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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/20/20 in tutte le aree
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Sull'autenticità nessun dubbio. Sul globetto vicino alla testa di Roma un paio di ipotesi le farei. Potrebbe essere un residuo del compasso, anche perchè mi sembra proprio al centro della moneta. Altrimenti penserei ad un primo errore per il globo tenuto da Roma. Una volta fatto resta sul conio e l'incisore ne fece un altro nel posto corretto. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Nel mio caso, la moneta dal diametro maggiore è un Tallero di convenzione 1780 Maria Teresa 40,5 sono i millimetri. Di questi talleri come sappiamo ne furono coniati tantissimi in tanti anni e in Zecche diverse. Vienna li conia tuttora.... Per divertirsi un po se @Robertode lo permette in quanto la discussione è sua..., propongo un indovinello, scoprire a quale zecca appartiene . Chi indovina si guadagna un bel mi piace. Buon divertimento3 punti
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Nell'ospedale in cui lavoro io la situazione sembra diventare ingestibile da un momento all'altro.. Abbiamo i DPI numerati e ci troviamo a dover aver paura di essere contaminati da un foglio che proviene da un'unità Covid, dobbiamo metterci i guanti per far pressoché tutto e lavarci le mani ogni 10 minuti... la situazione è grave... ma non possiamo piangerci addosso!! Ognuno, nel suo piccolo, deve cercare di far quel che può... tipo restare a casa!!3 punti
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Grazie @gpbasetti per l'ncoraggiamento, riprendo con qualche POPOLARINA (così erano chiamate). In questi giorni 18-22 marzo, 172 anni fa, i milanesi combattevano sulle barricate. AI PRODI LOMBARDI Riferimenti: A. TURRICCHIA Il Regno Lombardo-Veneto attraverso le medaglie n.442 - Primo tipo3 punti
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È un cavallo ribattuto molto interessante. Se domani ho un po di tempo lo guardo al pc e vediamo di classificarlo per bene. Dal telefonino non lo vedo bene.2 punti
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Proprio durante il dogato di Antonio Venier c'è il passaggio di Antonio Tiepolo dalla zecca dell'oro a quella dell'argento e nello stesso periodo il passaggio di Cristoforo Zancani da quella dell'argento a quella dell'oro. E per questo non hai bisogno del Papadopoli, ma del PN n. 355 dove c'è il mio articolo sulla zecca nel 1385.??2 punti
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Buonasera a tutti, pongo alla vostra attenzione questo mio Cavallo Aragonese piuttosto particolare, mi aiutereste a catalogarlo? Posto foto del venditore (quelle con sfondo blu) e foto fatte da me, spero si vedano bene. Saluti Alberto2 punti
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Domenica vado a donare il sangue, se mai avessi avuto qualche remora, dopo averti letto non ne è rimasta l'ombra... Forza e coraggio!2 punti
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Il problema in questo tipo di studio è la mancanza di immagini. Quando le foto costavano molto le monete considerate meno interessanti non venivano illustrate. Spesso non venivano nemmeno descritte. E poi mancano foto di molte collezioni. Però chi si cimenta nonostante tutto ha tutto il mio appoggio. Anche di informazioni, se servono. ? Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao Alberto, non mi stupirei se ci fossero Le X con le C contrapposte dovrebbero essere queste2 punti
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Lucia Travaini, Sarah Fontana, Le collezioni della Fondazione Banco di Sicilia. Le monete2 punti
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Bentornati, appassionati di monete napoleoniche! Quest'oggi concludiamo definitivamente il capitolo riguardante le decimali. Partirei dal mezzo franco, l'ultima moneta in argento rimasta. Dal modico peso di 2,5 grammi, questa moneta fu coniata in soli due anni: 1808 a Cassel e 1810 a Parigi. Anche qui abbiamo diverse “prove” in vari metalli ma, se avrete letto i miei precedenti interventi, saprete già come la penso... Purtroppo, come per il 5 ed il 10 franchi in oro, anche in questo caso la moneta parte per sua natura con il bordo liscio. Pertanto, distinguere gli esemplari dell'epoca dai riconi postumi diventa un compito irrimediabilmente più arduo. Tuttavia, diversamente dai due piccoli moduli in oro, ritengo che il mezzo franco sia realmente esistito durante il regno di Westphalia. Difatti, anche in altri stati dell'epoca abbiamo monete simili: mi viene in mente, ad esempio, la mezza lira di Murat o lo stesso “Demi Franc” di Napoleone. A mio avviso, è dunque molto più plausibile che sia stato effettivamente coniato negli anni dell'impero napoleonico rispetto ai misteriosi 5 e 10 franchi in oro... Ci restano ora i centesimi, monete che personalmente non mi hanno mai entusiasmato particolarmente e che, pertanto, tratterò in modo rapido e forse un po' distaccato. All'inizio avevo addirittura valutato di saltarli completamente ma poi, per completezza e dovere didattico, ho deciso di includerli. L'insieme dei centesimi di Girolamo può essere suddiviso, per comodità, in due categorie. Alla prima appartengono il 10 e 20 cent, monete coniate in mistura (similmente ai 10 centesimi del Regno d'Italia). Al posto del giovane volto del sovrano, al dritto abbiamo il monogramma HN, corrispondente alle iniziali di Hieronymus Napoleon, sormontato da una corona con nastri. Il tutto è contornato da una corona d'alloro un po' stilizzata ed eseguita in modo molto “scolastico”. Il rovescio è ancor più banale e, francamente, non mi sembra nemmeno ci sia bisogno di descrivervelo. Alla seconda categoria appartengono l'1, 2, 3 e 5 centesimi. Cosa cambia rispetto agli altri? Innanzitutto, il metallo: rame anziché mistura. Poi, nella “composizione” non troviamo più la corona sormontante la sigla HN. Insomma, il tutto è ridotto ancor più all'essenziale.2 punti
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Buongiorno. La moneta dal diametro maggiore in mio possesso è un banale riconio del 4 Ducati austriaco (40 mm). Moneta molto sottile e relativamente leggera. Considero la più "grande" questa. In mano fa sentire la propria "presenza" e restituisce sempre una certa soddisfazione. (Riporto da altro topic) Perù 100 Soles 1963 Metallo: Oro .900 Peso: 46,80 grammi Diametro: 37 mm Dritto : Scudo del Perù Rovescio: Libertà seduta con scudo e colonna Tiratura: 7.342 Buon pomeriggio.2 punti
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Passiamo ora agli argenti. In particolare, diamo un'occhiata agli 1, 2 e 5 franchi. Partiamo proprio da quest'ultimo. Lo scudo di Girolamo è una moneta estremamente rara e difficile da trovare anche nelle più basse conservazioni (FDC non ne parliamo proprio!). Di questa, come di tanti altri esemplari della variegata monetazione del Regno di Westphalia, non abbiamo dati certi riguardanti il numero di pezzi coniati. A quel tempo, forse, i tedeschi non erano così precisi e rigorosi come lo sono oggi... ? Il 5 franchi (così come l'1 ed il 2 franchi) venne coniato sia a Parigi che a Cassel. È interessante osservare come alcuni esemplari coniati a Parigi presentino l'incisione “Dieu Protege La France” invece del classico "Gott Erhalte Der Koenig". Un segno per rimarcare ancora una volta chi era il vero padrone di casa o una semplice svista nel conio? Chissà... L'1 ed il 2 franchi tendono ad essere già più “abbordabili” in termini di reperibilità sul mercato ma, di certo, non piovono dal cielo (e nemmeno li regalano)... Parliamo sempre di monete di una certa rarità, che nelle più alte conservazioni spuntano diverse migliaia di euro. Anche in questo caso dobbiamo tenere gli occhi aperti dal rischio riconi. Diffidate, quindi, dalle solite monete con bordo liscio e dalle presunte prove in bronzo, nichel, piombo, stagno, senza le ultime due cifre nella data, ecc. Voglio aprire qui con voi un discorso generale: ovviamente anche queste “monete” hanno un loro mercato. Non sono certamente riproduzioni da bancarella, ci mancherebbe. Anzi, in certe aste riescono anche a raggiungere cifre interessanti. Mi sento, tuttavia, di sconsigliarle in quanto, personalmente, non comprendo la logica dello spendere centinaia (o migliaia) di euro per possedere una moneta napoleonica che non è stata coniata in periodo napoleonico. In sostanza, manca quel legame storico che rappresenta la colonna portante della numismatica. Sì, magari i riconi costano meno e si trovano in più alta conservazione ma, francamente, non mi darebbero chissà quale soddisfazione nel possederli. Mi sembrano monete “vuote”, senz'anima. Non so se rendo il concetto... Chiusa la partentesi, vi mostro ora un paio di immagini. Purtroppo, su queste monete non c'è molto altro da aggiungere in termini descrittivi. Presentano tutte più o meno lo stesso disegno, hanno un aspetto quasi “geometrico”. Di certo, per chi è abituato ai capolavori napoletani del periodo murattiano, questi pezzi lasciano un po' l'amaro in bocca... Non troviamo, purtroppo, quell'estro, quella creatività, quello spiriro artistico che caratterizzavano la zecca di Napoli. Unica piccola "curiosità" che posso riportarvi è che, tendenzialmente, di questa "trilogia" di franchi in argento è più facile trovare esemplari coniati a Parigi (testa di cavallo) piuttosto che a Cassel (testa d'aquila).2 punti
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Eccoci tornati! Concludiamo oggi il capitolo riguardante le monete in oro decimali. Il 20 franchi è forse una delle monete più emblematiche e famose del regno di Westphalia. Nonostante sia relativamente poco raro, trovare un esemplare in alta conservazione (FDC o quasi) è un'impresa a dir poco titanica. Forse, ne apparirà sul mercato una ogni 10 anni! Questa moneta rappresenta uno di quei casi di coniazione avvenuta sia in Germania (a Cassel) che in Francia (a Parigi). Probabilmente, ma questa è una mia teoria, la Westphalia non era completamente autosufficiente dal punto di vista della coniazione di monete e, per far fronte alle esigenze del mercato interno, doveva in parte appoggiarsi alla zecca di Parigi. In ogni caso, ricordatevi la storia della testa di cavallo/testa d'aquila. Anche qui, purtroppo, dobbiamo prestare particolare attenzione ai riconi. Oltre alla regola aurea del bordo liscio, da personali osservazioni mi sono accorto di un dettaglio interessante: i riconi postumi sono spesso caratterizzati da un piccolo residuo di metallo ad ore 12 del dritto. Forse ciò deriva da una micro-frattura del conio della moneta. Chissà... Di questa moneta esiste, inoltre, una serie di prove in bronzo, stagno, piombo, senza alcune cifre della data, ecc. che ogni tanto mi capita di vedere in qualche asta. Anche queste sono tutte caratterizzate dal bordo liscio. Quindi, con ogni probabilità, sono da ritenere come prove create in preparazione della coniazione dei riconi postumi e non risalenti al periodo 1807-1813. Di seguito vi mostro due esemplari (in oro) di questo marengo. Il primo è un riconio: presenta il bordo liscio ed il piccolo residuo ad ore 12. La testa di cavallo e la J ci indicano che è parigino. Il secondo, invece, è un bellissimo esemplare risalente all'epoca napoleonica. Ovviamente, dalla foto è difficile apprezzare l'incisione "Gott Erhalte Der Koenig". Come potete notare, presenta la testa d'aquila e la C maiuscola. È, dunque, stato coniato a Cassel. Per quanto riguarda il 5 e 10 franchi, tocchiamo un tasto dolente. Come detto, entrambe le monete presentavano il bordo liscio sin dal periodo del regno di Westphalia. Perciò, ad oggi, non esiste un metodo universalmente riconosciuto per distinguere gli autentici dai riconi... Personalmente, nutro grossi dubbi addirittura sul fatto che queste tipologie monetali siano state effettivamente coniate in epoca napoleonica. Perché mai creare un 5 e un 10 franchi in oro proprio nella piccola Westphalia, quando in tutto il resto dell'impero tali tipologie non esistevano? Chi le ha tirate "fuori dal cilindro" e per quale motivo? Guarda caso, invece, nella Francia di Napoleone III tali tipologie monetali esistevano eccome. A buon intenditor poche parole... Ovviamente, non ho certezze assolute a riguardo o dati inconfutabili. Si tratta, come potete capire, di due monete alquanto “misteriose”. Se tra qualche anno dovesse spuntare fuori uno studio serio che dimostra in modo inequivocabile la loro genuinità e che indica come riconoscere gli originali, sarò ben lieto di ricredermi. Fino ad allora, me ne tengo personalmente alla larga.2 punti
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Noto con grande piacere che la discussione ha suscitato un certo interesse. Passerei, dunque, seduta stante all'ambito numismatico. Partirei subito col dire che la monetazione di Girolamo Bonaparte è alquanto singolare, in quanto basata sulla coesistenza di due sistemi apparentemente inconciliabili: uno di chiara ispirazione tedesca, pre-decimale, il cui fulcro essenziale era il tallero; l'altro filo-francese, decimale, basato sul franco. Mentre in altre nazioni legate alla sfera d'influenza francese si ebbe un graduale passaggio dal "vecchio conio" al sistema decimale, qui in Westphalia, per tutta la durata del regno (1807-1813), entrambe le tipologie monetali continuarono ad essere coniate. Non bisogna, quindi, ritenere che il sistema decimale fosse stato affiancato a quello pre-esistente dopo un certo arco di tempo. Difatti, le prime monete decimali vennero coniate già a partire dal 1808, praticamente in modo simultaneo con i talleri (e loro multipli e sottomultipli) recanti l'effige del giovane Girolamo. Per comodità personale, partirei dalle monete del sistema decimale, se siete d'accordo. In particolare, inizierei con gli esemplari in oro. Di queste monete esistono ben 4 tipologie: 5, 10, 20 e 40 franchi. Prima di iniziare la descrizione delle singole monete, è importante recuperare alcune "nozioni" biografiche, trattate nell'introduzione. Come detto, dopo essere tornato in Francia nel 1848, Girolamo godette di un'enorme popolarità. Oltre a tutti gli onori ricevuti, il governo decise di omaggiare il fratello minore di Napoleone anche attraverso la riconiazione di sue alcune monete. Tra queste, rientrano proprio le 4 monete decimali in oro. Occorre, dunque, prestare particolare attenzione nel non confondere gli esemplari effettivamente coniati nel periodo napoleonico con quelli risalenti agli anni '50-'60 del XIX secolo. Purtroppo, non abbiamo dati ufficiali riguardanti il numero di pezzi effettivamente riconiati. Si sa solo che vennero eseguiti sugli stessi conii utilizzati nel regno di Westphalia. Quindi, sono abbastanza ostici da distinguere, sennonché i pezzi riconiati sono caratterizzati tutti da un bordo liscio mentre gli originali presentano l'incisione "Gott erhalte der koenig", corrispondente al motto "Dio protegge il regno" tipico di tutta la monetazione napoleonica decimale. Mentre il 20 e 40 franchi sono facilmente distinguibili in questo modo, la situazione si complica e non poco per quanto riguarda i due moduli minori. Difatti, sia il 5 che il 10 franchi sono sempre stati caratterizzati dal bordo liscio, anche durante la coniazione avvenuta nel periodo napoleonico. Purtroppo, da quel che so, non esiste un metodo infallibile per riconoscere i "veri" 5 e 10 franchi. L'unico consiglio che mi sento di darvi è quello di diffidare dagli esemplari proof-like o, comunque, dai fondi particolarmente “smaglianti”. Questi, nel 99% dei casi, si riveleranno dei riconi postumi. Bene! Siccome non vorrei appesantire troppo ogni mio intervento, lascerò la descrizione delle singole monete decimali in oro alla prossima puntata. A presto e buona serata a tutti voi!2 punti
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Salve forum, Qualche tempo fa mi è capitato tra le mani questo curioso Mezzo Ducato di Filippo II contromarcato (immagine in basso). Ricercando online ho trovato qualche info su CoinArchives.com che riporto in basso: Polonia, Sigismondo Augusto (1548-1572) Utilizzato in Polonia, Mezzo ducato di Filippo II di Spagna, coniato a Napoli con contromarca Polacca nel retro. La contromarca mostra un monogramma coronato [...] la combinazione tra questo mezzo ducato e la contromarca Polacca è estremamente rara, vennero realizzate per pagare i mercenari durante la "Prima guerra del Nord" (o Guerra di Livornia) nel 1564. L'attuale proprietario pensa si possa trattare di una controstampa non autentica, a me personalmente non sembra, ma mi piacerebbe chiedere a voi cosa ne pensate, e soprattutto se avete altre info in merito Vi ringrazio dell'attenzione Buona giornata Gasp1 punto
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Per gli amatori delle zecche toscane credo sia interessante https://www.cronacanumismatica.com/sulle-rarissime-mezze-piastre-fiorentine-per-il-padre-del-battista/1 punto
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Allora devo venirti a trovare...... dopo la Pandemia.......ovvio.1 punto
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Non ho testi ma a me sembra qualcosa di orientale dell'aria indiana o giù di lì.1 punto
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A parte le battute, e pur se in tono scherzoso, credo che non sia proprio infondata la tua ipotesi. A presto. Paolo1 punto
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Credo sia proprio come dice Arka. Qui qualche ulteriore esempio. http://www.constantinethegreatcoins.com/dots/1 punto
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Bravo in questi periodi di "quarantena" il modo migliore per passare il tempo è studiare e se esce un articolo ben strutturato ancora meglio. Bene e buon lavoro. Ciao Fabry1 punto
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Salve @domenico.mura, forse si tratta di questa: Manuele I Comneno (1143-1180). Aspron Trachy in biglione, zecca di Costantinopoli. D/ Cristo seduto in trono di fronte, con nimbo crucigero, tiene nella mano sinistra il libro dei Vangeli. Ai lati, due stelle (la stella può essere anche una sola, nel campo destro o sinistro). R/ MANYH - COT (la legenda potrebbe registrare lievi variazioni, ma nel tuo caso non credo si possa appurare la presenza di eventuali varianti a causa del pessimo stato di conservazione). La Vergine nimbata stante in piedi a destra incorona con la mano destra Manuele I che sta in piedi di fronte a sinistra che regge il globo crucigero e il labaro. Ai lati del capo della Vergine vi sono le lettere M-V. Rif.: Sear, p. 347, n° 1966. Ti allego l'immagine di un esemplare simile tratta dal web che, in condizioni migliori, permette un raffronto iconografico:1 punto
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Ciao, nel 1984 un caffè mediamente costava 500 lire, capisci che se volevi mettere da parte qualche esemplare da 100 lire con quella data od un rotolino intero (50x100 = 5.000 lire), lo si poteva fare, e quindi in FDC ne saranno rimasti una quantità impressionante. Ma nel 1955 100 lire era una cifretta di tutto rispetto, figurati che nello stesso anno ancora circolavano le 50 lire e 100 lire in carta. Quindi si spendevano, circolavano, in pochissimi pensarono di conservarle sin da allora, e pensa che successivamente abbiamo continuato ad utilizzarle sino al 2001. Va da se che non ne sono rimaste sino ai nostri giorni una grande quantità in FDC come la "gemella" del 1984, è questo che rende rare, ricercate e costose le 100 lire del 1955, la difficoltà di reperimento dell'eccellente conservazione, uno status che la 100 lire del 1984 non avrà mai, nemmeno tra decenni. Se hai visto un pò in giro, le stesse 100 lire del 1955 mediamente circolate valgono poco, se estremamente circolate quasi nulla.1 punto
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REGNO DELLE DUE SICILIE - FRANCESCO I° - TORNESE UNO1 punto
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Bravo Guido, sono le persone come te che fanno andare avanti tutto adesso. Hai la mia sincera ammirazione personale. Ho avuto il piacere di conoscerti anno fa e da subito si vedeva l'amore che hai per il tuo lavoro. In bocca al lupo per tutto e speriamo di vederci presto!!!!1 punto
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Ciao, me lo ha inoltrato un commerciale1 punto
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Non mi risulta alcuna policy, perlomeno per quel che riguarda le monete dal medioevo ad oggi, per il mercatino del nostro forum. Se non ci sono annunci riguardanti monete veneziane è semplicemente perchè nessun utente ha mai ritenuto di dover inserire annunci. Va considerato che il nostro mercatino non è mai realmente decollato nonostante siano un sacco di anni che esiste, le inserzioni sono molto poche in assoluto, e con questa situazione è assolutamente normale che per certe monetazioni il poco diventi nulla.1 punto
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Aggiungerei che, pur ammettendo la mia scarsa conoscenza della monetazione di Nerva / Traiano, la moneta, anche per le sue dimensioni, mi fa pensare ad una invenzione moderna.1 punto
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La monetazione provinciale in Spagna si esaurisce con i Giulio Claudii. Monete appartenenti alla serie imperiale furono battute da zecche spagnole solo sotto Galba e agli esordi del regno di Vespasiano.1 punto
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Gran bella conservazione, Stesso falsario. Continuo con l'ultimo giovanile dei miei 10 Tornesi per Ferdinando II 18381 punto
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Non è un ERRORE, è un DIFETTO di conio. Le "stranezze" nelle monete, sono di 3 tipi: errore, difetto e variante, ognuna col proprio significato ben preciso. Un errore molto conosciuto nel mondo euro 1 euro del Portogallo 2008 che al rovescio riporta la vecchia cartina dell'Europa, si chiama "errore" appunto perchè nel processo di coniazione c'è stato un errore da parte di chi doveva procedere con la giusta grafica della moneta. Un difetto di conio è per esempio il tuo doppio bordo, oppure quelle monete che presentano un "eccesso di metallo", sono problemi "tecnici", chiamiamoli così, causati dalle macchine. Le varianti invece sono quelle monete che puoi trovare sul mercato e sono state volutamente cambiate graficamente, per farti un esempio, alcuni stati mettono (tipo Malta) per la circolazione della moneta commemorativa del 2015 non hanno messo il simbolo della zecca, poi nella coincard che è una confezione per collezionisti hanno messo il simbolo di zecca. Se ripesco una discussione presente nel forum c'è tutta la spiegazione per filo e per segno dei 3 significati. Molti accomunano l'errore al difetto, io non la vedo così, preferisco differire le due cose da "errore umano" ed "errore causato dalla macchina". Comunque poi ognuno si fa la sua opinione. In questa discussione ne vedrai di interessanti1 punto
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No, non e’ la tribute band dei Guns N’ Roses…. …..bensì il caduceo! Il caduceo era originariamente uno dei simboli del dio Mercurio (e del suo equivalente greco, Hermes) , il messaggero tra gli dei e gli uomini e quindi interprete del volere dei primi e latore dei desideri dei secondi. È una sorta di bastone sormontato da una sfera con due serpenti avvinghiati e attorcigliati intorno ad essa; talvolta è raffigurato con due ali sulla punta (analoghe a quelle presenti sui calzari di Mercurio e sul suo petaso). Originariamente era una semplice verga magica che fu dono di Apollo al fratello per ricambiare con essa i regali da lui ricevuti della cetra e del flauto. Secondo il mito, Mercurio un giorno giunse in Arcadia e lì vide due serpenti che lottavano e si mordevano a vicenda. Allora il dio gettò contro di loro il suo bastone e grazie ad esso i due serpenti smisero di affrontarsi e si avvinghiarono uniti attorno alla verga. Mercurio decise così di farlo diventare (quale simbolo di armonia e di equilibrio) uno strumento per derimere le liti e le controversie. Nacque così il caduceo simbolo di pace e di mediazione, tanto da essere portato dagli ambasciatori cui conferiva loro il crisma dell’inviolabilità. Esso aveva anche una valenza morale poiché rappresentava al tempo stesso la salute fisica della persona e la sua condotta onesta. Il caduceo viene spesso confuso con il bastone di Asclepio o Esculapio (dio greco-latino delle arti mediche figlio di Apollo). La verga di Esculapio è infatti un lungo bastone intorno al quale si attorciglia un solo serpente che rappresenterebbe il ringiovanimento, perché ogni anno cambia la vecchia pelle ed è quindi adatto a indicare il miglioramento ottenuto grazie alle cure mediche; la verga invece sarebbe lo strumento che simboleggia l’azione del medico nel somministrare le cure agli uomini. Questa confusione spiega perché il caduceo sia diventato simbolo ufficiale degli Ordini dei medici. È però interessante notare come alcuni ordini provinciali abbiano nel loro logo ancora il bastone di Esculapio con un solo serpente, così come avviene anche nel simbolo dell’OMS. Il caduceo si trova anche nel logo dell’Ordine dei Farmacisti. La spiegazione sta nel fatto che la parola greca “farmacon” significa per l’appunto “veleno” (nello specifico il veleno del serpente). Tuttavia, il caduceo non aveva solo questo significato. Come detto ,l’equivalente greco di Mercurio era Hermes. Interessante il fatto che la parola Hermes abbia la stessa origine del nome “hermaion”, che vuol dire uomo fortunato. Questo ha ricadute sul mito in quanto proviene da Mercurio/Hermes il guadagno (sia atteso che imprevisto) il colpo di fortuna, l'occasione propizia. Per estensione il caduceo diventò quindi simbolo del commercio e del guadagno che possono proliferare se coesistono pace, armonia e salute. Trovano così accordo le due anime del caduceo. Da una ricerca in rete e sul nostro forum ho letto che il caduceo è presente su monete della Grecia classica, della Magna Grecia, su monete puniche, su monete preromane e italiche. È soprattutto però in età romana che abbiamo esempi numerosi di raffigurazioni del caduceo, su monete repubblicane, imperiali e provinciali. Per ovvie ragioni mi limiterò all’età imperiale. Ho quindi provato a fare una breve ricerca sulle monete ed ecco cosa ho trovato. Una della rappresentazioni più frequenti è quella con la Felicitas. E non è casuale, se pensiamo al significato del caduceo quale simbolo di equilibrio e armonia (e per estensione, salute) che come è facile intuire sono alla base della felicità. Infatti, in quest’ottica, è un omaggio al benessere e alla serenità dell’imperatore (F. augusti), dello stato e dei suoi cittadini (F. publica), dei tempi (F. temporum) o di un periodo specifico (F. saeculi). Ho visto che ne sono state coniate molte e in varie epoche. Ecco ora qualche esempio di caduceo con Felicitas: La rappresentazione del caduceo con la Felicitas è molto frequente con Vespasiano, soprattutto come Felicitas publica, penso con chiaro riferimento al periodo di prosperità che seguì alla guerra civile e che viene fatto coincidere con il suo regno, durante il quale promosse diverse riforme per risanare lo stato. L’abbinamento con la Felicitas è poi riscontrabile in diverse monete di Traiano, l’Optimus princeps, durante il cui regno il l’impero raggiunse la sua massima estensione… Molto frequente ( soprattutto, e non casualmente secondo me) con gli Antonini, il Saeculum aureum dell’impero. Poi è presente ancora sulle monete dei Severi (e delle Severe) anche se in misura minore rispetto agli Antonini. Con i Severi e le Severe credo che non si debba dimenticare la vicinanza di Emesa con Pergamo dove vi era il santuario di Asclepio e dove si era recato Caracalla, forse per implorare la guarigione da una malattia. Infine, lo si trova anche sulle monete del III secolo... …ma anche con gli imperatori gallici e con Carausio. Forse più una sorta di augurio di felicità in tempi funesti... Un altro frequente abbinamento del caduceo è con la Pax. Come è stato detto, il caduceo era portato dagli ambasciatori, che talora erano latori di pace (talora, sigh!). Qui il caduceo ha un chiaro significato simbolico: l’imperatore ha portato la pace nell’impero, cosa che si traduce in armonia per tutti i cittadini. Interessante che l’abbinamento con la Pax sia presente soprattutto con Galba (forse con riferimento alla sua ascesa pacifica al potere dopo la morte di Nerone) e poi con Vespasiano…. Qui il legame e’ ovviamente più comprensibile, per le stesse considerazioni dette a proposito della Felicitas. Da ricordare che Vespasiano fece costruire a Roma il tempio della Pace, considerato da Plinio in Vecchio nella sua Naturalis Historia come una delle meraviglie del mondo. L’abbinamento Pax-caduceo tende poi scompare. Con gli Antonini (a parte qualche esempio con Commodo) con la Pax, al posto del caduceo compare lo scettro : la pace era garantita più dagli eserciti che dalla armonia interna. C’e’ però spazio ancora per Diocleziano…. C’è poi Marco Aurelio con la Fides… Pescennio Nigro con la Fortuna… Infine, ho trovato anche qualcosa con la Concordia (Costantino, Licinio, Crispo). Di solito ha la patera, qui invece ha proprio un caduceo. La Concordia degli Augusti, intesa come pace, armonia. Infine, alcuni esempi particolari: Un sesterzio di Tiberio dove sono rappresentati i nipoti Tiberio Gemello e Germanico Gemello.. E Pertinace con il Saeculo Frugifero , con riferimento ad una sorta di campagna di distribuzioni di alimenti e terre… Ovviamente la mia non deve e non vuole essere una disamina completa (non ne avrei le competenze e le capacità) quanto piuttosto uno spunto di discussione. Per me personalmente e’ stata una occasione per studiare e approfondire. Le riflessioni che ho fatto intorno alle monete sono mie. Vi invito pertanto a segnalarmi eventuali errori o inesattezze, nonché a integrare quanto vorrete con immagini e commenti. Chiudo con un ringraziamento a @Illyricum65 che con la sua su Apollo mi ha fornito lo spunto per questa discussione. Ciao da Stilicho1 punto
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Salve Pier lo stile e la qualità del metallo mi fanno pensare a un falso d’epoca hanno anche riprodotto il simbolo sotto il busto che figura su alcuni esemplari1 punto
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Ciao, a dire la verità non lo sapevo, ma in questi casi ci viene in aiuto wikipedia non l'avevi cercato? L'ungherese pengő significa 'squillo' (che a sua volta deriva dal verbo peng, una parola onomatopeica equivalente all'inglese 'anello'), utilizzato dal XV-XVII° secolo era riferito a monete d'argento che emettono uno squillo quando colpiscono una superficie dura, indicando così il loro contenuto di metallo prezioso. La parola onomatopeica usata per le monete d'oro è csengő, l'equivalente inglese di 'tintinnio', che da origine ad un suono più tagliente, il participio usato per le monete di rame è kongo, un suono profondo di scampanio.1 punto
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Concordo, bella e sopra lo SPL. In mano è sicuramente migliore, l'obiettivo non fa sconti... Complimenti Saluti1 punto
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Buonasera, @melatino cercando su Google sono risalito a questa conversazione. Ti posto la mia Moneta provvista dell'insolito cerchietto.1 punto
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1927 Albania 1 Lek (D/ Alessandro Magno rivolto a destra, R/ Alessandro Magno a cavallo)1 punto
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Condivido in toto! È proprio questa la filosofia del ciotolaro che ama le sue monete per quel che sono e per la loro storia. Il mondo delle ciotole può dare grandissime soddisfazioni a chi sa coglierle. Il 10 centesimi Ape del 1919 è il mio sogno trovarlo in ciotola, ne comprai uno su eBay anni fa ma col tempo mi è sorto il dubbio fosse falso quindi un giorno spero di poterlo sostituire con uno vero trovato in una ciotola... La soddisfazione di trovare delle rarità in ciotola poi come giustamente dici è assolutamente impagabile! Danno l'occasione di mettere in pratica occhio e conoscenze e anche se si tratta di poca cosa dal punto di vista di conservazione e valore la soddisfazione di averla scovata e presa per così poco è appunto unica secondo me. Complimenti comunque per il 20 cent 1936..la serie impero del 1936 in nickel è un'altra delle rarità da ciotola che spero un giorno di poter incontrare..1 punto
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Una casa d'asta italiana l'anno scorso mi menò il can per l'aia per oltre una settimana, non avevano un costo di spedizione predefinito, ma dovevo aspettare che mi facessero un "preventivo". Alla fine mi spararono un costo di oltre 60 Euro con un loro corriere assicurato. In alternativa proponevano un DHL non assicurato per il quale avrebbero dovuto farmi un secondo preventivo. Considerato che una spedizione di 60 e passa Euro mi sembrava un tantinello esagerata (probabilmente avrei speso di meno andando a ritirare la merce di persona...) ho chiesto il DHL a mio rischio (con tanto di sottoscrizione di modulo in cui mi prendevo le reponsabilità di un eventuale smarrimento) e dopo qualche giorno mi arrivò il preventivo a 10€+IVA. Accettai e chiesi la cifra precisa con l'IVA, e mi arrivò un totale di 14 Euro....... no comment.1 punto
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E' una moneta che dalla foto mette un po' in difficolta',cerchero' di esprimere il mio parere personale. Questa e' una patina che si trova su monete provenienti dalla sardegna,l'impressione a prima vista non convince perche' sembra una patina artificiale ( ammoniaca ) ma io ho avuto modo di vederne altre ed e' una patina autentica in quanto l'esemplare si trovava all'interno di qualcosa custodito anche da un terreno sabbioso che ha contribuito a non intaccare il metallo Sono convinto dell' autenticita', sopratutto dalla legenda, anche se ci sono dei particolari,che evidenzio,che hanno bisogno di un esame non fotografico ma personale per poter dare un giudizio sereno1 punto
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