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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/08/20 in tutte le aree
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Salve Vengo incontro più che volentieri al suo quesito di sana curiosità numismatica! Si tratta di un buono di cassa. La storia di questo buono è assai interessante a mio avviso e volentieri spendo qualche minuto per riassumergliela. Per prima cosa la invito ad approfondire, se le interessa, l'argomento dell'unione monetaria latina che fu un unione monetaria di diversi paesi europei che si basava sul valore intrinseco del metallo prezioso delle monete per cui 1 franco francese aveva lo stesso contenuto d'argento di una lira italiana o di una dracma greca pertanto le monete degli stati membri di questa unione potevano circolare liberamente nei medesimi stati e una dracma greca o un franco francese o una peseta spagnola avevano lo stesso valore di una lira italiana (avendone esattamente lo stesso quantitativo d'argento) e potevano circolare in italia a pari diritto delle lire italiane. Questa unione monetaria nacque nel 1865 e vincolò di fatto i paesi membri a tenere stabile il quantitativo d'argento e metallo prezioso a valore intrinseco delle monete. Quando finì la Prima Guerra Mondiale molti paesi avevano inflazionato la loro moneta vista la situazione di crisi generale di tutta l'europa e il rapporto metallo prezioso e moneta non era più stabile come prima così molti paesi soffrendo di una carenza di circolante ma formalmente obbligati a coniare moneta con valore intrinseco e metallo prezioso stabile secondo i parametri dell'unione ma di fatto impossibilitati dalla situazione inflazionistica ricorsero allo stratagemma dei "buoni" per cui ufficialmente non si coniava moneta ma buoni di cassa senza alcun valore intrinseco di metallo prezioso. Questo stratagemma fu usato anche dall'Italia che nel 1922 coniò questi buoni di cassa in metallo vile col valore da 1 lira (che teoricamente stando ai parametri dell'unione sarebbe dovuta essere d'argento). L'Italia non fu il solo paese a seguire questo sistema infatti coevamente in tutta Europa fioccano buoni di questo tipo come in Francia (Buoni della Camera di Commercio) o in Belgio o Romania ecc. L'Unione monetaria latina fu sciolta nel 1927 in quanto ormai era anacronisticamente impossibile mantenere stabili quei rapporti di peso del metallo prezioso. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/21 https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_monetaria_latina6 punti
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Avevo già un falso d'epoca della mezza Piastra del 1798 in Collezione, e quando mi è stato proposto da un caro Amico un altro falso ero indeciso se prenderlo oppure lasciarlo. Ho atteso che mi inviasse le foto per visionarlo e a prima vista sembrava il solito falso in lega di ottone realizzato per fusione. Ma alcuni particolari nel busto di Ferdinando IV non combaciano con il ritratto solito delle mezze Piastre. Sono solito confrontare le monete o i falsi con i pezzi già in Collezione e avendone già uno di falso ho rifatto le foto ..... E sorpresa! Sono simili nelle impronte ma differenti nel metallo e nelle rifiniture, e dato che il mio presenta evidenti ribattiture dovute a salto di conio, spero che anche il secondo sia stato ottenuto per coniazione. Dovrò solo aspettare che mi arrivi per controllarne gli assi. Di seguito il pezzo che ho già. Il secondo esemplare5 punti
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Parole severe ma giuste... Purtroppo viviamo in una società talmente iperattiva e votata alla produzione, alla crescita e al guadagno che è diventato impossibile anche solo ammalarsi. Chi si ferma è perduto! Quante persone ogni anno, pur avendo il raffreddore, vanno a lavorare anziché stare a letto? Quante donne sono costrette a scegliere tra carriera e famiglia, sapendo che molte aziende considerano il periodo di gravidanza e maternità come un’enorme perdita di profitto? Quanta gente, nonostante tutto quello che sta accadendo oggi, se ne frega beatamente e continua a frequentare quotidianamente luoghi affollati senza una reale necessità ma solo per egoismo personale? Spero vivamente, in cuor mio, che tutta questa faccenda ci sia d’insegnamento: la salute e la vita umana sono la cosa più preziosa che abbiamo. I soldi sono sì importanti ma, in questo momento, non rappresentano il problema più importante.5 punti
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Oggi iniziamo un fantastico viaggio nel mondo del collezionismo, parleremo delle varianti dei dollari Morgan, ovvero parleremo di VAMs! Il viaggio è iniziato 54 anni fa, ovvero nel 1966, nato dalla collaborazione di 2 studiosi e collezionisti, Leroy C. Van Allen e George Mallis (scusate ma non trovo immagini recenti), che dalle iniziali dei loro cognomi deriva appunto il termine VAM. Come tutti gli studiosi/collezionisti, non si soffermarono solo ad una fredda lista ce l’ho/mi manca, ma osservarono ogni singolo pezzo che gli passava tra le mani (e le loro mani ne hanno stretti migliaia) notando che tantissimi Morgan presentavano a volte grandi imperfezioni visibili ad occhio nudo, altre volte (molto spesso) visibili solo ad un attento esame con lenti e microscopi! Decisero così di ricostruire la storia di ogni singola moneta catalogandole ovviamente per anno e zecca (la coniazione dei Morgan ebbe inizio nel 1878 nelle zecche di Philadelphia, Carson City e San Francisco, l’anno seguente si aggiunse la zecca di New Orleans. Ci furono delle interruzioni nella produzione nel corso degl’anni, tranne che per San Francisco che li coniò sempre, interrompendo tutte quante la produzione nel 1904 per poi riprenderla solamente per un anno, il 1921 dove si aggiunse la zecca di Denver ma a cui non partecipò quella di New Orleans). L’inizio della loro collaborazione, come detto, ha come inizio il 1966, ma la nascita dei VAMs ha una data ed un’ora ben precisa, l’11 marzo del 1878 alle ore 15:17 nella zecca di Philadelphia, incredibile! L’informazione è certa perché fu presente un giornalista che annotò tutto, le prime monete furono coniate come pezzi di presentazione per l’allora presidente degli Stati Uniti d’America Rutherford B. Hayes, che era il diciannovesimo presidente. I pezzi coniati, secondo un giornalista, furono 303, poi la produzione si interruppe per un problema ai conii, da qui la nascita del primo VAM il numero 9, identificabile al rovescio della moneta da una piuma a “virgola” nella parte bassa a destra (guardando la moneta) della coda dell’aquila raffigurata al rovescio di tutti i Morgan. Inoltre si contraddistingue dal fatto che è un 8 piume, in inglese 8 tail feathers ed abbreviato 8TF, che è già una categoria a sé, ma che senz’altro approfondiremo in seguito. Per oggi ci fermiamo così, ma abbiamo ancora tanto da scoprire e da dirci insieme.3 punti
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Salve @Brennos2, i miei argomenti , sono mie opinioni , accompagnate da foto e dettagli , che a mio modesto avviso, non mi commuovono e resto convinto della mia opinione. Pertanto se hai avuto la possibilità di osservarli dal vivo, sicuramente la prima cosa che ti ha lasciato perplesso è le condizioni delle superfici del metallo. Queste " corrosioni da ossidazioni presunte" , sono replicabili con attacchi esterni sul metallo, difatti hanno più o meno la stessa finitura. Ma tutto non sta qui, c'è anche che la replica del conio (moderno) è stato manipolato in alcuni settori, vedi l'estremità del tronco della palma, che è stato ingrossato e aumentato , lieve , ma tanto quanto da farsi scoprire. vedi foto allegata del dritto.3 punti
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Questa storia è un po' romanzata, ma racconta di un fatto realmente accaduto, l'ho intitolata: "Un favore che andava fatto subito". Metà maggio di qualche anno fa, sabato sera, in pizzeria, con amici. Aldo - "Compà, se te la offre come autentica puoi crederci. Conosciamo Giacomo da tanto tempo, e poi siamo anche partiti insieme con le fidanzate l'anno scorso, ti ricordi?". Io - "Certo che mi ricordo. quella volta ha tentato di venderti un Nautilis in acciaio della Patek Philippe di un suo collega in difficoltà finanziarie, diceva lui. Ringrazia che c'era con noi pure Pierangelo che questi strappapeli li vende, altrimenti quelle cinquecentomila lire non le avresti più riviste, chissà che scusa si sarebbe inventato quando ti accorgevi che era una patacca!". Aldo - "Ma no, poveraccio, alla fine si è pure scusato. Ricordati che nello stesso periodo mi ha venduto la F3 col 50 1.4 per pochi spiccioli ed è ancora lì, non sbaglia uno scatto. Comunque, visto il prezzo ridicolo, almeno un'occhiata io gliela darei: così, per scrupolo." Io - "Si, ma mi porterò appresso tutto l'armamentario: bilancia, calibro, acido, pietra e cane antidroga, non si può mai sapere!". Domenica mattina, al telefono. Aldo - "Mi ha chiamato Giacomo. Se stamattina ti fa piacere possiamo prenderci un aperitivo insieme a Mondello, verso le 11. Lui è già li con Marina, la sua zita, quella che inizia sempre le frasi con 'ma', ti ricordi?". Io - "Va bene, richiamalo e ci leviamo il pensiero. Tanto stamattina non mi andava di passarla al mare, incontriamoli che ci facciamo pure quattro risate con loro due, litigano sempre. Ti passo a prendere fra mezz'ora." Domenica, verso le 12.30, Piazza di Mondello, seduto all'Antico Chiosco con Aldo, Giacomo e Marina. Giacomo - "Non so che dire, il mio collega mi aveva detto che era autentica ed io ci avevo creduto. Non ne capisco niente di monete. Che ne so di pesi e misure? Mi ha fatto vedere una rivista dove la stessa moneta era quotata una cifra e l'immagine era uguale, i disegni precisi!". Marina - "Giacomo, la devi smettere! Ma tutta questa voglia che hai di fare il sensale da dove ti è venuta? Ma manco capisci che giorno è oggi, sei ridicolo!". Giacomo - "Veramente io..." Marina - "Ma zittuti, statti zitto! Ma sei proprio un locco! Ma hai il coraggio di parlare ancora? Ma andiamo a mangiare, che ho fame! Anzi no, lasciami a casa ca mi passò u pitittu, puru u gelato mi fece male". Aldo - "Giacomo, Ha ragione, ti fidi troppo delle persone. Adesso ci salutiamo e porti Marina a mangiare in un bel posto che così fate pace!". Giacomo - "Marina, scusami. Ti prometto che questa è l'ultima volta che faccio favori ai colleghi. Prima di andare a casa mia andiamo a mangiare del pesce fresco a Porticello?". Marina - "Ma sei sordo? Ma quale casa tua? Ma portami a casa mia che mi è venuto pure mal di testa!". Lunedì mattina, in ufficio, mi squilla il telefono. Io - "Pronto?". Giacomo - "Ciao Giò. Me lo dovevo aspettare, Marina oggi ha litigato per telefono col mio collega e lo ha abbanniato di brutto, non voleva più che lui mi frequentasse fuori dal lavoro, lo ha pure minacciato di andarlo a trovare a casa. E' venuto a raccontarmelo lui poco fa nella mia stanza, sembrava un cane bastonato." Io - "Minchia! E come è finita?". Giacomo - "Mi ha chiesto di scusarsi con te, perché pure lui non ne capisce niente di monete e pensava solo, visto che tu le collezioni, di favorirti cedendotela ad un ottimo prezzo. Mi ha anche detto che, siccome è falsa, te la regala come segno della sua buona fede. La moneta ce l'ho ancora io." Io - "Non so che farmene, visto che è fasulla. Ringrazialo da parte mia e digli che è tutto a posto!". Giacomo - "Te lo chiedo come un favore, non so come dirtelo, è stata Marina ad imporgli di regalartela, se tu non la prendi a me finisce male!". Io - "Vabbè Giacomo, ho capito. Ringrazialo e tranquillizza Marina. Domani pomeriggio passo e me la vengo a prendere." Giacomo - "Grazie Giò, sei un amico. Scusa la fretta ma te la porto io oggi, appena esco dal lavoro. Di pomeriggio mi vedo con lei a casa mia, mi capisci, vero?". Nell'immagine sotto il 5 lire (Scudo), del Ducato di Parma del 1832 con Maria Luigia d'Austria, ricevuto in regalo: rigorosamente falso! ☺️ @giuseppe ballauri fermami quando lo ritieni, non mi offendo! ?3 punti
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1925 5 Centimes Belgio - 1925 legenda in olandese moneta un po' scalcagnata con un brutto colpo al bordo ma per farmi perdonare della brutta e piccola moneta aggiungo un po' di storia ad essa legata che fa sempre piacere leggere Devo dire che le monete belga con legenda in olandese sono molto curiose, un ricordo del fatto che il Belgio altro non è che parte di quei paesi bassi spagnoli da cui dal 1579 de facto e dal 1648 de iure si sono scisse le 7 Province unite che oggi chiamiamo Paesi Bassi. Un territorio quindi dove la lingua era originariamente l'olandese come oggi per le 10 province settentrionali (Paesi Bassi) che è passato sotto la dominazione austriaca nel tempo (col trattato di Utrecht nel 1713 al termine della guerra di successione spagnola...per compensare Carlo VI, insieme ai possedimenti spagnoli in Italia, di aver perso la Spagna...) e poi francese con le guerre rivoluzionarie prima e napoleoniche poi ed è qui che arriva il francese accanto all'olandese. Le due componenti linguistiche erano così forti che le monete di questo periodo erano divise in due tirature una per i pezzi con legenda olandese e l'altra per quelle con legenda francese. Oggi le due lingue convivono riposando pacificamente l'una accanto all'altra nel nome del Belgio riportato, per tornare in ambito numismatico, sulle 2€ commemorative ad emissione comune: "BELGIE BELGIQUE BELGIEN"3 punti
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Mi perdoni ser @fagiolino, ma la situazione era ben nota da settimane. Non era così difficile prevedere che si sarebbe potuti arrivare a questo punto, non crede? Pertanto, non poteva farsi venire di questi timori prima di effettuare l’acquisto? Tra l’altro, come dice giustamente @TIBERIVS, non credo che sia il problema più impellente al momento... Personalmente, farei di questi conti alla fine della faccenda e non a piena emergenza in atto... Inoltre, le vorrei ricordare che i numeri che ascoltiamo ogni giorno non sono cifre senza valore ma sono persone, vite umane, famiglie. Poi, scusi, per lei quando è che si può parlare di “emergenza”? Qual è la soglia che ritiene “accettabile” per bloccare il Paese? 1.000 decessi? 10.000? 1 milione? Quante persone devono ancora morire prima di farle cambiare idea?3 punti
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Chi lo ha detto che la posta non circolerà? Dove lo hai letto? Non facciamo allarmismo senza basi. Il contagio per lettera non sta scritto da nessuna parte. Inoltre hanno spiegato bene che la "nuova zona rossa" non ha i vincoli di quella precedente. Atteniamoci a quanto prevede il decreto, se poi metteranno che non si può utilizzare la posta ne trarremo le dovute conseguenze.3 punti
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Pianamente d'accordo, sintesi perfetta. Purtroppo pero', nella realta' quotidiana, a parte i soliti menomati mentali che in luoghi affollati se ne sbattono, nella situazione generale i soldi spesso rappresentano il problema piu' importante......ma si puo' che siano 3 settimane che vediamo in TV che , dopo i numeri e i decessi del Coronavirus, il problema piu' grosso in Italia sia quello di trovare una soluzione per far giocare le partite di calcio????? Ormai si sta arrivando a blindare mezza italia, non potendo uscire o entrare se non per motivi estremi in determinate zone, si chiudono scuole, cinema, pub, musei, chiese, si bloccano matrimoni e funerali, si impone di stare sempre ad un metro di distanza nei luoghi ancora accessibili come ristoranti o bar, pena multa o sanzioni piu' gravi.....poi vedere che si giocano le partite di calcio, dove tra staff dirigenziali, giocatori, addetti sicurezza e giornalisti, si trovano comunque a venire a contatto oltre 450-500 persone per ogni partita........per non parlare dei giocatori....22 persone in campo che sudano, tossiscono e sputano non ad un metro di distanza, ma appoggiati l'uno all'altro . Il tutto ovviamente concedendo , per questo motivo importante che e' il calcio, di potersi comunque spostare tranquillamente nelle zone ora delimitate. Direi che non mi pare abbiano proprio una grande obiettivita' ......predicano le maggiori precauzioni possibili, poi concedono di fare esattamente tutto l'opposto solo per interessi economici .....stiam proprio messi bene!!!!!!!!3 punti
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Diciamo che in generale ipotizzare una qualsiasi "fiera" prima di Luglio è azzardato, la domanda già posta dovrebbe essere rivolta a chi era andato a Monaco con la situazione che si sta sviluppando in Europa, la risposta la prendo usando le parole di un sindaco delle mie parti in un videomessaggio.. 'Care mamme , se le scuole son chiuse magari ci sarà un motivo e se la vostra soluzione e riunirvi in gruppi dove voi "discutete" e i vostri bambini giocano insieme , vuol dire che avete capito tutto....3 punti
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Buonasera, leggendo un libro di Bryan Ward - Perkins ho scoperto che la sola raffigurazione di un romano con soli baffi, cioè non accompagnati anche da barba, è un busto di Eliogabalo custodito ai musei capitolini. Lo so che è un'argomento molto ozioso, ma ne sono ugualmente incuriosito, quindi vi chiedo se avete conoscenza di altre rappresentazioni di romani (non di origine barbarica) con baffi e senza barba. Grazie2 punti
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Buonasera a tutti e buona domenica, stavo facendo una ricognizione delle mie monete, per capire con quali annate stavo messo meglio, situazione disastrosa, ci vorranno secoli prima che ne completi una.. ? Ho visto però che del 38 ne ho ben 4, non sono tante.. Vi presento il mio Tornese e Mezzo Anno 1838 Magliocca 754 Foto del Venditore, le mie sono pessime.. ? Cosa ve ne pare?2 punti
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Buongiorno a tutti, per il mio compleanno ho ricevuto in regalo questo Zecchino di Marcantonio Giustinian (1684-1688). Non sono un esperto di queste monete (principalmente colleziono monete dal Regno in poi) e quindi vi chiederei aiuto sulla sua classificazione e sul suo stato di conservazione in modo da poterlo catalogare con precisione. Grazie mille per la disponibilità e la collaborazione Un Saluto2 punti
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@lorluke se sei al terzo anno di medicina, sei sicuramente più legittimato a esprimere un parere sul virus di tanti altri, me compreso, che ne hanno scritto qui e in altre discussioni. A tutti costoro, ripeto me compreso, consiglierei di prendere esempio da Jurgen Klopp https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/06/coronavirus-jurgen-klopp-ha-spiegato-perche-non-e-un-argomento-da-bar-dello-sport/5727856/ Per citarlo, "Auguro il meglio a tutti, ma la mia opinione sul coronavirus non è importante“. petronius2 punti
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Sul rovescio è più facile osservare le manipolazioni . Per le corrosioni..........L'acido nitrico , sull'argento fa questo effetto. Il tuo esempio sulla cristallizzazione , non è paragonabile perché la moneta di Aegina , non è corrosione, ma perdita della prima pelle dell'argento per pulitura, come dire spatinare una moneta d'argento. Si evidenzia la retinatura del nucleo della moneta. Sicuramente un'altra cosa.2 punti
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Mi complimento per la vittoria di Nikita ( e chi altri se non Lui poteva vincere ? ) e gli invio la mia modesta Coppetta, sperando che telematicamente non si squagli !!! Ciao Beppe2 punti
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il problema non sono tanto i 5800 infetti di oggi ma i 18000 previsti tra 14 giorni con i 3000 posti necessari in terapia intensiva. se non si riesce a circoscriverlo che numeri avremo tra due mesi?2 punti
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Eventualmente eravamo armati fino ai denti e pronti all'assalto! Oltre il carrarmato c'era pure il cingolato2 punti
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Ma anche se ci fosse stata la possibilità di farlo il cordusio ci vuole una bella dose di irresponsabilità per fare un banco in questa situazione....ed anche ad andarci come visitatore. Bisogna prendere atto di questo stato delle cose e i mercatini non sono certo indispensabili.2 punti
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Ok se le basi scientifiche sono queste lasciamo perdere.2 punti
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taglio 2 euro paese Austria anno 2020 tiratura ?? condizioni spl+ città Milano Note News2 punti
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Ottimo consiglio Sergio, @giovannix86 è un ottima partenza per una bella Collezione questo tuo 5 Tornesi. Per invogliarti ti faccio vedere come sono belli tutti insieme i 5 Tornesi di Ferdinando IV. Un caro saluto, Rocco.2 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, @Rocco68 hai ragione, avevo notato anch'io. Probabilmente abbiamo in collezione proprio gli ultimissimi pezzi del Regno, prima della rottura definitiva del conio.2 punti
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L’idea di abbinare la mimosa alla festa della donna è solo italiana e la scelta di questa infiorescenza dal bel colore giallo come simbolo di questa ricorrenza alla fine della guerra nel 1946 si deve a tre ex partigiane e donne politiche: Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. La mimosa era solita fiorire a marzo e ricordava la povertà, la spontaneità, l’umiltà. Un fiore alla portata di tutti, tanto diffuso nelle campagne, tenace, resistente come solo le donne sanno di essere; apparentemente fragile ma capace di sopravvivere e fiorire anche in condizioni difficili… un fiore che preannuncia l’arrivo della primavera e la vita che rinasce.2 punti
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Capisco l'osservazione: difatti io ho scritto "Autorità" intendendo i Prefetti, i Questori, i Sindaci, le Autorità sanitarie, i Medici e tutti quei tecnici che organizzano e attivano la "macchina dello Stato" e che non hanno nulla da invidiare a chicchessia. Credo che se al posto di Monaco parlassimo di Verona non avremmo mai dovuto commentare un annullamento alle ore 23.00 del giorno precedente a quello dell'inaugurazione. Ben chiaro che il Decreto emanato stasera per la Lombardia è scritto in maniera pedestre, che non aiuta certo chi opera nei territori coinvolti dalle restrizioni. Sulla spavalderia degli organizzatori credo abbia già detto tutto un altro Utente: bisognava salvare l'indotto. Stessa storia per quelli che parlano ancora di "banale influenza". Il mercantilismo ci ha fatto perdere tanti valori e tra un pò ci farà perdere anche l'istinto alla preservazione di noi stessi....2 punti
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Quello che mi stupisce maggiormente sono invece le miglia di persone che da tutto il mondo vi sono andate senza nessuna preoccupazione....commercianti in primis. OK che sia un grosso appuntamento , ma in casi del genere sono convinto debba prevalere il buon senso per evitare di allargare ancor di piu' questo contagio.....Purtroppo, a quanto pare, nonostante tutte le belle parole di prevenzione, c'e' chi evidentemente non e' cosi' preoccupato, e' probabilmente questo comporta il fatto che ogni giorno il numero dei contagi aumenta a dismisura ....parere ovviamente personale2 punti
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DE GREGE EPICURI In uno splendido libro del 1977, "Coins and their cities", M.G.Price e B.L.Trell illustrano un'ampia serie di monumenti presenti, zecca per zecca, nelle monete di Roma e delle Province Orientali. Prevalgono di gran lunga le monete provinciali, con raffigurazione di templi, palazzi, porte fortificate, mura, acquedotti, fontane, altari, divinità, fiumi personificati, porti, fari e altro. Si parla brevemente della storia delle singole città, dando poi spazio alle figure. Alla fine, c'è una sezione iconografica specialistica che raccoglie i monumenti per categorie (templi, tabernacoli, porte, ecc.); ed altre appendici storiche e geografiche. L'abbondanza dei monumenti nelle monete provinciali è legata al valore identitario che essi assumevano. Sfogliare questo libro è un piacere per lo studioso e per il collezinista; quest'ultimo si rammarica però della rarità e dei costi di queste monete, oggi sempre più alti! Ma non è impossibile trovarne qualcuna. Vi mostro qualche immagine; non è tratta dal testo, ma alcune di queste monete vi sono rappresentate. Partiamo da Anchialo in Tracia:1 punto
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Quella di sinistra è una moneta di Siracusa con testa di Atena e ippocampo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Il traduttore di google mi dà et superius labrum radit che all'incontrario, tradotto letteralmente, sarebbero i rastrelli del labbro superiore, che tutto sommato rende bene l'idea petronius1 punto
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Innanzitutto sono il meno qualificato per risponderti. Vorrei però che le opinioni di tutti fossero rispettate e, sia le affermazioni "forti" come le Tue, sia le risposte rispettassero sempre un certo livello culturale ( non voglio fare il moderatore...). Questo problema o particolarità della Zecca di Napoli è stata dibattuta in molte discussioni, addivenendo ad alcune conclusioni incontrovertibili: 1- il personale "ai vertici" era di prim'ordine 2- la tecnologia della Zecca era equiparabile a quelle delle altre Zecche coeve ( tant'è che fu attiva per una decina di anni dopo l'Unità ) 3- la "manovalanza" incideva poco ( come sempre ) ed era soggetta alla supervisione degli addetti alla Zecca Certamente le Varietà delle Monete di Napoli è maggiore di quelle di altre Zecche, parlo di Varianti Maggiori e soprattutto Minori. A questo punto bisogna semplicemente chiedersi: "Per quale ragione ?" La collezione di Rocco ed altri Amici del Forum è, oltre che interessante, anche encomiabile, perchè può contribuire a chiarire questo quesito ed far luce se gli "errori" fossero in parte voluti, oppure casuali per alcune carenze ( ad esempio per scarsa considerazione delle monete di minor pregio, per una scarsa qualità dei coni etc ). Considerare queste "particolarità" dovute a scarsa professionalità del personale, scusami ma mi sembra una deduzione molto semplicistica che non aiuta ad approfondire la tematica. Mi scuso con gli studiosi e/o esperti per queste mie esternazioni piuttosto superficiali. Ciao a Tutti, Beppe1 punto
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Certo che anche stavolta la gestione delle notizie di decreto da parte del governo è stata comica per non dire altro.......1 punto
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Buonasera a tutti, Alberto hai fatto bene a prenderlo questo Tornese e mezzo, è molto raro, non si trova facilmente ed è sempre in pessime condizioni. Dovresti ripulirlo dallo sporco. Saluti, Rocco.1 punto
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@corallino Io mi trovo spesso nella situazione simile alla tua e, nei trenta giorni che seguono la consegna delle monete, presento una dichiarazione alla Soprintendenza della mia città, accompagnata da una copia di tutta la documentazione (foto, descrizione, fattura e bonifico). Ritengo di essere nel pieno rispetto della legge, perchè da quel momento la Soprintendenza - in nome e per conto dello Stato - ha la possibilità di comunicarmi eventuali decisioni in merito (che io oltremodo nella nota chiedo); siano queste l'esercizio del riscatto, vuoi la semplice limitazione alla circolazione/rivendibilità, ovvero "nulla", quindi a sottintendere una mancanza assoluta di interesse dello Stato per quelle monete. Cordialità. Paolo1 punto
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Concordo. Che ci piaccia o no, la situazione è questa e dobbiamo attenerci alle regole. Tra l'altro, non voglio fingermi esperto di giurisprudenza (che non lo sono minimamente), ma da quel che ho sentito il nostro ordinamento prevede il cosiddetto "reato di epidemia". Su questo punto non sono completamente d'accordo. Personalmente, virus e batteri mi hanno sempre affascinato, così come le monete. Se per questo, non sono nemmeno un perito NIP o uno studioso accademico di numismatica, eppure sono qui e, ogni tanto, mi capita di dire la mia... Anzi, essendo studente di medicina al terzo anno, mi trovo idealmente più vicino al mondo delle malattie che a quello delle monete. Che poi vi sia il desiderio, in un forum di numismatica, di sentir parlare solo di numismatica, posso capirlo. Tornerò, quindi, nel "silenzio stampa" riguardo questo tema. Perdonate il disturbo arrecato1 punto
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Verissimo. Sull’acropoli di Atene, oltre all’Eretteo, si trovava anche il tempio di Atena Poliade “della città” e a riguardo Pausania scrive: “l’oggetto di culto da tutti ritenuto più sacro, sia in città che in campagna […] è una statua di Atena” al cui cospetto ardeva sempre una lampada a olio in oro; questa lucerna perpetua veniva riempita d’olio solo una volta all’anno e il combustibile bastava per tutto il periodo. L’abitudine di mantenere luci sempre accese fa parte delle più diverse religioni, e il fatto che queste lampade perpetue potessero essere alimentate con i frutti dell’ulivo, ha fatto di quest’albero una sorta di “portatore di luce” vegetale. apollonia1 punto
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Buongiorno a tutta la sezione. @motoreavapore Sergio, Questo 2 Tornesi presenta nel dritto fra REGNI e VTR una linea in rilievo causata dalla rottura del conio. Come nel mio pezzo. Saluti, Rocco.1 punto
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Buonasera Pittini, da quello che leggo al rovescio é presente un cristogramma IC XC NI KA. Non studio questa monetazione e dunque non ho bibliografia, ma attraverso questo cristogramma ho dato una lettura in rete circa il suo significato e scoperto che la moneta é riconducibile, salvo diversa indicazione di chi ha bibliografia specifica, al Follis di Michele IV (il paflagone / il paflagonio). Davide.1 punto
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Buonasera a tutti. Ho scorso molto velocemente la discussione, forse non è stato ancora indicato a parole quanto l'utente doppiopunto ha evidenziato nella foto a colori invertiti: una frattura di conio al rovescio della moneta si estende dalla legenda al centro del conio: ne consegue in modo matematico come la legenda sia parte di quel conio e non il vestigio di un sottotipo. Buona discussione.1 punto
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Alla sua chiusura, le maestranze e gli “strumenti” fioroni traferirti da Ostia ad Arles dove fu aperta una nuova zecca. Ne coseguì che le prime emissioni di Arles furono stilisticamente sovrapponibili a quelle di Ostia. C’è una serie di bellissime monete coniate ad Arles che commemora tale evento.1 punto
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Quel giorno che pensai di essere stato fregato dal gelataio. Era quel periodo in cui ancora non capivo perché, andando in gelateria le domeniche pomeriggio con le mie due cugine più grandi di qualche anno, i ragazzetti ci giravano intorno tentando un approccio, fischiando o facendo battutine sceme. Era quel periodo in cui ancora, d'estate, attraversare l'ombra della frescura donata dalle foglie dei tanti alberi posti ai lati di quel viale mi regalava sensazioni di benessere, paragonabili solo alla fantastica brioche col gelato nocciola e panna che solevo gustare ogni volta, seduto su un piccolo tavolino rosso a tre gambe posto sul ciglio della strada dove, di rado, passava qualche 850 o una Dyane 6. Appena finito di gustare quelle prelibatezze, la responsabilità di pagare la consumazione spettava quasi sempre a me: "Due brioches con gelato ed un cono!", dichiaravo fiero! Mi piaceva far finta di essere grande; sgomitavo per arrivare primo quando giungeva il momento del genitore che elargiva, per pagare i gelati, la banconota grigia da mille lire, quella con l'arpa e il signor Verdi austero ed elegantissimo col suo papillon. Ogni volta, con fare professionale, facevo finta di contare il resto (si, c'era anche il resto) e lo lasciavo scivolare velocemente nella tasca davanti dei pantaloncini che mi arrivavano al ginocchio, contento di sapere che nessuno dei grandi, al ritorno, ne avrebbe preteso la restituzione. I giorni seguenti spendevo il prezioso resto in figurine dei calciatori, caramelle o, se riuscivo a tenere da parte tutte le 150 lire, anche in un Topolino: ma non ero così forte da riuscirci spesso. Quella volta, tornato a casa e riconsegnate sane e salve le cugine, mi diressi in terrazzo per far vincere, come sempre, i cowboys sugli indiani; erano battaglie che duravano pochi secondi, la maggior parte del tempo lo dedicavo a posizionare i soldatini di plastica tutti intorno a me, per terra; poi era tutto un: bang, pum, swish, argh, augh, caricaaa!! Prima però tolsi dalla tasca il resto di prima e, avendo tutto il tempo che mi serviva, lentamente cominciai a contare, avido, quelle monete per programmare gli acquisti della settimana: "Cinquanta, cento, centoventi, centoquaranta, centocinquanta... Centocinquantuno?". Ehi! Cos'era quella piccola monetina che non avevo mai visto prima, con il numero 1 da un lato e accanto la figura di uno stranissimo gatto, mentre dall'altro una bella signora incoronata, con il collo troppo lungo, osservava la scritta poco di fianco a lei? Corsi dai grandi pensando, nella mia ingenuità, di essere stato fregato dal gelataio, senza nemmeno riflettere che le 150 lire di resto c'erano tutte. Naturalmente fui tranquillizzato e, dalle successive spiegazioni, appresi che c'era tutto un mondo, a me sconosciuto, che dovevo scoprire ad ogni costo. Fu quasi come essere colpito da un fulmine, lì nacque una delle mie più grandi passioni. Adesso gli alberi in quel viale non ci sono più, al loro posto tanti palazzi ed un centro commerciale. Neppure la gelateria ha resistito, troppe automobili transitano da quella strada sporcando l'aria; la frescura dell'estate, uccisa dall'afa, è solo un nostalgico ricordo. Però mi rimane lei, quel centesimo piccolo piccolo, niente di raro o prezioso, muta testimonianza di un'epoca spensierata e felice. Ogni tanto lo esco dalla capsula di plastica in cui lo conservo gelosamente e, per fargli prendere aria, me lo passo tra le dita, lo faccio girare come una trottola un paio di volte; poi, prima di rimetterlo a posto, lo mischio con qualche centesimo di euro e comincio a contare: "venti, quaranta, sessanta, settanta, settantuno!". Così, per passare un po di tempo con un vecchio amico! Giovanni1 punto
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Sapevo di ritrovamenti del genere in Val d'Aosta o a Roma tipo sacello di San Pietro o ancora a Monte S. Angelo se non ricordo male. Allo scopo di una eventuale mappatura per la tipologia sarebbe interessante sapere in che zona è stata rinvenuta. @Pontiax abiti mica vicino a qualche via di pellegrinaggio importante tipo via Francigena?1 punto
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Buonasera a tutti, premesso che amo molto questa discussione di Fratello Beppe, @giuseppe ballauri, osservavo le foto (è ancora in viaggio) del mio ultimo 9 cavalli di Ferdinando IV anno 1791, cercavo di ricostruire la sua storia, il perché di alcuni particolari così evidenti ad occhio nudo e altri ad occhi più esperti o solo più curiosi come i miei ed ecco che la moneta ha iniziato a raccontare la sua storia. Correva l'anno 1791, e più precisamente era il 17 Gennaio, festa grande per le vie di Napoli, si fremeva per i preparativi per il grande falò in onore di Sant Antuono protettore degli animali e non solo, festa molto sentita a Napoli e nei dintorni. Faccio una piccola premessa.. ? (O cippo ‘e Sant’Antuono. Fu Carlo III di Borbone ad ufficializzare i mestieri ad essa legati e a distanza di anni la festa del cippo di Sant'Antuono si ripete puntuale ogni anno. Le Origini Si narra che in tempi passati Sant'Antonio scese agli inferi con il suo maialino per rubare il fuoco e regalarlo agli uomini, la fiamma ha, infatti, potere purificatorio e scaccia via malattie e malocchi dell'anno appena iniziato. Ma il Santo non ricevette una buona accoglienza, i demoni riconoscendolo gli presero il bastone e non lo fecero entrare. Ma il maialino si infilò di corsa mettendo tutto a soqquadro e i diavoli ebbero un bel da fare a riordinare. Fu così che Sant'Antonio disse ai diavoli "se volete che lo faccia star buono, dovete ridarmi il mio bastone" . Una volta restituito il bastone al padrone, il maialino si tranquillizzò. Ma non si trattava di un bastone qualunque, si trattava del bastone di ferula dal midollo spugnoso e se una scintilla entra nel midollo il legno continua ad ardere ma da fuori non si vede nulla. Così diavoli ignari che Sant'Antonio avesse il fuoco nel bastone lo lasciarono andar via. Solo una volta fuori, il Santo alzò il bastone infuocato in segno di benedizione cantando: "Fuoco, fuoco, per ogni loco; per mondo fuoco giocondo!". Da quel momento, donò agli uomini il fuoco sulla Terra). Riprendiamo il racconto.. Tutto avveniva nel Buvero di Sant'Antuono, dove si trova la chiesa dedicata al Santo. Qui in questo quartiere popolare di Napoli, si svolgeva il 17 gennaio la processione in onore del Santo, al termine della quale venivano benedetti gli animali. A questo momento seguiva l'immancabile rito del "fuocarazzo", ovvero si preparavano grandi cataste di legno per darvi fuoco, un modo per simboleggiare la potenza del Santo in grado di spegnere le forze del Male ma anche un modo per disfarsi del vecchio. Infatti era usanza lanciare dai balconi tutti gli oggetti inutilizzati in legno per contribuire al cippo. Ecco il momento fatidico in cui entra in scena la nostra monetina, poverina era rimasta nel fondo di un vecchio cassetto malconcio , cassetto di cui il proprietario ne ignorava il contenuto, lo credeva o ricordava vuoto, eccolo prendere parte all'allegro fuocherello.. ? Sentiva le urla di gioia della folla, il fervore nel disfarsi del vecchio, dell'esorcizzare il passato, le grida dei ragazzini in festa, che si rincorrevano per la piazza e le viuzze vicine, ecco che uno di loro, Sasa'(Salvatore) un ragazzino di 11 anni con tanti riccioletti e una lunga camicia bianca solo nel nome, si ferma all'improvviso, rapito da un qualcosa che ha attirato la sua attenzione, ai suoi piedi, tra la cenere e i tizzoni ancora ardenti, eccolo un dischetto marrone, un viso familiare(riconosciuto tramite i racconti e i soprannomi sentiti in casa e per le viuzze fra queste ''Re Nasone''). ? Con fare disinvolto, e con abilità da gran maestro il piccolo Sasa' aiutandosi con un rametto scosta la moneta liberandola dal rogo, per fortuna era alla base del fuoco nel perimetro più esterno, dove la temperatura era più bassa e la cenere ormai tiepida. Ormai era fatta, la monetina annerita ma quasi intatta finisce nelle tacche di Sasa' che si allontana fischiettando e saltellando dalla gioia. Sasa' non si separò per tantissimo tempo da quella moneta, perché la riteneva magica, un dono di Sant Antuono, un dono ardente, un talismano un porta fortuna. Fino a quando la moneta ha ripreso il suo viaggio nel tempo e nella Storia fino ad arrivare nelle mie mani.. Spero che vi sia piaciuto il racconto. E mi raccomando, fate raccontare anche voi le vostre monete, non aspettano altro. Saluti Alberto1 punto
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????????????? Quante cose si potrebbero fare prima se se ne conoscesse a priori l'evoluzione , e come sarebbe più facile mettere in ordine le priorità ! Oppure ritenete che si debba saper fare tutto, decidere tutto sempre al meglio, intervenire con tutte le risorse disponibili, che poi sono spesso indisponibili ! Mi spiace questa critica, anche in un momento che richiederebbe unità e comprensione. M torniamo a parlare di numismatica.1 punto
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