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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/20 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, non è la mia monetazione ma adoro i monetoni e l'ho presa come ricordo di un viaggio a Londra. Mi è piaciuta subito appena l'ho vista per la combinazione tra buona conservazione e patina intensa da vecchia collezione. Peccato per quei due colpetti al dritto ad ore 3/4 altrimenti l'equilibrio sarebbe stato perfetto. Che ve ne pare? Saluti Simone
    4 punti
  2. Particolare è la vicenda che coinvolse Antonio Foscarini: 21 aprile 1622 Antonio Foscarini fu strangolato in prigione e poi impiccato con un piede in su ribello per ordine del Consiglio dei Dieci, e poi fu per tutta la città e nel maggior consiglio pubblicata la sua innocenza e restituita la fama e suo onore, onde il cadavere fu solennemente trasportato dai Santi Giovanni e Paolo ai Frari nella sepoltura della sua famiglia. Però siete al corrente che fine fecere i suoi accusatori? 18 gennaio 1622. Girolamo Cano di anni 36 da Salò, Domenico di Zuanne di anni 36 barcarol da prova dell’Ambasciator dell’Imperator, furono questi quelli che tramarono la morte dell’innocente N.H. Antonio Foscari, facendo uno da accusatore e l’altro da testimonio, furono impiccati e squartati per ordine del Consiglio dei Dieci. Non ero al corrente che ci fosse un salodino coinvolto (Lago di Garda). P.s. cliccate su Antonio Foscarini e vi si apre la pagina con la vicenda. Povero N.H.
    4 punti
  3. Salve @Malikalkamil (e @417sonia e @fabry61), ho da poco trovato notizie interessanti sulla presenza del ducato veneziano in Sardegna, quindi te le riporto qui, sperando ti possano essere utili per quando riprenderai le tue "investigazioni"! In Zecche e Monete della Sardegna del Birocchi, si parla del ducato veneziano durante il regno di Alfonso V il Savio (1416-1458), nei seguenti termini (cito): "Per quanto riguarda la circolazione della moneta aurea durante il regno di Alfonso V è da osservare che di corso concomitante con l'oro fiorentino e aragonese erano i ducati d'oro che non sempre nei documenti sono citati come ducati veneti, per cui nella frequente, semplice e più generale denominazione di ducats d'or bons debbano forse comprendersi non soltanto quelli di Venezia, ma anche quelli, verosimilmente più scarsi, di altri paesi (Milano, Genova, Barcellona, Ungheria i quali erano a 24 carati) e quelli di titolo inferiore come i ducati d'oro di Roma, Lucca ecc. Tutti questi ducati erano coniati sul campione di quelli di Venezia, che nel secolo XV erano già universalmente accreditati e che la gran parte dei sovrani d'Europa, compresi i Re d'Aragona avevano preso come tipo e modello per la coniazione della propria moneta aurea alterandone per lo più il titolo e il peso. Nei documenti sardi anteriori al 1435 il ducato d'oro è menzionato più raramente che non il fiorino di Firenze e il valore di questo era uguale al valore di quello; nei documenti degli anni successivi la menzione del ducato d'oro ricorre più frequente ed esso presenta un valore diverso del fiorino di Firenze, il quale vien poi sempre più raramente ricordato. ... Questa più frequente menzione nei documenti del periodo di regno di Alfonso V dei ducati d'oro in confronto di quella dei fiorini di Firenze e d0Aragona ci può dimostrare come quelli avessero preso il sopravvento su questi ed a questi si fossero quasi interamente sostituiti."
    4 punti
  4. Mi muovi una considerazione. Ci sono alcune tipologie di monete tipo questa o penso anche alle piastre papali (e che non sono nemmeno tantissime se consideriamo tutto il maremagnum numismatico) che in altissima conservazione smettono di essere monete e diventano vere opere d'arte... ... E di conseguenza i parametri di riferimento del "semplice" collezionista non possono bastare per apprezzarne pienamente il reale valore estetico (e anche economico). Ci vuole uno sforzo in più di comprensione e di studio altrimenti si rischia di restare sempre confinati nella logica del "ce-l'ho-mi-manca" e nelle infinite discussioni sul mezzo punto in più o meno di grading. Saluti Simone
    3 punti
  5. Fino ad ora stiamo bene o male riuscendo ad evitare che si diffondano troppo, ma bisogna stare attenti perchè in un periodo di tensione se non di panico come questo possono essere fatali, innescando reazioni del tutto irrazionali se non violente. Bisogna aumentare gli sforzi perchè il complottismo "terrapiattista" o politicizzato vario circoli il meno possibile.
    3 punti
  6. Grazie Rocco. Premetto che non sono un esperto, ma nei decenni ( avendo molte monete ossidate, sporche etc ) ho fatto il "piccolo chimico" e quindi un po' di esperienza di pulizia degli amati tondelli l'ho acquisita. Alcune considerazioni sulla moneta dell'amico Astericz: Moneta piacevole, anche se sono presenti segni di usura e concordo con Genny sulla valutazione. Da quanto posso capire dalle foto che hai postato ( purtroppo, scusa ma non di grande qualità e nitidezza ) si comincia con una moneta che ha delle macchie scure in corrispondenza della legenda soprattutto al D/ , in seguito viene immersa in acqua demineralizzata e sapone neutro ( Tipo di Marsiglia ) e queste migliorano molto fino a quasi sparire. E fin qui ci siamo. A questo punto la moneta era a posto e pronta ad essere messa in collezione. Quello che non mi torna è che a distanza di pochi mesi la moneta si presenta con delle macchie deturpanti sulle zone in rilievo ( parlo sempre del D/ ). Con un software ho cercato di migliorare la Tua foto: A differenza delle macchie delle tue prime foto, che erano dovute ad una leggera ossidazione e/o sporco, queste mi sembrano dovute ad ossidazione da Nitrato d'Argento, ben più grave perchè questo composto corrode l'Argento e quindi pur riuscendo ad eliminarle, potresti avere la sgradevole sorpresa di vedere sotto le macchie l'Argento a "buccia d'arancia". Non so cosa sia capitato alla tua moneta. Ho pensato che dopo i numerosi lavaggi tu l'abbia messa in una bustina di plastica quando era ancora umida. Potrebbe essere... ma dovresti aver usato delle bustine molto vecchie ( anni 60-70) che avevano dei composti che interagivano con la moneta. Quelle attuali al massimo ( se la moneta o l'ambiente è umido ) sviluppano quelle sgradevoli macchie verdastre che solo dopo molti decenni virano al nero. Hai usato qualche liquido ( Argentil, Duraglit, la soluzione magica venduta ai mercatini ) ? Cosa fare in questo caso piuttosto anomalo? E' un mio parere personale, ma queste macchie vanno eliminate prima possibile ( perchè il danno continuerà ). Il metodo migliore è quello del Bicarbonato - Alluminio e Acqua calda che ho già descritto in altre discussioni ( non l'ho inventato io, sia chiaro, ho solo provato molte volte i dosaggi ed i risultati ). Se qualcuno è interessato sono disposto a descriverlo dettagliatamente. Ciao a Tutti Beppe
    3 punti
  7. Sfogliando una delle Cronache veneziane della mia biblioteca, in una seicentesca, profumatissima, ho trovato questo passo. Si parla di un non ben identificato fenomeno avvenuto nel 1617, direi a occhio una meteora, che ai tempi venne associata ingenuamente al rinvenimento di certe cosiddette reliquie. Ho pensato anche alla supernova di Keplero ma è di qualche anno prima. Qualche idea? Al di là di tutto, credo sia una ottima prova della promiscuità tra scienza e religione che esisteva a Venezia nonostante tutto.
    3 punti
  8. Senza entrare in polemica con NESSUNO, ha senso questa discussione? Per me no, e lo dico perchè ogni tanto ci sono dei post con attacchi personali, notizie assurde, previsioni ancora più assurde. Non sono certo per la censura, ma mi sembra una discussione spesso surreale.
    3 punti
  9. Buongiorno a tutta la Sezione, oggi mi va di condividere con Voi una "famigliola" di Tarì del "Re nostro" appunto Re Francesco II di Borbone. Questo insieme di monetine sono con me da un bel pò di tempo, e nel Forum non le ho mai postate. Sono sicuro che piaceranno a tutti, ma volevo colmare, in senso figurativo, il bel quadretto fatto dall'Amico Alberto @Litra68, autore della discussione, al post numero 1. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i Forumisti che ogni giorno ci fanno vedere queste "piccole" opere d'arte e che collaborano allo studio della Zecca Partenopea. Buona domenica, Sergio.
    3 punti
  10. Buongiorno a tutta la sezione. Come promesso, vi faccio vedere il mio ultimo falso d'epoca entrato in collezione. La famigliola dei falsi cresce ed è un piacere vederli tutti insieme. Ferdinando IV Piastra 1785 Peso 21,90 grammi Realizzato per fusione Metallo: leghe di ottone, Presenta ancora tracce di argentatura originale. Il decoro nel taglio è stato il punto debole di ogni falsario, in questo pezzo è stato impresso male, quasi abbozzato. Un saluto e buona domenica a tutti.
    3 punti
  11. Vi segnalo questa nuovissima scoperta e il relativo interessante e approfondito articolo del sempre ottimo Roberto Ganganelli. "ESCLUSIVO: ritrovati i CONI delle 5 LIRE di San Marino del 1867" https://www.cronacanumismatica.com/esclusivo-ritrovati-i-coni-delle-5-lire-di-san-marino-del-1867/ Saluti Simone
    3 punti
  12. 2 - Cominciamo con le monete. In primo luogo dobbiamo rispondere alla domanda preliminare "che valuta circolava?" Ebbene, la valuta ufficiale era il Dollaro di Sarawak, suddiviso nei canonici 100 centesimi. Prendendo spunto proprio dalla figura di Vyner Brooke, iniziamo ad ammirare anche qualche moneta. - L'esemplare che qui vi presento per primo è 1 cent del 1937. Moneta coniata in bronzo, del peso di 5,48 grammi, 24 mm di diametro. D : al diritto abbiamo la testa volta a destra del terzo Rajah, con intorno la dicitura C. V. BROOKE RAJAH; R : il rovescio presenta due rami di olivo, chiusi in basso da un fiocco, che racchiudono il valore. In alto l'indicazione dell'autorità emittente ed in basso la data. Se aguzzate la vista potrete notare una minuscola H, posta proprio sotto il fiocco al rovescio, si tratta del segno identificativo della zecca di Birmingham (la medesima ditta Ralph Heaton & Sons nota per aver prodotto monete anche per il neonato Regno d'Italia all'epoca di Vittorio Emanuele II). Questa tipologia è stata prodotta in maniera saltuaria dal 1927 al 1941 (gli esemplari del 1941 sono oggi rarissimi a causa dell'improvvisa occupazione giapponese). Le monete del 1937 sono state coniate in tre milioni di esemplari.
    3 punti
  13. Ok tempo scaduto, il VAM è il 6 denominato "bar 6", che il segno più marcato che lo contraddistingue. Poi ci sono altri segni come u ngraffio verticale davanti l'occhio e altri presenti nell'orecchio ma ci vogliono immagini più grandi e nitide. La conservazione è MS64, diciamo che @Cinna74 si è avvicinato, anche se ha aggiunto la parola "attorno" il furbacchione . Per finire, fa parte della categoria HOT 50, raccolta selezionata da Jeff Oxman, che racchiude una serie di VAMs di un certo "spessore", molti di questi sono abbastanza rari e in determinate conservazioni raggiungo cifre elevate. Per darvi un'idea, questo è un I4 R6, pagato circa 150 euro, un MS64 lo si trova trova tranquillamente intorno 50/60 euro. Grazie a tutti per aver partecipato! Dimenticavo una foto finale!
    2 punti
  14. Sia chiaramente per il capolavoro di Pistrucci. In questo esemplare si possono apprezzare le incisioni in stato di zecca. Buona serata.
    2 punti
  15. Buona Domenica Grazie @domenico.mura per le informazioni. E' una conferma del fatto che il ducato d'oro veneziano, col tempo, si è imposto sul fiorino che, all'origine, era la moneta preferita e pure imitata. Fa sorridere che ai tempi della nascita del ducato veneziano, lo Stato della Chiesa voleva che le decime, che Venezia gli corrispondeva, venissero effettuate in fiorini e non in ducati; così i veneziani erano costretti a cambiare ducati per fiorini, perdendoci pure le spese. Gli inglesi dicono : "the market rule" (le regole del mercato) ed è il mercato che detta le regole e così il mercato ha "abbandonato" il fiorino non giudicato in grado di dare continuità (probabilmente perché non supportato dall'economia e dalla politica fiorentina), premiando il ducato veneziano. Noto che in tutta questa bellissima discussione, si sono portati esempi di circolazione del ducato veneziano (poi zecchino) in molte aree geografiche; i periodi esaminati sono molti, dal 1400 al 1700. Fabrizio @fabry61 aveva correttamente indicato che la politica economica veneziana, nei secoli, si era trasformata da navale in terriera e quindi anche i dati reperiti vanno considerati "dinamici"; ciò che poteva essere nel 1400, non lo era più nei secoli successivi, a distanza di tempo c'erano altre situazioni, diverse e spesso diametralmente opposte alle originarie. I ducati/zecchini veneziani hanno preso strade diverse nel tempo e sono stati anche chiamati, in alcuni paesi, con nomi differenti; ho trovato casualmente uno scritto che riguarda la Moldavia, dove si racconta che a partire dal 1446 gli acquisti importanti di proprietà terriere, venivano valutati in una moneta chiamata "oro tartaro"; questa moneta non era altro che l'autentico ducato d'oro veneziano, chiamato così perché proveniente dalla Crimea che, all'epoca, era sottoposta al dominio dei tartari. Più che una cartina statica, ci vorrebbe una cartina in "time-lapse" che configurasse, dal 1400 in poi, le aree di circolazione della moneta. Purtroppo io non sono in grado di fare queste "magie". saluti luciano
    2 punti
  16. Beh con me si sfonda una porta aperta. Sia per quanto riguarda il lavoro di Bohem.
    2 punti
  17. Il posizionamento della data non torna per il VAM-4 che ha una data "very near low date" mentre dovrebbe essere un VAM-20 che ha una "far date" Per chi non avesse dimistichezza con i VAM il posizionamento della data fa riferimento alla distanza della data dalla punta del collo contando i dentelli (denticles) del bordo 2 dentelli - near date 2,5 dentelli - normal date 3 dentelli - far date
    2 punti
  18. salve @demonetis e @Caio Ottavio , ho trovato ulteriori fonti su questo argomento nel libro "Economia e moneta del Medioevo mediterraneo" di Angelo Castellaccio, perciò, sperando di farvi cosa gradita, ve le condivido. A pag.181, nota 142, a proposito del mercato internazionale dell'alfonsino d'argento, l'autore scrive (cito) "... si ha notizia di una circolazione mediterranea degli alfonsini d'argento, presenti in numerosi mercati, in particolare Napoli e Cipro (F. Balducci Pegolotti, La pratica della marcatura, p.119, ripreso da C. Giorgioni Mercuriali, La zecca, pp.438-39). "
    2 punti
  19. E come è stato appena fatto per un post inviato ieri sera da @falanto Il governatore Zaia ha giustamente chiesto scusa con una lettera ufficiale all'ambasciatore cinese per la frase infelice sui cinesi che "mangiano topi vivi". Prima che anche noi si debba mandare lettere all'ambasciata, cerchiamo di evitare certi commenti. Grazie.
    2 punti
  20. Ciao Rocco, classico problema legato ai conii... i campi sono puliti ed i rilievi del rovescio anche. Il problema sembra concentrato nella punta del collo e nel viso, dove sembra esserci quasi una piccola sfogliatura superficiale di metallo. Probabile conio sporco, pasta metallica poco coesa... o entrambe le cose. Posso chiederti quanti esemplari hai di questo millesimo, ed in quali punti si presentano questi problemi? Ti allego qualche esemplare che ho schedato nel mio database (i nomi dei files riportano aste, conservazioni dichiarate e realizzi) Quello che presenta porosità è tratto dalla Ranieri 12, ma senza note in merito (dato per qSpl, realizzò 75€+d.a.)
    2 punti
  21. Potrebbe essere il 20 lire elmetto l'intruso in quanto unica moneta coniata per commemorare un evento preciso (Decennale della vittoria nella prima guerra mondiale) e unica moneta a differenza delle altre ad essere stata coniata in un unico anno (il 1928)
    2 punti
  22. In arrivo. Falso coevo di kreuzer tirolese a nome di Sigismondo. Tipica, di questi tondelli, la rappresentazione grossolana dell'aquila e delle lettere nella legenda.(come Helmut Rizzolli ci insegna [emoji6])
    1 punto
  23. L'intruso è il 5 marchi 1985.. perché è l'unica non d'argento?
    1 punto
  24. Mucho Gracias a todos. Comunque ho faticato non poco a trovare un pezzo decente da 50 Lire 1958 (parlo di circa una ventina d'anni):Non vi dico quanto l'ho pagata perchè uno mi ha fatto un prezzo amico e mi ha anche raccontato un pò la sua storia personale legata a questa moneta e per questo gli sarò riconoscente finchè campo (non parlo per il prezzo ma per la cortesia e la simpatia che costui mi ha dimostrato nei miei confronti).Colleziono monete e francobolli da troppi anni (ho 41 anni e ho iniziato a 10 anni) ma mai dico mai nessuno ,uomini o donne,di tutti quelli che mi hanno ceduto monete mi ha mai raccontato la propria storia e vita legata ad una moneta.Tengo questa moneta come una reliquia di un ricordo di un uomo e sicuramente non la cederò mai neanche se valesse migliaia di euro. Grazie ancora a tutti per i vostri interventi
    1 punto
  25. Buonasera a tutta la sezione. Contribuisco con i miei 4 pezzi di Francesco II Re del Regno delle Due Sicilie. Tarì 1859
    1 punto
  26. Ho letto lo studio cartografico di A. Giaccardi @demonetisrelativo all’ubicazione e trasformazione del contesto urbanistico della Zecca di Napoli e L’ho trovato molto interessante. sapete se L’edificio o parte di esso è visitabile ? grazie PS auguro al Circolo e ai relatori di poter riprendere presto le attività ??
    1 punto
  27. Grazie mille @domenico.mura, è un'informazione estremamente interessante e conferma, come già detto da Fabry, quello che già avevo appreso durante le mie indagini (che spero di riprendere al più presto), e cioè che il ducato anche in occidente si è affiancato al fiorino nel corso del '400. Grazie ancora!
    1 punto
  28. Buonasera e Buona domenica, ho fatto nuove foto del mio gruppetto di Cavallucci di Ferdinando D'Aragona, non trovate che sono tutti deliziosamente diversi e veramente graziosi.. ?? Saluti Alberto
    1 punto
  29. Settimio Severo è l'unico morto di morte naturale
    1 punto
  30. E' sicuramente meglio cercare a Pisa... ? Da quanto si evince dal documento in collegamento le coniazioni di questo denaro (F nel campo del dritto e lettere PISA nel campo del verso) iniziarono a partire dal 1181 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/denari-lucca.pdf Mario
    1 punto
  31. Unione Sovietica - 1 Rublo 1987 175° Battaglia di Borodino
    1 punto
  32. Ciao...anzi...non solo belline ma anche ben conservate??
    1 punto
  33. Meglio della mia... monete stupende. Complimenti!
    1 punto
  34. Uhhh! Non vedevo l’ora di partecipare ad un enigma di qualcun altro. @nikita_ provo subito la prima risposta: dico che è la moneta Svizzera, essendo l’unica nazione a non essere entrata nell’Unione Europea e a non aver aderito all’euro.
    1 punto
  35. Ok! accordo siglato Ne inserisco uno semplice, sicuramente darà adito ad altre interpretazioni ma una sovrasta tutte perché semplice e diretta, ho utilizzato monetine europee che tutti conosciamo. ps: eventualmente ti servisse il vassoio vuoto per inserire le monete dei tuoi quiz:
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  36. Per me si può fare ma ti avviso subito che sono completamente ignorante nel mondo della cartamoneta... Veramente mi trovo ai livelli di un neofita alle prime armi ? Uno di questi giorni magari proverò ad inventarmi qualcosa anche se non garantisco un buon risultato... Posso anticiparvi che attualmente sto preparando un bell’indovinello a tema Impero romano. Già oggi pomeriggio potrei forse pubblicarvelo. Stavolta sto cercando di limitare il più possibile le soluzioni alternative
    1 punto
  37. @Rocco68 è sempre un piacere vedere questi falsi d'epoca. Grazie per averli condivisi!
    1 punto
  38. Ho letto con molto interesse gli interventi precedenti e l'allegato di Hillyricum65. Accertato con Caracalla che la produzione di antoniniani risultasse più conveniente, non capisco perché proprio all'inizio tale moneta fosse stata prodotta per un breve periodo tempo e in quantitativi limitati. Infatti, in una nota del lavoro di Crisafulli ho letto che nel RIC ci sono pochissimi tipi di antoniniani registrati fino ad Elagabalo e solo uno addirittura per Alessandro Severo. In sostanza non mi spiego come mai, appurata la convenienza dell'antoniniano, si continuasse a dare la preferenza al denario e cosa causò allora la perdita progressiva del valore del denario al punto di vederlo poi sostituito quasi completamente dall'antoniniano a partire dal 238. E tutto questo in uno strettissimo lasso di tempo. Buona domenica Stilicho
    1 punto
  39. Guarda favaldar, dopo aver visto uno scudo di Napoleone con il rovescio di una moneta messicana, non mi sorprendo più di nulla. La fantasia dei falsari non ha limiti, te lo garantisco! ?
    1 punto
  40. La moneta era e resta molto bella dal punto di vista dei rilievi; fortunatamente ora non si vede più quella che definivi "livrea dorata" e che - quantomeno in foto - la faceva apparire di un terrificante color ottone. Sicuramente la povera moneta ne ha passate delle brutte per avere tutti quei problemi di patinatura impazzita (e che si notano anche dai "lividi" sul volto di Gioacchino che pare sia stato preso a cazzotti da qualche fanatico lealista). Da queste foto pare comunque che vi sia stato un miglioramento; io credo che l'unica sia quella di vedere cosa succede con il passare del tempo variando, magari le condizioni di conservazione. Una cosa è certa: non rimetterla più dove l'hai tenuta in quest'ultimo anno. Vediamo come va tra un altro anno, e in caso si rilava e si ritenta una "stagionatura" in ambiente diverso.
    1 punto
  41. Ciao, bellissima monetina come ben sai le conservazioni non sono il mio forte e quindi è meglio che si esprimono gli altri. Avrei un tornese proprio del 1756, mi piace avere una piccola rappresentanza tipologica dei vari regnanti, ma come quasi tutte le mie monete è in bassa conservazione, non credo ti possa servire per una giusta comparazione.
    1 punto
  42. Ciao @Asclepia, confermo intorno al bb e penso sia una ottima conservazione per il tipo di moneta. In generale il rame di Carlo di Borbone in buona conservazione non è così semplice da trovare, ma in particolare per il taglio da un tornese è già difficile reperire uno splendido.
    1 punto
  43. Interesting story for this coin, probably the most beautiful in the entire American coinage, at least in the 20th Century. But speaking of Walking Liberties, it always come to my mind a quote in John Dos Passos' The 42nd Parallel, in which he states that raindrops falling to the ground are "as big as half-dollars". It's such a poetic comparison to me ?
    1 punto
  44. E' comunque un bel gettone, solo i punti più alti sono toccati, per un confronto ti posto la mia che giudico molto vicina al FDC. Saluti Marfir
    1 punto
  45. Ciao Gianfranco, anche il Tameanko segnala le monete da te postate o segnalate. Manca un asse (RIC 450) e un denario di Alessandro Severo con la stessa iconografia (RIC 59) ovvero rappresentanti un tempio-fontana (nymphaeus) costruito come terminale dell'Aqua Alexandrina. Per Buthrotum (Epiro) allego la moneta di Nerone: Ciao Illyricum :)
    1 punto
  46. Non avendo trovato altro, ho visto che sul Price-Trell (Coins and their cities) sono citati diversi acquedotti, tutti pero' su monete provinciali. In molti casi l'immagine e' quella di un dio fluviale, ed a mio avviso la corrispondenza con un acquedotto e' dubbia. Le immagini "certe" dovrebbero essere queste: - Cilicia, Anazarbo, Price fig. 81 - Asia, Dorylaeum, Alessandro Severo, Price fig. 78 - Epiro, Buthrotum, Nerone, Price fig. 80; ma anche Augusto (quello che vi mostro). Per Antiochia al Meandro (Gallieno, Price fig. 82), non e' chiaro se si tratti proprio dell'acquedotto, o del ponte sul Meandro. Ho trovato in Wildwinds solo la moneta di Buthrotum; ma spero che altri riescano a completare questa carrellata con un po' di storia e qualche altra immagine.
    1 punto
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