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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/03/20 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, volevo segnalare che dopo un lungo lavoro, è nato un sito (totalmente gratuito) dedicato interamente alle tecniche e agli errori di coniazione. www.erroridiconiazione.com I contenuti del sito sono presi in gran parte da un libro che avevo scritto nel 2015 e che, invece di ripubblicare come seconda edizione, ho deciso di renderlo fruibile a tutti gratuitamente per avere anche la possibilità di interagire con i collezionisti di errori e aggiornarlo man mano. La prima parte del sito è dedicata ad un’esposizione dettagliata della storia delle tecniche e delle tecnologie di coniazione, con una descrizione dettagliata del moderno processo di coniazione delle monete destinate alla circolazione. Solo dopo aver appreso i concetti base di tale processo ho ritenuto opportuno analizzare nella seconda parte i singoli errori, illustrandone le varie cause ed effetti. Questa seconda parte non vuole essere un classico catalogo con elencazione dei vari errori di coniazione, ma mira ad illustrare la dinamica e le cause di formazione dei singoli errori al fine di poter essere in grado di distinguere gli errori “artefatti” dagli errori “genuini” e comprendere la rarità di frequenza dell’errore. C’è poi una sezione in cui vengono analizzati gli errori di coniazione più celebri della monetazione italiana illustrando l’origine del relativo errore (es. 100 lire 1972/, 200 lire mezza luna, 2 centesimi 1915 quattro mani, etc.). Il sito deve essere ancora migliorato su certi aspetti, ma l’ossatura principale è ultimata e fruibile. Se avete commenti o osservazioni sono a vostra disposizione qui o all'indirizzo email che trovate sul sito. Grazie! Andrea8 punti
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Buona sera a tutti, Con piacere vi comunico che sono disponibili le RIN dal 1971 al 1979 in formato digitale (pdf) sul sito della SNI a questo link http://www.socnumit.org/page_22.html Abbiamo voluto anticipare quanto possibile per dare un nostro piccolo contributo nel riempire le giornate di noi numismatici in questo periodo difficile. Un caro saluto a tutti e in bocca al lupo. Matteo6 punti
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Di pubbliche del 1789 ho in Collezione : Questa sopra con punto dopo ET. e data curva. La variante con la data dritta e taglio liscio. E la Pubblica senza sigle al rovescio. Per questa ultima emissione ancora non si è capito a chi andarono i benefici.6 punti
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Signoria di Padova Francesco I da Carrara (1355-1388) Carrarese da 4 soldi (1386-1388) Argento di basso titolo D/ (anello) F (globetto) D (globetto) KRARIA (globetto) PA - DVE (globetto) E (globetto) CETERA (anello), carro sciacciato in cornice lobata, ai lati del carro F - F R/ S (globetto) DANIEL MAR (anello con globetto) TIR, San Daniele nimbato stante regge una banderuola con la mano sinistra e nella destra tiene la città, in campo a d. lettera N accantonata da sei anelli Rif.: Passera 133 ss.; CNI VI, 2 Nel 1386 Francesco I ha assoluta necessità di finanziare le sue guerre. E' minacciato da Venezia e da Milano. Questo carrarese di basso titolo e del valore di 4 soldi gli permette di recuperare un notevole valore, almeno fino alla svalutazione di questa moneta. Sul dritto è rappresentato il simbolo della famiglia carrarese, ovvero un carro schiacciato e sul rovescio uno dei patroni di Padova San Daniele. La torre visibile nella città sorretta dal Santo è stata identificata da Gorini come quella del castello di Padova detta ''la specola''. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Repubblica di Venezia Enrico Dandolo (1192-1205) Grosso Argento D/ + (globetto) H (globetto) DANDOL (globetto) S (globetto) M (globetto) VENETI, S. Marco nimbato e il doge stanti di fronte reggono un vessillo, lungo l'asta DVX R/ Il Redentore seduto in trono, ai lati le lettere IC - XC Rif.: Zub-Luciani 63.1 Verso la fine del XII secolo la zecca di Venezia conia il primo grosso. Il peso di 2,16 grammi e il largo modulo di 21 millimetri sono una rivolozione in un'area monetaria abituata ai piccoli denari di 0,30 grammi. Sul dritto vengono rappresentati S. Marco nimbato e con il Vangelo nella mano sinistra e il doge, identificato con la scritta DVX a fianco della sua testa, con un rotolo delle leggi. Entrambi con la mano destra reggono il vessillo della Repubblica. Sul rovescio è rappresentato il Redentore seduto in un grande trono in puro stile bizantino. Ai lati della testa le lettere greche IC - XC lo identificano come Jesus Christus. Questa moneta ebbe un enorme successo commerciale e fu imitata in molte nazioni. Rimase immutata fino a Giovanni Gredenigo (1355-1356) per riprendere poi con Andrea Contarini, ma modificata nel peso e nel disegno. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Buona sera, questo sigillo anno 1640 del Doge Erizzo come viene classificato?4 punti
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Ciao, monete molto difficili da trovare "belle". Mi ricordo di questo esemplare davvero eccezionale che allego con anche la nota dei compilatori dell'asta NAC 35, ove questo sampietrino é stato esitato: L’attribuzione del 5 baiocchi e del sampietrino da due baiocchi e mezzo alla zecca di Ascoli è stata a lungo controversa. Difatti il CNI, assieme al Promis ed al Cesano, li assegna alla zecca di Roma pur recando il nome di Ascoli. Al contrario Martinori, e più recentemente Muntoni propendono per una battitura nella cittadina marchigiana. Certo è che esistono documenti datati 13 giugno 1797 comprovanti la concessione a Carlo Lenti di battere moneta in bassa lega (murajole) e in rame. Lo stile differisce dai pezzi coniati a Roma e presumiamo che i conî recanti TM, quindi quelli incisi dal Mercandetti, fossero stati approntati in quella zecca e poi trasferiti secondo necessità nelle zecche provinciali, dove vi era disponibilità di metallo.3 punti
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Ciao a tutti, mi pare di non averlo visto e allora partecipo con una celebrità del medioevo, il tirolino di Merano. Un saluto cordiale3 punti
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Errore di punteggiatura, in questo caso il punto è in più Ferdinando II Tornese uno 1835 FERD. II. D. G. REGNI. VTR. SIC. ET. HIERREX Forse non riuscendo ad inserirlo in mezzo a HIER e REX lo ha messo dopo REGNI ? Variante inedita.2 punti
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Ave se ne sono accorti: Venezia. Alvise Contarini (1676-1684). Zecchino. D/ San Marco nimbato, stante a sinistra, porge il vessillo al Doge genuflesso; lungo l’asta, DVX. Nel campo, a destra, contromarca turca. R/ Il Redentore stante di fronte entro aureola ellittica cosparsa di stelle. CNI tav. XVII, 2, cf. 137 e 138. Paol. 1. Fr. 1338. AU. g. 3.43 mm. 22.00 R. Bel BB+.Nonostante la buona fattura della moneta che apparentemente sembrerebbe essere ufficiale, la legenda del rovescio denota la sua coniazione come contraffazione circolante nel Levante. La contromarca turca reca la scritta "sahha" ossia di buon metallo, legittimandone così la sua circolazione.2 punti
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200 d.C. circa, poco lontano dall’odierna Lublino (Polonia) c’è un accampamento, o forse un villaggio, dove una delle tante popolazioni germaniche, probabilmente Vandali, ha deciso di fermarsi, forse per un po’, forse per sempre. Ma “sempre”, in quei turbolenti anni di migrazioni di popoli barbari del Nord Europa, è una parola che non ha molto senso. I Goti sono numerosi, ben armati e combattivi. Guerrieri Goti I Vandali non si arrendono senza combattere, anzi. In Polonia ci sono molti cimiteri di guerrieri vandali, sepolti con le loro armi, a dimostrazione che avevano combattuto Guerrieri Goti valorosamente. Ma in quel campo vino a Lublino forse capiscono che non hanno più modo di fronteggiare l’avanzata dei Goti. Nel fuggi-fuggi generale, quando salvare la vita è l’unico obiettivo possibile, qualcuno seppellisce un tesoro di monete romane d’argento, forse sperando di poterlo, un giorno, recuperare. Speranza vana: immagine di Stanisław Staszic – Muzeum Hrubieszów Questa storia ce la raccontano 1.753 denari (moneta d’argento) ritrovati per puro caso in un terreno agricolo nei pressi di Cichobórz, un villaggio della Polonia orientale nei pressi del confine con l’Ucraina. Immagine di Stanisław Staszic – Muzeum Hrubieszów Nel 2019 un contadino, Marius Dyl, è alla ricerca di palchi di cervo abbandonati quando vede ben altro, delle monete che intuisce subito essere antiche. I denari non sono tutti nello stesso posto, ma sparpagliati nel raggio di un centinaio di metri, sparsi dalle macchine agricole usate per dissodare il terreno. Dyl avvisa subito il museo della vicina città di Hrubieszów (che ha diramato la notizia il 30 marzo scorso), e gli archeologi non possono credere ai loro occhi. Andrzej Kokowski dell’Istituto di Archeologia di Lublino gongola: Questo tesoro sarà la corona dell’archeologia polacca Immagine di Stanisław Staszic – Muzeum Hrubieszów Le monete, del peso complessivo di cinque chili, risalgono al primo e al secondo secolo dopo Cristo, e costituivano, se non un tesoro, una somma davvero considerevole per chiunque le possedesse. Secondo gli archeologi polacchi, le monete raccontano la storia di un Vandalo che aveva guadagnato quelle monete commerciando con i romani, o prestando servizio nelle legioni. I denari erano conservati forse in una cassetta di legno o in una borsa di cuoio, ma qualunque cosa fosse aveva dei rivetti d’argento, ritrovati insieme alle monete. Il tesoro racconta anche che i Vandali dovettero allontanarsi in tutta fretta, sospinti dalla violenza dei Goti, che andarono a stanziarsi nell’odierna Ucraina. Più avanti nel tempo i Vandali e sopratutto i Goti contribuirono alla dissoluzione dell’impero romano d’occidente, ma questa è un’altra storia… I denari romani, che saranno studiati anche da esperti dell’Università di Varsavia, sono a tutti gli effetti di proprietà del Museo di Hrubieszów, che in tempi di Coronavirus le metterà in mostra virtualmente, aspettando giorni migliori per mostrarle ai visitatori dal vivo. https://www.vanillamagazine.it/scoperto-in-polonia-un-tesoro-di-1-753-monete-romane-dargento-1/2 punti
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Patriarcato di Aquileia Bertoldo di Andechs-Merania (1218-1251) Denaro Argento D/ BERTO - LDVS P, il Patriarca seduto sul faldistorio regge un libro con la mano sinistra e il pastorale con la sinistra R/ (croce) CIVITAS (globetto) AQVILEGIA, aquila con le ali spiegate sopra un edificio con un'arcata Rif.: Passera-Zub 34; CNI VI, 11; Bernardi 15 Ecco un altro bellissimo denaro con bordo rialzato della zecca di Aquileia coniato all'epoca di Bertoldo di Andechs-Merania, l'ultimo dei patriarchi ''imperiali''. Il peso è sempre di circa 1,20 grammi e il diametro di 21 millimetri. Molto bello lo stile dell'incisione e notevole l'effetto di riempimento degli spazi. L'aquila sul rovescio probabilmente è quella di Merania. Infatti lo stemma di Merania è d'azzurro con aquila d'argento. Tuttavia bisogna ricordare che anche lo stemma del Patriarcato è d'azzurro, ma con l'aquila d'oro. Per quanto riguarda l'edificio sotto l'aquila, potrebbe essere una porta di città o un ponte. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Repubblica di Venezia Jacopo Contarini (1275-1280) Bianco scodellato Mistura D/ + (globetto) IA (globetto) 9TARE (globetto) DVX, croce patente accantonata da quattro losanghe in doppio cerchio di perline R/ + (globetto) S (globetto) MARCVS (globetto) V (globetto) N (globetto), busto frontale di San Marco in doppio cerchio di perline Rif.: Zub-Luciani 19.8 Il bianco scodellato del valore di mezzo denaro è l'erede del denaro enriciano. L'impostazione della moneta è la stessa con croce patente e busto di San Marco. Sul dritto cambia la legenda che adesso indica il nome del doge sotto cui è coniata. Da notare la notevole cura nell'incisione a differenza dei contemporanei denari. Il peso è di circa 0,56 grammi e il diametro di 13 millimetri. Arka Diligite iustitiam2 punti
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@gigetto13 Credo di avere una spiegazione per il foro otturato, escluso che fosse per utilizzarlo come medaglietta vista la posizione del foro. Ovviamente il soldo da 12 bagattini è, fin dalla nascita, una moneta in mistura a basso titolo di argento. Trattandosi di un pezzo con notevole quantità di metallo nobile, è stato considerato falso e, in quanto tale, bucato con un chiodo da un funzionario. Ovviamente il falsario fu condannato. Ma non per aver falsificato una moneta, ma per stupidità. Arka Diligite iustitiam2 punti
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piccolo di Aquileia di Raimondo della torre ( 1273 - 1299 ) gr. 0,21 cat. bernardi 292 punti
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Filippo Lussana. al quale è intestato uno dei licei scientifici di Bergamo2 punti
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Questo è il mio zecchino dell'Erizzo. Un bb direi. Con un piccolo segno di piega. Per il resto è piacevole!2 punti
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Taglio 1 euro Paese monaco anno 2007/2011 tiratura 100.000/7.000 condizioni SPL-FDC città Castione Della Presolana note 2 pezzi2 punti
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I due medaglioni furono eseguiti da Luigi Siries, orafo noto per la sua personalissima tecnica con la quale aveva imparato a rendere l’oro resistente quasi quanto l’acciaio. Nei documenti della Guardaroba Medicea (App. 4, cc. 87-88 nuova numerazione, Bietti 2008), sotto la data del 15 luglio 1737, è registrato il pagamento per le due medaglie, con importanti specifiche sulla tecnica esecutiva. Furono coniate usando oro puro ricavato dalla moneta corrente il ‘ruspo” e il modello fu tratto da altro conio già eseguito per Gian Gastone, a cui furono mutate le scritte. Questo ben spiega la presenza dei modelli preliminari alla realizzazione delle medaglie, ora conservati presso il Museo Nazionale del Bargello (inv. n. 10287/88; Vannel, Toderi 2006, p. 88, nn. 550-551). Le raffigurazioni del recto e del verso dei modelli e delle medaglie sono identiche, ma cambiano le scritte e la data di esecuzione. La realizzazione dei medaglioni fu affidata a un lavorante del Siries, tale Carlo, che li eseguì “con somma diligenza in termine di tre giorni, battuti a martello et improntati” sul conio già esistente, ordinato da Gian Gastone, del quale le due lastrine d’argento del Bargello sono elementi preparatori. I due medaglioni di Luigi Siries sono quasi in tutto simili fra di loro: quasi identico è il loro peso, ma il primo – quello già posto alla testa del Granduca e con la scritta Ampliatori Artium – è leggermente più alto e meno largo dell’altro. Recano ciascuno due passanti per un nastro che serviva per legarli al corpo del Granduca. Erano infatti, come descritto nei documenti, uno fermato con un nastro sulla testa e l’altro sul petto dell’ultimo de’ Medici. Questa usanza, che ricorda quella con la quale erano sepolti gli antichi greci sugli occhi dei quali erano poste due monete per poter pagare l’obolo agli dei degli inferi, dovette essere comune a molti dei principi medicei, come si trae dalle descrizioni delle esumazioni di metà Ottocento in cui risultano medaglie d’oro poste nei sepolcri di Ferdinando I, Cosimo II, Ferdinando II, Cosimo III e in quelli dei figli di quest’ultimo, fino ad Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina. Monica Bietti2 punti
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Ciao a tutti, volevo condividere con voi l'ultimo arrivo. Si tratta di una moneta del 1797 da due baiocchi e mezzo che per chi non è avvezzo a questa monetazione viene chiamato abitualmente "sanpietrino". Purtroppo il lato con San Pietro è molto malconcio a causa (credo) di un difetto iniziale della lamina di rame utilizzata ma al rovescio la scritta "Ascoli" (la mia città) è abbastanza evidente ed è quello che mi interessava maggiormente per fare coppia e affiancarla all'altra moneta di Ascoli che possiedo: una moneta da cinque baiocchi sempre dello stesso anno meglio conosciuta come "madonnina". Sanpietrino Peso: 7,52 grammi Diametro: 28 mm Madonnina Peso: 16,62 grammi Diametro: 31 mm Non colleziono monete di questo periodo ma ci tenevo ad avere almeno queste tipologie e vista la rarità di questo tipo di monete non è facile trovarle ad un prezzo "decente": mi ci è voluto tempo e molta pazienza per trovare l'occasione giusta. A voi la parola Saluti Simone1 punto
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Rocco grazie alla tua passione ci stai facendo innamorare di queste monetazioni in rame ...1 punto
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https://www.vcoins.com/it/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/gallienus_sole_reign_ar_antoninianus__victory/889929/Default.aspx1 punto
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Lo sapevate che la casa automobilistica ISOTTA FRASCHINI attiva dal 1900 al 1948 è nata a Milano, produceva autovetture lussuose e prestigiose. Qualche gettone1 punto
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Salve a tutti,sapreste dirmi l’oggetto in questione di cosa si tratta? Spero di essere sulla discussione giusta,Grazie a tutti.1 punto
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Sicuramente non una moneta.. Quindi penso che qui non sia il posto giusto per porre questo quesito...1 punto
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Andando avanti così, questa discussione sconfiggerà il SARS-CoV-2! (nominale per nominale, per arrivare a Ludovico Manin ci vorranno dei mesi) Bravo Artur e tutti quanti contribuiscono, il compito di noi curatori è quasi superfluo quando ci offrite queste chicche.1 punto
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Complimenti, una accoppiata rara. Penso anche io che il sampietrino sia ribattuto al D. Comunque sono monete difficili da trovarsi in alta conservazione.1 punto
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mi sembra di vedere il tralcio di vite ai piedi di Vittoria quindi la classificazione come 550/2b della casa d'aste dovrebbe essere corretta; in un primo momento avevo addirittura pensa to ad un 550/1 ma osservando meglio direi così.1 punto
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Buongiorno Auriate, posto la mia 54 che dovrebbe essere BB+, confrontata con la tua risulta aver circolato molto di più , quindi la tua potrebbe essere SPL o andare oltre, dipende dalla lucentezza dei fondi che sulle foto non è percepibile. Saluti e buona quarantena Silver1 punto
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Il problema è capire al rovescio se le teste sono una o due come al dritto Al dritto io leggo in greco Basileo1 punto
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ti ringrazio molto, utilissimo suggerimento, sembra proprio questa !!! R mi ha davvero confuso totalmente...non lo trovavo da nessuna parte1 punto
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Buonasera a tutti, Vi presento con molto piacere un altro nominale mancante nella mia piccola collezione di falsi d'epoca Napoletani: Ferdinando I Piastra 1818 testa piccola, realizzato per fusione con leghe di ottone. Le foto sono del venditore.1 punto
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Bronzo di Giulia Domna (Augusta, 193-217) della zecca di Pogla, in Pisidia, con al rovescio una statua di culto di Artemide di Perge all'interno del tempio distile con tetto a cupola; stella e mezzaluna in alto.1 punto
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Proseguo la serie dei piccoli nuovi con l'ultima serie la III. Anche in questo caso abbiamo la semplice riduzione del nominale di argento per quanto riguarda l'iconografia, per quanto riguarda il titolo resta invariato al 125 per mille di argento. La terza serie si differenzia dalla seconda per il cerchietto alla fine della legenda al dritto, si avrà quindi: D/ + FLORENTIA օ R/ + S ‘ IOHANNES : B : dati ponderali : Ø 15,49 mm g. 0,53 Anche qui allego sia il denaro che il soldo. Saluti Marfir1 punto
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Taglio 1 Centesimo Paese San Marino anno 2006 tiratura 2.730.000 condizioni BB - SPL città Varese note 1 pezzo1 punto
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Arthur Sambon, Sulle monete delle provincie meridionali d'Italia dal XII al XV secolo1 punto
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Qualche "gigante buono" della mia collezione... Turchia - 500 Lira 1983 (diametro: 36,61 mm) Albania - 5 Leke 1987 (diametro: 38,7 mm) Liechtenstein - 10 Franken 1990 (diametro: 37,3 mm) Ucraina - 200.000 Karbovantsiv 1995 (diametro: 38,61 mm) Alderney - 2 Pounds 1997 (diametro: 38,61)1 punto
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Difficile dire quale sia la N.1 della mia raccolta. La moneta che per me ha un ricordo affettivo ed è stato il mio primo contributo è lo Scudo da 6 Lire di Carlo Emanuele III 1763, moneta la cui storia è descritta nella Discussione "La Moneta Racconta" con il titolo "Il Re Capellone". Feci ridere il compianto Comm. Bobba che la cedette a mio padre " a prezzo di costo". La considero la mia prima moneta, anche se i soldi li sborsò mio padre ? Ciao Beppe1 punto
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Salve a tutti, la mia numero uno è una monetina da poco, l'altro non è neanche tra quelle che colleziono, ma è prevalentemente colpa sua se ora sono affetto affetto dal morbo. Mio nonno ha sempre avuto una vecchia coppetta da gelato dove accumulava le monete che gli davano gli amici rientrati dall'estero (emigrati e non turisti) e quello che trovava quando arava ancora col cavallo, in quella coppetta c'era veramente di tutto, regno, repubblica e mondiali circolate, oltre ad alcune monete preunitarie. Praticamente ogni volta che potevo la rovesciavo per vedere cosa c'era anche se ormai le conoscevo a memoria, ma quei tre centesimi mi hanno sempre affascinato per la loro conservazione anche se avevano più di 150 anni (e allora mi sembravano veramente tanti). Sono abbastanza certo che sia colpa di quella coppetta se ho sempre conservato le monete "carine" e ora da un anno abbondante a questa parte mi sono deciso ad iniziare una collezione seriamente. Decisamente è la numero uno.1 punto
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Un limite alle caxxate ? Cioè capisco che magari le parole dette da qualcuno a fine febbraio han fatto capire molte cose, ma adesso riattivare la linea xenofoba per riguadagnare punti.... I zingari che si prendono le case, prossimo il primo covid su una barca, magari a qualcuno piacerebbe che il covid esplodesse al sud per poi..... Per fortuna che a Roma dopo tanti pagliacci pare che ci sia uno che qualcosa ci prova a farla.1 punto
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Interessante gettone della Pirelli pubblicitario del tacco STELLA, il quale (ricordi del tempo autarchico della guerra) veniva avvitato sul tacco della scarpa, e quando la parte si consumava si svitava, si faceva ruotare, così il tacco era nuovo.1 punto
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