrium", cioè il buon senso, proprio per evitare che il giudizio di una sentenza, preso in punta di diritto, non tenesse conto delle conseguenze, che potevano essere peggiori del crimine che si voleva punire. Solo in un caso si ammetteva la cecità della GIUSTIZIA, quando si frapponeva ad essa l'amicizia; da qui il proverbio: "L'amicissia orba la Giustissia". saluti luciano
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  30. Ciao @Gallienus Che dire....monetone che ti riempie le mani (e svuota il portafogli) Un magnifico tombino d'argento volendo essere grezzi ;)...nonostante i graffi busto e fenice si apprezzano tranquillamente, un pezzo che metterei volentieri in collezione pure io. La prima delle 4 oncie di Ferdinando III e quella con il diametro maggiore 56mm, un tombino come dicevo :P. Complimenti per l'acquisizione ?
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  31. Sottolineo ancora una volta che il testo ultimo sopra citato " le monete di Venezia " è scritto anche e soprattutto dal sig. Artur Zub, non certo poco esperto di monete veneziane... Forse lo si dovrebbe chiedere a lui da dove ha ricavato tali informazioni sulle particolari rarità dei 70 soldi. Saluti.
    1 punto
  32. Effettivamente si nota un miglioramento progressivo. Soprattutto nelle “ultime” foto ho notato che hai raggiunto un sapiente equilibrio tra luminosità, nitidezza dei fondi, contrasto dell’immagine, ecc. E, infatti, i risultati si vedono ?
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  33. Che brutta notizia. L'ho conosciuto proprio ad un' asta NAC alcuni anni fa; e possiedo alcuni cataloghi d'asta che riportano il suo nome (apposto con un timbro). Sincere Condoglianze alla famiglia.
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  34. Rocco Amico mio, tu non fai foto, ma opere d'arte.. ?
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  35. Io sono sempre alla ricerca della foto perfetta.... Sopratutto per il rame.
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  36. Taglio: 2 Euro cc Nazione: Belgio Anno: 2011 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: BB Città: Jesi (AN)
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  37. Carissimi, Bello quest'arzigogolo! Ho notato che la tessera in basso è in rilievo, quelle sopra in incuso. Che voglia dire qualcosa ? Servus Njk
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  38. DE GREGE EPICURI Per arricchire un po' le notizie sulla moneta, si può dire che il magistrato monetario Marcius Philippus , come tanti altri, faceva di tutto per "nobilitarsi" invocando antenati (o presunti tali) illustri. Anzitutto il IV re di Roma Anco Marzio, raffigurato sul D della moneta. E poi l'acquedotto della Aqua Marcia, intitolato alla sua gens (suppongo perchè la Gens Marcia aveva contribuito ad edificarlo, ma purtroppo non ti so dire di più).
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  39. Le sigle OEF/OIF che compaiono al dritto potrebbero far riferimento rispettivamente a Operation Enduring Freedom, la guerra in Afghanistan, e Operation Iraqi Freedom, quella in Iraq. https://www.wehonorveterans.org/veterans-their-needs/needs-war-or-trauma/afghanistan-and-iraq-oef-oif Non ho troavato niente che possa collegare la sigla OAF a questi due eventi. Il nome che compare al rovescio, potrebbe essere quello del Colonnello Jeff "Eb" Eberhart, pilota di caccia http://www.f-16.net/g3/f-16-photos/album38/album70/88-0532_003 Mia opinione: una medaglia ricordo, nominativa, data ai combattenti di quelle guerre? petronius
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  40. Ciao, confrontala con questa monetina svizzera: https://en.numista.com/catalogue/pieces24031.html
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  41. In ogni caso, anche fosse stato Tetrico... a livello ufficiale non sarebbe tornato il rovescio come legenda/personificazione. Ora parte la caccia agli esemplari simili... ma fino a questo momento il web è stato avaro di risultati! ...tuttavia non demordo!
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  42. Ciao Molto bella !!!! Complimenti Non sono le lance incrociate di Giovanni Rezzetto per Nyon come il numero 112 del CNI ?
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  43. Da domani 24 febbraio lunedì sino al 1 marzo domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1823◄═╣ L'unica moneta postata a suo tempo per questa data = n.1 nikita
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  44. Il mio "Primo sogno numsmatico" è stato questo spettacolare Ducatone coniato nella mia città..... Daniele
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  45. Io parlo da appassionato non da esperto e faccio un post un po' "provocatorio"?. La storia repubblicana per me è molto più appassionante di quella imperiale. L'impero naturalmente ha più risonanza perchè come per ogni cosa la violenza vista da lontano crea attrazione e divertimento. Imperatori che si ammazzano, durano qualche mese, poi torna la pace per vent'anni con conquiste grandiose, poi riprecipita nel caos, sembra una cosa stile Netflix, che infatti ci fa le serie televisive. La repubblica è più misteriosa, o meglio la prima repubblica, dopo Silla invece è un'anticipazione della corsa al potere come nell'impero. Vengono seguite meno credo per questo motivo, il nome di chi ha coniato una moneta può accendere la brama di collezionarla: vuoi mettere un denario di Nerone con un denario di Lucius Flaminius Chilo (chi lo conosce). Io colleziono le repubblicane, poi se mi capitano monete che mi piacciono colleziono qualsiasi altro periodo storico. Però la repubblica ti stuzzica la fantasia e la conoscenza, vai a trovare il monetario che l'ha fatta, spesso non si trova quasi nulla, allora cerchi di più provi ad immaginare il perchè ha voluto rappresentare quella cosa, scopri dei miti legati alle famiglie alle loro origini, come era la diffusione dei culti degli dei nelle varie città dove sono nati quei culti e perchè sono arrivati a Roma e tanto altro che ti trascina in un mondo di curiosità. Poi arriva l'impero: l'imperatore è al terzo consolato? Che bello mettiamo COS III... oppure mettiamo la Felicitas per 3 secoli a dire quanto siamo felici di stare sotto il nostro nobilissimo Imperatore
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  46. Buonasera, stavo osservando il mio grano del 1793 acquistato in Germania, pensavo alla sua storia al come si fosse trovato lì, ad un certo punto mi ha iniziato a raccontare la sua storia, eccola. Siamo sul finire del 1792, in Francia si scoprono dei documenti segreti che provano gli intrighi reali con le potenze straniere. Luigi Capeto, già Luigi XVI, al termine di un tumultuoso processo, viene riconosciuto colpevole di cospirazione contro la sicurezza dello stato e condannato a morte. Il 21 gennaio del 1793 il Re viene ghigliottinato e la notizia giunge a Napoli quasi contemporaneamente alla definitiva partenza di Latouche. La reazione del governo napoletano si scatena, vengono "presi nella notte e menati in carcere molti di coloro che praticarono co' francesi", ma non si trovano capi di accusa contro di loro. Unico provvedimento sarà una specie di domicilio coatto per Antonio Jerocades e Giuseppe Cestari. L'esecuzione di Luigi XVI e il timore di ribellioni in città, anche per le difficoltà di approvvigionamento della grano e della farina, spingono Napoli a stringere, nell'estate del 1793, un trattato di alleanza con l'Inghilterra. Ma per non turbare la neutralità promessa a La Touche, Acton lo sottoscrive in gran segreto.Horatio Nelson arriva sull'Agamennon per chiedere truppe in aiuto alla guarnigione di Tolone consegnatasi agli inglesi. Tutti i cittadini francesi vengono espulsi dal Regno compreso l'ambasciatore Mackau. Ecco che entra in scena il mio grano, era uno spicciolo che aveva in tasca Pierre, un soldato Francese che prestava servizio nella guardia personale dell'ambasciatore francese a Napoli. L'ambasciatore lascia Napoli in gran fretta portandosi dietro i soldati Francesi che rappresentavano la propria guardia. Pierre tornato in patria viene inviato in missione come tanti altri soldati Francesi, entra a pieno titolo a far parte dell'armata Francese, e partecipa alla battaglia di Kaiserslautern in Germania (28-30 novembre 1793) il grano ormai lo porta con sé come ricordo del periodo passato a Napoli quando i tempi erano migliori. Il 28 novembre, l'armata francese comincia un'avanzata su tre colonne. L'ala destra è guidata da Alexandre Camille Taponier, la sinistra da Jean-Jacques Ambert. Hoche marcia col centro ma le strade sono ancora in cattivo stato e così viene perduto molto tempo. Ê Taponier ad entrare per primo in contatto col nemico e riporta qualche successo iniziale. Ma Ambert che ha avuto grossi problemi nell'attraversamento del fiume Lauter si trova, con soli 6000 uomini a dover far fronte al corpo d'armata di Friedrich Adolf von Kalckreuth dotato di forze preponderanti. Per sfuggire all'accerchiamento ripiega sulle forze di Hoche che giunge in suo soccorso Il 29, i francesi passano il fiume. Le avanguardie di Dubois e Molitor sono bloccati sul pianoro di Erlenbach dalla feroce e preparata resistenza prussiana. Ambert deve correre al soccorso passando attorno all'altopiano; solo dopo che una forte batteria è installata sulle alture vicine si viene a capo della resistenza. Hoche si schiera con le sue truppe sui rilievi dell'Otterberg. L'ala sinistra prussiana, che si ritiene ormai isolata non accenna a ritirarsi nonostante gli attacchi lanciati da numerosi squadroni francesi. all'attacco dell'ala destra, la brigata Simon smarrisce la strada e non si ricongiungerà con la divisione Paillard che alla fine della giornata. Poiché è troppo tardi per attaccare il comandante Ambert riceve ordini di marciare anche tutta la notte per congiungersi col centro di Hoche. Da parte sua Taponier attacca l'abitiato di Kaiserslautern, ma è isolato e di fronte ad una ben organizzata resistenza deve ritirarsi nei boschi; anche le sue truppe passano tutta la notte all'erta. All'alba del 30, le opposte artiglierie fanno fuoco a volontà. Hoche lancia altri attacchi. A sinistra, alla testa di quattro battaglioni Molitor quasi si impadronisce della collina detta Buchberg, ma è infine respinto. A destra la divisione Huet riesce a malapena a mantenere le proprie posizioni. Al centro, le cavallerie opposte caricano a turno, senza obiettivi precisi: tutti gli attacchi di Hoche sono respinti in disordine. Vedendosi ben protetto ai fianchi, Brunswick attacca con decisione per riprendere l'Otterberg e Hoche si vede costretto ad abbandonare il terreno. La battaglia di Kaiserslautern (28-30 novembre 1793) fu una battaglia della Prima coalizione (parte delle guerre rivoluzionarie francesi), combattuta nei pressi della città tedesca di Kaiserslautern. Il risultato è stato una vittoria dell'esercito prussiano sotto il comando del duca di Brunswick contro l'esercito francese della Mosella guidato da Lazare Hoche. Durante il concitato scontro tra i due schieramenti a Pierre cade la moneta perdendola, non si rivedranno mai più, Pierre resterà ferito e prigioniero ma avrà salva la vita. Il grano Napoletano del 1793 resterà nascosto e dimenticato in quei campi di battaglia fino a quando un contadino tedesco lo ritroverà negli 60 del 900 e di mano in mano arriverà in un negozio numismatico e da lì è venuto a me.. ? Spero che abbiate trovato anche voi interessante il racconto del mio Grano 12 Cavalli del 1793. Saluti Alberto
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  47. Buonasera a tutti, Fratelli aprite i vostri Cuori e fate raccontare le vostre monete, vi faccio vedere la mia bomboniera del battesimo e la 100 Lire Minerva 1968 che gli fa compagnia da ben 52 anni. Saluti Alberto
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