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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/29/20 in tutte le aree
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Salve a tutti, la mia numero uno è una monetina da poco, l'altro non è neanche tra quelle che colleziono, ma è prevalentemente colpa sua se ora sono affetto affetto dal morbo. Mio nonno ha sempre avuto una vecchia coppetta da gelato dove accumulava le monete che gli davano gli amici rientrati dall'estero (emigrati e non turisti) e quello che trovava quando arava ancora col cavallo, in quella coppetta c'era veramente di tutto, regno, repubblica e mondiali circolate, oltre ad alcune monete preunitarie. Praticamente ogni volta che potevo la rovesciavo per vedere cosa c'era anche se ormai le conoscevo a memoria, ma quei tre centesimi mi hanno sempre affascinato per la loro conservazione anche se avevano più di 150 anni (e allora mi sembravano veramente tanti). Sono abbastanza certo che sia colpa di quella coppetta se ho sempre conservato le monete "carine" e ora da un anno abbondante a questa parte mi sono deciso ad iniziare una collezione seriamente. Decisamente è la numero uno.6 punti
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La mia n. 1 è il 5 franchi svizzeri del 1966 che allego, moneta dal valore economico pressoché nullo ma di immenso valore affettivo perché regalatami, quando avevo circa dieci anni, da mio nonno che collezionava fondamentale monete estere. È la numero 1 perché è stata quella che ha accesso una passione che, come per molti, è cresciuta, si è modificata e si è evoluta negli anni insieme a me. Ho iniziato così a collezionare monete provenienti da ogni angolo del mondo: non c’era parente o amico che prima di un viaggio all’estero non partisse istruito a dovere sul “dazio” da versarmi al suo ritorno. Poi mio nonno venne a mancare e io, appena quindicenne, ricevetti in dono la sua collezione che proseguii per diversi anni, prima di dirottare il mio interesse - in età più matura - su tutt’altra monetazione. Eppure, ancora oggi, quella collezione di estere prosegue, sia pure a singhiozzo e con innesti ormai sporadici. È il modo per ringraziare ancora mio nonno per quel 5 franchi e per tutto ciò che ne è conseguito nell’evoluzione di una passione. Saluti.4 punti
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Signoria di Padova Ubertino da Carrara (1338 - 1345) Denaro piccolo Mistura D/ + (rosetta) CIVITAS (rosetta), Lettera V con globetto in cerchio di perline R/ + P A D V A, grande stella a sei raggi intersecante la legenda e un cerchio di perline Rif.: Passera 73; CNI VI, 1 Questa è la prima moneta coniata dai Carraresi, signori di Padova, dopo la sconfitta degli Scaligeri e la riconquista della città. Il peso è simile ai denari piccolo del comune e così pure il diametro. Al dritto l'iniziale del signore V ha preso il posto della stella che rimane al rovescio anche se aumentata di dimensione. Questa tipologia di denaro resterà fino alla fine della signoria con le diverse iniziali dei Carraresi che si succedono. Così i denari di Jacopo II hanno la lettera I, quelli di Francesco I e Francesco II la F, che vedremo in seguito. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Difficile dire quale sia la N.1 della mia raccolta. La moneta che per me ha un ricordo affettivo ed è stato il mio primo contributo è lo Scudo da 6 Lire di Carlo Emanuele III 1763, moneta la cui storia è descritta nella Discussione "La Moneta Racconta" con il titolo "Il Re Capellone". Feci ridere il compianto Comm. Bobba che la cedette a mio padre " a prezzo di costo". La considero la mia prima moneta, anche se i soldi li sborsò mio padre ? Ciao Beppe4 punti
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Buongiorno a tutti, oggi voglio Augurarvi la buona domenica con un bel quadretto fatto in casa, ho schierato tutta la mia Cavalleria Aragonese per l'occasione, si sono messi tutti in posa, spero vi piaccia.. ? Saluti Alberto4 punti
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Non è proprio così. A partire dal 5 secolo la scritta Conob più che un segno distintivo di zecca era diventato un simbolo di qualità. In un certo senso Conob significava che lo standard qualitativo era quello ufficiale del mondo romano deciso a Costantinopoli. Non a caso quasi tutti solidi fino alla riforma di Leone III nell'ottavo secolo, sono stati coniati con il segno di zecca Conob, ivi compresi la quasi totalità degli esemplari Italiani dopo la riconquista di Giustiniano. Persino i regni romano-barbarici emettevano solidi a nome dell'imperatore di Costantinopoli imitandone i tipi. La questione, sfortunatamente, è molto più complessa. La zecca va quindi riconosciuta sulla base delle caratteristiche peculiari di ciascuna zecca.4 punti
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"Il Conclave, radunatosi in seguito alla morte di Innocenzo XII, durò dal 9 ottobre fino al 23 novembre 1700. I cardinali, in numero di 57, il giorno stesso che ebbero ricevuta la notizia della morte di Carlo II, re di Spagna (che morì il 1° novembre 1700), si affrettarono unanimi ad eleggere in nuovo Papa nella persona di Giovanni Francesco Albani, che si volle chiamare Clemente XI in onore del quarto Pontefice, di quel nome, del quale in quel giorno ricorreva la festa. La sua incoronazione seguì l'8 dicembre". [E. Martinori, "Annali della zecca di Roma"]. Sede Vacente 1700, Testone , Roma (Munt. 4, CNI 5). D/: Stemma a targa semiovale (Card. G.B. Spinola) SEDE ^ VACA _ NTE ^ MDCC R/: Colomba radiante e ascendente sopra semicerchio di fiammelle . PARACLITVS . ILLVMINET . Es: .ROMA. T/: Liscio Peso 8.91 g. Ciao a tutti, in questo periodo di "sospensione" ho pensato di condividere con voi questo testone di Sede Vacante. Si tratta di una moneta estremamente rara e questo esemplare presenta una conservazione gradevole, con un'usura omogenea ma che non ne inficia l'aspetto complessivo. Si presenta corredato da una piacevole patina e soprattutto è privo di appicagnoli o montature, molto frequenti come é noto nelle monete con l'ombrellino. La legenda al R/ "Il Paracleto ci illumini" è un'invocazione al conclave tratta dall'Orazione del Mercoledì delle 4 Tempora. Ogni Vostro commento e integrazione è come sempre gradito. Michele3 punti
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Non c'è nessun tipo di razzismo intriso nella mia osservazione,la penso allo stesso modo per le famiglie italiane che fanno 4-5 figli e poi vanno a mangiare nelle mense della Caritas. Il discorso è molto semplice: se le possibilità economiche non ce le hai,i figli non li fai perchè poi a rimetterci sono loro e sempre loro. Mi scuso se ho offeso la sensibilità di qualcuno ma ognuno la pensa a suo modo3 punti
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Ciao, benvenuto. Hai due possibilità: 1) posti una foto nitida sia retro che verso della banconota 2) come risposta ti basta: “da 10 a 1000 euro”.3 punti
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Finalmente si hanno le tirature ufficiali dell’Italia anni 2018 e 2019, e sono state confermate le info che avevo recuperato da alcuni fogli masterphill ... Notate i 50 cent 2018 e 1 euro 2018 e 2019, i più bassi di sempre2 punti
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Eee Paolo caro, difficile, molto difficile collezionare monete di una sola città dell'area triveneta senza prima o dopo guardare anche oltre... Almeno per me è stato così, ma parlando anche con altri collezionisti è stata la stessa cosa. Se fai Padova poi finisci su Verona e perché no Aquileia e Trieste e altro ancora. Tutto è collegato e tutto diventa interessante.2 punti
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Aquileia GREGORIO (1251-1269) • GRЄGO RIV; PA • • AQVIL • ЄCIA • AQVI • LЄCIA Bernardi 22 e var2 punti
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E' sempre molto raro, infatti compare raramente nelle aste. Spero di non stancarVi con le monete di Padova, ma sono le uniche immagini che ho a casa e non voglio usare immagini tratte da internet. Abbiate pazienza, appena potrò raggiungere l'ufficio posterò anche monete delle altre zecche... Arka Diligite iustitiam2 punti
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No purtroppo non è possibile vederla dal vivo. E' una foto di collezione. Diciamo la richiesta di un amico di amico a cui mi ero rivolto per la foto del famoso sesino di Pietro Gradonigo opera probabile del Cigoi. Io cercavo questa moneta ed avete visto cosa mi è saltato fuori.2 punti
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Non posso fare a meno di ringraziarti Arka per quello che ci mostri e condividi con noi in questi difficili giorni. Ubertino l'avevo in collezione, all'epoca era un R3 pieno forse oggi un po'meno ma sempre ambito dato il fatto che è l'unica moneta a nome di questo signore. Ricordo ancora la grande soddisfazione per averlo aggiunto alla collezione.2 punti
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@DOGE82Qui trovi anche il Diritto, su cui compaiono meno "ombre" della precedente coniazione. Però mi sembra che i punzoni delle varie lettere rilevate, siano proprio corrispondenti, nella forma e nelle dimensioni, a quelle del Molin, oltre ai punti divisori. Paolo2 punti
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ecco i Russi che scorrazzano in Italia,,,, https://www.affaritaliani.it/cronache/coronavirus-militari-russi-in-aiuto-nelle-case-di-riposo-di-bergamo-662403.html https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/03/28/news/coronavirus_lombardia_sanificatori_russi_in_azione_ad_albino-252557472/2 punti
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certo perchè i russi scorrazzano, mica aiutano i malati... e perchè in futuro non dovremmo cambiare alleati? chi decide , tu ? oppure l'interesse nazionale? se gli alleati europei si comportano male verso l'Italia, che dobbiamo fare ? abbassare la testa? ma tu sei Italiano o che cosa ? Che sei ?2 punti
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Questo invece un altro 10 reali di Filippo II col rovescio identico al mio 5 reali di Filippo III2 punti
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Qui allego il mio esemplare da 5 reali di Filippo III!2 punti
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Ciao @Philippus IX, questa teoria me la son fatta pure io osservando il mio 5 reali di Filippo III con un 10 reali di Filippo II del tipo maltagliato proprio per lo stile della croce! Per quanto so durante il regno di Filippo III avevano circolo regolare, rispetto alle zecche di Messina e Milano, i cianfroni (unitamente a tutta la monetazione napoletana) napoletani sino al 1620. Fino a quella data non vi fu produzione di moneta argentea del nuovo re, ancora venivano battuti i conii da 10 reali di Filippo II fino ai primi del 1600 e come hai detto tu hanno circolato fino a Filippo IV.2 punti
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Buongiorno a tutti e Buona Domenica ?. Oggi posto mia penultima del 1790. 6 Cavalli Tornesi 1 . Saluti Alberto2 punti
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Ciao mi posso sbagliare ma secondo me la zecca è Serdica in Tracia CEP ΔΩN Silvio2 punti
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Buonasera @Bolio lascia stare le formule, servono agli ingegneri. Se tu hai la pressa, da qualche tornitore fatti fare due semi conii di ferro da poter adattare sia nel foro inferiore della base e sia nel foro superiore della madrevite, così restano centrati e allineati. Il doppio diametro del conio farà da centraggio (quello minore) e da battuta (quello superiore). Dentro il conio puoi farci, con un mini dremel e delle frese adatte, dei simboli o dei disegni in incuso, come il drago di San Giorgio (questa, viste le dimensioni, è la cosa più difficile) e così con dei tondelli "dolci" in alluminio, rame ricotto o addirittura piombo inizia fare delle prove. Naturalmente, con un conio non temprato e con tondelli freddi, più di alluminio e rame non vai. Prova, tienici informati e facci delle foto, mi raccomando. Ciao, Sergio.2 punti
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Ciao, a mio parere si tratta di due esemplari genuini, con il Gorny da preferire leggermente per conservazione e soprattutto gradevolezza del toning... Diversamente, potrei sbagliare, ma l’esemplare mostrato da @Brennos2 al post #254 non mi aggrada. Povero Apollo! ES2 punti
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Aggiungo altre nozioni al nostro piccolo fiorentino. Avendo valore 1 denaro era la dodicesima parte del soldo, che nella metà del 1200 era il fiorino di argento. il titolo dell'argento del Fiorino era di 906,2 per mille, mentre il denaro era in mistura con titolo dell'argento 156,25 per mille. Qui di seguito posto le due monete a confronto, apprezzerete che in quell'epoca era la quasi perfetta riduzione della moneta d'argento, cosa che successivamente non avverrà più, o almeno non sempre. Saluti Marfir2 punti
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Forse di antiche origini enotrie (XI sec. A.C.) , dalla fine dell'Impero Romano in occidente, Rossano diventa centro importante dei domini in Italia dell'Impero di oriente essendovi anche la sede dello stratego di Bisanzio : e bizantina, la città resterà fino al 1059 quando diverrà parte del ducato di Puglia e Calabria costruito dal normanno Roberto il Guiscardo, conquistando la Calabria bizantina . Nella cattedrale cittadina, intitolata a Maria Santissima Achiropita, viene portato, forse attorno al 640 o più tardi ad inizio VIII sec., probabilmente da monaci greci da Antiochia di Siria, il codice purpureo, opera attribuita al V-VI sec. composta da 188 fogli di pergamena appunto di colore rossiccio, con 15 miniature : ritrovato casualmente nella sacrestia nel 1879, è un rarissimo, superbo evangeliario (mancano 2 Vangeli) manoscritto in greco con scrittura onciale ad inchostro in oro e argento, tra pochissimi altri manoscritti assimilabili pervenutici . Nei presunti tempi di arrivo in Italia di questo prezioso documento, erano forse circolanti solidi d'oro bizantini quali ad esempio quelli di Eraclio II (610-641) con leggende ancora in latino, o quelli più tardi di Costantino V (741-775) con leggende ora in greco .1 punto
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Confrontando l'esemplare postato da @fabry61 con quello di Paolucci a nome di Tomaso Mocenigo si nota che entrambi hanno il doppio cerchio sia sul dritto che sul rovescio. Le losanghe tra le braccia della croce sono presenti in entrambe le monete. Il busto di S. Marco è praticamente identico. Infine vedo una similitudine tra le lettere delle due monete. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno, @dareios it, complimenti bel database, una biblioteca bella fornita, sarebbe un piacere poterli ammirare dal vivo, magari davanti ad un caffè e discuterne insieme. Saluti Alberto1 punto
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va anche bene per il Tablet e volendo - https://www.android-x86.org/ - anche sul piccì1 punto
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Francamente no. Ma credo che il tuo occhio sia piú allenato. Aspettiamo altri pareri. Brutta fattura comunque e non le comprerei anche se non avessi dubbi.1 punto
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Grazie a @L. Licinio Lucullo per condividere il suo patrimonio di storia, sempre collegandolo allo studio delle emissioni. Partecipo con il mio denario incuso, attribuito a Saturnino grazie ad una precedente discussione.1 punto
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Buonasera! La mia numero uno è uno zecchino di Alvise I mocenigo veneziana. Questa è stata la prima moneta della mia attuale collezione di monete venete. Ovviamente non è stata la prima moneta che ho raccolto. Ho iniziato la mia passione come immagino molti di noi raccogliendo lire di serie speciali e di S. Marino e Vaticano trovate nei resti. Però non saprei quale è stata la prima di queste. Diciamo che tutte loro mi hanno fatto arrivare al collezionista che sono adesso. Saluti.1 punto
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Comunque è più leggibile. Grazie Andrea... Arka Diligite iustitiam P.S. in questo periodo una moneta così intrigante è di grande aiuto per passare il tempo...1 punto
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Prendendo spunto dalla recente discussione di @Illyricum65 sulla propaganda imperiale e rovesci cavallereschi c'è da dire che in passato si è parlato più volte della cavalleria da battaglia romana, un’unità stazionata a Mediolanum che i più conoscono per le coniazioni di Aureolo a nome di Postumo. IMP POSTVMVS AVG, busto radiato drappeggiato e corazzato rivolto destra; FIDES EQVIT , la Fides seduta a sinistra tiene una patera e una insegna, all'esergo P. Aureolo difatti sembra essere stato comandante di questa grande e duttile unità che durante il conflitto tra Gallieno e Postumo defezionò passando sotto quest’ultimo, un cambio di schieramento in realtà non così insolito che interessò anche la LEGIO X e LEGIO II passate anche loro con Postumo. Già prima della defezione di Aureolo, l’impero Gallico aveva comunque già formato una sua unità di cavalleria da battaglia a Lugdunum e che si suppone fosse stata formata nel 260 al momento della secessione. Questa unitá rimase certamente attiva fino al 271 d.C. come testimoniato dalla serie legionaria di Vittorino ma non si esclude che rimase in forza anche con la riconquista dell’impero delle Gallie da parte di Aureliano. Mentre sembra che diversi rovesci siano riconducibili in generale alla cavalleria romana come la VIRTVS e l’iconografia di Marte, EQVITES è stata una legenda usata nel tempo con parsimonia e probabilmente relativa solo a questa specifica unità di cavalleria da battaglia, una legenda che compare quindi inizialmente nel 268 d.C. con Postumo e poi successivamente nel 276-278 d.C con le coniazioni di Probo. IMP C M AVR PROBVS P F AVG, busto radiato in abiti consolari con scettro rivolto destra; VIRTVS PROBI AVG, Marte elmetto avanza a destra con lancia e trofeo, all'esergo XXIS. Difficile dire se Probo sia stato mai al comando di questa unità che solitamente era alle dipendenze di un Magister Equitvm, ma non vi è dubbio che vi sia stato un legame forte che non solo lo ha portato a emissioni con rovesci dedicati a questa unità, ma a inserire un codice segreto sugli antoniniani emessi da Ticinum dalla settima alla decima emissione e nella ottava emissione di Roma. Il codice era formato dalla sequenza di lettere ordinate per officina di emissione, sequenza che forma la parola AEQVITI con le lettere presenti all’esergo per la zecca di Roma composta al momento da 7 officine, e la parola AEQVIT o EQVITI prendendo le lettere nei campi per le emissioni di Ticinum composta da 6 officine. Prendendo a esempio la nona emissione di Pavia quindi avremo i seguenti rovesci ordinati per officina: CONCORD MILIT E PXXI PROVIDENT AVG Q SXXI SALVS AVG V TXXI MARTI PACIF I QXXI PAX AVGVSTI T VXII SECVRIT PERP I VIXII Il fatto che ogni officina abbia coniato solo ed unicamente un tipo di rovescio ha portato all’affascinante supposizione che queste coniazioni fossero destinate al pagamento di un reparto specifico di questa unità di cavalleria da battaglia dove ogni officina ne aveva in carico il pagamento, così la prima e la seconda gli amministrativi, la terza l’unità medica e le restanti i cavalieri stessi. In realtà, per quanto affascinante possa essere, quanto supposto da Sanchez non può trovare riscontro, nel 282 d.C. sia la zecca di Roma che Ticinum emettevano entrambe il codice sui loro radiati, ma soprattutto ci troviamo una quantità di monete decisamente elevata per essere destinata solo a un’unità di cavalleria. Le coniazioni dedicate alla cavalleria di Probo vengono emesse in Italia dalla zecca di Ticinum e Roma, e successivamente dalla zecca di Lugdunum. Come detto in precedenza la VIRTVS e l’iconografia di Marte vengono solitamente associati alla cavalleria, la legenda VIRTVS PROBI AVG appare su diversi rovesci, alcuni di questi sicuramente in relazione a successi militari conseguiti da questa unità sul confine renano e sono rappresentati da Probo a cavallo al galoppo che travolge e talvolta trafigge un nemico oppure un trofeo d’armi o appunto Marte. IMP C M AVR PROBVS P AVG, busto elmato radiato e corazzato con lancia e scudo rivolto a sinistra.VIRTVS PROBI AVG, l'imperatore a cavallo al galoppo verso destra travolge un nemico, all'esergo KA(gamma). IMP C M AVR PROBVS P F AVG, busto radiato in abiti consolari con scettro con aquila rivolto a sinistra.VIRTVS PROBI AVG, l’imperatore a cavallo al galoppo verso sinistra travolge un nemico, all’esergo XXIVI. IMP C M AVR PROBVS P F AVG, busto radiato in abiti consolari con scettro con aquila rivolto a sinistra.VIRTVS PROBI AVG, Trofeod'armi, ai lati due prigionieri legati, all’esergo XXIV. Un’altra iconografia è rappresentata dall’ADVENTVS, quindi il ritorno dell’imperatore dalla campagna militare, in questo caso l’imperatore è a cavallo andante verso sinistra con ai piedi un prigioniero e sempre la legenda VIRTVS PROBI AVG, qualcuno a ipotizzato il rientro a Roma di Probo al comando della cavalleria da battaglia, ma in realtà si celebra il rientro dell'imperatore dopo le campagne militari. IMP C M AVR PROBVS AVG, busto radiato, elmato e corazzato con lancia .VIRTVS PROBI AVG, l’imperatore a cavallo verso sinistra, davanti se un prigioniero legato, all’esergo KA(delta). Al diritto anche Postumo e Gallieno in precedenza sono stati talvolta raffigurati elmati e corazzati, il primo con legenda VIRTVS POSTVMI AVG, medesima iconografia adottata poi da Probo con la legenda VIRTVS PROBI AVG. Probo però più dei predecessori viene largamente raffigurato elmato, per molti un chiaro riferimento a Marte, ma mentre Bastien interpreta questi busti elmati come un nuovo simbolo di sovranità imperiale, Methi lo associa come dicevamo prima proprio a Marte il cui culto era popolare tra i mercenari e tra i giovani militari. VIRTVS PROBI AVG, busto radiato, elmato e corazzato con lancia e scudo visto da dietro. CONCORD MILIT, l’imperatore a sinistra stringe la mano alla Concordia, all’esergo PXXT. Tornando al tema principale quindi possiamo dedurre che EQVITI è una tematica propagandistica che celebrava la cavalleria da battaglia, VIRTVS PROBI invece celebra la difesa delle frontiere e i successi sul confine renano come testimoniano anche le emissioni di Postumo e Gallieno i quali entrambi ne celebrarono anche loro le vittorie. VIRTVS POSTVMI AVG, busto elmato, corazzato con lancia e scudo rivolto a destra. HERC DEVSONIENSI, Ercole stante a destra reggente una mazza nella mano destra e la pelle leonina nella sinistra. buona giornata1 punto
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Ciao a tutti! Sono felice di leggere questo argomento! Belle foto, informazioni utili. Ho dipinto un ricordo che Maffeo in prima pagina ha pubblicato due foto da 1667, ma 1669 non ha pubblicato. A pagina 4 profausto ha messo una moneta con un buco.Mi permetto di mostrare l'anno 1669 senza buchi, in piena forma1 punto
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Ebbene........mi è stato descritto come doppio bagattino del Venier, anticipando così di un doge (Tommaso Mocenigo) l'emissione di questa moneta. Il problema è che per me è più simile ad un bianco. Se Andrea mi conferma l'esistenza di doppi bagattini simili allora concordo con lui che sia un Francesco Venier. Ma lo trovo troppo diverso. E qui diventa sempre più plausibile l'idea del falso. Ma sono veramente in dubbio. Grazie a tutti. Fabry P.s. se volete divertirvi ancora apro un altro post con altra moneta che secondo i più mai emessa.1 punto
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Un Saluto a giacutuli ed a tutti gli Amici, Premessa: Sto revisionando la mia collezione di Carlo Felice. Non la vedevo da molto tempo perchè tengo le monete in Banca. Ho notato purtroppo che le monete "chiuse con garanzia" comperate qualche decennio fa si stanno deteriorando. Probabilmente sono bustine di "una volta" quelle in PVC, perchè le ultime nelle bustine in Acetato, per fortuna, non sembra abbiano subito alterazioni. Queste ossidazioni sono dovute al fatto che, il PVC contiene Cloro che è aggressivo, e che quando vengono chiuse, l'aria atmosferica contiene una certa percentuale di umidità che innesca l'ossidazione. Visivamente questo si apprezza sui rilievi della moneta chiusa: dapprima una patina giallastra, poi verde, infine nera. Cosa fare? La prima è toglierle dalla bustina con garanzia. Questo è già un problema che mi mette in crisi, perchè perdi comunque la garanzia ed eventualmente il grado di conservazione stimato da un Professionista autorevole. Poi in base al danno, io procedo così: 1° Stadio con macchie giallo-verdastre: leggero strofinio sulle macchie con un panno in microfibra per pulire gli occhiali ( non riga la moneta). 2° Stadio: macchie nerastre ma limitate: intingo un cotton fiocc nel succo di limone e lo passo solo sulle macchie, poi bagnetto prolungato con acqua distillata e successiva accurata asciugatura. 3° Stadio: macchie nerastre su tutta la superficie: metodo del foglio di alluminio, bicarbonato, un pizzico di sale e acqua calda. Nel tuo caso @giacutuli mi sembra che possa bastare il succo di limone (metodo 2 ). Ti posto l'immagine di una mia moneta che ha le problematiche della tua e dovrò intervenire. Ciao Beppe. Fammi sapere1 punto
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Ciao a tutti, le monete sono buone o meno a prescindere dai circuiti di offerta, e bisogna rimanere oggettivi e usare la propria testa. Questo è quello che penso io. Per cui può capitare che anche Nomos, che credo sia attualmente uno dei più affidabili dealer, proponga un pezzo a mio parere sospetto. Sì tratta del seguente tetradramma di Katane, Gulbenkian 185, Rizzo pl. xi, 16, SNG ANS 1256. Qui di seguito lo confronto con l'esemplare ex NAC 72: Gli stessi elementi di difformità confrontando con l'esemplare ex Triton XVIII: Mi sembra di poter dire che anche i tratti della bocca e lo spessore dell'etnico siano differenti. E i bordi poco confortanti. L'esemplare ora alla Nomos è andato invenduto alla The New York Sale di gennaio 2018 (base di "soli" 2.400 usd), mentre alla Baldwin 96 del 2015 aveva realizzato 3.400 gbp. Che ne pensate, i miei dubbi sono fondati? ES1 punto
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Tra le tantissime monete che possono essere oggetto di questa bella discussione, non poteva mancare questa, a mio modesto avviso uno dei testoni più belli mai coniato. Qui non c'è solo il motto, ma anche tutta la straordinaria iconografia del R/ carica di significati. Il testone per Ferrara a nome di Alfonso I d’Este: nato nel 1476 e morto nel 1534, fu duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1505 (Hess Divo AG) “DE FORTI DVLCEDO” si legge sul rovescio dove campeggia Sansone elmato con in mano la testa di un leone da cui fuoriescono api, davanti un ceppo con un serpente; al dritto, il busto barbuto o imberbe del signore di Ferrara. La legenda, ci ricorda Mario Traina ne “Il linguaggio delle monete”, è tratta dal “Libro dei giudici” (14,14) ove si legge “De comedente exivit cibus, et de forti egressa est dulcedo” (“Dal divoratore è venuto il cibo, dal forte il dolce”). Si tratta, per l’esattezza, dell’enigma proposto da Sansone ai Filistei dopo aver visto uscire dalla testa di un leone, che aveva ucciso, uno sciame di api e dopo averne mangiato il miele. “Le api e l’alveare (un tronco posato sul fuoco accostato da martelli e asce intrecciati a un serpente) sono un’impresa estense accompagnata dal motto PRO BONO MALVM, illustrata nell’edizione ferrarese dell’‘Orlando Furioso’ del 1516. Secondo Ravegnani Morosini nella figura elmata si deve raffigurare lo stesso Alfonso per cui si può pensare ad un’analogia tra Sansone e il duca di Ferrara che, trovato lo Stato afflitto da grande carestia, fece venire in gran copia del frumento dalla Puglia per alleviare la fame dei sudditi. Lorenzo Bellesia richiama l’attenzione sul serpente, che rappresenterebbe la desolazione portata dalla carestia e alleviata dallo sciame di api, simbolo di abbondanza e laboriosità. Bellesia avanza tre interpretazioni: 1) il duca come Sansone avrebbe ucciso il leone, allegoria del papa Giulio II, il cui stemma era un albero di rovere (il ceppo tagliato alla base, come appare sulla moneta, intrecciato al serpente simbolo di perfidia). Le api guidate dal duca (che indica con la mano il ceppo) riportano pace e abbondanza nell’albero della famiglia della Rovere e in tutta la Chiesa: 2) la testa del leone potrebbe rappresentare Venezia da cui esce l’abbondanza: solo dalla sconfitta di Venezia potrà esserci pace e prosperità; il ceppo invece indicherebbe l’Italia o Ferrara devastate dalla guerra mentre nel serpente si dovrebbero vedere i Francesi o papa Giulio II. Le api devono annientare il serpente e ridare prosperità al paese. In questo caso sarebbe la pace e non la dolcezza a venire dal duca; 3) Alfonso appena succeduto al padre fu prodigo di elargizioni ad amici e servitori, diminuì le gabelle e i tributi, graziò molti condannati: l’impresa esalterebbe quindi la forza e insieme la liberalità del duca. Tratto da "Il giornale della Numismatica" a firma di R. Ganganelli Michele1 punto
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